Fluconazolo Hexal - 2cps 150mg

Dettagli:
Nome:Fluconazolo Hexal - 2cps 150mg
Codice Ministeriale:037343213
Principio attivo:Fluconazolo
Codice ATC:J02AC01
Fascia:A
Prezzo:8.28
Rimborso:8.28
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi

Formulazioni

Fluconazolo Hexal - 10cps 100mg
Fluconazolo Hexal - 2cps 150mg
Fluconazolo Hexal - 7cps 200mg

Categoria farmacoterapeutica

Antimicotico per uso sistemico, derivato triazolico.

Indicazioni

Trattamento di micosi causate da funghi lievitiformi (Candida e Cryptococcus) e in particolare di: Candidosi sistemiche incluse candidemia, candiduria e altre infezioni da Candida disseminate e invasive, potenzialmente letali soprattutto in pazienti a rischio, quali infezioni del peritoneo, dei polmoni e delle vie urinarie. Puo' essere somministrato a pazienti affetti da patologie maligne, a pazienti ricoverati presso unita' di terapia intensiva e a pazienti in terapia citostatica o immunosoppressiva. Meningite criptococcica. Possono essere trattati anche i pazienti immunocompromessi (per esempio affetti da AIDS o reduci da un trapianto di organi). Candidosi delle mucose superficiali, quali: candidosi orofaringea ed esofagea recidivante; candidosi cronico-atrofica orale (infezione della cavita' orale in pazienti con protesi dentarie, nei quali l'igiene dentale o i rimedi topici non siano sufficienti); candidosi broncopolmonare non invasiva (infezione delle mucose del tratto respiratorio superiore). Il FLUCONAZOLO HEXAL e' indicato inoltre come tentativo terapeutico nella prevenzione della meningite criptococcica (profilassi delle recidive) nei pazienti affetti da AIDS. Prevenzione della candidosi in pazienti affetti da patologie maligne nel corso del trattamento chemioterapico o radioterapico e in pazienti immunocompromessi (per esempio affetti da AIDS o sottoposti a chemioterapia). Infezioni fungine della cute incluse dermatomicosi quali tinea corporis, tinea cruris, tinea pedis e pityriasis versicolor identificate mediante osservazione microscopica diretta e/o esame colturale positivo e nei casi in cui e' opportuno prendere in considerazione una terapia sistemica. Candidosi vaginali acute e recidivanti che non rispondano a una terapia locale. E' opportuno attenersi alle linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antifungini. Non tutte le indicazioni sono applicabili ai pazienti in eta' pediatrica.

Controindicazioni / effetti secondari

Il fluconazolo non deve essere somministrato a pazienti con ipersensibilita' nota al fluconazolo, ad altri derivati azolici o a uno qualsiasi degli eccipienti. Il fluconazolo non deve essere somministrato in concomitanza con farmaci di cui sia nota la capacita' di prolungare l'intervallo QT e che siano metabolizzati dal CYP3A4, quali cisapride, astemizolo, terfenadina, pimozide e chinidina.

