Helixate Nexgen - 1000ui+1fl+kit

Dettagli:
Nome:Helixate Nexgen - 1000ui+1fl+kit
Codice Ministeriale:034956033
Principio attivo:Octocog Alfa (Fattore Viii Di Coagulazione, Ricombinante)
Codice ATC:B02BD02
Fascia:A
Prezzo:1133.64
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Csl Behring Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi, al riparo dalla luce, non congelare
Scadenza:30 mesi

Denominazione

HELIXATE NEXGEN 1000 UI

Formulazioni

Helixate Nexgen - 1000ui+1fl+kit

Categoria farmacoterapeutica

Vitamina K ed altri emostatici.

Principi attivi

Fattore VIII della coagulazione ricombinante, 1000 UI/flaconcino.

Eccipienti

Polvere: glicina, sodio cloruro, calcio cloruro, istidina, polisorbato80, saccarosio. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Trattamento e profilassi dell'emorragia nei pazienti con emofilia A (carenza congenita di fattore VIII). Questa preparazione non contiene ilfattore di von Willebrand e percio' non e' indicata nella malattia di von Willebrand.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' nota al principio attivo, alle proteine di topo o di criceto o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Il trattamento dovra' essere iniziato sotto il controllo di un medico esperto nel trattamento dell'emofilia. L'attivita' del fattore VIII nel plasma si esprime o come percentuale (riferita al plasma umano normale) o in UI (riferita ad uno standard internazionale per il fattore VIII nel plasma). Un'UI di attivita' di fattore VIII e' equivalente allaquantita' di fattore VIII presente in un ml di plasma umano normale. Il calcolo del dosaggio necessario di fattore VIII si basa sull'osservazione empirica che 1 Unita' Internazionale (UI) di fattore VIII per Kg di peso corporeo eleva l'attivita' plasmatica del fattore VIII dall'1,5% al 2,5% dell'attivita' normale. Il dosaggio necessario e' determinato utilizzando le seguenti formule: UI necessarie = peso corporeo (kg) x aumento desiderato di fattore VIII (% della norma) x 0,5 II. Aumento di fattore VIII atteso (% della norma) = 2 x UI somministrate divise per il peso corporeo (kg). Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva devono essere regolati in base alle necessita' individuali del paziente (peso, gravita' dell'alterazione della funzione emostatica, localizzazione ed entita' dell'emorragia, titolo degli inibitori e livello desiderato di fattore VIII). >>Emorragia. Emartri o emorragie muscolari iniziali, o emorragie della cavita' orale: 20-40% UI/dl, ripetere ogni 12-24 ore per almeno 1 giorno, fino a quando si e' risolto l'episodio emorragico come indicato dal dolore o si e' raggiunta la guarigione. Emartri o emorragie muscolari piu' estesi, o ematomi: 30-60% UI/dl, ripetere l'infusione ogni 12-24 ore per 3-4 giorni o piu' fino a scomparsa del dolore e dell'invalidita'. Emorragie pericolose per lavita come emorragie intracraniche, emorragie della gola, gravi emorra gie addominali: 60-100% UI/dl, ripetere l'infusione ogni 8-24 ore finoa scomparsa del pericolo. >>Chirurgia. Minore inclusa l'estrazione de ntaria: 30-60% UI/dl, ogni 24 ore, per almeno 1 giorno fino a raggiungimento della guarigione. Maggiore: 80-100% UI/dl (pre- e post-operatorio); a) mediante infusione in bolo, ripetere l'infusione ogni 8-24 orefino a quando non si ottenga un'adeguata cicatrizzazione della ferita ; continuare poi la terapia per almeno altri 7 giorni allo scopo di mantenere un'attivita' di fattore VIII del 30-60%. b) mediante infusionecontinua, aumentare l'attivita' del Fattore VIII prima dell'intervent o chirurgico con un'infusione iniziale in bolo e far seguire immediatamente un'infusione continua (in UI/Kg/h) per almeno 7 giorni, effettuando un aggiustamento della dose in base alla clearance giornaliera delpaziente e dei livelli di Fattore VIII desiderati. La quantita' da so mministrare e la frequenza di somministrazione devono sempre essere regolati in base all'efficacia clinica nel singolo caso. In determinate circostanze possono essere necessarie quantita' maggiori di quelle calcolate, in particolare per quanto riguarda la dose iniziale. Durante il trattamento, si consiglia un'adeguata determinazione dei livelli di fattore VIII in modo da