Forus - 28cpr 16mg+12,5mg

Dettagli:
Nome:Forus - 28cpr 16mg+12,5mg
Codice Ministeriale:042190037
Principio attivo:Candesartan Cilexetil/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09DA06
Fascia:A
Prezzo:7.28
Rimborso:7.28
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:S.F.Group Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

FORUS 16 MG/12,5 MG COMPRESSE

Formulazioni

Forus - 28cpr 16mg+12,5mg

Categoria farmacoterapeutica

Antagonisti dell'angiotensina II, associazioni.

Principi attivi

Candesartan cilexetil e idroclorotiazide.

Eccipienti

Lattosio monoidrato; amido di mais; idrossipropilcellulosa; croscarmellosa sodica; magnesio stearato; trietile citrato.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale in pazienti adulti con pressione arteriosa non adeguatamente controllata dalla monoterapia con candesartan cilexetil o idroclorotiazide.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ai principi attivi derivati sulfonammidici; idroclorotiazide e' unprincipio attivo derivato sulfonammidico; secondo e terzo trimestre d i gravidanza; grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30ml/min/1,73m^2 BSA); grave compromissione della funzionalita' epatica e/o colestasi; ipopotassiemia e ipercalcemia refrattarie; gotta; l'uso concomitante del farmaco con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare VFG < 60 ml/min/1.73 m^2).

