Iressa - 30cpr Riv 250mg

Dettagli:
Nome:Iressa - 30cpr Riv 250mg
Codice Ministeriale:039260017
Principio attivo:Gefitinib
Codice ATC:L01XE02
Fascia:H
Prezzo:3614.98
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Astrazeneca Spa
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:48 mesi

Denominazione

IRESSA 250 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Iressa - 30cpr Riv 250mg

Categoria farmacoterapeutica

Inibitori della proteinchinasi.

Principi attivi

Ogni compressa contiene: 250 mg di gefitinib.

Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (E460), croscarmellosa sodica, povidone (K29-32) (E1201), sodio lauril solfato, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa (E464), macrogol 300, titanio diossido (E171), ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172).

Indicazioni

Il farmaco e' indicato nel trattamento di pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico con mutazione attivante l'EGFR-TK.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Allattamento.

Posologia

Il trattamento deve essere iniziato e supervisionato da un medico esperto nell'uso di terapie anticancro. Posologia. La posologia raccomandata e' di una compressa da 250 mg una volta al giorno. Se si dimentica una dose, questa deve essere assunta non appena il paziente se ne ricorda. Se cio' avviene a meno di 12 ore dalla dose successiva, il paziente non deve assumere la dose dimenticata. Il paziente non deve assumere una dose doppia (due dosi allo stesso tempo) per recuperare la dose dimenticata. Popolazione pediatrica. Non ci sono indicazioni relative all'uso del farmaco nei bambini. Insufficienza epatica. I pazienti coninsufficienza epatica da moderata a severa dovuta a cirrosi (Child Po ugh B o C) presentano aumentate concentrazioni plasmatiche di gefitinib. Questi pazienti devono essere attentamente monitorati per eventi avversi. Le concentrazioni plasmatiche non sono risultate aumentate in pazienti con elevati livelli di aspartato aminotransferasi (AST), fosfatasi alcalina o bilirubina causate da metastasi epatiche. Insufficienza renale. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienticon insufficienza renale con clearance della creatinina > 20 ml/min. Sono disponibili solo dati limitati nei pazienti con clearance della creatinina <= 20 ml/min e si consiglia cautela in questi pazienti. Anziani. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose sulla base dell'eta' del paziente. Metabolizzatori lenti del CYP2D6. Nessun specifico aggiustamento della dose e' raccomandato nei pazienti con genotipo notodi lento metabolizzatore del CYP2D6, tuttavia questi pazienti devono essere strettamente controllati per eventi avversi. Aggiustamento del dosaggio dovuto a tossicita'. I pazienti con diarrea mal tollerata o reazioni avverse cutanee al farmaco possono essere gestiti con successocon una breve (fino a 14 giorni) interruzione della terapia seguita d alla reintroduzione della dose da 250 mg. Nei pazienti che non possonotollerare il trattamento dopo un'interruzione della terapia, il farma co deve essere interrotto e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo. Metodo di somministrazione La compressa puo' essere assunta con o senza cibo, circa alla stessa ora ogni giorno. La compressa puo' essere deglutita intera con un po' d'acqua o se non e' possibile assumere la compressa intera, le compresse possono essere somministrate come una dispersione in acqua (non gasata). Non deve essere utilizzato alcun altro liquido. Senza frantumarla, la compressa puo' essere immersa in mezzo bicchiere d'acqua. Il bicchiere deve essere ruotato di tanto in tanto fino allo scioglimento della compressa (questo puo' impiegare fino a 20 minuti). La dispersione deve essere bevuta subito dopo che si e' completata (cioe' entro 60 minuti). Il bicchiere deve essere risciacquato con mezzo bicchiere di acqua, che deve anch'essa essere bevuta. La dispersione puo' anche essere somministrata attraverso un sondino nasograstrico o una gastrostomia.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.

