Epirubicina Hosp - Fl 2mg/Ml 50m
Dettagli:
Nome:Epirubicina Hosp - Fl 2mg/Ml 50mCodice Ministeriale:037227079
Principio attivo:Epirubicina Cloridrato
Codice ATC:L01DB03
Fascia:H
Prezzo:165.48
Produttore:Hospira Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi
Formulazioni
Epirubicina Hosp - Fl 2mg/Ml 5ml
Epirubicina Hosp - Fl 2mg/Ml25ml
Epirubicina Hosp - Fl 2mg/Ml 50m
Epirubicina Hosp - Fl2mg/Ml100ml
Indicazioni
Trattamento di una gamma di malattie neoplastiche tra cui: carcinoma della mammella, carcinoma avanzato delle ovaie, carcinoma gastrico, carcinoma del polmone a piccole cellule. Quando somministrata per via endovescicale, epirubicina ha dimostrato di essere vantaggiosa nel trattamento del: carcinoma della vescica a cellule papillari transizionali, carcinoma-in-situ, profilassi intravescicale delle recidive del carcinoma superficiale della vescica dopo intervento di resezione transuretrale.
Controindicazioni / effetti secondari
Pazienti che hanno mostrato ipersensibilita' al principio attivo o a uno degli eccipienti. Pazienti con marcata mielodepressione indotta da precedenti trattamenti con altri agenti antineoplastici o radioterapia. Pazienti trattati con dosi cumulative massime di altre antracicline quali doxorubicina o daunorubicina. Pazienti con danni cardiaci in atto o pregressi (comprende lo scompenso cardiaco muscolare di 4 grado, attacco cardiaco acuto e pregressi attacchi cardiaci con risultante scompenso cardiaco muscolare di 3 e 4 grado, malattie infiammatorie cardiache acute, aritmia con serie conseguenze emodinamiche). Pazienti con infezioni sistemiche acute. Allattamento al seno. Epirubicina e' controindicata per somministrazione endovescicale nelle: infezioni delle vie urinarie, tumori invasivi penetrati in vescica, problemi di cateterizzazione, infiammazione della vescica, grande volume di urina residua,contrazione della vescica. Non vi sono informazioni conclusive sugli effetti avversi dell'epirubicina sulla fertilita' maschile e femminilene' dell'azione teratogena. I dati sperimentali, tuttavia, suggerisco no che epirubicina puo' nuocere al feto. Come la maggior parte degli agenti antitumorali, epirubicina negli animali ha evidenziato proprieta' mutagene e cancerogene. Sia gli uomini che le donne in trattamento con epirubicina devono essere informati del rischio potenziale di effetti avversi sulla riproduzione. Le donne in eta' fertile devono essere informate perfettamente del potenziale rischio per il feto e della possibilita' di consulenza genetica nel caso in cui restino gravide durante la terapia con epirubicina . Nella chemioterapia tumorale, non deveessere interrotto prima e durante il trattamento.
Uso / Via di somministrazione
Farmaco antineoplastico.
