Irinotecan Kabi - Fl 40mg 2ml

Dettagli:
Nome:Irinotecan Kabi - Fl 40mg 2ml
Codice Ministeriale:038398018
Principio attivo:Irinotecan Cloridrato Triidrato
Codice ATC:L01XX19
Fascia:H
Prezzo:67.6
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Fresenius Kabi Oncology Plc
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi e al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi

Denominazione

IRINOTECAN DABUR

Formulazioni

Irinotecan Kabi - Fl 40mg 2ml
Irinotecan Kabi - Fl 100mg 5ml

Categoria farmacoterapeutica

Citostatici.

Principi attivi

La soluzione contiene 20 mg/ml di irinotecan cloridrato triidrato (equivalente a 17,33 mg/ml di irinotecan).

Eccipienti

Sorbitolo, acido lattico, acqua per preparazioni iniettabili, idrossido di sodio (per regolazione del pH).

Indicazioni

Trattamento di pazienti con carcinoma avanzato del colon-retto: in associazione con 5-fluorouracile e acido folinico in pazienti che non sono stati trattati precedentemente con chemioterapia per la malattia avanzata; come monoterapia in pazienti nei quali non abbia avuto effetto un trattamento convenzionale contenente 5-fluorouracile.

Controindicazioni / effetti secondari

Malattia infiammatoria cronica dell'intestino e/o occlusione intestinale. Anamnesi positiva per gravi reazioni di ipersensibilita' a irinotecan cloridrato triidrato o a uno degli eccipienti di irinotecan. Gravidanza e allattamento. Bilirubina > 3 volte il limite superiore dei livelli normali (LSN). Grave insufficienza midollare. Grado di performance OMS > 2. Uso concomitante di iperico.

Posologia

Da utilizzare nei soli pazienti adulti. Dopo la diluizione, irinotecansoluzione per infusione deve essere infuso in una vena periferica o c entrale. Dosaggio raccomandato. In monoterapia. La dose raccomandata di irinotecan e' 350 mg/m^2 somministrati mediante infusione endovenosadi durata compresa tra 30 e 90 minuti ogni tre settimane. In terapia di associazione (per pazienti non trattati in precedenza) La sicurezzae l'efficacia dell'irinotecan in associazione con 5-fluorouracile (5F U) e acido folinico (FA) sono state stabilite con il seguente schema di trattamento: irinotecan + 5FU/FA ogni due settimane. La dose di irinotecan raccomandata e' 180 mg/m^2 somministrati una volta ogni due settimane come infusione endovenosa di durata compresa tra 30 e 90 minuti, seguiti da infusione di acido folinico e 5-fluorouracile. Adattamento della dose: l'irinotecan deve essere somministrato dopo che tutti gli effetti indesiderati siano tornati nei gradi 0 o 1 della scala NCI-CTC e una volta risolta completamente la diarrea associata al trattamento. All'inizio di una successiva infusione della terapia, la dose di irinotecan e di 5FU, ove applicabile, deve essere ridotta in base al grado piu' elevato degli eventi avversi osservati nell'infusione precedente. Il trattamento deve essere ritardato di 1 o 2 settimane per consentire il recupero dagli effetti indesiderati associati al trattamento.Nel caso in cui si verifichino i seguenti effetti indesiderati, appli care una riduzione della dose di irinotecan e/o 5FU, ove applicabile, del 15-20%: tossicita' ematologica [neutropenia di grado 4, neutropenia febbrile, trombocitopenia e leucopenia; tossicita' non ematologica. Durata del trattamento. Il trattamento con irinotecan deve essere continuato fino a progressione oggettiva della patologia o tossicita' inaccettabile. Popolazioni speciali. Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. In monoterapia: i livelli ematici della bilirubina[fino a tre volte il limite superiore dei livelli normali (LSN)] in p azienti con grado di performance <= 2 determinano la dose iniziale di irinotecan. In questi pazienti con iperbilirubinemia e tempo di protrombina superiore al 50%, la clearance dell'irinotecan e' ridotta, quindi il rischio di ematotossicita' e' maggiore. In questa popolazione di pazienti e' necessario un monitoraggio settimanale dell'emocromo completo. Nei pazienti con valori di bilirubina fino a 1,5 volte il limite superiore dei livelli normali (LSN), la dose raccomandata di irinotecan e' 350 mg/m^2. Nei pazienti con valori di bilirubina compresi tra 1,5 e 3 volte i LSN, la dose raccomandata di irinotecan e' 200 mg/m^2. Ipazienti con bilirubina superiore a 3 volte i LSN non devono essere t rattati con irinotecan. Per i pazienti con insufficienza epatica trattati con irinotecan in associazione non e' disponibile nessun dato. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale. L'uso di irinotecan nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale non e' raccomandato, dal momento che non sono stati condotti studi su tale popolazione. Anziani. Non e' stato condotto nessuno studio farmacocinetico specifico negli anziani. Tuttavia, a causa della maggiore frequenza di riduzione delle funzioni biologiche in questa popolazione, la dose deve essere scelta con cautela. Si richiede una sorveglianza piu' attenta.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Conservare il flaconenella confezione esterna per proteggerlo dalla luce. Non congelare.

