Mabelio - Infus 10fl 500mg 20ml
Dettagli:
Nome:Mabelio - Infus 10fl 500mg 20mlCodice Ministeriale:043060019
Principio attivo:Ceftobiprolo Medocaril Sodico
Codice ATC:J01DI01
Fascia:H
Prezzo:798.37
Produttore:Basilea Medical Limited
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere per concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:36 mesi
Denominazione
MABELIO 500 MG POLVERE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale.)
Formulazioni
Mabelio - Infus 10fl 500mg 20ml
Categoria farmacoterapeutica
Cefalosporine.
Principi attivi
Ogni flaconcino contiene 500 mg di ceftobiprolo (equivalenti a 666,6 mg di ceftobiprolo medocaril sodico). Dopo la ricostituzione, ogni ml di concentrato contiene 50 mg di ceftobiprolo (corrispondenti a 66,7 mgdi ceftobiprolo medocaril sodico).
Eccipienti
Acido citrico monoidrato, idrossido di sodio.
Indicazioni
Negli adulti per il trattamento delle seguenti infezioni: polmonite acquisita in ospedale (HAP) esclusa la polmonite associata a ventilazione meccanica (ventilator-associated pneumonia, VAP); polmonite acquisita in comunita' (CAP). Si devono considerare le linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' alla classe di antibatterici cefalosporine. Immediata e grave ipersensibilita' (ad es. reazione anafilattica) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (ad es. penicilline o carbapenemi).
Posologia
La dose raccomandata e' di 500 mg somministrati ogni 8 ore tramite un'infusione endovenosa della durata di 2 ore. In caso di CAP, si puo' valutare la possibilita' di passare a un appropriato antibiotico orale dopo aver completato un trattamento con ceftobiprolo medocaril sodico per via endovenosa della durata minima di 3 giorni, in base alla risposta clinica del paziente. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini di eta' < 18 anni non sono state ancora stabilite. L'uso non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore a 18 anni. Pazienti anziani: non sono necessari aggiustamenti della dose nei pazienti anziani, salvo nei casi di insufficienza renale da moderata a grave. Compromissione renale: nei pazienti con compromissione renale lieve non sono necessari aggiustamenti della dose. Nei pazienti con compromissione renale moderata la dose raccomandata e' di 500 mg somministrati ogni 12 ore tramite un'infusione endovenosa della durata di 2 ore. Nei pazienti con compromissione renale grave la dose raccomandata e' di 250 mg somministrati ogni 12 ore tramite un'infusione endovenosa della durata di 2 ore. A causa della limitata disponibilita' di dati clinici e del previsto aumento dell'esposizione al farmacoe al suo metabolita, il medicinale deve essere impiegato con cautela nei pazienti con insufficienza renale grave. Malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi: il ceftobiprolo medocaril sodico e'emodializzabile. La dose raccomandata per i pazienti con malattia ren ale allo stadio terminale sottoposti o meno a emodialisi intermittentee' di 250 mg somministrati una volta ogni 24 ore. Pazienti con cleara nce della creatinina > 150 ml/min: all'inizio del trattamento il medico curante deve valutare la funzionalita' renale del paziente basata sul valore di clearance della creatinina espresso in ml/minuto. Nei pazienti che presentano un valore di clearance della creatinina superiore alla norma (> 150 ml/min), sulla base di considerazioni farmacocinetiche/farmacodinamiche si raccomanda un prolungamento della durata dell'infusione fino a 4 ore. Compromissione epatica: non esistono dati relativi all'esperienza con pazienti con compromissione epatica. Tuttavia, poiche' il ceftobiprolo subisce un metabolismo epatico trascurabile e viene eliminato principalmente dai reni, non si ritiene necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica. Mododi somministrazione: il prodotto deve essere ricostituito e quindi ul teriormente diluito prima della somministrazione tramite un'infusione endovenosa della durata di 2 ore. Quando viene miscelato con soluzionicontenenti calcio nella stessa linea di somministrazione endovenosa, si possono formare dei precipitati. Evitare pertanto la miscelazione ola somministrazione simultanea nella stessa linea endovenosa del prod otto e di soluzioni contenenti calcio, fatta eccezione per la soluzione iniettabile Ringer lattato.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2 gradi C-8 gradi C). Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Avvertenze