Posologia

Il dosaggio e la durata del trattamento dipende dalla gravita' e dal decorso clinico della patologia. Per la terapia sono disponibili formulazioni orali e soluzioni per infusione. Il passaggio dalla somministrazione per via endovenosa a quella orale, o viceversa, non richiede alcuna modifica del dosaggio giornaliero. Le capsule rigide devono essere assunte senza essere masticate con una quantita' sufficiente di liquidi. Possono essere assunte prima o durante i pasti. Somministrazione nell'adulto, 50 mg/ 100 mg/ 200 mg capsule rigide, Candidosi sistemica, la dose iniziale generalmente e' di 400 mg di fluconazolo una volta al giorno il primo giorno di trattamento; in seguito continuare la terapia con 200 mg di fluconazolo una volta al giorno. Se necessario, la dose puo' essere aumentata a 400 mg di fluconazolo in unica somministrazione giornaliera per tutta la durata del trattamento. Si raccomanda di continuare la terapia fino a quando le analisi di laboratorio escludano che sia ancora presente un'infezione fungina identificabile. Una durata inadeguata del trattamento puo' causare una recidiva dell'infezione. Terapia della meningite criptococcica, la dose iniziale generalmente e' di 400 mg di fluconazolo una volta al giorno il primo giorno di trattamento, in seguito continuare la terapia con 200 mg di fluconazolo un volta al giorno. Se necessario, la dose puo' essere aumentata a 400 mg di fluconazolo in unica somministrazione giornaliera per tutta la durata del trattamento. Generalmente la durata del trattamento e' di 6-8 settimane. FLUCONAZOLO HEXAL 50/100 mg capsule rigide, Candiduria: 50 mg di fluconazolo una volta al giorno. In presenza di patologie con decorso grave, se necessario la dose puo' essere aumentata a 100 mg di fluconazolo in unica somministrazione giornaliera. La durata del trattamento e' di 14-30 giorni. Candidosi orofaringea recidivante: 50 mg di fluconazolo una volta al giorno. In presenza di patologie con decorso grave, soprattutto se recidivanti, la dose puo' essere aumentata a 100 mg di fluconazolo in unica somministrazione giornaliera, se necessario. La durata del trattamento e' di 7-14 giorni. In pazienti gravemente immunocompromessi la durata del trattamento puo' essere prolungata. Candidosi esofagea recidivante: 50 mg di fluconazolo una volta al giorno. In presenza di patologie con decorso grave, soprattutto se recidivanti, la dose puo' essere aumentata a 100 mg di fluconazolo in unica somministrazione giornaliera, se necessario. La durata del trattamento e' di 14-30 giorni. Candidosi cronico-atrofica in pazienti con protesi dentarie: 50 mg di fluconazolo una volta al giorno. In aggiunta,e' opportuno curare l'igiene orale e adottare misure disinfettanti del cavo orale. La durata del trattamento e' di 14 giorni. Candidosi broncopolmonare non invasiva: 50 mg di fluconazolo una volta al giorno. In presenza di patologie con decorso grave, la dose puo' essere aumentata a 100 mg di fluconazolo in unica somministrazione giornaliera. La durata del trattamento e' di 14-30 giorni. Profilassi della meningite criptococcica: al termine del trattamento di una meningite criptococcica in pazienti affetti da AIDS, si deve attuare un tentativo terapeutico di prevenzione (profilassi di recidive) con una dose di 100-200 mg di fluconazolo una volta al giorno, mantenendo sotto controllo i valori clinici del paziente. Prevenzione della candidosi, in pazienti affetti da patologie maligne sottoposti a trattamento chemioterapico o radioterapico e in pazienti immunocompromessi (per esempio affetti AIDS o sottoposti a chemioterapia). 50 mg di fluconazolo una volta al giorno per prevenire la candidosi in pazienti immunocompromessi. Nel caso in cui si aspetti l'insorgenza di una candidosi sistemica dovuta per esempio a una rilevante o prolungata fase neutropenica) in pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia citotossiche, si consiglia di somministrare 400 mg di fluconazolo una volta al giorno. La somministrazione di fluconazolo deve essere iniziata 2-3 giorni prima della prevista insorgenza di neutropenia e protratta per altri 7 giorni dopo che il conteggio dei neutrofili ha superato le 1000 cellule per mmcubi. In pazienti affetti da patologie maligne, la profilassi dei lieviti deve essere effettuata per tutta la durata del trattamento chemioterapico o radioterapico. Tinea corporis/cruris, pityriasis versicolor: 50 mg una volta al giorno o 150 mg una volta a settimana per 2-4 settimane. Tinea pedis: 50 mg una volta al giorno per un periodo fino a 6 settimane. FLUCONAZOLO HEXAL 50/ 150 mg capsule rigide, candidosi vaginale: salvo diversa prescrizione, devono essere assunti 150 mg di fluconazolo in un'unica somministrazione. Il fluconazolo viene eliminato principalmente attraverso le urine in forma immodificata. Trattandosi di terapia in monodose, non e' necessaria alcuna correzione del dosaggio in funzione del grado di funzionalita' renale. La terapia con FLUCONAZOLO HEXAL 150 mg capsule rigide e' generalmente limitata a un'unica dose. Nei pazienti anziani privi di sintomi di funzionalita' renale compromessa deve essere somministrato il dosaggio normalmente raccomandato. Non deve essere somministrato a bambini di eta' inferiore ai 16 anni, tranne quando non esistano alternative terapeutiche, poiche' l'efficacia e la sicurezza del farmaco non sono state sufficientemente dimostrate. Per i bambini sono raccomandati i seguenti i dosaggi giornalieri: Candidosi della membrana mucosa: la dose di fluconazolo raccomandata e' di 3 mg/kg al giorno. Una dose iniziale di 6 mg/kg puo' essere somministrata il primo giorno per raggiungere piu' rapidamente le concentrazioni dello stato stazionario. Infezioni sistemiche da Candida/Cryptococcus: la dose raccomandata e' di 6-12 mg/kg al giorno, in base alla gravita' dell'infezione. Prevenzione di infezioni da Candida nei bambini neutropenici: 3-12 mg/kg al giorno, in base alla gravita' e alla durata della neutropenia (vedere dosaggio per adulti). Nei bambini con funzionalita' renale compromessa, il dosaggio deve essere adeguato a quanto previsto dalle linee guida elaborate per gli adulti, in base al grado di compromissione renale. Il fluconazolo e' escreto principalmente attraverso le urine in forma immodificata. Non sono necessarie correzioni di dosaggio nei casi in cui la terapia preveda un'unica somministrazione. Ai pazienti con funzionalita' renale compromessa (clearance della creatinina <50 ml/min) deve essere somministrato - qualora siano previste piu' somministrazioni di FLUCONAZOLO HEXAL - un dosaggio iniziale compreso tra 50 e 400 mg al giorno il primo giorno di trattamento.

