Keppra - 30cpr Riv 1000mg

Dettagli:
Nome:Keppra - 30cpr Riv 1000mg
Codice Ministeriale:035039229
Principio attivo:Levetiracetam
Codice ATC:N03AX14
Fascia:A
Prezzo:44.87
Rimborso:36.16
Produttore:Ucb Pharma Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

KEPPRA 1000 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Keppra - 30cpr Riv 1000mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici.

Principi attivi

Ogni compressa rivestita con film contiene 1000 mg di levetiracetam.

Eccipienti

Nucleo: croscarmellosa sodica, macrogol 6000, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento (Opadry 85F18422): alcol polivinilico parzialmente idrolizzato, titanio diossido (E171), macrogol 3350, talco.

Indicazioni

Il prodotto e' indicato come monoterapia nel trattamento delle crisi ad esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria in adulti ed adolescenti a partire dai 16 anni di eta' con epilessia di nuova diagnosi. Il prodotto e' indicato quale terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi ad esordio parziale con o senza secondaria generalizzazione in adulti, adolescenti, bambini ed infanti a partire da 1 mese di eta' con epilessia, nel trattamento delle crisi miocloniche in adulti ed adolescenti a partire dai 12 anni di eta' con Epilessia Mioclonica Giovanile, nel trattamento delle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie in adulti ed adolescenti a partire dai 12 anni di eta' con Epilessia Generalizzata Idiopatica.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad altri derivati pirrolidonicio ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Monoterapia per adulti ed adolescenti a partire dai 16 anni di eta': la dose iniziale raccomandata e' di 250 mg due volte al giorno che dovrebbe essere incrementata fino ad una dose terapeutica iniziale di 500 mg due volte al giorno dopo due settimane. La dose puo' essere ulteriormente aumentata di 250 mg due volte al giorno ogni due settimane sulla base della risposta clinica. La dose massima e' di 1500 mg due volteal giorno. Terapia aggiuntiva per adulti (>=18 anni) ed adolescenti ( da 12 a 17 anni) del peso >=50 kg: la dose terapeutica iniziale e' di 500 mg due volte al giorno. Questa dose puo' essere iniziata dal primogiorno di trattamento. Sulla base della risposta clinica e della toll erabilita', la dose giornaliera puo' essere aumentata fino ad un massimo di 1500 mg due volte al giorno. Gli aggiustamenti posologici possono essere fatti con aumenti o diminuzioni di 500 mg due volte al giornoogni due fino a quattro settimane. >>Anziani (dai 65 anni in poi). Ag giustare la posologia nei pazienti anziani con ridotta funzionalita' renale. >>Insufficienza renale. Personalizzare la dose giornaliera in base alla funzionalita' renale. La CLcr (ml/min) puo' essere calcolata dalla determinazione della creatinina sierica (mg/dl) utilizzando, peradulti ed adolescenti di peso >=50 kg, la seguente formula. CLcr (ml/ min) =([140-eta' (anni)] x peso (kg)) (x 0,85 nelle donne)/ (72 x creatinina sierica (mg/dl)). Inoltre, la CLcr e' aggiustata per l'area della superficie corporea (BSA) come segue. CLcr (ml/min/1,73 m^2) = CLcr(ml/min) x 1,73 / BSA del soggetto (m^2). Aggiustamento posologico pe r pazienti adulti ed adolescenti di peso >=50 kg con funzionalita' renale alterata. CLcr >80 ml/min/1,73 m^2 (normale): da 500 a 1500 mg duevolte al di'. CLcr 50-79 ml/min/1,73 m^2 (lieve): da 500 a 1000 mg du e volte al di'. CLcr 30-49 ml/min/1,73 m^2 (moderato): da 250 a 750 mgdue volte al di'. CLcr <30 ml/min/1,73 m^2 (grave): da 250 a 500 mg d ue volte al di'. Pazienti con malattia renale allo stadio finale (ESRD) sottoposti a dialisi (una dose di carico pari a 750 mg e' raccomandata nel primo giorno di trattamento con levetiracetam): da 500 a 1000 mg una volta al di'. Dopo la dialisi si raccomanda una dose supplementare compresa tra 250 e 500 mg. Per i bambini con ridotta funzionalita' renale, la dose di levetiracetam deve essere adattata sulla base dellafunzionalita' renale dal momento che la clearance del levetiracetam e ' correlata alla funzionalita' renale. Nei giovani adolescenti, nei bambini e negli infanti, la CLcr (ml/min/1,73 m^2), puo' essere stimata dalla determinazione della creatinina