Posologia

La dose raccomandata e' di una compressa una volta al giorno. Si raccomanda la titolazione della dose con i singoli componenti (candesartan cilexetil e idroclorotiazide). Se opportuno da un punto di vista clinico, si puo' considerare il passaggio diretto dal trattamento con la monoterapia a quello con il farmaco. E' raccomandata una titolazione della dose di candesartan cilexetil quando si passa dalla monoterapia conidroclorotiazide. Il medicinale puo' essere somministrato a pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata dalla monoterapia con candesartan cilexetil o idroclorotiazide o il farmaco a dosaggi inferiori. Il massimo effetto antipertensivo si ottiene di solito entro 4 settimane dall'inizio del trattamento. Popolazione anziana: nessun aggiustamento del dosaggio e' necessario nei pazienti anziani. Pazienti con deplezione del volume intravascolare: nei pazienti a rischio di ipotensione, quali i pazienti con possibile deplezione del volume intravascolare, si raccomanda un incremento progressivo di candesartan cilexetil (in questi pazienti puo' essere presa in considerazione una dose iniziale di 4 mg). Pazienti con alterata funzionalita' renale: in questi pazienti e' preferibile somministrare i diuretici dell'ansa piuttosto che i tiazidici. E' raccomandata la titolazione della dosedi candesartan cilexetil nei pazienti con compromissione della funzio nalita' renale da lieve a moderata (clearance della creatinina >= 30ml/min/1,73m^2 di superficie corporea (BSA)) prima di passare al trattamento con il medicinale (la dose iniziale raccomandata di candesartan cilexetil in questi pazienti e' di 4mg). L'uso del farmaco e' controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30ml/min/1,73m^2 BSA). Pazienti con alterata funzionalita' epatica: si raccomanda la titolazione della dose dicandesartan cilexetil nei pazienti con compromissione della funzional ita' epatica da lieve a moderata prima di passare al trattamento con il medicinale (la dose iniziale raccomandata di candesartan cilexetil e' di 4mg in questi pazienti). L'uso del farmaco e' controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalita' epatica e/o colestasi. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del prodotto nei bambini appena nati e fino ai 18 anni di eta' non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: uso orale. Il medicinale puo' essere somministrato indipendentemente dall'assunzione di cibo. La biodisponibilita' di candesartan non e' influenzatadal cibo. Non esiste alcuna interazione clinicamente significativa tr a idroclorotiazide e il cibo.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Nei pazienti con alterata funzionalita' renale/trapianto renale e' preferibile somministrare i diuretici dell'ansa piuttosto che i tiazidici. Quando il medicinale e' somministrato in pazienti con alterata funzionalita' renale, si raccomanda di controllare periodicamente i livelli di potassio, creatinina e acido urico. Non vi e' stato sperimentato l'uso del farmaco in pazienti che hanno subito un recente trapianto renale. Medicinali che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, possono aumentare l'azotemia e la creatininemia in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale inpresenza di rene unico. Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di A CE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale. Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE- inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensinaII o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Non usare contemporaneam ente gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II in pazienti con nefropatia diabetica. Il rischio di reazioni avverse, in particolare ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale, puo' aumentare quando il farmaco viene assunto in associazione con un ACE-inibitore. Anche la tripla associazione di un ACE-inibitore, un antagonista del recettore dei mineralcorticoidi e candesartan non e' raccomandata. Non usare gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. In pazienti con deplezione di volume intravascolare e/o sodica puo' verificarsi ipotensione sintomatica. Pertanto, l'uso del medicinale non e' raccomandato fino a quando questa condizione non sia stata corretta. Durante l'anestesia e gli interventi chirurgici, in pazienti trattati con AIIRA, puo' verificarsi ipotensionedovuta al blocco del sistema renina-angiotensina. Molto raramente l'i potensione puo' essere cosi' grave da giustificare l'impiego di liquidi per via endovenosa e/o sostanze vasopressorie. Usare i tiazidici concautela in pazienti con alterata funzionalita' epatica o epatopatia p rogressiva, poiche' minime alterazioni dell'equilibrio idro-elettrolitico possono causare coma epatico. Non ci sono esperienze cliniche con il farmaco in pazienti con alterata funzionalita' epatica. Si raccomanda speciale cautela in pazienti con stenosi aortica o mitralica emodinamicamente rilevante, o cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Pazienti con iperaldosteronismo primario non rispondono generalmente a medicinali antiipertensivi che agiscono inibendo il sistema renina-angiotensina-aldosterone; l'uso del medicinale non e' raccomandato. Effettuare una determinazione periodica degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati. I tiazidici, inclusa idroclorotiazide, possono causare squilibrio di fluido o di elettroliti. I diuretici tiazidici possono diminuire l'escrezione urinaria di calcio e causare aumenti intermittenti e lievi delle concentrazioni sieriche di calcio. Un'ipercalcemia marcata puo' essere un segno di iperparatiroidismo latente. Sospendere i tiazidici prima di effettuare le prove di funzionalita' paratiroidea. Idroclorotiazide aumenta in maniera dose-dipendente l'escrezione urinaria di potassio che puo' indurre ipopotassiemia. Questo effetto dell'idroclorotiazide sembra meno evidente quando viene associato a candesartan cilexetil. Il rischio di ipopotassiemia puo' aumentare nei pazienti con cirrosi epatica, con diuresi rapida, in pazienti con inadeguato apporto orale di elettroliti ed in pazienti in terapia concomitante con corticosteroidi od ormone adrenocorticotropo (ACTH). Il trattamento con candesartan cilexetil puo' causare iperpotassiemia, specialmente in presenza di insufficienza cardiaca e/o compromissione della funzionalita' renale. L'uso concomitante del farmaco e diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio, sostituti salini contenenti potassio o altri farmaci che possono aumentare i livelli sierici di potassio puo' portare ad aumenti della potassiemia; monitorare il potassio, secondo necessita'. I tiazidici hanno mostrato di aumentare l'escrezione urinaria di magnesio, che puo' indurre ipomagnesiemia. Il trattamento con un diuretico tiazidico puo' alterare la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario l'aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici, inclusa l'insulina. Un diabete mellito latente puo' diventaremanifesto durante la terapia con tiazidici. Aumenti nei livelli di co lesterolo e dei trigliceridi sono stati associati alla terapia con diuretici tiazidici. Alle dosi contenute nel farmaco sono stati riportatisolo effetti minimi. I diuretici tiazidici aumentano l'uricemia e pos sono causare gotta in pazienti predisposti. Durante l'uso di diureticitiazidici sono state riportate reazioni di fotosensibilita'. Nel caso si manifesti una reazione di fotosensibilita', si raccomanda di inter rompere il trattamento. Qualora sia necessario riprendere il trattamento, si raccomanda di proteggere le parti del corpo esposte alla luce del sole o ai raggi UVA artificiali. In pazienti il cui tono vascolare e la funzione renale dipendono in modo predominante dall'attivita' delsistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con altri med icinali che agiscono su questo sistema, compresi gli AIIRA, e' stato associato ad ipotensione acuta, azotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta. L'eccessiva diminuzione della pressione arteriosa in pazienti con cardiopatia ischemica o malattia cerebrovascolare aterosclerotica, puo' comportare l'insorgenza di infarto miocardico o diictus. Possono manifestarsi reazioni di ipersensibilita' ad idrocloro tiazide, indipendentemente dal fatto che i pazienti abbiano o meno un'anamnesi di allergia o di asma bronchiale, ma sono piu' probabili in questo tipo di pazienti. Con l'uso di diuretici tiazidici e' stata riportata esacerbazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico. L'effetto del medicinale puo' essere potenziato da altri antiipertensivi.Questo medicinale contiene lattosio. Non iniziare la terapia con anta gonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando vienediagnosticata una gravidanza, interromepre il trattamento con AIIRA e , se appropriato, iniziare una terapia alternativa.

