Granulokine 48 - 1f 48mu 1,6ml

Dettagli:
Nome:Granulokine 48 - 1f 48mu 1,6ml
Codice Ministeriale:027772045
Principio attivo:Filgrastim
Codice ATC:L03AA02
Fascia:C
Prezzo:165.42
Produttore:Amgen Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Preparazione iniettabile
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:30 mesi

Formulazioni

Granulokine 48 - 1f 48mu 1,6ml

Categoria farmacoterapeutica

Il filgrastim e' una proteina che regola la produzione e il rilascio di granulociti neutrofili funzionali dal midollo osseo.

Indicazioni

E' indicato nel ridurre la durata della neutropenia e l'incidenza della neutropenia febbrile in pazienti trattati con chemioterapia citotossica standard per affezioni maligne (con l'eccezione della leucemia mieloide cronica e delle sindromi mielodisplastiche) e nel ridurre la durata della neutropenia in pazienti sottoposti a terapia mieloablativa seguita da trapianto di midollo osseo considerati a maggior rischio di neutropenia severa prolungata. La sicurezza e l'efficacia di Granulokine sono simili negli adulti e nei bambini trattati con chemioterapia citotossica. E' indicato per la mobilizzazione delle cellule progenitrici del sangue periferico (PBPC). In pazienti, bambini o adulti, con neutropenia grave congenita, ciclica o idiopatica, con una conta assoluta di neutrofili uguale o minore di 0,5 x 109/l e una storia di infezioni gravi o ricorrenti, una somministrazione a lungo termine di Granulokine e' indicata per incrementare la conta dei neutrofili e per ridurre l'incidenza e la durata delle complicanze infettive.E' indicato nel trattamento della neutropenia persistente (conta assoluta dei neutrofili uguale o minore di 1,0 x 109/l) in pazienti con infezione da HIV avanzata, per ridurre il rischio di infezioni batteriche quando non siano appropriate altre opzioni per controllare la neutropenia.

Controindicazioni / effetti secondari

Non deve essere somministrato a pazienti con ipersensibilita' nota a filgrastim o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Non deve essere utilizzato per aumentare la dose di chemioterapia citotossica oltre i dosaggistandard. Non deve essere somministrato a pazienti con neutropenia gr ave congenita (sindrome di Kostman) portatori di anomalie citogenetiche.

