Methotrexate - Iniet 4sir 20mg
Dettagli:
Nome:Methotrexate - Iniet 4sir 20mgCodice Ministeriale:019888142
Principio attivo:Metotrexato Sodico
Codice ATC:L01BA01
Fascia:A
Prezzo:70.53
Produttore:Pfizer Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNR - ricetta non ripetibile art.89 DL 219/06 (ex senza formalismi)
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Siringa
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, al riparo da luce e umiditÃ
Scadenza:24 mesi
Formulazioni
Methotrexate - 25cpr 2,5mg
Methotrexate - 100cpr 2,5mg
Methotrexate - Iniet 4sir 7,5mg
Methotrexate - Iniet 4sir 10mg
Methotrexate - Iniet 4sir 15mg/2
Methotrexate - Iniet 4sir 20mg
Categoria farmacoterapeutica
Antineoplastico e antireumatico.
Indicazioni
Indicazioni oncologiche. E' indicato per il trattamento della leucemia acuta. Ricerche cliniche hanno dimostrato che esso risulta considerevolmente piu' efficace nella leucemia dell'infanzia che in quella degli adulti. In alcuni casi di leucemia acuta ha prodotto un miglioramento clinico ed ha prolungato il tempo di sopravvivenza per un periodo variabile da alcune settimane a 2 anni. Il quadro ematologico, ricavato dall'esame del sangue e dagli strisci del midollo osseo dopo somministrazione, puo' divenire quasi indistinguibile da quello normale per periodi variabili di tempo. I migliori effetti sono stati osservati nelle leucemie acute caratterizzate dalla presenza di forme altamente immature nel midollo osseo e nel sangue. Sono stati resi noti risultati favorevoli ottenuti nel coriocarcinoma della donna. Il dosaggio impiegato e' stato considerevolmente piu' elevato nei confronti di quello usato abitualmente. Il trattamento e' consistito in un ciclo di 5 giorni di terapia ad un dosaggio giornaliero di 10 - 30 mg somministrati per via intramuscolare ed orale. Cicli ripetuti possono essere attuati secondo le esigenze del caso. L'intervallo abituale tra i cicli puo' variare da 7 a 12 giorni e la somministrazione del farmaco deve essere sospesa finche' i segni eventuali di tossicita' provocati dal ciclo precedente non siano scomparsi. Artrite reumatoide. 2,5 mg compresse, 5 mg polvere liofilizzata e soluzioni iniettabili in siringa preriempita sono indicati, inoltre, nel trattamento dell'artrite reumatoide nell'adulto. Il ricorso a questo trattamento e' indicato nel caso di risposta inadeguata o di intolleranza alla terapia di prima linea. Artrite psoriasica. 2,5 mg compresse, 5 mg polvere liofilizzata e soluzioni iniettabili in siringa preriempita sono indicati anche nel trattamento dell'artrite psoriasica dell'adulto. Il ricorso a questo trattamento e' indicato nel caso di risposta inadeguata o intolleranza alla terapia di prima linea. La somministrazione per via parenterale e' indicata in caso di mancata risposta ad un incremento della dose orale, avendo presente le cause reversibili di tossicita' intestinale ed il corretto utilizzo di eventuali terapie con folati. Artrite reumatoide giovanile poliarticolare, e' indicato per il trattamento dell'artrite reumatoide giovanile poliarticolare attiva nei bambini. Il ricorso a questo trattamento e' indicato nel caso di risposta inadeguata o intolleranza alla terapia di prima linea (inclusi i FANS). Psoriasi. 2,5 mg compresse, 5 mg polvere liofilizzata e soluzioni iniettabili in siringa preriempita sono indicati nel controllo dei sintomi della psoriasi grave, recidivante e disabilitante che non risponde adeguatamente ad altre forme di terapia. E' importante assicurarsi che una riacutizzazione della psoriasi non sia dovuta ad una patologia immunitaria concomitante. La somministrazione per via parenterale e' indicata in caso di mancata risposta ad un incremento della dose orale, avendo presente le cause reversibili di tossicita' intestinale ed il corretto utilizzo di eventuali terapie con folati.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Posologia
