Enalapril Id Pe - 14cpr 20+12,5

Dettagli:
Nome:Enalapril Id Pe - 14cpr 20+12,5
Codice Ministeriale:038866012
Principio attivo:Enalapril Maleato/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09BA02
Fascia:A
Prezzo:4.4
Rimborso:4.4
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Pensa Pharma Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

KEPRILAN 20 MG + 12,5 MG COMPRESSE

Formulazioni

Enalapril Id Pe - 14cpr 20+12,5

Categoria farmacoterapeutica

Inibitori dell'enzima dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE-inibitori) e diuretici.

Principi attivi

Enalapril maleato 20 mg ed idroclorotiazide 12,5 mg.

Eccipienti

Sodio bicarbonato, lattosio monoidrato , ferro ossido giallo, amido dimais, amido pregelatinizzato, magnesio stearato.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione in pazienti per i quali e' indicata l'associazione terapeutica.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi, ad altri ACE-inibitori, o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Insufficienza renale grave (clearance della creatinina <= 30 ml/min). Anuria. Storia di angioedema associato alla terapia con ACE-inibitori. Angioedema ereditario o idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. Insufficienza epatica grave. Ipersensibilita' ad altri farmaci sulfonamide-derivati.

Posologia

Ipertensione: mezza compressa al giorno. Nell'ipertensione il dosaggiousuale e' 1 compressa, somministrata una volta al giorno. Se necessar io il dosaggio puo' essere aumentato a 2 compresse, somministrate 1 volta al giorno. Terapia diuretica precedente: in pazienti gia' in trattamento con diuretici, l'impiego di enalapril puo' determinare spiccaterisposte ipotensive. In questi pazienti, se si rende necessaria l'ass ociazione, e' importante se possibile sospendere il diuretico qualche giorno prima di somministrare enalapril. Se cio' non fosse possibile e' indispensabile iniziare la terapia con enalapril a bassi dosaggi (ingenere 2,5 mg). In queste circostanze un'associazione a dosi fisse no n risulta appropriata; essa puo' essere utilizzata in seguito quando la titolazione dei singoli componenti abbia dimostrato la necessita' didosaggi presenti nella compressa. I tiazidici possono risultare diure tici inappropriati per l'uso in pazienti con compromissione renale e sono inefficaci con valori di clearance della creatinina di 30 ml/min oinferiori (cioe' in presenza di insufficienza renale moderata o sever a). In pazienti con clearance della creatinina > 30 e < 80 ml/min deveessere utilizzato solo dopo titolazione delle singole componenti. Qua ndo impiegato da solo, la dose iniziale di enalapril maleato raccomandata nell'insufficienza renale lieve e' 5-10 mg. La sicurezza ed l'efficacia nei bambini non sono state stabilite. L'uso del prodotto, pertanto, non e' raccomandato in eta' pediatrica. In studi clinici l'efficacia e la tollerabilita' dell'enalapril maleato e dell'idroclorotiazide,somministrati in concomitanza, sono state simili nei pazienti anziani ed in quelli piu' giovani.

Conservazione

Non ci sono speciali precauzioni per la conservazione.