Avvertenze

Sono stati riferiti rari casi di grave epatotossicita', talvolta fatali, principalmente in pazienti affetti da gravi patologie di base. Non e' stata osservata alcuna evidente relazione tra epatotossicita' e dosaggio giornaliero totale di fluconazolo, durata della terapia, sesso o eta' del paziente. I pazienti che nel corso del trattamento fanno rilevare valori anomali nei test di funzionalita' epatica o incrementi significativi di valori gia' anomali in origine devono essere attentamente tenuti sotto controllo. Nel caso di pazienti i cui valori degli enzimi epatici mostrano un innalzamento nel corso del trattamento con fluconazolo e' necessario valutare attentamente i benefici del trattamento e i rischi di grave danno epatico associati alla continuazione del trattamento stesso. Nella maggior parte dei casi, l'epatotossicita' e' risultata reversibile con l'interruzione del trattamento. Alcuni azoli sono stati associati a un prolungamento dell'intervallo QT. Nel corso del trattamento con fluconazolo sono stati riferiti rari casi di torsioni di punta. Benche' l'associazione tra fluconazolo e prolungamento del QT non sia stata stabilita formalmente, il fluconazolo deve essere utilizzato con cautela nei pazienti che presentano condizioni potenzialmente proaritmiche, quali: prolungamento congenito o acquisito del QT, cardiomiopatia, in particolare associata a insufficienza cardiaca, bradicardia sinusale, aritmie sintomatiche esistenti, terapia concomitante con farmaci non metabolizzati dal CYP3A4, ma di cui sia nota la capacita' di prolungare l'intervallo QT. Prima di iniziare la terapia con fluconazolo devono essere corretti eventuali disturbi elettrolitici quali ipokaliemia, ipomagnesemia e ipocalcemia. E' stato dimostrato che l'alofantrina prolunga il QTc alle dosi terapeutiche raccomandate ed e' un substrato del CYP3A4. L'impiego concomitante di fluconazolo e alofantrina e' sconsigliato. Durante il trattamento con fluconazolo, i pazienti hanno raramente sviluppato reazioni cutanee esfoliative, quali sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. I pazienti affetti da AIDS sono piu' inclini a sviluppare reazioni cutanee gravi a molti farmaci. Qualora un paziente trattato per un'infezione fungina superficiale manifesti un'eruzione attribuibile al fluconazolo, il trattamento deve essere interrotto. Se i pazienti affetti da infezioni fungine invasive/sistemiche sviluppano eruzioni cutanee, devono essere attentamente sorvegliati e il trattamento con fluconazolo deve essere interrotto in presenza di lesioni bollose o eritema multiforme. In rari casi sono stati riportate reazioni anafilattiche. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco. Il dosaggio di fluconazolo deve essere ridotto quando la clearance della creatinina e' inferiore a 50 ml/min. In donne fertili si devono attuare misure contraccettive adeguate in caso di trattamento a lungo termine.

