Irinotecan Fre - 1fl 5ml 20mg/Ml

Dettagli:
Nome:Irinotecan Fre - 1fl 5ml 20mg/Ml
Codice Ministeriale:038751020
Principio attivo:Irinotecan Cloridrato Triidrato
Codice ATC:L01XX19
Fascia:H
Prezzo:115.09
Produttore:Fresenius Kabi Oncology Plc
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +25 gradi, al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi

Denominazione

IRINOTECAN ACCORD

Formulazioni

Irinotecan Fre - 1fl 2ml 20mg/Ml
Irinotecan Fre - 1fl 5ml 20mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Altri agenti antineoplastici.

Principi attivi

Irinotecan cloridrato triidrato.

Eccipienti

Sorbitolo (E420), acido lattico, sodio idrossido (per la regolazione del pH), acido cloridrico (per la regolazione del pH), acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Irinotecan concentrato per soluzione per infusione e' indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma avanzato del colon-retto. In associazione con 5-fluorouracile e acido folinico in pazienti che non sono stati trattati precedentemente con chemioterapia per la malattia avanzata, come monoterapia in pazienti nei quali non ha avuto successo unregime terapeutico convenzionale contenente 5-fluorouracile. L'irinot ecan in associazione con cetuximab e' indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto esprimente il recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR) dopo il fallimento dellaterapia citotossica contenente irinotecan. L'irinotecan in associazio ne con 5-fluorouracile, acido folinico e bevacizumab e' indicato per il trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma metastatico delcolon o del retto.

Controindicazioni / effetti secondari

Malattia infiammatoria cronica intestinale e/o occlusione intestinale.Anamnesi di reazioni gravi di ipersensibilita' all'irinotecan cloridr ato triidrato o a uno degli eccipienti. Gravidanza e allattamento. Valori di bilirubina >3 volte il limite superiore della norma. Insufficienza midollare severa. Performance Status secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS) >2. Uso concomitante con Erba di San Giovanni.

