Eliquis - 56cpr Riv 5mg

Dettagli:
Nome:Eliquis - 56cpr Riv 5mg
Codice Ministeriale:041225083
Principio attivo:Apixaban
Codice ATC:B01AF02
Fascia:A
Prezzo:103.17
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Bristol-myers Squibb Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ELIQUIS 5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Eliquis - 10cpr Riv 5mg
Eliquis - 20cpr Riv 5mg
Eliquis - 56cpr Riv 5mg
Eliquis - 60cpr Riv 5mg

Categoria farmacoterapeutica

Antitrombotici.

Principi attivi

Apixaban.

Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio anidro; cellulosa microcristallina (E460); croscarmellosa sodica; sodio laurilsolfato; magnesio stearato (E470b). Rivestimento: lattosio monoidrato; ipromellosa (E464); titanio biossido (E171); triacetina (E1518); ossido di ferro rosso (E172).

Indicazioni

Prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica nei pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare (NVAF) con uno o piu' fattori di rischio, quali un precedente ictus o attacco ischemico transitorio (TIA), eta' >= 75 anni, ipertensione, diabete mellito, insufficienza cardiaca sintomatica (Classe NYHA >= II).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; sanguinamento clinicamente significativo in atto; malattia epaticaassociata a coagulopatia ed a rischio di sanguinamento clinicamente r ilevante; lesioni o condizioni considerate fattori di rischio significativo per sanguinamento maggiore. Queste possono includere ulcera gastrointestinale in corso o recente, presenza di neoplasie maligne ad elevato rischio di sanguinamento, recente lesione cerebrale o spinale, recente intervento chirurgico a livello cerebrale, spinale od oftalmico,recente emorragia intracranica, varici esofagee accertate o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari o anomalie vascolari maggiori intraspinali o intracerebrali. Trattamento concomitante con qualsiasi altro agente anticoagulante come ad esempio eparina non frazionata (ENF), eparine a basso peso molecolare (enoxaparina, dalteparinaecc.), derivati dell'eparina (fondaparinux ecc.), anticoagulanti oral i (warfarin, rivaroxaban, dabigatran ecc.) fatta eccezione per l'eventualita' di un cambio di terapia a o da apixaban o quando l'ENF e' somministrata alle dosi necessarie per mantenere un catetere centrale venoso o arterioso aperto.

Posologia

La dose raccomandata e' 5 mg due volte al giorno per via orale. Riduzione della dose: la dose raccomandata e' 2,5 mg due volte al giorno pervia orale nei pazienti con NVAF ed almeno due delle seguenti caratter istiche: eta' >= 80 anni, peso corporeo <= 60 kg, o creatinina sierica>= 1,5 mg/dl (133 micromoli/l). La terapia deve essere continuata a l ungo termine. Dimenticanza di una dose: in caso di dimenticanza di unadose, il paziente deve prendere il farmaco immediatamente e quindi co ntinuare con l'assunzione due volte al giorno come in precedenza. Switching: il passaggio da una terapia con anticoagulanti parenterali ad apixaban, e vice versa, puo' essere effettuato nel momento in cui e' prevista la dose successiva. Passaggio da una terapia con antagonisti della vitamina K (AVK) al farmaco: interrompere warfarin o altra terapiacon AVK ed iniziare il farmaco quando il rapporto internazionale norm alizzato (INR) e' < 2,0. Passaggio dal farmaco ad una terapia con AVK:continuare la somministrazione del medicinale per almeno due giorni d opo aver iniziato la terapia con AVK. Dopo due giorni di cosomministrazione del prodotto e terapia con AVK effettuare un test INR prima della successiva dose programmata del farmaco. Continuare la cosomministrazione del medicinale e terapia AVK fino a quando il rapporto internazionale normalizzato (INR) e' >= 2,0. Insufficienza renale: poiche' non c'e' un'esperienza clinica in pazienti con clearance della creatinina < 15 ml/min, ne' in pazienti sottoposti a dialisi, apixaban non e' raccomandato in questi pazienti. Non e' necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata. Pazienti con creatinina sierica >= 1,5 mg/dl (133 micromoli/l) associata ad una eta' >= 80 anni o ad un peso corporeo <= 60 kg devono ricevere la dose piu' bassa di apixaban pari a 2,5 mg due volte al giorno. Anche ipazienti con criteri esclusivi di grave insufficienza renale (clearan ce della creatinina 15-29 ml/min) devono ricevere la dose piu' bassa di apixaban pari a 2,5 mg due volte al giorno. Insufficienza epatica: il medicinale e' controindicato in pazienti con malattia epatica associata a coagulopatia e a rischio clinicamente significativo di sanguinamento. Non e' raccomandato in pazienti con insufficienza epatica grave.Deve essere usato con cautela in pazienti con insufficienza epatica l ieve o moderata (Child Pugh A o B). Non e' necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata.I pazienti con enzimi epatici elevati (ALT/AST > 2 x ULN) o birilubin a totale >= 1,5 x ULN sono stati esclusi dagli studi clinici. Eliquis deve quindi essere usato con cautela in questa popolazione. Prima di iniziare il trattamento deve essere effettuato il test di funzionalita'epatica. Peso corporeo: non e' necessario alcun aggiustamento della d ose, a meno che non si rientri nei criteri per la riduzione della dose. Sesso: non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Anziani: non e' necessario alcun aggiustamento della dose, a meno che non si rientri nei criteri per la riduzione della dose. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del prodotto nei bambini e negli adolescentidi eta' inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dat i disponibili. Modo di somministrazione: uso orale. Il farmaco deve essere deglutito con acqua, con o senza cibo.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