Posologia

I flaconcini e le siringhe preriempite di Granulokine sono monouso. CHEMIOTERAPIA CITOTOSSICA STANDARD: La dose raccomandata e' di 0,5 MU (5mcg)/kg/die. La prima dose non deve essere somministrata prima di 24 ore dal termine della chemioterapia citotossica. Puo' essere somministrato quotidianamente tramite iniezione sottocutanea oppure diluito in soluzione glucosata al 5% come infusione endovenosa somministrata in 30 minuti. La via sottocutanea e' preferita nella maggior parte dei casi. Uno studio effettuato per somministrazioni singole ha permesso di osservare che la somministrazione endovenosa puo' abbreviare la durata dell'effetto. Non e' chiara la rilevanza clinica di questo dato in caso di somministrazione multipla. La scelta della via di somministrazione deve dipendere dalle condizioni cliniche individuali. Negli studi clinici randomizzati, e' stato utilizzato per via sottocutanea alla dosedi 230 mcg/m2/die (4,0-8,4 mcg/kg/die). Deve essere somministrato quo tidianamente fino a quando l'atteso nadir dei neutrofili non sia statosuperato e questi non siano tornati ad un livello normale. Dopo chemi oterapia standard per tumori solidi, linfomi e leucemia linfoide, la durata del trattamento richiesta per soddisfare questi criteri potrebberaggiungere i 14 giorni. Dopo terapia di induzione e consolidamento p er leucemia mieloide acuta la durata del trattamento puo' essere sostanzialmente piu' lunga (fino a 38 giorni) in funzione del tipo, della dose e dello schema di chemioterapia citotossica usata. In pazienti sottoposti a chemioterapia citotossica, solitamente gia' 1-2 giorni dopo l'inizio della terapia si riscontra un aumento del numero di neutrofili che e' tuttavia transitorio. Per ottenere una risposta terapeutica prolungata, la terapia non deve essere interrotta prima del raggiungimento del nadir previsto e prima che la conta dei neutrofili sia ritornata a livelli normali. Pertanto si sconsiglia un'interruzione prematuradella terapia, prima del raggiungimento del previsto nadir dei neutro fili. PAZIENTI TRATTATI CON TERAPIA MIELOABLATIVA SEGUITA DA TRAPIANTODI MIDOLLO OSSEO: La dose iniziale raccomandata e' di 1,0 MU (10 mcg) /kg/die somministrata in infusione endovenosa di 30 minuti o di 24 oreoppure 1,0 MU (10 mcg)/kg/die somministrata in infusione sottocutanea continua di 24 ore. Deve essere diluito in 20 ml di soluzione glucosa ta al 5%. La prima dose deve essere somministrata dopo almeno 24 ore dalla chemioterapia citotossica ed entro 24 ore dall'infusione di midollo osseo. Una volta che il nadir dei neutrofili e' stato superato, la dose giornaliera deve essere adattata alla risposta dei neutrofili come elencato di seguito: Conta assoluta dei neutrofili (CAN) >1,0 x 109/l per 3 giorni consecutivi ridurre a 0,5 MU/kg/die la dose; se CAN rimane >1,0 x 109/l per altri 3 giorni consecutivi, sospendere Granulokine. Se CAN diminuisce a valori <1,0 x 109/l durante il periodo di trattamento, la dose deve essere ripristinata in modo scalare in base alle indicazioni precedenti. PER LA MOBILIZZAZIONE DELLE CELLULE PROGENITRICI DEL SANGUE PERIFERICO (PBPC) IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A TERAPIA MIELOSOPPRESSIVA O MIELOABLATIVA SEGUITA DA TRAPIANTO AUTOLOGO DI CELLULE PROGENITRICI DEL SANGUE PERIFERICO: Il dosaggio raccomandato per la mobilizzazione delle PBPC quando usato da