Irinotecan Act - Fl 2ml 20mg/Ml
Dettagli:
Nome:Irinotecan Act - Fl 2ml 20mg/MlCodice Ministeriale:038143018
Principio attivo:Irinotecan Cloridrato Triidrato
Codice ATC:L01XX19
Fascia:H
Prezzo:67.6
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Aurobindo Pharma Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:36 mesi
Denominazione
IRINOTECAN ACTAVIS 20 MG/ML
Formulazioni
Irinotecan Act - Fl 2ml 20mg/Ml
Irinotecan Act - Fl 5ml 20mg/Ml
Irinotecan Act - Fl 25ml 20mg/Ml
Categoria farmacoterapeutica
Altri agenti antineoplastici.
Principi attivi
Irinotecan.
Eccipienti
Sorbitolo E420, acido lattico, sodio idrossido (pH 3,5), acido cloridrico (pH 3,5 quando richiesto), acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Il farmaco e' indicato per il trattamento di pazienti con tumore del colon-retto in stadio avanzato: in associazione con 5-fluorouracile e acido folinico in pazienti senza precedente chemioterapia per malattia in stadio avanzato, in monoterapia in pazienti che non hanno risposto a uno schema terapeutico con 5-fluorouracile. L'irinotecan in associazione con il cetuximab e' indicato per il trattamento di pazienti con tumore metastatico del colon-retto che esprime il recettore per il fattore di crescita epidermica (EGFR), dopo il fallimento di una terapia citotossica comprendente l'irinotecan. L'irinotecan in associazione con5-fluorouracile, acido folinico e bevacizumab e' indicato per il trat tamento di prima linea di pazienti con carcinoma metastatico del colono del retto.
Controindicazioni / effetti secondari
Malattia intestinale infiammatoria cronica e/o ostruzione intestinale.Anamnesi di grave ipersensibilita' verso l'irinotecan cloridrato trii drato o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gravidanza e allattamento. Bilirubina 3 volte l'ULN. Grave insufficienza del midollo osseo. Gradodi performance > 2 secondo l'OMS. Uso concomitante dell'erba di San G iovanni. Per altre controindicazioni del cetuximab o del bevacizumab, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di questi medicinali.
Posologia
Solo per adulti. Dopo essere stata diluita, la soluzione per infusionedel medicinale deve essere infusa in una vena centrale o periferica. In monoterapia (per pazienti gia' trattati in precedenza), la posologia raccomandata di irinotecan cloridrato triidrato e' 350 mg/m^2 da somministrare ogni tre settimane sotto forma di infusione endovenosa della durata di 30-90 minuti. In terapia di associazione (per pazienti nontrattati in precedenza) la sicurezza e l'efficacia dell'irinotecan in associazione con 5-fluorouracile (5FU) e acido folinico (FA) sono sta te valutate con lo schema di somministrazione seguente. Irinotecan piu' 5FU/FA ogni 2 settimane. La dose raccomandata di irinotecan cloridrato triidrato e' 180 mg/m^2 da somministrare ogni 2 settimane come infusione endovenosa per 30-90 minuti, seguita da un'infusione di acido folinico e 5-fluorouracile. Normalmente, si usa la stessa dose di irinotecan che si era somministrata negli ultimi cicli del regime precedenteche comprendeva l'irinotecan. Non si deve somministrare l'irinotecan prima che sia trascorsa 1 ora dal termine dell'infusione del cetuximab. Regolazione della dose: l'irinotecan si deve somministrare dopo appropriata riduzione di tutti gli eventi avversi al grado 0 o 1 secondo la classificazione NCI-CTC (National Cancer Institute Common Toxicity Criteria) e quando la diarrea legata al trattamento si sia completamente risolta. All'inizio della successiva infusione del trattamento, la dose del farmaco, e quella di 5FU quando applicabile, si devono ridurrein base al grado piu' alto (il peggiore) di eventi avversi osservato nell'infusione precedente. Si deve posporre il trattamento di 1 o 2 settimane in modo da consentire la remissione di tutti gli eventi avversi legati al trattamento. Si deve effettuare una riduzione della dose del 15-20% dell'irinotecan cloridrato triidrato e/o del 5FU quando applicabile con i seguenti eventi avversi: tossicita' ematologica (neutropenia di grado 4, neutropenia febbrile (neutropenia di grado 3-4 e febbre di grado 2-4), trombocitopenia e leucopenia (grado 4)), tossicita' non ematologica (grado 3-4). Si devono seguire le raccomandazioni per le modifiche della dose del cetuximab