Itraconazolo Eg - 8cps 100mg

Dettagli:
Nome:Itraconazolo Eg - 8cps 100mg
Codice Ministeriale:037080037
Principio attivo:Itraconazolo
Codice ATC:J02AC02
Fascia:A
Prezzo:7.5
Rimborso:7.5
Produttore:Eg Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ITRACONAZOLO EG 100 MG CAPSULE RIGIDE

Formulazioni

Itraconazolo Eg - 8cps 100mg

Categoria farmacoterapeutica

Antimicotici per uso sistemico.

Principi attivi

Itraconzolo.

Eccipienti

Contenuto delle capsule: sfere di zucchero (Saccarosio, amido di mais), ipromellosa, sorbitano stearato, silice colloidale idrata. Capsule rigide di gelatina. Corpo/Cappuccio: gelatina, ossido di ferro rosso (E172), titanio diossido (E171).

Indicazioni

L'itraconazolo e' indicato per il trattamento delle seguenti infezionimicotiche qualora si pensi siano suscettibili: candidiasi vulvovagina le, candidiasi orale, pitiriasi versicolor, micosi cutanee, micosi ungueali (causata da dermatofiti e lieviti).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' verso l'itraconazolo o uno qualsiasi degli eccipienti. La somministrazione contemporanea di itraconazolo con i seguenti medicinali non e' raccomandata: substrati metabolizzati dal CYP3A4 che possono prolungare l'intervallo QT, ad esempio e' controindicata la somministrazione concomitante di itraconazolo capsule ed astemizolo, bepridile, cisapride, dofetilide, levacetilmetadolo (levometadile), mizolastina, pimozide, chinidina, sertindolo e terfenadina. La somministrazione concomitante puo' determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi substrati con conseguente prolungamento dell'intervallo QT e raramente la comparsa di torsioni di punta. Inibitori dell'HMG-CoA riduttasi metabolizzato dal CYP3A4 come l'atorvastatina, la lovastatina e la simvastatina; triazolam, midazolam per via orale; gli alcaloidi dell'ergot come la diidroergotamina, l'ergometrina (ergonovina) l'ergotamina e la metilergometrina (metilergonovina); eletriptan; nisoldipina; le capsule di itraconazolo non devono essere somministrate a pazienti con evidente disfunzione ventricolare come insufficienza cardiaca congestizia (ICC) o anamnesi positiva per ICC, tranne che per il trattamento di infezioni con pericolo di vita o di altre gravi infezioni; le capsule di itraconazolo non devono essere impiegate durante la gravidanza (tranne che nei casi potenzialmente fatali); le donne in eta' fertile in trattamento con itraconazolo devono prendere adeguate precauzioni contraccettive. E' necessario far uso di un metodo anticoncezionale affidabile fino alla comparsa delle prime mestruazioni in seguito alla conclusione del trattamento con itraconazolo.