Interazioni

Cisapride (substrato del CYP3A4): sono stati riportati effetti cardiaci tra cui torsioni di punta in pazienti trattati contemporaneamente con fluconazolo e cisapride. Il trattamento concomitante con fluconazolo e cisapride e' controindicato. E' controindicato il trattamento concomitante con terfenadina e dosi di fluconazolo di 400 mg o piu'. Nella somministrazione di dosi di fluconazolo inferiori a 400 mg, monitorare il paziente con attenzione. Il trattamento concomitante con fluconazolo e astemizolo e' controindicato a causa dei potenziali effetti cardiaci gravi, anche fatali. Non dovrebbe essere richiesta una modificazione del regime posologico di fluconazolo nei pazienti trattati anche con diuretici, sebbene il medico debba considerare tale eventualita'. Nei pazienti che assumono contemporaneamente rifampicina deve essere preso in considerazione un incremento del dosaggio di fluconazolo. Il fluconazolo e' un potente inibitore del citocromo P450 (CYP) isoenzima 2C9 nonche' un moderato inibitore del CYP3A4, occorre prestare sempre cautela nella somministrazione di queste associazioni e monitorare i pazienti con attenzione. L'effetto di inibizione enzimatica del fluconazolo puo' persistere 4-5 giorni dopo la fine del trattamento con fluconazolo, a causa del della lunga emivita di quest'ultimo. Con la somministrazione di alfentanil puo' essere necessario un aggiustamento della dose. A causa del rischio di tossicita' da amitriptilina, va presa in considerazione l'ipotesi di monitorare i livelli di amitriptilina e provvedere ad un aggiustamento della dose, ove necessario. L'assunzione concomitante di fluconazolo nel corso del trattamento con warfarin ha dimostrato di prolungare fino al doppio il tempo di protrombina. Il tempo di protrombina deve essere strettamente monitorato nei pazienti trattati con derivati cumarinici. Qualora fosse necessario trattare i pazienti con una benzodiazepina in associazione a fluconazolo, prendere in considerazione la riduzione della dose della benzodiazepina e monitorare strettamente il paziente. Segnalazioni della letteratura hanno documentato edema periferico sostanziale e/o elevate concentrazioni del calcioantagonista nel siero nel corso della somministrazione concomitante di itraconazolo e felodipina, isradipina o nifedipina. Potrebbe aversi una interazione anche con il fluconazolo. Nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante con celecoxib si raccomanda di dimezzare la dose di celecoxib. Si raccomanda di controllare le concentrazioni di ciclosporina nel plasma nei pazienti in trattamento con fluconazolo. Didanosina: la somministrazione concomitante di didanosina e fluconazolo sembra essere sicura e ha uno scarso effetto sulla farmacocinetica o l'efficacia della didanosina. Tuttavia, e' importante monitorare la risposta del fluconazolo. Puo' essere vantaggioso suddividere le somministrazioni di fluconazolo entro un certo tempo prima della somministrazione di didanosina. I farmaci inibitori del CYP3A4 provocano una inibizione del metabolismo dell'alofantrina. Inibitori della HMG-C0A riduttasi (substrati del CYP2C9 o del CYP3A4): il rischio di miopatia aumenta con la somministrazione concomitante di fluconazolo ed inibitori della HMG-CoA riduttasi metabolizzati dal CYP3A4, come l'atorvastatina e la simvastatina, o dal CYP2C9, come la fluvastatina. L'associazione puo' richiedere una riduzione della dose degli