Madopar - 50cpr Div 200mg+50mg

Dettagli:
Nome:Madopar - 50cpr Div 200mg+50mg
Codice Ministeriale:023142033
Principio attivo:Levodopa/Benserazide Cloridrato
Codice ATC:N04BA02
Fascia:A
Prezzo:16
Rimborso:10.18
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Roche Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, al riparo dall'umidità
Scadenza:36 mesi

Denominazione

MADOPAR

Formulazioni

Madopar - 30cps 100mg+25mg
Madopar - 50cpr Div 200mg+50mg
Madopar - 30cps 100mg+25mg Rp
Madopar - 30cpr Dispers 100+25mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiparkinsoniani.

Principi attivi

Levodopa 100 - 200 mg e benserazide 25 - 50 mg (come benserazide cloridrato 28,5 - 57 mg).

Eccipienti

>>Capsule rigide: povidone K30, talco, magnesio stearato, cellulosa microcristallina. Opercolo: gelatina, ossido di ferro rosso E172, titanio diossido E171, indigotina E132. Inchiostro da stampa per uso alimentare (gomma shellac, idrossido di potassio, ossido di ferro nero E172).>>Compresse divisibili: mannitolo E421, calcio fosfato dibasico anidr o, cellulosa microcristallina, amido pregelatinizzato, crospovidone, magnesio stearato, etilcellulosa, ferro ossido rosso E172, silice colloidale anidra, sodio docusato. >>Capsule rigide R.P.: ipromellosa, oliovegetale idrogenato, calcio fosfato dibasico anidro, mannitolo E421, talco, povidone K30, magnesio stearato. Opercolo: gelatina, indigotinaE132, titanio diossido E171, ossido di ferro giallo E172. Inchiostro da stampa per uso alimentare (gomma shellac, idrossido di potassio, ossido di ferro rosso E172). >>Compresse dispersibili: acido citrico anidro, amido di mais pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, magnesio stearato.

Indicazioni

Morbo di Parkinson. Parkinsonismo sintomatico (post-encefalitico, arteriosclerotico, tossico), escluso quello di origine medicamentosa. >>Compresse dispersibili: particolarmente adatte a quei pazienti con disfagia (difficolta' a deglutire) o che necessitano di una formulazione con un piu' rapido inizio d'azione, per esempio pazienti che soffrono diacinesia al mattino presto o al pomeriggio, o che manifestino i fenom eni di "risposta ritardata" o di "deterioramento di fine dose". >>Capsule rigide R.P.: trovano indicazione in tutti quei pazienti che presentino un andamento oscillante nella risposta alla terapia con levodopa,specialmente quando tale andamento risulti legato a variazioni dei li velli plasmatici (es. "con discinesia al picco della dose" e "deterioramento da fine dose") e per meglio controllare la sintomatologia notturna. Saranno necessari ulteriori studi per determinare se sia vantaggioso l'uso del prodotto a rilascio prolungato anche nella terapia iniziale di pazienti parkinsoniani, che non siano stati trattati in precedenza con levodopa da sola o in associazione con un inibitore della decarbossilasi in una forma di dosaggio convenzionale.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Non deve essere somministrato in associazione con gli inibitori nonselettivi delle monoaminossidasi (MAO). Viceversa, gli inibitori sele ttivi MAO-B, come la selegilina o la rasagilina, o inibitori selettiviMAO-A, come la moclobemide, non sono controindicati. L'associazione d i un inibitore MAO-A con un MAO-B equivale alla somministrazione di uninibitore non selettivo e quindi non deve essere prescritta in concom itanza. Il medicinale presenta le stesse controindicazioni dei simpaticomimetici (adrenalina, noradrenalina e loro derivati). E' inoltre controindicato nelle malattie endocrine, renali, epatiche e cardiache gravemente scompensate, nella fase acuta dell'infarto miocardico, nelle psicosi e psiconevrosi gravi, nel melanoma maligno (possibile attivazione da parte della levodopa) e lesioni cutanee sospette non diagnosticate, nel glaucoma ad angolo acuto. Non va somministrato a pazienti di eta' inferiore a 25 anni (a causa della incompletezza dello sviluppo scheletrico). Non deve essere somministrato alle donne in gravidanza ne'alle donne in eta' fertile in assenza di una adeguata protezione cont raccettiva. Se una donna in trattamento dovesse rimanere incinta, la somministrazione del farmaco deve essere sospesa.

