Inovelon - 60cpr Div 400mg
Dettagli:
Nome:Inovelon - 60cpr Div 400mgCodice Ministeriale:038217143
Principio attivo:Rufinamide
Codice ATC:N03AF03
Fascia:A
Prezzo:184.31
Glutine:Potenzialmente senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Eisai Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:48 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Antiepilettici.
Principi attivi
Rufinamide.
Eccipienti
Nucleo: lattosio monoidrato; cellulosa microcristallina; amido di mais; croscarmellosa sodica; ipromellosa; magnesio stearato; sodio laurilsolfato; silice colloidale anidra. Film di rivestimento: ipromellosa; macrogol (8000); titanio biossido (E171); talco; ossido di ferro rosso (E172).
Indicazioni
Il medicinale e' indicato come terapia aggiuntiva nel trattamento di crisi epilettiche associate a sindrome di Lennox-Gastaut, in pazienti di eta' pari o superiore a 4 anni.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo, ai derivati triazolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.
Posologia
Il trattamento con la rufinamide deve essere iniziato da un medico specialista in pediatria o neurologia, con esperienza nel trattamento dell'epilessia. Il farmaco sospensione orale e compresse rivestite con film possono essere intercambiate, a parita' di dose. I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione durante il periodo di passaggio alla diversa forma farmaceutica. >>Uso nei bambini di eta' pari o superiorea 4 anni e di peso inferiore a 30 kg. Pazienti <30 kg che non assumon o valproato: il trattamento deve essere iniziato con una dose giornaliera di 200 mg. Secondo la risposta clinica e la tollerabilita', la dose puo' essere aumentata con incrementi di 200 mg/die, ogni due giorni,fino a una dose massima raccomandata di 1000 mg/die. Dosi fino a 3600 mg/die sono state studiate in un numero limitato di pazienti. Pazient i <30 kg che assumono anche valproato: poiche' il valproato riduce in misura significativa la clearance della rufinamide, si raccomanda una dose massima di Inovelon piu' bassa per i pazienti <30 kg a cui viene somministrato valproato in concomitanza. Il trattamento deve essere iniziato a una dose giornaliera di 200 mg. Secondo la risposta clinica ela tollerabilita', dopo un minimo di 2 giorni, la dose puo' essere au mentata di 200 mg/die, fino alla dose massima raccomandata di 600 mg/die. Uso negli adulti, negli adolescenti e nei bambini di eta' pari o superiore a 4 anni di peso pari o superiore a 30 kg: il trattamento deve essere iniziato con una dose giornaliera di 400 mg. Secondo la risposta clinica e la tollerabilita', la dose puo' essere aumentata con incrementi di 400 mg/die, ogni due giorni, fino a una dose massima raccomandata indicata. Range ponderale 30,0 - 50,0 kg dose massima raccomandata 1.800 mg/die; range ponderale 50,1 - 70,0 kg dose massima raccomandata2.400 mg/die; range ponderale >=70,1 kg dose massima raccomandata 3.200 mg/die. Dosi fino a 4.000 mg/die (nel range 30-50 kg) o 4.800 mg/die (nel range oltre 50 kg) sono state studiate in un numero limitatodi pazienti. Sospensione del trattamento: quando il trattamento con r ufinamide deve essere sospeso, la sospensione deve essere effettuata gradualmente. Negli studi clinici, la sospensione del trattamento con rufinamide e' stata effettuata riducendo la dose di circa il 25% ogni due giorni. Nel caso di una o piu' dosi saltate, e' necessaria una valutazione clinica personalizzata. Studi clinici in aperto non controllati indicano una prolungata efficacia a lungo termine, sebbene non sianostati condotti studi controllati per un periodo superiore a tre mesi. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia della rufinamide n ei bambini di eta' pari o inferiore a 4 anni di eta' non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Anziani: vi sono informazioni limitate sull'uso di rufinamide negli anziani. Dato che la farmacocinetica della rufinamide non e' alterata negli anziani, non e' richiesto un aggiustamento del dosaggio nei pazienti di eta' superiore a 65 anni.Insufficienza renale: uno studio effettuato su pazienti con grave ins ufficienza renale ha indicato che non e' necessario un aggiustamento del dosaggio in questi pazienti. Insufficienza epatica: l'uso nei pazienti con insufficienza epatica non e' stato studiato. Si raccomanda cautela e un'attenta titolazione della dose nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata. L'uso nei pazienti con grave insufficienza epatica non e' raccomandato. Modo di somministrazione: la rufinamide e' per uso orale. Deve essere assunta due volte al giorno con acqua, la mattina e la sera, suddivisa in due dosi uguali. Poiche' e' stato osservato un effetto del cibo, il farmaco deve essere somministrato con il cibo. Se il paziente ha difficolta' a deglutire, le compresse possono essere frantumate e somministrate in mezzo bicchiere d'acqua.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.
