Efient - 28cpr Riv 10mg

Dettagli:
Nome:Efient - 28cpr Riv 10mg
Codice Ministeriale:039055090
Principio attivo:Prasugrel Cloridrato
Codice ATC:B01AC22
Fascia:A
Prezzo:72.15
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Daiichi Sankyo Italia Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:24 mesi

Denominazione

EFIENT 10 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Efient - 28cpr Riv 10mg

Categoria farmacoterapeutica

Antitrombotici.

Principi attivi

Prasugrel (come cloridrato).

Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; mannitolo (E421); croscaramellosa sodica; ipromellosa (E464); magnesio stearato. Rivestimento: lattosio monoidrato; ipromellosa (E464); biossido di titanio (E171); triacetina (E1518); ferro ossido rosso (E172); ferro ossido giallo (E172); talco.

Indicazioni

Il farmaco, somministrato in associazione con acido acetilsalicilico (ASA), e' indicato per la prevenzione di eventi di origine aterotrombotica in pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS) (cioe' angina instabile, infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST [UA/NSTEMI] o infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST [STEMI]) sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) primario o ritardato.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; sanguinamento patologico in atto; storia clinica di ictus o di attacco ischemico transitorio (TIA); disfunzione epatica grave (classe Child-Pugh C).

Posologia

Adulti: il prodotto deve essere iniziato con una singola dose di carico di 60 mg e quindi continuato con 10 mg una volta al giorno. I pazienti che assumono il medicinale devono assumere anche acido acetilsalicilico (ASA) 75 mg - 325 mg al giorno. In pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS) sottoposti a intervento coronarico percutaneo, l'interruzione anticipata di qualsiasi farmaco antiaggregante piastrinico, incluso il farmaco, potrebbe portare a un aumentato rischio di trombosi, infarto miocardico o morte dovuta alla situazione patologica di base del paziente. Si raccomanda un trattamento di durata fino a 12 mesi, a meno che l'interruzione del trattamento con il medicinale sia clinicamente indicata. Pazienti di eta' > 75 anni: l'impiego del medicinale inpazienti di eta' > 75 anni non e' generalmente raccomandato. Se, dopo attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio individuale da par te del medico che prescrive la terapia, il trattamento con il farmaco viene ritenuto necessario in pazienti nella fascia di eta' > 75 anni, allora dopo la dose di carico di 60 mg si dovra' prescrivere una dose di mantenimento ridotta pari a 5 mg. I pazienti di eta' > 75 anni hanno una maggiore sensibilita' al sanguinamento e una maggiore esposizione al metabolita attivo di prasugrel. I dati a sostegno della dose di 5mg si basano solamente su analisi farmacodinamiche/farmacocinetiche e attualmente non esistono dati clinici sulla sicurezza di questa dose nei pazienti della fascia di eta' > 75 anni. Pazienti con peso corporeo <60 kg: il medicinale deve essere somministrato con una singola dosedi carico di 60 mg seguita da una dose di 5 mg una volta al giorno. U na dose di mantenimento di 10 mg non e' raccomandata. Cio' e' dovuto ad un aumento dell'esposizione al metabolita attivo di prasugrel, e ad un aumento del rischio di sanguinamento nei pazienti con peso <60 kg che assumono una dose di 10 mg una volta al giorno in confronto a pazienti di peso >60 kg. L'efficacia e la sicurezza della dose da 5 mg non sono state stimate in prospettiva. Disfunzione renale: non e' necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti con disfunzione renale, inclusi i pazienti con insufficienza renale terminale. Esiste una limitata esperienza terapeutica in pazienti con disfunzione renale. Disfunzione epatica: non e' necessario alcun aggiustamento della dose neisoggetti con disfunzione epatica da lieve a moderata (classe Child-Pu gh A e B). Esiste una limitata esperienza terapeutica in pazienti con disfunzione insufficienza epatica lieve e moderata. Bambini e adolescenti: l'uso del medicinale non e' raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni di eta' a causa della mancanza di dati sulla sicurezza ed efficacia. Modo di somministrazione: per uso orale. Il farmaco puo' essere somministrato indipendentemente dall'assunzione di cibo. La somministrazione della dose di carico di 60 mg di prasugrel a digiuno puo' determinare un esordio piu' rapido dell'azione del medicinale. Non schiacciare o rompere la compressa.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'aria e dall'umidita'.

