Lamictal - 56cpr Dispers 50mg

Dettagli:
Nome:Lamictal - 56cpr Dispers 50mg
Codice Ministeriale:027807080
Principio attivo:Lamotrigina
Codice ATC:N03AX09
Fascia:A
Prezzo:19.87
Rimborso:16.37
Glutine:Senza glutine
Produttore:Glaxosmithkline Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse dispersibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

LAMICTAL

Formulazioni

Lamictal - 28cpr Dispers 25mg
Lamictal - 28cpr Dispers 5mg
Lamictal - 56cpr Dispers 100mg
Lamictal - 56cpr Dispers 50mg
Lamictal - 56cpr Dispers 200mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici.

Principi attivi

Lamotrigina.

Eccipienti

Carbonato di calcio, idrossipropilcellulosa a basso grado di sostituzione, silicato di magnesio e alluminio, sodio amido glicolato (Tipo A),povidone K30, saccarina sodica, magnesio stearato, aroma di ribes ner o.

Indicazioni

>>Epilessia. Adulti ed adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni: trattamento aggiuntivo o in monoterapia delle crisi parziali e dellecrisi generalizzate, comprese le crisi tonico-cloniche; crisi associa te alla sindrome di Lennox-Gastaut. Il farmaco e' somministrato come terapia aggiuntiva ma puo' essere il farmaco antiepilettico con cui iniziare nella sindrome di Lennox-Gastaut. Bambini ed adolescenti da 2 a 12 anni di eta': trattamento aggiuntivo delle crisi parziali e delle crisi generalizzate, comprese le crisi tonico-cloniche e le crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. Monoterapia delle crisi di assenza tipiche. >>Disturbo bipolare. Adulti di eta' pari o superiore ai 18anni: prevenzione degli episodi depressivi nei pazienti con disturbo bipolare di tipo I che presentano prevalentemente episodi depressivi. Il farmaco non e' indicato per il trattamento acuto degli episodi maniacali o depressivi.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Per la terapia in associazione e per le modalita' di sospensione fare riferimento alla scheda tecnica. Ripresa della terapia dopo sospensione: valutare la necessita' di utilizzare una titolazione posologica ad incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento, dal momento che il rischio di rash gravi e' associato alla somministrazione di elevate dosi iniziali ed al superamento della posologia prevista dalla titolazione raccomandata. Si raccomanda che la somministrazione nonvenga ripresa in pazienti che l'avevano interrotta a causa di rash as sociato ad un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il beneficio sia superiore al rischio. >>Epilessia. Monoterapia in pazientidi eta' superiore ai 13 anni. Settimane 1+2: 25 mg/die, settimane 3+4 : 50 mg/die, dose di mantenimento: 100-200 mg/die una volta al giorno o suddivisi in 2 dosi; per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. In alcuni pazienti sono stati richiesti 500 mg/die per ottenere la risposta desiderata. Monoterapia delle crisi di assenza tipiche in bambini di eta' compresa tra 2 e 12 anni. Settimane 1+2: 0,3 mg/kg/die una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi, settimane 3+4: 0,6 mg/kg/die una voltaal giorno oppure suddivisi in due dosi, dose di mantenimento: 1-10 mg /kg/die, sebbene alcuni pazienti abbiano richiesto dosi piu' alte (fino a 15 mg/kg/die) per ottenere la risposta desiderata (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0,6 mg/kg/die ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. Per assicurare il mantenimento della dose terapeutica, monitorare il peso del bambino e la dose deve essere rivista in caso di cambiamenti del peso corporeo. E' probabile che pazienti da due a sei anni di eta' richiedano dosi di mantenimento ai limiti superiori della posologia raccomandata. Se con il trattamento aggiuntivo si raggiunge il controllo dell'epilessia, i medicinali antiepilettici somministrati in concomitanza possono essere sospesi ed i pazienti possono continuare il trattamento con il farmaco in monoterapia. >>Disturbo bipolare. Monoterapia con lamotrigina oppure terapia aggiuntiva senza valproato e senza induttori della glucuronidazione della lamotrigina in pazienti di eta'pari o superiore a 18 anni. Settimane 1+2: 25 mg/die, settimane 3+4: 50 mg/die una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi, settimana 