Igroton - 30cpr 25mg

Dettagli:
Nome:Igroton - 30cpr 25mg
Codice Ministeriale:016861015
Principio attivo:Clortalidone
Codice ATC:C03BA04
Fascia:A
Prezzo:2.38
Doping:Proibito in e fuori gara
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Amdipharm Ltd
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi

Denominazione

IGROTON 25 MG COMPRESSE

Formulazioni

Igroton - 30cpr 25mg

Categoria farmacoterapeutica

Diuretici ad azione diuretica minore, escluse le tiazidi.

Principi attivi

Clortalidone 25 mg.

Eccipienti

Cellulosa microcristallina; magnesio stearato; silice colloidale anidra; carmellosa sodica; ferro ossido rosso; ferro ossido giallo.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa: come monoterapia o in associazione con altri farmaci antipertensivi. Edema conseguente a insufficienza cardiaca, insufficienza renale o epatica lieve o moderata; edema premestruale e forme idiopatiche.

Controindicazioni / effetti secondari

Anuria; grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 30 mL/min) e grave insufficienza epatica; ipersensibilita' individuale al clortalidone e agli altri derivati sulfonamidici o a qualsiasi altro eccipiente; ipopotassiemia refrattaria o condizioni che comportano un'aumentata perdita di potassio, iponatremia ed ipercalcemia; iperuricemia sintomatica (anamnesi di gotta o calcoli da acido urico); controindicato in gravidanza.

Posologia

Come per tutti i diuretici, la terapia deve essere iniziata con la dose piu' bassa possibile. Il dosaggio deve essere individualizzato sullabase del quadro clinico e della risposta del singolo paziente. Quando viene prescritta una dose unica sia giornaliera sia a giorni alterni, questa dovrebbe essere preferibilmente assunta al mattino, durante la colazione. Ipertensione: l'intervallo della dose clinicamente utile e ' 12,5-50 mg/giorno. Le dosi iniziali raccomandate sono 12,5 o 25 mg/giorno, quest'ultima e' sufficiente a produrre nella maggior parte dei pazienti l'effetto ipotensivo massimo. Per una data dose, l'effetto completo viene raggiunto dopo 3-4 settimane. Se la diminuzione della pressione arteriosa e' inadeguata con 25 o 50 mg/giorno, si raccomanda untrattamento di associazione con altri farmaci antipertensivi (per ese mpio betabloccanti, ACE inibitori, reserpina). Edema di origine specifica: il dosaggio efficace piu' basso deve essere individualizzato e somministrato solo per periodi limitati. Si raccomanda che la dose non ecceda i 50 mg/giorno. Pazienti anziani e con funzionalita' renale alterata: la dose standard efficace piu' bassa di medicinale e' raccomandata anche per i pazienti con insufficienza renale lieve e nei pazienti anziani. Nei pazienti anziani l'eliminazione del clortalidone avviene piu' lentamente rispetto a quanto succede nei giovani adulti sani, sebbene l'assorbimento sia lo stesso. Pertanto i pazienti anziani in trattamento con clortalidone vanno strettamente monitorati. Il farmaco e idiuretici tiazidici perdono il loro effetto diuretico se la clearance della creatinina e' <30 mL/min.

Conservazione

Nessuna.

Avvertenze

Il medicinale deve essere usato con cautela in pazienti con alterata funzionalita' epatica o malattia epatica progressiva poiche' modifiche minori nei liquidi e nel bilancio elettrolitico dovute ai diuretici tiazidici possono precipitare il coma epatico, specialmente in pazienti con cirrosi epatica. Utilizzare il farmaco con cautela in pazienti congrave malattia renale. In tali pazienti i diuretici tiazidici possono far precipitare l'azotemia e gli effetti sulla somministrazione ripet uta possono essere cumulativi. Il trattamento con diuretici tiazidici e' stato associato a disturbi degli elettroliti come ipopotassiemia, ipomagnesiemia, ipercalcemia e iponatremia. L'ipopotassiemia puo' sensibilizzare il cuore o aumentare enormemente la sua risposta agli effetti tossici della digitale. Come tutti i diuretici tiazidici, l'escrezione del potassio indotta dal farmaco e' dose dipendente e varia di entita' da un soggetto all'altro. Con 25-50 mg/giorno la diminuzione delleconcentrazioni sieriche di potassio e' in media pari a 0.5 mmol/l. In caso di trattamento cronico, le concentrazioni sieriche di potassio d evono essere monitorate all'inizio della terapia e poi dopo 3-4 settimane. In seguito i controlli devono essere effettuati ogni 4-6 mesi - se il bilancio elettrolitico del potassio non e' influenzato da fattoriaddizionali (es. vomito, diarrea, modifica della funzione renale, etc ). Se necessario il farmaco puo' essere associato a una terapia orale di supplementazione potassica o a un diuretico risparmiatore di potassio (es. triamterene). In caso di associazioni i livelli sierici di potassio devono essere monitorati. Nel caso in cui l'ipopotassiemia sia accompagnata da segni clinici (es. debolezza muscolare, paresi, ed alterazioni dell'ECG), il medicinale deve essere sospeso. In pazienti gia'in terapia con ACE inibitori l'associazione tra il farmaco e sali di potassio o diuretici risparmiatori di potassio deve essere evitata. Ilmonitoraggio degli elettroliti sierici e' particolarmente indicato ne i pazienti anziani, nei pazienti con ascite causata da cirrosi epaticae nei pazienti con edema dovuto a sindrome nefrotica. Nel caso si ver ifichi quest'ultima condizione il medicinale deve essere utilizzato solo sotto stretto monitoraggio in pazienti normokaliemici senza segni di deplezione del volume. Il prodotto puo' aumentare i livelli sierici di acido urico, tuttavia attacchi di gotta si verificano raramente durante il trattamento cronico. Sebbene la tolleranza al glucosio possa essere influenzata negativamente, il diabete mellito si verifica molto raramente durante il trattamento. In pazienti in trattamento a lungo termine con diuretici tiazidici o similtiazidici sono stati segnalati piccoli aumenti e parzialmente reversibili delle concentrazioni plasmatiche del colesterolo totale, dei trigliceridi, o delle lipoproteine a bassa densita'. La rilevanza clinica di questi risultati e' oggetto didiscussione. Il farmaco non deve essere utilizzato come farmaco di pr ima scelta nel trattamento a lungo termine di pazienti con diabete mellito manifesto o in soggetti in trattamento per l'ipercolesterolemia (dieta o terapia combinata). L'effetto antipertensivo degli ACE inibitori e' potenziato da agenti che aumentano l'attivita' della renina circolante (diuretici). Si raccomanda di ridurre il dosaggio del diureticoo di sospenderlo per 2-3 giorni e/o di iniziare la terapia con ACE in ibitori con una dose bassa iniziale.

