Metoprololo Doc - 50cpr 100mg
Dettagli:
Nome:Metoprololo Doc - 50cpr 100mgCodice Ministeriale:035054016
Principio attivo:Metoprololo Tartrato
Codice ATC:C07AB02
Fascia:A
Prezzo:3.82
Rimborso:3.82
Doping:Proibito solo in particolari sport
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Doc Generici Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Denominazione
METOPROLOLO DOC GENERICI
Formulazioni
Metoprololo Doc - 50cpr 100mg
Metoprololo Doc - 100cpr 100mg
Metoprololo Doc - 30cpr 100mg
Categoria farmacoterapeutica
Betabloccanti non associati.
Principi attivi
Metoprololo tartrato.
Eccipienti
Compresse da 100 mg: lattosio, poli (1-vinil-2-pirrolidone), croscaramellosio sodico, magnesio stearato, talco, diossido di silicio ad elevata dispersione. Compresse da 200 mg: lattosio, amido di mais, copolimero dell'acido metacrilico, talco, magnesio stearato, silice colloidale anidra, metilidrossipropilcellulosa, polietilenglicole 4000, titanio diossido (E171).
Indicazioni
Ipertensione arteriosa: sia in monoterapia che associato ad altri farmaci antiipertensivi, preferibilmente saluretici e/o vasodilatatori periferici. Angina pectoris: profilassi a lungo termine delle crisi anginose. Per troncare le crisi anginose, si continuera' come sempre ad usare la trinitroglicerina. Infarto miocardico conclamato o sospetto. Turbe cardiache funzionali. Trattamento profilattico dell'emicrania.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' nota al metoprololo e ai farmaci ad esso correlati, blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado, insufficienza cardiaca scompensata, bradicardia sinusale clinicamente rilevante, sindrome del nodo del seno, gravi disturbi del circolo periferico arterioso, shock cardiogeno. L'uso del metoprololo e' controindicato in pazienti infartuati con frequenza cardiaca inferiore a 45 battiti/minuto, intervallo P-R superiore a 0,24 secondi, pressione sistolica inferiore a 100 mmHg e/o grave insufficienza cardiaca.
Posologia
Le compresse non devono essere masticate. Si consiglia di individualizzare la posologia e di seguire il seguente schema posologico. Ipertensione. Compresse da 100 mg: 100-200 mg al giorno, sia come somministrazione singola che in 2 dosi frazionate (mattina e pomeriggio). Se necessario, puo' essere prescritto un ulteriore antiipertensivo. Nel caso di dosaggi giornalieri elevati la somministrazione in 2 dosi frazionate contribuisce a mantenere una buona tollerabilita'. Compresse da 200 mg: 1 compressa al mattino. Se necessario, puo' essere prescritto un ulteriore antiipertensivo. Nelle forme leggere di ipertensione puo' essere sufficiente mezza compressa al mattino. Angina pectoris. Compresse da 100 mg: 100-200 mg al giorno, in 2 dosi frazionate. Se necessario il dosaggio puo' essere elevato a 400 mg. Compresse da 200 mg: mezza-1 compressa al mattino; se necessario, la somministrazione puo' essere ripetuta alla sera. Turbe del ritmo cardiaco. Compresse da 100 mg: 100-150 mg, in 2-3 somministrazioni; se necessario, il dosaggio giornaliero puo' essere elevato fino a 300 mg. Infarto miocardico Il dosaggio raccomandato puo' essere adattato sulla base dello stato emodinamico del paziente. La dose orale di mantenimento e' di 200 mg al giorno, in due dosi frazionate, il trattamento va continuato per almeno 3 mesi. Turbe cardiache funzionali con palpitazioni. Compresse da 100 mg: 100 mg al giorno, in somministrazione unica al mattino; se necessario, il dosaggio giornaliero puo' essere elevato fino a 200 mg, somministrati in due dosi refratte (mattina e sera). Compresse da 200 mg: mezza compressa al giorno, al mattino; se necessario, il dosaggio giornaliero puo' essere elevato a 1 compressa in somministrazione unica al mattino. Prevenzione dell'emicrania Come per le turbe cardiache funzionali con palpitazioni.
Conservazione
Nessuna.
Avvertenze
Generalmente non si dovrebbero somministrare betabloccanti a pazienti con affezioni ostruttive polmonari. Tuttavia nei casi in cui altri farmaci adatti non sono tollerati o si sono dimostrati inefficaci si puo' somministrare il metoprololo, poiche' esso e' cardioselettivo. Si deve prescrivere la dose minima efficace e il paziente va ristabilizzato con un beta2-stimolante. Durante il trattamento con bloccanti del recettore beta1, il rischio della loro interferenza con il metabolismo dei carboidrati o del mascheramento dell'ipoglicemia e' inferiore rispetto al trattamento con betabloccanti non selettivi. Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca si dovrebbe trattare lo scompenso sia prima che dopo il trattamento con metoprololo. Molto raramente si puo' aggravare un preesistente disordine della conduzione atrio-ventricolare di grado moderato (che puo' portare a blocco atrio-ventricolare). Se il paziente manifesta bradicardia progressiva, il metoprololo va somministrato in dosi inferiori o sospeso gradualmente. Il metoprololo puo' aggravare i sintomi di disturbi circolatori periferici arteriosi. Quando il metoprololo viene prescritto ad un paziente affetto da feocromocitoma, si dovrebbe somministrare contemporaneamente un alfa-bloccante. In presenza di cirrosi epatica puo' aumentare la biodisponibilita' dei betabloccanti. Nel trattamento di pazienti anziani e' opportuna una certa cautela. Una eccessiva diminuzione della pressione arteriosa o della frequenza del polso puo' determinare una inadeguata irrorazione degli organi vitali. Prima di eventuali operazioni chirurgiche l'anestesista deve essere informato che il paziente e' in trattamento con un betabloccante. E' da evitare la brusca interruzione del trattamento. Ove possibile la somministrazione di metoprololo deve essere sospesa gradualmente in un periodo di 10 giorni. Durante la sospensione il paziente va mantenuto sotto stretta sorveglianza medica. Nei pazienti che assumono betabloccanti lo shock anafilattico assume un grado piu' severo. Per chi svolge attivita' sportiva: l'uso del farmaco senza necessita' terapeutica costituisce doping e puo' determinare comunque positivita' ai test anti-doping.
