Hemangiol - Os Fl 120ml3,75mg/Ml

Dettagli:
Nome:Hemangiol - Os Fl 120ml3,75mg/Ml
Codice Ministeriale:043368012
Principio attivo:Propranololo Cloridrato
Codice ATC:C07AA05
Fascia:A
Prezzo:297.9
Doping:Proibito solo in particolari sport
Produttore:Pierre Fabre Dermatologie
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione orale
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non refrigerare, conservare in confezione originale per proteggere dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

HEMANGIOL 3,75 MG/ML SOLUZIONE ORALE

Formulazioni

Hemangiol - Os Fl 120ml3,75mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Betabloccanti.

Principi attivi

Propranololo.

Eccipienti

Idrossietilcellulosa; saccarina sodica; aroma di fragola (contiene propilenglicole); aroma di vaniglia (contiene propilenglicole); acido citrico monoidrato; acqua depurata.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato nel trattamento di emangiomi infantili in fase proliferativa che richiedono una terapia sistemica: emangiomi che costituiscono una minaccia per la vita o per le funzioni; emangiomi ulcerati accompagnati da dolore e/o non rispondenti ai normali interventidi medicazione; emangiomi a rischio di cicatrici o deformazioni perma nenti. Il trattamento deve essere iniziato in bambini di eta' compresatra 5 settimane e 5 mesi.

Controindicazioni / effetti secondari

Bambini prematuri che non hanno raggiunto l'eta' corretta di 5 settimane (l'eta' corretta e' calcolata sottraendo il numero di settimane di prematurita' dall'eta' reale); bambini allattati con latte materno, sela madre assume medicinali controindicati con il propranololo; iperse nsibilita' al principio attivo o a uno qualunque degli eccipienti elencati; asma o anamnesi di broncospasmo; blocchi atrioventricolari di secondo o terzo grado; malattia del nodo del seno (incluso il blocco senoatriale). Bradicardia al di sotto dei seguenti limiti: 0-3 mesi: frequenza cardiaca 100 (pulsazioni/minuto); 3-6 mesi frequenza cardiaca 90(pulsazioni/minuto); 6-12 mesi frequenza cardiaca 80 (pulsazioni/minu to). Pressione bassa al di sotto dei seguenti limiti: 0-3 mesi pressione sanguigna 65/45 (mmHg); 3-6 mesi pressione sanguigna 70/50 (mmHg); 6-12 mesi pressione sanguigna 80/55 (mmHg). Shock cardiogeno; insufficienza cardiaca non controllata da farmaci; angina di Prinzmetal; disturbi gravi della circolazione arteriosa periferica (fenomeno di Raynaud); bambini inclini all'ipoglicemia; feocromocitoma.

