Eupres - 21cpr 100+25mg

Dettagli:
Nome:Eupres - 21cpr 100+25mg
Codice Ministeriale:024728038
Principio attivo:Atenololo/Clortalidone
Codice ATC:C07CB03
Fascia:A
Prezzo:7.68
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Meda Pharma Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

EUPRES

Formulazioni

Eupres - 21cpr 100+25mg
Eupres Mite - 21cpr 50+25mg

Categoria farmacoterapeutica

Betabloccanti ed altri diuretici.

Principi attivi

Atenololo; clortalidone.

Eccipienti

Amido speciale di mais, lattosio spray dried, amido di mais, polivinilpirrolidone reticolato, talco, olio di ricino idrogenato, magnesio stearato, sodio laurilsolfato, carbossimetilcellulosa sodica reticolata, silice precipitata (solo in formulazione MITE).

Indicazioni

Ipertensione arteriosa.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' nota all'atenololo e al clortalidone (o ai farmaci sulfonamide - derivati) o a qualsiasi altro componente del medicinale; blocco cardiaco di secondo o terzo grado; sindrome del nodo del seno; bradicardia; insufficienza cardiaca non controllata; shock cardiogeno; ipotensione; gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica; insufficienza renale grave; acidosi metabolica; feocromocitoma non trattato; gravidanza e allattamento; grave insufficienza epatica; gotta manifesta.

Posologia

Farmaco: da mezza a 1 compressa al giorno, in somministrazione unica salvo diversa prescrizione medica. Formulazione MITE: in media una compressa al giorno, in somministrazione unica salvo diversa prescrizione medica. L'azione massima della dose somministrata compare dopo 1-2 settimane di trattamento. Se necessario puo' essere combinato con altri ipotensivi, ad esempio vasodilatatori. Uso negli anziani: i requisiti di dosaggio sono spesso piu' bassi in questa fascia di eta'. Uso nei bambini e negli adolescenti (<18 anni):non c'e' esperienza nei bambini enegli adolescenti. Uso in pazienti con insufficienza renale: a causa delle proprieta' del clortalidone, entrambi le formulazioni hanno una ridotta efficacia in presenza di insufficienza renale. Questa combinazione a dose fissa non deve quindi essere somministrata ai pazienti coninsufficienza renale grave. Uso in pazienti con insufficienza epatica : non sono necessari aggiustamenti della dose in pazienti con insufficienza epatica.

Conservazione

Non sono previste speciali precauzioni per la conservazione.