Interazioni
Il metoprololo aumenta l'effetto degli altri farmaci antiipertensivi. Particolare cautela e' richiesta in caso di somministrazione di un betabloccante associato al prazosin per la prima volta. I pazienti in trattamento contemporaneo con inibitori del sistema nervoso simpatico, altri betabloccanti (anche in forma di gocce oftalmiche), o inibitori delle monoaminossidasi devono essere mantenuti sotto sorveglianza. Se deve essere interrotto un concomitante trattamento con clonidina, la terapia con il betabloccante va sospesa parecchi giorni prima della clonidina. La nitroglicerina puo' aumentare l'effetto ipotensivo di metoprololo. Il metoprololo puo' modificare i parametri farmacocinetici dell'alcool in caso di assunzione contemporanea. E' richiesta cautela per possibili effetti inotropi e cronotropi negativi quando il metoprololo viene somministrato con calcio antagonisti e/o agenti antiaritmici in pazienti con ridotta funzione ventricolare sinistra e specialmente dopo somministrazione endovenosa di calcio antagonisti del tipo verapamil. I betabloccanti possono aumentare l'effetto dromotropo negativo degli agenti antiaritmici (del tipo chinidina e amiodarone). L'adrenalina o altre sostanze ad attivita' simpaticomimetica (p.es. quelle contenute negli antitosse o nelle gocce nasali e oftalmiche) hanno meno probabilita' di provocare reazioni ipertensive se somministrate contemporaneamente a betabloccanti cardioselettivi alle dosi terapeutiche rispetto ai betabloccanti non cardioselettivi. E' indicata cautela nei pazienti diabetici in trattamento con betabloccanti e il dosaggio dell'antidiabetico va riaggiustato. Il trattamento concomitante con indometacina puo' diminuire l'effetto antiipertensivo del metoprololo. Gli induttori o inibitori enzimatici possono influire sui livelli plasmatici del metoprololo. La concentrazione plasmatica del metoprololo viene abbassata dalla rifampicina e puo' essere aumentata dalla cimetidina. Il metoprololo puo' ridurre la clearance di altri farmaci (p.es. lidocaina). Nei pazienti in trattamento con betabloccanti, gli anestetici per inalazione possono aumentare l'effetto cardiodepressivo.
Effetti indesiderati
La terapia betabloccante e' in generale ben tollerata. In rari casi si sono manifestati disturbi a carico del sistema nervoso centrale, quali depressione, catatonia, confusione, turbe della memoria. La comparsa occasionale di bradicardia e ipotensione marcata, di porpora trombocitopenica, di granulocitopenia, di eruzioni eritematose (in forma di orticaria, lesioni cutanee psoriasiformi e distrofiche) o di broncospasmo (anche in pazienti senza anamnesi di affezioni ostruttive polmonari) richiede l'interruzione del trattamento e l'adozione di adeguate misure terapeutiche. Occasionalmente possono manifestarsi affaticamento, vertigini, cefalea e, piu' raramente, parestesia e crampi muscolari, nonche' diminuzione della vivacita' mentale, turbe del sonno, incubi; a livello del sistema cardiovascolare bradicardia, disordini posturali (occasionalmente con sincope) e, raramente, insufficienza cardiaca, edema, palpitazioni, fenomeno di Reynaud; a livello del tratto gastrointestinale nausea, vomito, dolore addominale, diarrea e costipazione; a livello del tratto respiratorio dispnea da sforzo. Sono stati segnalati casi isolati di turbe della conduzione cardiaca, dolore precordiale, cancrena in pazienti con gravi disturbi circolatori periferici pregressi, disturbi della personalita', allucinazioni, secchezza della mucosa orale, anomalie nei test di funzionalita' epatica, epatite, fotosensibilita', aumento della sudorazione, alopecia, rinite, turbe della libido e della potenza sessuale, irritazione e/o secchezza oculare, turbe della visione, tinnito, difficolta' uditive in caso di superamento delle dosi consigliate, aumento di peso, trombocitopenia, artrite. Qualora durante il trattamento insorgessero altri effetti indesiderati non descritti nel foglio illustrativo informare il proprio medico curante o il proprio farmacista.
Gravidanza e allattamento
Come regola generale, nessun farmaco dovrebbe essere assunto durante i primi tre mesi di gravidanza, ed i rischi e i benefici dell'assunzione dovrebbero essere attentamente considerati durante l'intero periodo. L'esperienza con metoprololo in donne gravide e' limitata, ma non sono ancora state segnalate malformazioni. Gli esperimenti sull'animale non hanno mostrato ne' potenziale teratogeno ne' altri effetti collaterali sull'embrione e/o sul feto relativi alla valutazione dell'innocuita' del prodotto. Utilizzare solo se la terapia farmacologica durante la gravidanza e' essenziale. Nel normale dosaggio la quantita' di metoprololo assorbito tramite l'allattamento sembra essere trascurabile per quanto riguarda l'effetto betabloccante nell'infante. Tuttavia durante l'allattamento e' opportuno tenere sotto stretto controllo il neonato per manifestazioni e sintomi beta-blocco.