Leponex - 28cpr 100mg

Dettagli:
Nome:Leponex - 28cpr 100mg
Codice Ministeriale:028824047
Principio attivo:Clozapina
Codice ATC:N05AH02
Fascia:A
Prezzo:29.78
Rimborso:22.47
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

LEPONEX 100 MG COMPRESSE

Formulazioni

Leponex - 28cpr 100mg

Categoria farmacoterapeutica

Antipsicotici.

Principi attivi

Clozapina.

Eccipienti

Magnesio stearato; silice colloidale anidra; povidone (K 30); talco; amido di mais; lattosio monoidrato.

Indicazioni

Schizofrenia resistente al trattamento: il trattamento con il medicinale e' indicato per pazienti schizofrenici resistenti al trattamento e per i pazienti schizofrenici che presentano reazioni avverse gravi di tipo neurologico non trattabili con gli altri farmaci antipsicotici, compresi gli antipsicotici atipici. La resistenza al trattamento viene definita come mancanza di miglioramento clinico soddisfacente nonostante l'uso di dosi appropriate di almeno due differenti farmaci antipsicotici, incluso un atipico, prescritti per un periodo di tempo adeguato. Psicosi in corso di malattia di Parkinson: il trattamento con il farmaco e' indicato inoltre nei disturbi psicotici in corso di malattia di Parkinson, dopo il fallimento di una gestione terapeutica classica.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; pazienti che non possono essere sottoposti a regolari esami ematologici; precedente granulocitopenia/agranulocitosi tossica o idiosincratica (ad eccezione di granulocitopenia/agranulocitosi per precedente chemioterapia); precedente agranulocitosi indotta da trattamento con il farmaco; alterazione della funzione midollare; epilessia noncontrollata; psicosi alcolica e altre psicosi tossiche, intossicazion e da farmaci, condizioni comatose; collasso circolatorio e/o depressione del SNC di qualsiasi causa; gravi malattie renali o cardiache (es. miocardite); malattie epatiche in corso associate a nausea, anoressia o ittero; malattie epatiche progressive; insufficienza epatica; ileo paralitico; il medicinale non deve essere somministrato contemporaneamente ad altre sostanze note per la capacita' potenziale di causare agranulocitosi; l'uso concomitante di antipsicotici depot deve essere evitato.