Avvertenze

Raramente e' stata riscontrata ipotensione sintomatica in pazienti conipertensione non complicata. Nei pazienti ipertesi in terapia con ena lapril, l'ipotensione sintomatica e' piu' probabile che si verifichi se il paziente e' volume depleto. In pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza insufficienza renale associata, e' stata osservata ipotensione sintomatica. Cio' e' piu' probabile che accada in quei pazienti con gradi piu' severi di insufficienza cardiaca. In questi pazienti,la terapia deve essere iniziata sotto controllo medico ed i pazienti debbono essere seguiti attentamente ogni volta che la dose di prodotto. Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, essere sottoposto ad infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Usare con cautela in pazienti con ostruzionea livello valvolare e del tratto di deflusso del ventricolo sinistro e deve essere evitato in caso di shock cardiogeno ed ostruzione emodinamica significativa. In caso di compromissione della funzione renale (clearance della creatinina < 80 ml/min) il dosaggio iniziale di enalapril deve essere calibrato alla clearance della creatinina del pazienteed in seguito in funzione della risposta del paziente al trattamento. In pazienti affetti da stenosi bilaterale dell'arteria renale o steno si dell'arteria dell'unico rene funzionante trattati con ACE-inibitoric'e' un rischio aumentato di ipotensione ed insufficienza renale. La perdita di funzione renale puo' avere luogo anche solo con lievi alterazioni della creatinina sierica. In questi pazienti la terapia deve essere iniziata sotto la stessa sorveglianza medica con basse dosi, attenta titolazione e monitoraggio della funzione renale. Non vi e' esperienza clinica riguardante la somministrazione di enalapril maleato in pazienti con trapianto di rene recente. Raramente gli ACE-inibitori sono stati associati con una sindrome che inizia con ittero colestatico oepatite e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e (talvolta) decesso. Il meccanismo di tale sindrome non e' noto. In pazienti trattati con ACE-inibitori sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi,trombocitopenia ed anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e privi di complicazioni, la neutropenia si verifica raramente. L'enala pril deve essere utilizzato con estrema cautela in pazienti con patologie del collageno a livello vascolare, terapia immunosoppressiva, trattamenti con allopurinolo o procainamide o una associazione di queste condizioni, specie se vi e' una preesistente compromissione della funzione renale. Edema angioneurotico del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe e' stato riportatoin pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'an giotensina, incluso enalapril. Questo puo' verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. In tali casi, enalapril deve essere prontamente sospeso e si deve istituire un appropriato monitoraggio. Pazienti con anamnesi di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori, possono essere maggiormente a rischio di angioedema durante il trattamento con un ACE-inibitore. Raramente, pazienti in terapia con ACE-inibitori hanno riportato reazioni anafilattoidi pericolose per la vita, durante desensibilizzazione con veleno di imenotteri. Queste reazioni sono state evitate interrompendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitori prima di ogni desensibilizzazione. Raramente, alcuni pazienti in terapia con ACE-inibitori, sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destran-solfato, hanno sviluppato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Tali reazioni sono state evitate con la temporanea interruzione della terapia con ACE-inibitori prima di ogni seduta di aferesi. Sono state riportate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (ad es. AN 69A(R)) e trattati allo stesso tempo con un ACE inibitore; considerare l'uso di un diverso tipo di membrana dialitica o una classe differentedi agenti antipertensivi. I pazienti diabetici trattati con antidiabe tici orali o insulina che iniziano la terapia con un ACE-inibitore devono essere avvisati di controllare attentamente se si verifica ipoglicemia, specie durante il primo mese di uso concomitante. E' stata riportata tosse, caratteristicamente non produttiva, persistente e che si risolve con la sospensione della terapia. Nei pazienti sottoposti ad interventi di alta chirurgia o durante anestesia con agenti che provocano ipotensione, l'enalapril blocca la formazione di angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina. In alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, incluso enalapril, sono stati osservati aumenti del potassio sierico. L'iperkaliemia puo' causare aritmie serie, talvolta fatali. Generalmente l'associazione di litio ed enalapril non e' raccomandata. La terapia con ACE-inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. L'enalapril sembra essere meno efficace nel diminuire la pressione arteriosa nei neri che nei non-neri, possibilmente a causa di una maggiore prevalenza di una condizione di bassa renina nella popolazione nera ipertesa. >>Idroclorotiazide. I tiazidici possono non essere i diuretici appropriati per il trattamento dei pazienti concompromissione renale e sono inefficaci a valori di clearance della c reatinina di 30 ml/min o meno. Usare con cautela in pazienti con funzione epatica compromessa o epatopatia progressiva, poiche' lievi alterazioni del bilancio idroelettrolitico possono precipitare un coma epatico. La terapia tiazidica puo' alterare la tolleranza al glucosio; puo', quindi, rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio degli agenti antidiabetici, compresa l'insulina. I tiazidici possono diminuire l'escrezione urinaria di calcio e causare aumenti lievi e intermittentidella calcemia. La terapia tiazidica deve essere sospesa prima che ve ngano effettuate le prove di funzionalita' paratiroidea. Aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi possono essere associati alla terapia diuretica con tiazidici. L'enalapril puo', tuttavia, indurre un aumento dell'acido urico nelle urine e di conseguenza attenuare l'effetto iperuricemico dell'idroclorotiazide. I tiazidici (inclusa l'idroclorotiazide) possono causare squilibri idroelettrolitici. L'idroclorotiazide contenuta in questo farmaco puo' dare un risultato positivo alle analisi dei test anti-doping. Nei pazienti che assumono tiazidici, si possono manifestare reazioni di ipersensibilita' in presenza o meno dianamnesi di allergia o asma bronchiale. Con l'uso dei tiazidici e' st ata riportata riacutizzazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico. Il medicinale contiene meno di 200 mg di lattosio per compressa.

