Micofenolato M San - Fl50cpr 500
Dettagli:
Nome:Micofenolato M San - Fl50cpr 500Codice Ministeriale:040009060
Principio attivo:Micofenolato Mofetile
Codice ATC:L04AA06
Fascia:A
Prezzo:89.42
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi
Denominazione
MICOFENOLATO MOFETILE SANDOZ 500 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Formulazioni
Micofenolato M San - 50cpr 500mg
Micofenolato M San - Fl50cpr 500
Categoria farmacoterapeutica
Immunosoppressori.
Principi attivi
Micofenolato mofetile.
Eccipienti
Nucleo: cellulosa microcristallina; povidone; talco; magnesio stearato; croscarmellosa sodica. Rivestimento: ipromellosa; idrossipropilcellulosa; titanio diossido (E171); macrogol (400); ferro ossido nero (E172); ferro ossido rosso (E172).
Indicazioni
Micofenolato Mofetile e' indicato in associazione con ciclosporina e corticosteroidi per la profilassi del rigetto acuto da trapianto nei pazienti che ricevono un trapianto renale, cardiaco o epatico allogenico.
Controindicazioni / effetti secondari
Sono state osservate reazioni di ipersensibilita' a micofenolato mofetile; pertanto micofenolato mofetile e' controindicato in pazienti con ipersensibilita' al micofenolato mofetile o all'acido micofenolico o ad uno qualsiasi degli eccipienti; micofenolato mofetile e' controindicato nelle donne che allattano al seno.
Posologia
Il trattamento deve essere iniziato e continuato da specialisti adeguatamente qualificati nei trapianti. >>Utilizzo nel trapianto renale. Adulti: la somministrazione di Micofenolato Mofetile orale deve iniziareentro le prime 72 ore successive al trapianto. La dose raccomandata n ei pazienti sottoposti a trapianto renale e' 1 g somministrato due volte al giorno (dose giornaliera 2 g). Bambini e adolescenti (dai 2 ai 18 anni): la dose raccomandata di micofenolato mofetile e' di 600 mg/m^2 somministrata per via orale due volte al giorno (fino a un massimo di 2 g al giorno). Il micofenolato mofetile 500 mg compresse deve essere prescritto solamente a pazienti con una superficie corporea superiore a 1,5 m^2 ad una dose di 1 g due volte al giorno (dose giornaliera di 2 g). Poiche' alcune reazioni avverse si verificano con maggior frequenza in questo fascia di eta' rispetto agli adulti, potrebbe essere necessaria una temporanea riduzione della dose o l'interruzione del trattamento; in questi casi bisognera' tenere conto dei fattori clinici rilevanti, compresa la gravita' della reazione. Bambini (<2 anni): sonodisponibili dati limitati sulla sicurezza e sull'efficacia nei bambin i di eta' inferiore ai 2 anni. Questi dati sono insufficienti per fornire raccomandazioni posologiche e pertanto l'utilizzo del medicinale in questo gruppo di eta' non e' raccomandato. >>Utilizzo nel trapianto cardiaco. Adulti: la somministrazione orale di Micofenolato Mofetile deve iniziare entro i primi 5 giorni successivi al trapianto. La dose raccomandata per i pazienti sottoposti a trapianto cardiaco e' 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g). Bambini: non sono disponibili dati riguardanti il trapianto cardiaco nei pazienti pediatrici. >>Utilizzo nel trapianto epatico. Adulti: il micofenolato mofetile deve essere somministrato per via endovenosa per i primi quattro giorni dopo il trapianto epatico, con la somministrazione orale di Micofenolato Mofetile da iniziarsi non appena il medicinale puo' esseretollerato. La dose orale raccomandata per i pazienti sottoposti a tra pianto epatico e' 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g). Bambini: non sono disponibili dati nei pazienti pediatricisottoposti a trapianto epatico. Uso negli anziani (>=65 anni): per gl i anziani e' raccomandata una dose di 1,0 g somministrata due volte algiorno per i pazienti sottoposti a trapianto renale e una dose di 1,5 g somministrata due volte al giorno per i pazienti sottoposti a trapi anto cardiaco o epatico. Uso nella