Ludiomil - 20cpr Riv 75mg

Dettagli:
Nome:Ludiomil - 20cpr Riv 75mg
Codice Ministeriale:023207069
Principio attivo:Maprotilina Cloridrato
Codice ATC:N06AA21
Fascia:C
Prezzo:16
Glutine:Potenzialmente senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Amdipharm Ltd
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

LUDIOMIL

Formulazioni

Ludiomil - 30cpr Riv 50mg
Ludiomil - 20cpr Riv 75mg

Categoria farmacoterapeutica

Antidepressivi.

Principi attivi

Maprotilina cloridrato.

Eccipienti

Silice colloidale anidra; calcio fosfato tribasico; lattosio monoidrato; magnesio stearato; acido stearico; talco; amido di frumento; ipromellosa; ferro ossido giallo; ferro ossido rosso; polisorbato-80; titanio diossido.

Indicazioni

Depressione endogena. Fase depressiva della psicosi maniaco-depressiva. Depressione reattiva. Depressione mascherata. Depressione neurotica.Depressione in corso di psicosi schizofreniche. Depressione involutiv a. Depressione grave in corso di malattie neurologiche o di altre affezioni organiche.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' alla maprotilina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.Sensibilita' crociata ad antidepressivi triciclici. Disturbi convulsi vi o abbassamento della soglia convulsiva (es.: per danni al cervello di diversa eziologia, alcolismo). Infarto miocardico in fase acuta e difetti di conduzione cardiaca. Grave insufficienza epatica o renale. Glaucoma ad angolo acuto o ritenzione urinaria (es.: dovuta a malattie prostatiche). Trattamento concomitante con inibitori delle mono amino ossidasi (IMAO). Avvelenamento acuto da alcol, agenti ipnotici o psicotropi.

Posologia

Durante il trattamento il paziente deve essere tenuto sotto sorveglianza medica. Il dosaggio raccomandato e' tra 75 e 150 mg die. Sulla basedella gravita' dei sintomi, della risposta del paziente e della tolle rabilita', la dose giornaliera puo' iniziare con 75 mg (una volta al giorno) e quindi essere gradualmente titolata fino alla dose efficace. Dosi giornaliere oltre i 150 mg non sono raccomandate. Lo schema posologico va determinato individualmente e adattato alle condizioni ed alla risposta del paziente, per esempio aumentando la dose serale e contemporaneamente abbassando quella diurna, oppure, in alternativa, somministrando un'unica dose giornaliera. L'obiettivo e' di raggiungere l'effetto terapeutico utilizzando le dosi minime possibili, particolarmente in pazienti ancora in crescita o in pazienti anziani con un sistema nervoso autonomo instabile, poiche' generalmente questi pazienti sono piu' esposti ad eventi avversi. Le compresse vanno inghiottite intere con una sufficiente quantita' di liquido. Pazienti anziani (oltre i 60anni): generalmente sono raccomandati i dosaggi piu' bassi sia per la titolazione sia per la dose di mantenimento. Poiche' con le compresse attualmente disponibili e' difficile personalizzare il dosaggio, l'ut ilizzo del farmaco in questa popolazione non e' raccomandato. Bambini ed adolescenti (sotto i 18 anni): la sicurezza e l'efficacia del farmaco in bambini ed adolescenti non e' stata stabilita. L'uso in questo gruppo di eta' non e' quindi raccomandato. Interruzione del trattamento: un'interruzione improvvisa o una brusca riduzione della dose dovrebbero essere evitate per i possibili effetti indesiderati.

