Esbriet - 252cps 267mg
Dettagli:
Nome:Esbriet - 252cps 267mgCodice Ministeriale:041271026
Principio attivo:Pirfenidone
Codice ATC:L04AX05
Fascia:H
Prezzo:3780.34
Produttore:Roche Spa
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:48 mesi
Denominazione
ESBRIET 267 MG CAPSULE RIGIDE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale).
Formulazioni
Esbriet - 63cps 267mg
Esbriet - 252cps 267mg
Categoria farmacoterapeutica
Immunosoppressori.
Principi attivi
Pirfenidone.
Eccipienti
Contenuto delle capsule: cellulosa microcristallina; sodio croscarmellosio; povidone; magnesio stearato. Guscio della capsula. Corpo: titanio biossido (E171); gelatina. Guscio della capsula. Cappuccio: titanio biossido (E171); gelatina. Inchiostro di stampa. Inchiostro marrone S-1-16530 o inchiostro 03A2 contenente: gommalacca; ferro ossido nero (E172); ferro ossido rosso (E172); ferro ossido giallo (E172); glicole propilenico; idrossido di ammonio.
Indicazioni
Il medicinale e' indicato negli adulti per il trattamento di fibrosi polmonare idiopatica (Idiopathic Pulmonary Fibrosis - IPF) da lieve a moderata.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; storia di angioedema con pirfenidone; uso concomitante difluvoxamina; alterazione grave della funzionalita' epatica o malattia epatica allo stadio terminale; alterazione grave della funzionalita' renale (CrCl <30 ml/min) o malattia renale allo stadio terminale che richiede la dialisi.
Posologia
Il trattamento con il medicinale deve essere iniziato e monitorato da medici specialisti esperti nella diagnosi e nel trattamento di IPF. Adulti: dopo l'inizio del trattamento, la dose deve essere titolata finoa raggiungere la dose giornaliera raccomandata di nove capsule al gio rno nel corso di un periodo di 14 giorni nel modo seguente. Dal giorno1 al giorno 7: una capsula, tre volte al giorno (801 mg/giorno); dal giorno 8 al giorno 14: due capsule, tre volte al giorno (1602 mg/giorno); dal giorno 15 in avanti: tre capsule, tre volte al giorno (2403 mg/giorno). La dose giornaliera raccomandata per pazienti affetti da IPFe' di tre capsule da 267 mg tre volte al giorno, assunte con il cibo, per un totale di 2403 mg/giorno. Dosi superiori a 2403 mg/giorno non sono raccomandate per alcun paziente. I pazienti che interrompono il trattamento con il farmaco per 14 giorni consecutivi o piu' devono ricominciare la terapia partendo dal regime di titolazione iniziale di duesettimane fino alla dose giornaliera raccomandata. Per un'interruzion e del trattamento inferiore a 14 giorni consecutivi, l'assunzione puo'essere ripresa alla dose giornaliera raccomandata precedente senza ti tolazione. >>Regolazioni della dose e altre considerazioni per l'utilizzo sicuro. Eventi gastrointestinali: ricordare ai pazienti che accusano intolleranza alla terapia a causa di effetti indesiderati gastrointestinali di assumere il medicinale con il cibo. Se i sintomi persistono, la dose puo' essere ridotta a 1-2 capsule (267 mg - 534 mg) 2-3 volte al giorno, da assumere con il cibo, e incrementata nuovamente fino alla dose giornaliera raccomandata in base alla tolleranza. Se i sintomi persistono, e' possibile indicare ai pazienti di interrompere il trattamento per 1-2 settimane per permettere la risoluzione dei sintomi.Reazione di fotosensibilita' o eruzione cutanea: ricordare ai pazient i che accusano una reazione di fotosensibilita' o eruzione cutanea da lieve a moderata di usare quotidianamente una protezione solare e di evitare l'esposizione al sole. La dose puo' essere ridotta a 3 capsule/giorno (1 capsula tre volte al giorno). Se dopo 7 giorni l'eruzione cutanea persiste, il medicinale deve essere interrotto per 15 giorni, incrementando nuovamente la dose fino a raggiungere la dose giornaliera raccomandata come nel periodo di incremento della dose. I pazienti cheaccusano una reazione di fotosensibilita' o eruzione cutanea grave de vono interrompere il trattamento. Quando l'eruzione cutanea si e' risolta, il farmaco puo' essere nuovamente introdotto e incrementato fino a raggiungere la dose giornaliera raccomandata a discrezione del medico. Funzionalita' epatica: nel caso di aumento significativo dei livelli di alanina e/o aspartato aminotransferasi (ALT/AST) con o senza aumento della bilirubina, la dose deve essere regolata oppure il trattamento deve essere interrotto. Persone piu' anziane: per i pazienti a partire da 65 anni di eta' non e' richiesto alcun aggiustamento posologico. Alterata funzionalita' epatica: per pazienti con alterazione da lieve a moderata della funzionalita' epatica (vale a dire Child-Pugh Classe A e B) non e' necessario alcun aggiustamento posologico. Tuttavia, dato che alcuni individui con alterazione da lieve a moderata della funzionalita' epatica possono presentare un aumento dei livelli di pirfenidone nel plasma, in questa popolazione il trattamento deve essere attuato con cautela. E' necessario monitorare con attenzione l'insorgenzadi segni di tossicita', specialmente nei pazienti sottoposti a tratta mento concomitante con un inibitore CYP1A2 noto. Il medicinale non e' stato studiato in pazienti con alterazione grave della funzionalita' epatica o malattia epatica allo stadio terminale, e non deve essere usato in pazienti affetti da tali patologie. Durante il trattamento si raccomanda di monitorare la funzionalita' epatica. Possono rendersi necessari aggiustamenti posologici in caso di aumenti dei valori. Alteratafunzionalita' renale: per pazienti con alterazione da lieve a moderat a della funzionalita' renale non e' necessario alcun aggiustamento della dose. La terapia con il farmaco non deve essere usata in pazienti con alterazione grave della funzionalita' renale (CrCl <30 ml/min) o affetti da malattia renale allo stadio terminale che richiede la dialisi. Popolazione pediatrica: non esiste alcuna indicazione per un uso specifico del farmaco nella popolazione pediatrica nel trattamento di IPF. Modo di somministrazione: il prodotto deve essere ingerito intero con acqua e assunto con il cibo per ridurre la possibilita' di nausea e capogiri.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.
Avvertenze
Funzionalita' epatica: in pazienti trattati con il farmaco sono stati riferiti aumenti di ALT e AST >3 x limite superiore alla norma (ULN). Raramente questi sono stati associati con un concomitante innalzamentodei livelli sierici della bilirubina totale. Esami della funzionalita ' epatica (ALT, AST e bilirubina) devono essere condotti prima dell'inizio del trattamento con Esbriet, successivamente a intervalli mensiliper i primi 6 mesi e in seguito ogni 3 mesi. Nel caso di un aumento s ignificativo delle aminotransferasi epatiche, la dose del farmaco deveessere regolata oppure il trattamento deve essere interrotto secondo le linee guida elencate di seguito. Per pazienti con aumenti confermati di ALT, AST o bilirubina durante il trattamento, possono essere necessarie le seguenti regolazioni della dose. Raccomandazioni in caso di aumenti di ALT/AST: se un paziente presenta un aumento dei valori di aminotransferasi da >3 a <=5 x ULN dopo l'inizio della terapia con il farmaco, i medicinali che creano confusione devono essere interrotti, altre cause devono essere escluse e il paziente deve essere monitorato attentamente. Se appropriato dal punto di vista clinico, la dose deve essere ridotta o interrotta. Una volta che gli esami della funzionalita' epatica rientrano all'interno dei limiti normali, il medicinale puo' essere nuovamente incrementato fino a raggiungere la dose giornaliera raccomandata, se tollerata. Se un paziente presenta un aumento dei valori di aminotransferasi pari a <=5 x ULN accompagnato da sintomi o iperbilirubinemia, il farmaco deve essere interrotto e il paziente non deve piu' essere esposto a tale farmaco. Se un paziente presenta un aumento dei valori di aminotransferasi pari a >5 x ULN, il medicinale deve essere interrotto e il paziente non deve piu' essere esposto a talefarmaco. Alterata funzionalita' epatica: in soggetti con alterazione moderata della funzionalita' epatica (vale a dire Child-Pugh Classe B), l'esposizione al farmaco e' aumentata del 60%. Il prodotto deve essere usato con cautela in pazienti con alterazione pregressa da lieve a moderata della funzionalita' epatica (vale a dire Child-Pugh Classe A e B) a motivo del potenziale aumento dell'esposizione al farmaco. E' necessario monitorare con attenzione l'insorgenza di segni di tossicita', specialmente nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante conun inibitore CYP1A2 noto. Il medicinale non e' stato studiato in pazi enti con alterazione grave della funzionalita' epatica e non deve essere usato in tali pazienti. Reazione di fotosensibilita' ed eruzione cutanea: evitare o ridurre al minimo l'esposizione alla luce solare diretta (comprese lampade a raggi ultravioletti) durante il trattamento. Indicare ai pazienti di usare quotidianamente una protezione solare, indossare indumenti che proteggono dall'esposizione al sole, ed evitare altri medicinali che provocano fotosensibilita'. Indicare ai pazienti di rivolgersi al medico in caso di sintomi di reazione