Posologia

Le capsule di itraconazolo sono per uso orale. Le capsule devono essere assunte immediatamente dopo i pasti. Le capsule devono essere inghiottite intere. >>Adulti. Candidiasi vulvovaginale: 200 mg la mattina e 200 mg la sera per 1 giorno. Candidiasi orale: 100 mg una volta al giorno per 2 settimane. Pitiriasi versicolor: 200 mg una volta al giorno per 1 settimana. Tinea corporis/cruris: 100 mg una volta al giorno per2 settimane. Tinea pedis/manus: 100 mg due volte al giorno per 4 sett imane. >>Micosi ungueali. Trattamento pulsato. Unghie delle dita dei piedi con o senza infezione alle unghie delle mani: 200 mg due volte algiorno per 7 giorni, seguiti da un intervallo di 3 settimane, per un totale di 3 volte. Unghie delle dita delle mani: 200 mg due volte al giorno per 7 giorni, seguiti da un intervallo di 3 settimane, per un totale di 2 volte; oppure: 200 mg una volta al giorno per 3 mesi. Per l'infezione della pelle gli effetti clinici massimi si raggiungono entro1-4 settimane dopo la sospensione del trattamento e per le infezioni alle unghie in 6-9 mesi dopo la sospensione del trattamento. Cio' avviene poiche' le eliminazioni di itraconazolo dalla pelle e dalle unghiee' piu' lenta che dal plasma. Popolazione pediatrica: poiche' i dati clinici sull'uso di itraconazolo (soluzione orale) nei pazienti pediatrici e' limitata, il suo impiego nei bambini non e' raccomandato a meno che il potenziale beneficio superi i potenziali rischi. Profilassi delle infezioni micotiche: non sono disponibili dati di efficacia nei bambini neutropenici. La limitata esperienza disponibile sulla sicurezza e' di una dose di 5 mg/kg/die somministrata in due assunzioni. Anziani: non vi sono dati sufficienti circa l'itraconazolo sugli anziani perche' il suo uso sia raccomandato, a meno che i potenziali benefici superino i rischi. Alterazione della funzionalita' epatica: l'itraconazolo e' metabolizzato principalmente nel fegato. Si e' osservata una leggera diminuzione della biodisponibilita' orale in pazienti cirrotici, benche' cio' non sia statisticamente significativo. L'emivita di eliminazione era significativamente aumentata. La dose deve essere aggiustata se necessario. Puo' essere necessario il monitoraggio dei livelli plasmatici. Alterazione della funzionalita' renale: la biodisponibilita' orale di itraconazolo puo' essere inferiore in pazienti con insufficienza renale. Puo' essere considerato un adeguamento della dose. Puo' essere necessario il monitoraggio dei livelli plasmatici. L'itraconazolo non puo' essere eliminato con la dialisi. Diminuzione dell'acidita'gastrica: l'assorbimento di itraconazolo viene compromesso quando l'a cidita' gastrica e' diminuita. La compromissione dell'assorbimento in pazienti neutropenici e con AIDS puo' portare a livelli bassi di itraconazolo nel sangue e a mancanza di efficacia. In tali casi e' indicatoil monitoraggio dei livelli plasmatici e se necessario un aumento del la dose di itraconazolo fino a 200 mg 2 volte al giorno.

Conservazione

Non conservare ad una temperatura superiore a 30 gradi C.

