Gemzar - Inf 1fl 1g

Dettagli:
Nome:Gemzar - Inf 1fl 1g
Codice Ministeriale:029452012
Principio attivo:Gemcitabina Cloridrato
Codice ATC:L01BC05
Fascia:H
Prezzo:243.4
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Eli Lilly Italia Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +30 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

GEMZAR

Formulazioni

Gemzar - Inf 1fl 1g
Gemzar - Inf 1fl 200mg

Categoria farmacoterapeutica

Analoghi della pirimidina.

Principi attivi

Gemcitabina.

Eccipienti

200 mg contiene: mannitolo (E421), sodio acetato (E262), acido cloridrico (E507) (per aggiustare il pH), sodio idrossido (E524) (per aggiustare il pH). 1.000 mg contiene: mannitolo (E421), sodio acetato (E262),acido cloridrico (E507) (per aggiustare il pH), sodio idrossido (E524 ) (per aggiustare il pH).

Indicazioni

La gemcitabina, in combinazione con cisplatino, e' indicata nel trattamento di pazienti con carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico. La gemcitabina e' indicata nel trattamento di pazienti con adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico. La gemcitabina, in combinazione con cisplatino e' indicata nel trattamento diprima linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico. La gemcitabina in monotera pia puo' essere considerata in pazienti anziani o con performance status uguale a 2. La gemcitabina in combinazione con carboplatino e' indicata nel trattamento di pazienti con carcinoma dell'epitelio dell'ovaio localmente avanzato o metastatico che hanno recidivato almeno 6 mesidopo terapia di prima linea con platino. La gemcitabina, in combinazi one con paclitaxel, e' indicata nel trattamento di pazienti con carcinoma della mammella non resecabile localmente ricorrente o metastatico che hanno recidivato dopo chemioterapia adiuvante e/o neoadiuvante. Laprecedente chemioterapia deve aver incluso una antraciclina a meno ch e questa non fosse controindicata.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Allattamento.