Posologia

Informazioni sul dosaggio: il dosaggio deve essere determinato individualmente. Per ogni paziente deve essere usata la dose minima efficace.Per dosi non ottenibili con questo dosaggio, sono disponibili anche a ltri dosaggi di questo medicinale. Una cauta titolazione e un frazionamento della dose sono necessari per minimizzare i rischi di ipotensione, crisi convulsive e sedazione. L'inizio del trattamento con il farmaco deve essere limitato a pazienti con conta leucocitaria >=3500/mm^3 (3,5x10^9 /l) e valore assoluto di granulociti neutrofili >= 2000/mm^3(2,0x10^9 /l) del range di normalita'. La dose deve essere modificata in pazienti che assumono contemporaneamente farmaci che interagiscono da un punto di vista farmacodinamico e farmacocinetico con il medicin ale, come le benzodiazepine o gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Metodo di somministrazione: il farmaco e' somministrato oralmente. Passaggio da una precedente terapia con antipsicotici al farmaco: in generale si raccomanda di non somministrare il medicinale in associazione con altri antipsicotici. Qualora sia necessario iniziare la terapia con il farmaco in un paziente gia' in trattamento con un antipsicotico orale, si raccomanda di sospendere prima quest'ultimo riducendone gradualmente la dose. >>Pazienti schizofrenici resistenti al trattamento. Dose iniziale: il primo giorno una dose da 12,5 mguna o due volte al giorno, il secondo giorno 25 mg una o due volte al giorno. Se ben tollerata, la dose giornaliera puo' essere aumentata g radualmente di 25-50 mg fino a raggiungere un livello di 300 mg/die entro 2-3 settimane. Successivamente, se necessario, la dose giornalierapotra' essere ulteriormente incrementata di 50-100 mg ogni 3-4 giorni o, preferibilmente, a intervalli settimanali. Intervallo terapeutico: nella maggior parte dei pazienti, l'effetto antipsicotico dovrebbe es sere ottenuto con 200-450 mg/die in dosi frazionate. La dose giornaliera complessiva puo' essere suddivisa irregolarmente, con la dose maggiore somministrata alla sera. Dose massima: per ottenere il massimo beneficio terapeutico, alcuni pazienti potrebbero richiedere dosi superiori; in tal caso, sono ammessi cauti incrementi (non oltre i 100 mg) fino a una dose massima di 900 mg/die. Tuttavia bisogna tenere in considerazione che la possibilita' di effetti indesiderati (in particolare di convulsioni) aumenta a dosi superiori a 450 mg/die. Dose di mantenimento: dopo aver raggiunto il massimo beneficio terapeutico, molti pazienti possono essere efficacemente controllati con dosi inferiori. Si raccomanda pertanto una cauta riduzione della dose sino alla dose minima efficace. Il trattamento dovrebbe continuare per almeno 6 mesi. Se la dose giornaliera non supera i 200 mg, si puo' fare ricorso a una singola somministrazione serale. Interruzione della terapia: in caso di sospensione programmata della terapia con il farmaco, si raccomanda di ridurre gradualmente la dose nell'arco di 1 -2 settimane. Qualora sia necessario interrompere bruscamente il trattamento, il paziente dovra'essere seguito con attenzione per il rischio che si verifichino reazi oni dovute all'interruzione della terapia. Ripresa della terapia: in caso di interruzione della terapia per piu' di 2 giorni, il trattamentodovra' essere ripristinato somministrando il primo giorno 12,5 mg una o due volte al giorno. Se questa dose e' ben tollerata, e' possibile raggiungere la posologia ottimale in tempi piu' brevi rispetto al primo trattamento. Tuttavia, in quei pazienti che hanno avuto precedenti episodi di arresto cardiaco o respiratorio con la dose iniziale ma che in seguito hanno potuto comunque raggiungere con successo la posologiaottimale, la nuova titolazione deve essere condotta con estrema caute la. >>Disturbi psicotici in corso di malattia di Parkinson, dopo il fallimento di una terapia classica. Dose iniziale: la dose iniziale non deve superare i 12,5 mg/die, somministrati alla sera. La dose puo' essere poi aumentata con incrementi di 12,5 mg, con al massimo 2 incrementi a settimana fino alla dose massima di 50 mg, dose che non puo' essere raggiunta prima della fine della seconda settimana di trattamento. E' preferibile somministrare la dose giornaliera totale come singola dose serale. Intervallo terapeutico: la dose media efficace e' generalmente compresa tra 25 e 37,5 mg/die. Se la dose di 50 mg somministrata per almeno una settimana non fornisce un risultato terapeutico soddisfacente, si puo' tentare un cauto