Avvertenze

L'uso di irinotecan deve essere riservato a unita' specializzate nellasomministrazione della chemioterapia citotossica e la somministrazion e deve essere effettuata esclusivamente sotto la supervisione di un medico qualificato nell'uso della chemioterapia antitumorale. Data la natura e l'incidenza degli effetti indesiderati, nei seguenti casi irinotecan deve essere prescritto solo dopo avere valutato i benefici attesi rispetto agli eventuali rischi terapeutici: pazienti che presentano fattori di rischio, in particolare con grado di performance OMS=2; neirari casi in cui si preveda che i pazienti possano non attenersi alle raccomandazioni concernenti la gestione degli effetti indesiderati. P er tali pazienti si raccomanda una stretta sorveglianza ospedaliera. Quando si usa irinotecan in monoterapia, esso e' solitamente prescrittocon uno schema di somministrazione ogni tre settimane. Tuttavia, lo s chema di somministrazione settimanale puo' essere preso in considerazione in pazienti che necessitino di un follow-up piu' attento o che siano particolarmente a rischio di neutropenia grave. Diarrea ritardata. I pazienti devono essere messi al corrente del rischio di diarrea ritardata, che puo' verificarsi a oltre 24 ore dalla somministrazione di irinotecan e in qualunque momento prima del ciclo successivo. In monoterapia, il tempo mediano di insorgenza della prima evacuazione liquida e' stato il quinto giorno dopo l'infusione di irinotecan. I pazienti devono informare rapidamente il proprio medico di tale evenienza e iniziare immediatamente una terapia idonea. I pazienti con un rischio maggiore di diarrea sono quelli sottoposti in precedenza a radioterapia addominale/pelvica, quelli con iperleucocitosi basale, quelli che presentano un grado di performance >= 2 e le donne. Se non e' trattata correttamente, la diarrea puo' essere potenzialmente fatale, specialmente se il paziente e' anche neutropenico. Appena compare la prima evacuazione liquida, il paziente deve iniziare ad assumere grandi quantita' di bevande contenenti elettroliti e deve essere immediatamente iniziata un'idonea terapia antidiarroica. Questa terapia antidiarroica sara' prescritta dal reparto in cui e' stato somministrato irinotecan. Dopo la dimissione dall'ospedale, ai pazienti devono essere consegnati i farmaci prescritti, in modo tale che possano trattare la diarrea al suo insorgere. La terapia antidiarroica attualmente raccomandata e' costituita da alte dosi di loperamide. Questa terapia deve continuare per 12 ore dopo l'ultima evacuazione liquida e non deve essere modificata. In nessun caso la loperamide deve essere somministrata per piu' di 48 ore consecutive a queste dosi, a causa del rischio di ileo paralitico, ne'per meno di 12 ore. Quando alla diarrea si associa neutropenia grave [conta neutrofili < 0,5 x 10^9 /l (< 500 cellule/mm^3)], oltre al trattamento antidiarroico deve essere somministrato un antibiotico ad ampio spettro a scopo profilattico. Nei seguenti casi, oltre al trattamento antibiotico, per la gestione della diarrea si raccomanda l'ospedalizzazione: diarrea associata a febbre; diarrea grave; diarrea persistente oltre le 48 ore dall'inizio della terapia con alte dosi di loperamide. La loperamide non deve essere somministrata per profilassi, neppurenei pazienti che hanno avuto diarrea ritardata nei cicli precedenti. Nei pazienti che hanno avuto diarrea grave si raccomanda una riduzionedella dose per