Lercanidipina Rat - 28cpr 20mg

Dettagli:
Nome:Lercanidipina Rat - 28cpr 20mg
Codice Ministeriale:039645294
Principio attivo:Lercanidipina Cloridrato
Codice ATC:C08CA13
Fascia:A
Prezzo:9.12
Rimborso:9.12
Produttore:Ratiopharm Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:36 mesi

Denominazione

LERCANIDIPINA RATIOPHARM ITALIA COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Lercanidipina Rat - 28cpr 10mg
Lercanidipina Rat - 28cpr 20mg

Categoria farmacoterapeutica

Calcio-antagonisti selettivi con prevalenza effetto vascolare.

Principi attivi

Lercanidipina.

Eccipienti

>>Compresse rivestite con film 10 mg. Nucleo della compressa: amido dimais; sodio; amido glicolato (tipo A); silice colloidale anidra; cell ulosa microcristallina; poloxamer 188; sodio stearil fumarato; macrogol 6000. Film di rivestimento: ipromellosa; macrogol 6000; ossido di ferro giallo (E 172); titanio diossido (E 171). >>Compresse rivestite con film 20 mg. Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; amido di mais; sodio; amido glicolato (tipo A); silice colloidale anidra; povidone K 30; sodio stearil fumarato. Film di rivestimento: ipromellosa; macrogol 6000; ossido di ferro rosso (E 172); titanio diossido (E 171).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale da lieve a moderata.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo lercanidipina, a una qualsiasi delle diidropiridine o ad uno qualsiasi degli eccipienti del medicinale;gravidanza e allattamento; donne in eta' fertile che non utilizzino u n metodo anticoncezionale efficace; ostruzione all'eiezione ventricolare sinistra; insufficienza cardiaca congestizia non trattata; angina pectoris instabile; insufficienza renale o epatica grave; infarto miocardico nel mese precedente; trattamento concomitante con: potenti inibitori dell'enzima CYP3A4, ciclosporina, succo di pompelmo.

Posologia

Il dosaggio raccomandato e' di 10 mg per via orale una volta al giornoalmeno 15 minuti prima dei pasti; la dose puo' essere aumentata a 20 mg in funzione della risposta individuale del paziente. La titolazionedella dose deve essere graduale, poiche' il massimo effetto antiperte nsivo puo' manifestarsi dopo circa 2 settimane. Modo di somministrazione: uso orale. La compressa deve essere ingerita con una sufficiente quantita' di liquido (per es. un bicchiere di acqua). Alcuni pazienti, non adeguatamente controllati con un singolo farmaco antipertensivo, possono trarre beneficio dall'associazione della lercanidipina alla terapia con un betabloccante (atenololo), un diuretico (idroclorotiazide)o un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina (captopri l o enalapril). Poiche' la curva dose-risposta e' ripida e presenta unplateau a dosi comprese tra 20 e 30 mg, e' improbabile che dosi piu' elevate inducano una maggiore efficacia; per contro, puo' verificarsi un aumento degli effetti indesiderati. Uso negli anziani: sebbene i dati farmacocinetici e l'esperienza clinica non suggeriscono la necessita di una correzione della posologia giornaliera, la terapia negli anziani deve essere iniziata con particolare cautela. Uso nei bambini e negli adolescenti: l'uso di lercanidipina non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto di 18 anni a causa della mancanza didati sulla sicurezza e efficacia. Uso nei pazienti con disfunzione re nale o epatica: e' necessario prestare particolare cautela quando si inizia il trattamento in pazienti con disfunzione renale o epatica da lieve a moderata. Sebbene sia possibile che questi sottogruppi tollerino la dose giornaliera abitualmente raccomandata, l'aumento della dose giornaliera a 20 mg deve essere valutato con attenzione. Nei pazienti con insufficienza epatica l'effetto antipertensivo risulta elevato e quindi e' necessario considerare un aggiustamento del dosaggio. Il trattamento con lercanidipina non e' raccomandato nei pazienti con insufficienza epatica grave e nei pazienti con insufficienza renale grave (velocita' di filtrazione glomerulare < 30 ml/min).