aumento della dose con incrementi settimanali di 12,5 mg. Dose massima: la dose di 50 mg/die potra' essere superata solo in casi eccezionali, senza tuttavia mai superare i 100 mg/die. L'aumento della dose deve essere limitato o rimandato qualora si verificassero ipotensione ortostatica, effetto sedativo eccessivo o confusione mentale. La pressione sanguigna deve essere controllata durante le prime settimane di trattamento. Dose di mantenimento: dopo chela completa remissione dei sintomi psicotici e' stata raggiunta e man tenuta per almeno 2 settimane, se le condizioni motorie lo richiedono e' possibile aumentare la somministrazione dei farmaci anti- Parkinson. Se questo provoca una ricomparsa dei sintomi psicotici, si puo' tentare ancora un aumento della dose del medicinale con incrementi di 12,5mg a settimana fino ad un massimo di 100 mg/die, somministrati in una o due dosi giornaliere (vedere sopra). Interruzione della terapia: si raccomanda una riduzione graduale della dose di 12,5 mg per volta nel l'arco di almeno una settimana (preferibilmente due). Il trattamento deve essere immediatamente interrotto in caso di neutropenia o agranulocitosi. In questo caso e' essenziale un attento monitoraggio psichiatrico del paziente, per il rischio di ricomparsa improvvisa dei sintomi psicotici. Compromissione della funzionalita' epatica: i pazienti con compromissione della funzionalita' epatica devono assumere il farmaco con cautela e l'assunzione deve essere accompagnata dal controllo regolare dei valori di funzionalita' epatica. Popolazione pediatrica: non sono stati condotti studi pediatrici. La sicurezza e l'efficacia del prodotto in bambini o adolescenti al di sotto dei 16 anni non sono state ancora stabilite. Il farmaco non deve pertanto essere usato in questa popolazione di pazienti sino a quando non saranno disponibili nuovi dati. Pazienti di eta' uguale o superiore a 60 anni: si raccomanda di iniziare il trattamento alla dose minima consigliata (il primo giorno 12,5 mg una volta al giorno), e di limitare i successivi incrementi a 25 mg/die.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Puo' causare agranulocitosi. Prima di iniziare sottoporre i pazienti aun esame ematologico e a una visita medica con anamnesi. I pazienti c on precedenti disturbi cardiaci o nei quali si riscontrano anomalie cardiache durante la visita devono essere indirizzati verso uno specialista. Il medico che ha in cura il paziente deve considerare l'eventualita' di effettuare un ECG prima di iniziare il trattamento. Dare attenzione a sintomi simil- influenzali, in quanto possono indicare neutropenia. In caso di sospetta miocardite (segnalati anche rari casi fatali)o cardiomiopatia, interrompere il trattamento e indirizzare il pazien te a un cardiologo; riesporre al trattamento. Prima dell'inizio del trattamento, assicurarsi che il paziente non abbia sviluppato in precedenza reazioni avverse di tipo ematologico alla clozapina tali da richiedere l'interruzione del trattamento. Le prescrizioni non devono coprire periodi superiori all'intervallo che intercorre tra due conte leucocitarie. In caso di conta leucocitaria < a 3000/mm^3 (3,0x10^9/l) o valore assoluto dei granulociti neutrofili < a 1500/mm^3 (1,5x10^9/l) nonesporre i pazienti al trattamento. Prima di iniziare la terapia nei p azienti con disfunzioni midollari sottoporsi ad una visita presso un ematologo. Pazienti con conta leucocitaria bassa a causa di neutropeniaetnica benigna potranno essere sottoposti a trattamento solo con il c onsenso dell'ematologo. Assicurarsi che solo i pazienti con conta leucocitaria e dei granulociti neutrofili normale ricevano il farmaco. Dopo l'inizio del trattamento una regolare conta leucocitaria e dei granulociti neutrofili dovranno essere effettuate e monitorate settimanalmente durante le prime 18 settimane, e poi a intervalli di almeno 4 settimane. Continuare i controlli per tutta la durata del trattamento e per 4 settimane dopo l'interruzione del trattamento o sino a completo recupero ematologico. Leucociti/mm3 (/l) >= 3500 (>=3,5x10^9) e granulociti neutrofili /mm3 (/l) >= 2000 (>=2,0x10^9): proseguire il trattamento. Leucociti/mm3 (/l) tra >=3000 e <3500 (>=3,0x10^9 e <3,5x10^9) egranulociti neutrofili /mm3 (/l) tra >=1500 e <2000 (>=1,5x10^9 e <2, 0x10^9): prosecuzione trattamento, emocromo due volte a settimana sinoa stabilizzazione o aumento dei valori. Leucociti/mm3 (/l) <3000 (<3, 0x10^9) e granulociti neutrofili /mm3 (/l) <1500 (<1,5x10^9): interruzione