Posologia
Solo per uso endovenoso o endovescicale. Non e' stata dimostrata la sicurezza e l'efficacia d'uso di epirubicina nei bambini. Somministrazione endovenosa: e' opportuno somministrare epirubicina attraverso una linea di infusione endovenosa continua di una fleboclisi di soluzione salina, dopo aver controllato che l'ago sia correttamente posizionato in vena. Attenzione ad evitare lo stravaso. In caso di stravaso, interrompere immediatamente la somministrazione. Dose convenzionale: quandoe' impiegata come unico agente, la dose consigliata negli adulti e' d i 60-90mg/mquadrati di superficie corporea. Il farmaco deve essere somministrata per iniezione endovenosa in 3-5 minuti. La dose va ripetutaad intervalli di 21 giorni, compatibilmente con le condizioni ematolo giche e la funzionalita' midollare del paziente. Nel caso in cui si verifichino segni di tossicita', incluso grave neutropenia/febbre neutropenica e trombocitopenia (che possono perdurare al giorno 21), deve essere modificata la dose oppure deve essere posticipata la dose successiva. Alte dosi, epirubicina come agente singolo nel trattamento ad alte dosi del carcinoma polmonare deve essere somministrata secondo i seguenti regimi: carcinoma polmonare a piccole cellule (in pazienti non pretrattati): 120mg/mquadrati al giorno 1, ogni 3 settimane. Per il trattamento con alte dosi, epirubicina deve essere somministrato in bolo per via endovenosa in 3-5 minuti o come infusione endovenosa in un massimo di 30 minuti. Carcinoma della mammella, nel trattamento adiuvante delle pazienti con carcinoma della mammella in stadio iniziale con linfonodi positivi, le dosi endovenose di epirubicina consigliate variano da 100mg/mquadrati (come singola dose al giorno 1) a 120mg/mquadrati (frazionata in due dosi al giorno 1 e 8) ogni 3-4 settimane, in combinazione con ciclofosfamide e 5-fluorouracile per via endovenosa e tamoxifene per via orale. Dosi inferiori (60-75mg/mquadrati nel trattamento convenzionale e 105-120mg/mquadrati per il trattamento con alte dosi) sono consigliate per i pazienti con funzionalita' midollare danneggiata da precedenti trattamenti chemioterapici o radioterapici, dall'eta' avanzata, o da infiltrazione neoplastica midollare. La dose totaleper ciclo puo' essere frazionata in 2-3 giorni consecutivi. Le seguen ti dosi di epirubicina sono impiegate comunemente in chemioterapia in combinazione e in monoterapia per diversi tumori, come evidenziato: carcinoma avanzato delle ovaie, 60-90 mg/mquadrati in monoterapia (dosi somministrate generalmente al Giorno 1 o Giorno 1,2 e 3 ad intervalli di 21 giorni), 50-100 mg/mquadrati con terapia in combinazione. Carcinoma gastrico, 60-90 mg/mquadrati in monoterapia, 50 mg/mquadrati con terapia in combinazione. SCLC 120 mg/mquadrati in monoterapia, 120 mg/mquadrati con terapia in combinazione. Cancro della vescica, 50 mg/50 ml o 80 mg/50 ml (carcinoma in situ); profilassi: 50 mg/50 ml a settimana per 4 settimane, successivamente, mensilmente per 11 mesi. Terapia in combinazione: se epirubicina e' usata in combinazione con altri prodotti citotossici, la dose deve essere ridotta di conseguenza. Le dosicomunemente impiegate sono riportate nella tabella sopra. Compromissi one della funzionalita' epatica: la piu' importante via di eliminazione dell'epirubicina e' rappresentata dal sistema epatobiliare. Nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica, la dose deve essere ridotta in funzione dei livelli della bilirubina nel siero come segue: bilirubinemia 24-51 mcmol/l, riduzione della dose 50%; bilirubinemia > 51 mcmol/l, riduzione della dose 75%. Una moderata compromissionedella funzionalita' renale non sembra richiedere una riduzione della dose, data la bassa escrezione di Epirubicina attraverso l'emuntorio renale. Tuttavia, puo' essere necessario un adattamento della dose in pazienti con valori sierici di creatinina > 5mg/dL. Puo' essere somministrata per via endovescicale nel trattamento del carcinoma superficiale della vescica e del carcinoma in situ. Non deve essere somministrata per via endovescicale nel trattamento dei tumori invasivi che hanno penetrato la parete della vescica, in questi casi e' piu' appropriata la terapia sistemica o quella chirurgica. Epirubicina e' stata impiegata con successo come agente profilattico per via endovescicale dopo resezione transuretrale dei tumori superficiali per impedirne la recidiva. Per il trattamento del carcinoma superficiale della vescica si consiglia il seguente regime posologico, utilizzando la tabella di diluizione seguente.8 instillazioni settimanali di 50 mg/50 ml (diluite in soluzione salina o in acqua distillata sterile). Se si osserva tossicita' locale: si raccomanda di ridurre la dose a 30 mg/50 ml. Carcinoma-in-situ: fino a 80 mg/50 ml (in funzione della tollerabilita' individuale del paziente). Nella profilassi: 4 somministrazioni settimanali da 50 mg/50 ml seguite da 11 instillazioni mensili con la stessa dose. Dose di Epirubicina richiesta: 30 mg, 50 mg, 80 mg; volume di epirubicina 2 mg/ml Soluzione Iniettabile rispettivamente: 15 ml, 25 ml, 40 ml. Volume del solvente acqua per preparazioni iniettabili sterile o soluzione fisiologica sterile rispettivamente: 35 ml, 25 ml, 10 ml. Volume totale per la instillazione in vescica rispettivamente: 50 ml, 50 ml, 50 ml. La soluzione deve essere trattenuta in vescica per 1-2 ore. Perevitare un'eccessiva diluizione con le urine, il paziente deve essere istruito ad evitare di bere qualsiasi liquido nelle 12 ore prima dell 'instillazione. Nel corso dell'instillazione, il paziente ogni tanto deve essere ruotato e al termine del periodo di instillazione invitato a vuotare la vescica.