di fotosensibilita' o eruzione cutanea. Reazioni di fotosensibilita' gravi non sono comuni. In casi di reazione di fotosensibilita' o eruzione cutanea da lievi a gravi possono rendersi necessari aggiustamenti posologici o l'interruzione temporanea del trattamento. Angioedema: casi di angioedema(alcuni gravi) quali gonfiore del volto, delle labbra e/o della lingu a che possono essere associati a difficolta' a respirare o a respiro sibilante, sono stati riportati in concomitanza all'utilizzo del medicinale nel corso della sorveglianza post-marketing. Pertanto i pazienti che sviluppano segni o sintomi di angioedema in seguito alla somministrazione del farmaco, devono immediatamente interrompere il trattamento. I pazienti affetti da angioedema, devono essere gestiti secondo gli attuali standard terapeutici. Il prodotto non deve essere utilizzato da pazienti con storia di angioedema dovuto all'utilizzo del medicinale. Capogiri sono stati riferiti in pazienti che assumono il farmaco. Diconseguenza, prima di intraprendere attivita' che richiedono lucidita ' mentale o coordinazione, i pazienti devono essere coscienti della propria reazione a questo medicinale. In studi clinici, la maggior partedei pazienti che hanno mostrato capogiri manifestava questo problema come singolo evento, e la maggior parte degli eventi si risolveva con una durata mediana di 22 giorni. Se i capogiri non migliorano o se peggiorano, questo puo' essere motivo sufficiente per regolare la dose o anche interrompere il trattamento. Affaticamento e' stato riferito in pazienti che prendono il farmaco. Di conseguenza, prima di intraprendere attivita' che richiedono lucidita' mentale o coordinazione i pazienti devono essere coscienti della propria reazione a questo medicinale.E' stata riportata perdita di peso. Monitorare il peso dei pazienti, e se appropriato incoraggiare un'assunzione di calorie maggiore nel caso in cui la perdita di peso sia considerata significativa dal punto di vista clinico.
Interazioni
Circa il 70-80% del pirfenidone viene metabolizzato da CYP1A2, con contributi minori da parte di altri isoenzimi CYP comprendenti CYP2C9, 2C19, 2D6 e 2E1. Il consumo di succo di pompelmo e' associato all'inibizione di CYP1A2 e deve essere evitato durante il trattamento con pirfenidone. Fluvoxamina e inibitori di CYP1A2: in uno studio di fase 1, la co-somministrazione del farmaco e fluvoxamina (un forte inibitore di CYP1A2 con effetti inibitori su altri isoenzimi CYP [CYP2C9, 2C19 e 2D6]) ha dato come risultato un aumento dell'esposizione a pirfenidone pari a quattro volte in soggetti non fumatori. Il medicinale e' controindicato in pazienti che fanno uso concomitante di fluvoxamina. La fluvoxamina deve essere interrotta prima dell'inizio della terapia con il farmaco ed evitata durante la terapia con il prodotto a motivo della clearance ridotta del pirfenidone. Durante il trattamento con pirfenidone devono essere evitate altre terapie che hanno un effetto di inibizione sia di CYP1A2 che di uno o piu' degli altri isoenzimi CYP coinvoltinel metabolismo del pirfenidone (per esempio CYP2C9, 2C19 e 2D6). Est rapolazioni in vitro in vivo indicano che inibitori potenti e selettivi di CYP1A2 (ad esempio, enoxacina) hanno il potenziale di aumentare l'esposizione al pirfenidone di circa 2 - 4 volte. Se l'uso concomitante del medicinale con un potente e selettivo inibitore di CYP1A2 non puo' essere evitato, la dose deve essere ridotta a 801 mg al giorno (unacapsula, tre volte al giorno). I pazienti devono essere attentamente monitorati per la comparsa di reazioni avverse associate alla terapia con il farmaco. Interrompere il medicinale se necessario. La co-somministrazione del farmaco e di 750 mg di ciprofloxacina (un inibitore moderato di CYP1A2) ha aumentato l'esposizione al pirfenidone dell'81%. Se non puo' essere evitata la somministrazione di ciprofloxacina alla dose di 750 mg due volte al giorno, la dose deve essere ridotta a 1602 mg al giorno (2 capsule, tre volte al giorno). Il farmaco deve essere usato con cautela quando la ciprofloxacina e' usata alla dose di 250 mg o 500 mg una o due volte il giorno. Il prodotto deve essere usato con cautela in pazienti trattati con altri inibitori moderati di CYP1A2 (per esempio amiodarone, propafenone). Particolare cautela deve essereadottata se vengono usati inibitori di CYP1A2 in concomitanza con pot enti inibitori di uno o piu' altri isoenzimi CYP coinvolti nel metabolismo del pirfenidone, come CYP2C9 (per esempio amiodarone, fluconazolo), 2C19 (per esempio cloramfenicolo) e 2D6 (per