stabilire la dose da somministrare e la frequenza alla quale ripetere le infusioni. In particolare, nel caso di interventi di chirurgia maggiore e' indispensabile l'attento controllo della terapia sostitutiva tramite l'analisi della coagulazione (attivita'plasmatica del fattore VIII). La risposta al fattore VIII puo' variar e nei singoli pazienti, raggiungendo valori differenti di recupero in vivo e dimostrando emivite diverse. In uno studio clinico eseguito in pazienti adulti affetti da Emofilia A sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore e' stato dimostrato che il farmaco puo' essere utilizzato in infusione continua, in fase pre-operatoria, durante l'operazionee in fase post-operatoria. In questo studio e' stata impiegata l'epar ina per prevenire le tromboflebiti nella sede dell'infusione com'e' dinorma necessario per qualsiasi altra forma di infusione endovenosa di lunga durata. Per il calcolo della velocita' d'infusione iniziale, l' eliminazione puo' essere calcolata costruendo una curva di decadimentoprima dell'intervento oppure partendo da un valore medio della popola zione (3,0-3,5 ml/h/Kg) e poi effettuando il relativo aggiustamento. Velocita' di infusione (in UI/Kg/h) = clearance (in ml/h/Kg) x il livello desirato di Fattore VIII (in UI/ml). Per l'infusione continua, la stabilita' clinica ed in vitro e' stata dimostrata usando pompe portatili con serbatoio in PVC. Contiene un basso livello di polisorbato 80 come eccipiente, che notoriamente aumenta la velocita' di estrazione del di-(2-etilesil)ftalato (DEHP) da materiali di polivinil-cloruro (PVC). Questo elemento dev'essere preso in considerazione nel caso di una somministrazione mediante infusione continua. Per la profilassi programmata contro sanguinamenti in pazienti affetti da grave emofilia A, devono essere somministrate ad intervalli di 2-3 giorni dosi da 20 a 60 UI di Helixate NexGen per kg di peso corporeo. In alcuni casi, specialmente nei pazienti piu' giovani, possono essere necessari intervalli di dosaggio piu' brevi o dosi piu' elevate. I dati sono stati ottenuti in 61 bambini sotto i 6 anni di eta'. Pazienti con inibitori: nei pazienti dev'essere controllato lo sviluppo degli inibitori del fattore VIII. Se non si raggiungono gli attesi livelli di attivita' plasmatica del fattore VIII, o se l'emorragia non e' controllata da una dose idonea, dev'essere condotta un'analisi per determinare la presenza di inibitori del fattore VIII. Se sono presenti inibitori a livelli inferiori a 10 Unita' Bethesda (UB) per ml, una somministrazione aggiuntiva di fattore VIII della coagulazione ricombinante puo' neutralizzare l'inibitore e permettere la continuazione di una terapia clinicamente efficace. Tuttavia, in presenza di inibitori, le dosi necessarie sono variabili e devono essere aggiustate in base alla risposta clinica e al controllo dell'attivita' plasmatica del fattore VIII. Nei pazienti con titoli di inibitori superiori a 10 UB o con elevata risposta anamnestica, si deve considerare l'uso di un concentrato (attivato) del complesso della protrombina (PCC) o di preparazioni di fattore VII ricombinante attivato (rFVIIa). Queste terapie devono essere condotte da medici con esperienza nella cura dei pazienti con emofilia. Somministrazione: dev'essere iniettato per via endovenosa per parecchi minuti. La velocita'di somministrazione dev'essere determinata in base al grado di beness ere del paziente (velocita' massima di infusione: 2 ml/min). Puo' essere infuso mediante infusione continua. La velocita' d'infusione dev'essere calcolata in base all'eliminazione (clearance) ed al livello desiderato di Fattore VIII.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2-8 gradi C). Non congelare. Tenere i flaconcini nell'imballaggio esterno per tenerli al riparo dalla luce. Il prodotto confezionato puo' essere mantenuto a temperatura ambiente (finoa 25 gradi C) per un periodo limitato di 3 mesi. In questo caso la va lidita' del prodotto termina alla fine del periodo di 3 mesi; la nuovadata di scadenza dev'essere, quindi, annotata sulla parte superiore d ella confezione. Non refrigerare dopo ricostituzione. Da utilizzarsi una volta sola. La soluzione non utilizzata dev'essere eliminata.

