Firmagon - Iniet 1fl 80mg+1sir
Dettagli:
Nome:Firmagon - Iniet 1fl 80mg+1sirCodice Ministeriale:039232018
Principio attivo:Degarelix Acetato
Codice ATC:L02BX02
Fascia:A
Prezzo:212.9
Doping:Proibito in e fuori gara
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Ferring Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Denominazione
FIRMAGON 80 MG POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Formulazioni
Firmagon - Iniet 1fl 80mg+1sir
Categoria farmacoterapeutica
Antagonisti ormonali e sostanze correlate.
Principi attivi
Degarelix (in forma di acetato).
Eccipienti
Polvere: mannitolo (E421). Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Il prodotto e' un antagonista dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) indicato per il trattamento di pazienti maschi adulti con tumore della prostata ormono-dipendente in stadio avanzato.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.
Posologia
Posologia Dose iniziale: dose di mantenimento - somministrazione mensile. 240 mg somministrati in due iniezioni sottocutanee consecutive di 120 mg ciascuna: 80 mg somministrati in unica iniezione sottocutanea. La prima dose di mantenimento deve essere somministrata un mese dopo la dose iniziale. L'effetto terapeutico di degarelix deve essere monitorato per mezzo di parametri clinici e dei livelli sierici dell'antigene prostatico specifico (PSA). Gli studi clinici hanno mostrato che la soppressione dei livelli di testosterone (T) avviene immediatamente dopo la somministrazione della dose iniziale, con livelli sierici di testosterone corrispondenti a quelli di una castrazione medica (T<0,5 ng/ml) nel 96% dei pazienti dopo 3 giorni e nel 100% dei pazienti dopo unmese. Il trattamento a lungo termine fino ad un anno con la dose di m antenimento ha mostrato nel 97% dei pazienti un livello di soppressione del testosterone (T<0,5 ng/ml) sostenuto nel tempo. In caso di pazienti con risposta sub-ottimale, deve essere confermato che i livelli sierici di testosterone restino soppressi in modo sufficiente. Poiche' degarelix non induce innalzamenti di testosterone, non e' necessario associare un antiandrogeno quale protezione verso l'innalzamento all'inizio della terapia. Anziani, pazienti con compromissione epatica o renale: non e' necessario adattare la dose negli anziani o nei pazienti con compromissione epatica o renale da lieve a moderata. Non sono stati condotti studi in pazienti con compromissione epatica o renale grave epercio' si raccomanda cautela nel loro trattamento. Popolazione pedia trica: non c'e' un uso specifico del medicinale nei bambini e negli adolescenti nel trattamento di adulti maschi con cancro prostatico ormono-dipendente. Modo di somministrazione: il prodotto deve essere ricostituito prima della somministrazione. Il farmaco e' solo per uso sottocutaneo, non somministrare per via endovenosa. La somministrazione per via intramuscolare non e' raccomandata perche' non e' stata studiata. Il farmaco si somministra per iniezione sottocutanea nella zona addominale. Il sito di iniezione deve essere cambiato periodicamente. Le iniezioni devono essere effettuate in aree non sottoposte a pressione, adesempio lontano da cinture o elastici e non vicino alle coste.
Conservazione
Nessuna speciale precauzione.