somministrato in associazione con l'irinotecan. Durata del trattamento: il trattamento con irinotecan deve continuare fino a quando non si osserva un'oggettiva progressionedella malattia o una tossicita' inaccettabile. Popolazioni particolar i, pazienti con alterazione della funzione epatica: in monoterapia, ladose iniziale del farmaco deve essere stabilita in base ai livelli em atici di bilirubina (fino a 3 volte il limite superiore del normale intervallo (ULN)) nei pazienti con grado di performance <=2. In questi pazienti con iperbilirubinemia e tempo di protrombina superiore al 50%,la clearance dell'irinotecan e' diminuita e conseguentemente il risch io di tossicita' ematologica e' piu' elevato. Pertanto, in questa popolazione di pazienti, si deve effettuare un monitoraggio settimanale completo dei valori ematici. Nei pazienti con bilirubina fino a 1,5 volte l'ULN, la dose raccomandata di irinotecan cloridrato triidrato e' 350 mg/m^2. Nei pazienti con bilirubina da 1,5 a 3 volte l'ULN la dose raccomandata di irinotecan cloridrato triidrato e' 200 mg/m^2. I pazienti con bilirubina piu' di 3 volte l'ULN non devono essere trattati conirinotecan. Non sono disponibili dati relativi a pazienti con alteraz ione epatica trattati con irinotecan in associazione. Bambini: non si deve somministrare irinotecan ai bambini. Il farmaco non deve essere somministrato sotto forma di bolo endovenoso ne' come infusione endovenosa con una durata inferiore a 30 minuti o superiore a 90 minuti. Durata del trattamento: il trattamento con irinotecan deve continuare finoa quando non si osserva un'oggettiva progressione della malattia o un a tossicita' inaccettabile.
Conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non congelare.
Avvertenze
L'uso del farmaco deve essere limitato alle unita' specializzate in chemioterapia citotossica e somministrato esclusivamente sotto la diretta supervisione di un medico qualificato per l'uso della chemioterapia antitumorale. Data la natura e l'incidenza di eventi avversi, il farmaco deve essere prescritto nei seguenti casi solo quando i previsti benefici vengano considerati superiori ai possibili rischi terapeutici: in pazienti che presentano un fattore di rischio, in particolare quellicon un grado di performance = 2 secondo l'OMS, nei casi molto rari in cui si ritenga probabile che i pazienti non rispetteranno le raccoman dazioni relative alla gestione degli eventi avversi (necessita' di un immediato e prolungato trattamento contro la diarrea associato a un'elevata assunzione di liquidi alla comparsa di diarrea ritardata). Quando si utilizza il farmaco in monoterapia, di solito lo si prescrive conlo schema ogni 3 settimane. Tuttavia, si puo' prendere in considerazi one un'infusione settimanale nei pazienti che hanno bisogno di un follow-up piu' ravvicinato o che sono particolarmente a rischio di grave neutropenia. I pazienti devono essere resi consapevoli del rischio di diarrea ritardata che si verifica piu' di 24 ore dopo la somministrazione di irinotecan ed in un momento qualsiasi prima del ciclo successivo. In monoterapia, il tempo mediano di comparsa delle prime feci liquide era il quinto giorno dopo l'infusione di irinotecan cloridrato triidrato. I pazienti devono informare immediatamente il proprio medico della sua comparsa in modo da iniziare tempestivamente la terapia appropriata. I pazienti con un rischio piu' elevato di diarrea sono quelli che si sono sottoposti in precedenza ad una radioterapia pelvica/addominale, quelli con una iperleucocitosi basale, quelli con un grado di performance >=2 e le donne. Se non viene propriamente trattata, la diarrea puo' comportare pericolo di morte, soprattutto se i pazienti hanno una neutropenia concomitante. Non appena compaiono le prime feci liquide, il paziente deve iniziare a bere grandi quantita' di bevande che contengono elettroliti e deve iniziare immediatamente un'appropriata terapia contro la diarrea. Questo trattamento antidiarroico deve essere prescritto dal reparto dove e' stato somministrato l'irinotecan cloridrato triidrato. Dopo essere stato dimesso dall'ospedale, il paziente deve ottenere i medicinali necessari, in modo da potere trattare la diarrea non appena questa compare. Inoltre, deve informare il proprio medico o il reparto