Indicazioni oncologiche. All'inizio del trattamento i pazienti dovrebbero essere ricoverati in ospedali o cliniche con adeguate attrezzature di laboratorio. Le alte dosi devono essere impiegate soltanto da medici qualificati ed in ambiente ospedaliero (preferibilmente in reparti oncologici). Il conteggio dei globuli bianchi dovrebbe essere eseguito ogni giorno per il primo mese di terapia e successivamente 3 volte la settimana. Un esame emocromocitometrico completo deve essere eseguito una volta la settimana. La biopsia del midollo osseo dovrebbe essere eseguita ogni settimana oppure ogni mese. Il tempo di emorragia, il tempo di coagulazione, la determinazione dei gruppi sanguigni devono essere eseguiti prima di una trasfusione o di un intervento chirurgico. I pazienti che mostrano un ritardo nella fase di eliminazione precoce del metotressato hanno piu' probabilita' di sviluppare un'insufficienza renale oligurica irreversibile. In aggiunta ad un'appropriata terapia con calcio folinato, questi pazienti richiedono una continua idratazione ed alcalinizzazione delle urine e un monitoraggio stretto dello stato dei liquidi e degli elettroliti, fino a che i livelli sierici di metotressato non siano scesi sotto le 0,05 micromoli/l e l'insufficienza renale non si sia risolta. Se necessario, in questi pazienti puo' essere utile un'emodialisi intermittente con un dializzatore ad alto flusso. E' preferibile somministrare per via orale, in quanto il farmaco viene rapidamente e quasi completamente assorbito; tuttavia e' anche disponibile la forma parenterale che puo' essere somministrata per via intramuscolare, endovenosa, intraarteriosa, intratumorale o intratecale. La dose per i neonati varia da 1,25 mg a 2,5 mg; quella per i bambini da 2,5 mg a 5 mg; quella per gli adulti da 5 mg a 10 mg, somministrati da 3 a 6 volte la settimana, in rapporto alla tolleranza individuale ed alla gravita' della malattia. Si consiglia inoltre di consultare la piu' recente letteratura. Il tempo necessario per ottenere un risultato evidente puo' variare considerevolmente: molti pazienti rispondono soddisfacentemente entro 2-3 settimane; altri possono non presentare alcun risultato fino al secondo mese di terapia. E' consigliabile, se le condizioni generali del soggetto lo permettono, continuare questa terapia per 6-8 settimane prima di considerarla inefficace per quel dato paziente. Artrite reumatoide e artrite psoriasica. Durante il trattamento dell'artrite reumatoide e dell'artrite psoriasica, si raccomanda il monitoraggio dei seguenti parametri: esame ematologico su base almeno mensile, livelli degli enzimi epatici e funzione renale ogni 1-2 mesi. Un monitoraggio piu' frequente e' normalmente indicato durante la terapia antineoplastica. Si raccomanda un monitoraggio piu' frequente all'inizio della terapia o quando il dosaggio viene modificato, o nei periodi di aumentato rischio di livelli elevati nel sangue (per es. disidratazione). La dose orale raccomandata nel trattamento dell'artrite reumatoide e dell'artrite psoriasica e' di 7,5 mg a settimana o un dosaggio refratto di 2,5 mg ogni 12 ore per un totale di 3 dosi, somministrate come un ciclo una volta a settimana. La dose cumulativa settimanale non deve eccedere comunque i 20 mg. Per il trattamento parenterale dell'artrite reumatoide e dell'artrite psoriasica viene considerato standard un dosaggio di attacco di 5-15 mg i.m. alla settimana. La dose puo' essere incrementata di 5 mg a settimana fino a raggiungere un massimo di 20 mg a settimana. Una volta ottenuta una risposta lo schema di dosaggio utilizzato deve essere gradualmente ridotto fino alla dose piu' bassa efficace. Una risposta al trattamento dell'artrite reumatoide e dell'artrite psoriasica puo' essere attesa dopo 