Posologia

Dopo la diluizione, il farmaco concentrato per soluzione per infusionedeve essere infuso in una vena periferica o centrale. Dosaggio raccom andato in monoterapia: la dose raccomandata di irinotecan cloridrato triidrato e' di 350 mg/m^2 somministrati per infusione endovenosa di durata compresa tra 30 e 90 minuti ogni tre settimane. In terapia di associazione (per pazienti non precedentemente trattati): la sicurezza e l'efficacia dell'irinotecan in associazione con 5-fluorouracile (5-FU)e acido folinico (FA) sono state determinate con il seguente schema d i trattamento: irinotecan piu' 5-FU/FA nello schema di trattamento ogni 2 settimane. La dose raccomandata di irinotecan cloridrato triidratoe' 180 mg/m^2 somministrati una volta ogni 2 settimane come infusione endovenosa della durata di 30-90 minuti, seguita dall'infusione di ac ido folinico e 5-fluorouracile. Per la posologia e il modo di somministrazione concomitante di cetuximab, normalmente viene utilizzata la stessa dose di irinotecan somministrata negli ultimi cicli del regime precedente contenente irinotecan. L'irinotecan non deve essere somministrato prima di 1 ora dopo la fine dell'infusione del cetuximab. L'irinotecan deve essere somministrato dopo che tutti gli eventi avversi sonorientrati nei gradi 0 o 1 della scala NCI-CTC e quando e' completamen te risolta la diarrea associata al trattamento. All'inizio di un'infusione successiva della terapia, le dosi del farmaco in concentrato per soluzione per infusione e di 5-FU, nei casi pertinenti, devono essere ridotte in accordo con il grado degli eventi avversi piu' gravi osservati nell'infusione precedente. Il trattamento deve essere ritardato di1-2 settimane per permettere il ritorno alla normalita' degli eventi avversi associati al trattamento. In presenza dei seguenti eventi avversi, si deve applicare una riduzione del 15-20% della dose di irinotecan cloridrato triidrato e/o 5-FU, nei casi pertinenti: tossicita' ematologica, trombocitopenia e leucopenia, tossicita' non ematologica. Il trattamento con irinotecan deve essere continuato fino a quando non siosserva una progressione oggettiva della malattia o una tossicita' in accettabile. Pazienti con insufficienza epatica in monoterapia: i valori di bilirubina ematica in pazienti con Performance Status <=2, devono determinare la dose iniziale del farmaco concentrato per soluzione per infusione. In questi pazienti con iperbilirubinemia e tempo di protrombina superiori al 50%, l'eliminazione dell'irinotecan e' ridotta e pertanto e' maggiore il rischio di ematotossicita'. Per questo motivo,in questa popolazione di pazienti, e' necessario effettuare un monito raggio settimanale dell'emocromo. In pazienti con valori di bilirubinafino a 1,5 volte il limite superiore della norma, la dose consigliata di irinotecan cloridrato triidrato e' 350 mg/m^2, In pazienti con val ori di bilirubina da 1,5 a 3 volte il limite superiore della norma, ladose consigliata di irinotecancloridrato triidrato e' 200 mg/m^2. I p azienti con valori di bilirubina oltre 3 volte il limite superiore della norma non devono essere trattati con irinotecan. Non sono disponibili dati in pazienti con insufficienza epatica trattati con irinotecan in associazione. Il farmaco non e' raccomandato per l'uso in pazienti con insufficienza renale, perche' in questa popolazione non sono staticondotti studi specifici. Anziani: non sono stati condotti studi spec ifici di farmacocinetica negli anziani. A causa della maggiore frequenza di diminuzione delle funzioni biologiche, in questi pazienti la scelta della dose deve essere effettuata con cautela. Questi pazienti richiedono un controllo piu' intenso. Bambini: il farmaco non deve essereutilizzato nei bambini. Il farmaco concentrato per soluzione per infu sione non deve essere somministrato in forma di bolo endovenoso o di infusione endovenosa di durata inferiore a 30 minuti o superiore a 90 minuti. Il trattamento con irinotecan deve essere continuato fino a quando e' presente una progressione obiettiva di malattia o una tossicita' inaccettabile.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il farmaco dalla luce. Non congelare.