Interazioni

L'effetto di deplezione potassica dei diuretici tiazidici viene usualmente attenuato dall'effetto dell'enalapril maleato. Enalapril maleato.Gli ACE-inibitori riducono la perdita di potassio indotta dai diureti ci. Diuretici risparmiatori di potassio: devono essere utilizzati con cautela e con un monitoraggio frequente del potassio sierico. Il precedente trattamento con alti dosaggi di diuretici puo' dare luogo a deplezione della volemia ed a rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con enalapril. Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti dall'interruzione dei diuretici, dall'aumento della volemia o dall'assunzione di sali o instaurando una terapia con enalapril a bassa dose. L'uso concomitante di questi farmaci puo' aumentare l'effetto ipotensivodi enalapril. L'uso concomitante con nitroglicerina ed altri nitrati od altri vasodilatatori puo' ridurre ulteriormente la pressione arteriosa. L'uso di enalapril con il litio non e' raccomandato, ma se l'associazione e' necessaria, si deve eseguire un attento monitoraggio dei livelli del litio sierico. L'uso concomitante di alcuni farmaci anestetici, antidepressivi triciclici ed antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' risultare in un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. L'effetto antiipertensivo di antagonisti dei recettori dell'AngiotensinaII, ACE-inibitori o diuretici puo' essere attenuato dai FANS inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. La somministrazione concomitante di FANS (inclusi i COX-2 inibitori) ed antagonisti dei recettori dell'Angiotensina II o ACE-inibitori ha un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico e puo' dare luogo a deterioramento della funzione renale. Raramente puo' verificarsi insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con compromissione della funzione renale; pertanto l'associazione deve essere somministrata con cautela nei pazienti con funzione compromessa. Reazioni nitritoidi (i cui sintomi includono arrossamento del volto, nausea, vomito e ipotensione) sono state riportate raramente in pazienti in terapia con sali d'oro per via iniettabile (aurotiomalato di sodio) con l'uso concomitante di ACE-inibitori, incluso l'enalapril. I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori. La somministrazione concomitante di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (insuline, farmaci ipoglicemizzanti orali) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. L'alcool aumenta l'effetto ipotensivo degli ACE-inibitori. L'enalapril puo' essere somministrato con sicurezza in concomitanza ad acido acetilsalicilico (a dosaggi cardiologici), trombolitici e betabloccanti. >>Idroclorotiazide. Alcool, barbiturici o narcotici: puo' verificarsi un potenziamento dell'ipotensione ortostatica. Farmaci antidiabetici (agenti orali e insulina): puo' rendersi necessario unaggiustamento del dosaggio del farmaco antidiabetico. Altri farmaci a ntipertensivi: possono verificarsi effetti additivi o potenziamento. Colestiramina e resine di colestipolo: l'assorbimento dell'idroclorotiazide viene compromesso dalla presenza di resine a scambio anionico. Dosi singole di colestiramina o di colestipolo si legano con l'idroclorotiazide e ne riducono l'assorbimento a livello del tratto gastrointestinale fino all'85% e al 43%, rispettivamente. Il farmaco deve essere somministrato un'ora prima dell'assunzione della resina. Farmaci che provocano un allungamento del tratto QT (es. chinidina, procainamide, amiodarone, sotalolo): aumento del rischio di torsioni di punta. Glicosidi digitalici: l'ipokaliemia puo' sensibilizzare od aumentare la risposta del cuore agli effetti tossici della digitale (es. aumento dell'irritabilita' ventricolare). Corticosteroidi, ACTH: possono intensificare la deplezione elettrolitica, in particolare l'ipopotassiemia. Amine pressorie (es. adrenalina): e' possibile una riduzione della risposta alle amine pressorie, ma non tale da precluderne la somministrazione. Agenti citostatici: i tiazidici possono ridurre l'escrezione renale dei farmaci citotossici e potenziarne gli effetti mielosoppressori. Miorilassanti, non depolarizzanti: e' possibile un potenziamento della responsivita' al miorilassante. Litio: l'uso concomitante non e' raccomandato. In alcuni pazienti, la somministrazione di un antinfiammatorio non steroideo inclusi gli inibitori della COX-2 puo' diminuire l'effetto diuretico, natriuretico e antipertensivo dei diuretici. Interazioni farmaco/esami di laboratorio: a causa dei loro effetti sul metabolismodel calcio, i tiazidi possono interferire con gli esami per la funzio ne paratiroidea.