immediata trattamento, emocromo giornaliero sino a normalizzazione, monitoraggio per eventuali infezioni. Non riesporre il paziente alfarmaco. Dopo la sospensione e' necessaria una valutazione ematologic a sino a completo recupero ematologico. Se, dopo la sospensione del trattamento, la conta leucocitaria dovesse scendere sotto i 2000/mm? (2,0x10^9/l) o il valore assoluto dei granulociti neutrofili sotto i 1000/mm3 (1,0x10^9/l), inviare il paziente presso uno specialista ematologo. Se il trattamento e' stato interrotto a causa di una riduzione della conta leucocitaria o dei granulociti neutrofili, non assumere piu' il farmaco. Nei pazienti in trattamento con il medicinale da oltre 18 settimane e nei quali la terapia sia stata sospesa per piu' di 3 giornima meno di 4 settimane, controllare la conta leucocitaria e dei granu lociti neutrofili settimanalmente per ulteriori 6 settimane. Se non siriscontrano anomalie ematologiche, i controlli potranno essere nuovam ente eseguiti a intervalli non superiori alle 4 settimane. Se il trattamento e' stato interrotto per 4 settimane o piu', e' richiesto un controllo settimanale per le successive 18 settimane di terapia, nonche' una nuova titolazione della dose. Contiene lattosio monoidrato. Eosinofilia: interrompere il trattamento se la conta degli eosinofili dovesse superare i 3000/mm? (3,0x10^9/l) e riprendere solo dopo che la contadegli eosinofili e' scesa sotto i 1000/mm? (1,0x10^9/l). Trombocitope nia: sospendere il trattamento se la conta delle piastrine dovesse scendere sotto i 50.000/mm? (50x10^9/l). Puo' verificarsi ipotensione ortostatica. Raramente puo' verificarsi collasso grave accompagnato o meno da arresto cardiaco e/o respiratorio. Sono stati riportati casi di pericardite/versamento pericardico e cardiomiopatia, alcuni con esito fatale. Ci sono state segnalazioni di infarto del miocardio, anche con esiti fatali. Dare attenzione in pazienti con nota malattia cardiovascolare o storia familiare di prolungamento dell'intervallo QT. Dare attenzione quando clozapina e' prescritta con medicinali noti per aumentare l'intervallo QTc. Vi e' un aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari di circa 3 volte; non e' noto il meccanismo alla base. Puo' essere associato a tromboembolia, evitare l'immobilizzazione dei pazienti. E' stata rilevata l'insorgenza di convulsioni correlate alladose; ridurre la dose e, se necessario, iniziare il trattamento con u n farmaco anticonvulsivante. In presenza di ipertrofia prostatica e glaucoma ad angolo chiuso e' necessario un attento controllo. Possibile comparsa di alterazioni della peristalsi intestinale di intensita' variabile, che vanno dalla stipsi all'occlusione intestinale, alla formazione di fecalomi e all'ileo paralitico. In rari casi questi episodi sono risultati fatali. In presenza di febbre >38 gradi, considerare l'eventualita' della SNM; interrompere la terapia e iniziare adeguate curemediche. Sono stati riportate alterazioni metaboliche che possono aum entare il rischio cardiovascolare/cerebrovascolare. Raramente, sono state segnalate alterazioni della tolleranza al glucosio e/o sviluppo oesacerbazione di diabete mellito. Non e' stato ancora individuato il meccanismo per spiegare questa possibile correlazione. Molto raramente, in pazienti senza alcun precedente episodio di iperglicemia, e' stata segnalata grave iperglicemia con chetoacidosi o coma iperosmolare, anche con esito fatale. In pazienti in cui la gestione attiva dell'iperglicemia non ha prodotto risultati positivi, considerare l'interruzione del trattamento con clozapina. Sono state osservate alterazioni indesiderate dei livelli dei lipidi. E' stato osservato aumento di peso. Si raccomanda una graduale sospensione della terapia. Qualora sia necessario interrompere bruscamente il trattamento, seguire il paziente conattenzione per il rischio di ricomparsa di sintomi psicotici e di sin tomi correlati agli effetti colinergici di rimbalzo. In caso di pazienti con malattie epatiche stabili preesistenti, il farmaco puo' essere somministrato. Monitorando la funzionalita' epatica. Se l'innalzamentodei valori e' clinicamente significativo o se si verificano sintomi d i ittero, sospendere il trattamento; ripristinarlo solo quando i parametri della funzionalita' epatica sono normali; monitorare la funzione epatica. Nei pazienti di eta' >= a 60 anni iniziare il trattamento alla dose minima consigliata. Non e' approvato per il trattamento di disturbi comportamentali correlati alla demenza.