Avvertenze

Non vi sono informazioni riguardo all'ipersensibilita' incrociata tra itraconazolo e altri agenti antimicotici azolici. Occorre prestare attenzione nel prescrivere itraconazolo a pazienti con ipersensibilita' verso altri agenti azolici. In uno studio su volontari sani con itraconazolo per via intravenosa, e' stata osservata una diminuzione transitoria asintomatica della frazione di eiezione del ventricolo sinistro, che si e' risolta prima dell'infusione successiva. La rilevanza clinicadi queste osservazioni relativamente alle formulazioni per via orale non e' conosciuta. E' stato dimostrato che l'itraconazolo ha un effetto inotropico negativo ed e' stato associato con casi di insufficienza cardiaca congestizia. L'insufficienza cardiaca e' stata riportata con maggiore frequenza nelle segnalazioni spontanee relative alla dose giornaliera totale da 400 mg che in quelle relative a dosi giornaliere totali inferiori, il che suggerisce la possibilita' che il rischio di insufficienza cardiaca aumenti con l'aumentare della dose giornaliera totale di itraconazolo. Non utilizzare l'itraconazolo in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o con anamnesi di insufficienza cardiaca congestizia a meno che i benefici non superino nettamente i rischi. Occorre considerare per la valutazione individuale dei rischi/benefici i fattori come la gravita' dell'indicazione, lo schema posologico (ad es, la dose giornaliera totale) e i fattori di rischio individuali per l'insufficienza cardiaca congestizia. Occorre informare questi pazienti dei segni e sintomi dell'insufficienza cardiaca congestizia, e trattarli con cautela e devono essere monitorati alla ricerca di segni e sintomi dell'insufficienza cardiaca congestizia durante il trattamento; se tali segni o sintomi dovessero verificarsi durante il trattamento, sospendere l'uso di itraconazolo. Gli inibitori dei canali del calcio possono avere effetti inotropici negativi che possono aggiungersi a quelli dell'itraconazolo. Inoltre l'itraconazolo puo' inibire il metabolismo degli inibitori dei canali del calcio. E' pertanto necessariacautela in caso di somministrazione concomitante di itraconazolo ed i nibitori dei canali del calcio a causa del rischio aumentato di ICC. Si sono verificati casi molto rari di epatotossicita' grave, inclusi alcuni casi di insufficienza epatica acuta letale, con l'uso di itraconazolo. La maggior parte di questi casi hanno coinvolto pazienti che avevano una epatopatia preesistente, erano trattati per altre indicazionisistemiche, avevano altre significative condizioni mediche e/o assume vano altri farmaci epatotossici. Alcuni di questi casi si sono osservati entro il primo mese del trattamento, alcuni addirittura entro la prima settimana. Si deve considerare la possibilita' di un monitoraggio della funzionalita' epatica in pazienti che ricevono il trattamento con itraconazolo. Istruire i pazienti a riferire immediatamente i segnie i sintomi dell'epatite come anoressia, nausea, vomito, fatica, dolo re addominale o urine scure. Sospendere il trattamento e procedere al monitoraggio epatico. Non si deve iniziare il trattamento in pazienti con aumentati enzimi epatici o con epatopatie attive, o che hanno gia'sofferto di tossicita' epatica con altri farmaci, a meno che il benef icio atteso superi il rischio di un danno epatico. In tali casi e' necessario il monitoraggio degli enzimi epatici. L'assorbimento di itraconazolo dalle capsule di Itraconazolo viene compromesso quando l'acidita' gastrica e' ridotta. I pazienti che assumono anche farmaci che neutralizzano l'acidita' (come idrossido di alluminio), devono assumere questi farmaci almeno 2 ore dopo l'assunzione delle capsule di itraconazolo. Si consiglia di somministrare le capsule di itraconazolo con liquidi che contengono CO2 in quei pazienti con acloridria come ad esempioalcuni pazienti con AIDS e pazienti che assumono soppressori della se crezione acida (quali antagonisti H2, inibitori della pompa protonica). I dati clinici relativi all'uso di itraconazolo nei pazienti pediatrici sono limitati. Non somministrare le capsule ai pazienti pediatricia meno che il possibile beneficio superi i rischi potenziali. I dati clinici relativi all'uso di itraconazolo nei pazienti anziani sono limitati. Non somministrare le capsule a questi pazienti a meno che il possibile beneficio superi i rischi potenziali. L'itraconazolo e' metabolizzato principalmente nel fegato. Sono disponibili dati limitati sull'uso di itraconazolo per via orale nei pazienti con alterata funzionalita' epatica. In questa popolazione di pazienti il farmaco deve esseresomministrato con cautela. L'emivita di eliminazione e' piu' lunga e la biodisponibilita' e' inferiore in pazienti con cirrosi. Puo' esserenecessario un adeguamento della dose. Sono disponibili dati limitati sull'uso di itraconazolo per via orale nei pazienti con alterata funzionalita' renale. In questa popolazione di pazienti il farmaco deve essere somministrato con cautela. La biodisponibilita' orale di itraconazolo puo' essere inferiore in pazienti con insufficienza renale. Puo' essere considerato un adeguamento della dose. Nei pazienti in trattamento con itraconazolo e' stata segnalata una transitoria o permanente perdita dell'udito. Molte di queste segnalazioni includevano la somministrazione concomitante di chinidina, che e' controindicata. La perdita di udito si risolve di norma alla sospensione del trattamento, puo' tuttavia persistere in alcuni pazienti. La biodisponibilita' orale di itraconazolo puo' essere ridotta in alcuni pazienti immunocompromessi. Itraconazolo 100 mg non e' raccomandato come terapia iniziale in pazienti ad immediato pericolo di vita. Per pazienti affetti da AIDS, gia' trattati per un'infezione sistemica come sporotricosi, blastomicosi, istoplasmosi o criptococcosi (meningea e non-meningea) e che sono considerati a rischio di ricaduta, occorre valutare l'opportunita' di una terapia di mantenimento. Se si verifica neuropatia, che puo' essere attribuita all'itraconazolo, sospendere il trattamento. Questo medicinale contiene saccarosio. In caso di candidosi sistemica, se si sospetta ilcoinvolgimento di ceppi di Candida resistenti al fluconazolo, non e' possibile essere certi che questi siano suscettibili all'itraconazolo,ragion per cui la loro suscettibilita' dovra' essere verificata prima dell'inizio della terapia con itraconazolo. Potenzialmente Itraconazo lo puo' dar luogo a interazioni clinicamente importanti con altri farmaci. L'itraconazolo non deve essere usato prima di due settimane dopo la sospensione del trattamento con farmaci induttori del CYP3A4 (rifampicina, rifabutina, fenobarbitale, fenitoina, carbamazepina, Hypericumperforatum (erba di S.Giovanni)). L'uso di itraconazolo con questi fa rmaci puo' portare a livelli plasmatici subterapeutici di itraconazoloe quindi all'insuccesso del trattamento.

