Mediamik - Im 1f 1g 4ml

Dettagli:
Nome:Mediamik - Im 1f 1g 4ml
Codice Ministeriale:034106017
Principio attivo:Amikacina Solfato
Codice ATC:J01GB06
Fascia:A
Prezzo:6.88
Rimborso:6.88
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:S.F.Group Srl
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi

Formulazioni

Mediamik - Im 1f 1g 4ml

Categoria farmacoterapeutica

Antibatterico aminoglicosidico.

Indicazioni

E' indicato nel trattamento a breve termine di infezioni gravi da ceppi sensibili di germi Gram-negativi, comprese le specie di Pseudomonas, E.Coli, Proteus indolo-positivi e indolo-negativi, di Providencia, del gruppo Klebsiella-Serratia, e di Acinetobacter. Si dimostra efficace: nella terapia delle batteriemie, delle setticemie e delle sepsi neonatali; nella terapia delle infezioni gravi delle vie respiratorie, delle ossa e delle articolazioni, del SNC (inclusa la meningite), delle infezioni intra addominali (inclusa la peritonite), delle ustioni e delle infezioni postoperatorie (incluse quelle della chirurgia vascolare); nella terapia delle infezioni gravi, complicate e ricorrenti, delle vie urinarie, causate da germi Gram - negativi. Per contro, come gli altri aminoglicosidi, l'Amikacina non e' indicata negli episodi infettivi iniziali non complicati del tratto urinario, quando l'agente eziologico e' sensibile ad antibiotici potenzialmente meno tossici; nella terapia delle infezioni da Stafilococco; percio' si puo' adottare come terapia d'attacco in caso di infezioni stafilococciche accertate o presunte, quando il paziente e' allergico ad altri antibiotici, o e' presente un'infezione mista da Stafilococchi e Gram-negativi; nella terapia delle sepsi neonatali, quando il test di sensibilita' indica che altri aminoglicosidi non si possono impiegare. In tali casi puo' essere indicata anche una terapia concomitante con un antibiotico di tipo penicillinico, a causa della possibilita' di sovrainfezione da Gram-positivi (Streptococchi o Pneumococchi). E' in grado di combattere le infezioni da germi Gram- negativi resistenti alla gentamicina ed alla tobramicina, particolarmente da Proteus rettgeri, Providencia stuartii, Serratia mercescens e Pseudomonas aeruginosa.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' individuale accertata o presunta all'amikacina o agli altri aminoglicosidi; ipersensibilita' al sodio metabisolfito. Generalmente controindicato durante la gravidanza e l'allattamento. Sebbene negli studi su animali da esperimento l'amikacina non abbia evidenziato danni fetali esiste un rischio potenziale poiche' gli aminoglicosidi possono causare danni al feto quando usati durante la gravidanza. Gli aminoglicosidi attraversano la placenta e ci sono stati numerosi casi di sordita' bilaterale congenita irreversibile, in bambini nati da madri che avevano assunto streptomicina durante la gravidanza. Pertanto, NELLE DONNE IN STATO DI GRAVIDANZA E NELLA PRIMISSINA INFANZIA IL PRODOTTO VA SOMMINISTRATO IN CASI DI EFFETTIVA NECESSITA' SOTTO DIRETTO CONTROLLO. Non e' noto se l'amikacina venga escreta nel latte. Si dovrebbe, comunque, come regola generale, non consentire l'allattamento a donne in terapia con farmaci che potrebbero passare nel latte.