Avvertenze
Casi di status epilepticus sono stati osservati durante gli studi di sviluppo clinico con il trattamento con rufinamide, mentre tali casi non sono stati osservati con il placebo. Tali eventi hanno comportato lasospensione della rufinamide nel 20% dei casi. Se i pazienti sviluppa no nuovi tipi di crisi epilettiche e/o manifestano un aumento della frequenza dello stato epilettico, diversa dalla condizione basale del paziente, il rapporto rischio-beneficio della terapia deve essere rivalutato. La rufinamide deve essere sospesa gradualmente, per ridurre la possibilita' di crisi epilettiche al momento della sospensione. Negli studi clinici, la sospensione e' stata effettuata riducendo la dose di circa il 25% ogni due giorni. Vi sono dati insufficienti sulla sospensione di medicinali antiepilettici concomitanti, una volta ottenuto il controllo delle crisi con l'aggiunta di rufinamide. Il trattamento conla rufinamide e' stato associato a capogiri, sonnolenza, atassia e di sturbi dell'andatura, che potrebbero aumentare la possibilita' che si verifichino cadute accidentali in questa popolazione. I pazienti e le persone che li assistono devono prestare cautela fino a quando non abbiano acquisito familiarita' con i potenziali effetti di questo medicinale. Una grave sindrome da ipersensibilita' indotta da medicinali antiepilettici che include la sindrome di DRESS e la sindrome di Steven Johnson si e' verificata in associazione alla terapia con rufinamide. I segni e i sintomi di questo disturbo sono stati diversi; tuttavia, i pazienti presentavano tipicamente, sebbene non esclusivamente, febbre ed eruzione cutanea con coinvolgimento di altri organi. Altre manifestazioni associate sono state linfoadenopatia, anomalie nei test di funzionalita' epatica ed ematuria. Poiche' il disturbo si manifesta in modovariabile, possono comparire segni e sintomi a carico di altri organi , non annotati in questa sede. Questa sindrome da ipersensibilita' si e' verificata in stretta associazione temporale con l'inizio della terapia con rufinamide e nella popolazione pediatrica. Se si sospetta questa reazione, la rufinamide deve essere sospesa e deve essere iniziatoun trattamento alternativo. Tutti i pazienti che sviluppano eruzione cutanea durante l'assunzione di rufinamide devono essere tenuti sotto stretta osservazione. In uno studio approfondito sul QT, la rufinamideha prodotto una riduzione dell'intervallo QTc proporzionale alla conc entrazione. Sebbene non siano noti il meccanismo di base e l'importanza ai fini della sicurezza di questo risultato, i medici devono usare il proprio giudizio clinico nel valutare se prescrivere la rufinamide apazienti per i quali l'ulteriore riduzione della durata del QTc rappr esenta un rischio. Le donne in eta' fertile devono fare uso di misure contraccettive durante il trattamento. Occorre cercare di assicurare che sia utilizzato un mezzo contraccettivo appropriato e valutare, se icontraccettivi orali, o i dosaggi dei componenti dei contraccettivi o rali, sono adeguati rispetto alla situazione clinica delle singole pazienti. Il farmaco contiene lattosio. Ideazione e comportamento suicidari sono stati segnalati in pazienti trattati con agenti antiepiletticiin diverse indicazioni. Anche una meta-analisi di studi clinici rando mizzati controllati verso placebo, condotti su farmaci antiepilettici,ha dimostrato un piccolo aumento del rischio di ideazione e comportam ento suicidari. Non e' noto il meccanismo di questo rischio e i dati disponibili non escludono la possibilita' di un aumentato rischio per il farmaco. Pertanto, si devono tenere sotto osservazione i pazienti per rilevare segni di ideazione e comportamento suicidari e si deve considerare un trattamento opportuno. I pazienti (e le persone che se ne prendono cura) devono essere informati della necessita' di consultare il medico qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.
