Ibuprofene Zen - 12cps 200mg

Dettagli:
Nome:Ibuprofene Zen - 12cps 200mg
Codice Ministeriale:043555010
Principio attivo:Ibuprofene Sodico Diidrato
Codice ATC:M01AE01
Fascia:C
Prezzo:-2
Produttore:Zentiva Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OTC - libera vendita art.96 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Capsule molli
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:24 mesi

Denominazione

IBUPROFENE ZENTIVA CAPSULE MOLLI

Formulazioni

Ibuprofene Zen - 12cps 200mg
Ibuprofene Zen - 24cps 200mg
Ibuprofene Zen - 10cps 400mg
Ibuprofene Zen - 20cps 400mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei.

Principi attivi

Ibuprofene.

Eccipienti

Macrogol 600; potassio idrossido 85% (E525); gelatina; acqua purificata; sorbitolo liquido, parzialmente disidratato (E420); rosso carminio 43% (E120).

Indicazioni

Trattamento sintomatico di cefalee, emicrania, dolore dentale, mal di schiena, dismenorrea, dolore muscolare, nevralgia, condizioni artritiche non gravi, dolore reumatico, raffreddori accompagnati da febbre e influenza; il medicinale 400 mg e' raccomandato per adulti e adolescenti di eta' superiore a 12 anni (peso corporeo pari o superiore a 40 kg); data la quantita' di principio attivo contenuta in una capsula, il farmaco 200 mg e' raccomandato per adulti e bambini di eta' superiore ai 6 anni (peso corporeo pari o superiore a 20 kg).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; pazienti con un'anamnesi di reazioni di ipersensibilita' (per esempio broncospasmo, asma, rinite, angioedema o orticaria) associate all'assunzione di acido acetilsalicilico (ASA) o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS); presenza o anamnesi di ulcera peptica/emorragia ricorrente (due o piu' episodi distinti di ulcerazione osanguinamento dimostrate); anamnesi di sanguinamento o perforazione g astrointestinale correlata a precedente terapia con FANS; disturbi dell'emocoagulazione e dell'emopoiesi; pazienti con grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficienza cardiaca; durante l'ultimo trimestre di gravidanza esiste il rischio di chiusura prematura del dotto arterioso fetale, con possibile ipertensione polmonare persistente. Il travaglio puo' essere ritardato e avere una durata maggiore, con una maggior tendenza al sanguinamento sia per la madre sia per il bambino. Il farmaco 200 mg non e' adatto per bambini di eta'inferiore ai 6 anni (peso corporeo < 20 kg), a causa della quantita' di principio attivo contenuta in una capsula. Il medicinale 400 mg none' adatto a bambini di eta' inferiore ai 12 anni (peso corporeo < 40 kg), a causa della quantita' di principio attivo contenuta in una capsula.