5: 100 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi), dosedi stabilizzazione da raggiungere: 200 mg/die una volta al giorno opp ure suddivisi in due dosi. Sospensione in pazienti con disturbo bipolare: e' possibile sospendere l'assunzione senza una riduzione scalare della dose. L'uso non e' indicato nei bambini al di sotto dei 18 anni acausa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia. Donne che assumono contraccettivi ormonali: l'uso di una combinazione di etinilestradiolo/levonorgestrel (30 mcg /150 mcg) aumenta la clearance della lamotrigina di circa due volte, dando luogo ad una riduzione dei livelli plasmatici di lamotrigina. Dopo la fase di titolazione posologica, possono essere necessarie dosi di mantenimento di lamotrigina piu'elevate per ottenere una risposta terapeutica ottimale. Durante la se ttimana senza pillola e' stato osservato un aumento dei livelli di lamotrigina di due volte. Non possono essere esclusi eventi avversi dosecorrelati. Pertanto, considerare l'uso di una contraccezione che non preveda la settimana senza pillola. Inizio della terapia con contraccettivi ormonali in pazienti che gia' assumono dosi di mantenimento di lamotrigina e non assumono induttori della glucuronidazione della lamotrigina: in molti casi sara' necessario aumentare le dosi di mantenimentodi lamotrigina fino a due volte. Si raccomanda che dall'inizio del tr attamento contraccettivo ormonale, la dose di lamotrigina sia incrementata da 50 a 100 mg/die ogni settimana, in base alla risposta clinica individuale. L'incremento delle dosi non deve superare questo valore, a meno che la risposta clinica richieda incrementi piu' ampi. Misurarele concentrazioni sieriche di lamotrigina prima e dopo l'inizio del t rattamento contraccettivo ormonale. Se necessario, la dose deve essereadattata. Nelle donne che assumono un contraccettivo ormonale che inc lude una settimana senza trattamento, il monitoraggio dei livelli sierici di lamotrigina deve essere effettuato durante la settimana 3 del trattamento attivo; usare una contraccezione che non preveda la settimana senza pillola. Sospensione dei contraccettivi ormonali in pazienti che gia' assumono dosi di mantenimento di lamotrigina e non assumono induttori della glucuronidazione della lamotrigina: nella maggior partedei casi sara' necessario diminuire le dosi di mantenimento di lamotr igina fino al 50%. Diminuire gradualmente la dose giornaliera di lamotrigina di 50-100 mg ogni settimana (in una percentuale che non superi il 25% della dose totale per settimana), nel corso di 3 settimane, a meno che la risposta clinica indichi diversamente. Misurare le concentrazioni sieriche di lamotrigina prima e dopo la sospensione del trattamento contraccettivo ormonale. Nelle donne che desiderano interrompere l'assunzione di un contraccettivo ormonale che include una settimana di sospensione del trattamento, il monitoraggio dei livelli sierici di lamotrigina deve essere effettuato durante la settimana 3 del trattamento attivo. I campioni di sangue necessari a stabilire i livelli di lamotrigina dopo la sospensione permanente della pillola contraccettiva,non devono essere raccolti durante la prima settimana successiva alla sospensione della pillola. Inizio e sospensione della terapia con con traccettivi ormonali in pazienti che gia' assumono dosi di mantenimento di lamotrigina e assumono induttori della glucuronidazione della lamotrigina: puo' non essere richiesta una modifica della posologia di mantenimento raccomandata per lamotrigina. Anziani (eta' >65 anni): non e' richiesta alcuna modifica del dosaggio. Insufficienza renale: usarecautela. Per i pazienti con insufficienza renale allo stadio terminal e, le dosi iniziali di lamotrigina si devono basare sui medicinali assunti in concomitanza dal paziente; dosi di mantenimento ridotte possono essere efficaci in pazienti con insufficienza renale significativa. Insufficienza epatica: le dosi iniziali, di titolazione e di mantenimento devono in genere essere ridotte di circa il 50% nei pazienti con insufficienza epatica moderata e del 75% nei pazienti con insufficienzaepatica grave. Modificare le dosi di titolazione e di mantenimento in base alla risposta clinica.

