Doxazosin Actavis - 20cpr 4mg
Dettagli:
Nome:Doxazosin Actavis - 20cpr 4mgCodice Ministeriale:038157020
Principio attivo:Doxazosina Mesilato
Codice ATC:C02CA04
Fascia:A
Prezzo:6.48
Rimborso:6.48
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Actavis Italy Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +30 gradi
Scadenza:60 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Antiipertensivi.
Principi attivi
Doxazosin mesilato 4,85 mg equivalente a 4 mg di doxazosin.
Eccipienti
Cellulosa microcristallina, lattosio anidro, sodio amido glicolato (tipo A), magnesio stearato, sodio laurilsolfato e silice colloidale anidra.
Indicazioni
Ipertensione essenziale. Trattamento dei sintomi clinici dell'iperplasia prostatica benigna (IPB).
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al doxazosin, ad altri derivati chinazolinici (es. prazosina e terazosina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. I pazienti con iperplasia prostatica benigna (IPB) e ipotensione oppure ipotensione ortostatica nell'anamnesi non devono usare il doxazosin. Pazienti affetti da iperplasia prostatica benigna e contemporanea congestione delle vie urinarie superiori, infezione cronica del tratto urinario o calcoli alla vescica non devono essere trattati con doxazosin. Si deve prendere in considerazione l'opportunita' di iniziare il trattamento con una bassa dose di inibitore della fosfodiesterasi di tipo 5.
Posologia
Le compresse devono essere somministrate una volta al giorno con una sufficiente quantita' di acqua. >>Ipertensione: da 1 a 8 mg/die. La dose massima raccomandata corrisponde a 16 mg/die. La dose iniziale e' 1 mg prima di coricarsi e deve essere somministrata per 1-2 settimane. Dopo questo periodo, la dose puo' essere aumentata a 2 mg una volta al giorno per ulteriori 1-2 settimane. Se necessario la dose puo' essere ulteriormente incrementata in modo graduale e ad intervalli regolari fino a 4, 8 e 16 mg una volta al giorno a seconda della risposta del paziente. >>Iperplasia prostatica benigna: dal primo all'ottavo giorno, 1 x 1 compressa di farmaco da 1 mg (1 mg doxazosin) al giorno; dal nono al quattordicesimo giorno, 1 x 1 compressa di farmaco da 2 mg (2 mg doxazosin) al giorno. Questa dose puo' essere aumentata a 4 mg e quindi ulteriormente incrementata fino alla dose massima raccomandata di 8 mg a seconda dei parametri urodinamici e della sintomatologia dell'IPBdel paziente. L'intervallo di tempo raccomandato tra le modificazioni della dose va da 1 a 2 settimane. La dose giornaliera solitamente rac comandata e' di 2-4 mg. Il farmaco viene somministrato una volta al giorno. Se il trattamento con il doxazosin viene interrotto per parecchigiorni bisogna ristabilire la dose corretta. >>Pazienti anziani e paz ienti con compromissione della funzionalita' renale: non vi sono segnidi un aggravamento di una pre-esistente insufficienza renale dovuto a l doxazosin; pertanto si raccomanda in genere la dose abituale. A causa della possibile ipersensibilita' in alcuni di questi pazienti, potrebbe essere necessario usare particolare cautela all'inizio del trattamento. In considerazione dell'elevato legame del doxazosin alle proteine, esso non e' dializzabile. >>Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica: la dose dev'essere aumentata con particolare attenzione nei pazienti con funzione epatica alterata. Non vi e' alcuna esperienza clinica sull'impiego del farmaco in pazienti con grave disfunzione epatica. >>Uso pediatrico: non si raccomanda 'impiego del doxazosinnei bambini con meno di 12 anni non essendo disponibili dati di effic acia.
Conservazione
Conservare ad una temperatura inferiore a 30 gradi C.
Avvertenze
Nella fase iniziale della terapia oppure in fase di incremento della dose, il paziente deve essere monitorato (tra le altre cose anche per la pressione arteriosa) per minimizzare i potenziali effetti come un calo della pressione arteriosa o sincope quando cambia posizione. E' richiesta particolare cautela negli anziani, nei pazienti con compromissione epatica o renale, nei pazienti che stanno seguendo una dieta iposodica o che stanno assumendo diuretici. A questi pazienti deve essere consigliato di evitare le situazioni che potrebbero portare ad un infortunio dovuto a capogiri o debolezza durante la fase iniziale della terapia. A causa delle sue proprieta' vasodilatatrici, il doxazosin deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da una delle seguenti gravi condizioni cardiache: edema polmonare dovuto a stenosi aortica o mitrale insufficienza cardiaca con un elevato volume cardiaco al minutoinsufficienza cardiaca ventricolare destra dovuta ad embolia polmonar e o versamento pericardico insufficienza cardiaca ventricolare sinistra con bassa pressione di riempimento. In pazienti con grave cardiopatia ischemica, un abbassamento troppo repentino o marcato della pressione arteriosa puo' causare un peggioramento dei disturbi anginosi. E' necessaria prudenza anche nel caso in cui il doxazosin venga somministrato contemporaneamente ad altri farmaci che possono influenzare il metabolismo epatico. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questa specialita' medicinale. Usare prudentemente nei pazienti con neuropatia diabetica autonomica. L'uso concomitante degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 e il doxazosin puo' portare a ipotensione sintomatica in alcuni pazienti. Al fine di ridurre al minimo il rischio dello sviluppo di ipotensione posturale, il paziente deve essere stabilizzato attraverso una terapia con alfa-bloccanti prima di iniziare il trattamento con inibitori della 5-fosfodiesterasi. Si deve prendere in considerazione l'opportunita' di iniziare il trattamento con una dose bassa di inibitore della fosfodiesterasi di tipo 5. Usare con particolare attenzione nei pazienti con funzione epatica alterata. Poiche' non vi e' esperienza clinica nei pazienti con gravi disturbi della funzionalita' epatica, l'impiego di doxazosin in questi pazienti non e' raccomandato. Durante intervento di cataratta su alcuni pazienti in trattamento o precedentemente trattati con tamsulosina, e' stata osservata la "Sindrome dell'iride a bandiera". Sono state ricevute anche segnalazioni isolate in seguito all'uso dialtri alfa-1 bloccanti e non si puo' escludere la possibilita' di un effetto di classe. Poiche' l'IFIS puo' causare un aumento delle complicazioni procedurali durante un intervento di cataratta, il chirurgo deve essere informato del contemporaneo o precedente utilizzo di alfa-1 bloccanti prima che l'intervento abbia luogo.
