Fenkid - Os Sosp 150ml 20mg/Ml
Dettagli:
Nome:Fenkid - Os Sosp 150ml 20mg/MlCodice Ministeriale:036072027
Principio attivo:Ibuprofene
Codice ATC:M01AE01
Fascia:C
Prezzo:7.5
Produttore:Bruno Farmaceutici Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:SOP - ricetta non richiesta art.96 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Sospensione os
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei.
Principi attivi
Ibuprofene 20 mg.
Eccipienti
Sodio benzoato (E 211), acido citrico anidro, sodio citrato, saccarinasodica, sodio cloruro, ipromellosa, gomma xanthan, sciroppo di maltit olo, aroma fragola, azorubina (E 122), glicerolo (E 422), acqua depurata.
Indicazioni
Trattamento della febbre e del dolore; trattamento dei sintomi dell'artrite reumatoide giovanile.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; bambini di eta' inferiore a 3 mesi o di peso inferiore a 5,6 kg; ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico o ad altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei (FANS), in particolare quando l'ipersensibilita' e' associata a poliposi nasale e asma; ulcera peptica attiva; grave insufficienza renale o epatica; grave insufficienza cardiaca; storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativaa precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento); gravidanza e allattamento.
Posologia
Per somministrazione orale. La posologia e' strutturata in base all'eta' ed al peso del soggetto da trattare. Impiegare le dosi minime efficaci per il periodo piu' breve possibile. Decidere la durata del trattamento e non interrompere prima. Per somministrazione orale a lattanti e bambini di eta' compresa fra 3 mesi e 12 anni, mediante siringa dosatrice da 5 ml graduata, fornita con il prodotto. La scala graduata presente sul corpo della siringa riporta in evidenza le tacche per i due diversi dosaggi: la tacca da 2,5 ml corrisponde a 50 mg di ibuprofene e la tacca da 5 ml corrisponde a 100 mg di ibuprofene. Per il trattamento del dolore e della febbre la dose giornaliera di 20-30 mg/kg di peso corporeo puo' essere somministrata sulla base dello schema che segue. Eta' 3 mesi - 6 mesi (5,6 - 7,7 kg): 2,5 ml 3 volte al d? (150 mg);7 mesi - 12 mesi (7,8 - 10 kg): 2,5 ml 3 volte al d? (150 mg); 1 anno - 3 anni (11 - 15 kg): 5 ml 3 volte al d? (300 mg); 4 anni - 6 anni ( 16 - 20 kg): 7,5 ml 3 volte al d? (450 mg); 7 anni - 9 anni (21 - 28 kg): 10 ml 3 volte al d? (600 mg); 10 anni - 12 anni (29 - 40 kg): 15 ml 3 volte al d? (900 mg). Per i lattanti di eta' compresa tra >= 3 e <= 5 mesi di peso superiore a 5 Kg: nei lattanti di eta' compresa tra 3e 5 mesi deve essere consultato il medico qualora i sintomi persistan o per un periodo superiore alle 24 ore o nel caso di peggioramento della sintomatologia. Nei lattanti e bambini (di eta' compresa tra >= 6 mesi e < 12 anni): nel caso l'uso del medicinale sia necessario per piu' di 3 giorni nei lattanti e bambini di eta' superiore ai 6 mesi, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato ilmedico. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. L'azione del prodotto ha una durata fino a 8 ore, ma il medico potra' adottare, se necessario, intervalli piu' brevi, non superando comunque la dose giornaliera massima di 30 mg/kg. Per il trattamento sintomatico dell'artrite reumatoide giovanile la posologia giornaliera e' di 30-40 mg/kg di peso corporeo suddivisi in 3 somministrazioni. Istruzioni per l'utilizzo della siringa dosatrice: il contenitore deve essere agitato prima dell'uso per una corretta somministrazione della sospensione. Il flacone deveessere richiuso bene dopo ogni utilizzo. Svitare il tappo spingendolo verso il basso e girandolo verso sinistra; introdurre a fondo la punt a della siringa nel foro del sottotappo; agitare bene; capovolgere il flacone, quindi, tenendo saldamente la siringa, tirare delicatamente lo stantuffo verso il basso facendo defluire la sospensione nella siringa fino alla tacca corrispondente alla dose desiderata; rimettere il flacone in posizione verticale e rimuovere la siringa ruotandola delicatamente; introdurre la punta della siringa nella bocca del bambino, edesercitare una lieve pressione sullo stantuffo per far defluire la so spensione. Dopo l'uso chiudere il flacone, avvitando il tappo e lavarela siringa con acqua calda. Lasciarla asciugare, tenendola fuori dall a portata e dalla vista dei bambini.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Periodo di validita' dopo prima apertura: 6 mesi.