Interazioni

Farmaci che interferiscono con l'assorbimento dell'itraconazolo: farmaci che riducono l'acidita' gastrica diminuiscono l'assorbimento di Itraconazolo. L'itraconazolo e' metabolizzato principalmente dal CYP3A4. Studi di interazione sono stati condotti con rifampicina, rifabutina efenitoina. Dato che la biodisponibilita' di itraconazolo e idrossitra conazolo in questi studi e' diminuita al punto che l'efficacia puo' essere ampiamente ridotta, la combinazione di itraconazolo con questi potenti induttori di questo enzima non e' raccomandata. Non sono disponibili studi di interazione con altri induttori di enzimi come carbamazepina, hypericum perforatum, fenobarbitale e isoniazide, ma ci si possono aspettare effetti simili. Non somministrare l'itraconazolo prima didue settimane dalla sospensione del trattamento con qualsiasi farmaco induttore del CYP3A4. Potenti inibitori di questo enzima come ritonav ir, indinavir, sequinavir, sildenafil, tadalafil, alcuni agenti antineoplastici, sirolimus, claritromicina ed eritromicina possono incrementare la biodisponibilita' di itraconazolo. Itraconazolo puo' inibire ilmetabolismo dei farmaci metabolizzati dalla famiglia enzimatica 3A de l citocromo P450. In tale caso si puo' verificare un aumento e/o un prolungamento dei loro effetti, inclusi quelli indesiderati. Quando si utilizza in concomitanza un altro farmaco, consultare la sua scheda tecnica per quanto riguarda il suo metabolismo. Dopo l'interruzione del trattamento, i livelli plasmatici di itraconazolo diminuiscono gradualmente, a seconda della dose e della durata del trattamento. Questo deveessere considerato nel valutare l'effetto inibitorio di itraconazolo su farmaci in co-somministrazione. I seguenti farmaci sono controindicati durante il trattamento: astemizolo, bepridil, cisapride, dofetilide, levacetilmetadolo (levametadile), mizolastina, pimozide, chinidina,sertindolo e terfenadina sono controindicati durante il trattamento c on itraconazolo, in quanto una co- somministrazione puo' comportare unaumento delle concentrazioni plasmatiche di questi substrati con cons eguente allungamento dell'intervallo di QT e qualche episodio di torsione di punta; inibitori dell'HMG-CoA riduttasi metabolizzato dal CYP3A4 come l'atorvastatina, la lovastatina e la simvastatina; triazolam e midazolam per via orale; gli alcaloidi dell'ergot come la diidroergotamina, l'ergometrina (ergonovina) l'ergotamina e la metilergometrina (metilergonovina); eletriptan; nisoldipina. Prestare attenzione alla co-somministrazione dell'itraconazolo con i calcio antagonisti, a causa di un possibile aumento del rischio di ICC. Oltre alle possibili interazioni farmacocinetiche che coinvolgono il CYP3A4 ed il metabolismo delfarmaco, i calcio antagonisti possono avere un effetto inotropo negat ivo che andrebbe ad addizionarsi a quello dell'itraconazolo. Utilizzare i seguenti farmaci con cautela e si raccomanda di monitorare i loro livelli plasmatici, gli effetti e gli effetti indesiderati. Ridurre illoro dosaggio, se necessario, se somministrati contemporaneamente a i traconazolo. Anticoagulanti orali: l'itraconazolo puo' potenziare l'effetto del warfarin. E' raccomandato il monitoraggio del tempo di protrombina se tale combinazione viene utilizzata. Inibitori della proteasidell'HIV come ritonavir, indinavir, sequinavir: dato che gli inibitor i della proteasi dell'HIV sono principalmente metabolizzati dal CYP3A4ci