Forzaar - 28cpr Riv 100mg+25mg
Dettagli:
Nome:Forzaar - 28cpr Riv 100mg+25mgCodice Ministeriale:034310021
Principio attivo:Losartan Potassico/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09DA01
Fascia:A
Prezzo:9.52
Rimborso:6.9
Doping:Proibito in e fuori gara
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Msd Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:36 mesi
Denominazione
FORZAAR 100 MG + 25 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Formulazioni
Forzaar - 28cpr Riv 100mg+25mg
Categoria farmacoterapeutica
Antagonisti dell'angiotensina II e diuretici.
Principi attivi
Ogni compressa contiene 100 mg di losartan potassico e 25 mg di idroclorotiazide (HCTZ).
Eccipienti
Cellulosa microcristallina (E460), lattosio monoidrato, amido di mais pregelatinizzato, magnesio stearato (E572), idrossipropilcellulosa (E463), ipromellosa (E464). Il prodotto da 100 mg + 25 mg contiene 8,48 mg (0,216 mEq) di potassio, titanio diossido (E171), giallo chinolina su alluminio idrato (E104) e cera carnauba (E903).
Indicazioni
Trattamento dell'ipertensione essenziale in pazienti in cui la pressione sanguigna non e' adeguatamente controllata con losartan o idroclorotiazide da soli.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' a losartan, ai sulfonamide-derivati (come idroclorotiazide) o ad uno qualsiasi degli eccipienti; ipokalemia o ipercalcemia resistenti alla terapia; grave compromissione epatica; colestasi e disturbi biliari ostruttivi; iponatremia refrattaria; iperuricemia sintomatica/gotta; secondo e terzo trimestre di gravidanza; grave compromissione renale (cioe' clearance della creatinina <30 ml/min); anuria.
Posologia
Puo' essere somministrato con altri farmaci antiipertensivi. Le compresse devono essere assunte con un bicchiere di acqua. Puo' essere somministrato indipendentemente dai pasti. Ipertensione: losartan/HCTZ non si deve usare come terapia iniziale, ma in pazienti in cui la pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata con losartan potassico o con idroclorotiazide da soli. E' raccomandata la titolazione del dosaggio con i singoli principi attivi (losartan e idroclorotiazide). Quando ritenuto appropriato dal punto di vista clinico, puo' essere preso in considerazione un cambiamento diretto dalla monoterapia all'associazione fissa nei pazienti in cui la pressione arteriosa non e' controllata adeguatamente. Il dosaggio abituale e' di una compressa di losartan/Idroclorotiazide 50 mg + 12,5 mg in monosomministrazione giornaliera.Per i pazienti che non rispondono adeguatamente a losartan/Idroclorot iazide 50 mg + 12,5 mg, il dosaggio puo' essere aumentato ad una compressa da 100 mg + 25 mg (losartan 100 mg/idroclorotiazide 25 mg) in monosomministrazione giornaliera. Il dosaggio massimo e' di una compressada 100 mg + 25 mg in monosomministrazione giornaliera. In generale l' effetto antiipertensivo viene raggiunto entro tre-quattro settimane dall'inizio della terapia. Uso in pazienti con compromissione della funzione renale e pazienti emodializzati: non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio iniziale. Losartan e idroclorotiazide compresse none' raccomandato nei pazienti in emodialisi. Losartan/HCTZ compresse n on deve essere usato in pazienti con compromissione grave della funzione renale. Uso in pazienti con deplezione del volume intravascolare: la deplezione di volume e/o di sodio deve essere corretta prima della somministrazione di losartan/HCTZ compresse. Uso in pazienti con compromissione della funzione epatica Losartan/HCTZ e' controindicato nei pazienti con compromissione grave della funzione epatica. Anziani: solitamente non e' necessario un aggiustamento del dosaggio negli anziani. Bambini e adolescenti (< 18 anni di eta'): non ci sono dati nei bambini e negli adolescenti. Losartan/idroclorotiazide non deve pertanto essere somministrato a bambini e adolescenti.
Conservazione
Blister: non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce e dall' umidita'. Flacone HDPE: non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare nel contenitore originale per proteggere dalla luce. Tenere il flacone ben chiuso per proteggere dall' umidita'.