inibitori della HMG-CoA riduttasi. E' necessario monitorare i pazienti per segni e sintomi di miopatia o rabdomiolisi e livelli di creatinin-chinasi (CK). Interrompere la terapia con HMG-CoA in caso di marcato aumento dei livelli di CK o in caso di diagnosi o sospetto di miopatia o rabdomiolisi. Il trattamento concomitante con fluconazolo puo' provocare aumenti nelle concentrazioni di losartan e riduzioni nelle concentrazioni del metabolita attivo. Si raccomanda di monitorare i pazienti sottoposti al trattamento concomitante per assicurare il controllo continuo dell'ipertensione. La somministrazione di 50 mg di fluconazolo non ha influito sulle concentrazioni ormonali, ma dosi giornaliere di 200 mg del farmaco hanno provocato un aumento dell'AUC di etinilestradiolo e levonorgestrel del 40 e del 24%, rispettivamente. Bisogna controllare la concentrazione di fenitoina e aggiustare la dose di fenitoina al fine di evitare concentrazioni tossiche. I pazienti sottoposti a terapia a lungo termine con fluconazolo e prednisone devono essere attentamente monitorati per riscontrare segni di insufficienza corticosurrenalica alla interruzione del fluconazolo. E' necessario monitorare strettamente i pazienti sottoposti a trattamento concomitante con rifabutina e fluconazolo. Fluconazolo e sulfaniluree orali possono essere somministrati insieme nei diabetici, ma e' necessario considerare la possibilita' dello sviluppo di un'ipoglicemia e monitorare strettamente i livelli di glucosio nel sangue. I livelli plasmatici e la tossicita' dell'associazione tacrolimus/sirolimus devono essere attentamente monitorati nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante con tacrolimus o sirolimus e fluconazolo. I pazienti in trattamento con alte dosi di teofillina o per altri motivi ad elevato rischio di tossicita' da teofillina devono essere attentamente controllati nel corso della terapia con fluconazolo e la dose di teofillina deve essere aggiustata ove necessario. Se non e' possibile evitare l'associazione con trimetrexato, bisogna monitorare strettamente i livelli sierici e la tossicita' del trimetrexato. I pazienti sottoposti all'associazione con zidovudina devono essere controllati per la comparsa di effetti collaterali associati alla zidovudina. Farmaci che prolungano l'intervallo QT: case report indicano che il fluconazolo puo' avere il potenziale di indurre un prolungamento del QT, provocando grave aritmia cardiaca. E' necessario monitorare attentamente i pazienti trattati contemporaneamente con fluconazolo e farmaci che prolungano l'intervallo QT, in quanto non e' possibile escludere un effetto aggiuntivo. Studi sugli animali in vitro e in vivo hanno riscontrato un antagonismo tra l'amfotericina B e i derivati azolici. Il meccanismo d'azione degli imidazoli consiste nell'inibizione della sintesi dell'ergosterolo nelle membrane cellulari fungine. L'amfotericina B agisce legandosi agli steroli nella membrana cellulare e modificando la permeabilita' della membrana. Gli effetti clinici di questo antagonismo sono ad oggi sconosciuti e un simile effetto puo' svilupparsi con il complesso amfotericina B colesteril solfato. Studi di interazione hanno dimostrato l'assenza di alterazioni clinicamente significative nell'assorbimento di fluconazolo assunto per via orale unitamente al cibo, alla cimetidina, ad antiacidi o dopo radioterapia total-body in connessione a trapianto di midollo osseo.

