Losartan Id Alt - 14cpr50+12,5mg

Dettagli:
Nome:Losartan Id Alt - 14cpr50+12,5mg
Codice Ministeriale:039466014
Principio attivo:Losartan Potassico/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09DA01
Fascia:A
Prezzo:4.86
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Laboratori Alter Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +30 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

LOSARTAN IDROCLOROTIAZIDE ALTER COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Losartan Id Alt - 14cpr50+12,5mg
Losartan Id Alt - 28cpr50+12,5mg
Losartan Id Alt - 28cpr 100+25mg

Categoria farmacoterapeutica

Antagonisti dell'angiotensina II, associazioni.

Principi attivi

Losartan/idroclorotiazide.

Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina (E460a), lattosio monoidrato, amido di mais pregelatinizzato, amido di sodio glicolato tipo a, magnesio stearato (E572). Rivestimento: idrossi-propilcellulosa (E463), idrossi-propil-metilcellulosa 6cp (E464), diossido di titanio (E171).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale in pazienti in cui la pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata con il losartan o l'idroclorotiazide in monoterapia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al losartan, ai sulfonamide-derivati (come l'idroclorotiazide) o ad uno degli eccipienti; ipokaliemia o ipercalcemia resistenti alla terapia; grave compromissione epatica; colestasi e disturbi biliari ostruttivi; iponatremia refrattaria; iperuricemia sintomatica/gotta; secondo e terzo trimestre di gravidanza; grave compromissione renale (ovvero clearance della creatinina < 30 ml/min); anuria. L'uso concomitante del farmaco con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m^2).

Posologia

Losartan/idroclorotiazide puo' essere somministrato insieme ad altri farmaci antipertensivi. Le compresse di losartan/idroclorotiazide vannoassunte con un bicchiere di acqua. Losartan/idroclorotiazide puo' ess ere assunto indipendentemente dai pasti. Ipertensione: il losartan e l'idroclorotiazide non sono intesi per l'uso come terapia iniziale, ma in pazienti in cui la pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata con il losartan potassico o l'idroclorotiazide in monoterapia. Siconsiglia la titolazione del dosaggio con i singoli principi attivi ( losartan e idroclorotiazide). Se opportuno da un punto di vista clinico, puo' essere preso in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa in pazienti in cui la pressione arteriosa non e' controllata adeguatamente. Il consueto dosaggio di mantenimento e' una volta al giorno una compressa di losartan 50 mg/idroclorotiazide 12,5 mg (losartan 50mg/HCTZ 12,5 mg). Per pazienti che non rispondono adeguatamente al dosaggio di 50 mg/12,5 mg, lo stesso puo' essere aumentato a 1 compressa (losartan 100 mg/HCTZ 25 mg) 1 volta al giorno. Il dosaggio massimo e' 1 compressa 100mg/25 mg 1 volta al giorno. In generale, l'effetto antipertensivo si ottiene entro 3-4 settimane dall'inizio della terapia. Per pazienti trattati con 100 mg di farmaco e in cui la pressione arteriosa necessita di ulteriore calo, e' disponibile Kaliumlosartan+HCTZ LabAlter 100/12,5 (losartan 100 mg/HCTZ 12,5mg). Uso in pazienti con compromissione della funzione renale ed emod ializzati: in pazienti con moderata compromissione della funzione renale (ovvero clearance della creatinina 30-50 ml/min) non e' necessario modificare la dose iniziale. L'uso di compresse di losartan/idroclorotiazide non e' raccomandato per pazienti in emodialisi. Le compresse diLosartan/idroclorotiazide non devono essere utilizzate in pazienti co n grave compromissione della funzione renale (ovvero clearance della creatinina < 30 ml/min). Uso in pazienti con deplezione del volume intravascolare: correggere la deplezione di volume e/o di sodio prima di somministrare le compresse di Losartan/Idroclorotiazide. Uso in pazienti con compromissione della funzione epatica: losartan/idroclorotiazidee' controindicato in pazienti con grave compromissione della funzione epatica. Uso negli anziani: per gli anziani e' solitamente necessario adeguare il dosaggio. Uso in bambini e adolescenti (< 18 anni): non v i sono esperienze sull'uso da parte di bambini e adolescenti. Il losartan/idroclorotiazide non puo' pertanto essere somministrato in bambinie adolescenti.