Posologia

Carcinoma della vescica: gemcitabina in combinazione con cisplatino ladose di gemcitabina e' 1.000 mg/m^2, da somministrare per via e.v. in 30 minuti nei giorni 1-8-15 di ciascun ciclo di 28 giorni. La dose di cisplatino e' di 70 mg/m^2, da somministrare il giorno seguente la so mministrazione di gemcitabina oppure il giorno 2 di ciascun ciclo di 28 giorni. Questo ciclo di 4 settimane puo' essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaco nel paziente. Carcinoma del pancreas: la dose di gemcitabina e' 1.000 mg/m^2, da somministrare per via e.v. in 30 minuti, una volta a settimana per 7 settimane consecutive facendo poi seguire una settimana di riposo. I cicli successivi dovranno consistere di somministrazioni una volta a settimana per 3 settimane consecutive, facendo poiseguire una settimana di riposo. La riduzione del dosaggio nell'ambit o di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaco nel paziente. >>Carcinoma del polmone non a piccole cellule. Gemcitabina in monoterapia: la dose e' di 1.000 mg/m^2, da somministrare per via e.v. in 30 minuti, una volta a settimana per 3 settimane consecutive (giorni 1-8-15), facendo poi seguire una settimana di riposo. Questo ciclo di 4 settimane puo' essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaco nel paziente. Gemcitabina in combinazione: la dose e' 1.250 mg/m^2, da somministrare per via e.v. in 30 minuti, nei giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni.Questo ciclo di 4 settimane puo' essere ripetuto. La riduzione del do saggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaco nel paziente. La dose di cisplatino e' di 75-100 mg/m^2, da somministrare una volta ogni 3 settimane. Carcinoma della mammella: gemcitabina in combinazione con paclitaxel e' raccomandata somministrando paclitaxel (175 mg/m^2) per infusione e.v. della durata di circa 3 ore il giorno 1, seguita da gemcitabina (1.250 mg/m^2) per infusione e.v. della durata di 30 minuti nei giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaco nel paziente. I pazienti devono avere una conta assoluta dei granulociti di almeno 1.500/mm^3prima di iniziare la somministrazione di gemcitabina associata a paclitaxel. Carcinoma dell'ovaio: la dose di gemcitabina in combinazione con carboplatino e' 1.000 mg/m^2, da somministrare per infusione e.v. in 30 minuti, nei giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni. Il carboplatino verra' somministrato dopo la gemcitabina il giorno 1 in modo tale da raggiungere una AUC di 4,0 mg/ml per minuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaco sul paziente. >>Monitoraggio per motivi di tossicita' e variazione del dosaggio dovuta alla tossicita'. Variazione del dosaggio dovuta a tossicita' non ematologica: effettuare una visita medica periodica e controlli della funzionalita' renale ed epatica. In base al grado di tossicita' presentato dal paziente puo' essere attuata una riduzione del dosaggio ogni ciclo o nell'ambito di un solo ciclo. In generale, per una tossicita' non ematologica grave, con eccezione per la nausea/vomito, la terapia con gemcitabina deve essere sospesa o ridotta. Sospendere le dosi fino a quando, la tossicita' non sia risolta. Variazione del dosaggio dovuta a tossicita' ematologica: prima della somministrazione di ogni dose monitorareil paziente per quanto riguarda la conta dei granulociti e delle pias trine. I pazienti devono avere una conta dei granulociti in valore assoluto di almeno 1.500 (x 10^6/l) e una conta delle piastrine di 100.000 (x 10^6/l) prima dell'inizio di un ciclo. >>Nell'ambito di un ciclo.Variazioni del dosaggio di gemcitabina per il carcinoma della vescica , NSCLC e il carcinoma del pancreas. Valore assoluto della conta dei granulociti > 1.000 x 10^6/l e conta delle piastrine > 100.000 x 10^6/l: 100% del dosaggio standard; valore assoluto della conta dei granulociti 500-1.000 x 10^6/l o conta delle piastrine 50.000-100.000 x 10^6/l: 75% del dosaggio standard. Valore assoluto della conta dei granulociti < 500 x 10^6/l o conta delle piastrine < 50.000 x 10^6/l: omettere la dose. Variazione del dosaggio per il carcinoma della mammella, somministrata in associazione con paclitaxel. Valore assoluto della conta dei granulociti >= 1.200 x 10^6/l e conta delle piastrine > 75.000 x 10^6/l: 100% del dosaggio standard. Valore assoluto della conta dei granulociti 1.000- < 1.200 x 10^6/l o conta delle piastrine 50.000-75.000x 10^6/l: 75% del dosaggio standard. Valore assoluto della conta dei granulociti 700- < 1.000 x 10^6/l e conta delle piastrine >= 50.000 x 10^6/l: 50% del dosaggio standard. Valore assoluto della conta dei granulociti < 700 x 10^6/l o conta delle piastrine < 50.000 x 10^6/l: omettere la dose Variazione del dosaggio per il carcinoma dell'ovaio, somministrata in associazione con carboplatino. Valore assoluto della conta dei granulociti > 1.500 x 10^6/l e conta delle piastrine >= 100.000x 10^6/l: 100% del dosaggio standard. Valore assoluto della conta dei granulociti 1.000- 1.500 x 10^6/l o conta delle piastrine 75.000-100. 000 x 10^6/l: 50% del dosaggio standard. Valore assoluto della conta dei granulociti < 1.000 x 10^6/l o conta delle piastrine < 75.000 x 10^6/l: omettere la dose. Variazione del dosaggio dovuta a tossicita' ematologica in cicli successivi, in tutte le indicazioni: il dosaggio deve essere ridotto al 50% della dose iniziale del primo ciclo, in presenza delle seguenti tossicita' ematologiche; valore assoluto della contadei granulociti < 500 x 10^6/l per piu' di 5 giorni; valore assoluto della conta dei granulociti < 100 x 10^6/l per piu' di 3 giorni; neutropenia febbrile; piastrine < 25.000 x 10^6/l; ritardo del ciclo di oltre una settimana a causa della tossicita'. Se si verifica uno stravaso, interrompere abitualmente l'infusione e ricominciata in un altro vaso sanguigno. Monitorare il paziente dopo la somministrazione. Pazienticon compromissione renale e/o epatica: usare cautela, si raccomanda u na dose precisa per questa categoria di pazienti. E' stata ben tollerata in pazienti sopra i 65 anni di eta'. Non sono necessari aggiustamenti della dose oltre a quelli gia' consigliati per tutti i pazienti. Pazienti pediatrici (< 18 anni): l'uso non e' raccomandato poiche' i dati di sicurezza ed efficacia sono insufficienti.