Interazioni

Controindicazioni per l'uso concomitante del medicinale con altri farmaci: Non utilizzare sostanze note perche' potenzialmente in grado di ridurre la funzione del midollo osseo contemporaneamente al farmaco. Non cosomministrare il farmaco con farmaci antipsicotici depot a lunga durata d'azione, in quanto non possono essere rimossi rapidamente dall'organismo se necessario. Si raccomanda di non assumere alcool. Il farmaco puo' aumentare gli effetti centrali dei farmaci depressori del SNC. Prestare attenzione quando si inizia la terapia in pazienti gia' in trattamento con benzodiazepine o altre sostanze psicotrope, poiche' possono andare incontro a un maggior rischio di collasso circolatorio che, in rari casi, puo' essere grave e portare ad arresto cardiaco e/o respiratorio. Non e' chiaro se il collasso circolatorio o respiratorio possa essere prevenuto con un aggiustamento delle dosi. A causa della possibilita' di effetti additivi, e' necessario porre cautela nella cosomministrazione di sostanze con effetti anticolinergici, ipotensivi oche deprimono il respiro. A causa delle sue proprieta' anti-alfa-adre nergiche, il farmaco puo' ridurre l'effetto di aumento della pressionesanguigna caratteristico della norepinefrina o di altri agenti con at tivita' predominante alfa-adrenergica, e invertire (effetto paradosso)l'effetto pressorio dell'epinefrina. La cosomministrazione di sostanz e che inibiscono l'attivita' di alcuni isoenzimi del citocromo P450 puo' aumentare i livelli di clozapina; per evitare eventuali effetti indesiderati potrebbe essere necessario ridurre le dosi. Questo e' piu' importante per gli inibitori di CYP1A2 come la caffeina e l'inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, fluvoxamina. Altri inibitori della ricaptazione della serotonina, inibiscono il CYP2D6 e di conseguenza e' meno probabile che si verifichino interazioni farmacocinetiche maggiori con la clozapina. Similmente le interazioni farmacocinetiche con gli inibitori di CYP3A4, sono meno probabili. In caso di improvvisa interruzione dell'assunzione di nicotina, le concentrazioni plasmatiche di clozapina possono subire un incremento, portando a un maggior rischio di effetti indesiderati. Sono stati riportati casi di interazione tra citalopram e clozapina, che possono determinare un aumento del rischio di eventi avversi associati alla clozapina. La natura diquesta interazione non e' stata completamente chiarita. La cosomminis trazione di sostanze che inducono gli enzimi del citocromo P450 puo' portare a una diminuzione dei livelli plasmatici di clozapina, con conseguente riduzione dell'efficacia. Le sostanze induttrici dell'attivita' degli enzimi del citocromo P450 e per le quali sono state segnalate interazioni con la clozapina comprendono, (da non usare in concomitanza a clozapina, visto il potenziale effetto mielosoppressivo), la fenitoina e la rifampicina. Gli induttori di CYP1A2 conosciuti, possono portare a una diminuzione dei livelli di clozapina. Si deve tener conto della possibile diminuzione di efficacia della clozapina. La cosomministrazione di litio o di altre sostanze attive sul SNC puo' aumentare ilrischio di comparsa di sindrome neurolettica maligna (SNM). Ci sono s tate segnalazioni di casi rari, ma seri, di convulsioni, anche in pazienti non epilettici, e casi isolati di delirium, in pazienti trattati contemporaneamente con il farmaco e acido valproico. Occorre inoltre prestare