Effetti indesiderati

I seguenti effetti indesiderati correlati al trattamento sono stati riportati in 4048 pazienti sottoposti a trattamento con fluconazolo per 7 o piu' giorni nel corso di studi clinici: Comuni >1/100, <1/10: cefalea, eruzione cutanea, nausea e vomito, dolore addominale, diarrea, aumento clinicamente significativo della AST, ALT e fosfatasi alcalina. Non comuni >1/1.000, <1/100: affaticamento, malessere, astenia, febbre, convulsioni, capogiri, parestesia, tremore, vertigine. prurito. Anoressia, stipsi, dispepsia, flatulenza, mialgia, secchezza delle fauci, aumento della sudorazione, insonnia, sonnolenza, colestasi, danno epatocellulare, ittero, aumento clinicamente significativo di bilirubina totale, alterazioni del gusto, anemia. Rari >1/10.000, <1/1.000: esfoliazione cutanea (sindrome di Stevens-Johnson), necrosi epatica, anafilassi. Eventi clinici avversi sono stati riportati con maggiore frequenza in pazienti affetti da HIV (21%) che in pazienti non affetti da HIV (13%). Tuttavia, il tipo degli eventi avversi nei pazienti affetti e non affetti da HIV e' stato simile. Inoltre, si sono manifestati i seguenti effetti avversi in condizioni dove un'associazione causale e' incerta (per esempio studi aperti, durante l'esperienza post-marketing). Rari >1/10.000, <1/1.000: aritmia ventricolare (prolungamento dell'intervallo QT, torsioni di punta), crisi convulsive, alopecia, insufficienza epatica, epatite, necrosi epatica, leucopenia, incluse neutropenia e agranulocitosi, trombocitopenia, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ipocaliemia. Molto rari <1/10.000: disturbo esfoliativo cutaneo (sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica), eritema multiforme essudativo, anafilassi, angioedema, edema e prurito facciali, eruzioni da farmaco, orticaria, pustolosi esantematosa acuta generalizzata.

Gravidanza e allattamento

I dati provenienti da diverse centinaia di donne in gravidanza trattate con dosi standard di fluconazolo (<200 mg al giorno), somministrato in dose singola o ripetuta nel corso del primo trimestre, non hanno evidenziato effetti indesiderati a carico del feto. Sono stati riportati casi di anomalie congenite multiple (incluse brachicefalia, otodisplasia, fontanella anteriore gigante, femore ricurvo e sinostosi radio-omerale) in bambini nati da madri trattate per un periodo uguale o superiore a 3 mesi con dosi elevate di fluconazolo (400-800 mg al giorno) per una coccidioidomicosi. La relazione tra questi effetti e il fluconazolo non e' chiara. Studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva ma il rischio potenziale per l'uomo non e' noto. Il trattamento con fluconazolo in dosi standard e a breve termine non deve essere utilizzato in gravidanza se non strettamente necessario. Il fluconazolo a dosi elevate o per trattamenti a lungo termine non deve essere utilizzato in gravidanza eccetto che in presenza di infezioni potenzialmente letali. Il fluconazolo passa nel latte materno, dove raggiunge concentrazioni inferiori a quelle plasmatiche. L'allattamento al seno puo' essere proseguito dopo una singola somministrazione di una dose standard ?200 mg di fluconazolo. Non e' raccomandabile invece continuare l'allattamento al seno dopo l'assunzione di dosi ripetute o dopo dosi elevate di fluconazolo.