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

E' necessaria particolare cautela quando la lercanidipina si utilizza in pazienti con sindrome del nodo del seno (se non impiantato un pacemaker). Sebbene studi controllati di emodinamica non abbiano dimostratoalcuna compromissione della funzione ventricolare, e' richiesta caute la anche nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra. E' stato suggerito che alcune diidropiridine a breve durata d'azione possano essere associate ad un incremento del rischio cardiovascolare in pazienti affetti da ischemia cardiaca. Sebbene la lercanidipina sia un farmaco a lunga durata d'azione, in tali pazienti e' richiesta cautela. La lercanidipina puo' provocare molto raramente dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente puo' verificarsi un aumento della frequenza, della durata o della gravita' di questi episodi acuti nei pazienti con angina pectoris pre-esistente. Sono stati osservati casi isolati di infarto miocardico. Uso in caso di disfunzione epatica o renale: e' necessaria particolare cautela quando si inizia il trattamento di pazienti con disfunzione epatica o renale da lieve a moderata. Anche se laposologia giornaliera solitamente raccomandata e' risultata ben tolle rata da questi pazienti, l'aumento della dose giornaliera a 20 mg deveessere valutato con attenzione. Poiche' nei pazienti con insufficienz a epatica l'effetto antipertensivo puo' risultare potenziato, in questa popolazione deve essere considerato un aggiustamento del dosaggio. L'uso della lercanidipina non e' raccomandato in pazienti con insufficienza epatica grave e nei pazienti con insufficienza renale grave (velocita' di filtrazione glomerulare < 30 ml/min). L'assunzione di alcol deve essere evitata, in quanto puo' potenziare l'effetto vasodilatatoredei farmaci antipertensivi. Gli induttori del CYP3A4, come gli antico nvulsivanti (per es. fenitoina, carbamazepina), e la rifampicina possono ridurre i livelli plasmatici della lercanidipina e quindi l'efficacia della lercanidipina puo' risultare inferiore a quella attesa.

Interazioni

La lercanidipina viene metabolizzata dall'enzima CYP3A4 e, pertanto, gli inibitori e gli induttori del CYP3A4 somministrati contemporaneamente possono interagire con il metabolismo e l'eliminazione della lercanidipina. Si deve evitare la somministrazione concomitante della lercanidipina con inibitori del CYP3A4 (per es. chetoconazolo, itraconazolo,ritonavir, eritromicina, troleandomicina). Uno studio di interazione con chetoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, ha mostrato un considerevole aumento dei livelli plasmatici di lercanidipina (un aumentodi 15 volte dell'AUC e di 8 volte della C max per l'eutomero S-lercan idipina). La ciclosporina e la lercanidipina non devono essere somministrate insieme. In seguito a somministrazione concomitante di lercanidipina e ciclosporina e' stato osservato un aumento dei livelli plasmatici di entrambi i principi attivi. Uno studio condotto su giovani volontari sani ha dimostrato che, quando la ciclosporina veniva somministrata 3 ore dopo l'assunzione di lercanidipina, i livelli plasmatici di lercanidipina non cambiavano, mentre l'AUC della ciclosporina aumentava del 27%. Tuttavia, la co-somministrazione di lercanidipina e ciclosporina produceva un aumento di 3 volte dei livelli plasmatici di lercanidipina e un aumento del 21% dell'AUC della ciclosporina. La lercanidipina non deve essere assunta con succo di pompelmo. La lercanidipina e' sensibile all'inibizione metabolica causata dal succo di pompelmo, con un conseguente aumento della sua disponibilita' sistemica e un aumento del suo effetto ipotensivo. Quando somministrata alla dose di 20 mg in concomitanza con midazolam per via orale in volontari anziani, l'assorbimento della lercanidipina e' aumentato (approssimativamente del40%) e la velocita' di assorbimento diminuisce (tmax e' stato ritarda to da 1,75 a 3 ore). Le concentrazioni di midazolam non venivano modificate. Si eserciti cautela quando la lercanidipina viene prescritta inassociazione ad altri substrati del CYP3A4, come terfenadina, astemiz olo, medicinali antiaritmici di classe III come amiodarone e chinidina. La somministrazione concomitante del farmaco con induttori del CYP3A4 come i farmaci anticonvulsivanti (per es. fenitoina, carbamazepina) e rifampicina deve essere effettuata con cautela, poiche' l'effetto antipertensivo puo' essere ridotto, e' inoltre opportuno monitorare con maggiore frequenza la pressione arteriosa. Dopo somministrazione di lercanidipina in associazione a metoprololo, un betabloccante eliminato principalmente dal fegato, la biodisponibilita' del metoprololo e' rimasta inalterata, mentre quella della lercanidipina si e' ridotta del 50%. Questo effetto puo' essere ascritto alla riduzione del flusso sanguigno epatico causato dai betabloccanti e puo' pertanto verificarsi con altri medicinali di questa classe. Conseguentemente la lercanidipinapuo' essere somministrata con sicurezza con farmaci beta-bloccanti, a nche se puo' essere necessaria una correzione della dose. Uno studio di interazione con fluoxetina (un inibitore del CYP2D6 e del CYP3A4), condotto su volontari di eta' media pari a 65 +/- 7 anni (media +/- SD), non ha mostrato variazioni clinicamente rilevanti nella farmacocinetica della lercanidipina. I livelli plasmatici della lercanidipina non subiscono variazioni significative nei pazienti in trattamento concomitante con 800 mg/die di cimetidina, ma a dosi piu' elevate e' necessaria cautela poiche' la biodisponibilita' e l'effetto ipotensivo della lercanidipina possono aumentare. In pazienti sottoposti a trattamento cronico con beta-metildigossina, la co-somministrazione di 20 mg di lercanidipina non ha comportato alcuna interazione farmacocinetica. Volontari sani, trattati con digossina dopo una dose di 20 mg di lercanidipina somministrata a digiuno, hanno mostrato un aumento medio del 33% della C max della digossina, mentre l'AUC e la clearance renale non sono state significativamente modificate. E' opportuno monitorare con attenzione i pazienti in trattamento concomitante con digossina per individuare eventuali segni di tossicita' da digossina. In seguito alla co-somministrazione ripetuta di una dose di 20 mg di lercanidipina con 40mg di simvastatina, l'AUC della lercanidipina non e' stata significat ivamente modificata, mentre l'AUC della simvastatina e' aumenta del 56% e quella del suo metabolita attivo beta- idrossiacido del 28%. E' poco probabile che questi cambiamenti siano di rilevanza clinica. Somministrando la lercanidipina al mattino e la simvastatina la sera, come indicato per questi medicinali, non sono previste interazioni. La co-somministrazione di 20 mg di lercanidipina a volontari sani a digiuno non ha alterato la farmacocinetica di warfarin. La lercanidipina e' stata associata in sicurezza a diuretici e ACE inibitori. Si deve evitare il consumo di alcool, poiche' puo' potenziare l'effetto vasodilatatoredei medicinali antipertensivi.