Avvertenze

Dovute alla presenza di un beta-bloccante: le formulazioni, sebbene controindicati in caso di insufficienza cardiaca non controllata, possono essere somministrati a pazienti con insufficienza cardiaca solo quando questa sia perfettamente compensata e controllata. Deve essere esercitata attenzione nei pazienti con una riserva cardiaca scarsa. In caso di comparsa di insufficienza cardiaca e scompenso in corso di trattamento con il farmaco od la formulazione MITE, si dovra' sospendere la somministrazione del farmaco, fino a controllo dello stato di insufficienza cardiaca. Entrambi le formulazioni possono aumentare il numero ela durata degli attacchi di angina nei pazienti con angina di Prinzme tal a causa di una vasocostrizione incontrastata dell'arteria coronaria mediata dal recettore alfa. L'atenololo e' un beta-bloccante beta-1 selettivo; di conseguenza l'uso dei medicinali puo' essere preso in considerazione anche se deve essere effettuato con la massima cautela. Sebbene controindicato in caso di disturbi circolatori arteriosi periferici gravi, l'uso di entrambi le formulazioni puo' aggravare anche disturbi circolatori arteriosi periferici meno severi. Deve essere esercitata cautela in caso di somministrazione in pazienti con blocco cardiaco di primo grado, a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione. Nei pazienti diabetici, in particolare quelli affetti da diabete labile, ed in pazienti soggetti ad ipoglicemia, le formulazioni di medicinale, a causa della loro attivita' beta-bloccante, possono prevenire la comparsa di segni e sintomi premonitori dell'ipoglicemia acuta,quali le modificazioni della frequenza cardiaca e della pressione art eriosa. Possono essere modificati i sintomi premonitori dell'ipoglicemia come tachicardia, palpitazioni e sudorazione. Possono essere mascherati i sintomi cardiovascolari di tireotossicosi. I farmaci possono indurre, per la presenza di un beta-bloccante, una riduzione della frequenza cardiaca. In rari casi in cui il paziente trattato sviluppa sintomi che possono essere attribuibili ad una frequenza cardiaca bassa, ladose puo' essere ridotta. Se la frequenza si riduce a valori sotto 55 battiti/minuto, e' opportuno sospendere il trattamento, per riprender lo in seguito, a dosaggio inferiore. Non deve essere interrotto bruscamente in pazienti affetti da malattia cardiaca ischemica. Puo' causareuna reazione piu' grave verso una varieta' di allergeni, quando sommi nistrato in pazienti con una storia di reazione anafilattica verso questi allergeni. Tali pazienti possono non rispondere alle dosi usuali di adrenalina usate per trattare le reazioni allergiche. I medicinale, nonostante la cardioselettivita' dell'atenololo, non sono consigliabili in pazienti con asma bronchiale e con sindrome ostruttiva cronica polmonare, perche' possono indurre un aumento delle resistenze delle vierespiratorie anche se questo, a differenza del broncospasmo indotto d a beta-bloccanti non selettivi, puo' essere risolto con broncodilatatori di comune impiego. I pazienti con broncospasmo non devono, in generale, ricevere beta - bloccanti a causa dell'aumento della resistenza delle vie aeree. L'atenololo e' un beta-bloccante beta1-selettivo; tuttavia questa selettivita' non e' assoluta. Pertanto deve essere utilizzata la piu' bassa dose possibile e deve essere esercitata la massima cautela. Se si verifica un aumento della resistenza delle vie respiratorie, l'uso deve essere interrotto e, se necessario, deve essere somministrata una terapia con broncodilatatori (ad esempio il salbutamolo). Gli effetti sistemici dei beta- bloccanti orali possono essere potenziati se usati in concomitanza con beta-bloccanti oftalmici. Nei pazienti con feocromocitoma le due formulazioni devono essere somministrati solo dopo il blocco del recettore alfa. La pressione arteriosa deve essere monitorata attentamente. Deve essere esercitata cautela quando si usano agenti anestetici. Qualora un paziente in trattamento con i medicinali debba essere sottoposto ad anestesia generale, occorre che l'anestesista sia informato di tale terapia e la scelta dell'anestetico dovrebbe essere un agente con la minima attivita' inotropa negativa possibile, in quanto il blocco beta-adrenergico puo' ridurre il necessarioeffetto inotropo richiesto da quegli agenti anestetici che necessitan o di un'adeguata mobilizzazione catecolaminica per il mantenimento della funzionalita' cardiaca. L'uso di beta-bloccanti con farmaci anestetici puo' provocare un'attenuazione della tachicardia riflessa e un aumento del rischio di ipotensione. E' preferibile evitare agenti anestetici che causano depressione miocardica. Poiche' l'atenololo e' escretoper via renale, il dosaggio deve essere regolato con particolare atte nzione nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Come per altri farmaci beta-bloccanti, il trattamento con i farmaco non deve essere sospeso bruscamente. Dovute alla presenza di clortalidone: gli elettroliti plasmatici devono essere determinati periodicamente adopportuni intervalli per rilevare un possibile squilibrio elettroliti co, specialmente ipokaliemia e iponatremia. Possono verificarsi ipopotassiemia ed iponatriemia. La misurazione degli elettroliti e' consigliata, specialmente nei pazienti anziani, quelli trattati con preparati digitalici per insufficienza cardiaca, quelli che seguono una dieta irregolare (a basso contenuto di potassio) o che soffrono di disturbi gastrointestinali. L'ipokaliemia puo' predisporre ad aritmie nei pazienti che ricevono la digitale. Poiche' il clortalidone puo' ridurre la tolleranza al glucosio, i pazienti diabetici devono essere informati delpotenziale aumento dei livelli di glucosio. Un attento monitoraggio d ella glicemia e' raccomandato nella fase iniziale della terapia e nella terapia prolungata deve essere effettuato un test della glicosuria ad intervalli regolari. Nei pazienti con funzionalita' epatica compromessa o malattia epatica progressiva, alterazioni minori dell'equilibrioidroelettrolitico possono precipitare in un coma epatico. Puo' verifi carsi iperuricemia. Solitamente si verifica solo un lieve aumento di acido urico nel siero ma in caso di aumento prolungato, l'uso concomitante di un agente uricosurico invertira' l'iperuricemia. Il farmaco contiene lattosio.

