Furosemide Doc - 30cpr 25mg

Dettagli:
Nome:Furosemide Doc - 30cpr 25mg
Codice Ministeriale:035213040
Principio attivo:Furosemide
Codice ATC:C03CA01
Fascia:A
Prezzo:1.46
Rimborso:1.46
Doping:Proibito in e fuori gara
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Doc Generici Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo dalla luce
Scadenza:60 mesi

Formulazioni

Furosemide Doc - 30cpr 25mg

Categoria farmacoterapeutica

Diuretico ad azione diuretica maggiore.

Indicazioni

Tutte le forme di edemi di genesi cardiaca; ascite in seguito a cirrosi epatica, ostruzione meccanica od insufficienza cardiaca; edemi di origine renale (nella sindrome nefrosica anche in combinazione con ACTH o corticosteroidi); edemi periferici; ipertensione di grado leggero o medio.

Controindicazioni / effetti secondari

Non utilizzare: nei pazienti con ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. I pazienti con allergia ai sulfamidici (ad es. antibiotici sulfamidici o sulfaniluree) possono manifestare sensibilita' crociata alla furosemide. Nei pazienti con ipovolemia o disidratazione. Nei pazienti con grave ipotensione. Nei pazienti con insufficienza renale anurica che non risponde alla furosemide. Nei pazienti con ipokaliemia. Nei pazienti con iponatriemia. Nei pazienti in stati di precoma o coma, associati ad encefalopatia epatica. Iperdosaggio da digitale. Gravidanza, accertata o presunta, durante l'allattamento al seno.

Posologia

Nella maggioranza dei casi e' indicata la dose di 1-3 compresse da 25 mg da somministrarsi in un'unica volta, preferibilmente al mattino o comunque scegliendo l'ora piu' idonea in cui si desidera ottenere l'effetto. A seconda della risposta ottenuta, la stessa dose puo' essere risomministrata a distanza di 4 ore. Qualora l'effetto saluretico non fosse sufficiente, si consiglia di aumentare la posologia di 1-2 compresse ad intervalli di 4 ore finche' non si raggiunge l'effetto diureticodesiderato. Per il trattamento dell'ipertensione possono essere suffi cienti 1-3 compresse distribuite nelle 24 ore. Nel caso di associazione con farmaci ipotensivi, la posologia deve essere opportunamente regolata al fine di evitare fenomeni di potenziamento eccessivo.

Interazioni

Interazioni con il cibo: La possibilita' e l'eventuale grado di alterazione dell'assorbimento della furosemide somministrata insieme al cibosembrano dipendere dalla sua formulazione farmaceutica. Si raccomanda che la formulazione orale sia assunta a stomaco vuoto. Interazioni co n altri farmaci: In casi isolati la somministrazione endovenosa di furosemide entro 24 ore dall'assunzione di cloralio idrato puo' provocarearrossamento cutaneo, sudorazione improvvisa, agitazione, nausea, aum ento della pressione arteriosa e tachicardia. Pertanto, non e' raccomandata la somministrazione contemporanea di furosemide e cloralio idrato.La furosemide puo' potenziare l'ototossicita' degli aminoglicosidi edi altri farmaci ototossici. Dato che questo puo' determinare l'insor genza di danni irreversibili, i suddetti farmaci possono essere usati in associazione alla furosemide soltanto in caso di necessita' cliniche evidenti. La contemporanea somministrazione di furosemide e cisplatino comporta il rischio di effetti ototossici. Inoltre, la nefrotossicita' del cisplatino puo' risultare potenziata se la furosemide non viene somministrata a piccole dosi (ad es. 40 mg a pazienti con funzionalita' renale normale) ed in presenza di un bilancio idrico positivo, quando la furosemide viene impiegata per ottenere una diuresi forzata durante trattamento con cisplatino. La somministrazione orale di furosemide e di sucralfato devono essere distanziate di almeno 2 ore, in quanto il sucralfato riduce l'assorbimento intestinale della furosemide, riducendone di conseguenza l'effetto. La furosemide riduce l'eliminazione dei sali di litio e puo' causarne un aumento della concentrazione sierica, con conseguente aumento della tossicita' di quest'ultimo. Pertanto, si raccomanda l'attento monitoraggio delle concentrazioni di litio nei pazienti ai quali venga somministrata tale associazione. I pazienti in terapia diuretica possono presentare ipotensione grave e compromissione della funzionalita' renale in concomitanza con la prima somministrazione di un ACE-inibitore o la prima volta che se ne aumenta la dose ("ipotensione da prima dose"). Pertanto, si deve prendere in considerazione l'opportunita' di sospendere provvisoriamente la somministrazione di furosemide o, quanto meno, di ridurne la dose 3 giorni primadell'inizio del trattamento con un ACE-inibitore o prima di aumentare la dose di quest'ultimo. La concomitante somministrazione di antiinfi ammatori non steroidei, incluso l'acido acetilsalicilico, puo' ridurrel'effetto della furosemide. Nei pazienti con disidratazione o con ipo volemia gli antiinfiammatori non steroidei possono indurre insufficienza renale acuta. La furosemide puo' accentuare la tossicita' dei salicilati. La riduzione dell'effetto della furosemide puo' presentarsi in caso di somministrazione concomitante di fenitoina. Gli effetti dannosi degli antibiotici nefrotossici possono essere aumentati. La somministrazione di corticosteroidi, carbenoxolone e dosi elevate di liquirizia, nonche' l'uso prolungato di lassativi puo' aumentare il rischio di ipopotassiemia. Talune alterazioni elettrolitiche (ad es. ipopotassiemia, ipomagnesiemia) possono incrementare la tossicita' di alcuni farmaci (ad es. preparati a base di digitale e farmaci che inducono la sindrome del QT lungo). In caso di concomitante somministrazione di furosemide e farmaci antiipertensivi o altri farmaci ad azione potenzialmente antiipertensiva, ci si deve aspettare una piu' accentuata caduta pressoria. Probenecid, metotrexato e altri farmaci che, come la furosemide, sono escreti prevalentemente per via renale, possono ridurre l'effetto della furosemide. Al contrario, la furosemide puo' ridurre l'eliminazione renale di queste sostanze. In caso di trattamento con alte dosi (sia di furosemide che di altri farmaci) puo' verificarsi un aumentodelle concentrazioni sieriche dell'una e degli altri. Di conseguenza aumenta il rischio di eventi avversi dovuti alla furosemide od alle altre terapie concomitanti. Gli effetti dei farmaci antidiabetici e simpaticomimetici (ad es. adrenalina, noradrenalina) possono essere diminuiti. Gli effetti dei miorilassanti curaro-simili (tubocurarina) o della teofillina possono essere aumentati.