Posologia

Il trattamento con il medicinale deve essere iniziato da medici con esperienza nella diagnosi, nel trattamento e nella gestione degli emangiomi infantili, in un ambiente clinico controllato dove siano disponibili strutture idonee per la gestione delle reazioni avverse, comprese quelle che richiedono interventi urgenti. La posologia si riferisce al propanololo base. La dose iniziale raccomandata e' 1mg/kg/die, suddivisa in due dosi separate da 0,5 mg/kg. Si raccomanda di aumentare la dose fino al raggiungimento della dose terapeutica sotto controllo medico nel modo seguente: 1 mg/kg/die per 1 settimana, quindi 2 mg/kg/die per 1 settimana e successivamente 3 mg/kg/die come dose di mantenimento. La dose terapeutica e' 3 mg/kg/die, da somministrare in 2 dosi separate di 1,5 mg/kg, una al mattino e una a pomeriggio inoltrato, con un intervallo di tempo di almeno 9 ore tra due somministrazioni. Il medicinale deve essere assunto durante o subito dopo un pasto. Se il bambino non mangia o vomita, si raccomanda di saltare la dose. Se il bambinovomita la dose o non assume l'intera dose di medicinale, non somminis trare altre dosi prima della dose successiva programmata. Durante la fase di titolazione, ogni aumento della dose deve essere gestito e monitorato da un medico, nelle stesse condizioni di somministrazione delladose iniziale. Dopo la fase di titolazione, la dose sara' riaggiustat a dal medico in base alle variazioni di peso del bambino. Il monitoraggio clinico delle condizioni del bambino e il riaggiustamento della dose dovranno essere eseguiti almeno mensilmente. Durata del trattamento: il prodotto deve essere somministrato per un periodo di sei mesi. L'interruzione del trattamento non richiede una riduzione progressiva della dose. Nella minoranza dei pazienti che presentano una ricaduta deisintomi dopo l'interruzione del trattamento, il trattamento puo' esse re riniziato alle stesse condizioni, con una risposta soddisfacente. In assenza di efficacia clinica e di dati sulla sicurezza, il farmaco non deve essere usato nei bambini di eta' inferiore a 5 settimane. Non esistono informazioni relative all'efficacia clinica e alla sicurezza negli studi clinici condotti con il medicinale tali da raccomandare l'inizio del trattamento nei bambini di eta' superiore a 5 mesi. Bambinicon insufficienza epatica o renale: in assenza di dati, la somministr azione del prodotto non e' raccomandata nei bambini affetti da insufficienza epatica o renale. Modo di somministrazione: per uso orale il farmaco deve essere somministrato durante o subito dopo un pasto per evitare il rischio di ipoglicemia. Deve essere somministrato direttamentenella bocca del bambino con l'ausilio della siringa graduata per uso orale, calibrata in mg di propranololo base, fornita insieme al flacone di soluzione orale. Non agitare il flacone prima dell'uso. All'occorrenza, il medicinale puo' essere diluito in una piccola quantita' di latte per neonati o di succo di frutta alla mela e/o all'arancia adattoa bambini di quell'eta'. Non mettere il medicinale nella bottiglia pi ena. Il medicinale puo' essere miscelato con un cucchiaino (circa 5 mL) di latte per neonati fino a 5 kg di peso, o con un cucchiaio (circa 15 mL) di latte o di succo di frutta per bambini di peso superiore a 5kg, e somministrato con un biberon. Usare la miscela entro 2 ore. Il farmaco ed il pasto devono essere somministrati dalla stessa persona per evitare il rischio di ipoglicemia. Se persone diverse si occupano del bambino, la comunicazione e' un fattore essenziale per garantire lasicurezza del bambino.

Conservazione

Conservare il flacone nel confezionamento originale per proteggerlo dalla luce; non refrigerare; conservare il flacone e la siringa insieme nella confezione dopo ogni uso.