che somministra l'irinotecan cloridrato triidrato quando e se la diarrea compare. Il trattamento antidiarroico attualmente raccomandato consiste in alte dosi di loperamide (4 mg per la prima assunzione e poi 2 mg ogni 2 ore). Questa terapia deve continuare per 12 ore dopo le ultime feci liquide e non deve essere modificata. In nessun caso si deve somministrare loperamide per piu' di 48 ore consecutivea queste dosi, a causa del rischio di ileo paralitico, ma non per men o di 12 ore. Oltre al trattamento antidiarroico si deve somministrare un antibiotico a largo spettro profilattico, quando la diarrea e' associata a grave neutropenia. Oltre al trattamento antibiotico, e' consigliato il ricovero ospedaliero per il trattamento della diarrea nei seguenti casi: diarrea associata a febbre, grave diarrea (che richiede idratazione endovenosa), diarrea che continua per piu' di 48 ore dopo l'inizio della terapia con loperamide ad alte dosi. Non si deve somministrare loperamide come terapia profilattica, anche in pazienti che hanno avuto diarrea ritardata nei cicli precedenti. Nei pazienti che hannoavuto grave diarrea, si raccomanda di ridurre la dose nei cicli succe ssivi. Si consiglia un monitoraggio settimanale completo dei valori ematici durante il trattamento con irinotecan. I pazienti devono essere a conoscenza del rischio di neutropenia e dell'importanza della febbre. La neutropenia febbrile deve essere trattata con urgenza in ospedalecon antibiotici endovenosi a largo spettro. Nei pazienti che hanno av uto eventi ematologici gravi, si raccomanda una riduzione della dose per le successive somministrazioni. Nei pazienti con grave diarrea esiste un maggior rischio di infezioni e tossicita' ematologica. In tali pazienti si deve eseguire un esame emocromocitometrico. Si devono eseguire i test della funzione epatica al basale e prima di ciascun ciclo. Si deve effettuare il monitoraggio settimanale di tutti i valori ematici nei pazienti con bilirubina da 1,5 a 3 volte l'ULN, causata da diminuzione della clearance dell'irinotecan e conseguente rischio piu' elevato di tossicita' ematologica. Non si deve somministrare irinotecan apazienti con bilirubina 3 volte l'ULN. Si raccomanda un trattamento p rofilattico con antiemetici prima di ciascun trattamento con irinotecan. Nausea e vomito sono stati segnalati di frequente. I pazienti con vomito associato a diarrea ritardata devono essere ricoverati al piu' presto per il trattamento. Sindrome colinergica acuta In caso di comparsa di sindrome colinergica acuta, si deve somministrare atropina solfato tranne quando e' clinicamente controindicato. Si deve prestare estrema attenzione quando i pazienti sono affetti da asma. Nei pazienti con sindrome colinergica acuta e grave, si raccomanda l'uso profilatticodi atropina solfato con le successive dosi irinotecan. La polmonite i nterstiziale che si presenta sotto forma di infiltrati polmonari e' poco comune durante la terapia con irinotecan. La polmonite interstiziale puo' essere mortale. I fattori di rischio che si possono associare allo sviluppo di polmonite interstiziale comprendono l'uso di medicinali pneumotossici, la radioterapia e i fattori stimolatori di colonie. Ipazienti con fattori di rischio devono essere tenuti sotto stretto co ntrollo per i sintomi respiratori prima e durante la terapia con irinotecan. Anziani: considerata la maggiore frequenza della riduzione delle funzioni biologiche dei pazienti anziani, in particolare la funzioneepatica, in questa popolazione la dose del farmaco deve essere scelta con grande cautela. I pazienti non devono essere trattati con il farm aco finche' la loro ostruzione intestinale non si sia risolta. Poiche'il farmaco contiene sorbitolo, non e' adatto nei pazienti con intolle ranza ereditaria al fruttosio. Sono stati osservati rari casi di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza circolatoria in pazienti che hanno avuto episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito o sepsi. Durante la terapia e per almeno tre mesi dopo la cessazione della stessa, si devono prendere misure anticoncezionali. La somministrazione concomitante di irinotecan e di un forte inibitore o un induttore del CYP3A4 puo' alterare il metabolismo dell'irinotecan e deve pertanto essere evitata.