I pazienti che assumono il farmaco devono essere tenuti sotto osservazione per eventuali segni di sanguinamento. Si raccomanda di usarlo concautela in condizioni di aumentato rischio di emorragia. Se si verifi ca un'emorragia grave, interrompere la somministrazione del farmaco. Benche' il trattamento con apixaban non richieda un monitoraggio di routine del livello di esposizione, il test Rotachrom anti-FXa potrebbe essere utile in circostanze eccezionali quando la conoscenza del livello di esposizione ad apixaban puo' aiutare a supportare decisioni cliniche, ad esempio, sovradosaggio e chirurgia d'urgenza. A causa dell'aumento del rischio di sanguinamento, il trattamento concomitante con qualsiasi altro anticoagulante e' controindicato. L'uso concomitante del farmaco con agenti antiaggreganti piastrinici aumenta il rischio di sanguinamento. Se i pazienti sono trattati in concomitanza con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), deve essere usata cautela. L'uso concomitante del medicinale, a seguito di intervento chirurgico, con altri inibitori dell'aggregazione piastrinica non e' raccomandato. Nei pazienti con fibrillazione atriale e condizioni che richiedono mono o doppia terapia antiaggregante, effettuare una attenta valutazione dei benefici potenziali rispetto ai potenziali rischi prima di associare tale terapia al farmaco. In uno studio clinico condotto su pazienti confibrillazione atriale, l'uso concomitante di ASA ha aumentato il risc hio di sanguinamento maggiore con apixaban dall'1,8% per anno al 3,4% per anno ed ha aumentato il rischio di sanguinamento con warfarin dal 2,7% per anno al 4,6% per anno. L'uso concomitante con doppia terapia antiaggregante in questo studio clinico era limitato (2,1%). In uno studio clinico su pazienti ad alto-rischio post sindrome coronarica acuta, caratterizzata da co-morbidita' multiple cardiache e non cardiache,che ricevevano ASA o la combinazione di ASA e clopidogrel, e' stato r iportato un aumento significativo del rischio di sanguinamento maggiore ISTH (Societa' Internazionale sulla Trombosi e l'Emostasi) per apixaban (5,13% per anno) rispetto al placebo (2,04% per anno). L'esperienza sull'uso di agenti trombolitici per il trattamento dell'ictus ischemico acuto in pazienti ai quali e' somministrato apixaban, e' molto limitata. Interrompere il farmaco almeno 48 ore prima di un intervento elettivo o di una procedura invasiva a rischio di sanguinamento moderatoo alto. Questo include gli interventi per i quali non puo' essere esc lusa una probabilita' di sanguinamento clinicamente rilevante o per i quali il rischio di sanguinamento non sarebbe accettabile. Interrompere il medicinale almeno 24 ore prima di un intervento elettivo o di unaprocedura invasiva a basso rischio di sanguinamento. Questo include g li interventi per i quali il rischio di sanguinamento atteso e' minimo, non critico per la sua localizzazione o facilmente controllabile. Sel'intervento o le procedure invasive non possono essere rimandate, de ve essere esercitata la dovuta cautela, tenendo in considerazione un aumentato rischio di sanguinamento. Questo rischio di sanguinamento deve essere soppesato con l'urgenza dell'intervento. Dopo la procedura invasiva o l'intervento chirurgico, apixaban deve essere riniziato il prima possibile a condizione che la situazione clinica lo permetta e chesi sia stabilita una adeguata emostasi. L'interruzione degli anticoag ulanti, incluso il farmaco, per sanguinamento in atto, intervento chirurgico elettivo, o procedure invasive espone i pazienti ad un'aumentato rischio di trombosi. Pause nella terapia devono essere evitate e se l'anticoagulazione con Eliquis deve essere temporaneamente interrotta per qualsiasi ragione, la terapia deve essere riniziata il prima possibile. Poiche' non c'e' esperienza clinica in pazienti con clearance della creatinina < 15 ml/min, ne' in pazienti sottoposti a dialisi, apixaban non e' raccomandato in questi pazienti. Non e' necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata. Pazienti con creatinina sierica >= 1,5 mg/dl (133 micromoli/l) associata ad una eta' >= 80 anni o ad un peso corporeo <= 60 kg devono ricevere la dose piu' bassa di apixaban pari a 2,5 mg due volte al giorno. Anche i pazienti con criteri esclusivi di grave insufficienza renale (clearance della creatinina 15-29 ml/min) devono ricevere la dose piu' bassa di apixaban pari a 2,5 mg due volte al giorno. La co-somministrazione del prodotto con ASA nei pazienti anziani deve essere usata con cautela a causa di un rischio potenzialmente piu' elevato di sanguinamento. Il medicinale e' controindicato in pazienti con malattiaepatica associata a coagulopatia e a rischio di sanguinamento clinica mente rilevante. Non e' raccomandato in pazienti con insufficienza epatica grave. Deve essere usato con cautela in pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata (Child Pugh A o B). I pazienti con enzimi epatici elevati ALT/AST > 2 x ULN o birilubina totale >= 1,5 x ULN sonostati esclusi dagli studi clinici. Il farmaco deve quindi essere usat o con cautela in questa popolazione. Prima di iniziare il trattamento effettuare il test di funzionalita' epatica. L'utilizzo del farmaco non e' raccomandato nei pazienti che ricevono terapia sistemica concomitante con dei potenti inibitori sia del CYP3A4 sia della P-gp, come antimicotici azolici ed inibitori delle proteasi dell'HIV (p. es. ritonavir). Questi medicinali possono aumentare l'esposizione ad apixaban di 2 volte o piu' in presenza di fattori addizionali che aumentano l'esposizione ad apixaban. L'uso concomitante del farmaco con dei potenti induttori sia del CYP3A4 sia della P-gp puo' portare a una riduzione di circa il 50% dell'esposizione all'apixaban. In uno studio clinico in pazienti con fibrillazione atriale, con la somministrazione concomitante di apixaban e forti induttori sia del CYP3A4 sia della P-gp sono stati osservati una diminuzione dell'efficacia ed un rischio di sanguinamento piu' elevato, rispetto a quando apixaban e' stato somministrato da solo. Potenti induttori sia del CYP3A4 sia della P-gp devono essere somministrati in concomitanza con cautela. Come previsto i test di coagulazione (es. PT, INR e aPTT), sono influenzati dal meccanismo d'azione di apixaban. Le modifiche osservate in questi test di coagulazione,alle dosi terapeutiche previste, sono minime e soggette ad un alto gr ado di variabilita'. Il farmaco contiene lattosio.