Avvertenze

Rischio di sanguinamento: nello studio clinico di fase 3 i criteri chiave di esclusione comprendevano un aumentato rischio di sanguinamento;anemia; piastrinopenia; una storia di reperti indicativi di patologia intracranica. Pazienti con sindromi coronariche acute sottoposti a in tervento coronarico percutaneo trattati con il medicinale e ASA hanno mostrato un aumentato rischio di sanguinamento maggiore e minore in accordo al sistema di classificazione TIMI. Percio', l'uso del medicinale in pazienti con aumentato rischio di sanguinamento deve essere presoin considerazione solo quando i benefici in termini di prevenzione di eventi ischemici sono considerati essere superiori al rischio di sang uinamenti gravi. Questa precauzione si applica specialmente a pazienti: di eta' >75 anni; con una propensione al sanguinamento (ad es. per un trauma recente, intervento chirurgico recente, per un sanguinamento gastrointestinale recente o ricorrente, o per patologia di ulcera peptica in atto); con peso corporeo <60 kg. In questi pazienti la dose di mantenimento di 10 mg non e' raccomandata. Deve essere somministrata una dose di mantenimento di 5 mg; in trattamento concomitante con medicinali che possono aumentare il rischio di sanguinamento, inclusi anticoagulanti orali, clopidogrel, farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), e fibrinolitici. Per pazienti con sanguinamento in atto per cui e' necessario invertire gli effetti farmacologici del medicinale puo' essere appropriata la trasfusione di piastrine. La somministrazione del farmaco in pazienti di eta' >75 anni non e' generalmente raccomandata e deve essere effettuata con cautela solo dopo che un'attenta valutazione individuale del rapporto beneficio/rischio da parte del medicoche lo prescrive indichi che i benefici in termini di prevenzione di eventi ischemici sono superiori al rischio di sanguinamenti gravi. Nello studio clinico di fase 3 questi pazienti risultavano essere ad un maggiore rischio di sanguinamento, incluso sanguinamento mortale, in confronto a pazienti di eta' < 75 anni. Se necessaria, deve essere usatauna dose di mantenimento piu' bassa, di 5 mg; la dose di mantenimento di 10 mg non e' raccomandata. L'esperienza terapeutica con prasugrel e' limitata nei pazienti con disfunzione renale (inclusi i pazienti con insufficienza renale terminale (end stage renal disease - ESRD)) e nei pazienti con disfunzione epatica di grado moderato. Questi pazientipossono avere un aumentato rischio di sanguinamento. Percio', prasugr el deve essere usato con cautela in questi pazienti. I pazienti devonoessere avvertiti che quando assumono prasugrel (in associazione con A SA) fermare un sanguinamento potrebbe richiedere piu' tempo del solito. Intervento chirurgico: prima di essere sottoposti ad eventuale intervento chirurgico e prima di assumere un nuovo medicinale i pazienti devono avvisare i medici e i dentisti che stanno assumendo prasugrel. Seun paziente deve sottoporsi ad intervento chirurgico elettivo e non s i ritiene opportuna la presenza di un effetto antipiastrinico, il farmaco deve essere sospeso almeno 7 giorni prima dell'intervento. Un'aumentata (di 3 volte) frequenza e gravita' del sanguinamento puo' verificarsi in pazienti sottoposti a intervento CABG entro 7 giorni dall'interruzione di prasugrel. I benefici e i rischi di prasugrel devono essere attentamente valutati in quei pazienti la cui anatomia coronarica non e' stata definita ed e' possibile un intervento di CABG urgente. Ipersensibilita' comprendente angioedema: reazioni di ipersensibilita' fra cui angioedema sono state riportate in pazienti in terapia con prasugrel, compresi pazienti con storia clinica di reazioni di ipersensibilita' al clopidogrel. Si consiglia il monitoraggio dei segni di ipersensibilita' in pazienti con storia nota di allergia alle tienopiridine. Porpora Trombotica Trombocitopenica (PTT): PTT e' stata riportata con l'uso di prasugrel. La PTT e' una condizione grave che richiede un trattamento immediato. Questo medicinale contiene lattosio.