Posologia

Le capsule devono essere inghiottite intere e non aperte o disciolte in liquidi. Le compresse dispersibili possono essere deglutite sia intere sia dopo essere state mescolate con un quarto di bicchiere d'acqua (circa 25-50 ml) (non utilizzare succo d'arancia, perche' l'efficacia del prodotto verrebbe diminuita); le compresse si disperdono completamente entro pochi minuti, dando al liquido un aspetto opalescente. Bereil liquido entro mezz'ora da quando e' stato preparato, ricordandosi di mescolare bene prima dell'assunzione. Il farmaco deve essere preso possibilmente 30 minuti prima o un'ora dopo i pasti. Effetti indesiderati gastrointestinali, che possono verificarsi soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento, possono essere ben controllati assumendo il farmaco insieme ad uno spuntino (es. biscotti) o a liquidi, oppure attraverso un graduale aumento del dosaggio. Con questo medicinale e' indispensabile determinare individualmente la posologia giornaliera ottimale e raggiungerla con un aumento graduale delle singole dosi. >>Terapia iniziale: iniziare la somministrazione con una capsula o una compressa dispersibile da 100 mg + 25 mg o con mezza compressa da 200 mg + 50 mg una volta al giorno e aumentare poi questa posologia con una capsula o una compressa dispersibile da 100 mg + 25 mg o mezza compressa da 200 mg + 50 mg ogni 3 giorni fino al raggiungimento della dose individuale efficace. Nei rari casi in cui sopravvengano effetti collaterali mal tollerati si cessera' di aumentare la posologia o si ridurra' ladose. Alla scomparsa o all'attenuazione degli effetti collaterali si riprendera' l'aumento a ritmo piu' lento: per esempio si aumentera' diuna sola capsula o di una compressa dispersibile da 100 mg + 25 mg o di mezza compressa da 200 mg + 50 mg per settimana. La dose efficace media di mantenimento si situa abitualmente tra 600 mg di levodopa + 150 mg di benserazide e 800 mg di levodopa + 200 mg di benserazide pro/die, cioe' tra 3-4 compresse da 200 mg + 50 mg pro/die, ripartibili in 3-4 somministrazioni. Tuttavia, la dose va strettamente adattata alla risposta del singolo paziente. Nel caso fosse necessario oltrepassare questa dose media, si raccomanda di attendere qualche settimana, perche' prima che l'effetto del medicamento si manifesti puo' trascorrere un periodo abbastanza lungo. Solo raramente si rende necessario somministrare piu' di 5 compresse/die da 200 mg + 50 mg. >>Terapia di mantenimento: non appena raggiunta la dose ottimale diviene utile il passaggio dall'associazione 100 mg + 25 mg a quella da 200 mg + 50 mg. Quando cioe' detta dose ottimale equivale a 6 o 8 (o piu') capsule o compresse dispersibili da 100 mg + 25 mg, queste possono essere sostituite con3 o 4 (o piu') compresse da 200 mg + 50 mg. Poiche' il miglioramento ottenibile con la terapia puo' subire delle oscillazioni, la ripartizione della dose pro/die in 3 o 4 somministrazioni va adattata alle esigenze individuali, sia come numero di singole somministrazioni che comeloro distribuzione durante la giornata. >>Passaggio dalla levodopa al medicinale: quando il farmaco deve essere somministrato a