sierica (in mg/dl) utilizzando la seguente formula (formula di Schwartz). CLcr (ml/min/1,73 m^2) =Altezza (cm) x ks / creatinina sierica (mg/dl). ks=0,45 negli infanti a termine di eta' fino a 1 anno; ks=0,55 nei bambini di eta' inferiore a 13 anni e nelle femmine adolescenti; ks=0,7 nei maschi adolescenti. Usare la soluzione orale per dosi inferiori a 250 mg e per pazienti incapaci di deglutire compresse. Aggiustamento posologico per infanti da 1 mese a meno di 6 mesi. CLcr >80: da 7 a 21 mg/kg (da 0,07 a 0,21 ml/kg) due volte al giorno. CLcr 50-79: da 7 a 14 mg/kg (da 0,07 a 0,14 ml/kg) due volte al giorno. CLcr 30-49: da 3,5 a 10,5 mg/kg (da 0,035 a 0,105 ml/kg) due volte al giorno. CLcr <30: da 3,5 a 7 mg/kg (da 0,035 a 0,07 ml/kg) due volte al giorno. Pazienti con malattia renale allo stadio finale (ESRD) sottoposti a dialisi (si raccomanda una dose di carico di 10,5 mg/kg (0,105 ml/kg) il primo giorno di trattamento con levetiracetam): da 7 a 14 mg/kg (da 0,07 a 0,14 ml/kg) una volta al giorno. Dopo la dialisi, si raccomanda una dose supplementare da 3,5 a 7 mg/kg (da 0,035 a 0,07 ml/kg). Aggiustamento posologico per infanti da 6 a 23 mesi, bambini ed adolescenti di peso inferiore ai 50 kg. CLcr >80: da 10 a 30 mg/kg (da 0,10 a 0,30 ml/kg) due volte al giorno. CLcr 50-79: da 10 a 20 mg/kg (da 0,10 a 0,20 ml/kg) due volte al giorno. CLcr 30-49: da 5 a 15 mg/kg (da 0,05 a 0,15 ml/kg) due volte al giorno. CLcr <30: da 5 a 10 mg/kg (da 0,05 a 0,10 ml/kg) due volte al giorno. Pazienti con malattia renale allo stadio finale (ESRD) sottoposti a dialisi (si raccomanda una dose di carico di 15 mg/kg (0,15 ml/kg) il primo giorno di trattamento con levetiracetam): da 10 a 20 mg/kg (da 0,10 a 0,20 ml/kg) una volta al giorno. Dopo la dialisi, si raccomanda una dose supplementare da 5 a 10 mg/kg (da 0,05 a 0,10 ml/kg). >>Insufficienza epatica. Non e' richiesto adeguamento posologico nei pazienti con insufficienza epatica di grado da lieve a moderato. In pazienti congrave insufficienza epatica, la clearance della creatinina puo' far s ottostimare il grado di insufficienza renale. Pertanto quando la clearance della creatinina e' <60 ml/min/1,73 m^2 si raccomanda una riduzione del 50% della dose di mantenimento giornaliera. >>Popolazione pediatrica. Prescrivere la forma farmaceutica e il dosaggio piu' appropriati in base all'eta', al peso e alla dose. La formulazione in compresse non e' adatta per l'uso negli infanti e nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni. La soluzione orale e' la formulazione preferibile per l'usoin questa popolazione. Inoltre, i dosaggi disponibili delle compresse non sono appropriati per il trattamento iniziale nei bambini di peso inferiore a 25 kg, per i pazienti incapaci di deglutire compresse o per la somministrazione di dosi al di sotto di 250 mg. In tutti i casi sopra citati usare la soluzione orale. Monoterapia: la sicurezza e l'efficacia in bambini ed adolescenti di eta' inferiore ai 16 anni non sono state stabilite. Non vi sono dati disponibili. Terapia aggiuntiva per infanti da 6 a 23 mesi di eta', bambini (da 2 a 11 anni) ed adolescenti (da 12 a 17 anni) di peso <50 kg: la soluzione orale e' la formulazione preferibile per l'uso negli infanti e nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni. La dose terapeutica iniziale e' di 10 mg/kg due volte al giorno. Sulla base della risposta clinica e della tollerabilita', ladose puo' essere aumentata fino a 30 mg/kg due volte al giorno (dose massima). Gli aggiustamenti posologici non devono superare aumenti o diminuzioni di 10 mg/kg due volte al giorno ogni due settimane. Deve essere usata la dose efficace piu' bassa. La dose in bambini di 50 kg o piu' e' la stessa degli adulti. I bambini del peso di 25 kg o inferiore devono preferibilmente iniziare il trattamento con la soluzione orale. Terapia aggiuntiva per infanti da 1 mese a meno di 6 mesi di eta': la soluzione orale e' la formulazione da utilizzare negli infanti. >>Modo di somministrazione. Somministrare per via orale, inghiottire con una sufficiente quantita' di liquido. Possono essere assunte con o senza cibo. La dose giornaliera va ripartita a meta' in due somministrazioni.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