Avvertenze
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile che occorre per controllare i sintomi. L'uso del medicinale deve essereevitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi dell a COX-2. Gli analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei possono causare reazioni di ipersensibilita', potenzialmente gravi (reazioni anafilattoidi), anche in soggetti non precedentemente esposti a questo tipo di farmaci. Il rischio di reazioni di ipersensibilita' dopo assunzione di ibuprofene e' maggiore nei soggetti che abbiano presentato tali reazioni dopo l'uso di altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei e nei soggetti con iperattivita' bronchiale (asma), poliposi nasale o precedenti episodi di angioedema. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazionigastrointestinali, che possono essere fatali. Negli anziani e nei paz ienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitoriselettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono il farmaco sospendere il trattamento. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storiadi malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poich e' tali condizioni possono essere esacerbate. Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica, sono state riportatemolto raramente in associazione con l'uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese ditrattamento. Il medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. L'uso di ibuprofene, di acido acetilsalicilico o di altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei,richiede particolare cautela: in caso di precedenti ulcerazioni, perf orazioni o sanguinamenti gastrointestinali: rischio di recidive; in caso di asma: possibile broncocostrizione; in presenza di difetti della coagulazione: riduzione della coagulabilita'; in presenza di malattie renali, cardiache o di ipertensione: possibile riduzione critica dellafunzione renale (specialmente negli anziani nei soggetti con funzione renale od epatica compromessa, insufficienza cardiaca o in trattament o con diuretici), nefrotossicita' o ritenzione di fluidi; in presenza di malattie epatiche: possibile epatotossicita'. Inoltre, l'uso di ibuprofene, di acido acetilsalicilico o di altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei, richiede adeguate precauzioni: reidratare i soggetti prima dell'inizio e nel corso del trattamento in caso di disidratazione (ad esempio per febbre, vomito o diarrea); (le seguenti precauzioni assumono rilevanza nel corso di trattamenti prolungati): sorvegliare i segni o i sintomi di ulcerazioni o sanguinamenti gastrointestinali; sorvegliare i segni o i sintomi di epatotossicita'; sorvegliare i segni o i sintomi di nefrotossicita'; se insorgono disturbivisivi (vista offuscata o ridotta, scotomi, alterazione della percezi one dei colori): interrompere il trattamento e consultare l'oculista; se insorgono segni o sintomi di meningite: valutare la rara possibilita' che essa sia dovuta all'uso di ibuprofene (meningite asettica; piu'frequente nei soggetti affetti da lupus eritematoso sistemico o altre collagenopatie). Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: un adegu ato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiche', in associazione al trattamento con i FANS, sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema. Studiclinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, s pecialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. <= 1200 mg/die) siano associate ad un aumentato rischio di infarto del miocardio. I pazienti conipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, car diopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Nei bambini e negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione della funzionalita' renale. Questo medicinale contiene maltitolo. Il medicinale contiene inoltre ilcolorante E122 Azorubina: questo colorante puo' causare reazioni alle rgiche.