Avvertenze

Non ci sono prove che il profilo di sicurezza dell'irinotecan sia influenzato dal cetuximab o viceversa. In associazione con il cetuximab, gli ulteriori effetti indesiderati riferiti sono risultati quelli previsti con il cetuximab. I seguenti effetti indesiderati considerati possibilmente o probabilmente associati alla somministrazione di irinotecan cloridrato triidrato sono stati riferiti da 765 pazienti alla dose raccomandata di 350 mg/m^2 in monoterapia e da 145 pazienti trattati con irinotecan cloridrato triidrato in associazione con 5-FU/FA somministrato ogni 2 settimane alla dose raccomandata di 180 mg/m^2. Patologiegastrointestinali: diarrea ritardata. La diarrea rappresenta una toss icita' dose-limitante di irinotecan concentrato per soluzione per infusione. Il tempo mediano di comparsa della prima evacuazione liquida e'stato il quinto giorno dopo l'infusione del farmaco. Terapia in assoc iazione. Molto comunemente e' stata osservata diarrea grave nel 13,1% dei pazienti che hanno seguito le raccomandazioni per il trattamento della diarrea. Non comune: sono stati riferiti casi di colite pseudomembranosa, uno dei quali e' stato documentato batteriologicamente. Nausea e vomito. In monoterapia. Molto comune: la nausea e il vomito sono stati gravi nel 10% circa dei pazienti trattati con antiemetici. Terapia in associazione. Comune: e' stata osservata una minore incidenza di nausea e vomito gravi. Disidratazione. Comune: episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito. Non comune: in pazienti che hanno avuto episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito sono stati osservati casi di insufficienza renale, ipotensione o insufficienzacardiocircolatoria. Altri disturbi gastrointestinali. Comune: e' stat a osservata stipsi relativa all'irinotecan e/o alla loperamide, divisatra monoterapia in meno del 10% dei pazienti, terapia in associazione nel 3,4% dei pazienti. Non comune: occlusione intestinale, ileo o emo rragia gastrointestinale. Raro: colite, inclusa tiflite, colite ischemica e ulcerativa e perforazione intestinale. Casi di pancreatite sintomatica o asintomatica sono stati associati alla terapia con irinotecan. Altri effetti lievi comprendono anoressia, dolore addominale e mucosite. Patologie del sistema emolinfopoietico: la neutropenia e' un effetto tossico dose-limitante, e' risultata reversibile e non cumulativa.In monoterapia. Molto comune: e' stata osservata neutropenia nel 78,7 % dei pazienti ed e' risultata severa nel 22,6% di pazienti. E' stata segnalata anemia nel 58,7% circa dei pazienti. Comune: e' stata segnalata febbre con neutropenia severa nel 6,2% dei pazienti e nell'1,7% dei cicli. Si sono verificati episodi infettivi nel 10,3% circa dei pazienti e sono risultati associati a neutropenia severa in circa il 5,3% dei pazienti, e a morte in 2 casi. Quasi tutti i pazienti hanno mostrato un recupero entro il ventiduesimo giorno. Terapia in associazione. Molto comune: e' stata osservata neutropenia nell'82,5% dei pazienti ed e' risultata severa nel 9,8% di pazienti. Dei cicli valutabili, il 67,3% aveva una conta dei neutrofili inferiore a 1000 cellule/mm^3, compreso un 2,7% con conta dei neutrofili <500 cellule/mm^3. Il recupero totale e' stato generalmente raggiunto entro 7-8 giorni. E' stata segnalata anemia nel 97,2% di pazienti. E' stata osservata trombocitopenianel 32,6% dei pazienti e nel 21,8% dei cicli. E' stato segnalato un c aso di trombocitopenia periferica con anticorpi antipiastrinici. Comune: e' stata segnalata febbre con neutropenia severa nel 3,4% di pazienti e nello 0,9% dei cicli. Si sono verificati episodi infettivi circa nel 2% dei pazienti e sono risultati associati a neutropenia severa circa nel 2,1% dei pazienti e a morte in 1 caso. Infezioni e infestazioni. Non comune: sono state osservate insufficienza renale, ipotensione o insufficienza cardiocircolatoria in pazienti che hanno avuto sepsi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: sindrome colinergica acuta. Comune: e' stata osservata una sindrome colinergica acuta transitoria severa nel 9% dei pazienti trattati inmonoterapia e nell'1,4% dei pazienti trattati con la terapia in assoc iazione. I sintomi principali sono stati definiti come diarrea precocee vari altri sintomi come dolore addominale, congiuntivite, rinite, i potensione, vasodilatazione, sudorazione, brividi, malessere, capogiri, disturbi visivi, miosi, lacrimazione e aumento della salivazione. Questi sintomi scompaiono dopo la somministrazione di atropina. L'astenia e' risultata severa in meno del 10% dei pazienti trattati in monoterapia e nel 6,2% dei pazienti trattati con la terapia in associazione. Il rapporto causale con l'irinotecan non e' stato chiaramente stabilito. Si e' verificata febbre in assenza di infezione e senza neutropeniasevera concomitante, nel 12% dei pazienti trattati in monoterapia e n el 6,2% dei pazienti trattati con la terapia in associazione. Non comune: sono state segnalate reazioni lievi nella sede di somministrazionedell'infusione. Patologie cardiache. Raro: ipertensione durante o dop o l'infusione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: malattia polmonare interstiziale che si presenta come infiltrati polmonari. Sono stati segnalati effetti iniziali come dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alopecia reversibile. Non comune: reazioni cutanee lievi. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni allergiche lievi. Raro: reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e deltessuto connettivo. Raro: sono stati segnalati effetti iniziali come contrazione o crampi muscolari e parestesia. Esami diagnostici. Molto comune: nella terapia in associazione sono stati osservati livelli sierici transitori di ALT (alanina aminotransferasi), AST (aspartato aminotransferasi), fosfatasi alcalina e bilirubina nel 15%, 11%, 11% e 10%dei pazienti, rispettivamente, in assenza di metastasi epatiche in pr ogressione. Comune: in monoterapia, sono stati osservati aumenti transitori da lievi a moderati dei valori sierici di transaminasi, fosfatasi alcalina e bilirubina nel 9,2%, 8,1% e 1,8% dei pazienti, rispettivamente, in assenza di metastasi epatiche in progressione. Sono stati osservati aumenti transitori da lievi a moderati dei livelli sierici di creatinina nel 7,3% dei pazienti. Raro: ipokaliemia e iponatremia per lo piu' associate a diarrea e vomito. Molto raro: aumenti di amilasi e/o lipasi. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: disturbi transitori della parola associati all'infusione di irinotecan.