Avvertenze
>>Losartan. Angioedema: monitorare strettamente i pazienti con storia di angioedema (gonfiore del volto, delle labbra, della gola, e/o dellalingua). Ipotensione e deplezione del volume intravascolare: Puo' ver ificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose, in pazienti volume e/o sodio-depleti da forte terapia diuretica, dieta iposodica, diarrea o vomito. Queste condizioni devono essere corrette prima della somministrazione del farmaco. Squilibri elettrolitici: si verificano comunemente in pazienti con compromissione della funzione renale, con o senza diabete, e devono essere tenuti in considerazione. Pertanto le concentrazioni plasmatiche di potassio e i valori della clearance della creatinina devono essere attentamente monitorati; soprattutto i pazienti con insufficienza cardiaca e clearance della creatininatra 30-50 ml/min devono essere attentamente monitorati. L'uso concomi tante di diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio e sostituti del sale contenenti potassio con losartan/idroclorotiazidenon e' raccomandato. Compromissione della funzione epatica: in base a dati di farmacocinetica che dimostrano significativi aumenti delle co ncentrazioni plasmatiche di losartan nei pazienti cirrotici, usare concautela il farmaco in pazienti con anamnesi di compromissione epatica da lieve a moderata. Non c'e' esperienza terapeutica con losartan in pazienti con compromissione epatica grave. Non somministrare a pazienti con compromissione epatica grave. Compromissione della funzione renale: sono stati riportati cambiamenti della funzione renale inclusa l'insufficienza renale (in particolare, in pazienti la cui funzione renale dipende dal sistema renina-angiotensina-aldosterone, quali quelli con insufficienza cardiaca grave o con disfunzione renale preesistente).Sono stati riportati anche aumenti dell'urea ematica e della creatini na sierica in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria tributaria di un rene unico; queste alterazioni della funzione renale possono essere reversibili con l'interruzione dellaterapia. Usare con cautela losartan nei pazienti con stenosi bilatera le dell'arteria renale o stenosi dell'arteria di un rene unico. Trapianto renale: non ci sono dati disponibili in pazienti con recente trapianto renale. Iperaldosteronismo primario: generalmente non rispondono alle terapie antipertensive che agiscono tramite inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto l'uso delle compresse non e' raccomandato. Patologia cardiaca coronarica e patologia cerebrovascolare: un abbassamento eccessivo della pressione sanguigna in pazienti con patologia ischemica cardiovascolare e cerebrovascolare puo' provocare infartodel miocardio o ictus. Insufficienza cardiaca: con o senza compromiss ione renale, c'e' un rischio di grave ipotensione arteriosa, e compromissione renale (spesso acuta). Stenosi della valvola mitralica e aortica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva: particolare cautela e' indicata in pazienti che soffrono di stenosi aortica o mitralica, o di cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Differenze etniche: losartan e glialtri antagonisti dell'angiotensina sono apparentemente meno efficaci nell'abbassare la pressione sanguigna in persone di razza nera che in quelle di razza non-nera, possibilmente a causa di una maggiore preva lenza di condizioni di bassa renina nella popolazione ipertesa nera. Gravidanza. la terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRAs) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticatauna gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immed iatamente, e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. >>Idroclorotiazide. Ipotensione e squilibrio idroelettrolitico: puo' verificarsi ipotensione sintomatica in alcuni pazienti. Si devonoosservare i pazienti per la comparsa di segni clinici di squilibrio i droelettrolitico, come ad esempio deplezione del volume, iponatremia, alcalosi ipocloremica, ipomagnesemia, o ipokalemia che puo' verificarsi nel corso di diarrea o vomito intercorrenti. In questi pazienti deveessere effettuata la determinazione periodica degli elettroliti sieri ci ad intervalli appropriati. Iponatremia da diluizione puo' verificarsi in pazienti edematosi in periodi caldi. Effetti endocrini e metabolici: la terapia con i tiazidi puo' alterare la tolleranza al glucosio.Puo' essere richiesto un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antid iabetici, inclusa l'insulina. Diabete mellito latente puo' diventare manifesto durante la terapia con tiazidi. I tiazidi possono diminuire l'escrezione