Reazioni di ipersensibilita': come con tutti gli agenti antibatterici beta-lattamici sono state segnalate reazioni da ipersensibilita' gravie occasionalmente fatali (anafilassi). Qualora si verifichino reazion i da ipersensibilita' gravi, il trattamento con il farmaco deve esseresospeso immediatamente e devono essere intraprese misure di emergenza adeguate. Prima di iniziare il trattamento, si deve stabilire se il p aziente ha una anamnesi positiva per reazione di ipersensibilita' grave al farmaco, ad altre cefalosporine o a qualsialsi altro tipo di agente beta-lattamico. Se viene somministrato a pazienti con un'anamnesi di ipersensiblita' non grave ad altri agenti beta-lattamici, va prestata l'opportuna cautela. Dosaggio superiore alla posologia raccomandata:non sono disponibili dati clinici su dosi superiori a quelle raccoman date di 500 mg somministrati ogni otto ore. Pazienti con disturbi convulsivi preesistenti: le convulsioni sono state associate all'uso del farmaco. Durante il trattamento le convulsioni si sono verificate piu' frequentemente nei pazienti con disturbi del SNC/disturbi convulsivi preesistenti. Occorre quindi cautela nel trattare questi pazienti. Diarrea associata a Clostridium difficile: sono stati segnalati casi di colite associata ad agenti antibatterici e colite pseudomembranosa, il cui livello di gravita' puo' variare da lieve a potenzialmente letale. E' pertanto fondamentale prendere in considerazione tale diagnosi nei pazienti con diarrea durante o dopo la somministrazione del farmaco. Devono essere prese in considerazione l'interruzione della terapia e lasomministrazione del trattamento specifico per il Clostridium diffici le. I medicinali che inibiscono la peristalsi non devono essere somministrati. Sovrainfezione con organismi non suscettibili: l'uso puo' causare un'iperproliferazione di microrganismi non sensibili, inclusi funghi. E' necessario adottare misure adeguate in presenza di segni di sovrainfezione nel corso della terapia. Tossicita' renale negli animali:a dosi elevate negli animali e' stata osservata una tossicita' renale reversibile associata alla precipitazione di materiale farmaco-simile nei tubuli distali. Sebbene la rilevanza clinica di tale osservazione non sia nota, e' consigliabile correggere i casi di ipovolemia al fin e di mantenere i normali livelli di escrezione urinaria nei pazienti trattati con il farmaco. Precipitazione con soluzioni contenenti calcio: quando viene miscelato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione endovenosa, possono verificarsi fenomeni di precipitazione. Evitare pertanto la miscelazione o la somministrazionesimultanea nella stessa linea endovenosa del medicinale e di soluzion i contenenti calcio, fatta eccezione per la soluzione iniettabile Ringer lattato. Limitazioni dei dati clinici: non vi sono dati con ceftobiprolo nel trattamento della HAP (esclusa la VAP) e CAP in pazienti HIVpositivi, pazienti affetti da neutropenia, pazienti immunocompromessi e pazienti con mielosoppressione. Si raccomanda cautela nel trattamen to di tali pazienti. Pazienti con polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP): il farmaco non ha dimostrato di essere efficace nel trattamento di pazienti con VAP. In pazienti con VAP la terapia non deveessere iniziata. Inoltre, sulla base di un'analisi post-hoc, che ha m ostrato una tendenza nei risultati a favore di ceftobiprolo, si raccomanda di utilizzare con cautela nei pazienti con polmonite acquisita inospedale (HAP) che richiedono successivamente la ventilazione. Effica cia clinica nei confronti di agenti patogeni specifici Suscettibilita'alle Enterobacteriaceae: ceftobiprolo, come altre cefalosporine, e' s uscettibile all'idrolisi che potrebbe essere causata dalle Enterobacteriaceae, tra cui molte delle beta-lattamasi ad ampio spettro (extended-spectrum beta-lactamases, ESBL), carbapenemasi a serina, metallo-beta-lattamasi di classe B (tra gli altri). Pertanto e' opportuno tenere in considerazione le informazioni sulla prevalenza delle Enterobacteriaceae che producono beta-lattamasi ad ampio spettro (ESBL) quando vienescelto Mabelio per il trattamento. Interferenze con i risultati delle analisi sierologiche. Sieroconversione al test diretto dell'antiglobu lina (test di Coombs) e potenziale rischio di anemia emolitica: durante il trattamento con una cefalosporina si puo' sviluppare positivita' al test diretto dell'antiglobulina. Negli studi clinici non sono emerse evidenze di anemia emolitica. Tuttavia, non puo' essere esclusa l'eventualita' di un'anemia emolitica associata al trattamento con il farmaco. I pazienti che presentano anemia durante o dopo il trattamento con il prodotto devono essere sottoposti ad accertamenti per verificare questa possibilita'. Potenziale interferenza con l'esame della creatinina sierica: non e' noto se il ceftobiprolo, analogamente a quanto accade con altre cefalosporine, interferisca con l'analisi del picrato alcalino per la misurazione della creatinina sierica (reazione di Jaffe'), determinando una possibile rilevazione erronea di ipercreatininemia. Durante il trattamento si raccomanda l'utilizzo di un metodo di misurazione enzimatico della creatinina sierica. Potenziale interferenza con l'analisi del glucosio nelle urine: durante il trattamento si raccomanda l'impiego di un metodo enzimatico per la determinazione della glicosuria, a causa della possibile interferenza con analisi basate sulla tecnica di riduzione del rame. Questo medicinale contiene circa 1,3 mmol (29 mg) di sodio per dose. Da tenere in considerazione in personeche seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