i cicli successivi. Ematologia. Durante il trattamento con irinotecan si raccomanda il monitoraggio settimanale dell'emocrom o completo. I pazienti devono essere consapevoli del rischio di neutropenia e del significato della febbre. La neutropenia febbrile [temperatura > 38 .C e conta neutrofili <= 1,0 x 10^9 /l (<= 1000 cellule/mm^3)] deve essere trattata urgentemente in ospedale con antibiotici ad ampio spettro per via endovenosa. In pazienti che hanno avuto gravi eventi ematologici, si raccomanda una riduzione della dose per la somministrazione successiva. Esiste un rischio maggiore di infezioni e tossicita' ematologica nei pazienti con diarrea grave. In pazienti con diarrea grave si deve eseguire l'emocromo completo. Insufficienza epatica. Si devono eseguire esami della funzionalita' epatica al basale e prima di ogni ciclo. Si deve eseguire il monitoraggio settimanale dell'emocromo completo nei pazienti con bilirubina compresa tra 1,5 e 3 volte i LNS, per la ridotta clearance dell'irinotecan che aumenta il rischio di ematotossicita' in questa popolazione. Per pazienti con bilirubina >3 volte i LNS. Nausea e vomito. Si raccomanda un trattamento profilattico con antiemetici prima di ogni trattamento con irinotecan. Nausea evomito sono stati riportati frequentemente. I pazienti con vomito ass ociato a diarrea ritardata devono essere ospedalizzati appena possibile per il trattamento. Sindrome colinergica acuta Nel caso compaia la sindrome colinergica acuta, si deve somministrare atropina solfato, a meno che non sia controindicato da un punto di vista clinico. Particolare cautela deve essere adottata nei pazienti asmatici. Nei pazienti che hanno avuto una sindrome colinergica acuta e grave, con le somministrazioni successive di irinotecan si raccomanda l'uso profilattico di atropina solfato. Disturbi respiratori La malattia polmonare interstiziale che si presenti sotto forma di infiltrati polmonari non e' comune durante la terapia con irinotecan. La malattia polmonare interstizialepuo' essere fatale. Fattori di rischio possibilmente associati allo s viluppo della malattia polmonare interstiziale includono l'uso di farmaci pneumotossici, la radioterapia e i fattori stimolanti le colonie. I pazienti con fattori di rischio devono essere monitorati attentamente per i sintomi respiratori prima e durante la terapia con irinotecan.Anziani. A causa della maggiore frequenza di riduzione delle funzioni biologiche, in particolare della funzionalita' epatica, nei pazienti anziani, la scelta della posologia di irinotecan deve essere effettuata con cautela in questa popolazione. Pazienti con occlusione intestinale. I pazienti non devono essere trattati con irinotecan fino alla risoluzione dell'occlusione intestinale. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Non sono stati condotti studi su questa popolazione. Poiche' questo medicinale contiene sorbitolo, non e' adatto in caso di intolleranza ereditaria al fruttosio. Sono stati osservati casi non frequenti di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza circolatoria in pazienti che hanno avuto episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito, o sepsi. Si devono adottare misure contraccettive idonee durante la terapia e per almeno tre mesi dopo la fine della stessa. La somministrazione concomitante di irinotecan con un forte inibitore o un induttore del CYP3A4 puo' alterare il metabolismo dell'irinotecan e deve essere evitata.

