Librium - 30cps 10mg

Dettagli:
Nome:Librium - 30cps 10mg
Codice Ministeriale:017604101
Principio attivo:Clordiazepossido Cloridrato
Codice ATC:N05BA02
Fascia:C
Prezzo:9.3
Stupefacente:Tabella medicinali sez. E - DL 36 20/3/2014
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Meda Pharma Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile valida 30 giorni dalla data del rilascio L 49/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi

Denominazione

LIBRIUM 10 MG CAPSULE RIGIDE

Formulazioni

Librium - 30cps 10mg

Categoria farmacoterapeutica

Ansiolitici.

Principi attivi

Clordiazepossido cloridrato.

Eccipienti

Talco, amido, lattosio. Costituenti della capsula: gelatina, titanio biossido, E172.

Indicazioni

Ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo e' grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, alle benzodiazepine, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati. Il prodotto e' controindicato in caso di: reazioni psicotiche senza preminente componente ansiosa; miastenia grave; grave insufficienza polmonare; stati comatosi; grave insufficienza respiratoria; grave insufficienza epatica; sindrome da apnea notturna; storia di dipendenza (alcool, farmaci o droghe); atassia spinale o cerebrale; intossicazione acuta da agenti depressivi del SNC (alcool, analgesici, ipnotici, neurolettici, antidepressivi e litio); bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'.

Posologia

Poiche' il medicinale presenta un vasto campo di indicazioni cliniche,la sua dose ottimale varia in base alla diagnosi ed alla reattivita' del paziente. Soltanto una posologia individuale permettera' di ottenere i migliori risultati terapeutici. Adulti: negli stati lievi e di media gravita', 10 mg di farmaco 2 - 3 volte al giorno, fino a 30 mg al giorno. Nelle forme piu' gravi 20 mg di medicinale 2 - 4 volte al giorno. La dose massima e' di 80 mg. Generalmente la durata complessiva del trattamento non deve superare le 8 - 12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. Negli stati di eccitazione acuta (deliriumtremens, stati isterici, di panico, eccitamento degli psicotici, ecc. ) si possono somministrare dosi giornaliere di farmaco intorno a 50 - 100 mg; a seconda della necessita' questa dose puo' essere elevata fino a 300 mg al giorno. Ottenuto l'effetto terapeutico la dose giornaliera deve essere ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento. E' consigliabile iniziare il trattamento con la dose minima indicata, incrementandola successivamente, se necessario, dopo aver saggiato la reattivita' individuale. Deve essere utilizzata la dose piu' bassa che permette un adeguato controllo dei sintomi; la dose massima non deve essere superata. Il dosaggio e la durata del trattamento devono essere determinati su base individuale in relazione alla risposta del paziente e alla gravita' del disturbo. Il trattamento negli stati di ansia dovrebbe essere il piu' breve possibile. E' necessario rivalutare le condizioni cliniche del paziente regolarmente per stabilire se il trattamentodebba essere continuato, particolarmente in assenza di sintomi. La du rata del trattamento deve essere la piu' breve possibile e non deve superare le 8 - 12 settimane. In determinati casi puo' essere necessarial'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in questo caso, tale estensione del trattamento non dovrebbe avvenire senza rivalutaz ione della condizione del paziente. Poco si sa circa l'efficacia o la sicurezza delle benzodiazepine nell'uso a lungo termine. Non e' raccomandato l'uso cronico a lungo termine. Il trattamento deve sempre essere diminuito gradualmente. I pazienti che hanno assunto benzodiazepine per un tempo prolungato possono richiedere un periodo piu' lungo durante il quale le dosi devono essere ridotte. L'aiuto di uno specialista puo' essere appropriato. Essendo il clordiazepossido una benzodiazepina a lunga durata d'azione, il paziente deve essere controllato regolarmente per diminuire, se necessario, la dose o la frequenza delle somministrazioni al fine di prevenire l'iperdosaggio dovuto all'accumulo. Nel trattamento di pazienti anziani o debilitati, pazienti con danno organico cerebrale, insufficienza respiratoria e/o disfunzione renale o epatica non deve essere superata la meta' delle dosi sopra indicate. Popolazione pediatrica: il prodotto non deve essere usato nei bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. La sicurezza e l'efficacia nei bambini ed adolescenti non e' stata ancora stabilita. Modo di somministrazione: uso orale. Da ingerire con acqua senza masticare.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.

