Lacidipina Teva - 28cpr Riv 4mg
Dettagli:
Nome:Lacidipina Teva - 28cpr Riv 4mgCodice Ministeriale:040610127
Principio attivo:Lacidipina
Codice ATC:C08CA09
Fascia:A
Prezzo:9.12
Rimborso:9.12
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Teva Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:24 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Derivati diidropiridinici.
Principi attivi
Lacidipina 2 mg o 4 mg.
Eccipienti
Nucleo: povidone K-30; lattosio anidro; sodio amido glicolato di Tipo A; magnesio stearato. Film di rivestimento cpr 2 mg (aquaPolish D giallo 025.06): titanio diossido (E171), idrossipropilmetilcellulosa (E464), gomma arabica (E414), lattosio monoidrato, talco (E553b), ferro ossido giallo (E172), ferro ossido rosso (E172). Film di rivestimento cpr4 mg (aquaPolish bianco 015.10 SP): titanio diossido (E171), idrossip roprilmetilcellulosa (E464), gomma arabica (E414), lattosio monoidrato, talco (E553b).
Indicazioni
Trattamento dell'ipertensione in monoterapia o in associazione ad altri farmaci antipertensivi, compresi beta-adrenocettori antagonisti, diuretici e ACE-inibitori.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. La lacidipina deve essere usata solo con grande attenzione nei pazienti con una precedente reazione allergica a un'altra diidropiridina,poiche' sussiste il rischio teorico di reattivita' crociata. E' stato dimostrato che le diidropiridine riducono il flusso ematico nelle art erie coronarie nei pazienti con grave stenosi aortica e in questi pazienti la lacidipina e' controindicata.
Posologia
Per somministrazione orale. Adulti: il trattamento dell'ipertensione deve essere adattato alla gravita' della patologia e in base alla risposta individuale. La dose iniziale raccomandata e' di 2 mg una volta algiorno, preferibilmente al mattino, con o senza cibo. La dose puo' es sere aumentata a 4 mg (e poi, se necessario, a 6 mg) una volta trascorso un tempo adeguato per l'instaurarsi del completo effetto farmacologico. In pratica, tale intervallo di tempo non deve essere inferiore a 3-4 settimane, a meno che la condizione clinica non richieda un aumento graduale del dosaggio piu' rapido. Dosi giornaliere superiori a 6 mgnon hanno dimostrato un'efficacia significativamente maggiore. Il med icinale deve essere assunto ogni giorno alla stessa ora, preferibilmente al mattino. Non e' richiesta alcuna modifica della dose in pazienticon compromissione epatica. Dal momento il medicinale non viene elimi nato dai reni, la dose non richiede alcun adeguamento nei pazienti conpatologie renali. Dal momento che non e' stata acquisita alcuna esper ienza con lacidipina in merito alla sicurezza e all'efficacia nei bambini, questo farmaco non e' raccomandato per bambini e adolescenti sotto i 18 anni. Non e' necessario alcun adeguamento della dose. Il trattamento puo' essere continuato ad oltranza.
Conservazione
Tenere il blister nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Avvertenze
In studi specializzati la lacidipina ha dimostrato di non influire sulla funzione spontanea del nodo senoatriale (SA) e di non causare una conduzione prolungata nel nodo atrioventricolare (AV). Tuttavia, occorre tener conto del potenziale teorico che un calcioantagonista influisca sull'attivita' dei nodi SA e AV e quindi Lacidipina Teva deve essereusata con cautela nei pazienti con anomalie pregresse dell'attivita' dei nodi SA e AV. La lacidipina deve essere usata con cautela nei pazienti con prolungamento dell'intervallo QT congenito o documentato comeacquisito. La lacidipina deve essere usata con cautela anche nei pazi enti trattati in concomitanza con farmaci che notoriamente prolungano l'intervallo QT, come antiaritmici di classe I e III, antidepressivi triciclici, determinati antipsicotici, antibiotici (ad es. eritromicina) e alcuni antistaminici (ad es. terfenadina). Usare con cautela nei pazienti con scarsa riserva cardiaca. La lacidipina deve essere usata con cautela nei pazienti con angina pectoris instabile diagnosticata inprecedenza e nei pazienti che presentano angina instabile durante il trattamento. Usare con cautela nei pazienti che hanno avuto recentemente un infarto miocardico. Non esiste prove sperimentali del fatto che la lacidipina sia utile per la prevenzione secondaria dell'infarto miocardico. L'efficacia e la sicurezza del prodotto nel trattamento dell'ipertensione maligna non sono state stabilite. Usare con cautela nei pazienti con insufficienza epatica, in quanto l'effetto antipertensivo puo' aumentare. Non esiste prova sperimentale del fatto che la lacidipina interferisca con la tolleranza al glucosio o alteri il controllo diabetico. Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con problemiereditari rari quali intolleranza al galattosio, deficit di Lapp latt asi oppure malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Interazioni