Conservazione

Questo medicinale non richiede paricolari condizioni per la conservazione.

Avvertenze

Rash cutaneo: sono state riportate reazioni avverse cutanee (inclusi rash potenzialmente pericolosi per la vita). Nei bambini la manifestazione iniziale di un rash puo' essere scambiata per un'infezione, considerare la possibilita' di una reazione al trattamento con lamotrigina in bambini che sviluppino sintomi di rash e febbre durante le prime otto settimane di terapia. Si raccomanda cautela quando vengono trattati pazienti con anamnesi di allergia o rash in seguito ad assunzione di altri medicinali antiepilettici. Tutti i pazienti che manifestino rash devono essere valutati e il farmaco sospeso immediatamente, a meno cheil rash sia chiaramente non correlato al trattamento con lamotrigina. Non riprendere la somministrazione nei pazienti che l'avevano interro tta a causa di rash associato ad un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il beneficio superi il rischio. E' stato anche segnalato rash nel contesto di una sindrome di ipersensibilita' associata con un insieme variabile di sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazione dei parametri ematologici ed epatici. La sindrome si presenta con un'ampia gamma di gravita' clinica e puo', raramente, portare a coagulazione intravascolare disseminata e all'insufficienza multiorgano. Manifestazioni precoci di ipersensibilita' si possono comunque verificare senza alcuna evidenza di rash; se dovessero manifestarsi, valutare il paziente e sospendere il farmaco fino aquando non sia stato possibile stabilire una eziologia alternativa. I n pazienti trattati con farmaci antiepilettici per varie indicazioni sono stati segnalati ideazione e comportamento suicidari. Nei pazienti con disturbo bipolare, che assumano o meno medicinali per il disturbo bipolare, puo' comparire un peggioramento dei sintomi depressivi e/o la comparsa di suicidalita'. Considerare la modifica del regime terapeutico, inclusa la sospensione del medicinale, in pazienti che manifestino peggioramento clinico e/o la comparsa di ideazioni/comportamenti suicidari. Effetti dei contraccettivi ormonali sulla efficacia della lamotrigina: l'uso di una combinazione di etinilestradiolo/levonorgestrel(30 mcg /150 mcg) aumenta la clearance della lamotrigina di circa due volte, dando luogo ad una riduzione dei livelli plasmatici di lamotri gina. Una riduzione dei livelli di lamotrigina e' stata associata ad una perdita del controllo delle crisi convulsive. Dopo la fase di titolazione posologica, in molti casi possono essere necessarie dosi di mantenimento di lamotrigina piu' elevate (fino a due volte) per ottenere una risposta terapeutica ottimale. Quando si interrompono i contraccettivi ormonali, la clearance della lamotrigina puo' essere dimezzata. Aumenti delle concentrazioni di lamotrigina possono essere associati adeventi avversi dose-correlati. I pazienti devono essere monitorati a questo riguardo. Nelle donne che non assumono in concomitanza farmaci induttori della glucuronidazione della lamotrigina e che assumono un contraccettivo ormonale che prevede una settimana di sospensione del trattamento, si possono presentare graduali aumenti transitori dei livelli plasmatici di lamotrigina durante la settimana di sospensione del trattamento. Variazioni dei livelli di lamotrigina di tale entita' possono essere associate ad effetti avversi. Pertanto si deve prendere in considerazione, come trattamento di prima linea, l'uso