compromissione renale: nei pazientisottoposti a trapianto renale con grave compromissione renale cronica (velocita' di filtrazione glomerulare <25 ml/min/1,73 m^2 ), ad eccez ione dell'immediato periodo post-trapianto, si devono evitare dosaggi superiori a 1 g somministrato due volte al giorno. Questi pazienti devono anche essere attentamente monitorati. Nei pazienti che sperimentano un ritardo nel funzionamento renale dopo il trapianto non e' necessario aggiustare la posologia. Non sono disponibili dati relativi a pazienti sottoposti a trapianto cardiaco o epatico con compromissione renale cronica grave. Uso nella grave compromissione epatica: non sono necessarie variazioni del dosaggio nei pazienti sottoposti a trapianto renale con grave malattia del parenchima epatico. Non sono disponibili dati relativi a pazienti sottoposti a trapianto cardiaco con grave malattia del parenchima epatico. Trattamento durante gli episodi di rigetto: l'acido micofenolico (MPA) e' il metabolita attivo del micofenolatomofetile. Il rigetto del trapianto renale non provoca alterazioni nel la farmacocinetica dell'MPA; non sono necessarie riduzioni del dosaggio o interruzioni della terapia con Micofenolato Mofetile. Non ci sono motivi per aggiustare il dosaggio di Micofenolato Mofetile in seguito a rigetto del trapianto cardiaco. Non sono disponibili dati farmacocinetici durante il rigetto del trapianto epatico.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze
I pazienti che ricevono una terapia immunosoppressiva con un'associazione di medicinali, in cui sia compreso il micofenolato mofetile, sono maggiormente a rischio per quanto riguarda lo sviluppo di linfomi e dialtri tumori maligni, in particolare della pelle. Il rischio sembra e ssere correlato all'intensita' e alla durata del trattamento immunosoppressivo, piuttosto che all'uso di uno specifico prodotto medicinale. Come precauzione generale per minimizzare il rischio di tumore della pelle, l'esposizione alla luce solare e ai raggi ultravioletti (UV) deve essere limitata mediante l'uso di indumenti protettivi e di creme solari ad elevato fattore protettivo. I pazienti trattati con micofenolato mofetile devono essere istruiti affinche' riferiscano immediatamente qualsiasi segno di infezione, ematomi imprevisti, sanguinamento o qualsiasi altra manifestazione di depressione midollare. I pazienti trattati con immunosoppressori, incluso il micofenolato mofetile, sono maggiormente a rischio di sviluppare infezioni opportunistiche (batteriche, micotiche, virali e protozoarie), infezioni fatali e sepsi. Tali infezioni includono riattivazione di virus latenti, come riattivazione dell'epatite B o epatite C e infezioni causate da polyomavirus (la nefropatia associata al virus BK, la leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata al virus JC). Sono stati segnalati casi di epatite a causa di riattivazione dell'epatite B o C in pazienti portatori trattati con immunosoppressori. Queste infezioni sono spesso correlate ad un'elevata carica immunosoppressiva totale e possono avere esiti gravi o addirittura fatali, che il personale medico deve tenere in considerazione durante la diagnosi differenziale nei pazienti immunodepressi con peggioramento della funzione renale o con sintomi neurologici. Ipazienti trattati con il micofenolato mofetile devono essere controll ati per la neutropenia, che potrebbe essere correlata al micofenolato mofetile stesso, a medicinali somministrati in concomitanza, a infezioni virali o a una combinazione di queste cause. I pazienti trattati con il micofenolato mofetile devono effettuare una conta ematologica completa ogni settimana nel primo mese di terapia, due volte al mese durante il secondo e il terzo mese di trattamento e una volta al mese per il primo anno. Se si sviluppa neutropenia (conta assoluta dei neutrofili <1,3 x 10 ^3/mcl), potrebbe essere opportuno