In accordo con la pratica clinica corrente, se si deve interrompere iltrattamento con il medicinale si raccomanda una sospensione graduale. Ad esempio negli adulti e negli adolescenti di peso superiore a 50 kg diminuire di 500 mg due volte al giorno ad intervalli di tempo compre si tra due e quattro settimane; negli infanti di eta' superiore ai 6 mesi, nei bambini e negli adolescenti di peso inferiore a 50 kg la diminuzione della dose non deve superare i 10 mg/kg due volte al giorno ogni due settimane; negli infanti (di eta' inferiore ai 6 mesi) la diminuzione della dose non deve superare i 7 mg/kg due volte al giorno ognidue settimane. La somministrazione del prodotto in pazienti con compr omissione renale puo' richiedere un aggiustamento posologico. In pazienti con funzionalita' epatica gravemente compromessa si raccomanda di valutare la funzionalita' renale prima di stabilire la posologia. Casidi suicidio, tentato suicidio, ideazione e comportamento suicida sono stati riportati in pazienti trattati con antiepilettici (incluso leve tiracetam). Una meta-analisi di studi randomizzati e controllati versoplacebo, condotti con medicinali antiepilettici, ha mostrato un lieve incremento del rischio di ideazione e comportamento suicida. Il mecca nismo di tale rischio non e' noto. Di conseguenza, i pazienti devono essere monitorati per quanto riguarda la comparsa di segni di depressione e/o ideazione e comportamento suicida, e un trattamento appropriatodeve essere preso in considerazione. I pazienti (e coloro che se ne p rendono cura) devono essere avvisati che, nel caso in cui emergano segni di depressione e/o ideazione o comportamento suicida, e' necessarioconsultare un medico. La formulazione in compresse non e' adatta per l'uso negli infanti e nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni. Dai dati disponibili nei bambini non si evince una influenza sulla crescita esulla puberta'. Tuttavia, gli effetti a lungo termine sull'apprendime nto, l'intelligenza, la crescita, la funzione endocrina, la puberta' esul potenziale riproduttivo nei bambini non sono noti. La sicurezza e l'efficacia di levetiracetam non sono state valutate accuratamente ne gli infanti di eta' inferiore ad 1 anno con epilessia. Negli studi clinici, sono stati esposti al prodotto solo 35 infanti di eta' inferioread 1 anno con crisi ad esordio parziale, di cui solo 13 erano di eta' inferiore ai 6 mesi.

