Indapamide Sandoz - 30cpr Riv2,5
Dettagli:
Nome:Indapamide Sandoz - 30cpr Riv2,5Codice Ministeriale:033832015
Principio attivo:Indapamide
Codice ATC:C03BA11
Fascia:A
Prezzo:4.06
Rimborso:3.69
Doping:Proibito in e fuori gara
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Denominazione
INDAPAMIDE SANDOZ 2,5 MG COMPRESSE RIVESTITE
Formulazioni
Indapamide Sandoz - 30cpr Riv2,5
Categoria farmacoterapeutica
Sulfonamidi, non associati.
Principi attivi
Una compressa rivestita contiene: indapamide 2,5 mg.
Eccipienti
Amido di mais, glicerolo, lattosio monoidrato, ipromellosa, magnesio stearato, polietilenglicole 6000, povidone, sodio laurilsolfato, talco,titanio diossido.
Indicazioni
Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo,ad altri farmaci sulfonamido-derivati o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Insufficienza renale grave ed anuria. Encefalopatia epatica o grave compromissione della funzionalita' epatica. Ipokaliemia. Accidenti cerebrovascolari recenti. Feocromocitoma e sindrome di Conn.
Posologia
1 compressa rivestita (2,5 mg) al mattino. Insufficienza renale: i diuretici tiazidici ed affini sono pienamente efficaci solamente quando la funzionalita' renale e' normale o minimamente ridotta. La posologia deve essere modificata in base alla funzionalita' renale. Una riduzione del dosaggio deve essere effettuata in funzione del grado di insufficienza renale. In caso di insufficienza renale grave, il trattamento e' controindicato. Pazienti con insufficienza epatica: indapamide e' ampiamente metabolizzata dal fegato ed una riduzione del dosaggio nell'insufficienza epatica dovra' essere effettuata. Il trattamento con indapamide e' controindicato in caso di insufficienza epatica grave. Anziani: il valore della creatininemia deve essere aggiustato in relazione all'eta', al peso ed al sesso. I pazienti anziani possono essere trattati con il farmaco quando la funzionalita' renale e' normale o solo minimamente compromessa. Bambini e adolescenti: il farmaco non e' raccomandato a causa della mancanza di dati di sicurezza ed efficacia.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione per la conservazione.
Avvertenze
In caso di funzionalita' epatica compromessa, i diuretici tiazidici e affini possono causare una encefalopatia epatica: la somministrazione del diuretico deve essere immediatamente sospesa. Sono stati riportaticasi di reazioni di fotosensibilita': si raccomanda di interrompere i l trattamento. Qualora si rendesse necessario riprendere il trattamento con indapamide, si raccomanda di proteggere le aree esposte al sole o ai raggi artificiali UVA. Periodici controlli del quadro elettrolitico devono essere effettuati durante la terapia. Natremia: deve essere controllata sia prima di iniziare la terapia che successivamente ad intervalli regolari di tempo. Infatti, qualsiasi terapia diuretica puo' provocare una iponatremia con conseguenze talvolta gravi. Poiche' la diminuzione della natremia puo' inizialmente essere asintomatica, e' essenziale un regolare controllo della stessa ancora piu' frequentementenei soggetti anziani e nei pazienti cirrotici. La deplezione del pota ssio con ipokaliemia rappresenta il rischio maggiore dei diuretici tiazidici ed affini. Il rischio di insorgenza di una ipokaliemia deve essere prevenuto soprattutto nelle popolazioni a rischio. In tali situazioni, l'ipokaliemia aumenta la tossicita' cardiaca dei digitalici e il rischio di aritmie. Sono a rischio anche i soggetti che presentano un intervallo QT lungo, sia di origine congenita che iatrogena. L'ipokaliemia, come la bradicardia, e' inoltre un fattore che predispone all'insorgenza di gravi aritmie, in particolare la torsione di punta, potenzialmente fatale. In tutte le condizioni sopra descritte, si richiede un controllo piu' frequente della kaliemia. Il primo controllo del potassio plasmatico deve essere effettuato durante la prima settimana dall'inizio del trattamento. L'accertamento di un'ipokaliemia ne richiede la correzione. Il controllo della glicemia e' importante nei pazienti diabetici. La tendenza agli attacchi