Gliclazide Eg - 60cpr 30mg Rm

Dettagli:
Nome:Gliclazide Eg - 60cpr 30mg Rm
Codice Ministeriale:042462085
Principio attivo:Gliclazide
Codice ATC:A10BB09
Fascia:A
Prezzo:6.8
Rimborso:6.8
Produttore:Eg Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rilascio modificato
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

GLICLAZIDE LABORATORI EUROGENERICI 30 MG COMPRESSE A RILASCIO MODIFICATO

Formulazioni

Gliclazide Eg - 60cpr 30mg Rm
Gliclazide Eg - 60cpr 30mg Rm

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci per il trattamento del diabete. Sulfonamidi, derivati dell'urea.

Principi attivi

Ogni compressa contiene 30 mg di gliclazide.

Eccipienti

Calcio idrogeno fosfato, diidrato; povidone K30; ipromellosa; magnesiostearato (E470b).

Indicazioni

Diabete non insulino-dipendente (di tipo 2) nell'adulto, quando le misure dietetiche, l'esercizio fisico e la perdita di peso da soli non sono sufficienti a controllare la glicemia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' alla gliclazide o a uno qualsiasi degli eccipienti; alle altre sulfaniluree o ai sulfamidici. Diabete di tipo 1. Pre-coma ecoma diabetico, chetoacidosi diabetica. Grave insufficienza epatica o renale: in questi casi si raccomanda di ricorrere all'insulina. Tratt amento in corso con miconazolo. Allattamento.

Posologia

La dose giornaliera puo' variare da 1 a 4 compresse, ovvero da 30 a 120 mg, in un'unica somministrazione orale giornaliera a colazione. Si raccomanda di deglutire la/le compressa/e intera/e. In caso di mancata assunzione di una dose, non vi deve essere aumento della dose presa ilgiorno successivo. Come per tutti gli agenti ipoglicemizzanti, la dos e deve essere adattata in funzione della risposta metabolica individuale di ciascun paziente (glicemia, HbA1c). Dose iniziale 30 mg al giorno. Se il controllo glicemico e' soddisfacente, questa dose puo' essereadottata come trattamento di mantenimento. Se il controllo glicemico non e' soddisfacente, la dose puo' essere gradualmente aumentata a 60,90 o 120 mg al giorno. L'intervallo tra ciascun aumento di dose deve essere di almeno un mese, salvo nei pazienti nei quali non si verifichi alcuna riduzione della glicemia dopo 2 settimane di trattamento. In questi casi e' possibile aumentare la dose alla fine della seconda settimana di trattamento. La massima dose giornaliera raccomandata e' pari a 120 mg. Passaggio da Gliclazide 80 mg compresse al farmaco: 1 compressa di Gliclazide 80 mg equivale a 1 compressa a rilascio modificatodel medicinale. La sostituzione puo' quindi essere attuata controllan do attentamente la glicemia. Passaggio da un altro antidiabetico oraleal prodotto: il medicinale puo' essere usato per sostituire altri ant idiabetici orali. Per passare al prodotto occorre tenere presenti la posologia e l'emivita dell'antidiabetico che viene sostituito. Generalmente, la sostituzione avviene senza fase di transizione. Si deve cominciare con una dose di 30 mg che viene successivamente adattata, come sopra descritto, in base alla risposta glicemica di ogni singolo paziente. Nel caso in cui si sostituisca una sulfonilurea ipoglicemizzante aemivita prolungata, puo' essere necessario rispettare una finestra te rapeutica di qualche giorno, al fine di evitare un effetto additivo dei due medicinali, che puo' causare ipoglicemia. Nella fase di sostituzione si raccomanda di seguire la stessa procedura indicata per l'inizio di una terapia con le compresse a rilascio modificato da 30 mg, cominciando per esempio il trattamento alla dose di 30 mg al giorno e aumentandola gradualmente in funzione della risposta metabolica. Associazione con altri antidiabetici: il farmaco puo' essere somministrato in associazione alle biguanidi, agli inibitori dell'alfa glucosidasi o all'insulina. In pazienti non sufficientemente controllati con il medicinale e' possibile iniziare contemporaneamente una terapia insulinica sotto stretto controllo medico. Anziani (di eta' superiore ai 65 anni): il medicinale deve essere prescritto seguendo lo stesso schema posologico raccomandato per i pazienti di eta' inferiore ai 65 anni. Pazienticon compromissione della funzionalita' renale: nei pazienti affetti d a insufficienza renale da lieve a moderata e' possibile seguire lo stesso schema posologico di quelli con una funzionalita' renale normale, tenendo il paziente sotto stretto controllo. Queste evidenze sono confermate da studi clinici. Pazienti a rischio di crisi ipoglicemica per stati di denutrizione o di malnutrizione; patologie endocrine gravi o mal compensate (ipopituitarismo, ipotiroidismo, insufficienza adrenocorticotropa); interruzione di una terapia cortisonica prolungata e/o a dosaggio elevato; patologia vascolare grave (grave coronaropatia, grave compromissione carotidea, patologia vascolare diffusa). Si raccomanda di iniziare il trattamento alla posologia minima di 30 mg al giorno.Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini e negl i adolescenti non sono state accertate. Non sono disponibili dati nei bambini.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