Interazioni

I dati provenienti da studi clinici pre-marketing, condotti negli adulti, indicano che il prodotto non influenza le concentrazioni sieriche degli antiepilettici esistenti (fenitoina, carbamazepina, acido valproico, fenobarbital, lamotrigina, gabapentin e primidone) e che questi antiepilettici non influenzano la farmacocinetica del prodotto. Come negli adulti, nei pazienti pediatrici a cui sono state somministrate dosi fino a 60 mg/kg/die di levetiracetam, non c'e' evidenza di interazioni clinicamente significative con altri medicinali. Una valutazione retrospettiva di interazioni farmacocinetiche, in bambini ed adolescentiaffetti da epilessia (da 4 a 17 anni), ha confermato che la terapia a ggiuntiva con levetiracetam somministrato per via orale non aveva influenzato le concentrazioni sieriche allo steady-state di carbamazepina e valproato somministrati contemporaneamente. Tuttavia i dati hanno suggerito una clearance del levetiracetam del 20% piu' elevata nei bambini che assumono medicinali antiepilettici con un effetto di induzione enzimatica. Non e' richiesto un adattamento della dose. Probenecid (500 mg quattro volte al giorno), un agente bloccante della secrezione tubulare renale, ha mostrato di inibire la clearance renale del metabolita primario ma non di levetiracetam. Tuttavia, la concentrazione di questo metabolita rimane bassa. E' prevedibile che altri medicinali escreti con secrezione tubulare attiva possano ridurre la clearance renaledel metabolita. L'effetto di levetiracetam sul probenecid non e' stat o studiato e l'effetto di levetiracetam su altri medicinali secreti con meccanismo attivo, ad es. FANS, sulfamidici e metotrexato, e' sconosciuto. Levetiracetam 1000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica dei contraccettivi orali (etinilestradiolo e levonorgestrel); iparametri endocrini (ormone luteinizzante e progesterone) non sono st ati modificati. Levetiracetam 2000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica di digossina e warfarin; i tempi di protrombina non sono stati modificati. La somministrazione concomitante di digossina, contraccettivi orali e warfarin non ha influenzato la farmacocinetica dilevetiracetam. Non sono disponibili dati sull'influenza degli antiaci di sull'assorbimento di levetiracetam. Sono stati riportati casi isolati di diminuita efficacia di levetiracetam quando il lassativo osmotico macrogol e' stato somministrato in concomitanza con levetiracetam per via orale. Pertanto, macrogol non deve essere assunto per via orale da un'ora prima ad un'ora dopo l'assunzione di levetiracetam. Il gradodi assorbimento di levetiracetam non e' stato modificato dal cibo, ma la quota di assorbimento era lievemente ridotta. Non sono disponibili dati sulle interazioni di levetiracetam con alcol.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse piu' frequentemente riportate sono state rinofaringite, sonnolenza, cefalea, affaticamento e capogiro. Il profilo di sicurezza del levetiracetam e' generalmente simile nell'ambito dei diversi gruppi di eta' (pazienti adulti e pediatrici) e delle indicazioni approvate nel trattamento dell'epilessia. Le reazioni avverse segnalate nel corso di studi clinici (adulti, adolescenti, bambini ed infanti dieta' superiore ad 1 mese) e nell'esperienza post-marketing sono elenc ate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. La frequenza e' cosi' definita: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1000) e molto raro (<1/10.000). Infezioni ed infestazioni. Molto comune: rinofaringite; raro: infezione. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia, leucopenia; raro: pancitopenia,neutropenia, agranulocitosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizi one. Comune: anoressia; non comune: perdita di peso, aumento di peso. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, ostilita'/aggressivita', ansia, insonnia, nervosismo/irritabilita'; non comune: tentato suicidio, idea suicida, disturbo psicotico, comportamento anormale, allucinazioni, collera, stato confusionale, attacco di panico, labilita' affettiva/sbalzi d'umore, agitazione; raro: suicidio riuscito, disturbo dellapersonalita', pensiero anormale. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, cefalea; comune: convulsione, disturbo dell'equil ibrio, capogiro, letargia, tremore; non comune: amnesia, compromissione della memoria, coordinazione anormale/atassia, parestesia, alterazione dell'attenzione; raro: coreoatetosi, discinesia, ipercinesia. Patologie dell'occhio. Non comune: diplopia, visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigine. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, diarrea, dispepsia, vomito, nausea; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: test della funzionalita' epatica anormali; raro: insufficienza epatica, epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash; non comune: alopecia, eczema, prurito; raro: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme. Patologie del sistema musculoscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: debolezza muscolare, mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia/affaticamento. Traumatismo, avvelenamentoe complicazioni da procedura. Non comune: traumatismo. >>Descrizione di reazioni avverse selezionate Il rischio di anoressia e' piu' elevato quando il topiramato e' co-somministrato con levetiracetam. In numerosi casi di alopecia, e' stata osservata guarigione dopo la sospensione del trattamento con levetiracetam. In alcuni dei casi di pancitopenia e' stata identificata soppressione del midollo osseo. >>Popolazione pediatrica. Il profilo di eventi avversi del levetiracetam e' generalmente simile nell'ambito dei diversi gruppi di eta' (da un mese a meno di 4 anni, da 4 a 16 anni) e delle indicazioni approvate nel trattamento dell'epilessia. Negli studi clinici controllati con placebo, i risultati sulla sicurezza nei pazienti pediatrici sono stati coerenti con il profilo di sicurezza di levetiracetam negli adulti, ad eccezione delle reazioni avverse comportamentali e psichiatriche che sono state piu' comuni nei bambini rispetto che negli adulti. Nei bambini e negli adolescenti di eta' compresa tra 4 e 16 anni, sono stati riportati piu'frequentemente che in altri gruppi di eta' o nel profilo di sicurezza complessivo vomito (molto comune), agitazione (comune), sbalzi d'umor e (comune), labilita' affettiva (comune), aggressivita' (comune), comportamento anormale (comune) e letargia (comune). In infanti e bambini di eta' compresa tra 1 mese e meno di 4 anni, sono state riportate piu' frequentemente che in altri gruppi di eta' o nel profilo di sicurezza complessivo irritabilita' (molto comune) e coordinazione anormale (comune). Sono stati valutati gli effetti cognitivi e neuro-psicologici del prodotto in bambini da 4 a 16 anni di eta' con crisi ad esordio parziale. Il prodotto si e' dimostrato non differente (non inferiore) rispetto al placebo per quanto riguarda la modifica rispetto al basale nel punteggio ottenuto ai subtest "Attenzione e Memoria" della scala diLeiter-R (Memory Screen Composite score) nella popolazione per-protoc ol. I risultati correlati alle funzioni comportamentali ed emozionali hanno indicato un peggioramento, nei pazienti trattati con il medicinale, del comportamento aggressivo misurato in maniera standardizzata e sistematica, con l'utilizzo di uno strumento validato (CBCL - Achenbach Child Behavior Checklist). Tuttavia, i soggetti che hanno assunto ilprodotto a lungo termine non hanno manifestato, mediamente, un peggio ramento delle loro funzioni comportamentali ed emozionali; in particolare, le valutazioni dell'aggressivita' nei comportamenti non sono peggiorate rispetto al basale.