Avvertenze

Tolleranza: una certa perdita di efficacia agli effetti ipnotici dellebenzodiazepine puo' svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune setti mane. Il dosaggio del clordiazepossido deve essere individuale e corrispondere a quello minimo efficace per evitare accentuati effetti sedativi. La sensibilita' del SNC verso le benzodiazepine in genere differisce infatti da paziente a paziente a seconda dell'eta', del sesso, dello stato psichico e mentale e dell'interferenza con altri farmaci. Quando il prodotto viene assunto per lunghi periodi di tempo, sorvegliareperiodicamente l'andamento dei valori pressori, della crasi ematica e dello stato di funzionalita' epatica e renale. Dipendenza: l'uso di b enzodiazepine puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; ma la dipendenza puo' verificarsi anche durante il trattamento a breve termine entro il range di dosaggio terapeutico. Specialmente nei pazienti con dipendenza da alcool e droghe, o in pazienti con anamnesi di grave disturbo della personalita', questo rischio e' aumentato. Pertanto il farmaco e' controindicato nei pazienti con storia di dipendenze. Una volta che la dipendenza fisica si e' sviluppata, il termine brusco del trattamento sara' accompagnato dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in depressione, cefalea,dolori muscolari, debolezza muscolare, nervosismo, ansia estrema, ten sione, irrequietezza, confusione ed irritabilita', cambiamenti di umore, insonnia di rimbalzo, sudorazione, diarrea, o irritabilita'. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi aggiuntivi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremita', ipersensibilita' alla luce, al rumore ed al contatto fisico, allucinazioni o scosse epilettiche. E' stato segnalato abuso di benzodiazepine. Insonnia ed ansia di rimbalzo: all'interruzione del trattamento puo' presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi, che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine, ricorrono in forma aggravata. Puo' essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiche' il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo e' maggiore dopo lasospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una d iminuzione graduale del dosaggio. La durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile e non deve superare le 8-12 settimane. Devono essere evitate prescrizioni abituali ripetute. L'estensione della terapia oltre questo periodo non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della situazione clinica. Puo' essere utile informare il paziente, quando inizia il trattamento, che esso sara' di durata limitata e spiegareprecisamente come il dosaggio debba essere diminuito progressivamente . Inoltre e' importante che il paziente sia informato della possibilita' di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l'ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del farmaco. Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata d'azione, come il clordiazepossido, e' importante avvisare il paziente che e' sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con durata di azione breve, poiche' possono presentarsi sintomi da astinenza. Potrebbe manifestarsi amnesia. Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Cio' accade piu' spesso parecchie ore dopo l'ingestione del farmaco e,quindi, per ridurre il rischio ci si dovrebbe accertare che i pazient i possano avere un sonno ininterrotto di 7-8 ore. Reazioni psichiatriche e paradosso: quando si usano benzodiazepine e' noto che possano accadere reazioni psichiatriche e paradosso come irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamenti inappropriati, altre alterazioni del comportamento, smascheramento di una depressione con tendenza suicida e altri disordini del comportamento negativo. Se cio' dovesse avvenire durante il trattamento con il medicinale e' necessario sospenderne la somministrazione. Tali reazioni sono piu' frequenti nei bambini e negli anziani. E' necessario che gli anziani ed i pazienti debilitati assumano una dose ridotta. Egualmente una dose piu' bassa e' suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio didepressione respiratoria. Le benzodiazepine non sono indicate nei paz ienti con grave insufficienza epatica in quanto possono precipitare l'encefalopatia. Nei pazienti con insufficienza epatica o renale e in quelli affetti da ipoalbuminemia il dosaggio deve essere opportunamente ridotto ad evitare la comparsa di accentuate reazioni secondarie. Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica, della fobia o dei disturbi ossessivo-compulsivi. Lebenzodiazepine non dovrebbero essere usate da sole per trattare la de pressione o l'ansia connessa con la depressione poiche' possono rivelare una depressione con tendenze suicidarie (il suicidio puo' essere precipitato in tali pazienti). Estrema cautela deve essere usata nel prescrivere le benzodiazepine a pazienti con disturbi della personalita'.Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazie nti con una storia di abuso di droga ed alcool. In caso di perdita o lutto, l'adattamento psicologico puo' essere inibito dalle benzodiazepine. A causa dell'effetto miorilassante negli anziani c'e' il rischio di cadute e di conseguenti fratture. Il medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza. Il farmaco deve essere somministrato soltanto in caso di effettiva necessita' sotto il diretto controllo del medico eper brevi periodi di tempo. Poiche' le benzodiazepine sono escrete ne l latte materno, l'uso di Librium non e' raccomandato durante l'allattamento. Il prodotto contiene lattosio.