Conservazione

Flaconcini sigillati: conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C.

Avvertenze

Il prolungamento del tempo di infusione ed un'aumentata frequenza di somministrazioni possono determinare un aumento della tossicita' del farmaco. Tossicita' ematologica: la gemcitabina puo' determinare riduzione della funzionalita' midollare, come evidenziato dalla comparsa di leucopenia, piastrinopenia ed anemia. Nei pazienti in terapia con gemcitabina prima di ogni somministrazione devono essere effettuate la conta delle piastrine, dei leucociti e dei granulociti. In caso di riduzione della funzionalita' midollare secondaria alla somministrazione del farmaco, dovrebbe essere valutata la possibilita' di modificare o interrompere la terapia. Comunque la riduzione della funzionalita' midollare e' di breve durata e generalmente non richiede riduzioni di dosaggio e solo raramente puo' comportare interruzione del trattamento. Gli elementi cellulari ematologici periferici possono continuare ad abbassarsi anche dopo interruzione della terapia. La terapia deve essere iniziata con cautela nei pazienti con funzionalita' midollare compromessa.Come per altri antitumorali, quando la gemcitabina viene usata in com binazione o in sequenza con altri chemioterapici deve essere tenuta inconsiderazione la possibilita' di una riduzione della funzionalita' m idollare cumulativa. Insufficienza epatica: la somministrazione di gemcitabina a pazienti con presenza di metastasi epatiche o con precedenti anamnestici di epatite, alcolismo, o cirrosi epatica puo' condurre ad una esacerbazione dell'insufficienza epatica di base. Controlli della funzionalita' epatica e renale (comprendenti test virologici) devonoessere effettuati periodicamente. La gemcitabina deve essere usata co n cautela nei pazienti con insufficienza epatica e/o renale, in quantole informazioni insufficienti provenienti da studi clinici non consen tono di raccomandare una dose precisa per questa categoria di pazienti. Radioterapia concomitante: e' stata riportata tossicita'. Vaccini vivi: nei pazienti in trattamento con gemcitabina non sono consigliati il vaccino per la febbre gialla e altri vaccini vivi attenuati. Manifestazioni cardiovascolari: a causa del rischio di patologie cardiache e/o vascolari con gemcitabina, si deve fare particolare attenzione nei pazienti che presentano una storia di eventi cardiovascolari. Manifestazioni polmonari: talvolta gravi (come l'edema polmonare, la polmonite interstiziale, o la sindrome da distress respiratorio dell'adulto (ARDS), sono state riscontrate durante terapia con gemcitabina. La causa di tali manifestazioni non e' nota. Se si verificano tali manifestazioni, considerare la possibilita' di interrompere il trattamento con gemcitabina. L'impiego tempestivo di misure di supporto adeguate puo' contribuire a migliorare il quadro clinico. Manifestazioni renali: nei pazienti in trattamento con gemcitabina sono state raramente riportate segnalazioni cliniche compatibili con una sindrome uremica emolitica (HUS). Il trattamento con gemcitabina deve essere interrotto ai primi segni di anemia emolitica microangiopatica, come una rapida diminuzione dell'emoglobina associata a trombocitopenia, innalzamento della bilirubinemia, della creatininemia, dell'uremia, o della LDH. Il danno renalepotrebbe non essere reversibile anche dopo l'interruzione del trattam ento ed in tali casi dovra' essere preso in considerazione il ricorso alla dialisi. Fertilita': studi preclinici sulla fertilita' hanno dimostrato che la gemcitabina causa una ipospermatogenesi nel topo maschio. Per questo motivo gli uomini in trattamento con gemcitabina sono consigliati di non procreare durante il trattamento e nei 6 mesi successivi. A seguito della possibilita' che il trattamento con gemcitabina causi un'infertilita' irreversibile, si consiglia agli uomini di chiedere informazioni sulle modalita' di crioconservazione dello sperma primadi cominciare il trattamento. Sodio: 200 mg contiene 3,5 mg (<1 mmol) di sodio per flaconcino. Cio' deve essere tenuto in considerazione da pazienti che seguono una dieta sodio controllata. 1.000 mg contiene 1 7,5 mg (< 1 mmol) di sodio per flaconcino. Cio' deve essere tenuto in considerazione da pazienti che seguono una dieta sodio controllata.

