Isentress - Fl 60cpr Riv 400mg
Dettagli:
Nome:Isentress - Fl 60cpr Riv 400mgCodice Ministeriale:038312017
Principio attivo:Raltegravir Potassico
Codice ATC:J05AX08
Fascia:H
Prezzo:900.4
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Msd Italia Srl
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:30 mesi
Denominazione
ISENTRESS 400 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Formulazioni
Isentress - Fl 60cpr Riv 400mg
Categoria farmacoterapeutica
Antivirale per uso sistemico e altri antivirali.
Principi attivi
Ogni compressa rivestita con film contiene 400 mg di raltegravir (potassico).
Eccipienti
Interno della compressa: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, calcio fosfato dibasico anidro, ipromellosa 2208, polossamero 407,sodio stearil fumarato, magnesio stearato. Rivestimento della compres sa: alcool polivinilico, titanio diossido (E 171), polietilen glicole 3350, talco, ferro ossido rosso (E 172), ferro ossido nero (E 172).
Indicazioni
Il farmaco e' indicato in associazione con altri medicinali antiretrovirali per il trattamento dell'infezione da virus dell'immunodeficienzaumana (HIV-1) in pazienti adulti. Questa indicazione e' sostenuta dai dati di sicurezza ed efficacia relativi a 2 studi in doppio cieco, co ntrollati con placebo su pazienti con esperienza di trattamento e a uno studio in doppio cieco, con controllo attivo su pazienti naive al trattamento.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Posologia
Usare il farmaco in associazione con altre terapie antiretrovirali (ART) attive. L'uso di raltegravir in pazienti precedentemente ART-naive e' basato su uno studio nel quale il farmaco e' stato somministrato insieme ad altri due NRTI. Il dosaggio raccomandato del farmaco negli adulti e' di 400 mg, due volte al giorno, con o senza cibo. L'effetto del cibo sull'assorbimento di raltegravir e' incerto. Non e' raccomandato masticare, frantumare o dividere le compresse. Ci sono informazioni limitate sull'uso del farmaco nell'anziano. Di conseguenza, usare il farmaco con cautela in questa popolazione. La sicurezza e l'efficacia del farmaco non e' stata stabilita nei pazienti di eta' inferiore a 16 anni. Nessun aggiustamento del dosaggio e' necessario nei pazienti concompromissione renale. Nessun aggiustamento del dosaggio e' necessari o nei pazienti con compromissione epatica lievemoderata. La sicurezza e l'efficacia del farmaco non e' stata stabilita nei pazienti con disturbi epatici di base severi. Di conseguenza, usare il farmaco con cautela in pazienti con grave compromissione epatica. Modo di somministrazione: orale.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze
Informare i pazienti che l'attuale terapia antiretrovirale non e' curativa dell'HIV e non e' provato che prevenga la trasmissione dell'HIV ad altri individui attraverso il sangue o il rapporto sessuale. Continuare ad utilizzare opportune precauzioni. Globalmente, nella farmacocinetica di raltegravir e' stata osservata una variabilita' considerevoleintere intra-individuale. Raltegravir ha una barriera genetica alla r esistenza relativamente bassa. Pertanto, quando possibile, somministrare raltegravir con altri 2 farmaci anti-retrovirali attivi per minimizzare il potenziale di fallimento virologico e lo sviluppo di resistenza. In pazienti naive al trattamento, i dati di studi clinici sull'uso di raltegravir sono limitati all'uso in combinazione con due inibitorinucleotidici della trascrittasi inversa (NRTIs) (emtricitabina e teno fovir disoproxil fumarato). La sicurezza e l'efficacia del farmaco none' stata stabilita nei pazienti con disturbi epatici di base severi. Di conseguenza, usare il farmaco con cautela in pazienti con compromissione epatica severa. I pazienti con un'alterata funzionalita' epaticapresistente, inclusi quelli con epatite cronica, presentano una frequ enza piu' elevata di alterazioni della funzione epatica in corso di terapia antiretrovirale di associazione e devono essere monitorati secondo l'iter consueto. Se in tali pazienti si rileva un peggioramento dell'epatopatia, considerare l'interruzione o la sospensione del trattamento. Ci sono dati molto limitati sull'uso del raltegravir in pazienti coinfettati con HIV e virus dell'epatite B (HBV) o virus dell'epatite C (HCV). I pazienti con epatite cronica B o C e trattati con la terapia antiretrovirale di associazione presentano un rischio piu' elevato di sviluppare eventi avversi epatici gravi e potenzialmente fatali. Sebbene si ritenga che l'eziologia sia multifattoriale (includendo uso dicorticosteroidi, assunzione di alcol, immunosoppressione severa, indi ce di massa corporea piu' elevato), sono stati riportati casi di osteonecrosi, soprattutto in pazienti