interrompere o terminare il trattamento con il micofenolato mofetile. Casi di aplasia eritroide pura (PRCA) sono stati riportati in pazienti trattati con micofenolato mofetile in combinazione con altri immunosoppressori. Il meccanismo di micofenolato mofetile che ha provocato PRCA non e' noto. PRCA puo' risolversi con la riduzione della dose o l'interruzione della terapia con micofenolato mofetile. Modifiche alla terapia con micofenolato mofetile devono essere effettuate esclusivamente sotto un'appropriata supervisione in pazienti trapiantati in modo da ridurre al minimo il rischio di rigetto. I pazienti devono essere informati che durante il trattamento con micofenolato mofetile le vaccinazioni potrebbero esseremeno efficaci e che l'utilizzo di vaccini vivi attenuati deve essere evitato. La vaccinazione antinfluenzale puo' essere utile. Per la vaccinazione antinfluenzale si deve fare riferimento alle linee guida nazionali. Poiche' il micofenolato mofetile e' stato associato a un aumento dell'incidenza di eventi avversi del sistema digerente, inclusi casiinfrequenti di ulcerazione del tratto gastrointestinale, emorragia e perforazione, il micofenolato mofetile deve essere somministrato con cautela nei pazienti con grave malattia attiva del sistema digerente. Il micofenolato mofetile e' un inibitore dell'enzima IMPDH (inosina monofosfato deidrogenasi). In teoria deve esserne pertanto evitato l'utilizzo nei pazienti affetti da rare patologie ereditarie che comportano un deficit dell'enzima ipoxantina-guanina fosforibosil-transferasi (HGPRT), come la sindrome di Lesch- Nyhan e la sindrome di Kelley-Seegmiller. Si raccomanda di non somministrare il micofenolato mofetile insieme all'azatioprina, poiche' tale combinazione non e' stata studiata. Alla luce dei significativi effetti di riduzione dell'AUC dell'MPA da parte della colestiramina, la somministrazione contemporanea del micofenolato mofetile con medicinali che interferiscono con il ricircolo enteroepatico richiede prudenza, a causa della potenziale riduzione di efficacia del micofenolato mofetile. Il rapporto rischio-beneficio del micofenolato mofetile in associazione al tacrolimus o sirolimus non e' stato stabilito.
Interazioni
Gli studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti. Quando il micofenolato mofetile e' stato somministrato in associazione all'aciclovir e' stato osservato un aumento delle concentrazioni plasmatiche dell'aciclovir, rispetto alla somministrazione di aciclovir da solo. Poiche' sia le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG sia quelle dell'aciclovir aumentano in presenza di compromissione renale, e' possibile che il micofenolato mofetile e l'aciclovir, o i suoi profarmaci, peresempio il valaciclovir, competano per l'escrezione a livello dei tub uli renali e potrebbe verificarsi un aumento delle concentrazioni di entrambe le sostanze. Una riduzione dell'esposizione all'acido micofenolico (MPA) e' stata osservata con la somministrazione di micofenolato mofetile con antiacidi quali il magnesio e l'idrossido di alluminio o con inibitori della pompa protonica, compresi lansoprazolo e pantoprazolo. Non sono state osservate differenze significative dei tassi di rigetto o di perdita del trapianto nei pazienti che assumevano micofenolato mofetile e inibitori della pompa protonica rispetto ai pazienti che assumevano micofenolato mofetile ma non inibitori della pompa protonica. Tali dati consentono di estrapolare questo risultato a tutti gli antiacidi in quanto la riduzione dell'esposizione di micofenolato mofetile quando somministrato con il magnesio o l'idrossido di alluminio e' sensibilmente inferiore di quando micofenolato mofetile e' somministrato con gli inibitori della pompa protonica. In seguito alla somministrazione di una singola dose di 1,5 g di micofenolato mofetile in soggetti sani precedentemente trattati con colestiramina