Interazioni

Il clordiazepossido, come altre benzodiazepine, puo' essere usato nella terapia combinata di stati depressivi o reazioni psicotiche quando e' evidente una componente ansiosa. In ogni caso l'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza ad evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione. Se associato a farmaci ad attivita' deprimente sul SNC, come antipsicotici (neurolettici), tranquillanti, ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesicinarcotici, antiepilettici, anestetici ed antistaminici sedativi, il f armaco puo' rinforzarne l'azione. Nel caso di analgesici narcotici puo' avvenire aumento dell'euforia conducendo ad un aumento della dipendenza psichica. Gli anziani richiedono una speciale supervisione. Il medicinale in associazione con acido 4-idrossibutanoico (sodio oxibato) puo' causare un aumento della depressione respiratoria. L'assunzione concomitante di alcool va evitata. L'effetto sedativo puo' essere aumentato quando il farmaco e' assunto congiuntamente ad alcool. Cio' influenza negativamente la capacita' di guidare o di usare macchinari. Il trattamento contemporaneo con tranquillanti puo' aumentare gli effetti miorilassanti, in particolare i pazienti anziani trattati con alte dosidi medicinale devono essere attentamente monitorati (aumento del risc hio di cadute). Quando il farmaco viene utilizzato in associazione confarmaci anti-epilettici gli effetti indesiderati e la tossicita' poss ono esacerbarsi, in particolare con idantoine o barbiturici o associazioni che li includano. Pertanto deve essere posta particolare attenzione nell'aggiustamento posologico nelle fasi iniziali del trattamento. E' stato dimostrato che noti inibitori degli enzimi epatici, ad esempio cimetidina, omeprazolo, antibiotici macrolidi (eritromicina) e disulfiram possono ridurre la clearance delle benzodiazepine e possono potenziarne l'azione. Lo stesso vale per l'uso di agenti contraccettivi. Induttori noti degli enzimi epatici, ad esempio rifampicina, possono aumentare la clearance delle benzodiazepine. Nei pazienti sottoposti a trattamento a lungo termine con altri farmaci (quali agenti antipertensivi ad azione centrale, betabloccanti, agenti anticoagulanti e glicosidi cardiaci), la natura e l'entita' delle interazioni non possono essere previste in modo sicuro.