esempio fluoxetina, paroxetina). Fumo di sigaretta e induttori di CYP1A2: uno studio di interazione di fase 1 ha preso in esame l'effetto del fumo di sigaretta (induttore di CYP1A2) sulla farmacocinetica del medicinale. L'esposizione a pirfenidone in fumatori e' risultata essere pari al 50% rispetto aquella osservata in soggetti non fumatori. Il fumo puo' indurre la pr oduzione di enzimi epatici e in questo modo aumentare la clearance delmedicinale e ridurre l'esposizione. Durante la terapia deve essere ev itato l'uso concomitante di forti induttori di CYP1A2 compreso il fumosulla base della relazione osservata tra il fumo di sigaretta e il su o potenziale di induzione di CYP1A2. I pazienti devono essere spronatia interrompere l'uso di forti induttori di CYP1A2 e a smettere di fum are prima e durante il trattamento con pirfenidone. Nel caso di induttori moderati di CYP1A2 (per esempio omeprazolo), l'uso concomitante puo' teoricamente portare a un abbassamento dei livelli di pirfenidone nel plasma. La co-somministrazione di medicinali che agiscono da potenti induttori sia di CYP1A2 che di altri isoenzimi CYP coinvolti nel metabolismo di pirfenidone (per esempio rifampicina) puo' portare a un abbassamento significativo dei livelli di pirfenidone nel plasma. Se possibile tali medicinali devono essere evitati.
Effetti indesiderati
Nel seguente paragrafo vengono mostrate le reazioni avverse riferite con una frequenza di >=2% in 623 pazienti che ricevevano il medicinale alla dose raccomandata di 2403 mg/giorno in tre studi chiave di fase 3. Di seguito sono elencate anche le reazioni avverse sulla base dell'esperienza derivante dalla sorveglianza post-marketing. Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi (SOC) e all'interno di ciascun gruppo di frequenza [molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100); rara (>=1/10.000, <1/1.000)] le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravita'. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezione del tratto respiratorio superiore; infezione del tratto urinario. Patologie del sangue e del sistema linfatico. Raro: agranulocitosi. Patologie del sistema immunitario. Non comune: angioedema. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia; comune: diminuzione del peso; diminuzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: capogiri; sonnolenza; disgeusia; letargia. Patologie vascolari. Comune:vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: d ispnea; tosse; tosse produttiva. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dispepsia; nausea; diarrea; comune: malattia da reflusso gastroesofageo; vomito; distensione addominale; disagio addominale; dolore addominale; dolore all'addome superiore; fastidio allo stomaco; gastrite; stipsi; flatulenza. Patologie epatobiliari. Comune: aumento delle ALT; aumento delle AST; aumento della gamma glutamil transferasi; raro: aumento dei livelli sierici della bilirubina totale in concomitanza con l'innalzamento di ALT e AST. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: reazione di fotosensibilita'; eruzione cutanea; comune: prurito; eritema; pelle secca; eruzione eritematosa; eruzione maculare; eruzione pruritica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia; artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento; comune: astenia; dolore al petto non cardiaco. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: eritema solare. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Non vi sono dati relativi all'uso del medicinale in donne in gravidanza. Negli animali avviene il trasferimento di pirfenidone e/o dei suoi metaboliti nella placenta, con il potenziale accumulo di pirfenidone e/o dei suoi metaboliti nel liquido amniotico. A dosi elevate (>=1000 mg/kg/giorno) i ratti mostravano un prolungamento della gestazione e una riduzione della vitalita' fetale. A scopo precauzionale, e' preferibile evitare l'uso del farmaco durante la gravidanza. Non e' noto se ilpirfenidone o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Dati farmacocinetici disponibili in animali hanno mostrato l'escrezione di pirfenidone e/o dei suoi metaboliti nel latte con il potenziale accum ulo di pirfenidone e/o dei suoi metaboliti nel latte. Il rischio per il lattante non puo' essere escluso. La decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia con il farmaco, deve essere presa considerando il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia con il medicinale per la madre. Non sono stati osservati effetti avversi sulla fertilita' in studi preclinici.