Posologia

Esclusivamente per somministrazione orale e impiego a breve termine. Adulti e adolescenti di eta' superiore ai 12 anni (peso corporeo pari osuperiore a 40 kg): deve essere usata la dose minima efficace per il tempo minimo necessario ad alleviare i sintomi. Gli adulti devono rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano, o se il prodotto e' necessario per piu' di 10 giorni. Consultare il medico se negli adolescenti (di eta' superiore ai 12 anni) il medicinale e' necessario per piu' di 3 giorni o se i sintomi peggiorano. La dose raccomandata varia da 200 mg a 400 mg di ibuprofene, fino a tre volte al giorno secondo necessita'. L'intervallo tra due dosi deve essere di almeno 4 ore.Non superare la dose di 1200 mg nelle 24 ore. Bambini di eta' superio re ai 6 anni (peso corporeo <= 39 kg): per i bambini di eta' compresa tra i 6 e i 12 anni e' raccomandato il prodotto contenente 200 mg di ibuprofene. Ibuprofene 200 mg deve essere usato solo in bambini di pesocorporeo pari ad almeno 20 kg. La dose totale massima giornaliera di ibuprofene e' di 20-30 mg per kg di peso corporeo, suddivisa in 3-4 dosi singole, a intervalli di dose di 6-8 ore. Non superare la dose massima giornaliera raccomandata. Non superare la dose totale di 30 mg/kg di ibuprofene nelle 24 ore. Nei bambini, per ibuprofene 200 mg valgonole seguenti istruzioni di somministrazione. Bambini dai 20 ai 29 kg: 1 capsula di ibuprofene 200 mg (ibuprofene 200 mg); dose massima giornaliera in numero di capsule 3 (equivalenti a 600 mg di ibuprofene). Bambini dai 30 ai 39 kg: 1 capsula di ibuprofene 200 mg (ibuprofene 200 mg); dose massima giornaliera in numero di capsule 4 (equivalenti a 800 mg di ibuprofene). Bambini di eta' inferiore ai 6 anni (peso corporeo < 20 kg): ibuprofene 200 mg e 400 mg non sono adatti a bambini di eta' inferiore ai 6 anni (peso corporeo < 20 kg), a causa della quantita' di principio attivo contenuta in una capsula. Anziani Il dosaggio per gli anziani e' lo stesso di quello per gli adulti, ma e' necessario prestare maggiore cautela. Pazienti con insufficienza epatica o danno renale: nei pazienti con danno renale o compromissione epatica da lieve a moderata non e' necessaria una riduzione della dose, tuttavia e' necessario prestare maggiore cautela. Modo di somministrazione: le capsule devono essere ingerite intere con una quantita' sufficiente di liquido. La capsula puo' essere assunta durante o lontano dai pasti. L'assunzione durante i pasti o subito dopo i pasti puo' ritardare l'iniziodell'azione. Tuttavia, l'assunzione durante i pasti migliora la tolle rabilita' del prodotto e riduce la probabilita' di problemi gastrointestinali.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.