di una contraccezione che non preveda la settimana senza pillola. L'interazione tra altri contraccettivi orali o trattamenti ormonali sostitutivi e lamotrigina non sono stati studiati, sebbene essi possano influenzare in modosimile i parametri farmacocinetici di lamotrigina. Effetti della lamo trigina sulla efficacia dei contraccettivi ormonali: e' stato mostratoche quando lamotrigina ed un contraccettivo ormonale sono somministra ti in associazione, vi e' un modesto aumento della clearance del levonorgestrel e modifiche dei livelli sierici di FSH e LH. L'impatto di tali modifiche sull'attivita' ovulatoria ovarica non e' noto. Tuttavia non si puo' escludere la possibilita' che tali modifiche comportino unadiminuzione della efficacia contraccettiva in alcune pazienti che ass umono preparazioni ormonali in concomitanza con lamotrigina. Pertanto le pazienti devono essere avvertite di riferire immediatamente eventuali modificazioni del ciclo mestruale, quali perdite ematiche improvvise. Diidrofolato reduttasi: e' possibile una interferenza con il metabolismo dei folati durante la terapia a lungo termine. Tuttavia, trattamenti prolungati con lamotrigina non hanno evidenziato significativi cambiamenti della concentrazione dell'emoglobina, del volume corpuscolare medio e delle concentrazioni sieriche ed intraeritrocitarie dei folati o intraeritrocitarie dei folati. Insufficienza renale: ci si deve attendere un accumulo del metabolita glucuronide, usare cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza renale. Pazienti che assumono altre preparazioni contenenti lamotrigina: usare cautela nella somministrazione a pazienti in corso di trattamento con qualsiasi altra preparazione contenente lamotrigina. Sviluppo nei bambini: non vi sono dati sull'effetto della lamotrigina sulla crescita, sulla maturazione sessuale e sullo sviluppo cognitivo, emotivo e comportamentale. Precauzionirelative all'epilessia: l'improvvisa sospensione puo' provocare crisi da rimbalzo. Ad esclusione dei casi in cui sia necessaria una immedia ta sospensione per motivi di sicurezza la posologia deve essere ridotta gradualmente nel giro di due settimane. Sono segnalati in letteratura casi nei quali crisi convulsive gravi, incluso lo stato di male epilettico, possono portare a rabdomiolisi, insufficienza multiorgano e coagulazione intravascolare disseminata, talvolta con esito fatale. Casisimili si sono verificati in concomitanza con l'utilizzo di lamotrigi na. Puo' essere osservato un peggioramento clinicamente significativo della frequenza delle crisi anziche' un miglioramento. In pazienti conpiu' di un tipo di crisi, il beneficio osservato nel controllo di un tipo di crisi deve essere valutato in confronto a qualsiasi peggioramento osservato in un altro tipo di crisi. Le crisi miocloniche possono essere aggravate dalla lamotrigina. La risposta ad una associazione contenente induttori enzimatici sia inferiore alla risposta ad una associazione contenente agenti antiepilettici non induttori enzimatici. La causa non e' chiara. Nei bambini che assumono lamotrigina per il trattamento di assenze tipiche, l'efficacia puo' non essere mantenuta in tutti i pazienti. >>Precauzioni relative al disturbo bipolare. Bambini eadolescenti di eta' inferiore a 18 anni: il trattamento con antidepre ssivi e' associato ad un aumento del rischio di ideazione e comportamento suicidario in bambini e adolescenti affetti da disturbi depressivimaggiori ed altri disturbi psichiatrici.

