Metbay - 30cpr 500mg
Dettagli:
Nome:Metbay - 30cpr 500mgCodice Ministeriale:018820011
Principio attivo:Metformina Cloridrato
Codice ATC:A10BA02
Fascia:A
Prezzo:1.81
Rimborso:1.27
Glutine:Senza glutine
Produttore:Bayer Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Ipoglicemizzanti orali.
Principi attivi
Metformina cloridrato 500 mg, pari a 390 mg di metformina base.
Eccipienti
Amido di mais, talco.
Indicazioni
Trattamento del diabete mellito di tipo 2 negli adulti, in particolarenei pazienti in sovrappeso, quando il regime alimentare e l'esercizio fisico da soli non bastano ad un controllo adeguato della glicemia. P uo' essere usato in monoterapia o in associazione con altri farmaci antidiabetici orali o insieme all'insulina. E' stata dimostrata una riduzione delle complicanze del diabete nei pazienti in sovrappeso affettida diabete di tipo 2 trattati con metformina come terapia di prima li nea dopo il fallimento del regime alimentare.
Controindicazioni / effetti secondari
Controindicazioni: ipersensibilita' alla metformina o ad uno qualsiasidegli eccipienti; chetoacidosi diabetica, pre-coma diabetico; insuffi cienza renale o disfunzione renale (clearance della creatinina < 60 ml/min); condizioni acute con possibilita' di alterazione della funzionerenale come: disidratazione, infezione grave, shock, somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati; malattie acute o cronic he che possano provocare ipossia tissutale come: insufficienza cardiaca o respiratoria, infarto miocardico recente, shock, insufficienza epatica, intossicazione acuta da alcol, alcolismo. Allattamento.
Posologia
Monoterapia e associazione con altri farmaci antidiabetici orali: di norma la dose iniziale e' di una compressa 2 o 3 volte al giorno, assunta durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose va adeguata sullabase del tasso ematico di glucosio. Un incremento graduale del dosagg io puo' migliorare la tollerabilita' gastrointestinale. La dose massima raccomandata di metformina e' di 3 g al giorno. In caso di passaggioda un altro farmaco antidiabetico orale alla metformina: interrompere il farmaco precedente e iniziare con la metformina alla dose sopra in dicata. Associazione con insulina La metformina e l'insulina possono essere usate in associazione per migliorare il controllo del tasso ematico di glucosio. La metformina viene somministrata alla dose iniziale normale di una compressa 2-3 volte al giorno, mentre la dose di insulina viene adeguata sulla base della glicemia. Anziani: a causa della potenziale riduzione della funzione renale nei soggetti anziani, il dosaggio di metformina deve essere adeguato sulla base della funzione renale. E' pertanto necessaria una valutazione periodica della funzione renale. Bambini: non c'e' esperienza sull'uso nei bambini.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze
Acidosi lattica: l'acidosi lattica e' una complicanza metabolica rara ma grave (alto tasso di mortalita' in assenza di rapido trattamento), che puo' insorgere in seguito ad un accumulo di metformina. I casi riportati di acidosi lattica in pazienti trattati con metformina si sono verificati in particolare in pazienti diabetici affetti da insufficienza renale grave. L'incidenza dell'acidosi lattica puo' e deve essere ridotta valutando anche altri fattori di rischio associati, come diabete non controllato, chetosi, digiuno prolungato, eccessiva assunzione di alcol, insufficienza epatica ed eventuali altre condizioni associateall'ipossia. Diagnosi: il rischio di acidosi lattica deve essere pres o in considerazione in caso di segni non specifici come crampi muscolari con disturbi digestivi come dolore addominale e astenia grave. L'acidosi lattica e' caratterizzata da una dispnea con acidosi, dolori addominali e ipotermia seguiti da coma. Gli esami diagnostici di laboratorio mostrano una diminuzione del pH del sangue, livelli di lattato plasmatico superiori a 5 mmol/L e un aumento del gap anionico e del rapporto lattato/piruvato. In caso di sospetta acidosi metabolica, sospendere la metformina e ricoverare il paziente immediatamente. Il medico deve informare il paziente del rischio e dei sintomi dell'acidosi lattica. Funzione renale: dato che la metformina viene escreta dai reni, e' opportuno determinare la clearance della creatinina (questo puo' essere valutato dai livelli di creatinina utilizzando la formula di Cockcroft-Gault) prima di iniziare il trattamento ed in seguito, con frequenza regolare: almeno una volta all'anno nei pazienti con funzione renalenormale, almeno due-quattro volte all'anno nei pazienti con livelli d i creatinina sierica al limite superiore della norma e nei soggetti anziani. La diminuzione della funzione renale nei soggetti anziani e' frequente e asintomatica. Un'attenzione speciale va riservata alle situazioni in cui puo' venire compromessa la funzione renale, ad esempio quando si inizia una terapia antipertensiva o una terapia con diuretici e quando si inizia una terapia con FANS. Somministrazione di agenti dicontrasto iodati: la somministrazione endovenosa o endoarteriosa di m ezzi di contrasto iodati nelle indagini radiologiche puo' portare ad un'insufficienza renale. Questo puo' indurre accumulo di metformina e puo' esporre ad un aumento del rischio di acidosi lattica. E' quindi opportuno interrompere la metformina prima o al momento dell'esame, riprendendo la somministrazione non prima di 48 ore dopo l'esame e solo dopo aver controllato che la funzione renale sia tornata normale. Chirurgia: la somministrazione di metformina cloridrato deve essere interrotta 48 ore prima di un intervento chirurgico programmato in anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia puo' essere ripresa non primadi 48 ore dall'intervento o dalla ripresa della nutrizione orale e so lo se sia ripresa la normale funzione renale. Altre precauzioni: i pazienti dovranno continuare il loro regime alimentare distribuendo regolarmente i carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso dovranno continuare il regime alimentare ipocalorico. I test di laboratorio normalmente previsti nei casi di diabete dovranno essere eseguiti regolarmente. La metformina da sola non provoca mai ipoglicemia, ma si consiglia cautela quando viene usata in associazione con l'insulina o altri antidiabetici orali (per esempio sulfaniluree o meglitinide).