Interazioni

Non si possono escludere interazioni tra l'irinotecan e i farmaci bloccanti neuromuscolari. Poiche' l'irinotecan possiede un'attivita' anticolinesterasica, i farmaci ad attivita' anticolinesterasica possono prolungare gli effetti di blocco neuromuscolare del suxametonio e antagonizzare il blocco neuromuscolare prodotto da farmaci non depolarizzanti. Diversi studi hanno dimostrato che la somministrazione concomitante di farmaci anticonvulsivanti induttori del CYP3A causa una riduzione della concentrazione di irinotecan, SN-38 e SN-38 glucuronato e ridottieffetti farmacodinamici. Gli effetti di questi farmaci anticonvulsiva nti erano testimoniati da una riduzione dell'AUC del SN-38 e del SN-38G del 50% o piu'. Oltre all'induzione degli enzimi del citocromo P450 3A, la maggiore glucuronizzazione e maggiore escrezione biliare possono avere un ruolo nel ridurre la concentrazione di irinotecan e dei suoi metaboliti. Deve essere esercitata cautela nei pazienti che assumonocontemporaneamente farmaci di cui e' nota l'inibizione o l'induzione del metabolismo del farmaco tramite il citocromo P450 3A4. La somministrazione concomitante di irinotecan con un inibitore/induttore di questo percorso metabolico puo' alterare il metabolismo dell'irinotecan e deve essere evitato. In un piccolo studio di farmacocinetica, in cui e' stato somministrato il farmacon da 350 mg/m^2 contemporaneamente a 900 mg di Erba di San Giovanni ( Hypericum perforatum ), e' stata osservata una riduzione del 42% delle concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo dell'irinotecan, l'SN-38. L'Erba di San Giovanni ( Hypericum perforatum ) riduce i livelli plasmatici di SN-38. Di conseguenza, l'Erba di San Giovanni non deve essere somministrata con l'irinotecan.La somministrazione concomitante di 5-fluorouracile/acido folinico ne l regime in associazione non modifica la farmacocinetica dell'irinotecan. Non ci sono prove che il profilo di sicurezza dell'irinotecan sia influenzato dal cetuximab o viceversa. In uno studio, le concentrazioni di irinotecan sono risultate simili in pazienti che hanno ricevuto irinotecan/5-FU/FA da solo o in associazione con il bevacizumab. Le concentrazioni del SN-38, il metabolita attivo dell'irinotecan, sono state analizzate in un sottogruppo di pazienti. Le concentrazioni del SN-38 sono risultate in media 33% piu' elevate nei pazienti che hanno ricevuto irinotecan/5-FU/FA in associazione con il bevacizumab, rispetto airinotecan/5-FU/FA in monoterapia. A causa dell'alta variabilita' tra i pazienti e della dimensione limitata del campione, non si sa con ce rtezza se l'aumento dei livelli di SN-38 osservati fossero dovuti al bevacizumab. E' stato osservato un piccolo aumento degli eventi avversidiarrea e leucopenia. Sono state riferite piu' riduzioni della dose d i irinotecan per pazienti che hanno ricevuto irinotecan/5-FU/FA in associazione con il bevacizumab.