Interazioni

L'interazione tra irinotecan e i farmaci bloccanti neuromuscolari non puo' essere esclusa. Poiche' l'irinotecan presenta attivita' anticolinesterasica, i farmaci con tale attivita' possono prolungare gli effetti di blocco neuromuscolare del suxametonio e antagonizzare il blocco neuromuscolare di farmaci non depolarizzanti. Diversi studi hanno mostrato che la somministrazione concomitante di farmaci anticonvulsivanti induttori del CYP3A (ad es. carbamazepina, fenobarbital o fenitoina) causa una riduzione della concentrazione di irinotecan, SN-38 e SN-38 glucuronide e ridotti effetti farmacodinamici. Gli effetti di tali farmaci anticonvulsivanti hanno determinato una diminuzione nell'AUC dell'SN-38 e dell'N-38G pari al 50% o piu'. Oltre all'induzione degli enzimi del citocromo P450 3A, l'accentuata glucuronidazione e l'accentuata escrezione biliare possono giocare un ruolo nel ridurre la concentrazione dell'irinotecan e dei suoi metaboliti. Uno studio ha dimostrato che la somministrazione contemporanea di ketoconazolo provoca una diminuzione dell'AUC di APC dell'87% e un aumento dell'AUC dell'SN-38 del 109% rispetto all'irinotecan somministrato da solo. Si deve adottare particolare cautela nei pazienti in trattamento concomitante con farmaci noti per inibire (ad es. ketoconazolo) o indurre (ad es. rifampicina, carbamazepina, fenobarbital o fenitoina) il metabolismo del farmaco attraverso il citocromo P450 3A4. La somministrazione concomitante di irinotecan con un inibitore/induttore di questa via metabolica puo' alterare il metabolismo dell'irinotecan e deve essere evitata. In un piccolo studio di farmacocinetica (n=5), nel quale sono stati somministraticontemporaneamente 350 mg/m^2 di irinotecan e 900 mg di iperico (hype ricum perforatum), e' stata osservata una riduzione del 42% delle concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo di irinotecan, SN-38. L'iperico riduce i livelli plasmatici di SN-38. Di conseguenza l'iperico non deve essere somministrato conl'irinotecan. La somministrazione concomitante di 5-fluorouracile/acido folinico in regimi di associazione non modifica la farmacocinetica dell'irinotecan.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati piu' gravi e/o piu' frequenti, in monoterapiae in terapia di associazione, sono stati gastrointestinali, ematologi ci, febbre, astenia, sindrome colinergica acuta, infezioni e alopecia.>>Patologie gastrointestinali. Monoterapia. Molto comuni: diarrea, do lore addominale, nausea grave, vomito grave; Comuni: mucosite, stipsi;Non comuni: colite pseudo-membranosa, occlusione intestinale, ileo, e morragia gastrointestinale; Rari: colite, perforazione intestinale. Terapia di associazione. Molto comuni: diarrea; dolore addominale, mucosite; Comuni: nausea grave, vomito grave, stipsi; Non comune: colite pseudo-membranosa, occlusione intestinale, ileo, emorragia gastrointestinale; Rari: colite, perforazione intestinale. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Monoterapia. Molto comuni: neutropenia, anemia; Comuni: neutropenia febbrile, trombocitopenia. Terapia di associazione. Molto comuni: neutropenia, anemia, trombocitopenia; Comuni: neutropenia febbrile; Molto rari: trombocitopenia autoimmune. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Monoterapia. Molto comuni: febbre; Comuni: sindrome colinergica acuta, grave astenia; Non comuni: reazioni nella sede d'infusione. Terapia di associazione. Comuni: sindrome colinergica acuta; grave astenia; febbre; Non comuni: reazioni nella sede d'infusione. >>Infezioni ed infestazioni. Monoterapia. Molto comuni: episodi infettivi. Terapia di associazione. Comuni: episodi infettivi. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Monoterapia. Molto comuni: disidratazione; Comuni: anoressia. Terapia di associazione. Molto comuni: disidratazione, anoressia. >>Patologie vascolari. Monoterapia. Non comuni: Ipotensione, insufficienza cardiocircolatoria; Rari: ipertensione. Terapia di associazione. Non comuni: Ipotensione, insufficienza cardiocircolatoria; Rari: ipertensione. >>Patologie renali e urinarie. Monoterapia. Non comuni: insufficienza renale. Terapia di associazione. Non comuni: insufficienza renale. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Monoterapia. Molto comuni: dispnea; Non comuni: malattia polmonare interstiziale. Terapia di associazione. Comuni: dispnea; Non comuni: malattia polmonare interstiziale. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Monoterapia.Molto comuni: alopecia; Non comuni: reazioni cutanee. Terapia di asso ciazione. Molto comuni: alopecia; Non comuni: reazioni cutanee. >>Disturbi del sistema immunitario. Monoterapia: Non comuni: reazioni allergiche; Rari: reazioni anafilattiche. Terapia di associazione. Non comuni: reazioni allergiche; Rari: reazioni anafilattiche. >>Esami diagnostici. Monoterapia. Comuni: aumento delle transaminasi sieriche, aumentodella fosfatasi alcalina sierica, aumento della bilirubina sierica, a umento della creatinina sierica; Rari: ipokaliemia, iponatremia; Moltorari: aumento di amilasi e/o lipasi. Terapia di associazione. Molto c omuni: aumento della SGOT, aumento della SGPT, aumento della fosfatasialcalina sierica, aumento della bilirubina sierica; Comuni: aumento d ella bilirubina sierica; Rari: ipokaliemia, iponatremia; Molto rari: aumento di amilasi e/o lipasi. >>Patologie del sistema nervoso. Monoterapia. Molto rari: disturbi transitori del linguaggio. Terapia di associazione. Molto rari: disturbi transitori del linguaggio. Patologie gastrointestinali. Diarrea ritardata: la diarrea e' una tossicita' dose-limitante dell'irinotecan. In monoterapia: e' stata osservata diarrea grave nel 20% dei pazienti che hanno seguito le raccomandazioni per la gestione della diarrea. Patologie ematologiche. La neutropenia e' un effetto tossico dose-limitante. In monoterapia: la neutropenia e' stataosservata del 78,7% dei pazienti ed e' risultata grave nel 22,6% dei pazienti. Dei cicli valutabili, il 18% presentano conta dei neutrofilial di sotto di 1,0 x 10^9 /l incluso un 7,6% con conta dei neutrofili <0,5 x 10^9 /l. Il recupero totale e' stato solitamente ottenuto entr o il ventiduesimo giorno. Febbre con neutropenia grave e' stata riferita nel 6,2% dei pazienti e nell'1,7% dei cicli. Episodi infettivi si sono verificati in circa il 10,3% dei pazienti e sono stati associati aneutropenia grave in circa il 5,3% dei pazienti, con esito fatale in 2 casi. L'anemia e' stata riferita in circa il 58,7% dei pazienti. E' stata osservata trombocitopenia nel 7,4% dei pazienti e nell'1,8% dei cicli; nello 0,9% dei casi e nello 0,2% dei cicli la conta delle piastrine e' risultata L.50 x 10^9 /l. Quasi tutti i pazienti hanno mostrato un recupero entro il ventiduesimo giorno. In terapia di associazioneLa neutropenia e' stata osservata nell'82,5% dei pazienti ed era grav e nel 9,8% dei pazienti. Dei cicli valutabili, il 67,3% presentano conta dei neutrofili al di sotto di 1,0 x 10^9 /l incluso un 2,7% con conta dei neutrofili [< 0,5 x10^9 /l (< 500 cellule/mm^3)]. Febbre con neutropenia grave e' stata riferita nel 3,4% dei pazienti e nello 0,9% dei cicli. Episodi infettivi si sono verificati in circa il 2% dei pazienti e sono stati associati a neutropenia grave in circa il 2,1% dei pazienti, con esito fatale in un caso. E' stata riscontrata anemia nel 97,2% dei pazienti. La trombocitopenia [< 100 x 10^9 /l (< 100,000 cellule/mm^3)] e' stata osservata nel 32,6% dei pazienti e nel 21,8% dei cicli. Non e' stata osservata alcuna trombocitopenia grave [< 50 x 10^9 /l (< 50,000 cellule/mm^3)]. Patologie sistemiche e reazioni relative alla sede di infusione. Sindrome colinergica acuta: la sindrome colinergica acuta transitoria grave e' stata osservata nel 9% dei pazientitrattati in monoterapia e nell'1,4% dei pazienti trattati in terapia di associazione. I sintomi principali sono stati descritti come diarrea precoce e vari altri sintomi, quali dolore addominale, congiuntivite, rinite, ipotensione, vasodilatazione, sudorazione, brividi, malessere, vertigini, disturbi della vista, miosi, lacrimazione e aumento della salivazione, comparsi durante o entro le prime 24 ore dall'infusionedi irinotecan. Tali sintomi scompaiono dopo la somministrazione di at ropina. L'astenia e' stata grave in meno del 10% dei pazienti in monoterapia e nel 6,2% dei pazienti in terapia di associazione. Si e' manifestata febbre senza infezione e senza neutropenia grave nel 12% dei pazienti in monoterapia e nel 6,3% dei pazienti in terapia di associazione. Patologie respiratorie. La malattia polmonare interstiziale che sipresenta sotto forma di infiltrati polmonari non e' comune durante la terapia con irinotecan. Sono stati riferiti effetti precoci, quali di spnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. L'alopecia e' stata molto frequente e reversibile. Patologie muscoloscheletriche. Sono stati riferiti effetti precoci quali contrazione muscolare o crampi. Patologie del sistema nervoso. E' stata riferita parestesia.

Gravidanza e allattamento

Non esistono informazioni sull'uso di irinotecan nelle donne in gravidanza. E' necessario adottare misure contraccettive durante e almeno per tre mesi dopo il termine della terapia. L'irinotecan si e' dimostrato embriotossico, fetotossico e teratogeno nei conigli e nei ratti. Quindi, l'irinotecan non deve essere usato durante la gravidanza. Donne in eta' fertile: si devono avvertire le donne in eta' fertile che assumono irinotecan di evitare di restare incinte e di informare immediatamente il medico curante se cio' si dovesse verificare. Allattamento: nel latte delle femmine di ratto che allattano e' stato rilevato ^14 C-irinotecan. Non e' noto se l'irinotecan venga escreto nel latte umano. Di conseguenza, a causa delle possibili reazioni avverse nei lattanti,l'allattamento al seno deve essere interrotto per tutta la durata del la terapia con irinotecan.