Conservazione

Conservare il prodotto al di sotto dei 30 gradi C.

Avvertenze

>>Losartan. Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori,antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalit a' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato.Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessa ria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale,degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gl i antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. I pazienticon storia di angioedema devono essere accuratamente monitorati. Ipot ensione sintomatica, soprattutto dopo la prima dose, puo' riscontrarsiin pazienti affetti da deplezione di volume e/o sodio a seguito di fo rte terapia diuretica, dieta iposodica, diarrea o vomito. Simili disturbi devono essere corretti prima di somministrare le compresse di Losartan/Idroclorotiazide. Gli squilibri elettrolitici si riscontrano spesso in pazienti con compromissione della funzione renale, con o senza diabete, e devono essere curati. Vanno pertanto accuratamente monitorate le concentrazioni plasmatiche di potassio e la clearance della creatinina; in particolare, i pazienti con insufficienza cardiaca e clearance della creatinina tra 30-50 ml/min devono essere accuratamente monitorati. Si sconsiglia l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio e sostituti del sale contenenti potassio con il farmaco. In base ai dati farmacocinetici, che indicano un significativo aumento della concentrazione plasmatica di losartan nei pazienti cirrotici, il medicinale deve essere somministrato con cautela in pazienti con un'anamnesi di compromissione epatica da lieve a moderata. Non vi e' alcuna esperienza terapeutica con losartan in pazienti con compromissione epatica grave, pertanto il farmaco e' controindicato in pazienti con grave compromissione epatica. Sono state riportatealterazioni della funzione renale, compresa l'insufficienza renale. S ono stati riportati anche aumenti dell'urea ematica e della creatininasierica in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o sten osi dell'arteria tributaria di un rene unico; dette alterazioni della funzione renale possono essere reversibili dopo l'interruzione della terapia. In pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria di un rene unico, il losartan va somministrato con cautela. Non vi sono esperienze in pazienti con recente trapianto renale.I pazienti con iperaldosteronismo primario non rispondono generalment e alle terapie antipertensive che agiscono tramite inibizione del sistema renina-angiotensina. Non si consiglia pertanto il trattamento con le compresse di farmaco. Un calo eccessivo della pressione arteriosa in pazienti con patologia ischemica cardiovascolare e cerebrovascolare puo' provocare infarto del miocardio o ictus. Insufficienza cardiaca In pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza compromissione della funzione renale, vi e', come con altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina, un rischio di grave ipotensione arteriosa e (spesso acuta) compromissione della funzione renale. Estrema cautela e'necessaria in pazienti che soffrono di stenosi della valvola aortica o mitralica, o di cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Il losartan egli altri antagonisti dell'angiotensina sono apparentemente meno effi caci nell'abbassare la pressione arteriosa in persone di razza nera che in quelle di razza non-nera, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di condizioni di renina bassa nella popolazione ipertesa nera. Una terapia con gli antagonisti del recettore dell'angiotensina 2 non deve essere iniziata durante la gravidanza. Le pazienti che programmano una gravidanza devono passare ad una terapia antipertensiva alternativa con un profilo di sicurezza noto riguardo l'uso in gravidanza, a meno che il prosieguo della terapia con gli antagonisti del recettore dell'angiotensina 2 non sia ritenuto essenziale. In caso di gravidanza, interrompere immediatamente il trattamento con gli antagonisti delrecettore dell'angiotensina 2 e iniziare, se appropriata, una terapia alternativa. >>Idroclorotiazide. In alcuni pazienti puo' verificarsi ipotensione sintomatica. Tenere sotto osservazione i pazienti per individuare segnali clinici di squilibrio idroelettrolitico, ad esempio deplezione del volume, iponatremia, alcalosi ipocloremica, ipomagnesemiao ipokaliemia, che possono manifestarsi in caso di diarrea e vomito i ntercorrenti. In questi pazienti vanno eseguite ad intervalli regolarideterminazioni degli elettroliti sierici. In pazienti edematosi, nei periodi caldi puo' manifestarsi iponatremia da diluizione. Il trattamento con i tiazidi puo' ridurre la tolleranza al glucosio. Potrebbe essere necessario adeguare il dosaggio dei farmaci antidiabetici, fra cuil'insulina. Durante il trattamento con i tiazidi puo' manifestarsi di abete mellito latente. I tiazidi possono indurre un calo dell'escrezione di calcio nelle urine e provocare aumenti intermittenti e limitati di calcio nel siero. Una marcata ipercalcemia puo' indicare un iperparatiroidismo latente. Prima di esaminare la funzione paratiroidea, interrompere la somministrazione di tiazide. In concomitanza con una terapia diuretica con tiazidi, i valori di colesterolo e trigliceridi possono aumentare. Il trattamento con tiazidi puo' sfociare in particolari pazienti in iperuricemia o gotta. Poiche' il losartan riduce i livellidi acido urico, in associazione con l'idroclorotiazide attenua l'iper uricemia indotta da diuretici. Particolare cautela va adottata nell'uso dei tiazidi in pazienti con compromissione della funzione epatica o da epatopatie progressive, in quanto possono provocare colestasi intraepatica e perche' piccole alterazioni dell'equilibrio idroelettrolitico possono indurre il coma epatico. Il medicinale e' controindicato in pazienti con grave compromissione epatica. In pazienti cui sono somministrati tiazidi possono manifestarsi reazioni di ipersensibilita' con o senza una storia di allergia o asma bronchiale. In caso di uso di tiazidi e' stato riportato aggravamento o attivazione di lupus eritematoso sistemico. Il farmaco contiene lattosio.