3-6 settimane. Se la terapia viene interrotta, i sintomi possono ricomparire. Il trattamento dell'artrite reumatoide e dell'artrite psoriasica e' un trattamento continuativo. Artrite giovanile poliarticolare, la dose iniziale raccomandata e' 10 mg/mquadrati somministrata una volta alla settimana. Le dosi riportate negli studi clinici pubblicati in pazienti pediatrici affetti da artrite giovanile poliarticolare variavano da 4 a 17 mg/mquadrati o da 0,1 a 1,1 mg/kg/settimana. La durata variava da 1 mese a 7.3 anni. Nella maggioranza di questi studi, il metotressato era somministrato per via orale; tuttavia in alcuni casi, e' stato somministrato per via intramuscolare. Psoriasi. Il trattamento settimanale viene effettuato con le compresse da un 2,5 mg . In caso di mancata risposta ad un incremento della dose orale il trattamento puo' essere proseguito con un flacone da 5 mg o con le siringhe preriempite. Schema raccomandato per l'inizio del trattamento: Dose singola di 10-25 mg una volta a settimana. Suddivisione della dose singola in tre dosi somministrate ad intervalli di 12 ore, ogni settimana. Per il trattamento parentale della psoriasi volgare vengono di solito somministrati 10-25 mg una volta a settimana. Un test iniziale con una dose di 5-10 mg puo' essere effettuato prima di iniziare lo schema di trattamento. La dose viene gradualmente aumentata fino al raggiungimento di una risposta ottimale alla terapia; normalmente non bisognerebbe eccedere la dose settimanale di 30 mg. Dopo il raggiungimento dei risultati desiderati, la dose puo' essere ridotta gradualmente fino alla dose di mantenimento piu' bassa possibile con prolungati intervalli liberi da trattamento. L'uso puo' consentire di ripristinare la terapia convenzionale topica, che dovrebbe essere incoraggiata. Aggiunta di folati. In pazienti con artrite reumatoide, compresa l'artrite reumatoide giovanile, artrite psoriasica o psoriasi, l'acido folico o folinico puo' ridurre la tossicita' del methotrexate come i sintomi gastrointestinali, la stomatite, l'alopecia, e l' innalzamento degli enzimi epatici. Prima di assumere un integratore di folati, e' consigliabile controllare i livelli di B12, in particolare negli adulti di eta' superiore di eta' maggiore ai 50 anni, poiche' la somministrazione di folati puo' mascherare i sintomi della carenza di vitamina B12.
Avvertenze
Alti regimi di dosaggio per altre patologie neoplastiche sono in fase di studio e non e' stato stabilito un vantaggio terapeutico. Le formulazioni ed i diluenti che contengono conservanti non devono essere devono essere utilizzate per la somministrazione intratecale o per la terapia ad alte dosi. Viene escreto principalmente attraverso i reni, una ridotta funzionalita' renale determina una ritardata eliminazione del farmaco. La funzionalita' renale deve essere determinata prima e durante la terapia. Il farmaco causa epatotossicita', fibrosi epatica e cirrosi ma generalmente dopo un uso protratto. Anomalie persistenti nei test di funzionalita' epatica possono precedere la comparsa di fibrosi o cirrosi nei pazienti affetti da artrite reumatoide. Durante il trattamento della psoriasi volgare: se possibile si deve effettuate l'ispezione giornaliera del cavo orale e della faringe per notare qualsiasi cambiamento della mucosa: ulcerazioni della mucosa precedono la depressione dei leucociti e delle piastrine. Il trattamento deve essere interrotto immediatamente se si verifica, e finche' perdura, un aumento rilevante delle transaminasi o una riduzione dei granulociti neutrofili al di sotto di 2.000/mmcubi o delle piastrine al di sotto di 150.000/ mmcubi. Il tempo di emorragia, il tempo di coagulazione e la determinazione del gruppo sanguigno devono essere eseguiti prima di una trasfusione o di un intervento chirurgico. L'eliminazione di Methotrexate dal "terzo spazio" (p.es. versamento pleurico o ascite) avviene lentamente. Cio' determina un prolungamento dell'emivita plasmatica terminale ed una tossicita' inattesa, e' consigliabile aspirare il versamento prima del trattamento con Methotrexate e monitorarne i livelli plasmatici. Methotrexate dovra' essere usato con estrema cautela in presenza di infezioni, ulcera peptica, colite ulcerosa, debilitazione e nei pazienti molto giovani o molto anziani. Deve essere utilizzato con estrema cautela in presenza di infezioni in atto, e di solito e' controindicato nei pazienti con sindrome da immunodeficienza manifesta o evidenziata da indagini di laboratorio. Se durante la terapia si manifesta una leucopenia grave, puo' verificarsi un'infezione batterica. Nelle gravi forme di depressione dell'attivita' del midollo osseo, sono necessarie trasfusioni di sangue o di piastrine. Come altri farmaci citotossici, puo' indurre una "sindrome da lisi tumorale" in pazienti che presentano tumori a crescita rapida. Da tenere presente che nel corso di una terapia ad alte dosi e' fondamentale assicurare una diuresi di almeno 2 litri nelle 24 ore e un pH urinario non inferiore a 6,5. Generalmente in ciascun individuo, la tossicita' e' in rapporto diretto con la dose, a basse dosi possono comparire linfomi maligni, che possono regredire dopo sospensione del trattamento, e pertanto possono non richiedere un trattamento citotossico. Si raccomanda di effettuare la biopsia epatica: prima di iniziare il trattamento o subito dopo l'inizio della terapia (2-4 mesi); al raggiungimento di una dose totale cumulativa di 1,5 g; dopo ogni dose addizionale da 1,0 a 1,5 g. In caso di fibrosi moderata o di qualsiasi tipo di cirrosi interrompere il trattamento. Per una fibrosi lieve normalmente si suggerisce di ripetere la biopsia in 6 mesi. Una biopsia epatica prima dell'inizio della terapia deve essere effettuata in pazienti con: storia di eccessivo consumo di alcool; valori di base dei test di funzionalita' epatica persistentemente anormali; epatite cronica di tipo B o C. Durante la terapia deve essere effettuata una biopsia epatica in caso di persistenti anomalie nei test di funzionalita' epatica o nel caso che i livelli di albumina sierica scendano al di sotto dei valori normali (nell'ambito di un'artrite reumatoide ben controllata). Se i risultati della biopsia epatica mostrano lievi cambiamenti (scala Roenigk I, II, IIIa), la terapia puo' essere continuata monitorando il paziente in accordo alle raccomandazioni sopra riportate. La terapia deve essere sospesa in tutti quei pazienti che mostrano anomalie persistenti nei test di funzionalita' epatica e rifiutano di sottoporsi ad una biopsia epatica, e in tutti quei pazienti nei quali la biopsia epatica mostra delle modifiche da moderate a gravi (scala Roenigk IIIb o IV). L'immunizzazione con vaccini contenenti virus vivi non e' generalmente raccomandata. Quando un paziente presenta sintomi polmonari la possibilita' di una polmonite da Pneumocystis carinii deve essere sempre presa in considerazione. E' provato che l'irradiazione craniale combinata con la somministrazione intratecale aumenta l'incidenza di leucoencefalopatia. Le lesioni da psoriasi possono essere aggravate da una concomitante esposizione alle radiazioni ultraviolette. Dermatiti da radiazioni e ustioni solari possono essere riacutizzate dal trattamento. L'esame emocromocitometrico completo dovrebbe essere eseguito ogni giorno per il primo mese di terapia e successivamente 3 volte alla settimana. Durante il trattamento dell'artrite reumatoide, dell'artrite psoriasica e della psoriasi, si raccomanda il monitoraggio dei seguenti parametri: esame ematologico su base almeno mensile, livelli degli enzimi epatici e funzione renale ogni 1-2 mesi. Si raccomanda un monitoraggio piu' frequente all'inizio