Interazioni

Studi di interazione sono stati condotti solo in adulti. La UDP-glucuroniltranferasi e' stata identificata quale enzima responsabile del metabolismo della lamotrigina. E' improbabile che vi siano interazioni tra la lamotrigina ed i farmaci metabolizzati dal citocromo P450. La lamotrigina puo' causare induzione del suo stesso metabolismo, ma l'effetto e' modesto ed e' improbabile che abbia conseguenze significative sul piano clinico. Medicinali che inibiscono in modo significativo la glucuronidazione della lamotrigina: valproato; medicinali che inducono in modo significativo la glucuronidazione della lamotrigina: fenitoina,carbamazepina, fenobarbitale, primidone, rifampicina, lopinavir/riton avir, combinazione, etinilestradiolo/levonorgestrel; medicinali che non inibiscono ne' inducono in modo significativo la glucuronidazione della lamotrigina: oxcarbazepina, felbamato, gabapentin, levetiracetam, pregabalin, topiramato, zonisamide, litio, bupropione, olanzapina. Interazioni che riguardano farmaci antiepilettici: il valproato inibisce la glucuronidazione della lamotrigina rallentandone il metabolismo e aumentandone l'emivita media di circa due volte: utilizzare l'appropriato regime terapeutico. Alcuni farmaci antiepilettici che inducono gli enzimi epatici inducono la glucuronidazione di lamotrigina e ne accelerano il metabolismo: utilizzare l'appropriato regime terapeutico. Sonostati segnalati casi di effetti a carico del sistema nervoso centrale , compresi vertigini, atassia, diplopia, visione offuscata e nausea, in pazienti che assumono carbamazepina, in seguito all'introduzione della terapia con lamotrigina. Questi eventi si risolvono di solito con una riduzione della dose di carbamazepina. Un effetto simile e' stato osservato durante uno studio con lamotrigina ed oxcarbazepina in volontari sani adulti, anche se non e' stata studiata la riduzione della dose. Vi sono segnalazioni in letteratura di riduzione dei livelli di lamotrigina quando lamotrigina era stata somministrata in associazione con oxcabazepina. Tuttavia l'oxcarbazepina non ha modificato il metabolismo della lamotrigina e la lamotrigina non ha modificato il metabolismo della oxcarbazepina: utilizzarre il regime terapeutico di lamotrigina in terapia aggiuntiva senza valpoato e senza induttori della glucuronidazione della lamotrigina. La lamotrigina non influenza la farmacocinetica di levetiracetam e che levetiracetam non influenza la farmacocinetica di lamotrigina. Le concentrazioni plasmatiche minime allo statostazionario di lamotrigina non sono state influenzate dalla somminist razione concomitante di pregabalin (200 mg 3 volte al giorno). Il topiramato non ha causato modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di lamotrigina. La somministrazione di lamotrigina ha dato luogo ad un aumento del 15% delle concentrazioni di topiramato. La somministrazione concomitante di zonisamide e di lamotrigina non ha avuto alcun effetto significativo sulla farmacocinetica di lamotrigina. La lamotrigina non spiazza gli altri farmaci antiepilettici dai siti di legame proteico. Interazioni che riguardano altri farmaci psicoattivi: la farmacocinetica del litio non e' risultata alterata dalla somministrazione contemporanea di 100 mg/die di lamotrigina. Dosi orali multiple di bupropione non hanno avuto effetti statisticamente significativi sulla farmacocinetica di una singola dose di lamotrigina in 12 soggetti, il bupropioneha