Interazioni

Dovute all'atenololo: l'effetto ipotensivo dei beta-bloccanti puo' essere potenziato dai calcio antagonisti. L'uso combinato di beta-bloccanti e dei calcio antagonisti con effetti inotropi negativi, ad esempio,verapamil, diltiazem, puo' portare ad una esagerazione di questi effe tti in particolare nei pazienti con funzione ventricolare compromessa e/o anomalie di conduzione seno-atriali o atrio-ventricolari. Cio' puo' causare ipotensione grave, bradicardia e insufficienza cardiaca. Ne'il beta-bloccante, ne' il calcio- antagonista devono essere somminist rati per via endovenosa entro 48 ore dalla sospensione dell'altro. Come tutti i beta-bloccanti, le due formulazioni di medicinale non devonoessere associati a terapia con verapamil; devono pertanto trascorrere molti giorni tra l'impiego dei due farmaci. I medicinali anti-aritmic i di classe I (ad esempio, la disopiramide) e l'amiodarone possono potenziare l'effetto sul tempo di conduzione atriale e indurre un effettoinotropo negativo. I glicosidi digitalici, associati ai beta- bloccan ti, possono aumentare il tempo di conduzione atrioventricolare. I beta-bloccanti possono aggravare l'ipertensione da rimbalzo che puo' seguire la sospensione della clonidina. Se i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente, l'uso del beta- bloccante deve essere sospeso parecchi giorni prima di interrompere la somministrazione di clonidina. Se si sostituisce la clonidina con la terapia con beta-bloccanti, l'introduzione dei beta-bloccanti deve essere ritardata di diversi giorni rispetto all'interruzione della somministrazione di clonidina. L'usoconcomitante di agenti simpaticomimetici, ad esempio l'adrenalina, pu o' contrastare l'effetto dei beta-bloccanti. L'uso concomitante di farmaci inibitori della prostaglandina sintasi (ad esempio, ibuprofene, indometacina) puo' ridurre gli effetti ipotensivi dei beta-bloccanti. Dovute al clortalidone: la presenza di clortalidone puo' ridurre la clearance renale del litio causandone un aumento delle concentrazioni sieriche. Puo' essere percio' necessario un aggiustamento della dose di litio. I medicinale possono interagire con gli anticoagulanti cumarinici, diminuendone l'efficacia a causa della possibile azione antagonistica indotta dal clortalidone verso l'effetto ipoprotrombinemico. Si puo' rendere necessario percio' l'aumento di dosaggio dell'anticoagulante. Interazione con gli ipoglicemizzanti orali: durante la somministrazione concomitante di sulfanilurea con clortalidone puo' essere necessario innalzare la dose di sulfanilurea, data una presunta attivita' iperglicemizzante del clortalidone. Dovute all'associazione dei due farmaci: la terapia concomitante con diidropiridine, ad esempio la nifedipina, puo' aumentare il rischio di ipotensione e nei pazienti con insufficienza cardiaca latente puo' verificarsi scompenso cardiaco. L'uso concomitante di baclofene puo' aumentare l'effetto antipertensivo rendendo necessario un aggiustamento della dose.

Effetti indesiderati

Negli studi clinici, le possibili reazioni avverse sono generalmente attribuibili alle azioni farmacologiche dei suoi componenti. I seguentieffetti indesiderati, classificati per sistema corporeo, sono stati r iportati con le seguenti frequenze: molto comuni (>=10%), comuni (1-9,9%), non comuni (0,1-0,9%), rari (0.01-0-09%), molto rari (<0,01%), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Rari: porpora, trombocitopenia, leucopenia (legata al clortalidone). Disturbi psichiatrici. Non comuni: disturbi del sonno del tipo riportato con altri beta-bloccanti; rari: cambiamenti di umore, incubi, confusione, psicosi e allucinazioni. Disturbi del sistema nervoso. Rari: capogiri, cefalea, parestesia. Patologie dell'occhio. Rari: secchezza degli occhi, disturbi visivi. Patologie cardiache. Comuni: bradicardia; rari: peggioramento dell'insufficienza cardiaca, precipitazione del blocco cardiaco. Patologie vascolari. Comuni: estremita' fredde; rari: ipotensione posturale che puo' essere associata a sincope; la claudicatio intermittente puo' peggiorare se gia' presente, nei pazienti suscettibili alla malattia diRaynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: puo ' verificarsi broncospasmo in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali (inclusa nausea legata al clortalidone); rari: secchezza delle fauci; non nota: stipsi. Patologie epatobiliari. Rari: tossicita' epatica, inclusa colestasi intraepatica, pancreatite (correlata al clortalidone). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: alopecia, reazioni cutanee psoriasiformi, esacerbazione della psoriasi, eruzioni cutanee. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento. Esami diagnostici. Comuni (legati al clortalidone): iperuricemia, iponatriemia, ipopotassiemia, ridotta tolleranza al glucosio che puo' evidenziare una forma diabetica latente o aggravare una malattia diabetica conclamata; non comune: aumenti dei livelli di transaminasi; molto raro: e' stato osservato un aumento della ANA (anticorpi antinucleo), tuttavia la rilevanza clinica di cio' non e' chiara. Nei trattamenti prolungati e' quindi consigliabile un controllo periodico dei relativi parametri biochimici. L'interruzione dell'uso dei farmaci deve essere presa in considerazione se, secondo il giudizio clinico, il benessere del paziente e'influenzato negativamente da un qualsiasi effetto indesiderato elenca to sopra. In rari casi si sono osservate reazioni cutanee di tipo allergico, anoressia o diarrea. Il beta-bloccante puo' aggravare disturbi vascolari periferici pre-esistenti. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapportobeneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Pur non avendo evidenziato le sperimentazioni farmaco-tossicologiche sull'animale effetti teratogenetici, non utilizzare in gravidanza e allattamento.