Interazioni

Inibitori del CYP3A4 e della P-gp: la cosomministrazione di apixaban edi ketoconazolo (400 mg una volta al giorno), ha indotto un aumento d i 2 volte dell'AUC media di apixaban e un aumento di 1,6 volte della Cmax media di apixaban. L'utilizzo del farmaco non e' raccomandato nei pazienti che ricevono terapia sistemica concomitante con dei potenti inibitori sia del CYP3A4 sia della P-gp, come antimicotici azolici ed inibitori delle proteasi dell'HIV. Ci si aspetta che i principi attiviche non sono considerati forti inibitori del CYP3A4 e della P-gp, aum entino le concentrazioni plasmatiche di apixaban in misura minore. Ad esempio, diltiazem (360 mg una volta al giorno), ha indotto un aumentodi 1,4 volte dell'AUC media di apixaban ed un aumento di 1,3 volte de lla C max. Naprossene (500 mg in dose singola), ha indotto un aumento di 1,5 e di 1,6 volte dell'AUC media e della C max media di apixaban, rispettivamente. Non sono necessari aggiustamenti della dose di apixaban, in caso di terapia concomitante con inibitori meno potenti del CYP3A4 e/o della P-gp. Induttori del CYP3A4 e della P-gp: la cosomministrazione di apixaban e rifampicina, ha indotto una diminuzione di circa il 54% e il 42% dell'AUC e della C max medie di apixaban, rispettivamente. Anche l'uso concomitante di apixaban e altri potenti induttori del CYP3A4 e della P-gp puo' portare a una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di apixaban. Non e' necessario un aggiustamento della dose di apixaban durante la terapia concomitante con questi agenti, tuttavia, i potenti induttori sia del CYP3A4 sia della P-gp devono essere co-somministrati con cautela. Anticoagulanti, inibitori dell'aggregazione piastrinica e FANS: a causa dell'aumento del rischio di sanguinamento, il trattamento concomitante con qualsiasi altro agente anticoagulante e' controindicato. A seguito della somministrazione di enoxaparina (40 mg in dose singola) in associazione ad apixaban (5 mg in dose singola) e' stato osservato un effetto additivo sull'attivita' anti-fattore Xa. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche o farmacodinamiche nei casi in cui apixaban e' stato somministrato in concomitanza con ASA ad una dose di 325 mg una volta al giorno. In studi clinici di Fase I, Apixaban somministrato in concomitanza con clopidogrel (75 mg una volta al giorno), o con l'associazione di clopidogrel 75 mg e ASA162 mg una volta al giorno, non ha mostrato un aumento rilevante del tempo di sanguinamento, o un'ulteriore inibizione dell'aggregazione piastrinica, rispetto alla somministrazione degli agenti antiaggreganti piastrinici senza apixaban. Gli aumenti nei test di coagulazione (PT, INR, e aPTT) sono stati in linea con gli effetti di apixaban da solo. Naprossene (500 mg), un inibitore della P-gp, ha indotto un aumento di 1,5 e di 1,6 volte dell'AUC e della C max medie di apixaban, rispettivamente. Un corrispondente aumento dei risultati dei test di coagulazione e' stato osservato per apixaban. Non sono state osservate modifiche dell'effetto di naprossene sull'aggregazione piastrinica indottadall'acido arachidonico, e non e' stato osservato un prolungamento cl inicamente