particolare attenzione ai pazienti trattati contemporaneamentecon altre sostanze capaci di inibire o indurre gli isoenzimi del cito cromo P450. Per quanto riguarda gli antidepressivi triciclici, le fenotiazine e i farmaci antiaritmici di tipo 1C, noti per legarsi al citocromo P450 2D6, fino a questo momento non sono state osservate interazioni clinicamente significative. Prestare particolare attenzione quandoclozapina e' prescritta con medicinali noti per aumentare l'intervall o QTc o che causano uno squilibrio elettrolitico. >>Interazioni piu' frequenti tra il farmaco e altri medicinali. Farmaci con effetto mielosoppressivo, quali carbamazepina, cloramfenicolo, sulfonamidi, analgesici pirazolonici, penicillamine, farmaci citotossici e antipsicotici depot parenterali a lunga durata d'azione: interagiscono e aumentano il rischio e/o la gravita di depressione del midollo osseo. Non usare il farmaco in concomitanza con altri farmaci con capacita nota di determinare depressione del midollo osseo. Benzodiazepine: l'uso concomitantepuo' aumentare il rischio che si verifichi collasso circolatorio, che puo' portare ad arresto cardiaco e/o respiratorio; prestare cautela. Dalle segnalazioni ricevute risulta che la depressione respiratoria e il collasso si verificano piu' facilmente all'inizio del trattamento concomitante o quando la somministrazione del farmaco va ad aggiungersialla terapia gia' in corso e consolidata con benzodiazepine. Anticoli nergici: il farmaco potenzia l'azione di questi farmaci tramite la suaattivita' anticolinergica additiva. Tenere sotto controllo i pazienti per verificare l'insorgenza di effetti collaterali di tipo anticoline rgico, in particolare quando questi farmaci vengono usati per controllare l'ipersalivazione. Antipertensivi: il farmaco puo' potenziare gli effetti ipotensivi di questi farmaci tramite la sua azione simpaticomimetica antagonista; si raccomanda cautela. Avvisare i pazienti del possibile rischio di ipotensione, soprattutto durante il periodo inizialedi titolazione. Alcool, inibitori delle monoaminoossidasi (MAO), farm aci depressori del SNC, compresi i narcotici e le benzodiazepine: gli effetti centrali sono potenziati. Sostanze con elevato legame alle proteine plasmatiche: il farmaco puo' determinare l'aumento delle concentrazioni plasmatiche di queste sostanze in seguito allo spiazzamento dalle proteine plasmatiche. I pazienti devono essere monitorati per verificare l'insorgenza di effetti collaterali associati a queste sostanze, e le dosi di queste ultime aggiustate se necessario. Fenitoina: l'aggiunta di fenitoina alla terapia con il farmaco puo' determinare una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di clozapina. Se deve essere somministrata fenitoina, monitorare i pazienti per verificare la possibile ricomparsa o il peggioramento di sintomi psicotici. Litio: l'uso concomitante puo' aumentare il rischio che si verifichi sindrome neurolettica maligna (SNM). Sostanze che inducono il CYP1A2: l'uso concomitante puo' diminuire i livelli di clozapina. Considerare la capacitapotenziale di ridurre l'efficacia della clozapina. Sostanze che inibi scono il CYP1A2: l'uso concomitante puo' aumentare i livelli di clozapina. Possibilita' di aumento degli eventi avversi. Si deve prestare attenzione anche quando si interrompe la somministrazione di medicinali che inibiscono il CYP1A2 in quanto potrebbe esserci una diminuzione dei livelli di clozapina.