Interazioni

Radioterapia concomitante (effettuata contemporaneamente o separatamente entro un intervallo di tempo <= a 7 giorni): la tossicita' associata con questa terapia multimodale dipende da diversi fattori, inclusi dose e frequenza di somministrazione della gemcitabina, dose della radiazione, piano di trattamento radioterapico e tecnica applicata, tipo evolume di tessuto irradiato. Studi clinici e preclinici hanno dimostr ato un'attivita' radiosensibilizzante della gemcitabina. Durante una singola sperimentazione clinica in cui la gemcitabina e' stata somministrata alla dose di 1.000 mg/m^2 per 6 settimane consecutive in concomitanza con una radioterapia toracica in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, e' stata osservata una tossicita' significativa manifestatasi con gravi mucositi, in particolare esofagiti e polmoniti, potenzialmente a rischio di vita per i pazienti, particolarmente quelli trattati con radioterapia su campi estesi (volumi medi di trattamento 4.795 cm^3). I risultati di studi effettuati successivamente hanno suggerito che e' realizzabile una somministrazione di gemcitabina a dosi inferiori in concomitanza con radioterapia in quanto presenta una tossicita' prevedibile, come e' risultato da uno studio di fase II su pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule. Radioterapia al torace a dosi di 66Gy e' stata somministrata in concomitanza con gemcitabina (600 mg/m^2, quattro volte) e cisplatino (80 mg/m^2, due volte) nel corso di 6 settimane. Il regime ottimale per una somministrazione sicura della gemcitabina in concomitanza con dosi radianti terapeutiche, non e' stato ancora determinato in tutti i tipi tumorali. Radioterapia non concomitante (effettuata separatamente in un periodo di tempo superiore ai 7 giorni): l'analisi dei dati non suggerisce alcun aggravamento della tossicita' nel caso in cui la gemcitabina sia somministrata fino a 7 giorni prima o dopo l'effettuazione della radioterapia, ad eccezione del fenomeno di "recall" da radiazione. I dati indicano che la terapia con gemcitabina puo' essere iniziata dopo che gli effetti acuti della radioterapia si sono risolti o almeno dopo una settimana dalla sua effettuazione. Lesioni da radiazione sono state osservate su tessuti bersaglio (es. esofagiti, coliti e polmoniti) in associazione con l'uso, sia concomitante che non, di gemcitabina. L'uso contemporaneo del vaccino per la febbre gialla e di vaccini vivi attenuati non e' consigliato a causa del rischio di malattia sistemica, eventualmente con esito fatale, particolarmente nei pazienti che sono gia' immunodepressi.