Gravidanza e allattamento

Dati post-marketing di diversi registri prospettici di gravidanza hanno documentato i risultati della esposizione a levetiracetam in monoterapia in piu' di 1000 donne durante il primo trimestre di gravidanza. Nel complesso, questi dati non suggeriscono un sostanziale aumento del rischio di malformazioni congenite maggiori, sebbene un rischio teratogeno non possa essere completamente escluso. La terapia con piu' farmaci antiepilettici e' associata ad un piu' alto rischio di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia e pertanto la monoterapia deve essere presa in considerazione. Studi su animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva. Il medicinale non e' raccomandato, se non clinicamente necessario, durante la gravidanza e in donne in eta' fertile che non utilizzano metodi contraccettivi. Come per altri medicinali antiepilettici, le alterazioni fisiologiche associate con la gravidanza possono influenzare le concentrazioni plasmatiche di levetiracetam. Durante la gravidanza, e' stata osservata una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di levetiracetam. Questa riduzione e' piu' pronunciata durante il terzo trimestre (fino al 60% della concentrazione basale prima della gravidanza). Le donne in gravidanza trattate con levetiracetam devono essere accuratamente seguite dal punto di vista clinico. L'interruzione dei trattamenti antiepilettici puo' comportare una esacerbazione della malattia che puo' essere nociva per la madre e per il feto. Levetiracetam e' escreto nel latte materno umano. Pertanto, l'allattamento con latte materno non e' raccomandato. Tuttavia, se il trattamento con levetiracetam si rendesse necessario durante l'allattamento, il rapporto rischio/beneficio del trattamento deve essere valutato, tenendo in considerazione l'importanza dell'allattamento con latte materno. Non e' stato rilevato alcun impatto sulla fertilita' negli studi sugli animali. Non sono disponibili dati clinici; il rischio potenzialenell'uomo e' sconosciuto.