Lisinopril Auro - 14cpr 5mg
Dettagli:
Nome:Lisinopril Auro - 14cpr 5mgCodice Ministeriale:040262091
Principio attivo:Lisinopril Diidrato
Codice ATC:C09AA03
Fascia:A
Prezzo:2.1
Rimborso:2.1
Produttore:Aurobindo Pharma Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:48 mesi
Denominazione
LISINOPRIL AUROBINDO 5-20 MG COMPRESSE
Formulazioni
Lisinopril Auro - 14cpr 5mg
Lisinopril Auro - 14cpr 20mg
Categoria farmacoterapeutica
ACE-inibitori non associati.
Principi attivi
Lisinopril anidro.
Eccipienti
Calcio idrogeno fosfato; amido di mais; mannitolo; amido di mais pregelatinizzato; magnesio stearato; ossido di ferro rosso (5 mg); ossido di ferro giallo (20 mg).
Indicazioni
Ipertensione: trattamento dell'ipertensione. Insufficienza cardiaca: trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Infarto acuto del miocardio: trattamento a breve termine (6 settimane) di pazienti emodinamicamente stabili entro 24 ore dall'insorgenza dell'infarto miocardico acuto. Complicazioni renali del diabete mellito: trattamento della malattia renale in pazienti ipertesi con diabete mellito di tipo 2 ed incipiente nefropatia.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al lisinopril, ad uno qualsiasi degli eccipienti o adaltri inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE); a namnesi di angioedema correlato ad un precedente trattamento con ACE-inibitori; angioedema ereditario o idiopatico; secondo e terzo trimestre di gravidanza.
Posologia
Il lisinopril deve essere somministrato per via orale in una dose singola giornaliera. Lisinopril deve essere assunto ogni giorno approssimativamente alla stessa ora. L'assorbimento di lisinopril non e' influenzato dal cibo. La dose deve essere adattata individualmente secondo ilprofilo del paziente e la risposta pressoria. Ipertensione: lisinopri l puo' essere usato in monoterapia o in associazione ad altre classi di farmaci utilizzate per il trattamento dell'ipertensione. Dose iniziale: 10 mg. Pazienti con il sistema renina-angiotensina- aldosterone fortemente attivo possono manifestare un'eccessiva caduta della pressione dopo la dose iniziale. In questi pazienti e' raccomandata una dose iniziale di 2,5-5 mg e l'inizio del trattamento deve avvenire sotto la supervisione di un medico. Una dose iniziale minore e' richiesta in presenza di compromissione renale. Dose di mantenimento: 20 mg somministrati in dose singola giornaliera. In generale, se l'effetto terapeutico desiderato non si ottiene in 2 -4 settimane con un determinato dosaggio, la dose puo' essere ulteriormente aumentata. La dose massima usata in studi clinici controllati a lungo termine e' stata 80 mg/die. Pazienti trattati con diuretici: dopo l'inizio della terapia puo' comparire ipotensione sintomatica. Cio' accade con una maggiore probabilita' in pazienti che sono in trattamento con diuretici. Si raccomanda pertanto cautela poiche' questi pazienti possono gia' avere una deplezione di volume e/o sodio. Se possibile, il diuretico deve essere sospeso 2-3 giorni prima di iniziare la terapia. Nei pazienti ipertesi nei qualiil trattamento con diuretici non puo' essere interrotto, la terapia d eve essere iniziata con una dose di 5 mg. Devono essere monitorati la funzionalita' renale e il potassio sierico. Il successivo dosaggio deve essere aggiustato in base alla risposta pressoria. Se necessario, laterapia diuretica puo' essere ripresa. Aggiustamento di dosaggio in c aso di compromissione renale: il dosaggio deve basarsi sulla clearancedella creatinina. Clcr meno di 10 ml/min (inclusi i pazienti dializza ti): 2,5 mg (il dosaggio e/o la frequenza della somministrazione devono essere aggiustati a seconda della risposta pressoria); clcr 10-30 ml/min: 2,5 - 5 mg; clcr 31-80 ml/min: 5 - 10 mg. Uso nei pazienti pediatrici ipertesi di eta' compresa tra i 6 e i 16 anni: 2,5 mg una volta al giorno in pazienti da 20 a <50 kg e 5 mg una volta al giorno