Effetti indesiderati

Il profilo degli effetti indesiderati della clozapina puo' essere dedotto in gran parte dalle sue proprieta' farmacologiche. Un'eccezione importante e' la propensione a causare agranulocitosi, a causa della quale l'uso del farmaco e' limitato alla schizofrenia resistente al trattamento e alle psicosi in corso di Malattia di Parkinson, dopo il fallimento di una gestione terapeutica classica. Sebbene il monitoraggio ematologico sia essenziale nella cura dei pazienti trattati con clozapina, occorre essere coscienti di altre reazioni avverse, rare ma serie, che possono essere diagnosticate a uno stadio precoce solo grazie a un'attenta osservazione e anamnesi del paziente, al fine di prevenire stati patologici ed esiti fatali. Le piu' gravi reazioni avverse segnalate con clozapina sono agranulocitosi, crisi convulsive, effetti cardiovascolari e febbre. Gli effetti indesiderati piu' comuni sono sonnolenza/sedazione, capogiri, tachicardia, stipsi e ipersalivazione. Dai risultati degli studi clinici emerge che una percentuale variabile di pazienti trattati con clozapina, ha interrotto il trattamento a causa di un evento avverso, includendo solo quelli che possono essere ragionevolmente attribuiti a clozapina. Gli eventi piu' comuni considerati responsabili dell'interruzione sono stati leucopenia, sonnolenza, capogiri(vertigini escluse) e disturbi psicotici. Patologie del sistema emoli nfopoietico: la comparsa di granulocitopenia e agranulocitosi e' un rischio correlato al trattamento. Sebbene tali reazioni siano in genere reversibili alla sospensione del farmaco, l'agranulocitosi puo' in qualche caso portare a sepsi e risultare fatale. Poiche' al fine di prevenire lo svilupparsi di un'agranulocitosi fatale e' necessaria la sospensione immediata del trattamento, e' obbligatorio eseguire il controllo della conta leucocitaria. L'elenco che segue riassume le reazioni avverse derivanti da segnalazioni spontanee e dagli studi clinici. Stimadi frequenza degli eventi avversi correlati al trattamento derivanti da segnalazioni spontanee e dagli studi clinici Le reazioni avverse sono suddivise per frequenza, utilizzando i seguenti parametri: molto comune (>=10), comune (>=100, <1/10), poco comune (>=1000, <1/100), raro(>=10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: leucopenia/diminuzione conta leucocitaria/neutropenia, eosinofilia, leucocitosi; non comune: agranulocitosi; raro: anemia; molto raro: trombocitopenia, trombocitosi. Patologie endocrine. Non nota: pseudofeocromocitoma. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento di peso; raro: diabete mellito, alterazione della tolleranza al glucosio; molto raro: coma iperosmolare, chetoacidosi, iperglicemia grave, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia. Disturbi psichiatrici. Comune: disartria; non comune: disfemia; raro: irrequietezza, agitazione. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza/sedazione, capogiri; comune: crisi epilettiche/convulsioni/spasmi mioclonici, sintomi extrapiramidali, acatisia, tremori, rigidita', cefalea; non comune: sindrome neurolettica maligna; raro: confusione, delirium; molto raro: discinesia tardiva, comportamenti ossessivo/compulsivi; non nota: sindrome colinergica (dopo brusca interruzione del trattamento), alterazioni elettroencefalografiche. Patologie dell'occhio. Comune: visione annebbiata. Patologie cardiache. Molto comune: tachicardia; comune: alterazioni elettrocardiografiche; raro: collasso circolatorio, aritmia, miocardite, pericardite/versamento pericardico; molto raro: cardiomiopatia, arresto cardiaco; non nota: infarto del miocardio che puo' risultare fatale, dolore toracico/angina pectoris. Patologie vascolari. Comune: sincope, ipotensione posturale, ipertensione; raro: tromboembolia; non nota: tromboembolia venosa. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: aspirazione del cibo ingerito, polmonite e infezione delle basse vie respiratorie che possono risultare fatali; molto raro: depressione respiratoria/arresto respiratorio; non nota: congestione nasale. Patologie gastrointestinali.Molto comune: stipsi, ipersalivazione; comune: nausea, vomito, anores sia, secchezza della bocca; raro: disfagia; molto raro: occlusione intestinale/ileo paralitico/formazione di fecalomi, ingrossamento della ghiandola parotide; non nota: diarrea, fastidio addominale/bruciore di stomaco/dispepsia. Patologie epatobiliari. Comune: enzimi epatici elevati; raro: pancreatite, epatite, ittero colestatico; molto raro: necrosi epatica fulminante; non nota: steatosi epatica, necrosi epatica, epatotossicita', fibrosi epatica, cirrosi epatica, disturbi epatici inclusi quegli eventi epatici che possono portare a conseguenze minaccioseper la vita come danno al fegato (epatico, colestatico o misto), insu fficienza epatica che puo' essere fatale e trapianto epatico. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: reazioni cutanee.Patologie del sistema muscoloscheletrico. Non nota: debolezza muscola re, spasmi muscolari, dolore muscolare. Patologie renali e urinarie. Comune: ritenzione urinaria, incontinenza urinaria; molto raro: nefriteinterstiziale; non nota: insufficienza renale, enuresi notturna. Grav idanza, puerperio e condizioni perinatali. Non nota: sindrome da astinenza neonatale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella.Molto raro: priapismo. Patologie sistemiche e condizioni relative all a sede di somministrazione. Comune: ipertermia benigna, disturbi dellaregolazione della temperatura/sudorazione, febbre, stanchezza; molto raro: morte improvvisa inspiegabile. Esami diagnostici. Raro: aumento della CPK. Sono stati osservati casi molto rari di tachicardia ventricolare e di prolungamento dell'intervallo QT che puo' essere associato a aritmia tipo "torsione di punta", sebbene non ci sia alcuna relazione causale sicura con l'uso di questo medicinale.

Gravidanza e allattamento

Ci sono solo limitati dati clinici riferiti a donne gravide esposte altrattamento con clozapina. Gli studi condotti su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sul decorso della gravidanza, sul lo sviluppo embrionale/fetale, sul parto o sullo sviluppo postnatale. Si raccomanda cautela nel somministrare il farmaco in gravidanza. I neonati esposti agli antipsicotici durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravita' e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell'assunzione di cibo. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati. Studi su animali indicano che la clozapina e' escreta nel latte materno e ha un effetto sui lattanti; le madri sottoposte a trattamento con il medicinale non devono quindi allattare. Il passaggio da altri antipsicotici al farmaco puo' determinare la ripresa di un ciclo mestruale normale. Si raccomanda pertanto l'uso di adeguate misure contraccettive per tutte le donne in eta' fertile.