Donepezil Sand - 28cpr Riv 10mg

Dettagli:
Nome:Donepezil Sand - 28cpr Riv 10mg
Codice Ministeriale:039145192
Principio attivo:Donepezil Cloridrato
Codice ATC:N06DA02
Fascia:A
Prezzo:18
Rimborso:18
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

DONEPEZIL SANDOZ

Formulazioni

Donepezil Sand - 28cpr Riv 5mg
Donepezil Sand - 28cpr Riv 10mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci anti-demenzia.

Principi attivi

Donepezil cloridrato.

Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; lattosio monoidrato; amido di mais; magnesio stearato. Rivestimento della compressa <5 mg>: polivinil-alcool; talco; titanio diossido (E 171); macrogol 3350; lecitina di soia; <10 mg>: polivinil alcool; talco; titanio diossido (E 171); macrogol 3350; lecitina di soia; ossido di ferro giallo (E 172).

Indicazioni

Trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer di grado da lieve amoderato.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ai derivati della piperidina, alla soia, alle arachidi o a uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Adulti/Anziani: il trattamento deve iniziare al dosaggio di 5 mg/die (in mono-somministrazione giornaliera). La compressa rivestita con filmdeve essere assunta per via orale alla sera, appena prima di coricars i. Il dosaggio di 5 mg/die deve essere mantenuto per almeno un mese, allo scopo di poter valutare le prime risposte cliniche al trattamento e di consentire il raggiungimento delle concentrazioni allo steady state di donepezil cloridrato. Dopo la valutazione clinica del trattamento di un mese al dosaggio di 5 mg/die, la dose puo' essere aumentata a 10 mg/die (in mono-somministrazione giornaliera). La massima dose giornaliera raccomandata e' di 10 mg. Dosaggi superiori a 10 mg/die non sono stati ancora studiati nel corso di studi clinici. Il trattamento deve essere avviato e supervisionato da un medico esperto nella diagnosie nel trattamento della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere effettuata in conformita' alle linee guida accettate (per esempio DSM IV, ICD 10). La terapia con donepezil puo' essere avviata solo se e' disponibile una persona che assista il paziente e che controlli regolarmente l'assunzione del farmaco. La terapia di mantenimento puo' proseguire fino a quando esiste un beneficio terapeutico per il paziente; pertanto il beneficio clinico di donepezil deve essere rivalutato regolarmente. Quando l'effetto terapeutico non e' piu' evidente deve esserepresa in considerazione la possibilita' di interrompere il trattament o. La risposta individuale al trattamento con donepezil non puo' essere prevista. Quando la somministrazione del farmaco viene sospesa, si osserva una graduale riduzione degli effetti benefici di donepezil. Compromissione renale ed epatica: il medesimo schema posologico puo' essere applicato ai pazienti con compromissione renale, perche' la clearance di donepezil cloridrato non viene modificata da questa patologia. Poiche' nei pazienti con compromissione epatica di grado da lieve a moderato puo' verificarsi una maggiore esposizione al farmaco, l'adeguamento della dose deve essere effettuato in base alla tollerabilita' individuale. Non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica. Bambini e adolescenti: la somministrazione di donepezil a bambini e adolescenti non e' raccomandata al di sotto dei 18 anni di eta'.

Conservazione

Non conservare a temperature superiori a 25 gradi C.

Avvertenze

L'uso di donepezil nei pazienti affetti da grave demenza di Alzheimer,da altre forme di demenza o di compromissione della memoria (per esem pio deterioramento della funzione cognitiva correlato all'eta') non e'stato valutato. Anestesia: donepezil, un inibitore della colinesteras i, puo' determinare nei pazienti sotto anestesia un aumento del rilassamento muscolare simile a quello determinato dalla succinilcolina. Disturbi cardiovascolari: a causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (per esempio bradicardia). L'effetto potenziale di questo meccanismo puo' essere particolarmente rilevante nei pazienti con "malattia del nodo del seno" o altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come il blocco seno-atriale o atrio-ventricolare.Sono stati segnalati casi di sincope e convulsioni. Quando questi paz ienti vengono esaminati deve essere presa in considerazione l'eventualita' di blocco cardiaco o di pause sinusali prolungate. Disturbi gastrointestinali: i pazienti che sono maggiormente a rischio per lo sviluppo di ulcera, per esempio quelli con un'anamnesi di ulcera o quelli interapia concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) , devono essere monitorati per l'insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia, gli studi clinici condotti con donepezil non hanno evidenziato, rispetto al placebo, un aumento di incidenza degli episodi di ulcera peptica o di sanguinamento gastrointestinale. Disturbi genito-urinari: i farmaci colinomimetici possono causare ostruzione del flusso urinario; tuttavia cio' non e' stato osservato nel corso degli studi clinici condotti con donepezil. >>Disturbi neurologici. Convulsioni: si ritiene che i farmaci colinomimetici possano causare convulsioni generalizzate. Tuttavia, i disturbi convulsivi possono anche essere una manifestazione della malattia di Alzheimer. I farmaci colinomimetici possono potenzialmente peggiorare o indurre sintomi extrapiramidali. Sindrome neurolettica maligna (SNM): la SNM, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita caratterizzata da ipertermia, rigidita' muscolare, instabilita' autonomica, alterazione della coscienza e livelli elevati di creatinfosfochinasi nel siero, e' stata riscontrata molto raramente in associazione con donepezil, in particolare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali antipsicotici. Ulteriori segni possonoincludere mioglubinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi della SNMo present a una febbre elevata inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della SNM, il trattamento deve essere interrotto. Disturbi polmonari: a causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti con una storia di asma o di pneumopatia ostruttiva. La somministrazione concomitante di donepezil con altri inibitori della acetilcolinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico, deve essere evitata. Compromissione epatica grave: non sono disponibili dati in pazienti con gravecompromissione epatica. Mortalita' negli studi clinici sulla demenza vascolare: sono stati effettuati tre studi clinici della durata di 6 mesi in soggetti che rientravano nei criteri NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stabiliti per identificare i pazienti la cui demenza sembra essere dovuta solo a cause vascolari e per escludere pazienti con malattia di Alzheimer. Nel primo studio il tasso di mortalita' e' stato pari a 2/198 (1,0%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4%) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5%) nel gruppo placebo. Nel secondo studio il tasso di mortalita' e' stato pari a 4/208 (1,9%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4%) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5%) nel gruppo placebo. Nel terzo studio il tassodi mortalita' e' stato pari a 11/648 (1,7%) nel gruppo donepezil clor idrato 5 mg e 0/326 (0%) nel gruppo placebo. Analizzando i risultati dei tre studi VaD combinati, il tasso di mortalita' nel gruppo donepezil cloridrato (1,7%) e' stato numericamente piu' alto rispetto al gruppo placebo (1,1%), tuttavia questa differenza non e' statisticamente significativa. La maggior parte dei decessi nei pazienti trattati o con donepezil cloridrato o con placebo sembrano dovuti a diverse cause vascolari, prevedibili nella popolazione anziana con malattia vascolare di base. Un'analisi di tutti gli eventi vascolari non fatali e fatali non ha mostrato alcuna differenza tra il gruppo donepezil cloridrato e il gruppo placebo. Negli studi combinati sulla malattia di Alzheimer (n=4146) e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono stati combinati con altri studi sulla demenza, inclusi quelli sulla demenza vascolare (totale n=6888), il tasso di mortalita' nei gruppi placebo e'risultato numericamente superiore a quello dei gruppi donepezil clori drato. Donepezil contiene lattosio e amido di mais (una fonte di glucosio).