solo e' di 1,0 MU (10 mcg)/kg/die in infusione sottocutanea continua di 24 ore o come singola iniezione sottocutanea giornaliera per 5-7 giorni consecutivi. Nel caso vengasomministrato per infusione, deve essere diluito in 20 ml di soluzion e glucosata al 5%. Periodo di effettuazione delle leucaferesi: una o due leucaferesi nei giorni 5 e 6 sono generalmente sufficienti. In altre circostanze, possono rendersi necessarie leucaferesi addizionali. Lasomministrazione deve essere mantenuta fino all'ultima leucaferesi. L a dose raccomandata per la mobilizzazione delle PBPC dopo chemioterapia mielosoppressiva e' di 0,5 MU (5mcg)/kg/die somministrata giornalmente per iniezione sottocutanea a partire dal primo giorno successivo alcompletamento della chemioterapia, fino al superamento del nadir atte so dei neutrofili e fino al recupero di una conta normale dei neutrofili. Le leucaferesi devono essere effettuate nel periodo in cui la conta assoluta dei neutrofili sale da meno di 0,5 x 109/l fino a piu' di 5,0 x 109/l. Nei pazienti che non siano stati pretrattati con chemioterapia ad alte dosi e' spesso sufficiente una singola leucaferesi. Neglialtri casi sono raccomandate ulteriori leucaferesi.PER LA MOBILIZZAZI ONE DELLE CELLULE PROGENITRICI DEL SANGUE PERIFERICO (PBPC) IN DONATORI SANI PRIMA DEL TRAPIANTO ALLOGENICO DELLE CELLULE PROGENITRICI DEL SANGUE PERIFERICO: Per la mobilizzazione delle PBPC in donatori sani, deve essere somministrato per via sottocutanea alla dose di 10 mcg/kg/die per 4-5 giorni consecutivi. La leucaferesi deve essere iniziata al giorno 5 e deve proseguire fino al giorno 6, se necessario, al fine diraccogliere un numero di cellule CD34+ pari a 4x106 per kg di peso co rporeo del ricevente. La sicurezza e l'efficacia di Granulokine non e'stata valutata in donatori sani con meno di 16 anni o piu' di 60 anni . PAZIENTI CON NEUTROPENIA CRONICA GRAVE: Neutropenia congenita: la dose iniziale raccomandata e' di 1,2 MU (12 mcg)/kg/die per via sottocutanea in dose singola o in dosi refratte. Neutropenia idiopatica o ciclica: la dose iniziale raccomandata e' di 0,5 MU (5 mcg)/kg/die per viasottocutanea in dose singola o in dosi refratte. Aggiustamento della posologia: deve essere somministrato quotidianamente per iniezione sottocutanea fino a quando venga raggiunta, e possa essere mantenuta, unaconta dei neutrofili superiore a 1,5 x 109/l. Una volta ottenuta la r isposta, deve essere stabilita la dose minima efficace a mantenere questo livello. USO PEDIATRICO NELLA NEUTROPENIA CRONICA GRAVE E NELLE NEOPLASIE: il 65% dei pazienti studiati nelle sperimentazioni sulla neutropenia cronica grave aveva meno di 18 anni. L'efficacia del trattamento e' risultata evidente per questa fascia di eta', la cui maggior parte ha compreso pazienti con neutropenia congenita. Non si sono osservate differenze nei profili di sicurezza dei pazienti pediatrici trattati per neutropenia cronica grave. PAZIENTI CON INFEZIONE DA HIV: Per ilrecupero della neutropenia: Per il recupero della neutropenia: la dos e iniziale raccomandata e' di 0,1 MU (1 mcg/kg/die, somministrata quotidianamente mediante iniezione sottocutanea con incrementi fino ad un massimo di 0,4 MU (4 mcg)/kg/die, fino a quando venga raggiunta, e possa essere mantenuta, una conta dei neutrofili normale (conta assoluta dei neutrofili superiore a 2,0 x 10 alla 9/l).