Interazioni

>>Losartan. Riguardo rifampicina e fluconazolo e' stato riportato che riducono le concentrazioni di metabolita attivo. Non sono state definite le conseguenze cliniche di dette interazioni. L'uso concomitante didiuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio o sostit uti del sale contenenti potassio puo' indurre un aumento del potassio sierico. Se ne sconsiglia la somministrazione concomitante. Puo' verificarsi una ridotta escrezione di litio. Pertanto, in caso di somministrazione concomitante di sali di litio e antagonisti del recettore dell'angiotensina II vanno accuratamente monitorati i valori di litio nel siero. Quando gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II vengono somministrati contemporaneamente a FANS, l'effetto ipertensivo puo'essere attenuato. L'uso concomitante di antagonisti dell'angiotensina II o diuretici e FANS puo' comportare un piu' elevato rischio di pegg ioramento della funzione renale, fra cui insufficienza renale acuta e aumento delle concentrazioni del potassio sierico, soprattutto in pazienti con ridotta funzione renale preesistente. L'associazione deve essere somministrata con estrema cautela, soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere sufficientemente idratati e va considerato il monitoraggio della funzione renale all'inizio dell'uso concomitante ed inseguito periodicamente. In alcuni pazienti con funzione renale compro messa trattati con farmaci antinfiammatori non steroidei, fra cui gli inibitori selettivi di cicloossigenasi 2, la somministrazione concomitante di antagonisti del recettore dell'angiotensina II puo' comportareuna ulteriore riduzione della funzione renale. Simili effetti sono pe rlopiu' reversibili. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Altre sostanzeche inducono ipotensione, quali antidepressivi triciclici, antipsicot ici, baclofene, amifostine: l'uso concomitante di questi farmaci che hanno come effetto principale o indesiderato la riduzione della pressione arteriosa, puo' aumentare il rischio di ipotensione. >>Idroclorotiazide. In caso di somministrazione concomitante con i farmaci di seguito indicati possono manifestarsi interazioni con i diuretici tiazidici.Puo' verificarsi un potenziamento dell'ipotensione ortostatica. Il tr attamento con un tiazide puo' influenzare la tolleranza al glucosio. Potrebbe essere necessario adeguare il dosaggio dell'antidiabetico. La metformina deve essere somministrata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale connessa all'idroclorotiazide. >>Altri farmaci antipertensivi. Effetto additivo. Resine colestiramina e colestipolo: l'assorbimento dell'idroclorotiazide e' ridotto in presenza di resine a scambio anionico. L'assorbimento dell'idroclorotiazide dal tratto intestinale viene ridotto con una semplice dose di colestiramina o colestipolo rispettivamente dell'85% e del 43%. Corticosteroidi, ACTH: deplezione elettrolitica, in particolare ipokaliemia. Amine pressorie: e' possibile un effetto ridotto delle amine pressorie, ma non sufficiente per escluderne preliminarmente la somministrazione. Miorilassanti muscolo- scheletrici non depolarizzanti: l'effetto dei miorilassanti puo' essere potenziato. I diuretici riducono la clearance renale del litio e aumentano il rischio di tossicita' da litio; se ne sconsiglia l'uso concomitante. Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta: un adeguamento del dosaggio dei farmaci uricosurici potrebbe essere necessario in quanto l'idroclorotiazide puo' aumentare i livelli di acido urico sierico. Puo' essere necessario un aumento del dosaggio di probenecide o sulfinpirazone. La somministrazione concomitante di un tiazidico puo' aumentare l'incidenza di reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo. Anticolinergici: aumento della biodisponibilita' ai diuretici di tipo tiazidico attraversouna diminuzione della motilita' gastrointestinale e della velocita' d i svuotamento dello stomaco. Citotossici: i tiazidici possono ridurre l'escrezione renale di medicinali citotossici e potenziare il loro effetto mielosoppressore. Salicilati: in caso di elevati dosaggi di salicilati, l'idroclorotiazide puo' potenziare l'effetto tossico del salicilato sul sistema nervoso centrale. Metildopa: sporadici casi di anemiaemolitica sono stati riportati in caso di uso concomitante di idroclo rotiazide e metildopa. Ciclosporina: il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze del genere della gotta. Glicosidi della digitale: l'ipokaliemia o l'ipomagnesiemia indotte dai tiazidi favoriscono l'insorgenza di aritmie cardiache indotte dalla digitale. Medicinali influenzati da alterazioni del potassio sierico: un monitoraggio periodico dei livelli di potassionel siero e dell'ECG e' raccomandato quando il losartan/idroclorotiaz ide e' somministrato con medicinali influenzati da alterazioni del potassio sierico e con i seguenti farmaci che inducono torsione di punta,essendo l'ipokaliemia un fattore predisponente alla torsione di punta ; antiaritmici di classe Ia; antiaritmici di classe III; alcuni antipsicotici; altri (bepridile, cisapride, difemanile, eritromicina IV, alofantrin, mizolastin, pentamidine, terfenadine, vincamine IV). Sali di calcio: i diuretici tiazidici possono aumentare il calcio sierico a seguito di una ridotta escrezione. Se devono essere prescritti supplementi di calcio, i livelli di calcio sierico devono essere monitorati ed il dosaggio di calcio adeguato di conseguenza. Influsso sui test di laboratorio A causa del loro effetto sul metabolismo del calcio, i tiazidici possono interferire con i test per la funzione paratiroidea. Carbamazepina: rischio di iponatremia sintomatica. e' necessario monitoraggio clinico e biologico. Mezzi di contrasto iodati: in caso di disidratazione indotta da diuretici, c'e' un aumentato rischio di insufficienza renale acuta, specialmente con alte dosi di prodotto iodato. I pazienti devono essere reidratati prima della somministrazione. Amfotericina B (per via parenterale), corticosteroidi, ACTH, lassativi che stimolano il transito intestinale o glicirrizina (contenuta nella liquirizia) L'idroclorotiazide puo' aumentare lo squilibrio elettrolitico, soprattutto l'ipokaliemia.