Interazioni
Non si puo' escludere un'interazione fra irinotecan e bloccanti neuromuscolari. Dato che l'irinotecan possiede un'attivita' anticolinesterasica, i medicinali con attivita' anticolinesterasica possono prolungaregli effetti di blocco neuromuscolare del suxametonio, e il blocco neu romuscolare dei medicinali non depolarizzanti puo' venire contrastato.Diversi studi hanno dimostrato che la somministrazione contemporanea di medicinali anticonvulsivanti che inducono il CYP3A causa riduzione dei livelli di irinotecan, di SN-38 e di SN-38 glucuronide e ridotti effetti farmacodinamici. Gli effetti di questi medicinali anticonvulsivanti erano rispecchiati da una diminuzione del 50% o piu' dell'AUC dell'SN-38 e dell'SN-38G. Oltre all'induzione degli enzimi del citocromo P450 3A, anche l'aumento di glucuronazione e l'aumento di escrezione biliare possono svolgere un ruolo nel ridurre la concentrazione di irinotecan e dei suoi metaboliti. Uno studio ha dimostrato che la somministrazione concomitante di ketoconazolo portava a una diminuzione dell'87% dell'AUC dell'APC e un aumento del 109% dell'AUC dell'SN-38 rispetto all'irinotecan somministrato da solo. Deve essere prestata particolare attenzione ai pazienti che assumono contemporaneamente medicinali che notoriamente inibiscono (per es. ketoconazolo) o inducono (per es. rifampicina, carbamazepina, fenobarbitale o fenitoina) il metabolismo del medicinale attraverso il citocromo P450 3A4. La somministrazione contemporanea di irinotecan e di un inibitore/induttore di questa via metabolica puo' alterare il metabolismo dell'irinotecan e si deve pertanto evitare. In un piccolo studio di farmacocinetica, nel quale venivano somministrati contemporaneamente irinotecan alla dose di 350 mg/m^2ed erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) 900 mg, si e' osservatauna riduzione del 42% delle concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo dell'irinotecan, SN-38. L'erba di San Giovanni diminuisce i li velli plasmatici dell'SN-38. Pertanto, non si deve somministrare l'erba di San Giovanni in concomitanza con l'irinotecan. La somministrazione contemporanea di 5-fluorouracile/acido folinico in uno schema terapeutico di associazione non altera la farmacocinetica dell'irinotecan. Non vi sono evidenze che il profilo di sicurezza dell'irinotecan sia influenzato dal cetuximab o viceversa. In uno studio, le concentrazioni di irinotecan nei pazienti che ricevevano irinotecan/5FU/FA e quelli che ricevevano irinotecan/5FU/FA in associazione con bevacizumab erano simili. Le concentrazioni di SN-38, il metabolita attivo dell'irinotecan, sono state analizzate in un sottogruppo di pazienti. Tali concentrazioni erano mediamente piu' alte del 33% nei pazienti che ricevevano irinotecan/5FU/FA in associazione con bevacizumab rispetto a quelle osservate nei pazienti che ricevevano solo irinotecan/5FU/FA. In considerazione dell'alta variabilita' inter-pazienti e al limitato numero di campioni, non si sa se l'aumento dei livelli di SN-38 osservato fosse dovuto al bevacizumab. Vi e' stato un lieve aumento di due eventi avversi: diarrea e leucopenia. Sono state segnalate piu' riduzioni di dosedi irinotecan per i pazienti che ricevevano irinotecan/5FU/FA in asso ciazione con bevacizumab. Per i pazienti che sviluppano grave diarrea,leucopenia, o neutropenia con l'associazione di bevacizumab e irinote can si devono effettuare modifiche della dose.
Effetti indesiderati
>>Patologie gastrointestinali. Diarrea ritardata: la diarrea (che compare a distanza di piu' di 24 ore dalla somministrazione del medicinale) e' una tossicita' dose-limitante del farmaco. In monoterapia. Molto comune: e' stata osservata diarrea grave. Il tempo di comparsa delle prime feci liquide era il giorno 5 dopo l'infusione dell'irinotecan cloridrato triidrato. In terapia di associazione. Molto comune: e' stata osservata diarrea grave. Non comune: sono stati segnalati casi di colite pseudomembranosa, uno dei quali e' stato documentato a livello batteriologico. Nausea e vomito: in monoterapia. Molto comune: nausea e vomito erano gravi nel 10% dei pazienti con antiemetici. In terapia di associazione. Comune: e' stata osservata un'incidenza piu' bassa di nausea e vomito gravi. Disidratazione. Comune: episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito. Non comune: sono stati segnalati casi di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza cardiocircolatoria in pazienti con episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito. Altri disturbi gastrointestinali. Comune: e' stata osservata stipsi legata all'irinotecan e/o alla loperamide. Non comune: ostruzione intestinale, ileo o emorragia gastrointestinale. Raro: colite, comprese tiflite, colite ischemica e ulcerosa o perforazione intestinale. Casi di pancreatite sintometica o asintomatica sono stati associati alla terapia