Avvertenze

Gli effetti indesiderati possono essere limitati usando la dose minimaefficace per la durata minima necessaria a controllare i sintomi (ved ere il rischio gastrointestinale (GI) e cardiovascolare di seguito). Esiste un rischio di danno renale in bambini e adolescenti disidratati.Gli anziani presentano una aumentata frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare sanguinamenti e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. In pazienti affetti da asma bronchiale o malattia allergica o con un'anamnesi di questi disturbi puo' peggiorare il broncospasmo. Prestare cautela in pazienti che soffrono di rinite allergica, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi cronici, perche' in questi pazienti esiste un maggior rischio di reazioni allergiche. L'uso concomitante di ibuprofene e altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, deve essere evitato. Il lupus eritematoso sistemico e la connettivite mista aumentando il rischio di meningite asettica. Sussiste un rischio di danno renale perche' la funzione renale puo' peggiorare ulteriormente. Si raccomanda il monitoraggio della funzione renale nei pazienti a rischio, ad esempio pazienti con insufficienza cardiaca e renale, pazienti trattati con diuretici oin caso di disidratazione di qualsiasi eziologia. In generale, l'assu nzione abituale di analgesici, in particolare la combinazione di vari principi attivi per alleviare il dolore, puo' determinare danni renalipermanenti, con rischio di insufficienza renale (nefropatia da analge sici). Il rischio puo' aumentare in caso di stress fisico associato a perdita di sali e disidratazione. Pertanto, deve essere evitata. Disfunzione epatica. In caso di somministrazione prolungata sono consigliabili il controllo della conta ematica e il monitoraggio regolare della funzione renale ed epatica. E' opportuno interrompere la terapia con ibuprofene in caso di deterioramento della funzione epatica correlata alla sua somministrazione. Di solito, dopo l'interruzione del trattamento lo stato di salute si normalizza. E' anche opportuno un monitoraggio occasionale della glicemia. E' necessaria cautela prima di iniziare il trattamento in pazienti con un'anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca, poiche' in associazione alla terapia con FANS sono state segnalate ritenzione idrica, ipertensione ed edema. Dati di studi clinici ed epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, in particolare a dosi elevate (2400 mg al giorno) e in caso di trattamento alungo termine, puo' essere associato a un leggero aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che dosi basse di ibuprofene (es. <= 1200 mg al gior no) siano associate a un maggior rischio di infarto miocardico. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, arteriopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene solo dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere fatte primadi iniziare il trattamento a lungo termine in pazienti che presentano fattori di rischio per malattia cardiovascolare. Esistono evidenze ch e i farmaci che inibiscono la ciclo ossigenasi/la sintesi delle prostaglandine possano compromettere la fertilita' femminile mediante un effetto sull'ovulazione. Tale effetto e' reversibile dopo interruzione del trattamento. Nelle donne che hanno difficolta' a concepire o che stanno effettuando una valutazione della propria fertilita' deve essere valutata la sospensione della terapia con ibuprofene. I FANS devono essere somministrati con cautela in pazienti con un'anamnesi di malattia gastrointestinale, perche' questi disturbi possono essere esacerbati. Sanguinamento, ulcerazioni o perforazioni gastrointestinali (GI) potenzialmente fatali sono state segnalate con tutti i FANS in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza sintomi premonitori o un'anamnesi precedente di eventi GI. All'aumentare delle dosi dei FANS, il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinali (GI) e' maggiore nei pazienti con un'anamnesi di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione, e negli anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento alla dose minima disponibile. Per questi pazienti, nonche' per i pazienti che richiedono l'uso concomitante di basse dosi di acido acetilsalicilico o di altri principi attivi che possono aumentare il rischio gastrointestinale, si deve valutare la terapia combinata con agenti protettivi. I pazienti con un'anamnesi di tossicita' gastrointestinale (GI), in particolare gli anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale insolito, in particolare durante le fasi iniziali del trattamento. Si consiglia di prestare cautela nei pazienti che ricevono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale (GI), quali i corticosteroidi orali, anticoagulanti quali il warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o agenti antipiastrinici quali l'acido acetilsalicilico. Se si verifica un sanguinamento o un'ulcerazione gastrointestinale (GI) in pazienti che assumono ibuprofene, il trattamento deve essere interrotto. Molto raramente, in associazione all'uso di FANS sono state riportate gravi reazioni cutanee, alcune fatali, tra cui dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. I pazienti sembrano essere a piu' alto rischio di sviluppare queste reazioni all'inizio della terapia: nella maggioranza dei casi le reazioni insorgono entro il primo mesedi trattamento. La terapia con ibuprofene deve essere interrotta non appena compaiano eruzioni cutanee, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Altre note L'uso prolungato di qualsiasi tipo di analgesico per la cefalea puo' peggiorare il disturbo. Se siverificasse o si sospettasse questa situazione, interrompere il tratt amento. Si deve sospettare una diagnosi di cefalea da uso eccessivo difarmaci nei pazienti con cefalee frequenti o quotidiane nonostante (o in conseguenza a) l'uso regolare di farmaci per la cefalea. In conseg uenza del concomitante consumo di alcol, gli effetti indesiderati del principio attivo, in particolare quelli concernenti il tratto gastrointestinale o il sistema nervoso centrale, potrebbero essere aumentati durante l'uso di FANS. L'ibuprofene puo' mascherare i sintomi di un'infezione (febbre, dolore e gonfiore). Il farmaco contiene sorbitolo. Ibuprofene 200 mg contiene 16 mg di potassio per capsula. Ibuprofene 400 mg contiene 32 mg di potassio per capsula.