Effetti indesiderati

Enalapril maleato-idroclorotiazide: gli effetti collaterali di piu' f requente rilevanza clinica sono stati capogiro e faticabilita', che ingenere rispondevano alla riduzione del dosaggio e raramente hanno res o necessaria l'interruzione della terapia. Altri effetti collaterali (1-2%) sono stati: cefalea, crampi muscolari, astenia, tosse, nausea, impotenza, effetti ortostatici inclusa l'ipotensione. Disturbi psichiatrici e patologie del sistema nervoso: insonnia, sonnolenza, parestesia, vertigini, nervosismo. Patologie cardiache e vascolari: sincope, ipotensione non ortostatica, palpitazioni, tachicardia, dolore toracico. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea. Patologie gastrointestinali: diarrea, vomito, dispepsia, dolore addominale, flatulenza, stipsi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: sindrome di Stevens-Johnson, rash, prurito, diaforesi. Altri: alterazione della funzione renale, insufficienza renale, diminuzione della libido, secchezza delle fauci, gotta, tinnito, artralgia. E' stato riportato un complesso sintomatologico che puo' includere febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positivita' per gli anticorpi antinucleo, VES elevata, eosinofilia e leucocitosi. Possono verificarsi rash, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche. Ipersensibilita'/edema angioneurotico: raramente e' stato riferito angioedema del volto, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o laringe. Esami diagnostici: raramente si sono verificate alterazioni dei parametri di laboratorio clinicamente importanti associate alla somministrazione del medicinale. Occasionalmente sono state osservate iperglicemia, iperuricemia e ipokaliemia. Sono stati osservatiincrementi dell'azotemia e della creatininemia ed elevazione degli en zimi epatici e/o della bilirubina serica. Questi sono di solito reversibili dopo la sospensione del prodotto. Si e' avuta iperpotassiemia. Sono state riferite diminuzioni dell'emoglobina e dell'ematocrito. Stima frequenze: molto comuni (>1/10), comuni (>1/100, <1/10), non comuni (>1/1.000, <1/100), rari (>1/10.000, <1/1.000), molto rari (<1/10.000), inclusi casi isolati. >>Enalapril maleato. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comuni: anemia (comprese anemia aplastica ed emolitica); rari: neutropenia, diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, depressione midollare, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comuni: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici e patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea, depressione; non comuni: confusione mentale, sonnolenza, insonnia, nervosismo, parestesie, vertigini; rari: alterazioni dell'attivita' onirica, disturbi del sonno. Patologie dell'occhio. Molto comuni: visione offuscata. Patologie cardiache e vascolari. Molto comuni: capogiro; comuni: ipotensione (inclusa l'ipotensione ortostatica), sincope, dolore toracico, disritmie, angina pectoris, tachicardia; non comuni: ipotensione ortostatica,palpitazioni, infarto del miocardio o accidente cerebrovascolare, pos sibilmente secondario ad ipotensione eccessiva in pazienti ad alto rischio; rari: fenomeno di Raynaud. Patologie endocrine. Molto rari: sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: tosse. Comuni: dispnea; non comuni: rinorrea, laringodinia e raucedine, broncospasmo/asma; rari: infiltrati polmonari, rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: nausea;comuni: diarrea, dolore addominale, disgeusia. Non comuni: ileo, panc reatite, vomito, dispepsia, stipsi, anoressia, irritazioni gastriche, secchezza delle fauci, ulcera peptica; rari: stomatite/ulcere aftose, glossite. Molto rari: angioedema intestinale. Patologie epatobiliari. Rari: insufficienza epatica, epatite-epatocellulare o colestatica, epatite inclusa necrosi, colestasi (compreso l'ittero). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: rash, ipersensibilita'/edema angioneurotico; sono stati segnalati edema angioneurotico del volto, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe. Non comuni: diaforesi, prurito, orticaria, alopecia; rari: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, pemfigo, eritroderma. E' stato riportato un complesso sintomatologico che puo' includere alcune o tutte le seguenti condizioni: febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positivita' per gli anticorpi antinucleo, VES elevata, eosinofilia e leucocitosi. Possono verificarsi rash, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche. Patologie renali e urinarie. Non comuni: disfunzione renale, insufficienza renale, proteinuria; rari: oliguria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: impotenza; rari: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Molto comuni: astenia; comuni : faticabilita'; non comuni: crampi muscolari, vampate, tinnito, malessere, febbre. Esami diagnostici. Comuni: iperkalemia, aumenti della creatinina sierica; non comuni: aumenti della uremia, iponatremia; rari:aumenti degli enzimi epatici, aumenti della bilirubinemia. >>Idroclor otiazide. Patologie del sistema emolinfopoietico: e' possibile che si verifichi trombocitopenia. In casi isolati: leucopenia, agranulocitosi, anemia, porpora, inibizione dell'attivita' del midollo osseo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: iperuricemia, iperglicemia, glicosuria o diminuzione della tolleranza ai glicidi; aumento del livellodei lipidi nel sangue in risposta a dosaggi elevati. Disturbi psichia trici e patologie del sistema nervoso: cefalea, agitazione. Patologie dell'occhio: xantopsia (visione gialla), visione offuscata transitoria. Patologie cardiache e vascolari: aritmie cardiache, ipotensione ortostatica, che puo' essere potenziata da alcool, barbiturici, ipnotici osedativi. Patologie gastrointestinali: sono state osservate perdita d ell'appetito, irritazione gastrica, moderata nausea, vomito, gastrospasmo, diarrea o possibile stitichezza, pancreatite. Patologie epatobiliari: raramente, colestasi intraepatica o ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: possono aversi alterazioni dermatologiche da ipersensibilita', quali porpora, fotosensibilizzazione, esantema, orticaria e, in casi rarissimi, angioite necrotizzante e sindrome di Stevens-Johnsons. Disturbi dell'equilibrio idrosalino: ipopotassiemia, iposodiemia, ipomagnesemia. In casi isolati: alcalosi ipocloremica, ipercalcemia. Varie: insufficienza renale, reazioni da idiosincrasia (edema polmonare); crampi muscolari, impotenza, astenia e raramente asma ereazioni anafilattoidi.