della terapia o quando il dosaggio viene modificato, o nei periodi di aumentato rischio di livelli elevati di Methotrexate nel sangue (per es. disidratazione). Test di funzionalita' polmonare possono essere utili nel caso in cui si sospetti una patologia polmonare specialmente se sono disponibili dati basali. I pazienti soggetti alle seguenti condizioni sono predisposti a sviluppare alti o prolungati livelli di farmaco e beneficiano del monitoraggio periodico dei livelli: versamento pleurico, ascite, occlusione del tratto gastrointestinale, precedente terapia con il cisplatino, disidratazione, aciduria, funzione renale compromessa. E' importante che i pazienti con una prolungata clearance vengano individuati entro 48 ore poiche' la tossicita' del prodotto puo' non essere reversibile se il rescue con il calcio folinato e' ritardato per piu' di 42-48 ore. A causa della ridotta funzionalita' epatica e renale e delle ridotte riserve di folati nei pazienti anziani, devono essere considerate dosi ridotte e questi pazienti devono essere strettamente monitorizzati per i individuare i piu' precoci segni di tossicita'. La sicurezza e l'efficacia nei pazienti pediatrici e' stata stabilita solo per la hemioterapia antitumorale e nell'artrite giovanile poliarticolare. Le compresse contengono lattosio quindi non sono adatte per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio. Sia la povere per soluzione iniettabile che le soluzioni iniettabili contengono sodio quindi non sono adatte per i soggetti che devono seguire una dieta a basso contenuto di sodio.
Interazioni
La neomicina somministrata per via orale provoca fenomeni di malassorbimento di molte sostanze. Gli aminoglicosidi, con lo stesso meccanismo della neomicina, possono determinare un ridotto assorbimento intestinale. I salicilati, alcuni sulfamidici, l'acido para-amino-benzoico (PABA), il fenilbutazone, la difenilidantoina, le tetracicline ed il cloramfenicolo possono spiazzare Methotrexate dal legame con le proteine plasmatiche. Il methotrexate si lega parzialmente all'albumina sierica e la tossicita' puo' essere aumentata dallo spiazzamento causato da altri farmaci con legame forte alle proteine plasmatiche, come i salicilati, il fenilbutazone, la fenitoina e le sulfonamidi. Dal momento che Methotrexate e' eliminato immodificato per escrezione renale dopo filtrazione glomerulare, secrezione tubulare attiva, nonche' riassorbimento tubulare passivo, qualsiasi farmaco nefrotossico puo' ridurre l'escrezione renale di Methotrexate. Pertanto, in corso di trattamento e' buona norma non somministrare tali farmaci. Il trasporto tubulare renale di methotrexate viene ridotto dal probenecid, l'uso del methotrexate con questo farmaco dovrebbe essere attentamente monitorizzato. Il fenilbutazone in associazione a Methotrexate ha causato in qualche caso tossicita' con febbre e ulcerazioni cutanee, depressione midollare e morte in setticemia. Il meccanismo di tale azione e' triplice: spiazzamento di Methotrexate dal legame con le plasmaproteine, inibizione della secrezione tubulare renale e depressione midollare. Inoltre, il fenilbutazone sembra causare anche danno renale che puo' portare ad un accumulo di Methotrexate. I farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) non devono essere somministrati prima o in associazione con i regimi ad alte dosi di Methotrexate, quali quelli utilizzati nel trattamento dell'osteosarcoma. E' stato riportato, che la somministrazione concomitante di FANS con la terapia ad alte dosi di Methotrexate aumenta e prolunga nel tempo i livelli sierici di Methotrexate causando casi di morte dovuti a grave tossicita' ematologica e gastrointestinale. E' stato riportato che FANS e salicilati riducono la secrezione tubulare del methotrexate in un modello animale e possono potenziarne la