Conservazione

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

Avvertenze

La depressione e' associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio. Controllare i pazienti fino ad avvenuto miglioramento. Altre patologie psichiatriche per le quali il farmaco e'prescritto possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con disturbi depressivi maggiori si devono, pertanto, osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con altre patologie psichiatriche. Uno studio in cui il farmaco veniva somministrato come trattamento profilattico per la depressione unipolare ha indicato un aumento del comportamento suicidario del gruppo di pazienti trattati. In termini di sovradosaggio fatale, il farmacoe' risultato sovrapponibile ad altri antidepressivi. I pazienti devono essere seguiti con cura, durante tutte le fasi del trattamento. In questi pazienti, l'eventualita' di modificare il regime terapeutico, dovrebbe essere considerata, soprattutto se tali sintomi sono gravi, di insorgenza brusca onon sono parte dei sintomi presentati dal paziente prima del trattame nto. Al fine di ridurre il rischio di sovradosaggio, le prescrizioni del medicinale devono essere per i quantitativi minimi di compresse utili ad una buona gestione del paziente. Sono state riportate rare segnalazioni di convulsioni occorse in pazienti con precedenti di convulsioni le quali erano state trattate con basse dosi terapeutiche del farmaco. In alcuni casi i pazienti erano in trattamento concomitante con farmaci noti per abbassare la soglia convulsiva. Il rischio di convulsioni puo' aumentare quando vengono somministrati contemporaneamente antipsicotici, quando viene interrotta bruscamente la terapia concomitantecon benzodiazepine o quando la dose raccomandata viene bruscamente au mentata. Mentre non e' stata stabilita una relazione causale, il rischio di convulsioni puo' essere diminuito iniziando la terapia con una dose piu' bassa, mantenendo la dose iniziale per 2 settimane per poi incrementarla a piccole dosi; conservando la dose di mantenimento al minimo livello di efficacia, con un cauto aggiustamento della dose o evitando la somministrazione contemporanea di farmaci che abbassano la soglia convulsiva, o con una rapida riduzione progressiva delle benzodiazepine. Gli antiaritmici come chinidina e propafenone, che sono potentiinibitori di CYP2D6, non dovrebbero essere usati in combinazione con il farmaco. Gli effetti anticolinergici della chinidina possono causare un sinergismo dose -correlato con il farmaco. E' stato riportato chegli antidepressivi triciclici o tetraciclici possono dare aritmia car diaca, tachicardia sinusale, prolungamento del tempo di conduzione. Tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di puntasono state segnalate molto raramente in pazienti trattati; alcuni di questi casi sono stati fatali. Prestare cautela nei pazienti anziani ed in quelli con disturbi cardiovascolari, inclusi quelli con precedenti di infarto miocardico, aritmia ed ischemia cardiaca. Nei sopracitatipazienti si consiglia di controllare la funzionalita' cardiaca, inclu so il quadro ECG, specialmente nei trattamenti a lungo termine. Un controllo regolare della pressione arteriosa viene consigliato nei pazienti con ipotensione ortostatica. Occasionalmente, in pazienti con schizofrenia in trattamento con antidepressivi triciclici, e' stata osservata l'attivazione di psicosi; bisogna considerare questo rischio anche con il medicinale. Analogamente, in pazienti con disturbi bipolari, intrattamento con antidepressivi triciclici durante la fase depressiva, sono stati segnalati episodi ipomaniacali o maniacali. In questi casi , e' necessario diminuire il dosaggio del medicinale o interrompere iltrattamento per somministrare un farmaco antipsicotico. Il trattament o concomitante con antipsicotici puo' provocare un innalzamento dei livelli plasmatici di maprotilina, un abbassamento della soglia convulsiva e convulsioni. La combinazione con tioridazina, inibitore di CYP2D6, puo' causare grave aritmia cardiaca. Puo' quindi essere necessario un aggiustamento della dose. In pazienti predisposti e anziani, gli antidepressivi triciclici possono provocare psicosi farmacogeniche (deliri), soprattutto di notte; le psicosi scompaiono naturalmente entro pochi giorni dalla sospensione del trattamento. Tenere in considerazione l'eventualita' di un'ipoglicemia in pazienti trattati con il farmaco in concomitanza con sulfaniluree orali o insulina. I pazienti diabeticidovrebbero strettamente controllare la glicemia quando viene iniziato o terminato un trattamento con il farmaco. Sebbene si siano riscontra ti solo isolati casi di alterazione del numero dei globuli bianchi in seguito a trattamento, e' opportuno effettuare periodici controlli della crasi ematica e monitorare l'insorgenza di sintomi quali febbre e mal di gola. Prima di un'anestesia generale o locale, bisogna avvisare l'anestesista che il paziente e' in trattamento con il farmaco. E' piu' sicuro continuare il trattamento che correre i rischi legati all'interruzione del trattamento prima dell'intervento chirurgico. Durante laterapia a lungo termine e' importante controllare la funzionalita' ep atica e renale. Il farmaco va impiegato con cautela nei pazienti con una storia di aumento di pressione intraoculare, stipsi cronica grave, o precedenti di ritenzione urinaria, particolarmente in presenza di ipertrofia prostatica. Gli antidepressivi triciclici possono esacerbare l'ileo paralitico, soprattutto nei pazienti anziani ed ospedalizzati. Nel caso di stipsi si consiglia di assumere le misure piu' appropriate. Usare con cautela nei pazienti ipertiroidei o in trattamento con ormoni tiroidei. In pazienti trattati a lungo termine con antidepressivi triciclici si e' riscontrato un aumento di carie dentali. Durante una terapia a lungo termine, si consigliano quindi periodici controlli odontoiatrici. La diminuzione della lacrimazione ed il relativo accumulo di secrezioni mucoidi, associati alle proprieta' anticolinergiche degli antidepressivi triciclici, possono danneggiare l'epitelio corneale nei pazienti portatori di lenti a contatto. Una brusca interruzione o riduzione della dose dovrebbe essere evitata per i possibili effetti indesiderati. Ridurre il dosaggio il piu' rapidamente possibile, tenendocomunque in considerazione che l'interruzione brusca puo' essere asso ciata con certi sintomi. Contiene lattosio. Gli antidepressivi triciclici non devono essere utilizzati per il trattamento di bambini e adolescenti sotto i 18 anni. Tenere presente che non sono disponibili dati di sicurezza a lungo termine nei bambini e negli adolescenti riguardanti la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.