Effetti indesiderati

Non ci sono prove che il profilo di sicurezza dell'irinotecan sia influenzato dal cetuximab o viceversa. In associazione con il cetuximab, gli ulteriori effetti indesiderati riferiti sono risultati quelli previsti con il cetuximab. I seguenti effetti indesiderati considerati possibilmente o probabilmente associati alla somministrazione di irinotecan cloridrato triidrato sono stati riferiti da 765 pazienti alla dose raccomandata di 350 mg/m^2 in monoterapia e da 145 pazienti trattati con irinotecan cloridrato triidrato in associazione con 5-FU/FA somministrato ogni 2 settimane alla dose raccomandata di 180 mg/m^2. Patologiegastrointestinali: diarrea ritardata. La diarrea rappresenta una toss icita' dose-limitante di irinotecan concentrato per soluzione per infusione. Il tempo mediano di comparsa della prima evacuazione liquida e'stato il quinto giorno dopo l'infusione del farmaco. Terapia in assoc iazione. Molto comunemente e' stata osservata diarrea grave nel 13,1% dei pazienti che hanno seguito le raccomandazioni per il trattamento della diarrea. Non comune: sono stati riferiti casi di colite pseudomembranosa, uno dei quali e' stato documentato batteriologicamente. Nausea e vomito. In monoterapia. Molto comune: la nausea e il vomito sono stati gravi nel 10% circa dei pazienti trattati con antiemetici. Terapia in associazione. Comune: e' stata osservata una minore incidenza di nausea e vomito gravi. Disidratazione. Comune: episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito. Non comune: in pazienti che hanno avuto episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito sono stati osservati casi di insufficienza renale, ipotensione o insufficienzacardiocircolatoria. Altri disturbi gastrointestinali. Comune: e' stat a osservata stipsi relativa all'irinotecan e/o alla loperamide, divisatra monoterapia in meno del 10% dei pazienti, terapia in associazione nel 3,4% dei pazienti. Non comune: occlusione intestinale, ileo o emo rragia gastrointestinale. Raro: colite, inclusa tiflite, colite ischemica e ulcerativa e perforazione intestinale. Casi di pancreatite sintomatica o asintomatica sono stati associati alla terapia con irinotecan. Altri effetti lievi comprendono anoressia, dolore addominale e mucosite. Patologie del sistema emolinfopoietico: la neutropenia e' un effetto tossico dose-limitante, e' risultata reversibile e non cumulativa.In monoterapia. Molto comune: e' stata osservata neutropenia nel 78,7 % dei pazienti ed e' risultata severa nel 22,6% di pazienti. E' stata segnalata anemia nel 58,7% circa dei pazienti. Comune: e' stata segnalata febbre con neutropenia severa nel 6,2% dei pazienti e nell'1,7% dei cicli. Si sono verificati episodi infettivi nel 10,3% circa dei pazienti e sono risultati associati a neutropenia severa in circa il 5,3% dei pazienti, e a morte in 2 casi. Quasi tutti i pazienti hanno mostrato un recupero entro il ventiduesimo giorno. Terapia in associazione. Molto comune: e' stata osservata neutropenia nell'82,5% dei pazienti ed e' risultata severa nel 9,8% di pazienti. Dei cicli valutabili, il 67,3% aveva una conta dei neutrofili inferiore a 1000 cellule/mm^3, compreso un 2,7% con conta dei neutrofili <500 cellule/mm^3. Il recupero totale e' stato generalmente raggiunto entro 7-8 giorni. E' stata segnalata anemia nel 97,2% di pazienti. E' stata osservata trombocitopenianel 32,6% dei pazienti e nel 21,8% dei cicli. E' stato segnalato un c aso di trombocitopenia periferica con anticorpi antipiastrinici. Comune: e' stata segnalata febbre con neutropenia severa nel 3,4% di pazienti e nello 0,9% dei cicli. Si sono verificati episodi infettivi circa nel 2% dei pazienti e sono risultati associati a neutropenia severa circa nel 2,1% dei pazienti e a morte in 1 caso. Infezioni e infestazioni. Non