Effetti indesiderati

Gli eventi avversi sono stati raggruppati, ove applicabile, secondo laclassificazione per sistemi e organi e la frequenza e' stata riportat a secondo le seguenti convenzioni: Molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, <1/10); non comune (>= 1/1000, <1/100); raro (>= 1/10.000, <1/1000); molto raro (< 1/10.000); non nota. In studi clinici con losartanpotassico e idroclorotiazide non sono stati osservati effetti indesid erati specifici per questa associazione. Gli eventi indesiderati sono stati limitati a quelli precedentemente riportati con losartan potassico e/o idroclorotiazide. In studi clinici controllati sull'ipertensione essenziale, il capogiro e' stato l'unico effetto indesiderato riportato come correlato al medicinale, con un un'incidenza maggiore rispetto al placebo nell'1% o piu' dei pazienti trattati con losartan ed idroclorotiazide. Oltre a questi effetti, sono state riportate altre reazioni avverse dopo l'introduzione del prodotto sul mercato. Patologie epato-biliari. Raro: epatite. Esami diagnostici. Raro: iperkaliemia, aumento delle ALT. >>Losartan. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia, porpora di Henoch-Scholein, ecchimosi, emolisi; non nota: trombocitopenia. Patologie cardiache. Non comune: ipotensione, ipotensione ortostatica, sternalgia, angina pectoris, blocco AV di grado II, eventi cerebrovascolari, infarto del miocardio, palpitazioni, aritmie (fibrillazione atriali, bradicardia sinusale, tachicardia, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare). Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini, tinnito. Patologie dell'occhio. Non comune: visione offuscata, bruciore all'occhio, congiuntivite, diminuzione dell'acutezza visiva. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, nausea, diarrea, dispepsia; non comune: stipsi,dolore dentale, secchezza del cavo orale, flatulenza, gastrite, vomit o, stitichezza ostinata; non nota: pancreatite. Patologie sistemiche econdizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, a ffaticamento, dolore toracico; non comune: edema facciale, edema, febbre; non nota: sintomi influenzali, malessere. Patologie epato-biliari.Non nota: anormalita' della funzione epatica. Disturbi del sistema im munitario. Raro: ipersensibilita': reazioni anafilattiche, angioedema fra cui gonfiore di laringe e glottide e che induce ostruzione delle vie aeree e/o gonfiore del viso, delle labbra, della faringe e/o della lingua; in alcuni di questi pazienti l'angioedema si era gia' verificato in passato con la somministrazione di altri medicinali, compresi gli ACE-inibitori. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: anoressia, gotta. Patologie sistema muscolo-scheletrici e del tessuto connettivo. Comune: crampi muscolari, dolore alla schiena ed alle gambe, mialgia; non comune: dolore alle braccia, gonfiore alle articolazioni, dolore alle ginocchia, dolore muscolo-scheletrico, dolore allespalle, rigidita', artralgia, artrite, coxalgia, fibromialgia, debole zza muscolare; non nota: rabdomiolisi. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri; non comune: nervosismo, parestesia, neuropatia periferica, tremore, emicrania, sincope. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: ansia, disturbi ansiosi, attacchi di panico, confusione, depressione, sogni anormali, disturbi del sonno, sonnolenza, compromissione della memoria. Patologie renali ed urinarie. Comune: compromissione renale, insufficienza renale; non comune: nicturia,minzione frequente, infezioni delle vie urinarie. Patologie dell'appa rato riproduttivo e della mammella. Non comune: diminuzione della libido, disfunzione erettile/impotenza. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, infezione delle vie aree superiori, congestione nasale, sinusite, disturbi dei seni paranasali; non comune: dolore alla faringe, faringite, laringite, dispnea, bronchite, epistassi, rinite, congestione respiratoria. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia, dermatite, secchezza della pelle, eritema, vampate, fotosensibilita', prurito, eruzione cutanea, orticaria, sudorazione. Patologie vascolari. Non comune: vasculite. Esami diagnostici. Comune: iperkaliemia, lieve riduzione dell'ematocrito e dell'emoglobina, ipoglicemia; non comune: lieve aumento dei livelli sierici di urea e creatinina; molto raro: aumento degli enzimi epatici e della bilirubina; non nota: iponatriemia. >>Idroclorotiazide. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica, leucopenia, porpora, trombocitopenia. Patologia del sistema immunitario. Raro: reazione anafilattica. Disturbi delmetabolismo e della nutrizione. Non comune: anoressia, iperglicemia, iperuricemia, ipopotassiemia, iponatriemia. Disturbi psichiatrici. Noncomune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalalgia. Patologie dell'occhio. Non comune: transitorio offuscamento della vista, xantopsia. Patologie vascolari. Non comune: angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: sindrome da distress respiratorio incluse polmonite ed edema polmonare. Patologie gastrointestinali. Non comune: sialoadenite, spasmi, irritazione gastrica, nausea, vomito, diarrea, costipazione. Patologie epato-biliari. Non comune: ittero (colestasi intraepatica), pancreatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: fotosensibilita', orticaria, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscolo- scheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: crampi muscolari. Patologie renali ed urinarie. Non comune: glicosuria, nefrite interstiziale, disfunzioni renali, insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: febbre, capogiri. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina 2 e' sconsigliato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di antagonisti delrecettore dell'angiotensina 2 e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Dai risultati delle indagini epidemiologiche, non e' stato possibile trarre conclusioni chiare circa il rischio di effetti teratogeni a seguito di esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza; non si puo' pertanto escludere un piccolo aumento del rischio. Per quanto non vi siano dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina 2, il rischio e' paragonabile a quello di medicinali della stessa classe. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non siaconsiderato essenziale il proseguimento della terapia con un antagoni sta del recettore dell'angiotensina 2. In caso di gravidanza, il trattamento con gli antagonisti del recettore dell'angiotensina 2 deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. e' noto che l' esposizione agli antagonisti del recettore dell'angiotensina 2 durante il secondo ed il terzo trimestre puo' indurre tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). In caso di esposizione dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controlloecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell'angiotensina 2 devono essere attentamente monitorati per quanto concerne l'ipotensione.Vi sono scarse esperienze dell'uso dell'idroclorotiazide durante la g ravidanza, in particolare nel primo trimestre. Gli studi sperimentali sugli animali non sono sufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. Sulla base del meccanismo d'azione dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre puo' compromettere la perfusione feto-placentare e puo' causare effetti fetali e neonatali quali ittero, disturbi dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere usato per il trattamento dell'edema gestazionale, l'ipertensione gestazionale o la pre-eclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare, senza un effetto benefico sul decorso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere usato per il trattamento dell'ipertensione indonne in gravidanza, eccetto che in rare situazioni in cui nessun alt ro trattamento puo' essere usato. Poiche' non sono disponibili informazioni relative all'uso del farmaco durante l'allattamento, il medicinale non e' raccomandato e durante l'allattamento sono preferibili trattamenti alternativi con profili di sicurezza noti, in particolare quando si tratta di allattamento di neonati o di nati pre-termine. L'idroclorotiazide viene escreto in piccole quantita' nel latte materno. Elevati dosaggi di tiazidi provocano intensa diuresi che puo' inibire la produzione di latte. L'uso del prodotto e' sconsigliato durante l'allattamento. Se il farmaco viene usato durante l'allattamento, se ne consiglia il dosaggio piu' basso possibile.