Itrin - 30cpr 2mg

Dettagli:
Nome:Itrin - 30cpr 2mg
Codice Ministeriale:026929024
Principio attivo:Terazosina Cloridrato
Codice ATC:C02CA
Fascia:A
Prezzo:9.54
Rimborso:7.9
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Ecupharma Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ITRIN

Formulazioni

Itrin - 30cpr 2mg
Itrin - 14cpr 5mg

Categoria farmacoterapeutica

Sostanze antiadrenergiche ad azione periferica.

Principi attivi

Terazosina cloridrato.

Eccipienti

Compresse 2 mg: lattosio, amido di mais, talco, magnesio stearato, E-110. Compresse 5 mg: lattosio, amido di mais, talco, magnesio stearato,E-132, E-110.

Indicazioni

La terazosina cloridrato e' indicata per la cura dell'ipertensione lieve o moderata, come monoterapia o in associazione ad altri farmaci antiipertensivi.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ai derivati chinazolinici o ad uno qualsiasi degli eccipenti; controindicato durante la gravidanza e l'allattamento.

Posologia

La dose del farmaco deve essere regolata in base al comportamento dei valori pressori. E' opportuno iniziare il trattamento con mezza compressa da 2 mg al momento di coricarsi. Questa posologia costituisce il dosaggio starter. Dosi successive: il dosaggio singolo giornaliero puo'essere aumentato a 2 mg dopo 1 o 2 settimane di trattamento e success ivamente puo' essere portato a 5 o 10 mg una volta al giorno, sino al raggiungimento dei valori pressori desiderati. Dosaggi superiori a 20 mg al giorno si sono raramente dimostrati di maggiore efficacia. Se siassocia un diuretico tiazidico o un beta-bloccante, puo' essere neces sario ridurre la dose del farmaco.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna precauzione particolare per la conservazione.

Avvertenze

Dopo le prime somministrazioni del farmaco si possono verificare fenomeni di vertigine, senso di stordimento, astenia. In tali casi il paziente deve rimanere disteso per alcuni minuti. In alcuni casi gli effetti posturali si sono verificati in associazione a rapidi aumenti del dosaggio o in seguito all'associazione di un altro farmaco antiipertensivo nella terapia di pazienti che gia' assumevano dosi elevate di medicinale. Gli studi clinici eseguiti durante la fase sperimentale sul farmaco suggeriscono che si puo' ridurre al minimo tale rischio, somministrando una dose starter pari a 1 mg alla sera prima di coricarsi, aumentando poi gradualmente il dosaggio ed usando prudenza qualora si ritenga opportuno associare un altro farmaco con azione diretta o indiretta sulla pressione arteriosa. Qualsiasi associazione con altri agenti antiipertensivi puo' rendere necessaria una riduzione della posologia del farmaco. Le compresse da 2 e 5 mg non sono indicate per la fase iniziale della terapia. Piu' frequentemente si possono verificare sintomiassociati alla diminuzione dei valori pressori, vale a dire vertigini e senso di stordimento. Il paziente deve essere avvertito sulla possi bilita' di questi effetti e consigliato riguardo alle misure da prendere per far fronte ad essi. Durante interventi di chirurgia della cataratta alcuni pazienti, precedentemente trattati o in trattamento con farmaci contenenti tamsulosina, hanno manifestato la sindrome dell'iridea bandiera (IFIS), una variante della sindrome della piccola pupilla. Si sono verificati casi isolati con altri antagonisti alfa-1 adrenerg ici e non puo' essere esclusa la possibilita' di un effetto di classe.La comparsa di tale sindrome puo' aumentare le complicanze chirurgich e durante l'intervento, il chirurgo prima di procedere con l'intervento dovrebbe essere al corrente del trattamento in corso o precedente con antagonisti alfa-1 adrenergici. L'uso concomitante di inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (ad es. sildenafil, tadalafil, vardenafil)e farmaco puo' determinare l'insorgenza di ipotensione sintomatica in alcuni pazienti. Allo scopo di minimizzare il rischio di sviluppare i potensione ortostatica, il paziente deve essere stabilizzato con il trattamento a base di alfa-bloccanti prima di iniziare la terapia con gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5. Il medicinale contiene Lattosio.

Interazioni

La Terazosina cloridrato e' stata finora somministrata senza rivelare durante le prove cliniche alcuna apparente interazione con i seguenti tipi di farmaci: analgesici/antiinfiammatori (p. es.: paracetamolo, aspirina, indometacina, ibuprofene, fenilbutazone, propossifene, tolmetina); glucosidi cardioattivi (digossina); ipoglicemizzanti orali; antiaritmici (procainamide-chinidina); ansiolitici/sedativi (clorodiazepossido, diazepam, flurazepam); antiuricemici; antibiotici e chemioterapici (penicillina, ampicillina, eritromicina, tetraciclina, trimetoprim esulfametossiazolo); estrogeni. L'uso concomitante di inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (ad es. sildenafil, tadalafil, vardenafil) efarmaco puo' determinare in alcuni pazienti l'insorgenza di sintomi i potensivi.

Effetti indesiderati

Sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: vertigini, cefalea, rialzo termico, dolenzia addominale, cervicale e toracica. Nella maggior parte dei casi, tali sintomi scompaiono con il proseguimento della terapia senza richiedere riduzione della posologia. Come tutti i derivati chinazolinici si possono verificare disturbi di tipo posturale, soprattutto come effetto prima dose. Sono stati riferiti altri sintomi che pero' non sono distinguibili con sicurezza da quelli che potrebbero essere presenti di per se' in soggetti ipertesi non sottoposti altrattamento con la Terazosina, in particolare: depressione, insonnia, irritabilita', parestesia. L'uso del prodotto ha portato alla segnala zione di alcuni casi di trombocitopenia e fibrillazione atriale ed, indonne in menopausa, di alcuni casi di incontinenza urinaria. In studi clinici post-marketing sono stati segnalati anche casi di priapismo.

Gravidanza e allattamento

Il farmaco non si e' dimostrato teratogeno ne' embriotossico, tuttavianon essendone ancora stabilita la sicurezza di impiego, esso non va s omministrato in gravidanza ed allattamento.