Avvertenze
Effetti sull'intervallo QT/QTc: la terapia di deprivazione androgenicaa lungo termine puo' prolungare l'intervallo QT. Nello studio di conf erma che ha messo a confronto il farmaco con leuprorelina sono stati effettuati elettrocardiogrammi (ECG) periodici (mensili) di controllo; con entrambe le terapie e' stato osservato un intervallo QT/QTc superiore a 450 msec in circa il 20% dei pazienti e superiori a 500 msec nell'1% e 2% rispettivamente dei pazienti del gruppo degarelix e leuprorelina. Il medicinale non e' stato studiato in pazienti con anamnesi di intervallo QT corretto al di sopra di 450 msec, in pazienti con anamnesi positiva o fattori di rischio per torsione di punta e in pazienti in terapia concomitante con farmaci che possono prolungare l'intervalloQT. Pertanto, in tali pazienti deve essere attentamente valutato il r apporto rischio/beneficio del trattamento con il prodotto. Uno studio approfondito sul QT ha mostrato che non vi era un effetto intrinseco di degarelix sull'intervallo QT/QTc. Compromissione epatica: pazienti con problemi epatici noti o sospetti non sono stati inclusi negli studiclinici a lungo termine con degarelix. Sono stati osservati aumenti m oderati, transitori di ALT e AST, non accompagnati da aumenti di bilirubina o da sintomi clinici. Si raccomanda il monitoraggio della funzionalita' epatica nei pazienti con disordini epatici noti o sospetti durante il trattamento. La farmacocinetica di degarelix e' stata studiatadopo somministrazione singola endovenosa in soggetti con compromissio ne epatica da lieve a moderata. Compromissione renale: degarelix non e' stato studiato in pazienti con insufficienza renale grave, percio' in tali pazienti si raccomanda cautela. Ipersensibilita': degarelix none' stato studiato in pazienti con anamnesi di asma grave non trattata , reazioni anafilattiche o orticaria grave o angioedema. Variazioni della densita' ossea: nella letteratura medica sono stati riportati casidi diminuzione della densita' ossea in uomini sottoposti a orchiectom ia o trattati con GnRH agonisti. Si puo' supporre che lunghi periodi di soppressione dei livelli di testosterone nell'uomo possano avere effetti sulla densita' ossea. La densita' ossea non e' stata misurata in corso di trattamento con degarelix. Tolleranza al glucosio: una riduzione della tolleranza al glucosio e' stata osservata in uomini sottoposti a orchiectomia o trattati con GnRH agonisti. Puo' essere osservato lo sviluppo o l'aggravamento di diabete, pertanto i pazienti diabeticidevono essere sottoposti a piu' frequente monitoraggio dei livelli em atici di glucosio quando siano sottoposti a terapia di deprivazione androgenica. L'effetto di degarelix sui livelli di insulina e glucosio non e' stato studiato. Malattie cardiovascolari: in pazienti sottopostia trattamento di deprivazione androgenica, sono state riportate in le tteratura malattie cardiovascolari quali ictus e infarto del miocardio. Pertanto, si devono tenere in considerazione tutti i fattori di rischio cardiovascolare.
Interazioni
Non sono stati condotti studi formali di interazione tra farmaci. Datoche il trattamento di deprivazione androgenica puo' prolungare l'inte rvallo QTc, deve essere attentamente valutato l'uso contemporaneo di degarelix con farmaci noti per prolungare l'intervallo QTc o farmaci capaci di indurre torsione di punta, ad esempio farmaci antiaritmici di classe IA (es. chinidina, disopiramide) o di classe III (es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone,, moxifloxacina, antipsicotici, ecc. Degarelix non e' un substrato del sistema CYP450 umano e non ha mostrato alcuna induzione o inibizione in vitro di CYP1A2, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6, CYP2E1, o CYP3A4/5. Percio' sono improbabili interazioni farmacocinetiche clinicamente significative tra farmaci legate ai citati isoenzimi.
Effetti indesiderati