Avvertenze

Prima di iniziare la terapia col propranololo e' necessario eseguire dei controlli sui rischi associati all'uso del propranololo. Devono essere eseguiti un'analisi dell'anamnesi ed esami clinici completi, tra cui frequenza cardiaca, auscultazione cardiaca e polmonare. In caso di sospetta anomalia cardiaca, rivolgersi a uno specialista prima di iniziare il trattamento per determinare eventuali controindicazioni soggiacenti. In caso di anomalia bronco-polmonare acuta, l'inizio del trattamento deve essere rimandato. Patologie cardiovascolari: a causa della sua azione farmacologica, il propranololo puo' causare o peggiorare labradicardia o le anomalie della pressione sanguigna. Deve essere fatt a diagnosi di bradicardia se la frequenza cardiaca scende di oltre 30 pulsazioni al minuto rispetto alla frequenza basale. La bradicardia e'diagnosticata al di sotto dei seguenti limiti: 0-3 mesi frequenza car diaca 100 (battiti/minuto); 3-6 mesi frequenza cardiaca 90 (battiti/minuto); 6-12 mesi frequenza cardiaca 80(battiti/minuto). Dopo la prima somministrazione e ad ogni aumento della dose e' necessario eseguire un monitoraggio clinico, con il controllo della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, almeno ogni ora per almeno 2 ore. In caso di bradicardia sintomatica o di bradicardia al di sotto di 80 pulsazioni al minuto, consultare immediatamente uno specialista. In caso di bradicardia grave e/o sintomatica o di ipotensione riscontrate in qualunquemomento durante il trattamento, questo deve essere interrotto e deve essere consultato uno specialista. Ipoglicemia: il propranololo impedisce la risposta correttiva delle catecolamine endogene sull'ipoglicemia. Esso maschera i segni prodromici adrenergici dell'ipoglicemia, in particolare tachicardia, tremori, ansia e fame. Il propranololo puo' causare un aggravamento dell'ipoglicemia nei bambini, in particolare in caso di digiuno, vomito o sovradosaggio. Questi episodi ipoglicemici associati all'assunzione di propranololo possono presentarsi in via eccezionale sotto forma di convulsioni e/o coma. In caso di presenza di segni clinici di ipoglicemia, e' necessario far bere al bambino una soluzione zuccherata e interrompere temporaneamente il trattamento. Il bambino deve essere adeguatamente monitorato fino alla scomparsa dei sintomi. Nei bambini diabetici e' necessario aumentare il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue. Patologie respiratorie: in caso di infezione delle basse vie respiratorie associata a dispnea e respiro affannoso e' necessario interrompere temporaneamente il trattamento. E' possibile la somministrazione di beta2 agonisti e di corticosteroidi inalatori. Il propranololo potra' essere nuovamente somministrato quando il bambino si sara' completamente ristabilito; in caso di ricomparsa, il trattamento deve essere definitivamente interrotto. Qualora si verifichi un caso isolato di broncospasmo, il trattamento deve essere definitivamente interrotto. Insufficienza cardiaca: la stimolazione simpatica puo' essere una componente vitale di supporto della funzione circolatoria nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia ela sua inibizione con betabloccanti puo' portare rapidamente ad un'in sufficienza piu' grave. Sindrome PHACE: le informazioni sui dati di sicurezza disponibili sull'uso del propranololo nei pazienti affetti dalla sindrome PHACE sono molto limitate. Il propranololo puo' aumentare il rischio di ictus nei pazienti affetti dalla sindrome PHACE con anomalie cerebrovascolari gravi poiche' abbassa la pressione sanguigna e riduce il flusso sanguigno nei vasi occlusi, stretti o stenotici. Primadi prendere in considerazione la terapia a base di propranololo, i ba mbini con estesi emangiomi facciali devono essere sottoposti ad approfondite indagini per rilevare la presenza di una potenziale arteriopatia associata alla sindrome PHACE, mediante angiografia tramite risonanza magnetica del capo e del collo e imaging cardiaco per includere l'arco aortico. Deve essere consultato uno specialista. Allattamento con latte materno: il propranololo passa nel latte materno. Le madri trattate con propranololo che allattano con latte materno devono pertanto informare il personale sanitario. Insufficienza epatica o renale Il propranololo e' metabolizzato nel fegato ed escreto dai reni. In assenza di dati sui bambini, il propranololo non e' consigliato in caso di insufficienza renale o epatica. Ipersensibilita': nei pazienti soggetti a possibile reazione anafilattica grave, indipendentemente dalla sua origine, soprattutto con agenti iodurati di contrasto, il trattamento a base di betabloccanti puo' causare un peggioramento della reazione e una resistenza al suo trattamento con adrenalina a dosi normali. Anestesia generale: i betabloccanti determineranno un'attenuazione della tachicardia riflessa e un aumento del rischio di ipotensione. E' necessario informare l'anestesista del fatto che il paziente e' trattato con betabloccanti. Se il paziente deve essere sottoposto a intervento chirurgico, la terapia a base di betabloccanti deve essere interrotta almeno48 ore prima dell'intervento. Iperkaliemia: casi di iperkaliemia sono stati segnalati in pazienti affetti da ampi emangiomi ulcerati. Quest i pazienti devono essere sottoposti al monitoraggio degli elettroliti.Psoriasi: nei pazienti affetti da psoriasi e' stato segnalato un pegg ioramento della malattia con l'assunzione di betabloccanti. Occorre pertanto valutare attentamente la necessita' di procedere al trattamento.