Interazioni

Warfarin: la co-somministrazione del farmaco e derivati cumarinici diversi dal warfarin non e' stata studiata. A causa della possibilita' di un aumentato rischio di sanguinamento, deve essere posta cautela nella co-somministrazione di warfarin (o di altri derivati cumarinici) edi prasugrel. Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS): la co-s omministrazione di FANS per uso cronico non e' stata studiata. A causa della possibilita' di un aumentato rischio di sanguinamento, la co-somministrazione di FANS per uso cronico (inclusi gli inibitori della COX-2) e il farmaco deve essere effettuata con cautela. Il medicinale puo' essere somministrato in associazione con medicinali metabolizzatidagli enzimi del citocromo P450 (incluse le statine), o a medicinali che sono induttori o inibitori degli enzimi del citocromo P450. Il medicinale puo' anche essere somministrato in associazione con ASA, eparina, digossina, e medicinali che innalzano il pH gastrico, inclusi gli inibitori di pompa protonica e gli H2 bloccanti. Sebbene non sia statooggetto di specifici studi di interazione, il farmaco e' stato sommin istrato nello studio clinico di fase 3 in associazione con eparina a basso peso molecolare, bivalirudina, e inibitori di GP IIb/IIIa (non sono disponibili informazioni relativamente al tipo di inibitore della GP IIb/IIIa utilizzato) senza evidenza di interazioni avverse clinicamente significative. >>Effetti di altri medicinali sul farmaco. Acido acetilsalicilico: il medicinale deve essere somministrato in associazione con ASA. Sebbene sia possibile un'interazione farmacodinamica con ASA con conseguente aumento del rischio di sanguinamento, la dimostrazione dell'efficacia e sicurezza di prasugrel proviene da pazienti trattati in associazione con ASA. Eparina: una singola dose endovenosa in bolo di eparina non frazionata (100 U/kg) non ha alterato significativamente l'inibizione dell'aggregazione piastrinica mediata da prasugrel. Ugualmente, prasugrel non ha alterato significativamente l'effetto dell'eparina sui parametri della coagulazione. Pertanto, entrambi i medicinali possono essere somministrati in associazione. Un aumentato rischio di sanguinamento e' possibile quando il medicinale e' somministratoin associazione con eparina. Statine: l'atorvastatina (80 mg al giorn o) non ha alterato l'attivita' farmacodinamica di prasugrel ne' la suainibizione dell'aggregazione piastrinica. Pertanto non si ritiene che le statine substrato del CYP3A abbiano un effetto sulla farmacocineti ca di prasugrel o sulla sua inibizione dell'aggregazione piastrinica .Medicinali che innalzano il pH gastrico: la co- somministrazione gio rnaliera di ranitidina (un bloccante H2) o del lansoprazolo (un inibitore di pompa protonica) non hanno modificato l'AUC e il Tmax del metabolita attivo di prasugrel, ma hanno diminuito la Cmax del 14% e del 29%, rispettivamente. Nello studio clinico di fase 3, il medicinale e' stato somministrato indipendentemente dalla co-somministrazione di un inibitore di pompa protonica o di un bloccante H2. La somministrazionedella dose di carico di 60 mg di prasugrel senza l'uso concomitante d i inibitori di pompa protonica puo' determinare un esordio piu' rapidodell'azione del farmaco. Inibitori del CYP3A: chetoconazolo (400 mg a l giorno), un potente e selettivo inibitore del CYP3A4 e del CYP3A5, non ha modificato l'inibizione dell'aggregazione piastrinica mediata daprasugrel o l'AUC e la Tmax del metabolita attivo di prasugrel, ma ha ridotto la Cmax dal 34% al 46%. Pertanto, gli inibitori del CYP3A qua li antifungini azolici, inibitori dell'HIV proteasi, claritromicina, telitromicina, verapamil, diltiazem, indinavir, ciprofloxacina, e succodi pompelmo non sono attesi avere un effetto significativo sulla farm acocinetica del metabolita attivo. Induttori dei citocromo P450: rifampicina (600 mg al giorno), un potente induttore del CYP3A e del CYP2B6, nonche' induttore del CYP2C9, CYP2C 19, e CYP2C8, non ha alterato significativamente la farmacocinetica del prasugrel. Percio', gli induttori conosciuti del CYP3A quali rifampicina, carbamazepina, e altri induttori dei citocromi P450 non sono attesi avere un effetto significativo sulla farmacocinetica del metabolita attivo. >>Effetti del farmaco su altri medicinali. Digossina: prasugrel non ha effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica della digossina. Medicinali metabolizzati dal CYP2C9: prasugrel non ha inibito il CYP2C9, poiche' non hainfluenzato la farmacocinetica del warfarin-S. A causa di un potenzia le aumento di rischio di sanguinamento, deve essere posta cautela nel somministrare warfarin e farmaco in associazione. Medicinali metabolizzati dal CYP2B6: prasugrel e' un debole inbitore del CYP2B6. In soggetti sani, prasugrel ha ridotto del 23% l'esposizione all'idrossibupropione, un metabolita del bupropione CYP2B6-mediato. E' probabile che questo effetto costituisca un elemento di preoccupazione clinica solo quando prasugrel e' somministrato in associazione con medicinali per i quali il CYP2B6 e' l'unica via metabolica e che hanno una limitata finestra terapeutica (ad es. la ciclofosfamide, l'efavirenz).