Avvertenze

Determinazione dello stato di mutazione dell'EGFR. Per valutare lo stato di mutazione dell'EGFR di un paziente e' importante che venga scelta una metodologia ben validata e robusta per evitare determinazioni falsamente negative o falsamente positive. Malattia interstiziale polmonare (ILD). Nell'1,3 % dei pazienti trattati con il farmaco e' stata osservata malattia interstiziale polmonare (ILD), che puo' insorgere in forma acuta e in alcuni casi risultare fatale. Se i pazienti mostrano un peggioramento dei sintomi respiratori, come dispnea, tosse e febbre, il trattamento deve essere interrotto e il paziente deve essere subito sottoposto ad accertamenti. Nel caso in cui sia confermata la diagnosi di ILD, il trattamento deve essere interrotto e il paziente deve essere trattato in modo appropriato. In uno studio giapponese farmacoepidemiologico caso-controllo condotto su pazienti con NSCLC trattati con il farmaco o chemioterapia con un follow-up di 12 settimane sono stati identificati i seguenti fattori di rischio per lo sviluppo di ILD: fumo, performance status ridotto (PS >= 2), evidenza tomografica di riduzione del polmone normale (<= 50 %), diagnosi recente di NSCLC (< 6 mesi), ILD pre-esistente, eta' avanzata (>= 55 anni) e concomitante malattia cardiaca. Un rischio aumentato di ILD con gefitinib rispetto alla chemioterapia e' stato visto prevalentemente durante le prime 4 settimane di trattamento (OR aggiustato 3,8; 95 % IC da 1,9 a 7,7); quindi il rischio relativo era piu' basso (OR aggiustato 2,5; 95 % IC da 1,1 a 5,8). Il rischio di mortalita' nei pazienti che hanno sviluppato ILD con il farmaco o chemioterapia e' risultato maggiore nei pazienti con i seguenti fattori di rischio: fumo, evidenza tomografica di riduzione del polmone normale (<= 50 %), ILD pre-esistente, eta' avanzata (>= 65 anni) ed estese aderenze pleuriche (>= 50 %). Epatotossicita' ed insufficienza epatica. Sebbene siano state comuni le alterazioni dellafunzionalita' epatica (incluso aumenti dell'alanina amminotransferasi , aspartato aminotransferasi, bilirubina), esse sono state raramente osservate come epatiti. Si raccomanda percio' di monitorare periodicamente la funzionalita' epatica. Il farmaco deve essere utilizzato con cautela in presenza di alterazioni della funzionalita' epatica da lievi a moderate. In caso di gravi alterazioni, si deve prendere in considerazione l'interruzione del trattamento. Insufficienza epatica dovuta a cirrosi e' risultato portare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di gefitinib. Interazioni con altri medicinali. Gli induttori del CYP3A4 possono aumentare il metabolismo del gefitinib e diminuire le concentrazioni plasmatiche del gefitinib. Pertanto, la somministrazione contemporanea di induttori del CYP3A4 possono ridurre l'efficacia del trattamento e devono essere evitate. Nei singoli pazienti con genotipoCYP2D6 di lento metabolizzatore, il trattamento con un potente inibit ore del CYP3A4 potrebbe portare ad un aumento dei livelli plasmatici di gefitinib. All'inizio del trattamento con un inibitore del CYP3A4, ipazienti devono essere strettamente controllati per reazioni avverse a gefitinib. In alcuni pazienti in trattamento con warfarin insieme a gefitinib sono stati riportati un aumento del International NormalizedRatio (INR) e/o eventi emorragici. I pazienti in trattamento concomit ante con warfarin e gefitinib devono essere monitorati regolarmente allo scopo di verificare variazioni del tempo di protrombina (PT) o dell'INR. I medicinali che provocano un significativo aumento prolungato del pH gastrico, come gli inibitori di pompa protonica e gli H 2 -antagonisti possono ridurre la biodisponibilita' e le concentrazioni plasmatiche del gefitinib e, pertanto, diminuirne l'efficacia. Gli antiacidi, se assunti regolarmente vicino al tempo della somministrazione di IRESSA, possono avere un effetto simile. I dati di studi clinici di faseII, dove gefitinib e vinorelbina sono stati usati in concomitanza, in dicano che gefitinib puo' esacerbare l'effetto neutropenico della vinorelbina. Lattosio. Il farmaco contiene lattosio. I pazienti affetti darari problemi ereditari di intolleranza al glucosio, da deficit di La pp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Ulteriori precauzioni per l'uso. I pazienti devono essere avvisati di rivolgersi immediatamente al medico nel caso si manifestino: sintomi oculari di qualunque tipo, diarrea grave o persistente, nausea, vomito o anoressia in quanto questi possono portare a disidratazione. In uno studio di fase I/II sull'uso di gefitinib e delle radiazioni nei pazienti pediatrici, con nuova diagnosi di glioma del tronco encefalico o di glioma maligno sopratentoriale non completamente resecato, sono stati riportati 4 casi (1 fatale) di emorragie del Sistema Nervoso Centrale (SNC) tra i 45 pazienti arruolati. Un ulteriore caso di emorragia del SNC e' stato riportato in un bambino con unependimoma in uno studio condotto solo con gefitinib. Un rischio aume ntato di emorragia cerebrale nei pazienti adulti con NSCLC che ricevevano gefitinib non e' stato stabilito.