alla dose di 4 g tre volte al giorno per 4 giorni, e' stata osservata una riduzione del40% dell'AUC dell'MPA. Usare prudenza nella cosomministrazione, poich e' l'efficacia del micofenolato mofetile potrebbe risultare diminuita.Usare cautela con i medicinali in grado di interferire con la circola zione enteroepatica, poiche' l'efficacia del micofenolato potrebbe risultare diminuita. Il micofenolato mofetile non ha influenzato la farmacocinetica della ciclosporina A (CsA). Al contrario, se si interrompe il trattamento concomitante con la ciclosporina, si deve prevedere un aumento del 30% circa dell'AUC dell'MPA. Sulla base dei risultati di uno studio con singola somministrazione della dose raccomandata di micofenolato orale e ganciclovir per via endovenosa e degli effetti noti della compromissione renale sulla farmacocinetica del micofenolato mofetile e del ganciclovir, si prevede che la cosomministrazione di questidue agenti provochi un aumento della concentrazione del MPAG e del ga nciclovir. Non si prevedono sostanziali alterazioni della farmacocinetica dell'MPA e non sono richiesti aggiustamenti della dose del micofenolato mofetile. Nei pazienti con compromissione renale ai quali vengono cosomministrati il micofenolato mofetile e il ganciclovir o i suoi profarmaci, per esempio valganciclovir, osservare le raccomandazioni posologiche del ganciclovir e monitorare attentamente i pazienti. La farmacocinetica e la farmacodinamica dei contraccettivi orali non sono state influenzate dalla cosomministrazione del micofenolato mofetile. Nei pazienti che non assumevano anche ciclosporina, la cosomministrazione di micofenolato mofetile e rifampicina ha provocato una riduzione dell'esposizione all'MPA (AUC 0-12 h) dal 18% al 70%. Si raccomanda di monitorare i livelli di esposizione all'MPA e di modificare conseguentemente la dose del micofenolato mofetile, al fine di mantenere l'efficacia clinica quando la rifampicina e' cosomministrata. Nei pazienti sottoposti a trapianto renale la cosomministrazione di micofenolato mofetile e CsA ha provocato una riduzione dell'esposizione all'MPA del 30-50% rispetto ai pazienti che ricevevano la combinazione di sirolimus e dosi similari di micofenolato mofetile. Quando il micofenolato mofetile e' stato somministrato in concomitanza con sevelamer e' stata osservata una diminuzione della C max e dell'AUC 0-12 h dell'MPA rispettivamente del 30% e del 25% senza alcuna conseguenza clinica (per esempio rigetto del trapianto). Tuttavia si raccomanda di somministrare il micofenolato mofetile almeno un'ora prima o tre ore dopo l'assunzione di sevelamer, al fine di minimizzare l'effetto sull'assorbimento dell'MPA.Non sono disponibili dati relativi al micofenolato mofetile con altri leganti del fosfato diversi da sevelamer. Non e' stato osservato alcu n effetto sulla biodisponibilita' dell'MPA. Nei volontari sani non e' stata osservata alcuna interazione significativa quando il micofenolato mofetile e' stato cosomministrato con norfloxacina e metronidazolo separatamente. Tuttavia la combinazione di norfloxacina e metronidazoloha ridotto l'esposizione all'MPA del 30% circa in seguito alla sommin istrazione di una singola dose di micofenolato mofetile. Riduzioni pre-dose (a valle) di concentrazioni di MPA di circa il 50% sono state riportate nei pazienti sottoposti a trapianto di rene nei giorni immediatamente successivi all'inizio della terapia orale con ciprofloxacina oamoxicillina piu' acido clavulanico. Tale effetto tendeva a diminuire continuando la terapia antibiotica e cessava dopo pochi giorni dall'i nterruzione della stessa. La variazione del livello pre-dose puo' non rappresentare accuratamente le modifiche dell'esposizione complessiva MPA. Pertanto, un cambiamento della dose di micofenolato mofetile non dovrebbe di norma essere necessario in assenza di segni clinici di disfunzione del trapianto. Tuttavia, uno