Interazioni

L'uso concomitante con altri FANS, compresi gli inibitori specifici della cicloossigenasi-2, aumentano il rischio di reazioni avverse. L'ibuprofene (analogamente agli altri FANS) non deve essere usato in associazione con: Aspirina: salvo in caso di aspirina a basso dosaggio (non superiore a 75 mg al giorno) su prescrizione medica, perche' potrebbe aumentare il rischio di reazioni avverse. Dati sperimentali suggeriscono che, assunto in concomitanza, l'ibuprofene puo' inibire l'effetto dell'aspirina a basso dosaggio sull'aggregazione piastrinica. Tuttavia,le limitazioni di questi dati e l'incertezza riguardo all'estrapolazi one dei dati ex vivo della situazione nella pratica clinica non consentono di trarre conclusioni definitive per l'uso regolare di ibuprofene, inoltre non si ritengono probabili effetti clinicamente rilevanti incaso di uso occasionale di ibuprofene. Altri FANS inclusi gli inibito ri selettivi della cicloossigenasi-2: Evitare l'uso concomitante di due o piu' FANS, perche' potrebbe aumentare il rischio di reazioni avverse. L'ibuprofene deve essere usato con cautela in associazione a: Corticosteroidi: perche' possono aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale. Antipertensivi e diuretici: perche' i FANS possono ridurre l'effetto di tali farmaci. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicita' dei FANS. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con danno renale) la cosomministrazione di un ACE inibitore, di bloccanti dei recettori beta o di antagonisti dell'angiotensina II e agenti che inibiscono la cicloossigenasi possono determinare un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto, questa combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere considerato il monitoraggio della funzione renale dopo l'avvio della terapia concomitante e in seguito periodicamente. Diuretici risparmiatori dipotassio: la somministrazione concomitante di ibuprofene e diuretici risparmiatori di potassio puo' provocare iperpotassiemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico). Anticoagulanti: I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, quali il warfarin. Agenti antipiastrinici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (selective serotonin reuptake inhibitors (SSRI): possono aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale. Glicosidi cardiaci: i FANS possono esacerbare l'insufficienza cardiaca, diminuire la velocita' di filtrazione glomerulare (GFR) e aumentare i livelli plasmatici diglicosidi. Litio: esistono evidenze di un possibile aumento dei livel li plasmatici di litio. Metotressato: esistono evidenze di un possibile aumento dei livelli plasmatici di metotressato e di un aumento del suo effetto tossico, in particolare gli effetti tossici ematologici. Baclofene: vi sono dati clinici che indichino che i FANS possano aumentare il livello plasmatico di questo farmaco. Ciclosporina: aumento del rischio di nefrotossicita'. Mifepristone: i FANS non devono essere usati per 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifepristone, in quantopossono ridurre il suo effetto. Tacrolimus: possibile aumento del ris chio di nefrotossicita' quando i FANS sono somministrati con tacrolimus. Zidovudina: aumento del rischio di tossicita' ematologica se i FANSsono somministrati contemporaneamente con zidovudina. Esistono eviden ze di un maggior rischio di emartrosi ed ematoma in emofiliaci HIV positivi che ricevono trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene. Antibiotici chinolonici: dati da studi su animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono presentare un maggior rischio di sviluppare convulsioni. Derivati della sulfanilurea: sperimentazioni cliniche hanno indicato interazioni tra i farmaci antinfiammatori non steroidei e gli antidiabetici (sulfaniluree). Sebbene fino ad ora non siano state descritte interazioni tra l'ibuprofene e le sulfaniluree, in caso di assunzione concomitante si raccomanda un controllo dei valori della glicemia a scopo precauzionale. Sulfinpirazone, probenecid: i medicinali contenenti probenecid o sulfinpirazone possono ritardare l'escrezione di ibuprofene. Aminoglicosidi:poiche' l'ibuprofene puo' diminuire la clearance degli aminoglicosidi , la cosomministrazione puo' aumentare il rischio di nefrotossicita' eototossicita'. Pemetrexed: la somministrazione concomitante puo' aume ntare gli effetti tossici di pemetrexed.