Interazioni
Si raccomanda di non mescolare Epirubicina Mayne 2mg/ml Soluzione Iniettabile con altri prodotti medicinali. Tuttavia, l'epirubicina puo' essere impiegata in combinazione ad altri farmaci antitumorali. Sono state riportate interazioni tra epirubicina e cimetidina, dexverapamil, dexrazoxane, docetaxel, interferone alfa 2b, paclitaxel e chinina. Dexverapamil puo' modificare la farmacocinetica di epirubicina e potrebbe anche aumentare i suoi effetti depressivi sul midollo osseo. La pregressa somministrazione di dosaggi elevati (900mg/mquadrati e 1200mg/mquadrati) di dexrazoxanopotrebbe aumentare la clearance sistemica di epirubicina con conseguente diminuzione dell'AUC. In uno studio e' stato riportato che docetaxel, quando somministrato immediatamente dopo epirubicina, potrebbe aumentare le concentrazioni plasmatiche dei metaboliti di epirubicina. La somministrazione concomitante di interferone alfa2b puo' causare una riduzione sia dell'emivita terminale di eliminazi one sia della clearance totale di epirubicina. Paclitaxel potrebbe influenzare la farmacocinetica di epirubicina e del suo metabolita, epirubicinolo. In uno studio, la tossicita' ematologica era superiore quando paclitaxel era somministrato prima di epirubicina rispetto a dopo epirubicina. Uno studio ha dimostrato che la clearance di paclitaxel e' ridotta da epirubicina. La chinina potrebbe accelerare la distribuzione iniziale di epirubicina dal sangue nei tessuti e potrebbe avere un'influenza sulla ripartizione di epirubicina nelle emazie. E' stato registrato dopo somministrazione di cimetidina 400 mg due volte al giorno,somministrata prima dell'epirubicina 100 mg/mquadrati ogni 3 settiman e, un aumento del 50% dell'AUC di epirubicina e un aumento del 41% dell'AUC dell'epirubicinolo (per quest'ultimo p<0,05). L'AUC del 7-deossi-doxorubicinolo aglicone e il flusso ematico epatico non erano ridotti, ne consegue che i risultati di cui sopra non sono imputabili alla ridotta attivita' del citocromo P-450. Epirubicina in combinazione con altri agenti citotossici puo' causare mielotossicita' additiva. La possibilita' di marcato disturbo della ematopoiesi necessita di essere tenuta presente con un (pre-) trattamento con farmaci che esercitano un'influenza sul midollo osseo (cioe' farmaci citostatici, sulfonamide, cloramfenicolo, difenilidantoina, derivati amidoprinici, agenti antiretrovirali). Il potenziale rischio di cardiotossicita' puo' aumentare neipazienti che hanno ricevuto in concomitanza agenti cardiotossici (per es., 5-fluorouracile, ciclofosfamide, cisplatino, taxani), oppure rad ioterapia concomitante (o precedente) sulla zona del mediastino. Quando epirubicina e' impiegata in concomitanza con altri farmaci che possono causare scompenso cardiaco, come i farmaci bloccanti del canale delcalcio, la funzione cardiaca deve essere monitorata per tutta la dura ta del trattamento. Epirubicina e' principalmente metabolizzata dal fegato; ogni medicamento concomitante che influenza la funzione epatica potrebbe anche influenzare il metabolismo o la farmacocinetica di epirubicina e, quindi, la sua efficacia e/o tossicita'. Il prodotto non e'normalmente consigliato in combinazione con vaccini vivi attenuati.