indotto solo un lieve incremento dell'AUC della lamotrigina glucur onide. In volontari sani adulti, 15 mg di olanzapina hanno ridotto i valori medi di AUC e di C max di lamotrigina del 24% e del 20% rispettivamente. La lamotrigina alla dose di 200 mg non modifica la farmacocinetica di olanzapina. Dosi orali multiple di lamotrigina 400 mg al giorno non hanno avuto un effetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di una dose singola di 2 mg di risperidone in 14 volontari sani adulti. A seguito della somministrazione contemporanea di risperidone 2 mg con lamotrigina, 12 volontari su 14 hanno riferito sonnolenza,rispetto ad 1 volontario su 20 con risperidone somministrato da solo, e nessuno con lamotrigina somministrata da sola. La formazione del me tabolita primario di lamotrigina, 2-N-glucuronide, e' stata influenzata in modo limitato dalla co-incubazione con amitriptilina, bupropione,clonazepam, aloperidolo o lorazepam. E' improbabile che il metabolism o della lamotrigina sia influenzato da clozapina, fluoxetina, fenelzina, risperidone, sertralina o trazodone. La lamotrigina non ridurrebbe la clearance di farmaci metabolizzati in modo predominante dal CYP2D6.Effetto dei contraccettivi ormonali sulla farmacocinetica della lamot rigina: la somministrazione di un contraccettivo orale contenente 30 mcg etinilestradiolo/150 mcg levonorgestrel ha causato un aumento di circa due volte della clearance orale della lamotrigina, determinando una riduzione dei valori di AUC e di C max della lamotrigina in media del 52% e del 39%, rispettivamente. Le concentrazioni sieriche di lamotrigina sono aumentate gradualmente durante la settimana di sospensione del contraccettivo, con concentrazioni pre-dose alla fine della settimana senza pillola, che erano, in media, circa due volte piu' elevate rispetto al periodo di assunzione concomitante con il contraccettivo. Il solo utilizzo di contraccettivi ormonali non rende necessaria la modifica della dose raccomandata nella titolazione, ma, quando si inizia o si interrompe un trattamento con contraccettivi ormonali, in molti casi sara' necessario aumentare o diminuire la dose di mantenimento di lamotrigina. Effetto della lamotrigina sulla farmacocinetica dei contraccettivi ormonali: la somministrazione allo stato stazionario di 300 mg di lamotrigina non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di etinilestradiolo. E' stato osservato un modesto aumento della clearance orale dell'altro componente, levonorgestrel, determinando una riduzione dei valori medi di AUC e di C max di levonorgestrel del 19% e del 12%, rispettivamente. La misurazione dei livelli sierici di FSH, LH ed estradiolo ha evidenziato una certa perdita della soppressione dell'attivita' ormonale ovarica in alcune donne, sebbene la misurazione del progesterone sierico non abbia mostrato alcuna evidenza ormonale di ovulazione. Gli effetti di lamotrigina a dosi diverse da 300 mg/die non sono stati studiati e non sono stati condotti studi con altre preparazioni abase di ormoni femminili. Interazioni che riguardano altri farmaci: n ei maschi, la rifampicina ha aumentato la clearance della lamotrigina e ne ha diminuito l'emivita, a causa della induzione degli enzimi epatici responsabili della glucuronidazione: utilizzare l'appropriato regime terapeutico. Lopinavir/ritonavir hanno approssimativamente dimezzato le concentrazioni plasmatiche di lamotrigina: utilizzare il regime terapeutico appropriato.

