Etapiam - Fleb 10f 500mg 3ml

Dettagli:
Nome:Etapiam - Fleb 10f 500mg 3ml
Codice Ministeriale:021257062
Principio attivo:Etambutolo Cloridrato
Codice ATC:J04AK02
Fascia:C
Prezzo:5
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Piam Farmaceutici Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:60 mesi

Formulazioni

Etapiam - 50cpr Riv 400mg
Etapiam - Fleb 10f 500mg 3ml

Categoria farmacoterapeutica

Farmaco per il trattamento della tubercolosi.

Indicazioni

In associazione con altri antimicobatterici per il trattamento della tubercolosi polmonare ed extrapolmonare (primo trattamento e trattamenti successivi).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' all'etambutolo e nei pazienti con manifesta neurite ottica, a meno che il giudizio clinico non ne consigli ugualmente l'uso.

Posologia

Adulti: 15-25 mg/Kg/die in 1-2 somministrazioni. Bambini: 25-30 mg/Kg/die; si sconsiglia l'impiego dell'etambutolo, se non in casi di assoluta necessita', nei bambini al di sotto dei 13 anni. La posologia non deve essere modificata ad eccezione che in caso di grave insufficienza renale. Le infiltrazioni o le instillazioni locali sono effettuate con 200-400 mg per volta (1 o 2 fiale da 200 mg). L'uso endovenoso (fiale da 500 mg/3ml) puo' essere effettuato alla dose di 25 mg/Kg in unica somministrazione di fleboclisi lenta, in soluzione fisiologica (500 ml) o in soluzione glucosata (500 ml). La dose endovenosa puo' anche essere ridotta a 15 mg/Kg e seguita da una somministrazione orale di 500 mg a circa 8-10 ore dalla fleboclisi.

Avvertenze

Da usare con cautela in soggetti con gravi lesioni epatiche o renali e sindromi depressive. Se ne sconsiglia l'uso in soggetti di eta' inferiore a 13 anni, poiche', per quanto riguarda l'etambutolo, non sono state stabilite sicure modalita' d'uso. Etambutolo viene eliminato principalmente per via renale, nei nefropatici e' necessario ridurre opportunamente le dosi in base ai livelli ematici del farmaco. Puo' avere effetti negativi sulla vista. In pazienti con difetti della vista quali la cataratta, stati flogistici ricorrenti a livello oculare, neurite ottica, retinopatia diabetica, riesce piu' difficile la valutazione dei cambiamenti nell'acutezza visiva; in questi casi ci si deve accertare che le variazioni della capacita' visiva non siano dovute alle condizioni patologiche preesistenti. In questo tipo di pazienti bisogna prendere in considerazione il rapporto tra i benefici attesi ed il possibile deterioramento visivo dal momento che si presenta difficile una valutazione dei cambiamenti del visus. In caso di trattamento prolungato e' opportuno eseguire periodici controlli oculistici e della funzionalita' epatica e renale.

Interazioni

Va impiegato in associazione con altri farmaci antitubercolari. L'assorbimento non viene significativamente influenzato dalla somministrazione contemporanea di alimenti.

Effetti indesiderati

Il farmaco puo' talvolta produrre diminuzioni dell'acutezza visiva, da considerare dovute a neurite ottica e da porre in relazione alla dose e alla durata del trattamento; queste diminuzioni sono manifestamente reversibili qualora il farmaco venga tempestivamente sospeso. La variazione in acutezza visiva puo' essere unilaterale o bilaterale e quindi gli occhi devono essere sottoposti ad esame singolarmente ed insieme. Misurazioni dell'acutezza visiva devono essere effettuate prima dell'inizio della terapia e, periodicamente, durante la somministrazione del farmaco (mensilmente per dosaggi giornalieri superiori a 15 mg/Kg). Per la determinazione dell'acutezza visiva si consiglia di ricorrere alle tavole optometriche di Snellen. Secondo i dati forniti da alcuni studi, pazienti affetti da tbc, non sottoposti a terapia, fanno registrare infatti precise oscillazioni di una o due righe quando sottoposti al test di acutezza visiva di Snellen. Se un'accurata valutazione conferma l'importanza del cambiamento visivo e non rivela altre cause, si dovrebbe sospendere il trattamento con Etapiam e riesaminare il paziente frequentemente. Un calo progressivo dell'acutezza visiva durante la terapia deve essere considerato consequenziale al trattamento. Se, anteriormente al trattamento, vengono usate lenti correttive, il paziente le dovra' portare durante l'esame dell'acutezza visiva. E' possibile che nel corso della terapia protratta per uno o due anni si sviluppino disturbi di rifrazione che devono essere corretti per non falsare i risultati dell'esame. Il disturbo di rifrazione si elimina effettuando l'esame dell'acutezza visiva attraverso un forellino. Il ripristino dell'acutezza visiva si ha generalmente in un periodo variabile da una settimana a qualche mese dopo la sospensione del farmaco; in seguito i pazienti possono riprendere il trattamento senza che si manifesti necessariamente un calo dell'acutezza visiva. La letteratura mondiale riporta reazioni di tipo anafilattico, dermatiti, pruriti e dolori articolari, anoressia, nausea, vomito, disturbi gastro-intestinali, dolori addominali, febbre, cefalea, vertigini, confusione mentale, disorientamento e possibili allucinazioni. Ancor piu' raramente sono stati riportati anche casi di intorpidimento e formicolio all'estremita'. Inoltre sono stati riferiti casi di iperuricemia e transitorie alterazioni della funzionalita' epatica. Tuttavia poiche' l'etambutolo e' impiegato di norma in associazione ad altri farmaci antitubercolari, l'insorgenza di questi effetti collaterali puo' essere attribuita alla terapia associata.

Gravidanza e allattamento

Nelle donne in stato di gravidanza e durante l'allattamento nonche' nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' sotto il diretto controllo.