Effetti indesiderati

La sicurezza in pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a intervento coronarico percutaneo sono stati valutati in uno studio clinico controllato verso clopidogrel (TRITON) nel quale 6.741 pazienti sono stati trattati con prasugrel per una mediana di 14,5 mesi. Il sanguinamento e' stato, per entrambi i medicinali, la piu' comune reazione avversa che ha portato ad interruzione del trattamento con il medicinale di studio. >>Sanguinamento. Sanguinamento non correlato a interventodi bypass coronarico (CABG): l'incidenza di sanguinamenti maggiori (s econdo le definizioni TIMI) non correlati a intervento di bypass coronarico (CABG), inclusi quelli a rischio di morte e quelli mortali, cosi' come quella di sanguinamenti minori (secondo le definizioni TIMI), e' stata statisticamente significativamente piu' alta nei soggetti trattati con prasugrel in confronto ai soggetti trattati con clopidogrel sia nella popolazione UA/NSTEMI che nell'intera popolazione di ACS. None' stata osservata alcuna differenza significativa nella popolazione STEMI. La sede piu' comune di sanguinamento spontaneo e' stata il tratto gastrointestinale; la sede piu' comune di sanguinamento indotto e' stata la sede di accesso arterioso. In pazienti con peso >=60 kg ed eta' <75 anni, le percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) sono state il 3,6% per prasugrel e il 2,8% per clopidogrel. Sanguinamento correlato aintervento di bypass coronarico (CABG): nello studio clinico di fase 3, 437 pazienti sono stati sottoposti a intervento di bypass coronarico (CABG). Di questi pazienti, la percentuale di sanguinamento maggioreo minore (TIMI) correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) e' stata il 14,1% per il gruppo di prasugrel e il 4,5% per il gruppo del clopidogrel. Il rischio piu' alto per episodi di sanguinamento in sog getti trattati con prasugrel e' perdurato fino a 7 giorni dalla dose piu' recente del medicinale di studio. Per i pazienti che hanno ricevuto la loro tienopiridina entro 3 giorni prima dell'intervento di bypasscoronarico (CABG), le percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) sono state il 26,7% (12 di 45 pazienti) nel gruppo del prasugrel, in confronto al 5,0% (3 di 60 pazienti) nel gruppo del clopidogrel.Per i pazienti che hanno ricevuto la loro ultima dose di tienopiridin a entro da 4 a 7 giorni prima dell'intervento di bypass coronarico (CABG), le frequenze si sono ridotte all' 11,3% (9 di 80 pazienti) nel gruppo del prasugrel e al 3,4% (3 di 89 pazienti) nel gruppo del clopidogrel. Oltre 7 giorni dopo l'interruzione del medicinale, le percentuali osservate di sanguinamento correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) sono risultate simili tra i 2 gruppi di trattamento. Le reazioni avverse che seguono di tipo emorragico e non-emorragico nello studio TRITON, o da segnalazioni spontanee, classificate secondo frequenza e per sistemi e organi. La loro frequenza e' definita utilizzando leseguenti convenzioni: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/1 0); non comune (>= 1/1000, <= 1/100); raro (>= 1/10.000, <= 1/1.000); molto raro (<= 1/10.000); non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; raro: trombocitopenia; non nota: porpora trombotica trombocitopenica (PTT). Disturbi del sistema immunitario. non comune: ipersensibilita' comprendente angioedema. Patologie dell'occhio. Non comune: emorragia oculare. Patologie vascolari. Comune: ematoma. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: epistassi; non comune: emottisi. Patologie gastrointestinali. Comune: emorragia gastrointestinale; non comune: emorragia retroperitoneale, emorragia rettale, ematochezia, sanguinamento gengivale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, ecchimosi. Patologie renali e urinarie. Comune: ematuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: ematoma nella sede di iniezione vascolare, emorragia in corrispondenza della sede di iniezione. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: contusione; non comune: emorragia post- procedurale; raro: ematoma sottocutaneo.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati effettuati studi clinici su donne in stato di gravidanza o durante il periodo di allattamento al seno. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. Poiche' gli studi sulla attivita' riproduttiva condotti su animali non sono sempre predittivi degli effetti sull'uomo, il medicinale deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto. Non e' noto se prasugrel viene eliminato nel latte materno. Studi condotti su animali hanno evidenziato l'eliminazione di prasugrel nel latte materno. L'uso di prasugrel durante l'allattamento al seno non e' raccomandato. Prasugrel non ha avuto effetti sulla fertilita' maschilee femminile dei ratti esposti a dosi orali fino a 240 volte la dose g iornaliera di mantenimento raccomandata per l'uomo (valutata in mg/m^2).