in pazienti >=50 kg. La dose deve essere aggiustata individualmente fino a un massimo di 20 mg al giorno in pazienti con peso da 20 a <50 kg e 40 mg in pazienti >=50 kg. Nei pazienti pediatrici non sono state studiate dosi superiori a 0,61 mg/kg (o in eccesso di 40 mg). Nei bambini confunzione renale ridotta, devono essere presi in considerazione una do se iniziale piu' bassa o un intervallo di dose maggiore. Insufficienzacardiaca: lisinopril deve essere usato come terapia aggiuntiva ai diu retici e, dove appropriato, alla digitale o ai beta-bloccanti, secondola dose iniziale di 2,5 mg una volta al giorno che deve essere sommin istrata sotto supervisione medica al fine di determinare l'effetto iniziale del farmaco sulla pressione sanguigna. La dose di lisinopril deve essere aumentata: con incrementi non superiori a 10 mg; ad intervalli non inferiori a 2 settimane; fino alla dose massima tollerata dal paziente, con un massimo di 35 mg una volta al giorno. L'aggiustamento della dose deve essere basato sulla risposta clinica individuale del paziente. Pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica, che vengono trattati con alte dosi di diuretici, debbono ottenere un miglioramento di tali condizioni, se possibile, prima di iniziare il trattamento. Occorre tenere monitorati la funzionalita' renale e i livelli di potassio nel siero. Infarto acuto del miocardio: i pazienti devono ricevere i trattamenti standard raccomandati quali trombolitici, aspirina e beta-bloccanti. Il gliceril-trinitrato per via endovenosa o transdermica puo' essere usato insieme a lisinopril. Dose iniziale (primi 3 giorni dopo l'infarto): il trattamento puo' essere iniziato entro 24 oredall'insorgenza dei sintomi. Il trattamento non deve iniziare se la p ressione sistolica e' inferiore a 100 mm Hg. La dose iniziale e' 5 mg assunti per via orale, seguiti da 5 mg dopo 24 ore, 10 mg dopo 48 ore e successivamente 10 mg una volta al giorno. I pazienti con bassa pressione sistolica (120 mm Hg o inferiore) all'inizio della terapia o durante i primi 3 giorni dopo l'infarto, devono essere trattati con una dose inferiore, pari a 2,5 mg per via orale. In caso di compromissione renale (clearance della creatinina < 80 ml/min), la dose iniziale deveessere aggiustata secondo la clearance della creatinina del paziente. Dose di mantenimento: 10 mg una volta al giorno. Se compare ipotensio ne puo' essere somministrata una dose di mantenimento giornaliera di 5mg, con temporanea riduzione a 2,5 mg, se necessario. Se l'ipotension e si prolunga lisinopril deve essere sospeso. Il trattamento deve continuare per 6 settimane, terminate le quali il paziente deve essere sottoposto ad una nuova valutazione. I pazienti con sintomi di insufficienza cardiaca devono continuare il trattamento. Complicazioni renali dadiabete mellito: dose giornaliera 10 mg e puo' essere incrementata, s e necessario, a 20 mg una volta al giorno per raggiungere una pressione diastolica da seduti inferiore a 90 mm Hg. In caso di compromissionerenale (clearance della creatinina < 80 ml/min), la dose iniziale dev e essere aggiustata secondo la clearance della creatinina del paziente. Uso pediatrico: l'esperienza di sicurezza ed efficacia nei bambini ipertesi >6 anni e' limitata, ma non c'e' esperienza nelle altre indicazioni. Lisinopril non e' raccomandato nei bambini per altre indicazioni diverse dall'ipertensione. Lisinopril non e' raccomandato nei bambini al di sotto dei 6 anni, o in bambini con compromissione renale grave(GFR<30 ml/min/1,73m^2). Uso negli anziani: negli studi clinici non s i sono verificate variazioni correlate all'eta' per quanto riguarda l'efficacia o il profilo di sicurezza del farmaco. Il dosaggio deve essere aggiustato secondo la risposta pressoria. Uso in pazienti con trapianto di reni: il trattamento non e' raccomandato.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere dall'umidita'.