La lacidipina viene notoriamente metabolizzata dal citocromo CYP3A4 e pertanto Gli inibitori e induttori del CYP3A4 (es. rifampicina, itraconazolo) somministrati in concomitanza possono interagire con il metabolismo e l'eliminazione della lacidipina. La cosomministrazione di Lacidipina Teva con altri farmaci che hanno un dichiarato effetto ipotensivo, compresi gli antipertensivi (ad es. diuretici, beta-adrenocettori antagonisti o ACE-inibitori), puo' avere un effetto ipotensivo additivo. Tuttavia, non sono stati identificati negli studi con gli agenti antiipertensivi di uso comune (es. betabloccanti e diuretici) o con digossina, tolbutamide o warfarin problemi specifici di interazione. Il livello plasmatico della lacidipina puo' essere aumentato con la somministrazione contemporanea di cimetidina. Come per tutti gli antipertensivi vasodilatatori, e' necessaria cautela in caso di consumo concomitante di alcol, in quanto l'alcol puo' potenziare gli effetti di questi farmaci. Il medicinale non deve essere assunta con succo di pompelmo che ne potrebbe alterare la biodisponibilita'. La lacidipina si lega in maniera elevata alle proteine plasmatiche (95%) all'albumina e all'alfa1-glicoproteina acida. Non sono stati identificati problemi d'interazione farmacodinamica specifici in studi con antipertensivi comuni o con tolbutamide o warfarin. In uno studio clinico condotto su pazienti sottoposti a trapianto renale e trattati con ciclosporina, la lacidipina ha dimostrato di interferire con la diminuzione del flusso plasmatico renale e con la velocita' di filtrazione glomerulare. L'uso concomitante di lacidipina e corticosteroidi o tetracosactide puo' diminuire l'effetto antiipertensivo.
Effetti indesiderati
Sono stati usati dati di sperimentazioni cliniche su vasta scala (interne e pubblicate) per stabilire la frequenza di effetti avversi da comuni a non comuni. Normalmente la lacidipina e' ben tollerata. Alcuni pazienti possono manifestare effetti avversi minori che sono correlati alla sua nota azione farmacologica di vasodilatazione periferica. Patologie psichiatriche. Raro (>1/10.000, <1/1.000): disturbi del comportamento. Patologie del sistema nervoso. Comune (>1/100, <1/10): cefalea,capogiri; raro: depressione; molto raro (<1/10.000): tremore; non not a: e' stata segnalata sindrome extrapiramidale con alcuni calcioantagonisti. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni; non comune: aggravamento dell'angina pectoris di base. Come con altre diidropiridine, l'aggravamento dell'angina pectoris di base e' stato segnalato in un numero limitato di pazienti, soprattutto all'inizio del trattamento. E' piu' probabile che questo accada nei pazienti con cardiopatia ischemica sintomatica. Patologie vascolari. Comune: vampate. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbo allo stomaco, nausea; non comune (>1/1.000, <1/100): iperplasia gengivale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea (tra cui eritema e prurito); raro: angioedema, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: crampi muscolare. Patologie urinarie. Comune: poliuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, edema. Esami diagnostici. Comune: aumento reversibile della fosfatasi alcalina (aumenti clinicamente significativi non sono comuni).
Gravidanza e allattamento
Non sono disponibili dati clinici sull'uso di questo medicinale da parte di donne in gravidanza. Studi con lacidipina su animali da laboratorio non hanno dimostrato effetti embriotossici o teratogeni. La lacidipina deve essere usata durante la gravidanza solo se i potenziali benefici per la madre superano la possibilita' di effetti avversi nel fetoo nel neonato. Deve inoltre essere presa in considerazione la possibi lita' che la lacidipina possa causare il rilassamento del muscolo uterino a termine. La lacidipina e i suoi metaboliti possono essere escreti nel latte materno. Di conseguenza, l'uso di lacidipina deve essere evitato durante l'allattamento. Se il trattamento con lacidipina e' necessario, si deve sospendere l'allattamento al seno. La lacidipina deveessere usata durante l'allattamento solo se i benefici per la madre s uperano la possibilita' di effetti avversi nel feto o nel neonato. In alcuni pazienti trattati con calcioantagonisti sono state segnalate alterazioni biochimiche reversibili della testa degli spermatozoi che possono impedire la fecondazione.