tossicita' incrementando la methotrexatemia. Pertanto, prudenza deve essere usata nel caso di somministrazione concomitante di FANS o salicilati con dosi piu' basse di Methotrexate. Durante il trattamento dell'artrite reumatoide e dell'artrite psoriasica con Methotrexate l'assunzione di aspirina, FANS e/o steroidi a basso dosaggio potrebbe essere continuata. La possibilita' di un aumentata tossicita' con l'uso concomitante di FANS, compresi i salicilati non e' stata pienamente esplorata. Gli steroidi possono essere ridotti gradualmente in pazienti che rispondono al Methotrexate. L'uso combinato di Methotrexate con oro, penicillamina, idrossiclorochina, sulfasalazina o agenti citotossici non e' stato studiato e potrebbe aumentare l'incidenza degli effetti indesiderati. Nonostante le potenziali interazioni, studi sul Methotrexate in pazienti con artrite reumatoide hanno di solito incluso l'uso contemporaneo di regimi a dosaggio costante di FANS, senza difficolta'. Tuttavia, i dosaggi di Methotrexate usati per l'artrite reumatoide e per l'artrite psoriasica sono in qualche modo inferiori a quelli usati per la psoriasi e dosaggi maggiori possono portare ad inaspettata tossicita'. Il methotrexate in associazione a leflunomide puo' aumentare il rischio di pancitopenia. E' stato osservato un aumento della nefrotossicita' indotta dalle alte dosi di methotrexate quando viene somministrato in combinazione con agenti chemioterapici potenzialmente nefrotossici (es. cisplatino). Antibiotici orali quali tetracicline, cloramfenicolo e antibiotici gastrointestinali (non assorbibili) ad ampio spettro possono diminuire l'assorbimento intestinale di Methotrexate o interferire con la circolazione enteroepatica inibendo la flora intestinale e sopprimendo il metabolismo del farmaco da parte dei batteri. Le penicilline e le sulfonamidi possono ridurre la clearance renale di Methotrexate; sono state osservate, sia a dosaggi bassi che a dosaggi elevati, concentrazioni sieriche aumentate di Methotrexate con concomitante tossicita' ematologica e gastrointestinale. Pertanto, l'uso di Methotrexate con le penicilline deve essere attentamente monitorizzato. Il potenziale aumento di epatotossicita' legato alla somministrazione contemporanea del metotressato con altri agenti epatotossici non e' stato valutato. In tali casi, tuttavia, e' stata riportata epatotossicita'. Pertanto pazienti in trattamento con Methotrexate che assumono altri farmaci potenzialmente epatotossici (p. es. leflunomide, azatioprina, retinoidi, sulfasalazina) devono essere monitorizzati accuratamente per un possibile aumentato rischio di epatotossicita'. Methotrexate puo' diminuire la clearance della teofillina; i livelli di teofillina devono essere monitorizzati quando questa viene somministrata in concomitanza a Methotrexate. E' stato riportato che Trimetoprim/sulfametossazolo, in rari casi, ha determinato un incremento della soppressione midollare in pazienti trattati con Methotrexate, probabilmente per una diminuita secrezione tubulare e/o un effetto antifolico additivo. Methotrexate aumenta i livelli plasmatici delle mercaptopurine. La combinazione di Methotrexate e mercaptopurine puo' pertanto richiedere un aggiustamento del dosaggio. Preparazioni di vitamine che contengono acido folico o derivati possono ridurre la risposta al methotrexate somministrato per via sistemica, tuttavia, gli stati di carenza da folati possono aumentare la tossicita' del Methotrexate. Alte dosi di leucovorin possono ridurre l'efficacia del methotrexate somministrato per via intratecale. Methotrexate, somministrato contemporaneamente alla radioterapia, puo' aumentare il rischio di necrosi dei tessuti molli e osteonecrosi. Effetti del cibo. La biodisponibilita' del methotrexate somministrato oralmente viene ridotta dal cibo in particolare latte e derivati.