Effetti indesiderati

Nell'1,8% circa dei pazienti trattati si sono verificati effetti indesiderati. La seguente tabella mostra l'incidenza di effetti indesiderati, correlati da una possibile connessione di causa, raggruppati secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA e ordinati secondo lafrequenza (non comune, raro). La seguente terminologia e' stata utili zzata per classificare l'occorrenza degli effetti indesiderati: molto comune (>= 1/10) comune (>= 1/100, < 1/10) non comune (>= 1/1.000, < 1/100) raro (>= 1/10.000, < 1/1.000) molto raro (>= 1/10.000) non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Come mostrato nella tabella, gli effetti indesiderati riportati conmaggiore frequenza in studi clinici controllati sono cefalea, capogir o, edema periferico, tachicardia, palpitazioni e vampate, ciascuno verificatosi in meno dell'1% dei pazienti. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita'. Disturbi psichiatrici. Raro: sonnolenza. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea, capogiro. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia, palpitazioni; raro: angina pectoris. Patologie vascolari. Non comune: vampate; molto raro: sincope. Patologie gastrointestinali. Raro: nausea, dispepsia, diarrea, dolore addominale, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: eruzione cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: mialgia. Patologie renali e urinarie. Raro: poliuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: edema periferico; raro: astenia, affaticamento. Nel corso dell'esperienza post-marketing, nei report spontanei i seguenti effetti indesiderati sono stati riportati molto raramente: ipertrofia gengivale, aumento reversibile dei livelli sierici delle transaminasi epatiche, ipotensione, aumento della frequenza urinaria e dolore toracico. La lercanidipina puo' provocare raramente dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente puo' verificarsi un aumento della frequenza, della durata o della gravita' di questi episodi acutinei pazienti con angina pectoris pre-esistente. Possono essere osserv ati casi isolati di infarto miocardico. Non risultano effetti negatividella lercanidipina sulla glicemia o sulla lipemia.

Gravidanza e allattamento

I risultati degli studi effettuati nel ratto e nel coniglio non hanno evidenziato un effetto teratogeno della lercanidipina ne' alcuna compromissione della funzione riproduttiva nel ratto. Tuttavia, poiche' mancano dati clinici sull'uso della lercanidipina durante la gravidanza el'allattamento e altri composti appartenenti alla classe delle diidro piridine si sono rilevati teratogeni negli animali, la lercanidipina non deve essere somministrata durante la gravidanza o alle donne in eta' fertile che non utilizzino un efficace metodo anticoncezionale. A causa dell'elevata lipofilia della lercanidipina, si puo' verificare la sua escrezione nel latte materno. Pertanto, non deve essere somministrata durante l'allattamento.