malati trat tati fino a quel momento con sola levodopa, sara' opportuno attenersi al seguente schema: diminuire la dose di levodopa progressivamente fino a quando i sintomi parkinsoniani ricompaiono o si accentuano; sostituire allora ogni singola dose di 500 mg di levodopa con una capsula o una compressa dispersibile da 100 mg + 25 mg o con mezza compressa da 200 mg + 50 mg compresse divisibili, la cui efficacia corrisponde appunto a quella di 500 mg di levodopa; osservare il malato per una settimana e, se necessario, aumentare poi la dose del medicinale fino al conseguimento di un soddisfacente miglioramento (schema identico a quellovalido per i malati mai trattati con levodopa). >>Passaggio alla tera pia con l'associazione 100 mg + 25 mg capsule rigide a rilascio prolungato: in tutti quei pazienti che presentano ampie oscillazioni nella risposta terapeutica durante il corso della giornata si raccomanda di suddividere la dose giornaliera in un maggior numero di somministrazioni o preferibilmente di usare il farmaco a rilascio prolungato. Il passaggio puo' essere effettuato da un giorno all'altro, mantenendo la stessa dose giornaliera e la stessa frequenza di assunzione. Dopo 2-3 giorni la dose va gradualmente incrementata di circa il 50% a causa dellaminore biodisponibilita' di questa speciale forma a lento rilascio. E ' possibile la comparsa di un peggioramento momentaneo delle condizioni del paziente. Il prodotto a rilascio prolungato per le sue proprieta' farmacocinetiche, inizia la sua attivita' in circa 3 ore. Si possonoraggiungere livelli plasmatici efficaci piu' rapidamente somministran do il farmaco a rilascio prolungato in associazione con capsule o compresse convenzionali. Questo puo' portare giovamento in particolare nella somministrazione della dose del mattino, che deve essere preferibilmente un po' piu' alta di quelle successive. La ricerca della dose individuale ottimale del medicinale a rilascio prolungato deve essere effettuata lentamente e con molta attenzione, attendendo almeno 2-3 giorni prima di variare le dosi. Qualora la risposta al prodotto a rilascioprolungato risultasse insoddisfacente anche a dosi giornaliere corris pondenti a 1500 mg di levodopa, e' preferibile tornare al trattamento precedente con capsule o compresse convenzionali. Nel caso di pazientiche rispondano in maniera eccessiva al trattamento, piuttosto che int ervenire riducendo le singole dosi, andra' aumentato l'intervallo tra le somministrazioni. In pazienti con ipo-acinesia notturna sono stati riportati risultati positivi a seguito del graduale incremento dell'ultima dose serale fino a 3 capsule a rilascio prolungato da assumersi prima di coricarsi. I pazienti devono essere attentamente controllati allo scopo di evidenziare la possibile insorgenza di effetti collaterali a carico della sfera psichica. Lo schema posologico deve essere attentamente valutato a livello individuale in tutti i pazienti. La somministrazione del farmaco deve durare almeno sei mesi prima che possa essere espresso un giudizio di inefficacia alle dosi medie. Come per tutte le terapie di sostituzione il trattamento deve essere continuo.