Effetti indesiderati

La valutazione degli effetti indesiderati si basa sulle seguenti frequenze: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100 a <1/10); non comune (>= 1/1.000 a <1/100); raro (>= 1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota. Patologie del sistema Emolinfopoietico. Raro: depressione del midollo osseo (ad esempio trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, pancitopenia). Disturbi del sistema Immunitario. Non nota: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota:aumento dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Non nota: amnesia, allu cinazioni, dipendenza, depressione, irrequietezza, agitazione, irritabilita', depressione del livello di coscienza, aggressivita', delusione, incubi, disturbo psicotico, comportamento anomalo, disturbi emozionali, depressione, reazione paradosso al farmaco (ad esempio ansia, disturbi del sonno, insonnia, tentativo di suicidio, ideazione suicidaria). Patologie del sistema Nervoso. Comune: sedazione, capogiro, sonnolenza, atassia, disturbi dell'equilibrio, stato confusionale; raro: mal di testa, vertigini; non nota: disartria, disturbi dell'andatura, disturbi extrapiramidi (ad esempio tremori, discinesia). Patologie dell'occhio. Raro: disturbi della vista inclusa diplopia. Patologie vascolari.Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: depressione respiratoria. Patologie gastrointestinali. Raro : disturbi gastrointestinali. Patologie epatobiliari. Non nota: ittero, aumento della bilirubina nel sangue, aumento delle transaminasi, aumento della fosfatasi alcalina ematica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: reazioni cutanee (ad esempio eruzione cutanea). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie. Raro: ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella.Raro: disturbi della libido, disfunzione erettile, disturbi mestruali . Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: stanchezza. Amnesia anterograda puo' verificarsi a dosi terapeutiche, con aumento del rischio a dosi piu' elevate. Questo puo'essere associato a comportamento improprio. La depressione pre- esist ente puo' essere smascherata dalle benzodiazepine. Quando si utilizzano sostanze benzodiazepino-simili e' noto che possono verificarsi reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato e altri effetti comportamentali avversi. Questi effetti possono essere abbastanza marcati con l'uso di questo prodotto. Sono piu' probabili nei bambini e negli anziani. L'uso (anche di dosi terapeutiche) puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione dellaterapia puo' comportare sintomi da astinenza o fenomeni di rimbalzo. Si puo' verificare la dipendenza psicologica. E' stato segnalato abusoda benzodiazepine. Possono verificarsi: instabilita', variazioni nell e salivazione e incontinenza. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Il clordiazepossido attraversa la barriera placentare. Sulla base dell'esperienza nell'uomo il clordiazepossido puo' causare malformazioni congenite come di seguito descritto quando somministrato durante la gravidanza. Gli studi sugli animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Il farmaco non e' raccomandato durante la gravidanza, soprattutto durante il primo e l'ultimo trimestre di gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna richiedano il trattamento con clordiazepossido. Se, per gravi motivi medici, il prodotto e' somministrato ad alte dosi o a basse dosi per un periodo prolungato durante l'ultimo trimestre di gravidanza o durante il travaglio, possono verificarsi effetti sul neonato, quali irregolarita' della frequenza cardiaca fetale, difficolta' alla suzione (sindrome del bambino flaccido), ipotermia, ipotonia e depressione respiratoria dovuti all'azione farmacologica del farmaco. Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio a sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo postnatale. Le osservazioni nell'uomo non hanno fino ad ora mostrato alcuna chiara evidenza di un effetto teratogeno del clordiazepossido, mentre in studi su animali sono stati osservati aumentati tassi di riassorbimento, aumento dell'incidenza di nati morti e morte neonatale, malformazioni del cranio (exencefalia, palatoschisi), anomalie polmonari e cambiamenti nel tratto urogenitale cosi' come sono stati osservati nella prole cambiamenti comportamentali e neurochimici. Il rischio di malformazioni con la somministrazione di dosi terapeutiche di clordiazepossido all'inizio della gravidanza sembra essere basso, anche se alcuni studi epidemiologici hanno provato un aumento del rischio per l'insorgenza di palatoschisi e cisono alcuni casi di malformazioni e ritardo mentale di bambini espost i nel periodo prenatale dopo sovradosaggio e avvelenamento da clordiazepossido. Poiche' le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, lasomministrazione alle madri che allattano al seno non e' raccomandata . Se il farmaco viene prescritto ad una donna in eta' fertile, ella deve essere informata che, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, deve contattare il proprio medico per valutare la sospensione del trattamento.