stretto monitoraggio clinico deve essere eseguito durante la combinazione e subito dopo il trattamentoantibiotico. Nei pazienti sottoposti a trapianto epatico che hanno in iziato la terapia con micofenolato mofetile e tacrolimus, l'AUC e la Cmax dell'MPA, il metabolita attivo del micofenolato mofetile, non son o state influenzate significativamente dalla co-somministrazione di tacrolimus. E' stato invece osservato un aumento di circa 20% dell'AUC di tacrolimus dopo somministrazione di dosi multiple di micofenolato mofetile (1.5 g due volte al giorno) a pazienti in trattamento con tacrolimus. Il micofenolato mofetile non sembra invece influenzare le concentrazioni di tacrolimus in pazienti sottoposti a trapianto renale. La cosomministrazione di probenecid e micofenolato mofetile nella scimmiatriplica l'AUC plasmatica dell'MPAG. Pertanto anche altre sostanze no te per essere sottoposte a secrezione tubulare renale potrebbero competere con l'MPAG e aumentare cosi' le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG o dell'altra sostanza che viene secreta attraverso i tubuli renali. Non somministrare i vaccini vivi ai pazienti con compromissione della risposta immunitaria. La risposta anticorpale verso altri tipi di vaccini potrebbe risultare diminuita.
Effetti indesiderati
Nel seguente paragrafo sono riportate le reazioni avverse probabilmente o possibilmente correlate all'assunzione del micofenolato mofetile, segnalate in >= 1/10 e in >= 1/100 a < 1/10 dei pazienti trattati con Micofenolato Mofetile negli studi clinici controllati effettuati su pazienti sottoposti a trapianto renale (dati relativi alla dose di 2 g al giorno), cardiaco ed epatico. All'interno della classificazione per sistemi e organi, gli effetti indesiderati sono raggruppati per classidi frequenza, utilizzando le seguenti categorie: molto comune (>=1/10 ); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota. Infezioni e infestazioni. Molto comune: sepsi, candidasi gastrointestinale, infezione delle vie urinarie, herpes simplex, herpes zoster; comune: polmonite, influenza, infezione del tratto respiratorio, moniliasi respiratoria, infezione gastrointestinale, candidiasi, gastroenterite, infezione, bronchite, faringite, sinusite, infezione cutanea da funghi, candidiasi cutanea, candidiasi vaginale, rinite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Comune: carcinoma cutaneo, neoplasiabenigna della cute. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto com une: leucopenia, trombocitopenia, anemia; comune: pancitopenia, leucocitosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: acidosi, iperpotassiemia, ipopotassiemia, iperglicemia, ipomagnesemia, ipocalcemia, ipercolesterolemia, iperlipidemia, ipofosfatemia, iperuricemia, gotta, anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: agitazione, stato confusionale, depressione, ansia, pensiero anomalo, insonnia. Patologie delsistema nervoso. Comune: convulsioni, ipertonia, tremore, sonnolenza, sindrome miastenica, capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia. Patolo gie cardiache. Comune: tachicardia. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipertensione, vasodilatazione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: effusioni pleuriche, dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: vomito, dolore addominale, diarrea, nausea; comune: emorragia gastrointestinale, peritonite, ileo, colite, ulcera gastrica, ulcera duodenale, gastrite, esofagite, stomatite, costipazione, dispepsia, flatulenza, eruttazioni. Patologie epatobiliari. Comune: epatite, ittero, iperbilirubinemia. Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo. Comune: ipertrofia cutanea, eruzione cuta nea, acne, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia. Patologie renali e urinarie. Comune: compromissione renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edema, piressia, brividi, dolore, malessere, astenia. Esami diagnostici. Comune: aumento degli enzimiepatici, aumento della creatinina nel sangue, aumento della lattato-d eidrogenasi nel sangue, aumento dell'urea nel sangue, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, perdita di peso. >>Esperienza post-marketing. Patologie gastrointestinali: iperplasia gengivale (da >= 1/100 a < 1/10), colite compresa colite da citomegalovirus (da >=1/100 a <1/10), pancreatite (da >=1/100 a <1/10) e atrofia dei villi intestinali. Patologie correlate all'immunosoppressione: infezioni rischiose per la vita, comprese meningite, endocardite, tubercolosi e infezione da micobatteri atipici. Sono stati riportati casi di nefropatia associata al virus BK come pure casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata al virus JC, in pazienti trattati con immunosoppressori, incluso il micofenolato mofetile. Sono state riportate agranulocitosi (da >=1/1000 a <1/100) e neutropenia; si consiglia pertanto il regolare monitoraggio dei pazienti che assumono il micofenolato mofetile. Nei pazienti trattati con il micofenolato mofetile sono stati riportati casi isolati di anemia aplastica e depressione midollare, alcuni deiquali sono risultati fatali. Patologie del sistema emolinfopoietico: casi di aplasia eritroide pura (PRCA) sono stati riportati in pazientitrattati con micofenolato mofetile. Casi isolati di anomalie morfolog iche dei neutrofili, inclusa l'anomalia acquisita Pelger-Huet, sono stati osservati in pazienti trattati con micofenolato mofetile. Questi cambiamenti non sono associati con compromissione della funzione dei neutrofili. Questi cambiamenti possono suggerire uno 'spostamento a sinistra' nella maturita' dei neutrofili, che puo' essere interpretato erroneamente come un segno di infezione in pazienti immunosoppressi come quelli trattati con micofenolato mofetile. Ipersensibilita': sono state riportate reazioni di ipersensibilita', inclusi edema angioneuroticoe reazione anafilattica. Patologie congenite: vedere ulteriori dettag li al paragrafo 4.6. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: sono stati riportati casi isolati di patologie interstiziali del polmone e fibrosi polmonare in pazienti trattati con micofenolato mofetile in combinazione con altri immunosoppressori, alcuni dei quali sono risultati fatali. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Prima di iniziare la terapia con micofenolato mofetile si raccomanda di accertarsi che il test di gravidanza risulti negativo. Deve essere usato un metodo contraccettivo efficace prima dell'inizio della terapiacon micofenolato mofetile, durante la terapia stessa e per sei settim ane dopo la sua interruzione. L'uso del micofenolato mofetile non e' raccomandato durante la gravidanza e deve essere limitato ai casi in cui non e' disponibile un trattamento alternativo piu' idoneo. Il micofenolato mofetile deve essere utilizzato nelle donne in gravidanza soltanto se il potenziale beneficio terapeutico e' superiore al rischio potenziale per il feto. Vi sono dati limitati provenienti dall'uso del micofenolato mofetile nelle donne in gravidanza. Tuttavia nei figli delle pazienti esposte al micofenolato mofetile in combinazione con altri immunosoppressori durante la gravidanza sono state riportate malformazioni congenite, incluse malformazioni dell'orecchio, per esempio orecchio esterno/medio formatosi in maniera anomala o assente. Nelle pazienti esposte al micofenolato mofetile sono stati riportati casi di aborto spontaneo. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Il micofenolato mofetile viene escreto nel latte materno dei ratti. Non e' noto se questa sostanza venga escreta anche nel latte umano. A causa del potenziale rischio di gravi reazioni avverse al micofenolato mofetile nei lattanti, micofenolato mofetile e' controindicato nelle donne che allattano.