Conservazione

>>Capsule (comprese capsule R.P.): nessuna speciale precauzione per laconservazione. >>Compresse divisibili: non conservare a temperatura s uperiore ai 25 gradi C; tenere il flacone ben chiuso per proteggere ilmedicinale dall'umidita'. >>Compresse dispersibili: conservare a temp eratura non superiore a 30 gradi C; tenere il contenitore ben chiuso.

Avvertenze

I pazienti con anamnesi d'infarto miocardico, alterazioni del ritmo, coronariti e modificazioni pressorie, vanno sottoposti a periodici controlli cardiocircolatori, in particolare elettrocardiografico. Rigorosicontrolli vanno effettuati anche in caso di pazienti con anamnesi pos itiva per ulcera gastro-duodenale e per osteomalacia. In soggetti predisposti possono verificarsi reazioni di ipersensibilita'. I pazienti affetti da glaucoma ad angolo aperto vanno sottoposti a regolari controlli della pressione endooculare dal momento che la levodopa e' potenzialmente in grado di aumentare la pressione endooculare. La depressionepuo' essere parte del quadro clinico nei pazienti con morbo di Parkin son e puo' anche insorgere nei pazienti trattati con questo prodotto. Nei pazienti diabetici e' bene effettuare numerosi controlli della glicemia e adattare il dosaggio dei farmaci antidiabetici ai livelli glicemici. Se si deve sottoporre ad anestesia generale un paziente che assume levodopa, il normale trattamento deve essere continuato il piu' a lungo possibile prima dell'intervento chirurgico, eccetto nel caso dell'alotano. Nell'anestesia generale con alotano, si deve interrompere la somministrazione del farmaco tra 12 e 48 ore prima dell'intervento chirurgico poiche' nei pazienti che assumono questo prodotto si possonoverificare fluttuazioni della pressione arteriosa e/o aritmie. In seg uito il trattamento sara' ripreso raggiungendo la precedente posologiadel farmaco attraverso un aumento progressivo delle dosi. Nei trattam enti prolungati e' opportuno praticare periodici controlli dell'emocromo e della funzionalita' epatica, renale e cardiocircolatoria. Sia levodopa che benserazide sono in gran parte metabolizzate e meno del 10% di levodopa e' escreta immodificata per via renale. Pertanto non e' necessaria alcuna riduzione del dosaggio in caso di insufficienza renaledi grado lieve o moderato. Non sono disponibili dati di farmacocineti ca con levodopa in pazienti con insufficienza renale. Levodopa e' principalmente metabolizzata dalla decarbossilasi degli aminoacidi aromatici che e' abbondantemente presente nel tratto intestinale, nel rene e nel cuore, oltre che nel fegato. Non sono disponibili dati di farmacocinetica con levodopa in pazienti con insufficienza epatica. La somministrazione del farmaco non deve essere interrotta bruscamente. Una brusca interruzione puo' comportare l'insorgenza di una sindrome neurolettica ad evoluzione maligna (iperpiressia e rigidita' muscolare, in alcuni casi alterazioni della psiche e aumento della creatininfosfochinasi), che puo' mettere a rischio la sopravvivenza del paziente. Di fronteall'insorgenza di alcuni di questi segni e sintomi, e' necessario ten ere il paziente sotto osservazione, se necessario in ambiente ospedaliero, e somministrare rapidamente un adeguato trattamento sintomatico; questo puo' prevedere anche la ripresa della somministrazione del medicinale, previa una accurata valutazione del caso. Il medicinale e' stato associato a sonnolenza e a episodi di attacchi di sonno improvviso.Molto raramente sono stati segnalati attacchi di sonno improvviso dur ante l'attivita' quotidiana, in qualche caso senza consapevolezza o senza segni premonitori. Usare cautela durante la guida o l'uso di macchinari. I pazienti che hanno manifestato episodi di sonnolenza e/o un episodio di sonno improvviso devono astenersi dalla guida e dall'uso dimacchinari; inoltre puo' essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia. Un piccolo sottogruppo d i pazienti con morbo di Parkinson presenta disturbi cognitivo-comportamentali che possono essere direttamente attribuiti all'assunzione del farmaco in quantita' maggiori rispetto a quelle consigliate e ben oltre i dosaggi richiesti per trattare le loro alterazioni motorie. Sono stati segnalati casi di sindrome patologica del gioco d'azzardo, incremento della libido e ipersessualita', nei pazienti in trattamento con agonisti della dopamina, per il morbo di Parkinson.