con malattia da HIV in fase avanzata e/o esposizione a lungo termine alla terapia antiretrovirale di associazione. Possibilit? di sviluppare sofferenza e dolore articolare, rigidita' articolare o difficolta' motoria. In pazienti affetti da HIV condeficienza immunitaria grave al momento della istituzione della terap ia antiretrovirale di combinazione (CART), puo' insorgere una reazioneinfiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residuali e caus are condizioni cliniche serie, o il peggioramento dei sintomi. Tipicamente, tali reazioni sono state osservate entro le prime settimane o mesi dall'inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART). Esempi rilevanti di cio' sono le retiniti da citomegalovirus, le infezioni micobatteriche generalizzate e/o focali e la polmonite da Pneumocystis jiroveci (gia' nota come Pneumocystis carinii ). Valutare qualsiasi sintomatologia infiammatoria e, se necessario, instaurare un trattamento. Usare cautela nel somministrare il farmaco in concomitanza a potenti induttori della uridin-difosfoglicuronosil- transferasi (UGT) 1A1 (ad es., la rifampicina). La rifampicina riduce i livelli plasmaticidi raltegravir; l'impatto sulla efficacia di raltegravir non e' noto. Comunque, se non e' possibile evitare la co-somministrazione con rifa mpicina, prendere in considerazione il raddoppio del dosaggio del farmaco. Sono state riportate miopatia e rabdomiolisi; comunque la associazione del farmaco a questi due eventi non e' nota. Usare con cautela in pazienti che hanno avuto miopatia o rabdomiolisi in passato o hanno qualsiasi condizione predisponente compresi altri medicinali associaticon queste condizioni. Il rash si e' verificato piu' comunemente in p azienti con esperienza di trattamento che ricevevano regimi terapeutici contenenti il farmaco + darunavir rispetto a pazienti che ricevevanoil farmaco senza darunavir o darunavir senza il farmaco. Il medicinal e contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Interazioni
Studi in vitro indicano che raltegravir non e' un substrato degli enzimi del citocromo P450 (CYP), non inibisce gli enzimi CYP1A2, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 o CYP3A, non induce il CYP3A4 e non inibisce il trasporto mediato dalla glicoproteina P. Sulla base di questidati, non e' previsto che il farmaco alteri la farmacocinetica di med icinali che sono substrati di questi enzimi o della glicoproteina P. Sulla base di studi in vitro e in vivo , il raltegravir viene eliminatoprincipalmente attraverso la via metabolica della glicuronidazione me diata dalla UGT1A1. Benche' gli studi in vitro indichino che raltegravir non e' un inibitore delle UDP glicuronosiltransferasi (UGT) 1A1 e 2B7, uno studio clinico ha suggerito che una parziale inibizione della UGT1A1 potrebbe manifestarsi in vivo in base agli effetti osservati sulla glicuronidazione della bilirubina. Tuttavia, nelle interazioni farmacologiche l'entita' di questo effetto non sembrerebbe essere di rilevanza clinica. E' stata osservata una considerevole variabilita' inter- e intraindividuale della farmacocinetica del raltegravir. Le informazioni d'interazione farmacologica che seguono sono basate su valori dimedie geometriche; l'effetto nel singolo paziente non puo' essere pro gnosticato con esattezza. In studi d'interazione, il raltegravir non ha avuto effetti rilevanti sulla farmacocinetica di etravirina, maraviroc, tenofovir, contraccettivi ormonali, metadone, o midazolam. Considerato che raltegravir e' metabolizzato principalmente attraverso la UGT1A1, deve essere usata cautela quando il farmaco e' co-somministrato con induttori potenti della UGT1A1. La rifampicina riduce i livelli plasmatici del raltegravir; l'impatto sulla efficacia del raltegravir none' noto. Comunque, se non e' possibile evitare la co-somministrazione con rifampicina, puo' essere preso in considerazione un raddoppio del dosaggio del farmaco. L'impatto di altri potenti induttori di enzimi che metabolizzano farmaci, quali fenitoina e fenobarbitale, sull'UGT1A1 non e' noto. Induttori meno potenti possono essere usati con il dosaggio raccomandato del farmaco. La co-somministrazione del farmaco con altri medicinali noti per essere potenti inibitori della UGT1A1 puo' aumentare i livelli plasmatici di raltegravir. Inibitori meno potenti della UGT1A1 possono anche aumentare i livelli plasmatici di raltegravir, ma in misura minore rispetto ad atazanavir. Inoltre, il tenofovir puo' aumentare i livelli plasmatici di raltegravir, tuttavia, il meccanismo attraverso cui questo effetto si verifica non e' noto. Negli studi clinici, una percentuale considerevole di pazienti assumeva atazanavir e/o tenofovir, entrambi agenti che determinano aumenti