Interazioni

I composti che sono stati sperimentati negli studi di farmacocinetica clinica includono warfarin, digossina, contraccettivi orali (cioe' etinilestradiolo/levonorgestrel), glibenclamide e nifedipina. In questi studi non sono state identificate interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti. L'effetto potassio depletore di idroclorotiazide potrebbe essere potenziato da altri farmaci associati a perdita di potassioed ipokaliemia (per es.: altri diuretici kaliuretici, lassativi, amfo tericina, carbenoxolone, penicillina sodica G, derivati dell'acido salicilico, steroidi, ACTH). L'uso concomitante di Forus e diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio o sostituti salini contenenti potassio o altri prodotti medicinali che possono innalzare i livelli sierici di potassio (per es. eparina sodica), puo' portare ad aumenti della potassiemia. Il monitoraggio della potassiemia deve essereeffettuato in maniera appropriata in considerazione. I dati degli stu di clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivosul sistema RAAS. Ipokaliemia e ipomagnesiemia indotte da diuretici p redispongono ai potenziali effetti cardiotossici dei glicosidi digitalici e degli antiaritmici. Si raccomanda di controllare periodicamente i livelli di potassiemia quando il farmaco viene somministrato con tali farmaci e con i seguenti medicinali che possono indurre torsioni di punta: antiaritmici di classe Ia (per es. chinidina, idrochinidina, disopiramide); antiaritmici di classe III (per es. amiodarone, sotalolo,dofetilide, ibutilide); alcuni antipsicotici (per es. tioridazina, cl orpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride,sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo ); altri (per es. bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina ev, alofantrina, chetanserina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfinadina, vincamina ev). Aumenti reversibili nelle concentrazioni sieriche di litio e reazioni tossiche sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) o idroclorotiazide. Un effetto simile e' stato riportato anche con gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Non e' raccomandato l'uso di candesartan ed idroclorotiazide con il litio. Se la combinazione risulta necessaria, e' raccomandato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio. Quando gli AIIRA sono somministrati simultaneamente con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto antipertensivo. Come con gli ACE-inibitori, l'uso concomitate di AIIRA e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento deilivelli del potassio sierico, specialmente in pazienti con preesisten te compromissione della funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante e in seguito periodicamente. L'effetto diuretico, natriuretico ed antipertensivo di idroclorotiazide e' attenuato dai farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS). L'assorbimento di idroclorotiazide e' ridotto da colestipolo o colestiramina. L'effetto dei rilassanti muscolo-scheletrici non depolarizzanti puo' essere potenziato dall'idroclorotiazide. I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici dicalcio a causa della diminuita escrezione. Se si devono prescrivere s upplementi di calcio o Vitamina D, i livelli sierici di calcio devono essere controllati ed il dosaggio adeguato di conseguenza. L'effetto iperglicemico dei beta-bloccanti e del diazossido puo' essere aumentatodai tiazidici. Agenti anticolinergici possono aumentare la biodisponi bilita' dei diuretici di tipo tiazidico riducendo la motilita' gastrointestinale e la velocita' di svuotamento dello stomaco. I tiazidici possono aumentare il rischio di eventi avversi causati da amantadina. I tiazidici possono ridurre l'escrezione renale dei farmaci citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressivi. L'ipotensione posturale puo' aggravarsi con l'assunzione simultanea di alcool, barbiturici o anestetici. Il trattamento con diuretici tiazidici puo' ridurre la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario l'adeguamento posologico difarmaci antidiabetici, inclusa l'insulina. La metformina deve essere impiegata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta da possibile insufficienza renale funzionale correlata all'idroclorotiazide. Idroclorotiazide puo' causare una diminuzione della risposta arteriosa alle ammine pressorie (per es. adrenalina), ma non tale da abolirne l'effetto pressorio. Idroclorotiazide puo' aumentare il rischio di insufficienza renale acuta, specialmente con alte dosi di mezzi di contrasto iodati. Il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze di tipo gottoso. Il trattamento concomitante con baclofene, amifostina, antidepressivi triciclici o neurolettici puo' causare un potenziamento dell'effetto antiipertensivo ed indurre ipotensione.