Effetti indesiderati
Gli effetti collaterali piu' comuni includono: stomatite ulcerativa, leucopenia, nausea e disturbi addominali. Altri effetti collaterali frequentemente riferiti sono: sensazioni di malessere e di eccessivo affaticamento, brividi di freddo e febbre, capogiri, minor resistenza alle infezioni. Gravita' ed incidenza degli effetti collaterali acuti sono generalmente connessi al dosaggio ed alla frequenza della somministrazione. Qui di seguito sono elencati altri possibili effetti collaterali. Cute: rash eritematoso, eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell), sindrome di Stevens-Johnson, necrosi cutanea, dermatite esfoliativa, ulcerazione cutanea, prurito, orticaria, fotosensibilita', modifiche della pigmentazione, alopecia, ecchimosi, telangectasia, acne, foruncolosi, comparsa di noduli. Disturbi del sistema linfatico e del sangue: depressione dell'attivita' del midollo osseo, soppressione dell'ematopoiesi, leucopenia, pancitopenia, neutropenia, trombocitopenia, agranulocitosi, eosinofilia, anemia, ipogammaglobulinemia, emorragie a varia localizzazione, setticemia, anemia aplastica, linfoadenopatie e disordini linfoproliferativi (compresi quelli reversibili). Disturbi del metabolismo e della nutrizione: diabete. Apparato digerente: pancreatite, enterite, gengivite, faringite, stomatite, anoressia, nausea, vomito, diarrea, ematemesi, melena, ulcera ed emorragia gastrointestinale, tossicita' epatica risultante in atrofia acuta del fegato, necrosi, degenerazione grassa, fibrosi cronica o cirrosi, epatite acuta, riduzione dei livelli di albumina sierica, aumenti degli enzimi epatici, insufficienza epatica. Apparato urogenitale: nefropatia grave/insufficienza renale, iperazotemia, cistite, ematuria, alterazioni nell'ovogenesi o spermatogenesi, oligospermia transitoria, disturbi mestruali, leucorrea, perdite vaginali, disuria, sterilita', aborto, malformazioni fetali, perdita della libido, impotenza, infertilita'. Disturbi del sistema nervoso: cefalea, sonnolenza, visione offuscata, disturbi del linguaggio comprendenti disartria ed afasia, emiparesi, paresi e convulsioni (solo dopo somministrazione parenterale). Sono stati riportati, con regimi a basse dosi, disfunzione cognitiva transitoria, alterazioni dell'umore, sensazioni craniche insolite, episodi di leucoencefalopatia, encefalopatia (solo dopo somministrazione parenterale). Afasia, emiparesi, paresi e convulsioni, se riscontrate, sono di solito correlate a emorragia o complicazioni da cateterismo intra-arterioso. Convulsioni, paresi, aumentata pressione del liquido cerebrospinale, sono state riscontrate dopo somministrazione intratecale. Disturbi del sistema immunitario: reazioni anafilattoidi, ipogammaglobulinemia. Apparato cardiocircolatorio: pericardite, versamento pericardico, ipotensione e eventi tromboembolici (comprendenti trombosi arteriosa, trombosi cerebrale, trombosi venosa profonda, trombosi della vena retinica, tromboflebite ed embolia polmonare), vasculite. Infezioni ed infestazioni: sono stati riportati casi di infezioni opportunistiche, comprese quelle fatali, in pazienti sottoposti a terapia con Methotrexate per malattie neoplastiche e non. L'infezione piu' comune e' stata la polmonite, compresa la polmonite da Pneumocystis carinii. Altre infezioni riportate includono, nocardiosi, istoplasmosi, criptococcosi, Herpes zoster, epatite da Herpes simplex e Herpes simplex disseminato,; sepsi fatale, infezioni da Citomegalovirus compresa polmonite citomegalovirale. Disturbi psichiatrici: alterazioni dell'umore, disfunzione cognitiva transitoria. Apparato oculare: congiuntivite, gravi cambiamenti del