di calcio urinario e possono causare un aumento lieve ed intermittente del calcio sierico. Un'ipercalcemia marcata puo' evidenziare un iperparatiroidismo latente. Interrompere i tiazidi prima di effettuare test della funzione paratiroidea. Aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi possono essere associati con la terapia diuretica tiazidica. La terapia tiazidica puo' precipitare iperuricemia e/o gotta in alcuni pazienti. Poiche' losartan diminuisce l'acido urico, losartan in associazione con idroclorotiazide attenua l'iperuricemia indotta da diuretici. Compromissione della funzione epatica: i tiazidi devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione della funzione epatica o epatopatia progressiva, in quanto possono causare colestasi intraepatica e poiche' alterazioni minori dell'equilibrio idroelettrolitico possono precipitare un coma epatico. Il farmaco e' controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave. Nei pazienti trattati con tiazidi, possono verificarsi reazioni di ipersensibilita' con o senza una storia di allergia o asma bronchiale. Con l'uso di tiazidi e' stato riportato aggravamento o attivazione di lupus eritematososistemico. Contiene lattosio. L'uso del farmaco senza necessita' tera peutica costituisce doping e puo' determinare comunque positivita' ai test anti -doping.
Interazioni
Losartan: e' stato identificato che la rifampicina e il fluconazolo riducono i livelli di metabolita attivo. Le conseguenze cliniche di queste interazioni non sono state valutate. L'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio, possono portare ad un aumento del potassio sierico. La somministrazione concomitante non e' consigliata. L'escrezione di litio puo' essere ridotta. Monitorare attentamente i livelli sierici di litio se i sali di litio devono essere somministrati insieme agli antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Quando gli antagonisti dell'angiotensina II vengono somministrati contemporaneamente aiFANS (cioe' inibitori selettivi della Cox-2, acido acetilsalicilico a dosi antinfiammatorie) e FANS non selettivi, puo' verificarsi un'atte nuazione dell'effetto antiipertensivo. L'uso concomitante di antagonisti dell'angiotensina II o diuretici e FANS puo' portare ad un aumento del rischio di peggioramento della funzione renale, inclusa possibile insufficienza renale acuta, ed un aumento del potassio sierico, soprattutto in pazienti con ridotta funzione renale pre- esistente. Somministrare con cautela l'associazione, soprattutto negli anziani. Idratare in modo adeguato i pazienti e prendere in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia di associazione, ed in seguito periodicamente. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa trattati con farmaci antinfiammatori non steroidei, inclusigli inibitori selettivi della cicloossigenasi 2, la somministrazione concomitante di antagonisti del recettore dell'angiotensina II puo' dare luogo ad un ulteriore deterioramento della funzione renale. Questi effetti sono di solito reversibili. Altre sostanze che inducono ipotensione come antidepressivi triciclici, antipsicotici, baclofene, amifostine: l'uso concomitante con questi farmaci che abbassano la pressionesanguigna, come effetto indesiderato o principale, possono aumentare il rischio di ipotensione. Idroclorotiazide: se somministratii in concomitanza, i seguenti farmaci possono interagire con i diuretici tiazidici: alcool, barbiturici, narcotici o antidepressivi Puo' verificarsi un potenziamento dell'ipotensione ortostatica. Farmaci antidiabetici (per via orale ed insulina): il trattamento con un tiazide puo' alterare la tolleranza al glucosio. Puo' essere richiesto un aggiustamento del dosaggio del farmaco antidiabetico. Usare cautela con la metformina a causa del rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale funzionale connessa all'idroclorotiazide. >>Altri farmaci antiipertensivi. Effetto additivo. Resine colestiramina e colestipolo: la presenza di resine a scambio anionico interferisce con l'assorbimento dell'idroclorotiazide. Singole dosi delle resine colestiramina o colestipolo legano l'idroclorotiazide e ne riducono l'assorbimento dal tratto gastrointestinale. Corticosteroidi, ACTH: aumento della deplezione elettrolitica, in particolare della ipokaliemia. Amine pressorie: l'effetto delle amine pressorie puo' essere diminuito ma non abbastanza da precluderne l'uso. Miorilassanti, non depolarizzanti: possibile aumento della risposta ai miorilassanti. Litio: i diuretici riduconola clearance renale del litio e aggiungono un rischio alto di tossici ta' da litio; l'uso concomitante non e' raccomandato. Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta: puo' essere necessario un aggiustamento del dosaggio dei medicinali uricosurici poiche' l'idroclorotiazide puo' aumentare i livelli di acido urico sierico. Un aumento del dosaggio di probenecid o sulfinpirazone puo' essere necessario. La somministrazione concomitante di un tiazidico puo' aumentare l'incidenza di reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo. Agenti anticolinergici: aumento della biodisponibilita' ai diuretici simil tiazidici attraverso una diminuzione della motilita' gastrointestinale e della velocita' di svuotamento dello stomaco. Agenti citotossici: i tiazidi possono ridurre l'escrezione renale di medicinali citotossici e potenziare il loro effetto mielosoppressore. Salicilati: in caso di alti dosaggio di salicilati, l'idroclorotiazide puo' aumentare l'effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale. Metildopa: sono stati riportati casi isolati di anemia emolitica con l'uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa. Ciclosporina. il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze del genere della gotta. Glucosidi digitalici: l'ipokalemia o l'ipomagnesemiaindotta dai tiazidi possono favorire l'insorgenza di aritmie cardiach e indotte dalla digitale. Medicinali influenzati da alterazioni del potassio sierico: un monitoraggio periodico del potassio sierico e dell'ECG e' raccomandato quando losartan/idroclorotiazide e' somministrato con medicinali influenzati da alterazioni del potassio sierico e con iseguenti medicinali che inducono torsione di punta, essendo l'ipokale mia un fattore predisponente alla torsione di punta (tachicardia ventricolare): Antiaritmici di classe Ia. Antiaritmici di classe III. Alcuni antipsicotici (ad es., tioridazine, clorpromazine, levomepromazine, trifluoperazine, ciamemazine, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo). Altri (ad es., bepridil, cisapride, difemanil, ertiromicina IV, alofantrin, mizolastin, pentamidine, terfenadine, vincamine IV). Sali di calcio: i diuretici tiazidici possono aumentare i livelli di calcio sierico a causa di una diminuzione dell'escrezione. Se devono essere prescritti supplementi di calcio,i livelli di calcio sierico devono essere monitorizzati ed il dosaggi o di calcio aggiustato di conseguenza. A causa dei loro effetti sul metabolismo del calcio, i tiazidi possono interferire con i test per la funzione paratiroidea. Carbamazepina: rischio di iponatremia sintomatica. E' necessario il monitoraggio clinico e biologico. Mezzi di contrasto iodati: in caso di disidratazione indotta da diuretici, c'e' un aumentato rischio di insufficienza renale acuta, specialmente con alte dosi di prodotto iodato. I pazienti devono essere reidratati prima della somministrazione. Amfotericina B (per via parenterale), corticosteroidi, ACTH o lassativi stimolanti: l'idroclorotiazide puo' aumentare losqulibrio elettrolitico, soprattutto ipokalemia.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse di seguito sono riportate, dove appropriato, secondo la classificazione per sistemi e organi, e le frequenze secondo le seguenti convenzioni: molto comuni (>= 1/10), comuni (>= 1/100, < 1/10), non comuni (>= 1/1.000, <= 1/100), rari (>= 1/10.000, <= 1/1.000), molto rari (<= 1/10.000), non nota (<= 1/10.000). Patologie epatobiliari. Rare: epatite. Esami diagnostici. Rare: iperkalemia, aumento delleALT. >>Losartan. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comuni: anemia, porpora di Henoch-Schonlein, ecchimosi, emolisi. Disturbi del sistema immunitario. Rari: reazioni anafilattiche, angioedema, orticaria. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comuni: anoressia, gotta. Disturbi psichiatrici. Comuni: insonnia; non comuni: ansia, disturbi legati all'ansia, panico, confusione, depressione, anormalita'dei sogni, disturbi del sonno, sonnolenza, alterazione della memoria. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea, capogiro; non comuni: nervosismo, parestesia, neuropatia periferica, tremore, emicrania, si ncope. Patologie dell'occhio. Non comuni: visione offuscata, bruciore/dolore puntorio nell'occhio, congiuntivite, diminuzione dell'acuita' visiva. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: vertigini,tinnito. Patologie cardiache. Non comuni: ipotensione, ipotensione or tostatica, sternalgia, angina pectoris, blocco atrio-ventricolare di grado II, eventi cerebrovascolari, infarto del miocardio, palpitazioni,aritmie (fibrillazioni atriali, bradicardia sinusale, tachicardia, ta chicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare). Patologie vascolari. Non comuni: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: tosse, infezioni del tratto respiratorio superiore, congestione nasale, sinusite, disturbi sinusali; non comuni: fastidio faringeo, faringite, laringite, dispnea, bronchite, epistassi, rinite, congestione respiratoria. Patologie gastrointestinali. Comuni: dolore addominale, nausea, diarrea, dispepsia; non comuni: stipsi, dolore dentale, secchezza delle fauci, flatulenza, gastrite, vomito. Patologie epatobiliari. Non nota: anormalita' della funzione epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: alopecia, dermatite, cute secca, eritema, arrossamento, fotosensibilita', prurito, rash cutaneo, orticaria, sudore. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comuni: crampi muscolari, dolore alla schiena, dolore alle gambe, mialgia; non comuni: dolore alle braccia, gonfiore alle articolazioni, dolore alle ginocchia, dolore muscoloscheletrico, dolore alle spalle, intorpidimento, artralgia, artrite, coxalgia, fibromialgia, debolezza muscolare. Patologie renali ed urinarie. Non comuni: nicturia, elevata frequenza della minzione, infezione del tratto urinaro. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: diminuzione della libido, impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: astenia, affaticamento, dolore al torace; non comuni: edema facciale, febbre. Indagini diagnostiche. Comuni: iperkalemia, lieve riduzione dell'ematocrito e dell'emoglobina; non comuni: lieve aumento dei livelli di urea e creatinina sierica; molto rari: aumento degli enzimi epatici e della bilirubina. >>Idroclorotiazide. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comuni: agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica, leucopenia, porpora, trombocitopenia. Patologie del sistema immunitario. Rari: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comuni: anoressia, iperglicemia, iperuricemia, ipokalemia, iponatremia. Disturbi psichiatrici. Non comuni: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalalgia. Patologie dell'occhio. Non comuni: visioneoffuscata transitoria, xantopsia. Patologie vascolari. Non comuni: an gite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: sindrome da distress respiratorio inclusa polmonite e edema polmonare. Patologie gastrointestinali. Non comuni: sialoadenite, spasmi, irritazione allo stomaco, nausea, vomito, diarrea, stipsi. Patologie epatobiliari. Non comuni: ittero (colestasi intraepatica), pancreatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: fotosensibilita', orticaria, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: crampi muscolari. Patologie renali ed urinarie. Non comuni: glicosuria, nefrite interstiziale, disfunzione renale, insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: febbre, capogiro.
Gravidanza e allattamento
Il medicinale non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' susseguente all'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestredi gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' ess ere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II (AIIRA), un simile rischio puo' esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento dellaterapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il t rattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre digravidanza induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, ol igoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. C'e' una limitataesperienza con l'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, speci almente durante il primo trimestre. Gli studi sull'animale non sono sufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la barriera placentare. In base al meccanismo d'azione farmacologica dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto-placentare e puo' causare effetti sul feto o sul neonato quali ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell'edema gestazionale, della ipertensione gestazionale o della preeclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza un effetto benefico sul corso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento della ipertensione nelle donne gravide, eccetto in rare situazioni nelle quali non puo' essere usato alcun altro trattamento alternativo.Non cisono informazioni disponibili sull'uso del medicinale durante l'allat tamento. L'idroclorotiazide viene escreta nel latte umano. Pertanto, non e' raccomandato l'uso del farmaco durante l'allattamento. Sono da preferirsi trattamenti alternativi con documentato miglior profilo di sicurezza, specialmente durante l'allattamento di un neonato o di un nato pretermine.