Interazioni

>>Interazioni di tipo farmacocinetico: la somministrazione concomitante del farmaco anticolinergico triesifenidile cloridrato con le capsuleo compresse divisibili riduce la velocita', ma non l'entita', dell'as sorbimento della levodopa. Il triesifenidile cloridrato somministrato insieme al prodotto a rilascio prolungato non modifica la farmacocinetica della levodopa. La somministrazione concomitante degli antiacidi con le capsule a rilascio prolungato riduce l'assorbimento della levodopa del 32%. Il solfato ferroso riduce la concentrazione plasmatica massima e l'AUC della levodopa del 30-50%. Le modificazioni di tipo farmacocinetico osservate durante il trattamento concomitante con il solfato ferroso risultano clinicamente evidenti in alcuni, ma non in tutti ipazienti. La metoclopramide aumenta la velocita' di assorbimento dell a levodopa. Nessuna interazione di tipo farmacocinetico tra la levodopa e i seguenti farmaci: bromocriptina, amantadina, selegilina e domperidone. >>Interazioni di tipo farmacodinamico: i neurolettici, gli oppioidi e gli antiipertensivi contenenti reserpina inibiscono l'attivita'del medicinale. Gli inibitori della MAO irreversibili e non selettivi non vanno associati al farmaco; il trattamento con quest'ultimo non d eve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 2 settimane dallasospensione degli anti-MAO irreversibili e non selettivi, altrimenti e' probabile che compaiano effetti indesiderati (crisi ipertensive). E' possibile prescrivere inibitori selettivi delle MAO-B, come la selegilina e la rasagilina e inibitori selettivi delle MAO-A, come la moclobemide, ai pazienti in trattamento; si raccomanda di modificare la posologia della levodopa in base alle necessita' del singolo paziente, intermini di efficacia e di tollerabilita'. L'associazione di un inibit ore MAO-A con un MAO-B equivale alla somministrazione di un inibitore non selettivo e quindi non deve essere prescritta in concomitanza con questo medicinale. Inoltre, non dovrebbe essere somministrato in associazione con farmaci simpaticomimetici (adrenalina, noradrenalina, isoproterenolo o anfetamine, in grado di stimolare il sistema nervoso simpatico), in quanto l'attivita' di questi ultimi puo' risultare potenziata: in tale circostanza si richiede quindi l'adozione di misure prudenziali (controllo della funzione cardiocircolatoria, eventuale riduzione della dose dei simpaticomimetici). La somministrazione concomitante a quella di altri farmaci come gli anticolinergici, l'amantadina, e gli agonisti della dopamina e' possibile, ma bisogna tenere conto della potenziale intensificazione tanto degli effetti terapeutici che di quelli indesiderati. Puo' essere necessario ridurre il dosaggio di questoo dell'altro farmaco. Quando si inizia un trattamento adiuvante con u n inibitore delle COMT, puo' essere necessario ridurre la posologia del medicinale. Il passaggio a questo prodotto non deve comportare la brusca interruzione degli anticolinergici antiparkinsoniani in precedenza utilizzati, dato che l'effetto della levodopa si manifesta dopo un periodo di latenza di alcuni giorni. La levodopa puo' alterare i risultati dei test di laboratorio relativi alle catecolamine, alla creatinina, all'acido urico e alla glicemia. Il test di Coombs puo' dare un risultato falso positivo nei pazienti che assumono questo medicinale. Il suo effetto terapeutico si riduce se il farmaco viene assunto in concomitanza con un pasto ricco di proteine. La contemporanea assunzione dilevodopa e il farmaco va effettuata sotto controllo medico in quanto la levodopa somministrata aggiuntivamente potrebbe risultare anch'essapotenziata dalla benserazide con conseguente rischio di sovradosaggio . La vitamina B6 a dosi medie o elevate non va somministrata insieme al medicinale in quanto antagonizza gli effetti della levodopa: questa attivita' antagonista non ha significato clinico nel caso di vitamina B6 a basse dosi, come quelle contenute in preparati polivitaminici. >>Anestesia generale con alotano: si deve interrompere la somministrazione del farmaco tra 12 e 48 ore prima di un intervento chirurgico che richieda anestesia generale con alotano, poiche' potrebbero verificarsifluttuazioni della pressione arteriosa e/o aritmie.