Interazioni
Associazioni non raccomandate. Alcol: l'intossicazione acuta da alcol provoca un aumento del rischio di acidosi lattica, soprattutto nei casi di: digiuno o malnutrizione, insufficienza epatica. Evitare il consumo di alcol e farmaci contenenti alcol. Agenti di contrasto iodati: lasomministrazione endovenosa o endoarteriosa di agenti di contrasto io dati puo' provocare un'insufficienza renale, con conseguente accumulo di metformina e rischio di acidosi lattica. La metformina deve quindi essere interrotta prima o al momento dell'esame, riprendendo la somministrazione non prima di 48 ore dopo l'esame e solo dopo aver controllato che la funzione renale sia tornata normale. Associazioni che richiedono cautela: farmaci con intrinseca attivita' iperglicemica (come i glucocorticoidi (per via sistemica e locale) e simpaticomimetici). Informare il paziente ed eseguire controlli piu' frequenti della glicemia,soprattutto all'inizio del trattamento. Se necessario, adeguare il do saggio del farmaco antidiabetico durante la terapia con l'altro farmaco e all'interruzione di quest'ultimo. I diuretici, soprattutto i diuretici dell'ansa, possono aumentare il rischio di acidosi lattica a causa della loro capacita' di diminuire la funzionalita' renale. Gli ACE-inibitori possono ridurre la glicemia. Se necessario, adeguare il dosaggio del farmaco antidiabetico durante la terapia con l'altro farmaco eall'interruzione di quest'ultimo.
Effetti indesiderati
Durante il trattamento con metformina possono verificarsi le seguenti reazioni avverse. La loro frequenza e' definita come segue: molto comune: >=1/10; comune >=1/100, <1/10; non comune >=1/1.000, <1/100; rara >=1/10.000, <1/1.000; molto raro <1/10.000 non nota. Patologie gastrointestinali. Molto comune: disturbi gastrointestinali, come nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e perdita dell'appetito. Questi effetti indesiderati si verificano piu' frequentemente all'inizio della terapia e si risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi. Per prevenirli si raccomanda di assumere la metformina in 2 o 3 dosi giornaliere, durante o dopo i pasti. Un incremento graduale del dosaggio puo'migliorare la tollerabilita' gastrointestinale. Patologie del sistema nervoso. Comune: alterazioni del gusto (gusto metallico). Patologie d ella cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: reazioni cutanee quali eritema, prurito e orticaria. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: diminuzione dell'assorbimento della vitamina B12 con diminuzione dei livelli sierici durante l'utilizzo di metformina a lungo termine. Si raccomanda di prendere in considerazione tale eziologia nei pazienti con anemia megaloblastica. Molto raro: acidosi lattica. Patologie epatobiliari. Molto raro: casi isolati di alterazioni deitest di funzionalita' epatica o epatite, che si sono risolte in segui to a interruzione del trattamento con metformina.
Gravidanza e allattamento
Il diabete non controllato durante la gravidanza (diabete gestazionaleo permanente) e' associato con l'aumento del rischio di anomalie cong enite e mortalita' perinatale. Una quantita' limitata di dati derivatidall'uso di metformina in donne in gravidanza non indica un aumento d el rischio di anomalie congenite. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. Quando la paziente ha in programma una gravidanza e durante la gravidanza stessa, il diabete non va trattato con metformina ma si deve usare l'insulina per mantenere la glicemia piu' vicina possibile al normale in modo da ridurre i rischi di malformazione fetale associati a livelli di glicemia anormali. La metformina viene escreta nel latte materno. Non sono stati osservati eventiavversi nei neonati allattati al seno. Tuttavia, dato che sono dispon ibili solo dati limitati, l'allattamento al seno non e' raccomandato durante il trattamento con metformina. Bisogna quindi decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la metformina, considerando l'importanza dell'allattamento e il potenziale rischio di eventi avversi nel bambino. La fertilita' di ratti maschi e femmine non e' stata influenzata dalla metformina somministrata alle alte dosi di 600 mg/kg/giorno che e' approssimativamente tre volte la dose massima raccomandata per l'uomo in relazione alla superficie corporea.