Interazioni

In assenza di studi specifici sui bambini, le interazioni dei medicinali con il propranololo sono quelle note negli adulti. Le associazioni con altri medicinali devono tener conto delle due seguenti situazioni (che non si escludono reciprocamente): bambini trattati con altri medicinali, in particolare quelli sotto elencati; bambini allattati con latte materno da madri trattate con altri medicinali, in particolare quelli sotto elencati. In questo caso e' opportuno discutere la necessita' di interrompere l'allattamento con latte materno. E' richiesta una stretta sorveglianza clinica su qualsiasi ridotta tolleranza al propranololo. >>Uso concomitante non raccomandato. Calcio-antagonisti che inducono bradicardia (diltiazem, verapamil, bepridil): la co-somministrazione con il propranololo puo' causare un'alterazione dell'automatismo (eccessiva bradicardia, arresto sinusale), disturbi della conduzione senoatriale e atrioventricolare e un aumentato rischio di aritmie ventricolari (torsioni di punta) concomitanti a insufficienza cardiaca. Questa combinazione deve essere somministrata unicamente sotto stretto controllo clinico e con monitoraggio dell'ECG, in particolare all'iniziodel trattamento. >>Interazioni che richiedono attenzione. Farmaci per il sistema cardiovascolare. Antiaritmici: il propafenone ha proprieta ' inotropiche negative e betabloccanti che possono aggiungersi a quelle del propranololo, malgrado un rassicurante studio condotto su volontari sani. Il metabolismo del propranololo e' ridotto dalla co-somministrazione di chinidina che determina una concentrazione nel sangue due/tre volte superiore e gradi piu' elevati di betablocco clinico. L'amiodarone e' un antiaritmico con proprieta' cronotropiche negative che possono aggiungersi a quelle riscontrate nei betabloccanti quali il propranololo. Sono possibili disturbi dell'automatismo e della conduzione a causa della soppressione dei meccanismi compensativi del sistema simpatico. Il metabolismo della lidocaina per via endovenosa e' inibito dalla co-somministrazione di propranololo con conseguente aumento del 25% delle concentrazioni di lidocaina. La tossicita' della lidocaina (eventi avversi neurologici e cardiaci) e' stata segnalata a seguito della cosomministrazione di propranololo. Glicosidi Digitalici: sia i glicosidi digitalici che i betabloccanti rallentano la conduzione atrioventricolare e riducono la frequenza cardiaca. L'uso concomitante puo' aumentare il rischio di bradicardia. Diidropiridine: prestare attenzione quando i pazienti trattati con betabloccanti assumono diidropiridina. Entrambi gli agenti possono indurre ipotensione e/o insufficienza cardiaca nei pazienti la cui funzione cardiaca sia parzialmente controllata, a causa di effetti inotropici aggiuntivi. L'uso concomitante puo'ridurre la risposta simpatica riflessa in presenza di vasodilatazione distale eccessiva. Anti-ipertensivi (ACE Inibitori, antagonisti dei r ecettori dell'angiotensina II, diuretici, alfabloccanti indipendentemente dall'indicazione, anti-ipertensivi ad azione centrale, reserpina, etc.): se associati a betabloccanti, i farmaci che abbassano la pressione arteriosa possono causare o aggravare l'ipotensione, in particolare ortostatica. Per quanto riguarda gli anti-ipertensivi ad azione centrale , i betabloccanti possono esacerbare l'effetto rebound di ipertensione che puo' seguire a una brusca sospensione della clonidina. Il propranololo deve essere sospeso vari giorni prima di interrompere la somministrazione di clonidina. Farmaci Non Cardiovascolari Corticosteroidi: i pazienti affetti da emangioma infantile possono incorrere in un maggior rischio se sono stati trattati o se stanno ricevendo un trattamento concomitante a base di corticosteroidi, perche' l'insufficienza surrenalica puo' determinare una perdita della risposta controregolatoria del cortisolo ed aumentare il rischio di ipoglicemia. Cio' vale anche per i bambini allattati con latte materno da madri trattate con corticosteroidi in caso di dosaggio elevato o trattamento prolungato. Farmaci antinfiammatori non steroidei: i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono stati segnalati come capaci di ridurre l'effetto antipertensivo degli agenti betabloccanti. Farmaci che inducono ipotensione ortostatica: i farmaci che inducono ipotensione posturale (derivati dei nitrati, inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, antidepressivi triciclici, antipsicotici, agonisti dopaminergici, levodopa, amifostina, baclofena?) possono aggiungere i loro effetti a quelli dei betabloccanti. Induttori enzimatici: i livelli ematici di propranololo possono risultare ridotti dalla co-somministrazione di induttori enzimatici quali la rifampicina o il fenobarbital. >>Ipoglicemizzanti. Tutti gli agenti betabloccanti possono mascherare alcuni sintomi dell'ipoglicemia: palpitazioni e tachicardia. Osservare cautela nell'uso di propranololo in corso di terapia ipoglicemizzante nei pazienti diabetici, poiche' puo' prolungare la risposta ipoglicemica all'insulina. In questo caso, informare coloro che prestano le cure e aumentare il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue, in particolare all'inizio del trattamento. Farmaci Ipolipidemizzanti: la co-somministrazione di colestiramina o colestipolo con il propranololo ha determinato una riduzionedelle concentrazioni di propranololo fino al 50%. Anestetici Alogenat i: possono ridurre la contrattilita' del miocardio e la risposta compensatoria vascolare se somministrati con il propranololo. Per neutralizzare l'azione dei betabloccanti possono essere usati dei betastimolanti.