Interazioni

Poiche' i diuretici aumentano i livelli ematici di litio, questi devono essere controllati nei pazienti in terapia con litio e clortalidone.Dove il litio ha indotto poliuria, i diuretici possono esplicare un e ffetto antidiuretico paradosso. I diuretici potenziano l'azione dei derivati del curaro e dei farmaci antipertensivi (per esempio guanetidina, metildopa, betabloccanti, vasodilatatori, calcio antagonisti, inibitori dell'ACE). L'effetto ipopotassiemico dei diuretici puo' essere aumentato da corticosteroidi, ACTH, beta2 agonisti (94), amfotericina e carbenoxolone. Puo' essere necessario riadattare il dosaggio di insulina e degli antidiabetici orali. L'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia dovute ai diuretici tiazidici possono favorire la comparsa di aritmie cardiache indotte da digitale. La concomitante somministrazione di alcuni antinfiammatori non steroidei (per esempio indometacina) puo' ridurre l'attivita' diuretica e antipertensiva dei diuretici; si sono verificati casi isolati di deterioramento della funzione renale in pazienti predisposti. La somministrazione concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare l'incidenza di reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo, aumentare il rischio che si verifichino eventi avversi causati da amantadina, accrescere l'effetto iperglicemizzante del diazossido e ridurre l'escrezione renale di agenti citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressivi. La biodisponibilita' di diuretici tipo tiazidici puo' essere aumentata da agenti anticolinergici, apparentemente acausa di una diminuzione della motilita' gastrointestinale e della ve locita' di svuotamento dello stomaco. L'assorbimento dei diuretici tiazidici puo' essere compromesso in presenza di resine a scambio anionico come la colestiramina. Puo' essere attesa una diminuzione dell'effetto farmacologico. La somministrazione di diuretici tiazidici con Vitamina D o con sali di calcio puo' potenziare l'aumento dei livelli di calcio nel siero. Il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze tipo gotta.

Effetti indesiderati

Valutazione della frequenza: molto raro (<0.01%); raro (da >= 0.01% a < 0.1%); non comune (da >= 0.1% a <1%); comune (da >= 1% a <10%); molto comune (>= 10%). Disordini elettrolitici e metabolici. Molto comuni:soprattutto a dosi piu' elevate, ipopotassiemia, iperuricemia ed aume nto dei lipidi plasmatici; comuni: iponatremia, ipomagnesiemia e iperglicemia; rari: ipercalcemia, glicosuria, aggravamento del diabete metabolico e gotta; molto rari: alcalosi ipocloremica. Cute. Comuni: orticaria e altre forme di eritema cutaneo; rari: fotosensibilizzazione. Fegato. Rari: colostasi intraepatica, ittero. Sistema cardiovascolare. Comuni: ipotensione ortostatica, che puo' essere aggravata da alcool, anestetici o sedativi; rari: aritmie cardiache. Sistema nervoso centrale. Comuni: vertigini; rari: parestesie, mal di testa. Tratto gastro-intestinale. Comuni: anoressia e piccole sofferenza a livello gastrointestinale; rari: nausea lieve e vomito, dolore gastrico, diarrea, costipazione; molto rari: pancreatite. Sangue. Rari: trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi ed eosinofilia. Altri. Comuni: impotenza; rari: disturbi della vista; molto rari: edema polmonare idiosincratico (disordini respiratori). Nefrite intestinale allergica e vasculite.

Gravidanza e allattamento

Il medicinale, come altri diuretici, puo' ridurre l'irrorazione sanguigna della placenta. I diuretici tiazidici e ad essi correlati entrano nella circolazione fetale e possono causare disturbi del quadro elettrolitico plasmatico. In seguito a somministrazione di diuretici tiazidici e diuretici ad essi correlati sono stati riportati casi di trombocitopenia neonatale. Pertanto il farmaco non deve essere utilizzato in gravidanza a meno che non ci siano in alternativa terapie piu' sicure. Poiche' il clortalidone passa nel latte materno, durante l'allattamento si deve evitare la terapia.