Posologia

Somministrazione per via intramuscolare o endovenosa. Alla posologia raccomandata le infezioni meno gravi sostenute da germi sensibili all'amikacina dovrebbero rispondere entro 24-48 ore. La durata del trattamento e' in genere 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa e di 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare. Se il quadro clinico non si modifica entro 3-5 giorni, prendere in considerazione una terapia alternativa in base ai risultati delle indagini microbiologiche. Adulti e bambini: 15 mg/Kg/die suddivisi in 2-3 somministrazioni (una ogni 8-12 ore). Neonati e prematuri: dose iniziale di attacco 10 mg/Kg, proseguire con 7,5 mg/Kg ogni dodici ore. Infezioni ad alto rischio e/o sostenute da Pseudomonas: la dose iniziale dell'adulto puo' essere aumentata a 500 mg ogni 8 ore ma non si deve superare mai la dose di 1,5 g/die ne' protrarre la terapia per piu' di 10 giorni. La dose totale massima e' di 15g. Infezioni del tratto urinario non complicate (escluse le infezioni da Pseudomonas): 7,5 mg/Kg/die suddivise in due somministrazioni (una ogni 12 ore). Alterata funzionalita' renale: nei pazienti affetti da disfunzione renale, la dose giornaliera dovrebbe essere ridotta e/o aumentati gli intervalli tra una somministrazione e l'altra onde evitare un accumulo del farmaco. Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare ai pazienti con una diminuita funzionalita' renale, sospetta o accertata, e' quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina: il risultato ottenuto rappresenta l'intervallo espresso in ore, tra una dose e l'altra. La somministrazione i.m. e' preferenziale ma in caso di necessita' puo' essere utilizzata, con identico schema posologico, la somministrazione endovenosa (perfusione venosa).

Interazioni

L'amikacina e' potenzialmente nefrotossica, ototossica e neurotossica. Si dovrebbe, percio', evitare di associarla ad altri farmaci tossici a quel livello. Evitare la somministrazione, contemporanea o successiva, di altri antibiotici per uso topico o generale che siano neuro o nefrotossici, in particolare: kanamicina, gentamicina, tobramicina, neomicina, streptomicina, cefaloridina, viomicina, polimixina B colistina, vancomicina. La somministrazione di amikacina unitamente a diuretici potenti (es. acido etacrinio, furesemide, mannitolo) puo' causare sordita' irreversibile, poiche' questi diuretici aumentano la tossicita' degli aminoglicosidi alterandone la concentrazione nel siero e nei tessuti. Occorre quindi evitare l'uso concomitante di questi farmaci. Nel corso di somministrazione parenterale dell'amikacina unitamente ad anestetici ed a farmaci che inducono il rilassamento muscolare, si possono verificare casi di paralisi neuro-muscolare con depressione respiratoria.