Effetti indesiderati

Nei trial clinici sugli emangiomi infantili in fase proliferativa, le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza nei bambini trattaticon il medicinale sono stati disturbi del sonno, peggioramento delle infezioni delle vie respiratorie, quali bronchite e bronchiolite associate a tosse e febbre, diarrea e vomito. Globalmente, le reazioni avverse riportate nel programma d'uso compassionevole e in letteratura riguardano l'ipoglicemia (ed eventi correlati quali le convulsioni indotte da ipoglicemia) e il peggioramento delle infezioni delle vie respiratorie con distress respiratorio. Il seguente elenco riporta le reazioni avverse, segnalate indipendentemente dalla dose e dalla durata del trattamento, osservate in tre studi clinici condotti su 435 pazienti trattati con 1 mg/kg/die o 3 mg/kg/die di medicinale, con trattamento della durata massima di 6 mesi. Le classi di frequenza sono definite usando la seguente convenzione: molto comune (>= 1/10), comune (da >= 1/100 a < 1/10); non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100); rara (da >= 1/10.000 a < 1/1.000); molto rara (< 1/10.000); non nota. Infezioni ed infestazioni. Molto comune: bronchite; comune: bronchiolite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: inappetenza. Disturbi psichiatrici. Molto comune: disturbi del sonno; comune: agitazione, incubi, irritabilita'. Patologie del sistema nervoso. Comune: sonnolenza; non nota: convulsioni da ipoglicemia. Patologie cardiache. Non comune: bloccoatrioventricolare; non nota: bradicardia. Patologie vascolari. Comune : senso di freddo alle estremita'; non nota: ipotensione, vasocostrizione, fenomeno di Reynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, vomito; comune: stipsi, dolore addominale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eritema; non comune: orticaria, alopecia. Esami diagnostici. Comune: calo della pressione sanguigna; non comune: riduzione dei livelli di glucosio nel sangue, riduzione della frequenza cardiaca, neutropenia; non nota: agranulocitosi, iperkaliemia. Riguardo alle infezioni delle basse vie respiratorie come bronchite o bronchiolite, e' stato osservato un aggravamento dei sintomi (incluso broncospasmo) nei pazienti trattati con il farmaco a causa dell'effetto broncocostrittore del propranololo. Questi effetti hanno raramente portato all'interruzione definitiva del trattamento. I disturbi del sonno riguardavano insonnia, scarsa qualita' del sonno e ipersonnia. Altri disturbi del Sistema Nervoso Centrale sono stati osservati soprattutto nei periodi iniziali di trattamento. E' stata spesso segnalata diarrea, non sempre associata ad una infezione gastrointestinale.La presenza di diarrea sembra essere dose-dipendente tra 1 e 3 mg/kg/ die. Nessuno dei casi e' stato di intensita' grave e ha portato all'interruzione del trattamento. Gli eventi cardiovascolari riportati durante gli studi clinici sono stati asintomatici. Nell'ambito del monitoraggio cardiovascolare di 4 ore nei giorni di titolazione e' stata osservata una diminuzione della frequenza cardiaca (circa 7 pulsazioni al minuto) e della pressione sistolica (inferiore a 3 mmHg) in seguito alla somministrazione del farmaco. In un caso, il blocco atrioventricolare di secondo grado che ha colpito un paziente affetto da sottostante disturbo di conduzione ha portato all'interruzione definitiva del trattamento. La letteratura riferisce casi isolati di bradicardia e di ipotensione sintomatiche. Il calo dei livelli di zuccheri nel sangue osservato durante gli studi clinici e' stato asintomatico. Tuttavia, varie segnalazioni di ipoglicemia con relative convulsioni da ipoglicemia sono state riportate durante il programma d'uso compassionevole e in letteratura, in particolare in caso di digiuno per una malattia in corso.Il trattamento concomitante con corticosteroidi sistemici puo' aument are il rischio di ipoglicemia. La letteratura riporta pochi casi di iperkaliemia in pazienti affetti da estesi emangiomi ulcerati. La segnalazione di reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggiocontinuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non pertinente in gravidanza. Malgrado siano stati riportati in letteratura alcuni effetti reversibili sulla fertilita' maschile e femminilein ratti adulti a cui sono state somministrate dosi elevate di propra nololo, lo studio condotto su animali giovani non ha indicato effetti sulla fertilita'.