rilevante del tempo di sanguinamento a seguito della somministrazione concomitante di apixaban e naprossene. Nonostante questi risultati, possono esserci individui con una risposta farmacodinamica piu' pronunciata quando agenti antiaggreganti piastrinici sono co-somministrati con apixaban. Il farmaco deve essere usato con cautela se somministrato in concomitanza con i FANS (compreso l'acido acetilsalicilico), perche' questi medicinali tipicamente aumentano il rischio di sanguinamento. In uno studio clinico, in pazienti con sindrome coronarica acuta, con la tripla combinazione di apixaban, ASA e clopidogrel, e' stato riportato un aumento significativo del rischio di sanguinamento. In una terapia concomitante con il medicinale, non sono raccomandati gli agenti associati a rischio di sanguinamento grave, quali: agenti trombolitici, gli antagonisti del recettore GP IIb/IIIa, le tienopiridine (es. clopidogrel), dipiridamolo, dextrano e sulfinpirazone. Quando apixaban e' stato somministrato in concomitanza con atenololo o famotidina, non sono state osservate interazioni farmacocinetiche o farmacodinamiche clinicamente significative. La cosomministrazione di apixaban 10 mg con atenololo 100 mg non ha avuto un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di apixaban. Dopo somministrazione concomitante dei due medicinali, l'AUC e la C max medie di apixaban erano piu' basse del 15% e del 18% rispetto a quando somministrato da solo. La somministrazione di apixaban 10 mg con famotidina 40 mg non ha avuto effetto sull'AUC o la C max di apixaban. Effetto di apixaban su altri medicinali: gli studi in vitro su apixaban non hanno mostrato effetti inibitori sull'attivita' di CYP1A2, CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2D6 o CYP3A4 (IC50 > 45 mcM) e hanno evidenziato un debole effetto inibitorio sull'attivita' di CYP2C19 (IC50 > 20 mcM) a concentrazioni significativamente superiori alle concentrazioni di picco plasmatico osservate nei pazienti. Apixaban non ha provocato induzione di CYP1A2, CYP2B6, CYP3A4/5 a una concentrazione fino a 20 mcM. Pertanto, non si ritiene che apixaban possa alterare la clearance metabolica dei farmaci somministrati in concomitanza che siano metabolizzati da questi enzimi. Apixaban non e' un inibitore significativo della P-gp. In studi condotti su soggetti sani, come descritto qui di seguito, apixaban non ha alterato significativamente la farmacocinetica di digossina, naprossene oatenololo. Digossina: la cosomministrazione di apixaban (20 mg una vo lta al giorno) e digossina (0,25 mg una volta al giorno), un substratodella P-gp, non ha avuto effetti sull'AUC o la C max della digossina. Pertanto, apixaban non inibisce il trasporto del substrato mediato da lla P-gp. Naprossene: la cosomministrazione di una dose singola di apixaban (10 mg) e naprossene (500 mg), un FANS usato comunemente, non haavuto alcun effetto sull'AUC o la C max del naprossene. Atenololo: la cosomministrazione di una dose singola di apixaban (10 mg) e atenolol o (100 mg), un comune betabloccante, non ha alterato la farmacocinetica dell'atenololo. Carbone attivo: la somministrazione di carbone attivo riduce l'esposizione ad apixaban.