Effetti indesiderati

Sono state segnalate reazioni di ipersensibilita', che possono consistere in reazioni allergiche non specifiche e anafilassi; reattivita' del tratto respiratorio, per esempio, asma, asma aggravata, broncospasmo, dispnea; varie reazioni cutanee, per esempio prurito, orticaria, angioedema e, piu' raramente, dermatiti esfoliative e bollose (tra cui necrolisi epidermica ed eritema multiforme). L'elenco dei seguenti effetti avversi relativi a quelli osservati con ibuprofene a dosi da farmaco da banco per l'impiego a breve termine. Nel trattamento di condizioni croniche o nel trattamento a lungo termine possono verificarsi ulteriori effetti avversi. Patologie del sistema Emolinfopoietico. Molto rara: disturbi ematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). I primi segni sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali in bocca, sintomi simil-influenzali, grave spossatezza, sanguinamenti ed ecchimosi di origine sconosciuta. Disturbi del sistema Immunitario. Molto rara: in pazienti con patologie autoimmuni preesistenti (come lupus eritematoso sistemico, connettivite mista) durante il trattamento con ibuprofene sono stati osservati casi isolati di sintomi di meningite asettica, quali rigidita' del collo, cefalea, nausea, vomito, febbre o disorientamento. Patologie del sistema Nervoso. Non comune: cefalea; molto rara: meningite asettica, sono stati riportati casi isolati. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: compromissione dell'udito. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale, dispepsia e nausea; Rara: diarrea, flatulenza, stipsi e vomito; Molto rara: ulcera peptica, perforazione o emorragia gastrointestinale, melena, ematemesi, talvolta fatali, in particolare negli anziani, stomatite ulcerosa, gastrite. esacerbazione della colite ulcerosa e del morbo di Crohn. Patologie epatobiliari. Molto rara: disturbiepatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: varie eruzioni cutanee; molto rara: possono verificarsi forme di reaz ioni cutanee gravi, quali le reazioni bollose, tra cui la sindrome di Stevens- Johnson, l'eritema multiforme e la necrolisi epidermica tossica. Patologie renali e urinarie. Molto rara: insufficienza renale acuta, necrosi papillare, specialmente in caso di impiego a lungo termine,associata ad aumento dell'urea sierica ed edema. Reazioni di ipersens ibilita'. Non comune: reazioni di ipersensibilita' con orticaria e prurito; molto rara: reazioni di ipersensibilita' gravi. i sintomi possono includere gonfiore del viso, della lingua e della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o grave shock), esacerbazione dell'asma e del broncospasmo. Patologie cardiovascolari e cerebrovascolari: in associazione al trattamento con FANS sono stati segnalati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Dati clinici ed epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene (in particolare a dosi elevate di 2400 mg al giorno) e nel trattamento a lungo termine possono essere associati a un leggero aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto miocardico o ictus). La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggiocontinuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' avere effetti negativi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale. I dati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore dellasintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. E' st ato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre- e post-impianto e della mortalita' embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali ai quali erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. L'ibuprofene non deve essere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, se non chiaramente necessario. Se l'ibuprofene e' usato da donne che stanno tentando di concepire, o durante il primo o il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta quanto piu' bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. Nel terzo trimestre di gravidanza tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire a insufficienza renale con oligoidroamnios; la madre e il neonato, al termine della gravidanza, a: un possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che potrebbe verificarsi anche a dosi molto basse; un'inibizione delle contrazioni uterine, con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio. Di conseguenza, l'ibuprofene e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. In studi limitati, l'ibuprofene e' stato ritrovato nel latte materno a concentrazione molto bassa ed e' poco probabile che abbia effetti negativi sul neonato allattato. Ci sono alcune evidenze che i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/la sintesi delle prostaglandine possano compromettere la fertilita' femminile mediante un effetto sull'ovulazione. Tale effetto e' reversibile dopo l'interruzione del trattamento.