Gravidanza e allattamento

L'uso di ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo e il terzo. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' in seguito all'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia un piccolo aumento del rischio non puo' essere escluso. Per le pazienti che stanno pianificando unagravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi , con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AEC-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto, e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo e terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renalee del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori de vono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. C'e' limitata esperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi su animali sono insufficienti. Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d'azione l'uso di idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto placentaree puo' causare effetti fetali e neonatali come ittero, alterazioni de l bilancio elettrolitico e trombocitopenia. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell'edema gestazionale, l'ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia. Idroclorotiazide non deve essere usataper il trattamento dell'ipertensione in donne in gravidanza eccetto c he in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato. Limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno. Sebbene queste concentrazioni sembrano essereclinicamente irrilevanti, l'uso del farmaco in allattamento non e' ra ccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renalie perche' non c'e' abbastanza esperienza clinica. Nei neonati piu' gr andi, se ritenuto necessario per la madre, il medicinale puo' essere assunto durante l'allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di effetti avversi. Idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantita'. I diuretici tiazidici ad alte dosi provocano intensa diuresi che puo' inibire la produzione di latte. Potrebbe verificarsi ipersensibilita' ai farmaci sulfonamide-derivati, ipokaliemia e ittero nucleare. L'uso del prodotto durante l'allattamento al seno non e' raccomandato. Se il farmaco viene assunto durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli piu' bassi possibili. A causa del rischio potenziale di reazioni avverse serie nel lattante da parte di entrambi i componenti del farmaco, si deve decidere se interrompere l'allattamento o la terapia tenendo conto dell'importanza del trattamento per la madre.