Effetti indesiderati

Per la classificazione degli effetti indesiderati e' stata adottata laseguente convenzione: molto comuni (>=1/10), comuni (>=1/100, <1/10), non comuni (>=1/1000, <1/100), rari (>=1/10000, <1/1000), molto rari (<1/10000). >>Epilessia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Moltoraro: anomalie ematologiche, incluse neutropenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi. Le a nomalie ematologiche possono essere associate o meno ad una sindrome di ipersensibilita'. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: sindrome di ipersensibilita' (inclusi sintomi come febbre, linfoadenopatia, edema facciale, anomalie ematologiche ed epatiche, coagulazione intravascolare disseminata, insufficienza multiorgano). Rash e' stato anche segnalato nel contesto di una sindrome di ipersensibilita' associata a un insieme variabile di sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazioni dei parametri ematologici ed epatici. Questa sindrome si presenta con un ampio spettro di gravita' e puo', raramente, portare a coagulazione intravascolare disseminata e insufficienza multiorgano. E' importante osservare che manifestazioni precoci di ipersensibilita' (ad esempio febbre, linfoadenopatia) si possono verificare anche senza alcuna evidenza di rash. Se tali segni/sintomi dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato e il farmaco sospeso fino a quando non sia stato possibile stabilire una eziologia alternativa. Disturbi psichiatrici. Comune: aggressivita', irritabilita'; molto raro: confusione, allucinazioni, tic. Patologie del sistema nervoso. Durante gli studi clinici in monoterapia. Molto comune: cefalea; comune: sonnolenza, vertigini, tremore, insonnia;non comune: atassia; raro: nistagmo. Durante altre esperienze clinich e. Molto comune: sonnolenza, atassia, vertigini, cefalea; comune: nistagmo, tremore, insonnia; molto raro: agitazione, instabilita', disturbi della motilita', peggioramento della malattia di Parkinson, effetti extrapiramidali, coreoatetosi, aumento nella frequenza delle crisi convulsive. E' stato riportato che lamotrigina puo' peggiorare i sintomi parkinsoniani in pazienti con preesistente malattia di Parkinson e sono stati riportati casi isolati di effetti extrapiramidali e di coreoatetosi in pazienti senza questa patologia di base. Patologie dell'occhio. Durante gli studi clinici in monoterapia. Non comune: diplopia, visione offuscata. Durante altre esperienze cliniche. Molto comune: diplopia, visione offuscata; raro: congiuntivite. Patologie gastrointestinali. Durante gli studi clinici in monoterapia. Comune: nausea, vomito, diarrea. Durante altre esperienze cliniche. Molto comune: nausea, vomito; comune: diarrea. Patologie epatobiliari. Molto raro: insufficienzaepatica, disfunzione epatica, incremento nei valori degli esami di fu nzionalita' epatica. La disfunzione epatica generalmente compare in associazione con reazioni di ipersensibilita', ma sono stati segnalati casi isolati senza segni evidenti di ipersensibilita'. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: rash cutaneo; raro: sindrome di Stevens-Johnson; molto raro: necrolisi epidermica tossica. Negli studi clinici aggiuntivi condotti in doppio cieco in adulti, rash cutanei si sono verificati in circa il 10% dei pazienti che assumevanolamotrigina e nel 5% dei pazienti che assumevano placebo. I rash cuta nei hanno determinato l'interruzione del trattamento con lamotrigina nel 2% dei pazienti. Il rash, che normalmente si presenta come maculopapulare, appare generalmente entro otto settimane dall'inizio del trattamento e si risolve con la sospensione del farmaco. Sono stati segnalati rash cutanei gravi, potenzialmente pericolosi per la vita, compresila sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (sin drome di Lyell). Sebbene nella maggioranza dei pazienti queste reazioni regrediscano con la sospensione del trattamento con lamotrigina, in alcuni casi possono residuare cicatrici permanenti e vi sono stati rari casi associati ad esito fatale. Il rischio complessivo di rash appare fortemente associato a: elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino la posologia ad incrementi successivi raccomandata nella terapia con lamotrigina; uso concomitante di valproato. Rash e' stato anche segnalato come parte di una sindrome di ipersensibilita' associata ad un quadro clinico variabile di sintomi sistemici. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: reazioni lupus-simili. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: stanchezza. >>Disturbo bipolare. Per ottenere un profilo globale di sicurezza della lamotrigina, gli effetti indesiderati sotto riportati devono essere considerati insieme a quelli riportati in pazienti con epilessia. Patologie del sistema nervoso. Durantegli studi clinici nel disturbo bipolare. Molto comune: cefalea; comun e: agitazione, sonnolenza, vertigini. Patologie gastrointestinali. Durante gli studi clinici nel disturbo bipolare. Comune: secchezza della bocca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Durante gli studi clinici nel disturbo bipolare. Molto comune: rash cutaneo; raro: sindrome di Stevens-Johnson. Se si considerano tutti gli studi (controllati e non controllati) condotti con lamotrigina nel disturbo bipolare, rash cutanei si sono verificati nel 12% dei pazienti trattati con lamotrigina. Negli studi clinici controllati in pazienti con disturbo bipolare, rash cutanei si sono verificati nell'8% dei pazienti che hannoricevuto lamotrigina e nel 6% dei pazienti che hanno ricevuto placebo . Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Durante gli studi clinici nel disturbo bipolare. Comune: artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.Durante gli studi clinici nel disturbo bipolare. Comune: dolore, mal di schiena.