Interazioni

Il metabolismo di gefitinib avviene attraverso l'isoenzima CYP3A4 (prevalentemente) del citocromo P450 e del CYP2D6. Principi attivi che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di gefitinib. Gli studi in vitro hanno mostrato che gefitinib e' un substrato della glicoproteina-p (Pgp). I dati disponibili non suggeriscono alcuna conseguenza clinica di questa evidenza in vitro. Le sostanze che inibiscono il CYP3A4possono diminuire la clearance del gefitinib. La somministrazione con comitante con potenti inibitori dell'attivita' del CYP3A4, possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di gefitinib. L'aumento puo' essere clinicamente rilevante dal momento che le reazioni avverse sono correlate alla dose ed alla esposizione. L'aumento puo' essere maggiore in singoli pazienti con genotipo metabolizzatore lento del CYP2D6. Il pretrattamento con itraconazolo (un potente inibitore del CYP3A4) ha portato nei volontari sani ad un aumento della AUC media di gefitinib. In situazioni di trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 il paziente deve essere attentamente controllato per le reazioni avverse a gefitinib. Non ci sono dati sul trattamento concomitante con inibitori del CYP2D6, ma inibitori potenti di questo enzima potrebberocausare un aumento di circa 2 volte delle concentrazioni plasmatiche di gefitinib nei metabolizzatori rapidi del CYP2D6. Se e' iniziato un trattamento concomitante con un potente inibitore del CYP2D6, il paziente deve essere attentamente controllato per le reazioni avverse. Principi attivi che possono diminuire le concentrazioni plasmatiche di gefitinib. Le sostanze che sono degli induttori dell'attivita' del CYP3A4possono aumentare il metabolismo e diminuire le concentrazioni plasma tiche di gefitinib e quindi ridurre l'efficacia di IRESSA. Farmaci concomitanti che inducono il CYP3A4 (ad esempio fenitoina, carbamazepina,rifampicina, barbiturici o erba di S. Giovanni ( Hypericum perforatum )) devono essere evitati. Il pretrattamento con rifampicina (un poten te induttore del CYP3A4) nei volontari sani ha ridotto l'AUC media di gefitinib. Le sostanze che causano un innalzamento significativamente sostenuto del pH gastrico possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di gefitinib e quindi ridurre l'efficacia del farmaco. Alte dosi di antiacidi a breve durata d'azione possono avere un effetto simile se assunti con regolarita' vicini al tempo di somministrazione del gefitinib. Nei volontari sani la somministrazione concomitante di gefitinib con ranitidina ad una dose che ha causato innalzamento sostenuto del pHgastrico ^3 5, sono risultati in una ridotta AUC media. Principi atti vi che possono avere le loro concentrazioni plasmatiche alterate da gefitinib. Gli studi in vitro hanno mostrato che gefitinib ha un potenziale limitato di inibire il CYP2D6. In uno studio clinico in pazienti gefitinib e' stato co-somministrato con metoprololo (un substrato del CYP2D6). Questo e' risultato in un aumento nell'esposizione a metoprololo. Tale incremento potrebbe potenzialmente essere rilevante per i substrati del CYP2D6 con stretto indice terapeutico. Quando l'uso di substrati del CYP2D6 e' considerato in combinazione con gefitinib, una modifica della dose del substrato del CYP2D6 deve essere considerata specialmente per i prodotti con una stretta finestra terapeutica. In vitrogefitinib inibisce il trasportatore di proteina BCRP, ma la rilevanza clinica di questa evidenza non e' nota. Altre interazioni potenziali. Episodi di innalzamento dell'INR e/o casi di sanguinamento sono stati riportati in alcuni pazienti che assumevano in concomitanza warfarin.