Interazioni

Nell'uomo ne' donepezil cloridrato ne' i suoi metaboliti inibiscono ilmetabolismo di teofillina, warfarin, cimetidina o digossina. Il metab olismo di donepezil cloridrato non viene modificato dalla somministrazione concomitante di digossina o cimetidina. Gli studi in vitro hanno dimostrato che l'isoenzima 3A4 del citocromo P450, e in misura minore il 2D6, sono coinvolti nel metabolismo di donepezil. Gli studi di interazione farmacologica condotti in vitro hanno evidenziato che ketoconazolo e chinidina, rispettivamente inibitori del CYP3A4 e del 2D6, inibiscono il metabolismo di donepezil. Pertanto questi e altri inibitori del CYP3A4, come itraconazolo ed eritromicina, e gli inibitori del CYP2D6, come fluoxetina, possono inibire il metabolismo di donepezil. In uno studio condotto su volontari sani, ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie di donepezil di circa il 30%. Gli induttori enzimatici come rifampicina, fenitoina, carbamazepina e alcool possono ridurre i livelli di donepezil. Poiche' non si conosce l'entita' dell'effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette associazioni deve essere effettuata con attenzione. Donepezil cloridrato puo' interferire con i farmaci dotati di attivita' anticolinergica. E' inoltre possibile un'attivita' sinergica con il trattamentoconcomitante a base di farmaci come succinilcolina, altri agenti bloc canti neuromuscolari o agonisti colinergici o agenti beta-bloccanti che agiscono sulla conduzione cardiaca.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati piu' comuni sono diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito, cefalea e insonnia. Le reazioni avverse segnalate in piu' di un singolo caso sono elencate di seguito, divise per classe organico-sistemica e frequenza. Le frequenze vengono definite come segue: molto comune (>=1/10), comune (da >=1/100 a <1/10), noncomune (da >=1/1.000 a <1/100) rara (da >=1/10.000 a <1/1.000) molto rara (<1/10.000), non nota. Infezioni e infestazioni. Comune: raffreddore comune. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: allucinazioni, agitazione, comportamento aggressivo. Patologie del sistema nervoso. Comune: sincope, capogiri, insonnia; non comune: convulsioni; rara: sintomi extrapiramidali; molto raro: sindrome neurolettica maligna. Patologie cardiache. Non comune: bradicardia; rara: blocco seno-atriale, blocco atrio-ventricolare. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, nausea; comune: vomito, disturbi addominali; non comune: emorragia gastrointestinale, ulcere gastriche e duodenali. Patologie epatobiliari. Rara: disfunzione epatica, compresa epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo. Comune: crampi muscolari. Patologie renali e urinarie. Comune: incontinenza urinaria. Patologie sistemiche econdizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: cefa lea; comune: affaticamento, dolore. Esami diagnostici. Non comune: minimi incrementi nelle concentrazioni sieriche della creatinchinasi muscolare. Traumi e avvelenamento. Comune: incidenti. In caso di sincope oconvulsioni, deve essere presa in considerazione la possibilita' di i nsorgenza di blocco cardiaco o di prolungate pause sinusali. I casi di allucinazioni, agitazione e comportamento aggressivo si sono risolticon la riduzione della dose o con la sospensione del trattamento. In caso di disfunzione epatica di causa sconosciuta, deve essere presa i n considerazione la sospensione del trattamento con donepezil.

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili dati sufficienti sull'uso di donepezil in gravidanza. Studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni, ma hanno evidenziato una tossicita' peri- e post-natale. Non e' noto il rischio potenziale per l'uomo. Donepezil non deve essere usato in gravidanza a meno che non sia strettamente necessario. Donepezil viene escreto nel latte dei ratti femmina. Non e' noto se donepezil cloridrato venga escreto nel latte materno umano e non sono stati condottistudi clinici sulle donne che allattano. Pertanto le donne in trattam ento con donepezil devono evitare l'allattamento al seno.