dei livelli plasmatici di raltegravir, nell'ambito dei regimi terapeutici di base ottimizzati. Il profilo di sicurezza nei pazienti che assumevano atazanavir e/o tenofovir era generalmente risultato simile al profilo di sicurezza dei pazienti che non hanno assunto questi agenti. Di conseguenza, non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio. In soggetti sani, la co-somministrazione del farmaco con omeprazolo aumenta i livelli plasmatici di raltegravir. Poiche' gli effetti dell'aumento del pH gastrico sull'assorbimento del raltegravir in pazienti infettati con HIV sono incerti, utilizzare il farmaco con medicinali che aumentano il pH gastrico solo se indispensabile. >>Antiretrovirali. Inibitori dellaproteasi (IP). Atazanavir/ritonavir (raltegravir 400 mg due volte al giorno): non necessario l'aggiustamento del dosaggio del farmaco. Tipranavir/ritonavir (raltegravir 400 mg due volte al giorno): non necessario l'aggiustamento del dosaggio del farmaco. Inibitori della trascrittasi inversa non nucleosidici (NNRTI). Efavirenz raltegravir 400 mg dose singola): non necessario l'aggiustamento del dosaggio del farmaco. Etravirina (raltegravir 400 mg due volte al giorno): non necessario l'aggiustamento del dosaggio del farmaco o etravirina. Inibitori della trascrittasi inversa nucleosidici/nucleotidici. Tenofovir (raltegravir 400 mg due volte al giorno): non necessario l'aggiustamento del dosaggio del farmaco o di tenofovir disoproxil fumarato. Inibitori del CCR5.Maraviroc (raltegravir 400 mg due volte al giorno): non necessario l' aggiustamento del dosaggio del farmaco o maraviroc. >>Antimicrobici. Antimicobatterici. Rifampicina (raltegravir 400 mg dose singola): la rifampicina riduce i livelli plasmatici del farmaco. Se non ? possibile evitare la co-somministrazione con rifampicina, pu? essere preso in considerazione il raddoppio del dosaggio del farmaco. >>Sedativi. Midazolam (raltegravir 400 mg due volte al giorno): non necessario l'aggiustamento del dosaggio del farmaco o di midazolam. Questi risultati indicano che il raltegravir non ? un induttore o un inibitore del CYP3A4; ?pertanto atteso che il raltegravir non interferisca con la farmacocin etica dei medicinali substrati del CYP3A4. >>Antiulcera. Omeprazolo (raltegravir 400 mg dose singola): la co-somministrazione di inibitori della pompa protonica od altri medicinali antiulcera pu? aumentare i livelli plasmatici del raltegravir. Non usare il medicinale con farmaci che aumentano il pH gastrico a meno che ci? non possa essere evitato. >>Contraccettivi ormonali. Etinil estradiolo norelgestromin (raltegravir 400 mg due volte al giorno): non necessario l'aggiustamento del dosaggio del farmaco o dei contraccettivi ormonali (a base di estrogeni- e/o progesterone). >>Oppioidi analgesici. Metadone (raltegravir 400 mgdue volte al giorno): non necessario l'aggiustamento del dosaggio del farmaco o del metadone.
Effetti indesiderati
Le frequenze sono definite come comuni (da >=1/100 a <1/10), non comuni (da >=1/1.000 a <1/100), e non note (non possono essere stimate dai dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Non comune: herpes genitale, follicolite, gastroenterite, herpes simplex, infezione da herpes virus, herpes zoster, influenza, mollusco contagioso, nasofaringite, infezione del tratto respiratorio superiore. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: papilloma cutaneo. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia, anemiasideropenica, dolore linfonodale, linfoadenopatia, neutropenia. Distu rbi del sistema immunitario. Non comune: sindrome da immunoricostituzione, ipersensibilit? iatrogena, ipersensibilit?. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: anoressia, cachessia, diminuzione dell'appetito, diabete mellito, dislipidemia, ipercolesterolemia, iperglicemia, iperlipidemia, iperfagia, aumento dell'appetito, polidipsia.Disturbi psichiatrici. Comune: sogni anomali, insonnia; non comune: d isturbo mentale, tentativo di suicidio, ansia, stato confusionale, umore depresso, depressione, depressione maggiore, insonnia mediana, umore alterato, incubi, attacco di panico, disturbi del sonno; non nota: ideazione suicidaria, comportamento suicidario (particolarmente in pazienti con una storia preesistente di malattia psichiatrica). Patologie del sistema nervoso. comune: capogiro, cefalea; non comune: amnesia, sindrome del tunnel carpale, disturbo cognitivo, disturbo dell'attenzione, capogiro posturale, disgeusia, ipersonnia, ipoestesia, letargia, alterazione della memoria, emicrania, neuropatia, neuropatia periferica, parestesia, sonnolenza, cefalea da tensione, tremore. Patologie dell'occhio. Non comune: alterazione visiva. Patologie dell'orecchio e