Avvertenze

Sono possibili reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico, come per i prodotti a base di proteine da somministrarsi per via endovenosa. I pazienti devono essere informati che la potenziale comparsa di sensodi oppressione toracica, senso di instabilita', ipotensione lieve e n ausea durante l'infusione possono essere segni precoci di reazioni di ipersensibilita' e anafilattiche. Devono essere istituiti un appropriato trattamento sintomatico e una terapia per l'ipersensibilita'. In caso si verifichino reazioni allergiche o anafilattiche l'iniezione/infusione dev'essere immediatamente sospesa ed il paziente deve contattareil proprio medico. In caso di shock, si devono osservare le attuali m isure cliniche per il trattamento dello shock. La formazione di anticorpi neutralizzanti (inibitori) il fattore VIII e' una nota complicanzanel trattamento di soggetti con emofilia A. Questi inibitori sono, in variabilmente, immunoglobuline IgG dirette contro l'attivita' procoagulante del fattore VIII, che sono quantificate in Unita' Bethesda Modificate (UB) per ml di plasma. Il rischio di sviluppo di inibitori e' correlato all'esposizione al fattore VIII antiemofilico e, tra gli altri, a fattori genetici; questo rischio e' massimo nei primi 20 giorni diesposizione. Raramente gli inibitori possono svilupparsi dopo i primi 100 giorni di esposizione. Casi di ricorrenza di inibitori (a basso t itolo) sono stati osservati dopo il passaggio da un prodotto con Fattore VIII ricombinante ad un altro, in pazienti precedentemente trattati, con piu' di 100 giorni di esposizione e con anamnesi positiva per losviluppo di inibitori. I pazienti trattati con il fattore VIII della coagulazione ricombinante devono essere attentamente monitorati per losviluppo di inibitori attraverso appropriate osservazioni cliniche ed esami di laboratorio. In uno studio clinico sull'uso dell'infusione c ontinua in chirurgia, e' stata impiegata l'eparina per prevenire le tromboflebiti nella sede dell'infusione com'e' di norma necessario per qualsiasi altra forma di infusione endovenosa di lunga durata. Nell'interesse dei pazienti, ogni volta che si somministra si raccomanda di registrare il nome ed il numero di lotto del prodotto. Questo medicinalecontiene una quantita' inferiore a 1 mmol di sodio (23 mg) per flacon cino ed e' da considerarsi essenzialmente "privo di sodio".

Interazioni

Non sono note interazioni con altri medicinali.

Effetti indesiderati

Le classi di frequenza sono definite come comune (da >=1/100 a <1/10),non comune (da >=1/1.000 a <1/100) e raro (da >=1/10.000 a <1/1.000). >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: formazione di Inibi tore del Fattore VIII (Riportato in studi clinici con PUP/MTP); Non comune: formazione di Inibitore del Fattore VIII (Riportato in studi conPTP e PMS). >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazione al sito d'infusione; Raro: reazion e febbrile correlata all'infusione (piressia). >>Disturbi del sistema immunitario. Comune: reazioni di ipersensibilita' della cute (prurito,orticaria ed eruzione cutanea); Raro: reazioni di ipersensibilita' si stemica (compresa una reazione anafilattica, nausea,alterazione della pressione arteriosa e capogiro). Lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti nei confronti del fattore VIII (inibitori) e' una complicanza nota nel trattamento dei pazienti con emofilia A. In studi con preparazionidi FVIII ricombinante, lo sviluppo di inibitori e' stato prevalenteme nte osservato in emofilici precedentemente non trattati. I pazienti devono essere attentamente controllati per lo sviluppo di inibitori mediante idonee osservazioni cliniche e indagini di laboratorio. Negli studi clinici e' stato utilizzato nel trattamento degli episodi di sanguinamento in 37 pazienti precedentemente non trattati (previously untreated patients, PUPs) e in 23 pazienti pediatrici minimamente trattati (minimally treated pediatric patients, MTPs, definiti come pazienti chesono stati trattati per 4 o meno giorni di esposizione). 5 dei 37 (14 %) pazienti PUP e 4 dei 23 pazienti (17%) MTP, trattati, hanno sviluppato inibitori: in totale 6 su 60 (10%) con un titolo superiore a 10 BUe 3 su 60 (5%) con un titolo inferiore a 10 BU. In questi pazienti, l a mediana dei giorni di trattamento al momento del riscontro degli inibitori era di 9 giorni (intervallo 3 - 18 giorni). La mediana dei giorni di esposizione negli studi clinici era di 114 (intervallo: 4-478). Quattro dei cinque pazienti che non avevano raggiunto 20 giorni di esposizione alla fine dello studio, hanno poi raggiunto piu' di 20 giornidi esposizione nel follow-up e uno di essi ha sviluppato un inibitore a basso titolo. Il quinto paziente non si e' presentato al follow-up. Negli studi clinici con 73 pazienti precedentemente trattati (previou sly treated patients, PTP, definiti come pazienti che sono stati sottoposti a piu' di 100 giorni di esposizione), seguiti per 4 anni, nessuninibitore de novo e' stato osservato. Negli studi post-registrazione su larga scala, che hanno coinvolto piu' di 1000 pazienti, e' stato osservato che: meno dello 0,2% di PTP ha sviluppato inibitori de novo. In un sottogruppo di pazienti con meno di 20 giorni di esposizione all'ingresso nello studio, meno dell'11% ha sviluppato inibitori de novo. Durante gli studi, nessun paziente ha sviluppato titoli anticorpali clinicamente rilevanti nei confronti delle quantita' in tracce di proteine murine e proteine di criceto presenti nella preparazione. Sussiste tuttavia, in pazienti particolarmente predisposti, la possibilita' di reazioni allergiche ai componenti, ad es. alle quantita' in tracce di proteine murine e di criceto presenti nella preparazione.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale. A causa della scarsa incidenza dell'emofilia A nelle donne, non sono disponibili informazioni sull'uso durante la gravidanza e l'allattamento. Quindi durante la gravidanza e l'allattamento dev'essere usato solo se chiaramente indicato.