Effetti indesiderati

Nel corso dei due studi di fase III, il 24,4% (studio apixaban vs warfarin) ed il 9,6% (studio apixaban vs aspirina) dei pazienti trattati con apixaban (5 mg o 2,5 mg) due volte al giorno hanno manifestato reazioni avverse. Le reazioni avverse comuni con apixaban sono state: epistassi, contusione, ematuria, ematoma, emorragia degli occhi ed emorragia gastrointestinale. L'incidenza complessiva delle reazioni avverse correlate al sanguinamento con apixaban e' stata del 24,3% nello studioapixaban vs warfarin e del 9,6% nello studio apixaban vs aspirina. Ne llo studio apixaban vs warfarin l'incidenza di sanguinamento maggiore gastrointestinale ISTH (incluso sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore, inferiore e rettale) con apixaban e' stato dello 0,76%/anno. L'incidenza di sanguinamento maggiore intraoculare ISTH con apixaban e' stato dello 0,18%/anno. Di seguito vengono mostrate le reazioni avverse classificate secondo la classificazione per Sistemi e Organi e per frequenza utilizzando le seguenti convenzioni: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non note. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita' (inclusi arrossamento cutaneo, reazione anafilattica ed edema allergico). Disturbi del sistema nervoso. Non comune: emorragia cerebrale, altre emorragie intracraniche o intraspinali (inclusi ematoma subdurale, emorragia subaracnoidea ed ematoma spinale). Patologie dell'occhio. Comune: emorragia degli occhi (compresa emorragia congiuntivale). Patologie vascolari. Comune: altra emorragia, ematoma; non comune: emorragia intraddominale. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: epistassi; raro: emorragia del tratto respiratorio (incluse emorragia polmonare alveolare, emorragia laringea e faringea). Patologie gastrointestinali. Comune: emorragia gastrointestinale (comprese ematemesi e melena), emorragia rettale, sanguinamento gengivale; non comune: emorragia emorroidale, ematochezia, emorragia della bocca; raro: emorragia retroperitoneale. Patologie renali e urinarie. Comune: ematuria. Disturbi del sistema riproduttivo e del seno. Non comune: emorragia vaginale anormale, emorragia urogenitale. Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione. Non comune: sanguinamento del sito di somministrazione. Indagini. Non comune: sangue occulto positivo. Traumatismo, avvelenamento, complicazioni procedurali. Comune: contusione; non comune:emorragia traumatica, emorragia post procedurale, emorragia del sito di incisione. Come con tutti gli anticoagulanti, l'uso del medicinale puo' essere associato a un maggior rischio di sanguinamento occulto o manifesto in tessuti o organi, che puo' portare ad anemia post-emorragica. I segni, i sintomi e la gravita' potranno variare in base al sitoe al grado o all'entita' del sanguinamento.

Gravidanza e allattamento

Non ci sono dati sull'uso di apixaban nelle donne in gravidanza. Daglistudi condotti su animali non si evincono effetti nocivi diretti o in diretti in riferimento alla tossicita' riproduttiva. Apixaban non e' raccomandato durante la gravidanza. Non e' noto se apixaban o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. I dati ricavati dagli studi su animali hanno mostrato l'escrezione di apixaban nel latte materno. Nel latte di ratto e' stato riscontrato un rapporto elevato tra latte e plasma materno (C max circa 8, AUC circa 30), probabilmente dovuto al trasporto attivo nel latte. Il rischio per i neonati ed i lattanti non puo' essere escluso. Si deve decidere se interrompere l'allattamento al seno o interrompere/astenersi dalla terapia con apixaban. Gli studi condotti sugli animali che hanno ricevuto dosi di apixaban non hanno mostrato effetti sulla fertilita'.