Effetti indesiderati

Possono comparire in corso di terapia con amikacina tossicita' a livello dell'VIII paio di nervi cranici (soprattutto ototossicita') e nefrotossicita' albuminuria, presenza di globuli rossi e bianchi e di cilindri nel sedimento, azotemia elevata, oliguria). Raramente sono stati riscontrati rash cutanei, febbre iatrogena, cefalea, parestesie, tremori, nausea e vomito, eosinofilia, anemia, ipotensione. possibile allergia crociata con altri aminoglicosidi. Sebbene ci siano isolate segnalazioni di depressione respiratoria in seguito alla somministrazione parenterale di Amikacina, tuttavia non ci sono prove conclusive che questo effetto collaterale possa prodursi seguendo le dosi raccomandate. Contiene sodio metabisolfito; tale sostanza puo' provocare in soggetti sensibili, e particolarmente negli asmatici, reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi. L'Amikacina e' potenzialmente ototossico, nefrotossico e neurotossico. Tale tossicita' aumenta nell'eta' avanzata e nei pazienti disidratati. La sicurezza per un trattamento superiore a 14 giorni non e' stabilita. E' consigliabile effettuare un antibiogramma prima di iniziare la terapia. L'amikacina puo', comunque, essere adottata come terapia iniziale, quando in una infezione si sospetti l'eziologia da gram-negativi e non siano ancora a disposizione i risultati dell'antibiogramma. Tuttavia la decisione di continuare la terapia con questo antibiotico dovrebbe basarsi sui risultati dei test di sensibilita', sulla gravita' dell'infezione, sulla risposta del paziente e tenendo presente le avvertenze riportate piu' avanti. I pazienti trattati con antibiotici aminoglicosidici dovrebbero venire controllati strettamente a causa della potenziale ototossicita' e nefrotossicita' di questi antibiotici. Ototossicita': sia nel ramo acustico che in quello vestibolare, si puo' manifestare nei pazienti trattati con dosi elevate e per periodi di tempo piu' prolungati rispetto a quelli consigliati. In genere la sordita' inizia verso le onde acustiche ad alta frequenza per cui si puo' determinare solo mediante tests audiometrici. Possono comparire anche vertigini, che sono indice di danno vestibolare. L'ototossicita' indotta dall'amikacina puo' anche essere irreversibile. Il rischio di ototossicita' e' maggiore nei pazienti con danno renale. Percio' nei pazienti con nota o sospetta insufficienza renale e nei pazienti con funzionalita' inizialmente normale, ma nei quali questa si e' alterata nel corso del trattamento, si dovrebbero controllare costantemente la funzionalita' renale e quella dell'VIII paio di nervi cranici. Nei pazienti con insufficienza renale, qualora sia previsto un trattamento superiore ai 5 giorni e' necessario praticare un audiogramma prima di iniziare la terapia e nel corso del trattamento. Qualora si osservassero tinnito auricolare o diminuzione dell'udito o diminuzione della percezione ad alte frequenze interrompere la somministrazione. Non e' nota la potenziale ototossicita' dell'amikacina nei bambini. Finche' non siano a disposizione maggiori dati, questo antibiotico si dovrebbe usare in pediatria solo quando i tests di sensibilita' indicano che altri aminoglicosidi non si possono impiegare e quando il bambino puo' essere controllato strettamente circa l'insorgenza della tossicita' a quel livello. Nefrotossicita': gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. Percio' nei pazienti con nota o sospetta insufficienza renale ed anche nei pazienti con funzionalita' inizialmente normale, ma nei quali questa si e' alterata nel corso del trattamento, si dovrebbero controllare costantemente la funzionalita' renale e quella dell'VIII paio di nervi cranici. L'alterazione della funzione renale e' caratterizzata da riduzione della clearance della creatinina, dalla presenza di cellule o cilindri nel sedimento, da oliguria, proteinuria, riduzione del peso specifico dell'urina, da aumento della riduzione di azoto (aumento di azoto ureico o della creatinina). E' necessario sottolineare che la funzionalita' renale puo' alterarsi notevolmente in corso di terapia; pertanto, la creatina sierica dovrebbe essere controllata frequentemente. Se i valori delle concentrazioni subiscono delle variazioni, e' necessario variare la frequenza delle somministrazioni. Poiche' l'amikacina si concentra in elevate quantita' nel sistema escretorio renale, i pazienti in trattamento dovrebbero essere ben idratati, al fine di ridurre al minimo l'irritazione chimica dei tubuli renali. Si dovrebbe inoltre controllare la funzionalita' renale, prima di iniziare la terapia, ed anche nel corso della medesima. Se appaiono segni di irritazione renale (cilindri, globuli rossi e bianchi nel sedimento, albuminuria) si dovrebbe aumentare l'idratazione. Se compaiono altri segni di alterazione, quali riduzione della clearance della creatinina (CC), del peso specifico dell'urina, aumento dell'azoto ureico e della creatinina sierica, oliguria, si dovrebbe ridurre il dosaggio, secondo quanto precisato nel paragrafo della posologia. Il trattamento dovrebbe venire sospeso se si riscontra aumento dell'azotemia, o riduzione progressiva dell'escrezione urinaria. Quando il paziente e' ben idratato e la funzionalita' renale e' normale, il rischio di regioni nefrotossiche con amikacina e' ridotto, se ci si mantiene entro le dosi consigliate. Il riscontro di alterazione della funzionalita' renale, vestibolare o acustica impone la sospensione della terapia. Nei limiti del possibile, occorrerebbe controllare la concentrazione sierica di amikacina, ed evitare di mantenere a lungo tassi superiori a 35 microgrammi/ml. Anche le urine dovrebbero essere controllate, relativamente ai parametri prima citati. Poiche' l'amikacina ad alte dosi ha evidenziato negli animali da esperimento una attivita'paralizzante muscolare, si deve tener presente la possibilita' di blocco neuromuscolari e paralisi respiratoria quando e' somministrato contemporaneamente ad anestetici o a bloccanti neuromuscolari. Se si verifica il blocco nervoso i sali di calcio sono in grado di neutralizzare il fenomeno. E' possibile allergia crociata con altri aminoglicosidi. E' possibile, come con altri antibiotici, che la terapia con amikacina induca la comparsa di una superinfezione da germi resistenti, nel qual caso occorre istituire opportuna terapia. Nei casi in cui l'amikacina e' indicata in associazione con altri antibiotici, si deve evitare di miscelare tali agenti sia nelle siringhe sia nei flaconi per l'infusione. Contiene sodio metabisolfito; tale sostanza puo' provocare in soggetti sensibili, e particolarmente negli asmatici, reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.