Metilbetasone - Im 3f 80mg+3f

Dettagli:
Nome:Metilbetasone - Im 3f 80mg+3f
Codice Ministeriale:015839095
Principio attivo:Metilprednisolone Emisuccinato Sodico
Codice ATC:H02AB04
Fascia:A
Prezzo:7.93
Doping:Proibito solo in gara
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:So.Se.Pharm Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:A temperatura ambiente
Scadenza:24 mesi

Denominazione

METILBETASONE

Formulazioni

Metilbetasone - Im 3f 80mg+3f

Categoria farmacoterapeutica

Corticosteroidi sistemici, non associati.

Principi attivi

Metilprednisolone emisuccinato sodico.

Eccipienti

La fiala con la sostanza liofilizzata contiene: fosfato sodico bibasico, fosfato sodico monobasico. Una fiala solvente da 1,5 ml contiene: alcool benzilico, acqua distillata.

Indicazioni

Tutte quelle della terapia glicorticoidea. In particolare: stati asmatici, stati di shock e collasso; artrite reumatooide, reumatismo articolare acuto; apoplessia.

Controindicazioni / effetti secondari

Tubercolosi, ulcera peptica, sicosi, herpes oculare simplex. Infezionimicotiche sistemiche.

Posologia

Somministrare per via intramuscolare. Adulti: da 40 a 80 mg pro die. Bambini: da 8 a 16 mg pro die. Il trattamento locale non e' indicato, in quanto il prodotto viene rapidamente assorbito.

Conservazione

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

Avvertenze

Nei pazienti in terapia con glicocorticoidi sottoposti a particolari stress, e' indispensabile un adattamento della dose in rapporto alla entita' della condizione stressante. I glicocorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti. In questi casi va sempre valutata l'opportunita' di istituire una adeguata terapia antibiotica. In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare un'alterazione del bilancio elettrolitico, e' opportuno adeguare l'apporto disodio e di potassio. Tutti i glicocorticoidi aumentano l'escrezione d el calcio. I pazienti sotto terapia con glicocorticoidi non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono glicocorticoidi specialmente ad alte dosi, a causa di possibili rischi di complicazioni neurologichee di insufficiente risposta anticorpale. L'uso nella tubercolosi atti va va limitato ai casi di malattia fulminante o disseminata, nei qualiil glicocorticoide va usato con appropriata terapia antitubercolare. Se i glicocorticoidi vengono somministrati nei pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, e' necessaria una stretta sorveglianza in quanto si puo' verificare una riattivazione della malattia. Nella terapia prolungata questi soggetti devono ricevereuna chemioprofilassi. Uno stato di insufficienza surrenale secondaria , indotta dal glicocorticoide, puo' essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di relativa insufficienza puo' persistere per sei mesi dopo la sospensione della terapia. Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonica dovrebbe essere ripresa. Poiche' la secrezione mineralcorticoide puo' essere compromessa, bisognerebbe somministrare in concomitanza cloruro sodico e/o mineralcorticoide. Nei pazienti ipotirodei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glicocorticoidi puo' essere aumentata. Si consiglia cautela nei pazienti con herpes simplex oculare, perche' e' possibile una perforazione corneale. La posologia di mantenimento deve essere sempre la minima capace di controllare la sintomatologia; una riduzione posologica va sempre eseguita gradualmente. Durante la terapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell'umore o della personalita', depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi. Una preesistente instabilita' emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai glicocorticoidi. I glicocorticoidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi: colite ulcerativa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, ulcera peptica attiva o latente, insufficienza renale, ipertensione, osteoporosi, miastenia grave. I bambini sottoposti a prolungata terapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo.

Interazioni

Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai corticosteroidi.

Effetti indesiderati

Alterazioni del bilancio idro-elettrolitico, soprattutto ipokaliemie che, raramente ed in pazienti particolarmente predisposti, possono arrivare all'ipertensione ed all'insufficienza cardiaca congestizia. Alterazioni muscoloscheletriche, quali osteoporosi, miopatie e fragilita' ossea. Complicazioni a carico dell'apparato gastro-intestinale che possono arrivare fino alla comparsa o all'attivazione di ulcera peptica. Alterazioni cutanee quali ritardi nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilita' della cute. Alterazioni neurologiche quali vertigini, cefalea e aumento della pressione endocrina. Disendocrinie quali irregolarita' mestruali, aspetto simil-cushingoide, disturbi nella crescita dei bambini: interferenza con la funzionalita' dell'asse ipofisi-surrene, particolarmente in momenti di stress. Diminuita tollerabilita' ai glucidi e possibile manifestazione di diabete mellito latente, nonche' aumentata necessita' di farmaci ipoglicemizzanti nei diabetici. Complicazioni oftalmiche quali cataratta posteriore subcapsulareed aumentata pressione endo-oculare. Negativizzazione del bilancio de ll'azoto per cui, nei trattamenti prolungati, la razione di proteine deve essere adeguatamente aumentata.

Gravidanza e allattamento

Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita'.