dellabirinto. Comune: vertigini; non comune: tinnito. Patologie cardiach e. Non comune: palpitazioni, bradicardia sinusale, extrasistoli ventricolari. Patologie vascolari. Non comune: vampata di calore, ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: disfonia, epistassi, congestione nasale. Patologie gastrointestinali. Comune: distensione addominale, dolore addominale, diarrea, flatulenza, nausea, vomito; non comune: gastrite, fastidio a livello dell'addome, dolore nella parte superiore dell'addome, dolorabilit? addominale, fastidio a livello anorettale, costipazione, bocca secca, dispepsia, fastidio a livello epigastrico, duodenite erosiva, eruttazione, malattia dareflusso gastroesofageo, gengivite, glossite, odinofagia, pancreatite acuta, ulcera peptica, emorragia rettale. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite steatosi epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash; non comune: acnea, alopecia, dermatite acneiforme, cute secca, eritema, atrofia dei tessuti del viso, iperidrosi, lipodistrofia acquisita, lipoipertrofia, sudorazioni notturne, prurito, prurito generalizzato, rash maculare, rash maculo-papulare, rash pruriginoso, lesione cutanea, orticaria, xeroderma; non nota: sindrome di Stevens-Johnson. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia, artrite, dolore dorsale, dolore al fianco, dolore muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo, osteopenia, dolore alle estremit? tendinite. Patologie renali e urinarie. Non comune: insufficienza renale, nefrite, nefrolitiasi, nicturia, cisti renale, alterazione della funzionalit? renale, nefrite tubulo interstiziale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile, ginecomastia, sintomi della menopausa. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, affaticamento, piressia; non comune: fastidio a livello del torace, brividi, edema facciale, aumento del tessuto adiposo,sensazione di nervosismo, malessere, edema periferico, dolore. Esami diagnostici. Comune: aumento della alanina aminotransferasi, linfocitiatipici, aumento della aspartato aminotransferasi, aumento dei trigli ceridi sierici, aumento della lipasi; non comune: diminuzione dei neutrofili, aumento della fosfatasi alcalina, diminuzione della albuminemia, aumento della amilasemia, aumento della bilirubinemia, aumento della colesterolemia, aumento della creatininemia, aumento della glicemia,aumento dell'azotemia, aumento della creatinfosfochinasi, aumento del la glicemia a digiuno, presenza di glucosio nelle urine, aumento dellelipoproteine a bassa densit?, diminuzione delle lipoproteine a bassa densit?, aumento delle lipoproteine a bassa densit? diminuzione del numero delle piastrine, presenza di eritrociti nelle urine, aumento della circonferenza della vita, aumento di peso, diminuzione dei leucociti. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune:sovradosaggio accidentale. Sono stati riportati casi di cancro in paz ienti con esperienza di trattamento e in pazienti naive al trattamentoche hanno iniziato il farmaco in associazione con altri agenti antire trovirali. I tipi e le incidenze delle specifiche neoplasie sono statequelle previste nella popolazione con immunodeficienza severa. Il ris chio di sviluppare cancro in questi studi e' stato simile sia nei gruppi che ricevevano il farmaco che nei gruppi di confronto. In soggetti trattati col farmaco sono state osservate alterazioni di grado 2-4 deivalori di laboratorio della creatinchinasi. Sono state riportate miop atia e rabdomiolisi; tuttavia, la correlazione del farmaco con questi eventi non e' nota. Usare con cautela in pazienti che hanno avuto miopatia o rabdomiolisi in passato o hanno qualsiasi condizione predisponente compresi altri medicinali associati con queste condizioni. Casi diosteonecrosi sono stati riportati soprattutto in pazienti con fattori di rischio generalmente noti, patologia da HIV avanzata o esposizione a lungo termine a terapia antiretrovirale combinata (CART). La freque nza non e' nota.
Gravidanza e allattamento
Non vi sono dati adeguati sull'uso del raltegravir in donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo non e' noto. Non usare il farmaco in gravidanza. Non e' noto se raltegravir venga escreto nel latte umano. Raltegravir viene, tuttavia, escreto nel latte di ratti che allattano. Nelratto, alla dose materna di 600 mg/kg/die, le concentrazioni medie di sostanza attiva nel latte sono state circa 3 volte piu' elevate rispe tto a quelle del plasma materno. L'allattamento al seno non e' raccomandato in corso di trattamento col farmaco. E', inoltre, raccomandato che le madri con infezione da HIV non allattino, al fine di evitare il rischio di trasmissione postnatale di HIV.