Interazioni
Dati sperimentali indicano che l'ibuprofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene. Le seguenti interazioni sono comuni all'ibuprofene, all'acido acetilsalicilico e agli altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei (FANS): altri FANS (compresi inibitori selettivi della ciclo ossigenasi-2) ed alte dosi di salicilati: evitare l'uso contemporaneo di due o piu' analgesici, antipiretici, antinfiammatori non- steroidei a causa dell'aumento del rischio di effetti indesiderati; corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale; antibatterici: possibile aumento del rischio di convulsioni indotte da chinolonici; anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin; agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragie gastrointestinali; antidiabetici: possibile aumento dell'effetto delle sulfaniluree; antivirali: ritonavir: possibile aumento della concentrazione dei FANS; ciclosporina: aumentato rischio di nefrotossicita'; citotossici: metotressato , riduzione dell'escrezione, aumento della concentrazione plasmatica (aumentato rischio di tossicita'); litio:riduzione dell'escrezione (aumentato rischio di tossicita'); tacrolim us: aumentato rischio di nefrotossicita'; uricosurici: probenecid: rallenta l'escrezione dei FANS (aumento delle concentrazioni plasmatiche); zidovudina: rischio aumentato di emartrosi ed ematomi in emofilici HIV+ se trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene; diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. Inalcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa), la c o-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasipuo' portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, ch e comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti cheassumono il farmaco in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti d ell'angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministratacon cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono ess ere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante. Dati sperimentali indicano che l'ibuprofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse riportate sono elencate di seguito, in base alla classificazione per sistemi e organi. La frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili. Disturbi del metabolismo e dellanutrizione: disturbi dell'appetito e della nutrizione generale. Distu rbi del sistema immunitario: reazione anafilattoide (gravi reazioni che possono comprendere: orticaria con o senza angioedema), dispnea (da ostruzione laringea o da broncospasmo), shock; sindrome caratterizzatada dolore addominale, febbre, brividi, nausea e vomito; broncospasmo. Disturbi psichiatrici: labilita' emotiva. Alterazioni e disturbi da d epressione: insonnia, alterazioni e disturbi cognitivi e dell'attenzione. Esami diagnostici: prova di funzione renale anormale, alterazione dei test della funzionalita' epatica. Infezioni ed infestazioni: meningite asettica. Patologie cardiache: insufficienza cardiaca congestizia, palpitazioni. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). Patologie del sistema emolinfopoietico: neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica con test di Coombs positivo, trombocitopenia, porpora trombocitopenica, eosinofilia, emoglobina ridotta, ematocrito ridotto, pancitopenia. Patologie del sistema nervoso: sonnolenza, fenomeni tipo convulsioni, emorragie ed accidenti cerebrovascolari del sistema nervoso centrale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: angioedema ed orticaria, eruzioni cutanee (anche di tipo maculopapulare), prurito, eruzioni vescicolo-bollose, eritema multiforme o polimorfo, alopecia, dermatite esfoliativa, dermatite da fotosensibilita', sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica. Patologie dell'occhio: disturbi visivi, secchezza degli occhi. Patologie dell'orecchio e del labirinto: disturbi auricolari. Patologie epatobiliari: danno epatocellulare ed epatite NCA, colestasi e ittero, sindrome epatorenale, necrosi epatica, insufficienza epatica. Patologie gastrointestinali: dolore addominale, nausea e vomito, pancreatite, duodenite, ulcera peptica, perforazione gastrointestinale, emorragia gastrointestinale, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, esofagite, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, colite aggravata, morbo di Crohn aggravato, gastrite, dolore epigastrico, pirosi gastrica, secchezza della bocca, ulcere gengivali. I disturbi gastrici possono essere ridotti assumendo il farmaco a stomaco pieno. Patologie renali e urinarie: ritenzione di liquidi (generalmente risponde prontamente all'interruzione del trattamento), insufficienza renale acuta, necrosi papillare renale, necrosi tubulare renale, glomerulonefrite e sindrome nefrosica, poliuria, cistite, ematuria. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea, broncospasmo, rinite. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: brividi e febbre, edema. Patologie vascolari: shock, ipotensione, ipertensione.
Gravidanza e allattamento
E' improbabile che soggetti di eta' inferiore a 12 anni vadano incontro a gravidanza o allattino al seno. Peraltro, in tali circostanze bisogna tenere presenti le seguenti considerazioni. L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre: il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusuraprematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale che puo' progredire a insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.