Effetti indesiderati

Negli studi clinici controllati con candesartan cilexetil/idroclorotiazide le reazioni avverse sono state lievi e transitorie. La sospensione del trattamento dovuta ad eventi avversi e' stata simile con candesartan cilexetil/idroclorotiazide (2,3 - 3,3%) e placebo (2,7 - 4,3%). Negli studi clinici con candesartan cilexetil/idroclorotiazide, le reazioni avverse sono state limitate agli eventi gia' osservati precedentemente con candesartan cilexetil e/o idroclorotiazide. Di seguito sono presentate le reazioni avverse riportate con candesartan cilexetil in studi clinici e nell'esperienza post-marketing. Da un'analisi complessiva dei dati ottenuti da studi clinici su pazienti ipertesi, le reazioni avverse con candesartan cilexetil sono state definite sulla base dell'incidenza di eventi avversi con candesartan cilexetil almeno dell'1% piu' alta rispetto all'incidenza osservata con placebo. Frequenze: molto comune (>= 1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000). Infezionied infestazioni. Comune: infezione respiratoria. Patologie del sistem a emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia, neutropenia e agranulocitosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperkaliemia, iponatriemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri/vertigini, cefalea. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: tosse. Patologie gastrointestinali. Molto raro: nausea. Patologie epatobiliari. Molto raro: aumento degli enzimi epatici, alteratafunzionalita' epatica o epatite. Patologie della cute e del tessuto s ottocutaneo. Molto raro: angioedema, rash cutaneo, orticaria, prurito.Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Mo lto raro: dolore alla schiena, artralgia, mialgia. Patologie renali edurinarie. Molto raro: alterazione della funzionalita' renale, inclusa insufficienza renale in pazienti suscettibili. >>Reazioni avverse rip ortate con idroclorotiazide in monoterapia generalmente alla dose di 25 mg o superiore. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, depressione del midollo osseo, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperglicemia, iperuricemia, squilibrio elettrolitico (inclusa iponatriemia e ipokaliemia). Disturbi psichiatrici. Raro: disturbi del sonno, depressione, irrequietezza. Patologie del sistema nervoso. Comune: lieve senso di stordimento, vertigini; raro: parestesia. Patologie dell'occhio. Raro: visione offuscata transitoria. Patologie cardiache. Raro: aritmie cardiache. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione posturale; raro: angite necrotizzante (vasculite evasculite cutanea). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche . Raro: difficolta' respiratoria (inclusa polmonite ed edema polmonare). Patologie gastrointestinali. Non comune: anoressia, perdita di appetito, irritazione gastrica, diarrea, stipsi; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Raro: ittero (ittero colestatico intraepatico). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, orticaria, reazioni di fotosensibilita'; raro: necrolisi epidermica tossica, reazioni tipo lupus eritematoso cutaneo, riattivazione del lupus eritematoso cutaneo. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessutoconnettivo. Raro: spasmo muscolare. Patologie renali ed urinarie. Com une: glicosuria; raro: disfunzione renale e nefrite interstiziale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somminstrazione. Comune: debolezza; raro: febbre. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II (AIIRA): l'uso degli Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II (AIIRA) non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli AIIRA e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II (AIIRA), un simile rischio puo' esistere anche per questaclasse di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gra vidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizionead AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza induc e tossicita' fetale e tossicita' neonatale. Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l'ipotensione. Idroclorotiazide: l'esperienza con l'uso di idroclorotiazide in gravidanza e' limitata, specie durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti. Idroclorotiazide attraversa la placenta. Considerando il meccanismo d'azione farmacologica dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto placentare ed indurre effetti fetali e neonatali quali ittero, alterazioni dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. Idroclorotiazide non deve essere usata per edema gestazionale, ipertensione gestazionale o preeclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume del plasma e ipoperfusione placentare, senza alcun effetto benefico sul decorso della malattia. Idroclorotiazide non deve essere usataper ipertensione essenziale in donne incinte tranne che in rare situa zioni dove nessun altro trattamento puo' essere usato. >>Allattamento.Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II (AIIRA): dato che non sono disponibili informazioni sull'uso del medicinale durante l'allattamento, l'uso del farmaco non e' raccomandato e sono preferibili trattamenti alternativi con un miglior profilo di sicurezza noto durante l'allattamento, soprattutto in caso di neonati o di bambini prematuri. Idroclorotiazide viene escreta nel latte materno umano in quantita' minime. I tiazidi causando intensa diuresi ad alte dosi, possono inibire la produzione di latte. L'uso del medicinale durante l'allattamento non e' raccomandato. Se Forus viene assunto durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli piu' bassi possibili.