La frequenza degli effetti indesiderati sotto riportati e' definita secondo le convenzioni seguenti: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100 e < 1/10); non comune (>= 1/1.000 e < 1/100), raro (>= 1/10.000 e < 1/1000) e molto raro (< 1/10.000). >>Frequenza delle reazioni avverse riportate in 1259 pazienti trattati per un totale di 1781 pazienti in un anno (studi di fase II e III) e dalle segnalazioni post-marketing. Disordini del sistema ematico e linfatico. Comuni: anemia; rari: febbre neutropenica. Disordini del sistema immunitario. Non comuni: ipersensibilita'; rari: reazioni anafilattoidi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: aumento di peso; non comuni: iperglicemia/diabete mellito, aumento del colesterolo, diminuzione di peso, diminuzionedell'appetito, variazioni del calcio ematico. Disturbi psichiatrici. Comuni: insonnia; non comuni: depressione, diminuzione della libido. Disordini del Sistema Nervoso. Comuni: capogiri, cefalea; non comuni: alterazioni psichiche, ipoestesia. Disordini dell'occhio. Non comuni: visione offuscata. Disturbi cardiaci. Non comuni: aritmia cardiaca (compresa fibrillazione atriale), palpitazioni, prolungamento dell'intervallo QT; rari: infarto del miocardio, insufficienza cardiaca. Disordinivascolari. Molto comuni: vampate; non comuni: ipertensione, reazioni vasovagali (compresa ipotensione). Disordini dell'apparato respiratorio, toracico e del mediastino. Non comuni: dispnea. Disordini gastrointestinali. Comuni: diarrea, nausea; non comuni: costipazione, vomito, dolore addominale, disturbi addominali, secchezza della bocca. Disordini epatobiliari. Comuni: aumento delle transaminasi epatiche; non comuni: aumento della bilirubina, aumento della fosfatasi alcalina. Disordini della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: iperidrosi (compresasudorazione notturna), eruzione cutanea; non comuni: orticaria, nodul i cutanei, alopecia, prurito, eritema. Disordini muscoloscheletrici, del tessuto connettivo e delle ossa. Comuni: dolore e disturbi muscoloscheletrici; non comuni: osteoporosi/osteopenia, artralgia, debolezza muscolare, spasmi muscolari, edema/rigidita' articolare. Disordini renali e urinari. Non comuni: pollachiuria, urgenza minzionale, disuria, nicturia, compromissione renale, incontinenza. Disordini dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comuni: ginecomastia, atrofia testicolare, disfunzione erettile; non comuni: dolore testicolare, dolore al seno, dolore pelvico, irritazione genitale, insufficienza eiaculatoria. Disordini generali e al sito di somministrazione. Molto comuni: reazioni avverse al sito di iniezione; comuni: brividi, febbre, fatica, sindrome simil- influenzale; non comuni: malessere, edema periferico. Le variazioni dei parametri di laboratorio osservate durante un anno di trattamento nello studio di conferma di fase III (N=409) sono risultate nello stesso intervallo sia nel gruppo trattato con degarelix che in quello trattato con GnRH-agonista (leuprorelina) quale farmaco di confronto. Valori marcatamente anormali (>3LSN) delle transaminasi epatiche(ALT, AST e GGT) sono stati osservati nel 2-6% dei pazienti con valor i normali all'inizio del trattamento dopo terapia con entrambi i farmaci. Nei pazienti con valori normali prima del trattamento, sono state osservate diminuzioni marcate dei valori ematologici, ematocrito (<0,37) ed emoglobina (<115 g/l), rispettivamente nel 40% e 13-15% dopo trattamento con entrambi i farmaci. Non e' noto in quale misura tale diminuzione dei valori ematologici sia attribuibile alla patologia sottostante oppure sia conseguenza della terapia da deprivazione androgenica.Valori marcatamente anormali di potassio (>5,8 mmol/l), creatinina (> 177 mcmol/l) e BUN (>10,7 mmol/l) in pazienti con valori normali primadel trattamento, sono stati osservati rispettivamente nel 6%, 2% e 15 % dei pazienti trattati con degarelix e nel 3%, 2% e 14% dei pazienti trattati con leuprorelina. Le variazioni delle misurazioni ECG osservate durante un anno di trattamento nello studio di conferma di fase III(N=409) sono risultate nello stesso intervallo sia nel gruppo trattat o con degarelix che in quello trattato con GnRH-agonista (leuprorelina) quale farmaco di confronto. Tre pazienti (<1%) su 409 nel gruppo degarelix e 4 (2%) su 201 nel gruppo leuprorelina 7,5 mg, hanno avuto un QTcF>500 msec. Dai valori basali alla fine dello studio le variazioni medie del QTcF sono state di 12,0 msec nel gruppo degarelix e di 16,7 msec nel gruppo leuprorelina. La mancanza di effetto intrinseco di degarelix su ripolarizzazione cardiaca (QTcF), frequenza cardiaca, conduzione AV, depolarizzazione cardiaca, o sulla morfologia dell'onda T o Ue' stata confermata da uno studio approfondito sul QT in soggetti san i (N=80) che ricevevano un'infusione e.v. di degarelix nell'arco di 60min, raggiungendo una C max media di 222 ng/ml, approssimativamente 3 -4 volte la C max ottenuta durante il trattamento del cancro prostatico. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante,in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Non ci sono indicazioni per l'uso del farmaco nelle donne. Il medicinale puo' inibire la fertilita' maschile finche' il testosterone e' soppresso.