Interazioni

La somministrazione contemporanea di inibitori del CYP2D6 puo' determinare un aumento della concentrazione di maprotilina fino a circa 3-5 volte, in pazienti classificati, dal punto di vista del polimorfismo genetico, come metabolizzatori rapidi di debrisochina, trasformandoli insoggetti metabolizzatori deboli. Inibitori MAO: gli Inibitori delle m onoaminossidasi (IMAO), come la moclobemide, che sono anche potenti inibitori in vivo di CYP2D6, sono controindicati in concomitanza con il farmaco. Al fine di evitare il rischio di gravi interazioni quali iperpiressia, tremori, convulsioni cloniche generalizzate, delirio e possibile morte, il farmaco non deve essere somministrato per almeno 14 giorni successivi alla fine del trattamento con un farmaco IMAO. La stessa cautela deve essere osservata quando viene somministrato un IMAO dopo un precedente trattamento con il prodotto. Gli antiaritmici come chinidina e propafenone, che sono potenti inibitori di CYP2D6, non dovrebbero essere utilizzati in concomitanza con il farmaco. Gli effetti anticolinergici della chinidina possono causare sinergismi dose-correlaticon il medicinale. Agenti antidiabetici: la terapia concomitante con sulfaniluree orali o insulina puo' potenziare l'effetto ipoglicemico degli antidiabetici. I pazienti diabetici dovrebbero monitorare la glicemia quando iniziano o terminano una terapia con il medicinale. Antipsicotici: il trattamento concomitante con antipsicotici (es.: fenotiazine, risperidone) puo' provocare un innalzamento dei livelli plasmaticidi maprotilina, un abbassamento della soglia convulsiva e convulsioni . La combinazione con tioridazina, inibitore di CYP2D6, puo' causare grave aritmia cardiaca. Puo' quindi essere necessario un aggiustamento della dose. Alcuni antidepressivi triciclici possono potenziare gli effetti anticoagulanti dei cumarinici, probabilmente per inibizione del loro metabolismo o per la riduzione della motilita' intestinale. Non e' dimostrata la capacita' del farmaco di inibire il metabolismo degli anticoagulanti come il warfarin (enantiomero S attivo modificato dal CYP2C9), ma per questa classe di sostanze si raccomanda in ogni caso unattento monitoraggio della protrombina plasmatica. Agenti anticoliner gici: il farmaco puo' potenziare gli effetti degli agenti anticolinergici a carico di pupille, sistema nervoso centrale, intestino e vescica. Agenti antiipertensivi: l'uso concomitante di betabloccanti che sonoinibitori di CYP2D6, come il propanololo, puo' causare un aumento del le concentrazioni plasmatiche di maprotilina. In questi casi, e' raccomandato il monitoraggio dei livelli plasmatici e l'aggiustamento delladose. Il medicinale puo' diminuire o annullare l'effetto antipertensi vo degli agenti antiadrenergici quali la guanetidina, betanidina, reserpina, clonidina, alfametildopa. I pazienti che necessitano di un trattamento concomitante con un antipertensivo devono essere trattati con antipertensivi di tipo diverso. Un'interruzione improvvisa del farmacopuo' dare luogo ad ipotensione grave. Agenti simpaticomimetici: il fa rmaco puo' potenziare gli effetti cardiovascolari degli agenti simpaticomimetici quali adrenalina, noradrenalina, isoprenalina, efedrina, fenilefrina, cosi' come di gocce nasali e anestetici locali. Pertanto sirichiede un attento controllo (pressione arteriosa, ritmo cardiaco) e d un attento adattamento posologico. Depressivi del sistema nervoso centrale: i pazienti in terapia con il farmaco devono essere avvisati che la loro risposta ad alcol, barbiturici ed altri depressivi del sistema nervoso centrale puo' essere accresciuta. Benzodiazepine: la somministrazione contemporanea con benzodiazepine puo' far aumentare la