Interazioni
Il doxazosin aumenta l'effetto ipotensivo di altri antiipertensivi. L'effetto ipotensivo puo' essere piu' intenso se il doxazosin viene usato contemporaneamente a farmaci vasodilatatori ed a nitrati. Relativamente ad altri antiipertensivi: gli antireumatici non steroidei possono ridurre l'effetto ipotensivo del doxazosin. I simpaticomimetici possono diminuire l'effetto ipotensivo del doxazosin; il doxazosin puo' inibire l'effetto di dopamina, efedrina, adrenalina, metaraminolo e fenilefrina sulla pressione arteriosa e gli effetti sui vasi sanguigni. L'uso concomitante di inibitori della 5-fosfodiesterasi (es. sildenafil, tadalafil, vardenafil) e il doxazosin puo' portare a ipotensione sintomatica in alcuni pazienti. Il doxazosin puo' influenzare l'attivita' della renina plasmatica e la secrezione dell'acido vanilil-mandelico nelle urine.
Effetti indesiderati
Per la maggior parte gli effetti indesiderati sembrano essere transitori o sono stati ben tollerati durante il trattamento prolungato. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Rari (<0,1%): leucopenia e trombocitopenia. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comuni (<1%): ipopotassiemia, gotta, sete; rari: ipoglicemia. >>Disturbi pasichiatrici. Comuni (>1%): eiaculazione ritardata, apatia, malessere; noncomuni: sogni ansiosi, amnesia, labilita' emotiva. >>Patologie del si stema nervoso. Comuni: crampi muscolari; non comuni: tremore, rigidita' muscolare; rari: depressione, agitazione, parestesia. >>Patologie dell'occhio. Comuni: disturbi dell'accomodazione; non comuni: lacrimazione anomala, fotofobia; rari: offuscamento della visione, congiuntivite. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: tinnito. >>Patologie cardiache. Comuni: edema, palpitazioni cardiache; non comuni: tachicardia, aritmia, infarto del miocardio, angina pectoris. >>Patologie vascolari. Comuni: vertigini, capogiri; non comuni: ipotensione ortostatica, ischemia periferica; rari: disturbi cerebrovascolari. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: dispnea, congestione nasale; non comuni: epistassi, tosse, mal di gola, broncospasmo; rari: edema della laringe. >>Patologie gastrointestinali. Comuni: stipsi, dispepsia; non comuni: anoressia, aumento dell'appetito; rari: mal di stomaco, diarrea, vomito. >>Patologie epatobiliari. Rari: ittero, aumento degli enzimi epatici, epatite. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni; alopecia; rari: eruzione cutanea, porpora, prurito, sudorazione. >>Patologie dell'apparato muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: dolore muscoloscheletrico, rigonfiamento/dolore alle articolazioni, debolezza muscolare. >>Patologie renali e urinarie. Comuni: frequente necessita' di urinare, aumentata produzione di urina; non comuni: incontinenza, disturbi durante la minzione, disuria. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Rari: impotenza, priapismo. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: affaticamento, nausea,debolezza, cefalea, dolore toracico, sonnolenza; non comuni: edema ge neralizzato del viso, sincope, arrossamento del viso, brividi, febbre,pallore, gusto alterato; rari: diminuzione della temperatura corporea negli anziani, alterazione del senso del gusto. In alcuni casi e' pos sibile un aumento dei livelli di azoto e creatinina nel sangue, diminuzione degli eritrociti. All'inizio del trattamento e' possibile l'insorgenza di ipotensione ortostatica e, in rari casi, di sincope, specialmente con dosi elevate. Cio' puo' accadere anche se il trattamento viene ripreso dopo una breve interruzione.
Gravidanza e allattamento
Non sono stati osservati effetti teratogeni negli esperimenti sugli animali. La sicurezza del doxazosin durante la gravidanza non e' stata stabilita poiche' non sono stati condotti studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza. Questo farmaco deve essere pertanto impiegato solo se secondo il parere del medico i benefici previsti superano i rischi potenziali. Gli studi su animali hanno dimostrato che il doxazosin si accumula nel latte materno. Per questa ragione il doxazosin non deve essere somministrata durante l'allattamento.