Gravidanza e allattamento

Rischi correlati a farmaci antiepilettici in generale: si deve richiedere il parere di uno specialista nel caso di donne che siano potenzialmente fertili. La necessita' di un trattamento antiepilettico deve essere riconsiderata nel caso la donna stia pianificando una gravidanza. L'improvvisa interruzione della terapia antiepilettica nelle donne in trattamento per epilessia deve essere in ogni caso evitata, in quanto puo' portare alla comparsa improvvisa di crisi convulsive che possono avere gravi conseguenze per la madre e per il nascituro. Il rischio dimalformazioni congenite e' aumentato da 2 a 3 volte nei nati da madri trattate con antiepilettici in confronto con l'incidenza attesa nella popolazione in generale, che e' di circa il 3%. I difetti riportati p iu' frequentemente sono labioschisi, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. Poiche' una politerapia antiepilettica e' associata a un rischio piu' elevato di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, deve essere utilizzata una monoterapia ogniqualvolta cio' sia possibile. Rischi correlati alla lamotrigina. Gravidanza: studi epidemiologici su un totale di circa 2000 donne esposte a lamotrigina in monoterapia durante la gravidanza non consentono di escludere unaumento del rischio di malformazioni congenite. Un registro ha riport ato un aumento dell'incidenza di schisi facciali. Ulteriori dati, tuttavia, non hanno confermato tali reperti. Studi nell'animale hanno mostrato effetti tossici sullo sviluppo. Se si considera necessaria una terapia con il farmaco durante la gravidanza, si raccomanda di impiegarela dose terapeutica piu' bassa possibile. La lamotrigina ha un lieve effetto inibitorio sull'acido diidrofolico reduttasi e pertanto potrebbe teoricamente portare, attraverso la riduzione dei livelli di acido folico, ad un aumento del rischio di danno embriofetale. Si puo' prendere in considerazione la somministrazione di acido folico quando vienepianificata una gravidanza e durante il periodo iniziale della gravid anza. Le modifiche fisiologiche durante la gravidanza possono influiresui livelli di lamotrigina e/o sul suo effetto terapeutico. Vi sono s tati casi di diminuzione dei livelli plasmatici di lamotrigina durantela gravidanza, con un potenziale rischio di perdita del controllo del le crisi convulsive. Dopo la nascita i livelli di lamotrigina possono aumentare rapidamente, con il rischio di eventi avversi dose-correlati. Pertanto le concentrazioni sieriche di lamotrigina devono essere monitorate prima, durante e dopo la gravidanza, e immediatamente dopo la nascita. Se necessario, la dose deve essere adattata per mantenere le concentrazioni sieriche di lamotrigina agli stessi livelli di prima della gravidanza, o adattata in base alla risposta clinica. Inoltre, dopo la nascita, si deve monitorare la comparsa di effetti indesiderati dose-correlati. Allattamento: i dati indicano che la lamotrigina passa nel latte materno. In alcuni neonati allattati al seno, la concentrazione sierica di lamotrigina ha raggiunto livelli ai quali possono comparire effetti farmacologici. I potenziali benefici dell'allattamento alseno devono essere valutati in confronto al potenziale rischio di eff etti avversi nel bambino. Se una donna decide di allattare al seno mentre e' in terapia con lamotrigina, il bambino deve essere monitorato per la comparsa di effetti avversi. Fertilita' Gli studi nell'animale non hanno rilevato compromissione della fertilita' causata dalla lamotrigina.