si aspetta un incremento delle concentrazioni plasmatiche se usati concomitantemente. Agenti per il trattamento della disfunzione eretti le come sildenafil e tadalafil: l'itraconazolo puo' aumentare i livelli plasmatici di questi farmaci con possibili effetti indesiderati comeconseguenza. Alcuni agenti antitumorali quali alcaloidi della Vinca, busulfan, docetaxel e trimetrexato: l'itraconazolo puo' inibire il metabolismo di questi farmaci. La clearance di busulfan si e' ridotta del20% se somministrato in concomitanza con itraconazolo. Calcio antagon isti metabolizzati dal CYP3A4 come diidropiridine e verapamil. Alcuni agenti immunosoppressivi: ciclosporina, rapamicina (noto anche come sirolimus) e tacrolimus; (l'itraconazolo puo' aumentare i livelli plasmatici di questi farmaci con possibili effetti indesiderati come conseguenza. Monitorare la concentrazione plasmatica di ciclosporina, tacrolimus e sirolimus se usati assieme con itraconazolo). Alcuni glicocorticoidi come budesonide, desametasone (itraconazolo riduce la clearance del desametosone somministrato per via endovenosa del 68%), fluticasonee metilprednisolone (itraconazolo inibisce il metabolismo del metilpr esnisolone. E' stato osservato un incremento di 4 volte dell'esposizione ed un aumento di 2 volte dell'emivita. Vi e' un rischio di effetti collaterali steroidei, in particolare durante un lungo trattamento se la dose non viene adeguata). Digossina (per inibizione della glicoproteina P): l'itraconazolo sembra inibire la P-gp. La co-somministrazionedella digossina e dell'itraconazolo ha portato ad un incremento delle concentrazioni plasmatiche della digossina con sintomi della tossicit a' tipici della digossina. La diminuzione della clearance urinaria della digossina ha suggerito che l'itraconazolo puo' inibire l'azione della glicoproteina P che trasporta la digossina fuori dalle cellule tubulari renali fino alle urine. Monitorare i livelli plasmatici di digossina durante la co-somministrazione con itraconazolo. Agenti per il trattamento della disfunzione erettile come sildenafil e tadalafil: l'itraconazolo puo' aumentare i livelli plasmatici di questi farmaci con possibili effetti indesiderati come conseguenza. Alprazolam: una co- somministrazione di itraconazolo e alprazolam porta ad una inibizione del60% della clearance dell'alprazolam. Un incremento della concentrazio ne plasmatica puo' potenziare e prolungare gli effetti ipnotici e sedativi. Buspirone: una co-somministrazione di itraconazolo e buspirone (come singola dose orale) risulta in un incremento significativo (19 volte) nella biodisponibilita'. E' necessario un adeguamento della dose quando l'itraconazolo e buspirone devono essere co-somministrati. Altri: alfentanil, brotizolam, carbamazepina, cilostazolo, disopiramide, ebastina, fentanile, alofrantina, midazolam IV, reboxetina, repaglinide, rifabutina: l'importanza della concentrazione aumenta e la rilevanzaclinica di questi cambiamenti durante la cosomministrazione con itrac onazolo rimane da stabilire. Non e' stata osservata alcuna interazionetra itraconazolo e AZT (zidovudina) e fluvastatina. Itraconazolo non ha dimostrato effetti inducenti sul metabolismo di etinilestradiolo e noretisterone. Gli studi in vitro hanno dimostrato che non vi sono interazioni per il legame con le proteine plasmatiche tra itraconazolo e imipramina, propranololo, diazepam, cimetidina, indometacina, tolbutamide e sulfametazina.