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati dovuti all'attivita' periferica della dopamina ed osservati in corso di terapia con levodopa risultano sensibilmente ridotti come frequenza e gravita' con l'uso del medicinale. >>Patologie del sistema emolinfopoietico: sono stati segnalati alcuni casi di anemia emolitica, leucopenia e trombocitopenia transitorie; di conseguenza, come in tutti i trattamenti a lungo termine a base di levodopa, e' necessario controllare periodicamente l'ematocrito e la funzionalita' epatica e renale. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia. >>Disturbi psichiatrici: agitazione, ansia, insonnia, allucinazioni, episodi di delirio e disorientamento temporale possono verificarsi soprattutto nei pazienti anziani e in quelli che abbiano gia' presentato tali sintomi in passato. La depressione puo' essere parte del quadro clinico nei pazienti con morbo di Parkinson e puo' insorgere anche nei pazienti trattati con questo medicinale. Tra i pazienti trattati sono stati segnalati casi di sindrome patologica del gioco d'azzardo, incremento della libido e ipersessualita', generalmente reversibilicon la riduzione o l'interruzione del trattamento. >>Patologie del si stema nervoso: in qualche caso isolato sono stati riportati perdita o alterazione del gusto. In una fase piu' tardiva del trattamento, possono comparire movimenti involontari, di tipo coreiforme o atetosico. Nel corso di trattamenti prolungati possono insorgere anche fluttuazioninella risposta terapeutica che comprendono episodi di congelamento, d eterioramento di fine dose e il fenomeno "on-off". Tutti questi effetti secondari sono legati alla posologia e scompaiono o si riducono sensibilmente diminuendo le dosi, mentre l'interruzione del farmaco e' unamisura solo raramente necessaria. Se, in seguito a questi provvedimen ti, la risposta al trattamento divenisse insoddisfacente, si dovra' tentare un nuovo aumento della dose o la ripresa della terapia in caso di sospensione. Il medicinale puo' provocare sonnolenza; molto raramente e' stato associato a eccessiva sonnolenza diurna e a episodi di attacchi di sonno improvviso. >>Patologie cardiache: occasionalmente sono state osservate aritmie cardiache. >>Patologie vascolari: occasionale ipotensione ortostatica. I disturbi ortostatici di solito migliorano con la riduzione del dosaggio. >>Patologie gastrointestinali: nausea, vomito e diarrea sono stati riscontrati durante il trattamento. Effettiindesiderati a livello gastrointestinale, che possono presentarsi sop rattutto durante le prime fasi del trattamento, si possono limitare considerevolmente somministrando il prodotto al momento dei pasti e, in ogni caso, con qualche cibo o bevanda; e' inoltre indicato raggiungerela dose ottimale del farmaco in modo graduale. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: in rari casi si sono verificate reazioni cutanee di tipo allergico, come prurito ed eruzioni. >>Esami diagnostici: durante il trattamento sono stati riportati casi di iperazotemia etransitori rialzi delle transaminasi epatiche e della fosfatasi alcal ina. Sono stati riportati casi di aumento della gamma-glutamiltransferasi. In caso di trattamento puo' comparire una colorazione rossastra delle urine, che tendono a scurirsi con il tempo. La tolleranza del medicinale e' identica a quella osservata per la levodopa somministrata da sola. Senza parlare di assuefazione nel senso stretto della parola si e' constatato dopo vari anni di trattamento continuativo con il farmaco una diminuzione dell'efficacia terapeutica del prodotto. Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che questa riduzione di efficacia non debba attribuirsi ad una perdita di attivita' del medicinale, bensi' all'evoluzione del morbo di Parkinson.

Gravidanza e allattamento

Studi condotti sugli animali hanno dimostrato la possibile presenza didisturbi dello sviluppo scheletrico fetale. Sulla base di questi risu ltati il farmaco e' assolutamente controindicato durante la gravidanzae nelle donne in eta' fertile che non pratichino una contraccezione a deguata. Dal momento che non e' chiaro se la benserazide sia in grado di passare nel latte materno o meno, le madri che necessitano di un trattamento non dovrebbero allattare, poiche' non si puo' escludere il rischio di malformazioni scheletriche nei lattanti ed e' pertanto prudente ricorrere all'allattamento artificiale.