Avvertenze
Ipotensione sintomatica: e' stata riscontrata in pazienti con ipertensione non complicata. Nei pazienti ipertesi in trattamento con lisinopril, l'ipotensione e' piu' probabile che si verifichi in un paziente con ridotta volemia. In pazienti con insufficienza cardiaca e' stata osservata ipotensione sintomatica, in presenza o meno di insufficienza renale associata. Analoghe considerazioni si applicano ai pazienti con cardiopatia o cerebropatia ischemica in cui una eccessiva caduta della pressione arteriosa potrebbe provocare un infarto miocardico o un evento cerebrovascolare. Se si verifica ipotensione, porre il paziente in posizione supina e, se necessario, occorre somministrargli un'infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, che potranno essere somministrate senza difficolta', una volta che la pressione arteriosa e' aumentata dopo espansione della volemia. In alcuni pazienti affetti da insufficienza cardiaca che presentano pressione arteriosa normale o bassa, in seguito alla somministrazione di lisinopril puo' verificarsi un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica. Se l'ipotensione diviene sintomatica, ridurre il dosaggio o interrompere il lisinopril. Ipotensione nell'infarto miocardico acuto: non iniziare il trattamento. Durante i primi 3 giorni successivi all'infarto, ridurre la dose se la pressione arteriosa sistolica risulta essere pari o inferiore a 120 mmHg. Le dosi di mantenimento devono essereridotte a 5 mg o, temporaneamente, a 2,5 mg se la pressione arteriosa sistolica presenta valori pari o inferiori a 100 mmHg. Qualora l'ipot ensione persista interrompere lisinopril. Stenosi aortica e della valvola mitralica/cardiomiopatia ipertrofica: somministrare lisinopril concautela. Compromissione della funzionalita' renale: aggiustare la dos e iniziale secondo la clearance della creatinina del paziente e successivamente in funzione della risposta del paziente al trattamento. In pazienti con insufficienza cardiaca, l'ipotensione successiva all'inizio della terapia con ACE-inibitori puo' portare ad un'ulteriore compromissione della funzione renale. In tale situazione e' stata riferita insufficienza renale acuta, di solito reversibile. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renalein monorene, trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'a ngiotensina, sono stati riportati aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica di solito reversibili dopo interruzione della terapia. Lacontemporanea presenza di ipertensione renovascolare comporta un magg ior rischio di ipotensione di grado severo e insufficienza renale. In questi pazienti il trattamento va iniziato sotto stretta sorveglianza medica, a basse dosi accuratamente individuate per ogni singolo paziente. Interrompere il trattamento con diuretici, e monitorare la funzione renale durante le prime settimane di terapia. Alcuni pazienti ipertesi senza un'apparente preesistente malattia renale vascolare hanno manifestato aumenti, dell'azotemia e della creatininemia specialmente quando lisinopril veniva co-somministrato ad un diuretico. Ridurre il dosaggio e/o sospendere il diuretico e/o lisinopril. Nell' infarto acuto del miocardio, non iniziare il trattamento nei pazienti con evidenza di disfunzione renale. Se si sviluppa insufficienza renale, prendere inconsiderazione la possibilita' di interrompere la terapia. Ipersensib ilita'/Angioedema: e' stato raramente riscontrato in pazienti trattaticon inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, incluso l isinopril. Cio' puo' avvenire in ogni momento durante la terapia. In tali casi, interrompere la somministrazione e si istituire un trattamento e un monitoraggio appropriati per assicurarsi della completa remissione dei sintomi. Molto raramente sono stati riportati casi fatali dovuti ad angioedema associato con edema della laringe o della lingua. Pazienti con anamnesi di edema angioneurotico non correlato a terapia con ACE-inibitori possono essere a rischio di angioedema durante assunzione di un ACE-inibitore. Reazioni anafilattoidi in pazienti in emodialisi: prendere in considerazione l'utilizzo di diverse tipologie di membrane per dialisi o di differenti classi di agenti antiipertensivi. Reazioni anafilattoidi durante aferesi con lipoproteine a bassa densita'(LDL): raramente i pazienti, hanno manifestato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Queste reazioni possono essere evitate con la temporanea sospensione dell'ACE-inibitore prima di ogni aferesi. Desensibilizzazione: pazienti trattati con ACE-inibitori durante un trattamento desensibilizzante hanno presentato reazioni anafilattoidi. Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente gli ACE-inibitori ma sono ricomparse dopo che il farmaco era stato inavvertitamente risomministrato. Insufficienza epatica: molto raramente gli ACE- inibitori sono stati associati ad una sindrome che esordisce con un ittero colestatico e progredisce in una necrosi fulminante (a volte) fatale. Ipazienti che ricevono lisinopril e che sviluppano ittero o marcato au mento degli enzimi epatici devono sospendere il trattamento. Neutropenia/agranulocitosi: nei pazienti con funzione renale normale e senza altri fattori di complicazione, la neutropenia compare raramente. Neutropenia ed agranulocitosi sono reversibili dopo la sospensione dell'ACE-inibitore. Usare lisinopril con estrema cautela in pazienti con malattie vascolari del collagene, terapia immunosoppressiva, trattamento conallopurinolo o procainamide, o una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di una pre-esistente compromissione della funzione renale. Alcuni di questi pazienti sviluppano gravi infezioni che in pochi casi non rispondono alla terapia antibiotica intensiva; si consiglia un periodico monitoraggio della conta dei globuli bianchi. E' stata riportata tosse, che si risolve con l'interruzione della terapia. Interventi chirurgici/anestesia: lisinopril puo' bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Se compare ipotensione ed essa e' ritenuta effetto di questo meccanismo puo' essere corretta mediante espansione dellavolemia. Iperpotassiemia: aumenti del potassio sierico sono stati oss ervati in alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori. Se l'uso concomitante di questi agenti e' ritenuto appropriato, si raccomanda un regolare monitoraggio del potassio sierico. Pazienti diabetici: monitorare il controllo glicemico durante il primo mese di trattamento. La combinazione di litio e lisinopril non e' generalmente raccomandata. Gravidanza e allattamento: non iniziare il trattamento. L'uso del lisinopril non e' raccomandato durante l'allattamento.
Interazioni
Diuretici: se un diuretico viene aggiunto alla terapia di un paziente trattato con lisinopril, l'effetto anti-ipertensivo e' in genere additivo. Quando lisinopril viene somministrato a pazienti gia' in trattamento con diuretici, specie quelli in cui la terapia diuretica e' stata istituita di recente, si puo' verificare occasionalmente un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa. La possibilita' di manifestare ipotensione sintomatica con lisinopril puo' essere minimizzata interrompendo la somministrazione del diuretico prima di iniziare il trattamento con lisinopril. Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenti potassio: benche' negli studi clinici il potassio sierico sia di solito rimasto entro i limiti normali, in alcuni pazienti e' comparsa iperpotassiemia. I fattori di rischio per lo sviluppo dell'iperpotassiemia includono insufficienza renale,diabete mellito e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di po tassio (es. spironolattone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. L'uso di integratoridi potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, particolarmente in pazienti con funzione renale compromessa, puo' portare ad un significativo aumento del potassio sierico. Se lisinopril viene somministrato con un diuretico non risparmiatore di potassio, l'ipopotassiemia indotta dal diuretico puo' essere migliorata. Litio: aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche dilitio e tossicita' sono stati riportati durante la concomitante sommi nistrazione di litio e ACE-inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' del litio ed incrementare la gia' aumentata tossicita' del litio associato agli ACE-inibitori. L'uso di lisinopril con il litio non e' raccomandato, ma se la combinazione e' necessaria deve essere condotto un attento monitoraggio dei livelli sierici del litio. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), incluso l'acido acetilsalicilico >= 3 g/die: la somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto anti-ipertensivo degli ACE-inibitori. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico e possono causare un deterioramento della funzionalita' renale. Questi effetti sono solitamente reversibili. Raramente puo' comparire insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con funzionalita' renale compromessa come gli anziani o i soggetti disidratati. Sali d'oro: in pazienti trattati con ACE inibitori, sono stati segnalate molto frequentemente reazioni nitritoidi (sintomidi vasodilatazione comprendenti vampate di calore, nausea, capogiri e ipotensione, che puo' essere anche molto grave) a seguito della sommi nistrazione di sali d'oro iniettabili (per esempio sodio aurotiomalato). Altri agenti anti-ipertensivi: l'uso concomitante di altri agenti anti- ipertensivi puo' aumentare l'effetto anti-ipertensivo di lisinopril. L'uso concomitante di gliceril-trinitrato e di altri nitrati o altri vasodilatatori, puo' ulteriormente ridurre la pressione sanguigna. Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici: l'uso concomitantedi alcuni anestetici, antidepressivi triciclici ed antipsicotici con gli ACE-inibitori, puo' causare un'ulteriore riduzione della pressione. Simpaticomimetici: possono ridurre l'effetto antiipertensivo degli ACE-inibitori. Antidiabetici: studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (insulina, ipoglicemizzanti orali) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembra essere piu' frequente durante le prime settimane di trattamento combinato e nei pazienti con compromissione renale. Acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti, nitrati: lisinopril puo' essere usato in associazione con acido acetilsalicilico (a dosi usate in cardiologia), trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati.