Effetti indesiderati

Approssimativamente il 9% dei pazienti possono avere reazioni avverse durante l'assunzione di itraconazolo. L'incidenza di eventi avversi era maggiore (circa del 15%) specialmente in pazienti che ricevevano un trattamento continuativo prolungato (circa 1 mese). Le reazioni avverse riportate piu' frequentemente sono state di origine gastrointestinale, dermatologica ed epatica. All'interno di ciascuna divisione del sistema anatomico, le reazioni avverse al farmaco sono ordinate secondo la classificazione delle frequenze riportate, usando la seguente convenzione: molto comune (1/10); comune (da 1/100 a <1/10); non comune (da 1/1.000 a <1/100); raro (da 1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia; non nota: neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'; non nota: reazioni allergiche anafilattiche e anafilattoidi, edema angioneurotico, malattia da siero. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: ipokalemia e ipertrigliceridemia. Patologie del sistema nervoso. Non comune: parestesia, cefalea, capogiri; raro: ipoestesia; non nota: neuropatia periferica. Patologie dell'occhio. Raro: disturbi della vista; non nota: visioneannebbiata e diplopia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito; non nota: perdita dell'udito transitoria o permanente. Patol ogie cardiache. Non nota: insufficienza cardiaca congestizia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: edema polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: dolori addominali, nausea; non comune: disgeusia, flatulenza, vomito, dispepsia, diarrea e costipazione; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: iperbilirubinemia, aumento dell'alanina transferasi, aumento dell'aspartato amino transferasi; raro: aumenti reversibili degli enzimi epatici; non nota: insufficienza epatica acuta letale, grave epatotossicita', epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash; non comune: orticaria, alopecia, prurito; non nota: necrolisi epidermica tossica, Sindrome di Stevens-Johnsons, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, vasculite leucocitoclastica, fotosensibilita'. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Raro: pollachiuria; non nota: incontinenza urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: alterazioni mestruali; non nota: disfunzioni erettili. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: edema; raro: piressia. Popolazione pediatrica: lasicurezza di itraconazolo (soluzione orale) e' stata valutata in pazi enti pediatrici di eta' compresa tra 6 mesi e i 14 anni che hanno partecipato a cinque studi clinici in aperto. Questi pazienti hanno ricevuto almeno una dose di itraconazolo (soluzione orale) e hanno fornito dati di sicurezza per la profilassi delle infezioni fungine o per il trattamento della candidosi orale o infezioni fungine sistemiche. Sulla base dei dati di sicurezza raccolti da questi studi clinici, le reazioni avverse molto comuni riportate in pazienti pediatrici sono state vomito, piressia, diarrea, infiammazione delle mucose, rash, dolore addominale, nausea, ipertensione e tosse. La natura delle reazioni avversenei pazienti pediatrici e' simile a quella osservata in soggetti adul ti, ma l'incidenza e' maggiore nei pazienti pediatrici.

Gravidanza e allattamento

L'itraconazolo non deve essere utilizzato in gravidanza tranne che in caso di micosi sistemiche ad elevato pericolo di vita dove il beneficio atteso per la madre sia superiore al rischio potenziale per il feto.Gli studi effettuati sugli animali hanno mostrato tossicita' riprodut tiva. Non sono disponibili informazioni sufficienti sull'uso di Itraconazolo durante la gravidanza. Nella fase di farmacovigilanza, si sono riscontrati casi di anomalie congenite, come malformazioni alla muscolatura scheletrica, al tratto genito-urinario, all'apparato cardiovascolare, agli occhi e anche malformazioni cromosomiche e multiple. Non e'stata, pero', definita una relazione causale fra la comparsa di quest e anomalie e l'utilizzo di itraconazolo. Studi epidemiologici sull'esposizione a itraconazolo durante il primo trimestre di gravidanza (la maggior parte delle pazienti e' stata sottoposta ad un breve trattamento per una candidosi vulvovaginale) non hanno evidenziato un aumento del rischio di malformazioni rispetto a soggetti che non si sono mai esposti a farmaci teratogeni noti. Si raccomanda alle donne in eta' fertile di utilizzare misure contraccettive durante il trattamento con itraconazolo in capsule e continuarle ad usare fino alla mestruazione successiva al periodo di fine del trattamento con itraconazolo. Solo una piccolissima quantita' di itraconazolo e' escreto nel latte materno. I benefici attesi dalla terapia con itraconazolo devono percio' superarei potenziali rischi dell'allattamento. In caso di dubbio la paziente non deve allattare al seno.