Avvertenze

Ipoglicemia: questo trattamento dovra' essere prescritto solo se il paziente si attiene ad uno schema nutrizionale regolare (colazione inclusa). Una regolare introduzione di carboidrati e' importante a causa del maggior rischio di comparsa di ipoglicemia in seguito a un ritardo nell'assunzione di un pasto o a causa di un'alimentazione insufficienteo povera in carboidrati. La comparsa di ipoglicemia e' piu' probabile in condizioni di regime ipocalorico, in seguito a uno sforzo intenso o prolungato, dopo l'ingestione di alcool o in corso di trattamento con un'associazione di agenti ipoglicemizzanti. In seguito alla somministrazione di sulfaniluree puo' comparire ipoglicemia. In alcuni casi puo' essere grave e prolungata. Possono essere necessarie l'ospedalizzazione del paziente e la somministrazione di glucosio per alcuni giorni.Una selezione accurata dei pazienti, della dose utilizzata e precise istruzioni al paziente sono necessarie per ridurre il rischio di comparsa di crisi ipoglicemiche. Fattori che aumentano il rischio di ipoglicemia: rifiuto o (specialmente nel paziente anziano) incapacita' del paziente a collaborare. Malnutrizione, irregolarita' nell'orario dei pasti o mancata assunzione di un pasto, periodi di digiuno o modificazioni del regime alimentare. Squilibrio tra esercizio fisico e introduzione di carboidrati. Insufficienza renale. Grave insufficienza epatica. Sovradosaggio. Alcune disfunzioni endocrine: insufficienza tiroidea, ipopituitarismo e insufficienza surrenalica. Contemporanea somministrazione di certi altri farmaci. Insufficienza renale ed epatica: la farmacocinetica e/o la farmacodinamica della gliclazide possono essere modificate nei pazienti affetti da insufficienza epatica o grave insufficienza renale. Un episodio ipoglicemico in questi pazienti puo' avere una lunga durata, quindi e' necessario intraprendere un trattamento adeguato. Informazioni per il paziente: i rischi di ipoglicemia, i suoi sintomi e il relativo trattamento, nonche' i fattori predisponenti al suo sviluppo, devono essere illustrati al paziente e alla sua famiglia. Il paziente deve essere informato dell'importanza di rispettare il regime alimentare, di seguire un programma di esercizio fisico regolare edi controllare regolarmente la glicemia. Controllo insufficiente dell a glicemia: il controllo glicemico di un paziente trattato con un antidiabetico puo' essere influenzato dal verificarsi di febbre, traumi, infezione o intervento chirurgico. In alcuni casi puo' rendersi necessaria la somministrazione di insulina. L'efficacia ipoglicemizzante di tutti gli antidiabetici orali, compresa la gliclazide tende ad attenuarsi nel tempo in molti pazienti. Cio' puo' essere dovuto a un aggravamento del diabete o una diminuzione della risposta al trattamento. Tale fenomeno e' definito fallimento secondario, per distinguerlo dal fallimento primario, in cui un principio attivo e' inefficace come trattamento di prima linea. Prima di classificare il trattamento di un paziente come fallimento secondario, devono essere valutati un aggiustamento della dose e il rispetto del regime alimentare. Analisi di laboratorio: per effettuare il controllo della glicemia si raccomanda di eseguirela determinazione del tasso di emoglobina glicata (o della glicemia a digiuno nel sangue venoso). Puo' anche essere utile l'autocontrollo d ella glicemia. Effetti ematologici: il trattamento con sulfaniluree dipazienti con deficienza di G6PD puo' portare ad anemia emolitica. Poi che' la gliclazide appartiene alla classe delle sulfaniluree deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con deficienza di G6PD e deve essere considerata una terapia alternativa alle sulfaniluree.