con irinotecan, Altri lievi effetti sono anoressia, dolore addominale e mucosite. >>Patologie del sistema emolinfopoietico: la neutropenia e' un effetto tossico dose-limitante, reversibile e non cumulativo. Il giorno mediano per l'effetto massimo era il giorno 8 sia che il medicinale venisse usato in monoterapia che in terapia di associazione. In monoterapia. Molto comune: e' stata osservata neutropenia anchein forma grave. E' stata segnalata anemia. Comune: e' stata segnalata febbre con grave neutropenia. Si sono verificati episodi infettivi ch e erano associati a neutropenia e che in rari casi hanno portato al decesso. E' stata osservata trombocitopenia; quasi tutti i pazienti hanno mostrato remissione il giorno 22. In terpaia di associazione. Molto comune: e' stata osservata neutropenia, anche in forma grave. La remissione completa e' avvenuta dopo 7-8 giorni. E' stata segnalata anemia.E' stata osservata trombocitopenia; non e' stato osservato alcun caso di trombocitopenia periferica con anticorpi antipiastrinici. Comune: e' stata segnalata febbre con grave neutropenia. Si sono verificati episodi infettivi, che erano aasociati a grave neutropenia e che hanno portato al decesso in 1 caso. >>Infezioni e infestazioni. Non comune: sono state osservate insufficienza renale, ipotensione o insufficienza cardiocircolatoria in pazienti che hanno avuto sepsi. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Sindrome colinergica acuta. Comune: e' stata osservata una grave sindrome colinergica acuta transitoria in pazienti trattati in monoterapia e in pazienti trattati in terapia di associazione. I sintomi principali erano diarrea precoce e svariati altri quali dolore addominale, congiuntivite,rinite, ipotensione, vasodilatazione, sudorazione, brividi, malessere , vertigini, disturbi della vista, miosi, lacrimazione e aumento dellasalivazione che comparivano durante o entro le 24 ore successive all' infusione di irinotecan cloridrato triidrato. Questi sintomi scompaiono in seguito a somministrazione di atropina. L'astenia era grave in meno dei 10% dei pazienti trattati in monoterapia e nel 6,2% dei pazienti trattati in terapia di associazione. Non e' stato stabilito un chiaro rapporto causale con l'irinotecan. E' comparsa febbre in assenza e senza grave neutropenia concomitante nei pazienti trattati in monoterapia e in pazienti trattati in terapia di associazione. Non comune: sonostate segnalate lievi reazioni nella sede di infusione. >>Patologie c ardiache. Raro: ipertensione durante o dopo l'infusione. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: polmonite interstiziale che si presenta sotto forma di infiltrati polmonari. Sono stati segnalati effetti precoci come la dispnea. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alopecia reversibile. Non comune: lievi reazioni cutanee. >>Disturbi del sistema immunitario. Non comune: lievi reazioni allergiche. Raro: reazioni anafilattiche/anafilattoidi. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: sono stati segnalati effetti precoci quali contrazioni o crampi muscolari e parestesie. >>Esami diagnostici. Molto comune: nella terapia di associazione sono stati osservati livelli sierici transitoridi SGPT, SGOT, fosfatasi alcalina o bilirubina, in assenza, nei pazie nti, di metastasi epatica progressiva. Comune: in monoterapia sono stati osservati aumenti transitori e da lievi a moderati dei livelli sierici di transaminasi, fosfatasi alcalina o bolirubina, in assenza, nei pazienti, di metastasi epatica progressiva. Sono stati osservati aumenti transitori da lievi a moderati dei livelli sierici di creatinina. Rari: ipokaliemia e iponatriemia, legate per lo piu' a diarrea e vomito. Molto raro: aumenti di amilasi e/o lipasi. >>Patologie del sistema nervoso. Molto raro: transitori disturbi del linguaggio associati all'infusione di irinotecan.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza: non vi sono informazioni sull'uso dell'irinotecan nelle donne gravide. E' stato dimostrato in studi su ratti e conigli che l'irinotecan e' embriotossico, fetotossico e teratogeno. Pertanto non si deve utilizzare il farmaco durante la gravidanza. Donne in eta' fertile:le donne in eta' fertile che assumono il farmaco devono essere avvert ite di evitare un'eventuale gravidanza, e di avvertire immediatamente il proprio medico qualora restassero comunque gravide. Le donne in eta' fertile e i loro partner devono prendere misure anticoncezionali durante la terapia e per almeno tre mesi dopo la cessazione della stessa.Allattamento: ^14 C-irinotecan e' stato rilevato nel latte di ratti c he allattavano. Non si sa se l'irinotecan viene escreto anche nel latte umano, e di conseguenza, in considerazione delle possibili reazioni avverse nei neonati allattati al seno, l'allattamento al seno deve essere sospeso per l'intera durata della terapia con irinotecan.