Interazioni
>>Potenziale influenza di altri medicinali sulla rufinamide. Altri medicinali antiepilettici: le concentrazioni di rufinamide non subiscono variazioni clinicamente significative in caso di somministrazione concomitante con medicinali antiepilettici noti induttori enzimatici. Per i pazienti sottoposti a trattamento con il medicinale che iniziano l'assunzione di valproato, puo' verificarsi un aumento significativo delle concentrazioni plasmatiche di rufinamide. Gli aumenti piu' pronunciati sono stati osservati nei pazienti di basso peso corporeo (<30 kg). Pertanto, si deve prendere in considerazione la possibilita' di ridurre la dose di Inovelon nei pazienti di peso <30 kg che iniziano una terapia con valproato. L'aggiunta o la sospensione, o l'aggiustamento della dose, di questi medicinali durante la terapia con rufinamide possono richiedere un aggiustamento del dosaggio di rufinamide. Non si osservano modificazioni significative nella concentrazione di rufinamide a seguito della co-somministrazione di lamotrigina, topiramato o benzodiazepine. >>Potenziale influenza della rufinamide su altri medicinali. Altri medicinali antiepilettici: le interazioni farmacocinetiche tra rufinamide e altri medicinali antiepilettici sono state valutate in pazienti affetti da epilessia, usando modelli farmacocinetici di popolazione. La rufinamide non sembra avere effetti clinicamente rilevanti sulle concentrazioni allo steady-state di carbamazepina, lamotrigina, fenobarbital, fenitoina, topiramato o valproato. Contraccettivi orali: laco- somministrazione di rufinamide 800 mg b.i.d. e un contraccettivo orale combinato (etinilestradiolo 35 mcg e noretindrone 1 mg) per 14 giorni ha comportato una riduzione media dell'AUC0-24 dell'etinilestradiolo del 22% e dell'AUC0-24 del noretindrone del 14%. Non sono stati condotti studi con altri contraccettivi orali o impianti contraccettivi. Alle donne in eta' fertile che usano contraccettivi ormonali si consiglia di utilizzare un metodo contraccettivo supplementare sicuro ed efficace. Enzimi del citocromo P450: la rufinamide e' metabolizzata peridrolisi e non viene metabolizzata, in misura degna di nota, dagli en zimi del citocromo P450. Inoltre, la rufinamide non inibisce l'attivita' degli enzimi del citocromo P450. Pertanto, e' improbabile che si verifichino interazioni clinicamente significative mediate dall'inibizione del sistema del citocromo P450 da parte della rufinamide. E' stato dimostrato che la rufinamide induce l'enzima CYP3A4 del citocromo P450e puo' quindi ridurre le concentrazioni plasmatiche delle sostanze me tabolizzate da questo enzima. L'effetto e' stato da modesto a moderato. L'attivita' media del CYP3A4, valutata come clearance del triazolam,e' risultata aumentata del 55% dopo 11 giorni di trattamento con rufi namide 400 mg b.i.d. L'esposizione del triazolam era ridotta del 36%. Dosi piu' elevate di rufinamide possono provocare un'induzione piu' pronunciata. Non si puo' escludere la possibilita' che la rufinamide riduca anche l'esposizione delle sostanze metabolizzate da altri enzimi, o trasportati da proteine di trasporto quali la P- glicoproteina. Si raccomanda che i pazienti trattati con sostanze metabolizzate dal sistema dell'enzima CYP3A siano tenuti sotto attenta osservazione per due settimane all'inizio o alla fine del trattamento con rufinamide, o dopoqualsiasi modifica sostanziale della dose. Potrebbe essere necessario prendere in considerazione un aggiustamento della dose del medicinale somministrato in concomitanza. Di queste raccomandazioni si deve inol tre tenere conto quando la rufinamide e' usata in concomitanza con sostanze che hanno una finestra terapeutica ristretta, quali warfarin e digossina. Uno studio di interazione specifico, condotto su soggetti sani, non ha rivelato alcuna influenza della rufinamide, a una dose di 400 mg b.i.d., sulla farmacocinetica dell'olanzapina, un substrato del CYP1A2. Non sono disponibili dati sull'interazione tra rufinamide e alcool.