Effetti indesiderati
Durante il trattamento con lisinopril e con altri ACE inibitori sono stati osservati e riportati i seguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze: molto comune (>= 10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/100, <1/1000), raro (>= 1/10000, < 1/1000); molto raro (< 1/10000); non conosciuto. Patologie del sistema emolinfopoietico. Rari: depressione midollare, anemia, trombocitopenia; molto rari: leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, anemia emolitica, linfoadenopatia, malattia autoimmune. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto rari: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso e Disturbi psichiatrici. Comuni: capogiri, cefalea; non comuni: alterazioni dell'umore, parestesia, vertigini, alterazioni del gusto, disturbi del sonno; raro: confusione mentale, alterazione dell'olfatto; non nota: sintomi depressivi, sincope. Patologie cardiache e vascolari. Comuni: effetti ortostatici (inclusa ipotensione); non comuni: infarto del miocardio o accidente cerebrovascolare, forse secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio, palpitazioni, tachicardia, fenomeno di Raynaud.Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: tosse; non comuni: rinite; molto rari: broncospasmo, sinusite, alveolite allergi ca/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea,vomito; non comuni: nausea, dolore addominale ed indigestione; rari: secchezza delle fauci; molto rari: pancreatite, angioedema intestinale, epatite sia epatocellulare sia colestatica, ittero e insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: rash, prurito, ipersensibilita'/edema angioneurotico: edema angioneurotico del volto, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe; rari: orticaria, alopecia, psoriasi; molto rari: diaforesi, pemfigo, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pseudolinfoma cutaneo. E' stata riportata una sintomatologia complessa che puo' includere uno o piu' dei seguenti effetti indesiderati: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, anticorpi antinucleari (ANA) positivi, elevata velocita' di eritrosedimentazione, eosinofilia e leucocitosi, rash, fotosensibilita' edaltre manifestazioni dermatologiche. Patologie renali ed urinarie. Co muni: disfunzione renale; rari: uremia, insufficienza renale acuta; molto rari: oliguria/anuria. Patologie endocrine. Non nota: inadeguata secrezione dell'ormone antidiuretico. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: impotenza; rari: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: affaticamento, astenia. Esami diagnostici. Non comuni: aumenti dell'urea, aumenti della creatinina sierica, aumenti degli enzimi epatici, iperpotassiemia; rari: aumenti della bilirubina sierica, iposodiemia. I dati di sicurezza degli studi clinici suggeriscono che il lisinopril e' generalmente ben tollerato nei pazienti pediatrici ipertesi e che il profilo di sicurezza in questo gruppo di eta' e' comparabile a quello osservato negli adulti.
Gravidanza e allattamento
L'uso di ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE inibitori e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. Evidenze epidemiologiche riguardo il rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione di ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono state decisive; comunque un piccolo aumento del rischio non puo' essere escluso.A meno che il prosieguo della terapia con ACE inibitori sia considera to essenziale, alle pazienti che stanno pianificando una gravidanza devono essere proposti dei trattamenti anti-ipertensivi alternativi, cheabbiano un profilo di sicurezza stabilito per l'uso in gravidanza. Qu ando la gravidanza viene accertata, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente, e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che un'esposizione agli ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induca fetotossicita'umana e tossicita' neonatale. Nel caso in cui l'esposizione agli ACE inibitori sia avvenuta a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo con ultrasuoni della funzionalita' renale edel cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per un'eventuale ipotensione. Poiche' non vi sono informazioni sull'uso di lisinopril durante l'allattamento, lisinopril non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a trattamenti alternativi con profilo di sicurezza meglio stabilito durante l'allattamento, specialmente quando si allatta un neonato o un neonato pretermine.