Effetti indesiderati

La furosemide determina una aumentata escrezione di ioni sodio e cloroe, conseguentemente, di acqua. Inoltre, risulta aumentata l'escrezion e di altri elettroliti (in particolare: potassio, calcio e magnesio). Alterazioni sintomatiche degli elettroliti e alcalosi metabolica possono insorgere sotto forma di graduale aumento del deficit elettroliticoo di aumentata perdita acuta di elettroliti, ad esempio in caso di so mministrazione di alte dosi di furosemide a pazienti con normale funzionalita' renale. I segni predittivi di alterazioni elettrolitiche consistono in aumento della sete, cefalea, stato confusionale, crampi muscolari, tetania, miastenia, alterazioni del ritmo cardiaco e disturbi gastrointestinali. L'insorgenza di alterazioni elettrolitiche e' influenzata da numerosi fattori, come le patologie di base (ad es. cirrosi epatica, insufficienza cardiaca), le terapie concomitanti e l'alimentazione. In particolare, vomito e diarrea possono provocare carenza di potassio. L'azione diuretica della furosemide puo' determinare o contribuire all'insorgenza di ipovolemia e disidratazione, specialmente nei pazienti anziani. Una accentuata perdita di liquidi puo' determinare emoconcentrazione con tendenza alla trombosi. La furosemide puo' causarediminuzione della pressione arteriosa che, soprattutto se marcata, pu o' determinare una sintomatologia, quale alterata capacita' di concentrazione e di reazione, confusione, cefalea, vertigini, sonnolenza, debolezza, disturbi visivi, secchezza delle fauci, incapacita' ad assumere la posizione ortostatica. L'aumentata produzione di urina puo' provocare od aggravare i disturbi nei pazienti con ostruzione delle vie urinarie. Pertanto, puo' presentarsi ritenzione urinaria acuta, con possibili complicanze, ad esempio, in pazienti con svuotamento vescicale alterato, iperplasia prostatica o stenosi dell'uretra. Il trattamento con furosemide puo' determinare transitori incrementi delle concentrazioni ematiche di creatinina ed urea, nonche' dei livelli sierici di colesterolo e trigliceridi. La stessa eventualita' puo' verificarsi per l'acido urico, con possibili attacchi di gotta. La tolleranza al glucosio puo' risultare ridotta in concomitanza con l'impiego di furosemide.Questo puo' condurre ad un peggioramento del controllo metabolico nei pazienti con diabete mellito che, se latente, puo' divenire manifesto . Rara e' la manifestazione di reazioni gastrointestinali come nausea,vomito o diarrea. In casi isolati possono manifestarsi colestasi intr aepatica, aumento delle transaminasi epatiche o pancreatite acuta. Disturbi a carico dell'udito e ronzio auricolare, sebbene di norma passeggeri, possono verificarsi in rari casi, specialmente in pazienti con insufficienza renale, ipoproteinemia (ad es. in presenza di sindrome nefrosica) e/o in caso di somministrazione endovenosa troppo rapida. Occasionalmente sono state osservate reazioni cutanee ed a carico delle mucose, ad es. prurito, orticaria, rash o lesioni bollose, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, porpora. Raramente possono verificarsi gravi reazioni anafilattiche od anafilattoidi (ad es. accompagnate da shock). Rara e' la comparsa di nefrite interstiziale, vasculite od eosinofilia. Febbre e parestesie possono verificarsi raramente e occasionalmente, fotosensibilita'. Parimenti occasionale e' stata l'insorgenzadi trombocitopenia. In rari casi e' stata osservata leucopenia e, in casi isolati, agranulocitosi, anemia aplastica od anemia emolitica. Nei neonati prematuri la furosemide puo' precipitare nefrocalcinosi/nefrolitiasi. Percio' se viene somministrata ai premauturi durante le prime settimane di vita, puo' aumentare il rischio di ritardata chiusura del dotto arterioso.