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse segnalate piu' comunemente sono state in generale cefalea, capogiri, affaticamento e sonnolenza. Le reazioni avverse piu' comuni, osservate con un'incidenza superiore rispetto al placebo neipazienti con sindrome di Lennox-Gastaut, sono state sonnolenza e vomi to. Le reazioni avverse sono state di solito di gravita' lieve-moderata. Il tasso di interruzione dello studio, nella sindrome di Lennox-Gastaut, a causa di reazioni avverse, e' stato dell'8,2% per i pazienti che assumevano rufinamide e dello 0% per i pazienti che ricevevano il placebo. Le reazioni avverse piu' comuni, che hanno comportato la sospensione dal gruppo di trattamento con rufinamide, sono state eruzione cutanea e vomito. Le reazioni avverse segnalate con un'incidenza superiore rispetto al placebo, durante gli studi in doppio cieco sulla sindrome di Lennox-Gastaut o nella popolazione totale esposta alla rufinamide, sono elencate nella tabella seguente secondo il termine preferito MedDRA la classificazione per sistemi e organi e la frequenza. La frequenza e' definita come: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 < 1/10), non comune (>= 1/1.000 < 1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000). Infezioni ed infestazioni. Comune: polmonite, influenza, rinofaringite, infezione auricolare, sinusite, rinite. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia, disturbi dell'alimentazione, diminuzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Comune: ansia, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, cefalea, capogiri; comune: status epiletticus, convulsioni, anomalie della coordinazione, nistagmo, iperattivita' psicomotoria, tremore. Patologie dell'occhio. Comune: diplopia, visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: epistassi. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito; comune: dolore all'addome superiore, costipazione, dispepsia, diarrea. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento degli enzimiepatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eru zione cutanea, acne. Patologie del sistema muscoloscheletrico , del tessuto connettivo e delle ossa. Comune: mal di schiena. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: oligomenorrea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento; comune: disturbi dell'andatura. Esami diagnostici. Comune: dimagrimento. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: lesioni alla testa, contusioni. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Rischio legato all'epilessia e ai medicinali antiepilettici in generale: e' stato dimostrato che, nella prole di donne affette da epilessia,la prevalenza di malformazioni e' da due a tre volte superiore al val ore di circa il 3%, nella popolazione generale. Nella popolazione trattata, e' stato notato un aumento delle malformazioni con la politerapia; tuttavia, non e' stato chiarito in quale misura siano responsabili il trattamento e/o la malattia. Inoltre, una terapia antiepilettica efficace non deve essere interrotta, dal momento che l'aggravamento della malattia e' dannoso sia per la madre che per il feto. Rischio legatoalla rufinamide: gli studi effettuati sugli animali non hanno rivelat o alcun effetto teratogeno, ma fetotossicita' in presenza di tossicita' materna. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Perla rufinamide non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte al farmaco. Tenendo in considerazione questi dati, la rufinam ide non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita', e nelle donne in eta' fertile che non usano misure contraccettive. Le donne in eta' fertile devono fare uso di misure contraccettive durante il trattamento con la rufinamide. Bisogna cercare di assicurare che sia utilizzato un mezzo contraccettivo appropriato e valutare, sulla base del giudizio clinico, se i contraccettivi orali, o i dosaggi dei componenti dei contraccettivi orali, sono adeguati rispetto alla situazione clinica delle singole pazienti. Se una donna trattata con rufinamide ha intenzione di iniziare una gravidanza, l'indicazione di questo medicinale deve essere attentamente valutata. Durantela gravidanza, un trattamento antiepilettico efficace con rufinamide non deve essere interrotto, dal momento che l'aggravamento della malattia e' dannoso sia per la madre che per il feto. Non e' noto se la rufinamide sia escreta nel latte umano. A causa dei potenziali effetti pericolosi per il lattante, l'allattamento deve essere evitato durante il trattamento della madre con rufinamide. Non sono disponibili dati relativi agli effetti sulla fertilita' in seguito al trattamento con rufinamide.