Effetti indesiderati
La frequenza degli eventi avversi e' stata classificata come segue: Molto comune (>1/10); comune (>1/100, <1/10); non comune (>1/1.000, < 100); rari (>10.000, < 1/1.000); molto rari (<1/10.000 e include i rapporti isolati). Infezioni e infestazioni: possono insorgere come conseguenza della mielosoppressione febbre, infezioni, polmonite, sepsi e shock settico. Neoplasmi benigni, maligni e non classificati (include cisti e polipi): rari: leucemia mieloide acuta secondaria con o senza una fase pre-leucemica in pazienti trattati con epirubicina in combinazione con agenti antineoplastici che danneggiano il DNA. Queste leucemiemostrano un breve periodo di latenza (1-3 anni). Disordini del sistem a ematico e linfatico: mielodepressione (leucopenia, granulocitopenia,neutropenia, neutropenia febbrile, trombocitopenia, anemia). Possono anche manifestarsi emorragie e ipossia tissutale (in conseguenza dellamielodepressione). Alte dosi di Epirubicina sono state somministrate senza problemi ad un elevato numero di pazienti affetti da tumori solidi di varia natura e non pretrattati; gli effetti collaterali riscontrati non differivano da quelli evidenziati impiegando dosi convenzionali, fatta eccezione per neutropenia grave reversibile (<500 neutrofili/mmcubi per < 7 giorni) che insorgeva nella maggioranza dei pazienti. Solo per alcuni pazienti si e' resa necessaria l'ospedalizzazione e unaterapia di supporto per le complicanze infettive acute dovute alle al te dosi. Alterazioni del sistema immunitario: comune: reazioni allergiche dopo somministrazione endovescicale. Non comune: fotosensibilita' o ipersensibilita' in caso di radioterapia (fenomeno del richiamo). Rare: anafilassi (reazioni anafilattiche/anafilattoidi con o senza shockche includono rash cutaneo, prurito, febbre e brividi). Alterazioni c ardiache: rare: cardiotossicita' (alterazioni dell'ECG, tachicardia, aritmia, cardiomiopatia, scompenso cardiaco congestizio (dispnea, edema, ingrossamento del fegato, ascite, edema polmonare, effusioni pleuriche, ritmo di galoppo), tachicardia ventricolare, bradicardia, blocco AV, blocco di branca. Alterazioni vascolari: non comune: tromboflebite Sono stati riportati casi coincidenti di eventi tromboembolici (incluso embolismo polmonare [ad esito infausto in casi isolati]). Disturbi gastrointestinali: comune: nausea, vomito, diarrea con risultante disidratazione, inappetenza e dolore addominale. Possono anche insorgere esofagite e iperpigmentazione della mucosa orale. Alterazioni della pelle e del tessuto sottocutaneo: molto comune: alopecia, di solito reversibile, e' comparsa nel 60-90% dei casi trattati; e' accompagnata da arresto della crescita della barba nel maschio. Comune: vampate, non comune: iperpigmentazione cutanea e delle unghie. Arrossamento cutaneo. Rari: orticaria. Disturbi generali e del sito di somministrazione: comune: mucosite puo' insorgere 5-10 giorni dopo l'inizio del trattamentoe normalmente comporta stomatite con zone di erosione dolenti, ulcera zioni e sanguinamento, soprattutto sul bordo della lingua e della mucosa sottolinguale. Comune: arrossamento della vena impiegata per l'infusione. Flebite locale, flebosclerosi. Potrebbe manifestarsi dolore locale e necrosi tissutale (dopo accidentale iniezione paravenosa). Non comune: mal di testa Rare: febbre, brividi, giramenti di testa, amenorrea, azoospermia, iperuricemia (quale risultato della rapida lisi dellecellule neoplastiche). E' stato anche riportato iperpiressia, malesse re, debolezza e aumento dei livelli delle transaminasi. Incidenti, avvelenamento e complicanze operative: comune: sono state riportate dopo trattamento endovescicale cistite chimica, a volte emorragica.