comune: sono state osservate insufficienza renale, ipotensione o insufficienza cardiocircolatoria in pazienti che hanno avuto sepsi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: sindrome colinergica acuta. Comune: e' stata osservata una sindrome colinergica acuta transitoria severa nel 9% dei pazienti trattati inmonoterapia e nell'1,4% dei pazienti trattati con la terapia in assoc iazione. I sintomi principali sono stati definiti come diarrea precocee vari altri sintomi come dolore addominale, congiuntivite, rinite, i potensione, vasodilatazione, sudorazione, brividi, malessere, capogiri, disturbi visivi, miosi, lacrimazione e aumento della salivazione. Questi sintomi scompaiono dopo la somministrazione di atropina. L'astenia e' risultata severa in meno del 10% dei pazienti trattati in monoterapia e nel 6,2% dei pazienti trattati con la terapia in associazione. Il rapporto causale con l'irinotecan non e' stato chiaramente stabilito. Si e' verificata febbre in assenza di infezione e senza neutropeniasevera concomitante, nel 12% dei pazienti trattati in monoterapia e n el 6,2% dei pazienti trattati con la terapia in associazione. Non comune: sono state segnalate reazioni lievi nella sede di somministrazionedell'infusione. Patologie cardiache. Raro: ipertensione durante o dop o l'infusione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: malattia polmonare interstiziale che si presenta come infiltrati polmonari. Sono stati segnalati effetti iniziali come dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alopecia reversibile. Non comune: reazioni cutanee lievi. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni allergiche lievi. Raro: reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e deltessuto connettivo. Raro: sono stati segnalati effetti iniziali come contrazione o crampi muscolari e parestesia. Esami diagnostici. Molto comune: nella terapia in associazione sono stati osservati livelli sierici transitori di ALT (alanina aminotransferasi), AST (aspartato aminotransferasi), fosfatasi alcalina e bilirubina nel 15%, 11%, 11% e 10%dei pazienti, rispettivamente, in assenza di metastasi epatiche in pr ogressione. Comune: in monoterapia, sono stati osservati aumenti transitori da lievi a moderati dei valori sierici di transaminasi, fosfatasi alcalina e bilirubina nel 9,2%, 8,1% e 1,8% dei pazienti, rispettivamente, in assenza di metastasi epatiche in progressione. Sono stati osservati aumenti transitori da lievi a moderati dei livelli sierici di creatinina nel 7,3% dei pazienti. Raro: ipokaliemia e iponatremia per lo piu' associate a diarrea e vomito. Molto raro: aumenti di amilasi e/o lipasi. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: disturbi transitori della parola associati all'infusione di irinotecan.

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili informazioni sull'uso di Irinotecan nelle donne in gravidanza. L'irinotecan si e' dimostrato embriotossico, fetotossicoe teratogeno nei conigli e nei ratti. Pertanto, il farmaco non deve e ssere usato durante la gravidanza. Le donne in eta' fertile che assumono il farmaco in concentrato per soluzione per infusione devono essereinformate che e' necessario evitare una gravidanza e di avvisare imme diatamente il medico curante nel caso in cui inizi una gravidanza. Misure contraccettive devono essere adottate dalle donne in eta' fertile e anche dai pazienti di sesso maschile, durante e per almeno tre mesi dopo la cessazione della terapia. Allattamento: nelle femmine di rattoche allattano, e' stato ritrovato il farmaco nel latte. Non e' noto s e l'irinotecan venga escreto nel latte della donna. Di conseguenza, a causa di potenziali effetti indesiderati nel lattante, l'allattamento al seno deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con irinotecan.