visus ad eziologia ignota, cecita' / perdita della vista temporanee, annebbiamento della vista. Neoplasie benigne e maligne (forme cistiche e polipi compresi): linfomi compreso linfoma reversibile, sindrome da lisi tumorale (solo dopo somministrazione parenterale). Gravidanza, periodo perinatale e puerperio: anomalie fetali, morte fetale, aborto. Apparato respiratorio: fibrosi polmonare; polmonite interstiziale compresi casi di morte e occasionalmente si e' verificata malattia polmonare cronica ostruttiva, alveolite, faringite. Altri effetti indesiderati: artralgie/mialgie, alterazioni metaboliche, diabete, osteoporosi, proteinuria, necrosi dei tessuti molli e osteonecrosi, atipia delle cellule di vari tessuti, erosioni dolorose delle placche psoriasiche, fratture da stress. Sono state inoltre riportate reazioni anafilattoidi e morti improvvise. Effetti indesiderati negli studi su Artrite giovanile poliarticolare, l'incidenza approssimativa di eventi avversi riportata nei pazienti pediatrici affetti da artrite giovanile poliarticolare trattati con dosi settimanali di metotressato per via orale (da 5 a 20 mg/mquadrati/settimana o da 0,1 a 1,1 mg/kg/settimana) e' riportata qui di seguito (virtualmente tutti i pazienti ricevevano contemporaneamente farmaci antiinfiammatori non steroidei, ed alcuni assumevano anche piccole dosi di corticosteroidi): test elevati della funzione epatica 14% ; reazioni gastrointestinali (i.e. nausea,vomito,diarrea) 11%; stomatite 2%; leucopenia 2%; cefalea 1,2%; alopecia 0,5%; vertigine 0,2%; e rash 0,2%. Benche' vi sia esperienza con dosaggi sino a 30 mg/mquadrati/settimana nell'artrite giovanile poliarticolare, i dati pubblicati per dosi superiori ai 20 mg/mquadrati/settimana sono troppo limitati per fornire stime affidabili dell'incidenza di eventi avversi.
Gravidanza e allattamento
E' controindicato durante la gravidanza. Il suo uso puo' causare effetti teratogeni, morte fetale, embriotossicita' e aborto se somministrato a donne in gravidanza. E' controindicato in pazienti in gravidanza con psoriasi o artrite reumatoide e nel trattamento di malattie neoplastiche deve essere utilizzato solo se i benefici potenziali superino il rischio per il feto. Le donne in eta' feconda non devono iniziare la terapia fino a quando non e' stato escluso uno stato di gravidanza; esse devono essere esaurientemente informate circa i gravi rischi per il feto nel caso che durante il trattamento si instaurasse una gravidanza. Se uno dei due partner e' in trattamento, la gravidanza deve essere evitata. L'intervallo di tempo ottimale tra la fine del trattamento di uno dei due partner e l'instaurarsi di una gravidanza non e' stato ancora stabilito con chiarezza. Le raccomandazioni circa gli intervalli di tempo, desunte dalla letteratura pubblicata, variano da 3 mesi ad un anno. Viene ritrovato nel latte umano materno. E' controindicato nelle donne che allattano a causa della sua potenzialita' nel produrre reazioni avverse gravi nel lattante. Il piu' alto rapporto tra le concentrazioni nel latte materno e nel plasma e' stato 0,08:1. Le formulazioni ed i diluenti che contengono conservanti non devono essere utilizzate per la somministrazione intratecale o per la terapia ad alte dosi. Non deve essere utilizzato nel trattamento dell'artrite reumatoide, dell'artrite psoriasica e della psoriasi se il paziente e' affetto da: alcoolismo, epatopatie da alcoolismo, epatopatie croniche di tipo; sindromi da immunodeficienza manifeste o evidenziate da indagini di laboratorio; discrasie ematiche preesistenti, quali ipoplasia midollare, leucopenia, trombocitopenia o anemia significativa o in caso di gravidanza.