Effetti indesiderati

Nell'insieme di dati aggregati degli studi clinici di fase III ISEL, INTEREST e IPASS, le reazioni avverse da farmaci (ADRs) piu' frequentemente riportate, sono diarrea e reazioni cutanee (compresi: rash, acne, pelle secca e prurito). Le ADRs si verificano di solito entro il primo mese di terapia e sono generalmente reversibili. Circa l'8% dei pazienti ha riportato una reazione avversa grave. Circa il 3% dei pazienti ha interrotto la terapia a causa di un'ADR. La malattia interstiziale polmonare (ILD) si e' verificata nell'1,3% dei pazienti, spesso in forma grave (grado CTC 3-4). Sono stati riportati casi con esito fatale. Le reazioni avverse sono riportate di seguito. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia, lieve o moderata (grado CTC 1 o 2). Patologie dell'occhio. Comune: congiuntivite, blefaritee secchezza oculare*, principalmente lieve (grado CTC 1); non comune: erosione corneale, reversibile e talvolta associata a crescita aberra nte delle ciglia. Patologie vascolari. Comune: emorragia, come epistassi ed ematuria. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: malattia interstiziale polmonare (1,3 %), spesso grave (grado CTC3-4). Sono stati riportati casi con esito fatale. Patologie gastroint estinali. Molto comune: Diarrea, principalmente lieve o moderata (grado CTC 1 o 2), vomito, principalmente lieve o moderato (grado CTC 1 o 2), nausea, principalmente lieve (grado CTC 1), stomatite, prevalentemente lieve (grado CTC 1); comune: disidratazione, secondaria a diarrea,nausea, vomito o anoressia, secchezza delle fauci, prevalentemente li eve (grado CTC 1); non comune: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto comune: innalzamento dell'alanina aminotrasferasi, principalmente da lieve a moderata; comune: innalzamento dell'aspartato aminotranferasi, principalmente da lieve a moderata. Innalzamento della bilirubina totale, principalmente da lieve a moderata; rare: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: reazioni cutanee, principalmente un rash pustoloso lieve o moderato (grado CTC 1 o 2), talvolta con prurito e pelle secca, su una base eritematosa; comune: patologia ungueale, alopecia; non comune: reazioni allergiche, inclusi angioedema e orticaria; raro: necrolisi epidermica tossica, sindrome diStevens Johnson ed eritema multiforme. Patologie renali e urinarie. C omune: aumenti asintomatici dei valori ematici della creatinina, proteinuria. Patologie sistemiche. Molto comune: astenia, prevalentemente lieve (grado CTC 1); comune: piressia. Malattia interstiziale polmonare(ILD). Nello studio INTEREST, l'incidenza degli eventi di tipo ILD e' stata l'1,4% (10 pazienti) nel gruppo gefitinib verso l'1,1% (8 pazie nti) nel gruppo docetaxel. Un evento tipo ILD e' risultato fatale, e questo si e' verificato in un paziente che riceveva gefitinib. Nello studio ISEL l'incidenza degli eventi di tipo ILD nella popolazione complessiva e' stata approssimativamente dell'1% in entrambi i bracci di trattamento. La maggior parte degli eventi di tipo ILD riportati derivava da pazienti di etnia asiatica e l'incidenza della ILD nei pazienti asiatici in trattamento con gefitinib e quelli che assumevano placebo e' stata simile, rispettivamente pari a circa il 3 e il 4 %. Un evento di tipo ILD e' risultato fatale e cio' si e' verificato in un pazientetrattato con placebo. In uno studio di sorveglianza post-marketing co ndotto in Giappone, il tasso di eventi di tipo ILD riportato nei pazienti trattati con gefitinib e' stato del 5,8%. La proporzione degli eventi tipo ILD con esito fatale e' stata del 38,6%. In uno studio clinico di fase III in aperto (IPASS) di confronto tra il farmaco e la doppietta chemioterapica carboplatino/paclitaxel come trattamento di prima linea condotto in Asia in pazienti selezionati con NSCLC avanzato, l'incidenza degli eventi di tipo ILD e' stata del 2,6% nel braccio di trattamento con il farmaco verso 1,4% nel braccio di trattamento con carboplatino/paclitaxel.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati riguardanti l'uso di gefitinib in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Nell'uomo il rischio potenziale e' sconosciuto. il farmaco non deve essere usato durante la gravidanza se non chiaramente necessario, e le donne in eta' fertile devono essere avvisate di non iniziare una gravidanza durante la terapia. Non e' noto se gefitinib e' secreto nel latte umano. Gefitinib e i metaboliti di gefitinib si sono accumulati nel latte di ratte in allattamento. Il farmaco e' controindicato durante l'allattamento e di conseguenza l'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con il farmaco.