Interazioni

Sono stati condotti studi di interazione solo con gli adulti. I seguenti medicinali possono aumentare il rischio di ipoglicemia. Associazioni controindicate. Miconazolo (per via sistemica, gel per mucosa orale): aumento dell'effetto ipoglicemizzante con possibile insorgenza di manifestazioni ipoglicemiche, fino al coma. Associazioni non raccomandate. Fenilbutazone (per via sistemica): aumento dell'azione ipoglicemizzante delle sulfaniluree (spostamento dei loro legami con le proteine plasmatiche e/o diminuzione della loro eliminazione). Utilizzare preferibilmente un altro antiinfiammatorio; altrimenti avvertire il pazientee sottolineare l'importanza dell'autocontrollo. Ove necessario adatta re la posologia durante e dopo il trattamento con l'antiinfiammatorio.Alcool: aumento della reazione ipoglicemica (per inibizione delle rea zioni di compensazione), che puo' portare alla comparsa di coma ipoglicemico. Evitare l'assunzione di bevande alcoliche e di medicinali contenenti alcool. Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso. Un potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante e, pertanto, in alcuni casi, reazioni ipoglicemiche possono manifestarsi con l'assunzione di uno dei seguenti medicinali: altri antidiabetici (insulina, acarbosio, metformina, tiazolidindioni, inibitori della dipeptidil peptidasi-4, agonisti del recettore GLP-1) beta-bloccanti, fluconazolo, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (captopril, enalapril), antagonisti dei recettori H2, MAO-inibitori, sulfonamidi, claritromicina e antiinfiammatori non steroidei. I seguenti medicinali possono favorire un aumento della glicemia. Associazioni non raccomandate. Danazolo: effetto diabetogeno del danazolo. Se l'uso di questo principio attivo non puo' essere evitato, avvertire il paziente e sottolineare l'importanza del controllo del glucosio nel sangue e nelle urine. Durante e dopoil trattamento con il danazolo puo' rendersi necessario un aggiustame nto della posologia dell'antidiabetico. Associazioni che necessitano di precauzioni d'impiego. Clorpromazina (neurolettico): a posologie elevate (superiori a 100 mg/die) aumento della glicemia (ridotta liberazione di insulina). Informare il paziente e sottolineare l'importanza del controllo della glicemia. Durante e dopo il trattamento con il neurolettico puo' rendersi necessario un aggiustamento della posologia dell'antidiabetico. Glucocorticoidi (via sistemica e locale: intra-articolare, cutanea e preparazioni rettali) e tetracosactide: aumento della glicemia con possibile chetosi (diminuzione della tolleranza ai carboidrati dovuta ai glucocorticoidi). Informare il paziente e sottolineare l'importanza del controllo della glicemia, soprattutto all'inizio del trattamento. Durante e dopo il trattamento con i glucocorticoidi puo' rendersi necessario un aggiustamento della posologia dell'antidiabetico. Ritodrina, salbutamolo, terbutalina: (E.V.) aumento della glicemia dovuta all'effetto dei beta-2 agonisti. Sottolineare l'importanza del controllo glicemico. Se necessario passare all'insulina. Associazioni che devono essere tenute in considerazione. Terapia anticoagulante (warfarin): le sulfaniluree possono potenziare l'effetto anticoagulante in corso di terapia associata. Puo' essere necessario un adattamento della posologia dell'anticoagulante.