Interazioni
Sono stati condotti degli studi in vitro per esaminare le potenziali interazioni a livello degli enzimi CYP. Tuttavia, dal momento che le concentrazioni di ceftobiprolo utilizzate in questi studi erano limitatedalla solubilita', non e' possibile escludere la possibilita' di inte razioni farmacologiche per CYP. Studi in vitro hanno mostrato che il ceftobiprolo inibisce OATP1B1 e OATP1B3 con IC 50 di 67,6 mcM e 44,1 mcM, rispettivamente. Puo' aumentare le concentrazioni di farmaci eliminati da OATP1B1 e OATP1B3 come le statine (pitavastina, pravastina, rosuvastatina), gliburide e bosentan. Non sono stati effettuati studi clinici d'interazione. Si consiglia cautela nei casi in cui viene somministrato insieme a farmaci con un indice terapeutico ristretto.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse piu' comuni verificatesi nel >= 3% dei pazienti sono state nausea, vomito, diarrea, reazioni in corrispondenza del sito d'infusione, ipersensibilita' (compresi orticaria, eruzioni cutanee pruriginose e ipersensibilita' al farmaco) e disgeusia. Fra le reazioni avverse piu' serie, ma segnalate meno frequentemente, si annoverano trombocitopenia, agranulocitosi, anafilassi, coliti da Clostridium difficile, convulsioni, agitazione (compresi ansia, attacchi di panico e incubi) e insufficienza renale. Le reazioni avverse di seguito elencate sono state segnalate nel corso della terapia e durante il follow-up con frequenze corrispondenti a: molto comune (1/10); comune (1/100, < 1/10); non comune (1/1.000, < 1/100); raro (1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni micotiche (comprese micosi vulvovaginali, orali e cutanee); non comune: colite da Clostridium difficile. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia, leucopenia, anemia, trombocitosi, trombocitopenia; non nota: agranulocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita' (compresi orticaria, rash pruriginoso e ipersensibilita' al farmaco); non comune: anafilassi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iponatriemia; non comune: ipokaliemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, agitazione (compresi ansia, attacchi di panico e incubi). Patologie del sistema nervoso. Comune. disgeusia, cefalea, capogiri, sonnolenza; non nota: convulsioni. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune. dispnea, dolore faringolaringeo, asma. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, dispepsia. Patologie gastrointestinali. Comune. nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, dispepsia. Patologie epatobiliari. Comune: innalzamento degli enzimi epatici (compresi AST, ALT, LDH e fosfatasi alcalina). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. comune: rash (compresi rash maculare, papulare, maculo-papulare e generalizzato), prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Non comune: insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazioni in corrispondenza della sede di infusione; non comune: edema periferico. Esami diagnostici. Non comune: innalzamento dei valori ematici di trigliceridi, creatinina, glucosio; non nota: positivita' al test diretto di Coombs. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
Gravidanza e allattamento
Non esistono studi adeguati e ben controllati nelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. Data la mancanza di informazioni cliniche relative all'esposizione al farmaco in gravidanza, non deve essere usato durante una gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario. Gli studi sugli animali hanno mostrato che ceftobiprolo/metaboliti sono escreti nel latte a basse concentrazioni. Non e' noto se il ceftobiprolo e' escreto nel latte materno e non si puo' escludere il rischio di diarrea e infezioni micotiche delle mucose in lattanti allattati al seno. Si deve prendere in considerazione la possibilita' di una sensibilizzazione. Si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Gli effetti di ceftobiprolo medocaril sulla fertilita' negli esseri umani non sono stati studiati. Gli studi sugli animali con ceftobiprolo medocaril non evidenziano effetti nocivi sulla fertilita'.