sedazione. Il metilfenidato puo' innalzare la concentrazione plasmatica degli antidepressivi triciclici, intensificandone gli effetti. Un aggiustamento posologico puo' quindi essere necessario. Gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (IRSS) che sono inibitori di CYP2D6,come fluoxetina, fluvoxamina (anche inibitore di CYP3A4, CYP2C19, CYP 2C9 e CYP1A2), paroxetina, sertralina o citalopram, possono causare unnotevole aumento delle concentrazioni plasmatiche di maprotilina con i conseguenti effetti indesiderati. A causa della lunga emivita di fluoxetina e fluvoamina, questo effetto puo' essere prolungato. Puo' quindi essere necessario un aggiustamento posologico. Sebbene non sia stato segnalato con il prodotto, la somministrazione concomitante dell'antagonista del recettore H2, cimetidina (un inibitore di diversi enzimi P450, inclusi il CYP2D6 e CYP3A4) puo' inibire il metabolismo di moltiantidepressivi triciclici, dando luogo ad un aumento della loro conce ntrazione plasmatica ed ad un aumento degli effetti indesiderati (secchezza delle fauci, visione offuscata). Qualora il farmacovenga somministrato contemporaneamente alla cimetidina, puo' rendersi necessaria una riduzione del dosaggio. Effetti degli induttori di citocromo P450 sul metabolismo di maprotilina: la maprotilina e' principalmente metabolizzata da CYP2D6, e in qualche misura da CYP1A2. Il CYP2D6 non e' stato riscontrato essere inducibile, ma la somministrazione contemporanea di sostanze note induttrici di CYP1A2 puo' aumentare la formazione di desmetilmaprotilina. L'effetto farmacodinamico complessivo non dovrebbe ridursi, poiche' questo metabolita e' attivo. D'altronde, l'induzione degli enzimi ancora da identificare nella deattivazione di maprotilina e desmetilmaprotilina (es. P450, enzimi di fase II) puo' accelerarela clearance dei principi attivi e ridurre l'efficacia del farmaco. U n aggiustamento della dose puo' essere necessario in caso di somministrazione concomitante di sostanze che inducono i citocromi epatici P450, particolarmente quelli tipicamente coivolti nel metabolismo degli antidepressivi triciclici come il CYP3A4, CYP2C19 e\o CYP1A2.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e transitori e scompaiono con la prosecuzione del trattamento o a seguito di una diminuzione del dosaggio. E' spesso difficile differenziare alcuni effetti indesiderati da sintomi della depressione come affaticabilita', turbe del sonno, agitazione, ansia, stipsi o secchezza delle fauci. In caso di effetti indesiderati gravi, p.es. di natura neurologica o psichiatrica, il trattamento va interrotto. I pazienti anziani sono particolarmente sensibili agli effetti anticolinergici, neurologici, psichiatrici o cardiovascolari. La capacita' di metabolismo ed eliminazione puo' infatti essere ridotta in questi pazienti, col rischio quindi di sviluppare elevate concentrazioni plasmatiche a dosi terapeutiche. Frequenza degli effetti indesiderati: molto comuni (>= 1/10); comuni (>= 1/100, < 1/10); non comuni (>= 1/1000, < 1/100); rari (>= 1/10.000, < 1/1000); molto rari (< 1/10.000), compresi casi isolati. Infezioni ed infestazioni. Molto rari: carie dentali. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto rari: leucopenia, agranulocitosi, eosinofilia, trombocitopenia. Patologie endocrine. Molto rari: inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: aumento dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Comuni: irrequietezza, ansia, agitazione, mania, ipomania, alterazioni della libido, aggressivita', alterazioni del sonno, insonnia, incubi, depressione; rari: deliri, confusione, allucinazioni (particolarmente in pazienti anziani), nervosismo, ideazione/comportamento suicidario; molto rari: attivazione di sintomi psicotici, depersonalizzazione. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: sonnolenza, senso di instabilita', cefalea, tremori, mioclono; comuni: sedazione, compromissione della memoria, disturbi dell'attenzione, parestesia, disartria; rari: convulsioni, irrequietezzamotoria, atassia; molto rari: discinesia, coordinazione anormale, sin cope, modificazione del gusto (disgeusia). Patologie dell'occhio. Comuni: visione offuscata, disfunzioni dell'accomodamento visivo. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto rari: tinnito. Patologie cardiache. Comuni: tachicardia sinusale, palpitazioni; rari: aritmia; molto rari: alterazioni della conduzione, prolungamento dell'intervallo QT, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare, torsione di punta. Patologie vascolari. Comuni: vampate di calore, ipotensione ortostatica; molto rari: porpora. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto rari: alveoliti allergiche (con o senza eosinofilia), broncospasmo, congestione nasale. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: secchezza delle fauci; comuni: nausea, vomito, disordini addominali, stipsi; rari: diarrea; molto rari: stomatite. Patologie epatobiliari. Molto rari: epatiti (con o senza ittero). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: dermatiti allergiche, rash, orticaria, reazioni da fotosensibilita', iperidrosi; molto rari: prurito, vasculite cutanea, alopecia, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comuni: debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie. Comuni: disturbi della minzione; molto rari: ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comuni: disfunzione erettile; molto rari: ipertrofia mammaria, galattorrea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni; stanchezza; comuni: febbre; molto rari: edema (locale o generalizzato). Esami diagnostici. Comuni: aumento di peso, anomalie elettrocardiografiche (es.: modifiche del tratto ST e dell'onda T); rari: aumento della pressione sanguigna, anomalie nel test di funzionalita' epatica; molto rari: anomalie elettroencefalografiche. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Molto rari: cadute a terrra. Sintomi da interruzione: sebbene non indicativi di assuefazione i seguenti sintomi comunemente appaiono dopo brusca interruzione o riduzione della dose: nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, insonnia, cefalea, nervosismo, ansia, peggioramento di una depressionepreesistente o ricorrenza di stato depressivo.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Dagli studi effettuati sugli animali non e' emerso nessun effetto teratogeno o mutageno e nessun segno di fertilita' compromessa o danno al feto. Tuttavia, non e' stata dimostrata la sicurezza di impiego durante la gravidanza. Casi isolati possono far pensare ad una correlazione tra l'uso di Ludiomil e alcuni effetti collaterali sul fetoumano. Ludiomil non deve essere somministrato durante la gravidanza a meno che i benefici non superino chiaramente gli eventuali rischi per il feto. Ludiomil, se lo stato clinico della paziente lo permette, do vrebbe essere sospeso almeno 7 settimane prima della data presunta delparto, per evitare eventuali sintomi al bambino, quali dispnea, letar gia, irritabilita', tachicardia, ipotonia, convulsioni, ittero e ipotermia. Allattamento La maprotilina passa attraverso il latte materno. Dopo somministrazione orale di 150 mg al giorno per 5 giorni, la concentrazione nel latte materno supera la concentrazione nel sangue di un fattore da 1.3 a 1.5. Sebbene non vi siano segnalazioni di effetti collaterali sul bambino, le madri in trattamento con Ludiomil non devono allattare.