Effetti indesiderati

Durante il trattamento con la gliclazide sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati. Ipoglicemia: il trattamento con il farmaco puo' causare ipoglicemia, se l'orario dei pasti e' irregolare e, in particolare, se vengono saltati dei pasti. I possibili sintomi di ipoglicemia sono: mal di testa, fame intensa, nausea, vomito, stanchezza, disturbi del sonno, agitazione, aggressivita', concentrazione ridotta, coscienza ridotta e reazioni rallentate, depressione, confusione, disturbi della vista e del linguaggio, afasia, tremori, paresi, disturbi sensoriali, capogiri, senso di debolezza, perdita di autocontrollo, delirio, convulsioni, respirazione superficiale, bradicardia, stordimento e perdita di coscienza, che puo' risultare in coma e decesso. In aggiunta, possono essere osservati segni di contro-regolazione adrenergica: sudorazione, pelle umida, ansia, tachicardia, ipertensione, palpitazioni, angina pectoris e aritmia cardiaca. Solitamente, i sintomi scompaiono dopo l'assunzione di carboidrati (zucchero). Tuttavia i dolcificanti artificiali non hanno effetto. L'esperienza con altre sulfaniluree mostra che l'ipoglicemia si puo' ripresentare anche dopo che le misure prese si sono rivelate inizialmente efficaci. Se un episodio di ipoglicemia e' grave o prolungato, anche nel caso venga temporaneamente controllato dall'assunzione di zucchero, si richiedono immediate cure mediche e ospedalizzazione. Sono stati segnalati disturbi gastrointestinali quali dolore addominale, nausea, vomito, dispepsia, diarrea e stipsi: se questi si verificano, possono essere evitati o minimizzati assumendo gliclazide con la prima colazione. I seguenti effetti indesideratisono stati segnalati piu' raramente. Patologie della cute e del tessu to sottocutaneo: eruzione cutanea, prurito, orticaria, angioedema, eritema, rash maculopapulare, reazioni bollose (quali la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica). Patologie del sistema emolinfopoietico: i cambiamenti ematologici sono rari. Possono includere anemia, leucopenia, trombocitopenia, granulocitopenia. Sono generalmente reversibili all'interruzione della terapia. Patologie epatobiliari: incremento degli enzimi epatici (AST, ALT, fosfatasi alcalina), epatite (casi isolati). Interrompere il trattamento se compare ittero colestatico. Questi sintomi solitamente scompaiono dopo interruzione deltrattamento. Patologie dell'occhio: si possono verificare disturbi tr ansitori della vista specialmente nella fase iniziale del trattamento,conseguenti a variazioni dei livelli di glucosio nel sangue. Effetti attribuibili alla classe terapeutica. Sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati: casi di eritrocitopenia, agnanulocitosi, anemia emolitica, pancitopenia e vasculiti allergiche, iponatriemia, innalzamento degli enzimi epatici nonche' insufficienza epatica (p.es. con colestasi ed ittero) ed epatiti, che sono regrediti dopo sospensione della sulfanilurea o hanno in casi isolati determinato una insufficienza epatica a rischio di vita per il paziente. Segnalare qualsiasi reazioneavversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati clinici sull'uso della gliclazide nella donna in gravidanza, sebbene vi siano alcuni dati disponibili con altre sulfaniluree. Negli studi condotti su animali la gliclazide non e' risultata teratogena. Il controllo del diabete deve essere conseguito prima del concepimento, per ridurre il rischio di anomalie congenite legate a un diabete scompensato. In gravidanza gli ipoglicemizzanti orali non sono indicati; l'insulina e' il farmaco di prima scelta nel trattamento del diabete durante la gravidanza. Si raccomanda di effettuare il passaggiodal trattamento ipoglicemizzante orale all'insulina prima di pianific are una gravidanza o nel momento in cui venisse accertata una gravidanza. Non e' noto se la gliclazide o i suoi metaboliti siano escreti nellatte materno umano. Dato il rischio di ipoglicemia neonatale, il med icinale e' controindicato nelle donne che allattano.