Interazioni

La sicurezza e l'efficacia di Granulokine somministrato negli stessi giorni della chemioterapia citotossica mielosoppressiva non sono state stabilite in modo definitivo. Dal momento che le cellule mieloidi in rapida divisione sono sensibili alla chemioterapia citotossica mielosoppressiva, si sconsiglia l'uso di Granulokine nelle 24 ore precedenti esuccessive alla chemioterapia. Dati preliminari su un piccolo numero di pazienti trattati contemporaneamente con Granulokine e 5-fluorouracile indicano che la neutropenia puo' essere aggravata. Le possibili interazioni con altri fattori di crescita emopoietici e citochine non sono state ancora studiate. Poiche' il litio promuove il rilascio dei neutrofili, esso puo' potenziare l'effetto di Granulokine. Sebbene questa interazione non sia stata formalmente studiata, non vi e' evidenza che essa sia dannosa.

Effetti indesiderati

PAZIENTI NEOPLASTICI: Negli studi clinici il piu' frequente effetto indesiderato attribuibile a Granulokine alla dose raccomandata e' stato:dolore muscolo-scheletrico lieve o moderato nel 10% dei pazienti e gr ave nel 3%. Il dolore muscolo-scheletrico e' normalmente controllabilecon gli analgesici. Gli effetti indesiderati meno frequenti includono disturbi urinari (per lo piu' lieve o moderata disuria). Negli studi randomizzati, con controllo placebo, non ha aumentato l'incidenza degli effetti indesiderati associati alla chemioterapia citotossica. Gli effetti indesiderati che si sono presentati con uguale frequenza nei pazienti trattati con Granulokine/chemioterapia e placebo/chemioterapia comprendono nausea e vomito, alopecia, diarrea, astenia, anoressia, mucositi, emicrania, tosse, rash cutaneo, dolore toracico, spossatezza, mal di gola, costipazione e dolore non specifico. Con Granulokine, alle dosi consigliate, si sono verificati aumenti reversibili, dose-dipendenti, di solito lievi o moderati, di lattico-deidrogenasi, fosfatasi alcalina, acido urico e gamma-glutamil transpeptidasi, rispettivamentenel 50%, 35%, 25% e 10% circa dei pazienti trattati. Una riduzione tr ansitoria della pressione sanguigna, non richiedente trattamento, e' stata riportata occasionalmente. Disturbi vascolari, compresi sindrome veno-occlusiva e disturbi dell'omeostasi idrica, sono stati occasionalmente osservati in pazienti trattati con alte dosi di chemioterapia seguita da trapianto autologo di midollo osseo. La relazione causale conGranulokine non e' stata determinata. Casi molto rari di vasculite cu tanea sono stati riportati in pazienti trattati con Granulokine. Il meccanismo della vasculite nei pazienti che hanno assunto Granulokine e'sconosciuto. E' stata riportata occasionalmente la comparsa di Sweet' s syndrome (dermatosi febbrile acuta). Comunque, poiche' una significativa percentuale di questi pazienti presentava una diagnosi di leucemia, una condizione che notoriamente si associa con la Sweet's syndrome,non e' stata stabilita una relazione causale con Granulokine. In casi singoli e' stata osservata l'esacerbazione di artrite reumatoide. Son o stati riportati casi di infiltrati polmonari; occasionalmente si sono avute, come conseguenza, insufficienza respiratoria o sindrome da sofferenza respiratoria dell'adulto (ARDS) che possono essere fatali. Sintomi che suggeriscono reazioni di tipo allergico sono stati riportatiin rari casi; circa la meta' di questi eventi era associata alla prim a dose. In generale le segnalazioni sono state piu' comuni dopo somministrazione endovenosa. In alcuni casi la ripresa della somministrazione ha comportato la ricomparsa dei sintomi. MOBILIZZAZIONE DELLE CELLULE PROGENITRICI DEL SANGUE PERIFERICO IN DONATORI SANI: L'effetto indesiderato piu' frequentemente riportato e' stato il dolore muscolo-scheletrico transitorio da lieve a moderato. E' stata riportata leucocitosi(leucociti superiori a 50x109/l) nel 41% dei donatori e trombocitopen ia transiente (conta piastrinica inferiore a 100x109/l) successiva alla somministrazione di filgrastim e leucaferesi nel 35% dei donatori. Incrementi minori e transitori di fosfatasi alcalina, LDH, SGOT e acidourico sono stati riportati in donatori sani che hanno ricevuto filgra stim, senza pero' dare origine ad effetti clinici. Un peggioramento dei sintomi artritici e' stato osservato molto raramente. Sono stati riportatati molto raramente sintomi suggestivi di reazioni allergiche gravi. Negli studi su donatori di PBPC sono state registrate cefalee, ritenute essere provocate da filgrastim. Casi isolati di rottura splenicasi sono verificati in donatori sani trattati con il fattore di cresci ta delle colonie granulocitarie. PAZIENTI CON NEUTROPENIA CRONICA GRAVE (NCG):Sono stati riportati effetti indesiderati in pazienti affetti da NCG e per alcuni di questi la frequenza tende a diminuire con il tempo. Gli effetti indesiderati piu' frequenti sono stati dolore osseo edolore muscolo-scheletrico generalizzato. Altri effetti indesiderati comprendono splenomegalia, che puo' essere progressiva in una minoranza dei casi, e piastrinopenia. Cefalea e diarrea sono stati riportati subito dopo l'inizio della terapia in meno del 10% dei pazienti. Anemiaed epistassi sono state riportate con una incidenza simile ma solo do po somministrazione prolungata. Sono stati osservati incrementi transitori dell'uricemia, della lattico-deidrogenasi e della fosfatasi alcalina, non associati a sintomi clinici. Sono state inoltre riportate riduzioni transitorie e moderate della glicemia misurata non a digiuno. Eventi avversi, possibilmente correlati alla somministrazione di Granulokine e generalmente riscontrabili in meno del 2% dei pazienti con NCG, sono stati: reazioni a livello del sito di iniezione, cefalea, epatomegalia, artralgia, alopecia, osteoporosi e rash. Nel corso di somministrazioni prolungate e' stata osservata nel 2% dei pazienti con NCG vasculite cutanea. In qualche raro caso si e' notata proteinuria/ematuria. PAZIENTI CON INFEZIONE DA HIV: Negli studi clinici, l'unico evento avverso considerato correlato alla terapia con Granulokine e' stato dolore muscolo-scheletrico, principalmente mialgia e dolore osseo da lieve a moderato. L'incidenza di questi eventi e' stata simile a quella riportata in pazienti neoplastici. E' stata riportata splenomegalia in meno del 3% dei pazienti. In tutti i casi e' stata di entita' da lievea moderata all'esame fisico e a decorso benigno; nessun paziente ha a vuto diagnosi di ipersplenismo e nessun paziente e' stato sottoposto asplenectomia. Non e' chiara la relazione con Granulokine, poiche' la splenomegalia viene diagnosticata comunemente in pazienti con infezione da HIV ed e' presente a vari livelli nella maggior parte dei pazienti con AIDS.