Effetti indesiderati

Definizione della frequenza: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 e < 1/10), non comune (>= 1/1.000 e < 1/100), raro (>= 1/10.000 e < 1/1.000), molto raro (<1/10.000). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia, la riduzione della funzionalita' midollarevaria da lieve a moderata ed e' piu' pronunciata per la conta dei gra nulociti, trombocitopenia, anemia; comune: neutropenia febbrile; moltoraro: trombocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: rea zione anafilattoide. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, isonnia, sonnolenza. Patologie cardiache. Raro: infarto del miocardio. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: dispnea di solito lieve e di rapida risoluzione senza trattamento; comune: tosse, rinite; non comune: polmoniteinterstiziale, broncospasmo di solito lieve e transitorio potendo ric hiedere trattamento parenterale. Patologie gastrointestinali. Molto comune: vomito, nausea; comune: diarrea, stomatite e ulcerazione della bocca, stipsi. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumento delle transaminasi epatiche (AST e ALT) e della fosfatasi alcalina; comune: aumento della bilirubina; raro: aumento della gamma-glutamiltrasferasi (GGT). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eruzione cutanea allergica frequentemente associata a prurito, alopecia; comune: prurito, sudorazione; raro: ulcerazione, formazione di vescicole ed ulcere, desquamazione; molto raro: reazioni cutanee gravi, che includono desquamazione ed eruzioni bollose cutanee. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mal di schiena, mialgia. Patologie renali e urinarie. Molto comune: ematuria, lieveproteinuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: sintomi simil-influenzali i sintomi piu' comuni sono febbre, cefalea, tremori, mialgia, astenia e anoressia.Sono stati anche riportati tosse, rinite, malessere, perspirazione e difficolta' ad addormentarsi, edema/edema periferico-incluso edema facciale. L'edema e' di solito reversibile dopo interruzione del trattamento; comune: febbre, astenia, tremori; raro: reazioni nel sito d'iniezione- di natura tendenzialmente lieve. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Tossicita' da radiazioni. Patologie del sistema nervoso: ictus. Patologie cardiache: aritmie, essenzialmente di natura sopraventricolare, insufficienza cardiaca, Patologie vascolari: segni clinici di vasculite periferica e gangrena. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: edema polmonare, sindrome da distress respiratorio dell'adulto. Patologie gastrointestinali: colite ischemica.Patologie epatobiliari: grave tossicita' epatica, comprendente insuff icienza epatica e morte. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni cutanee gravi, comprendenti desquamazione ed eruzioni cutanee bollose, sindrome di Lyell, sindrome di Steven-Johnson. Patologierenali e urinarie: insufficienza renale, sindrome uremica emolitica. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: recall da radiazioni. Impiego in associazione nel carcinoma della mammella: la frequenza di tossicita' ematologiche di grado 3 e 4, soprattutto neutropenia, aumenta quando la gemcitabina e' usata in associazione con paclitaxel. Tuttavia l'aumento di queste reazioni avverse non si associa con un aumento dell'incidenza di infezioni o di eventi emorragici. L'affaticamento e la neutropenia febbrile si verificano con maggior frequenzaquando la gemcitabina viene usata in associazione con paclitaxel. L'a ffaticamento, che non si associa ad anemia, si risolve abitualmente dopo il primo ciclo di terapia.

Gravidanza e allattamento

Non esistono dati sufficienti sull'uso della gemcitabina in donne in gravidanza. Studi sperimentali condotti negli animali hanno evidenziatouna tossicita' sull'attivita' riproduttiva. Sulla base dei risultati degli studi su animali e sul meccanismo di azione della gemcitabina, questa non deve essere usata durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessita'. Donne in eta' fertile dovrebbero essere sconsigliate di iniziare una gravidanza durante la terapia con gemcitabina. Nel caso in cui la paziente rimanga incinta deve informare immediatamente il medico. Non e' noto se la gemcitabina viene eliminata nel latte materno e non possono essere escluse reazioni avverse nei lattanti. L'allattamento deve essere interrotto durante la terapia con gemcitabina. Lagemcitabina causa nel topo maschio una ipospermatogenesi. Per questo motivo, gli uomini sessualmente maturi sono consigliati di non procreare durante il trattamento e nei 6 mesi successivi. A seguito della possibilita' che il trattamento con gemcitabina causi un'infertilita' irreversibile, si consiglia agli uomini di chiedere informazioni sulle modalita' di crioconservazione dello sperma prima di cominciare il trattamento.