di gotta puo' risultare aumentatanei pazienti iperuricemici. I diuretici tiazidici e affini possono ca usare un lieve e transitorio aumento della calcemia. Una ipercalcemia accertata puo' essere secondaria ad un precedente iperparatiroidismo non diagnosticato. E' necessario interrompere il trattamento prima di eseguire i tests di funzionalita' paratiroidea. I diuretici tiazidici eaffini sono pienamente efficaci solo quando la funzionalita' renale e ' normale o poco compromessa. Nel soggetto anziano, la creatininemia deve essere valutata in funzione dell'eta', del peso e del sesso. L'ipovolemia, secondaria alla perdita di acqua e sodio indotta dal diuretico all'inizio della terapia, induce una riduzione della filtrazione glomerulare. Cio' puo' portare ad un incremento dell'urea e della creatinina plasmatica. Questa transitoria insufficienza renale funzionale e' senza conseguenze nel soggetto con funzione renale normale, ma puo' aggravare una insufficienza renale preesistente. Durante il trattamento puo' presentarsi una lieve alcalosi ipocloremica che non richiede trattamenti specifici tranne in pazienti affetti da malattie epatiche o renali. Come per i diuretici tiazidici si puo' verificare una riduzione del Protein Bound Iodine senza segni di disfunzione tiroidea. Non sonostati segnalati fenomeni di "rebound" dopo sospensione del trattament o. Contiene lattosio. Gli atleti devono essere informati che questo medicinale contiene una sostanza attiva che puo' dare effetti positivi ai test anti-doping.
Interazioni
Associazioni non raccomandate. Litio: si riscontra un aumento del litio plasmatico con segni di sovradosaggio, come con una dieta priva di sodio. Se l'uso di diuretici si rende comunque necessario, si richiedono un attento monitoraggio del litio plasmatico e un adattamento della posologia. Associazioni che richiedono precauzioni di impiego. Antiaritmici della classe Ia, antiaritmici della classe III, alcuni antipsicotici: fenotiazine, benzamidi, butirrofenoni; altri farmaci: bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina e.v:, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, moxifloxacina, vincamina e.v. Aumento del rischio di aritmie ventricolari, specialmente torsione di punta. Controllare l'ipokaliemia e correggerla, se necessario, prima di somministrarequesta combinazione ed effettuare il monitoraggio clinico degli elett roliti plasmatici e dell'ECG. Utilizzare farmaci che non causano torsione di punta in presenza di ipokaliemia. Antinfiammatori non steroidei, compresi gli inibitori selettivi della COX-2, dosi elevate di acido salicilico (>= 3g/die): possibile riduzione dell'effetto antiipertensivo dell'indapamide. Rischio di insufficienza renale acuta nel pazientedisidratato. Si raccomanda pertanto di idratare il paziente e di cont rollare la funzionalita' renale all'inizio della terapia e in corso ditrattamento. Inibitori dell'enzima di conversione. Esiste il rischio di improvvisa ipotensione e/o di insufficienza renale acuta se il trattamento con un ACE-inibitore viene iniziato in presenza di una preesistente deplezione di sodio. Nell'ipertensione arteriosa, quando un precedente trattamento diuretico puo' aver causato una deplezione di sodio, e' necessario: o interrompere il diuretico 3 giorni prima dell'inizio della terapia con l'ACE-inibitore e se necessario reintrodurre un diuretico ipokaliemizzante; o somministrare dosi iniziali ridotte di ACE-inibitore aumentandole gradualmente. Nell'insufficienza cardiaca congestizia, iniziare con una dose di ACE-inibitore molto bassa, possibilmente dopo una riduzione della dose del diuretico ipokaliemizzante associato. In tutti i casi , controllare la funzionalita' renale durante le prime settimane di trattamento con un ACE-inibitore. Altri composti che possono causare ipokaliemia: amfotericina B (e.v.), glico e mineralocorticoidi, tetracosactide, lassativi stimolanti. Aumento del rischio di ipokaliemia. Controllare la kaliemia e, se necessario, correggerla. Impiegare lassativi non stimolanti. Baclofene: aumento dell'effettoantiipertensivo. Idratare il paziente: controllare la funzionalita' r enale all'inizio della terapia. L'ipokaliemia predispone agli effetti tossici dei digitalici. Controllare la kaliemia e l'ECG, e se necessario, adattare la terapia. Associazioni da prendere in considerazione. Si potrebbero verificare ipokaliemia o iperkaliemia. La kaliemia e l'ECG devono essere controllati e, se necessario, la terapia deve essere adattata. Metformina: aumento del rischio di acidosi lattica indotta dalla metformina, a causa della possibilita' di un'insufficienza renale funzionale associata all'uso di diuretici. Non usare metformina quandola creatinina plasmatica oltrepassa i 15 mg/l (135 mcmol/l) nell'uomo e 12 mg/l (110 mcmol/l) nella donna. In presenza di disidratazione in dotta da diuretici, aumenta il rischio di insufficienza renale acuta, in particolare quando vengono usate dosi elevate di mezzi di contrastoiodati. Reidratare il paziente prima della somministrazione del compo sto iodato. Antidepressivi imipramino-simili, neurolettici: aumento dell'effetto antiipertensivo e del rischio di ipotensione ortostatica. Sali di calcio: rischio di ipercalcemia da ridotta eliminazione urinaria di calcio. Ciclosporina, tacrolimus: rischio di incremento della creatininemia senza alcuna modificazione dei livelli di ciclosporina circolante, anche in assenza di deplezione idrosodica. Corticosteroidi, tetracosactide (sistemici): riduzione dell'effetto antiipertensivo.
Effetti indesiderati
Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro < 1/10000: trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica. Patologie del sistema nervoso. Raro da >= 1/10000 a < 1/1000: vertigine, fatica, cefalea, parestesie, sonnolenza; non noto: sincope. Patologie psichiatriche. Non noto: confusione mentale. Patologie cardiache. Molto raro: aritmia; non noto: torsione di punta in alcuni casi associata a ipokaliemia, palpitazioni. Patologie vascolari. Molto raro: ipotensione; non noto: ipotensione ortostatica. Patologie gastrointestinali. Non comune da >= 1/1000 a < 1/100: vomito; raro: intolleranza gastrointestinale, nausea, costipazione, secchezza della bocca; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: anomalie della funzionalita' epatica; non noto: in caso di insufficienza epatica, esistela possibilita' di insorgenza di un'encefalopatia epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni di ipersensibilita'; comune da >= 1/100 a < 1/10: eruzioni maculopapulose; non comune: porpora; molto raro: edema angioneurotico e/o orticaria, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Steven-Johnson; non noto: possibile peggioramento di un preesistente lupus eritematoso acuto disseminato, rash, sonostati riportati casi di reazioni di fotosensibilita', prurito,eritemi . Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: crampi muscolari; non noto: cadute. Patologie renali e urinarie. Molto raro: insufficienza renale; non noto: insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non noto: astenia. Esami diagnostici. Non noto: elettrocardiogramma, prolungamento dell'intervallo QT, in alcuni casi associato a ipokaliemia. Parametri di laboratorio: e' stata osservata ipokaliemia; molto raro: ipercalcemia; non noto: deplezione di potassio con ipokaliemia; iponatremia con ipovolemia responsabile della disidratazione e di ipotensione ortostatica. La perdita concomitante di ioni cloruro puo' portare a un'alcalosi metabolica secondaria compensatoria: l'incidenza e l'entita' di questo effetto sono lievi. Aumento della uricemia e della glicemia durante il trattamento; l'appropriatezza dell'impiego di questi diuretici deve essere attentamente valutata nei pazienti con gotta o diabete. Lieve aumento dell'azoto ureico.
Gravidanza e allattamento
In generale nelle donne in gravidanza la somministrazione di diureticideve essere evitata e questi ultimi non devono mai essere usati per t rattarne l'edema fisiologico. I diuretici possono provocare ischemia fetoplacentare, con rischio di compromissione dell'accrescimento fetale. L'allattamento al seno e' sconsigliato (l'indapamide passa nel lattematerno).