Difmetre - 6supp Dosaggio Basso
Dettagli:
Nome:Difmetre - 6supp Dosaggio BassoCodice Ministeriale:021633033
Principio attivo:Indometacina/Caffeina/Proclorperazina
Codice ATC:N02CX
Fascia:C
Prezzo:10.36
Glutine:Senza glutine
Produttore:Bgp Products Srl(Gruppo Mylan)
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Supposte
Contenitore:Valva
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:60 mesi
Denominazione
DIFMETRE'
Formulazioni
Difmetre - 6supp
Difmetre - 20cpr Riv
Difmetre - 6supp Dosaggio Basso
Categoria farmacoterapeutica
Antiemicranici.
Principi attivi
Una compressa rivestita contiene: indometacina 25 mg, caffeina 75 mg, proclorperazina dimaleato 2 mg. Una compressa effervescente contiene: indometacina 25 mg, caffeina 75 mg, proclorperazina dimaleato 2 mg. Una supposta contiene: indometacina 50 mg, caffeina 150 mg, proclorperazina dimaleato 8 mg. Una supposta dosaggio basso contiene: indometacina25 mg, caffeina 75 mg, proclorperazina dimaleato 4 mg.
Eccipienti
Una compressa rivestita contiene: mannitolo (E421), silice colloidale idrata (E551), povidone (E1201), talco (E553b), amido di mais, magnesio stearato (E470b), gomma arabica, saccarosio, cera carnauba bianca. Una compressa effervescente contiene: acido citrico anidro (E330), sodio idrogeno carbonato (E500), sorbitolo (E420), saccarina sodica (E954), aroma limone, macrogol 6 glicerol caprilocaprato, dimeticone (E900).Una supposta contiene: gliceridi semisintetici solidi q.b. a 1,5 g. U na supposta dosaggio basso contiene: gliceridi semisintetici solidi q.b. a 1,5 g.
Indicazioni
Trattamento dell'attacco acuto di emicrania con o senza aura. E' particolarmente idoneo per il trattamento di pazienti che, durante l'attacco, soffrano di nausea e vomito. Trattamento degli episodi di cefalea tensiva.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Difmetre' non deve essere utilizzato in pazienti con storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). L'indometacina e' controindicata in pazienti che hanno avuto reazioni allergiche all'indometacina, all'acido acetilsalicilico o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), nei pazienti con severa insufficienza cardiaca, con disturbi psichici, negli epilettici, nei parkinsoniani. Terzo trimestre di gravidanza. Le supposte non devono essere usate in pazienti che hanno avuto recentemente un'emorragia rettale o che soffrono di proctite.
Posologia
Si consiglia di assumere il farmaco il piu' presto possibile dopo l'insorgenza della cefalea, tuttavia il farmaco e' efficace anche se assunto in una fase piu' tardiva. Compresse effervescenti: aprire il tubetto facendo una pressione verso l'alto sulla tacca posta sul tappo, assumere le compresse effervescenti dopo completa dissoluzione in acqua. Adulti (eta' tra 18 e 65 anni): la dose iniziale raccomandata e' di unacompressa per via orale o di una supposta per via rettale all'insorge nza della cefalea. La forma farmaceutica e il dosaggio devono essere scelti in base alla gravita' dei sintomi e alle caratteristiche individuali del paziente. Le formulazioni in supposte sono particolarmente adatte nei pazienti con nausea e vomito. In caso di mancata risposta: senon si riscontra un miglioramento della cefalea nell'arco delle 2 ore successive all'assunzione della prima dose, e' stato dimostrato che u na seconda dose dello stesso dosaggio assunta per lo stesso attacco e'efficace nel trattamento della cefalea. Gli studi clinici dimostrano che probabilmente i pazienti che non rispondono al trattamento di un attacco di cefalea possono comunque rispondere al trattamento di un attacco successivo. In caso di ricomparsa della cefalea entro 24-48 ore: Se la cefalea si ripresenta nell'arco delle 24-48 ore dopo una risposta iniziale, e' stato dimostrato che una seconda dose dello stesso dosaggio e' efficace nel trattamento delle recidive. Si consiglia di non superare la dose massima giornaliera di 4 supposte o 8 compresse. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. Bambini ed adolescenti (sotto i 18 anni di eta'): non esistono dati relativi all'uso nei bambini e negli adolescenti, quindi il suo uso non e' raccomandato in questa fascia d'eta'. Anziani (di eta' superiore a 65 anni): la sicurezza e l'efficacia in pazienti di eta' superiore a 65 anni non sono state valutate sistematicamente.
Conservazione
Le compresse effervescenti devono essere conservate a temperatura non superiore a 30 gradi C. Conservare nel contenitore originale ben chiuso. Conservare le supposte a temperatura non superiore a 25 gradi C.
Avvertenze
L'uso e' riservato al trattamento delle crisi in atto: se ne sconsiglia pertanto l'uso continuativo. In caso di trattamento ripetuto occorrepraticare esami della crasi ematica e della funzionalita' epatica e r enale. Contiene indometacina che rientra nella categoria dei FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu'breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i s intomi. L'uso deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gliinibitori selettivi della COX-2. Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emo rragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi dipreavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazio ne, che possono essere fatali. Negli anziani e nei pazienti con storiadi ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per i pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare ilrischio di eventi gastrointestinali. Pazienti con storia di tossicita ' gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasisintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointes tinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi delreuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina. Qu ando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazientiche assumono il medicinale il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia d i malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche'tali condizioni possono essere esacerbate. Un adeguato monitoraggio e d opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve amoderata poiche', in associazione al trattamento con i FANS, sono sta ti riscontrati ritenzione di liquidi ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo' essere associato adun modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus). Non ci sono dati sufficienti per escl udere un rischio simile per indometacina. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con indometacina soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazientisembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si v erifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita' il medicinale contiene proclorperazina che rientra nella categoria dei neurolettici. Usare con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari o con una storia familiare di prolungamento QT. Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere le compresse rivestite.
Interazioni
Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale. Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale. Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renalecompromessa), la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un anta gonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono i FANS in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante. L'uso concomitante di indometacina con digossina olitio, puo' aumentare i livelli plasmatici di entrambi. Come con tutt e le fenotiazine, cautela deve essere usata nell'uso concomitante di proclorperazina con farmaci anticolinergici, per possibile aumento di effetti collaterali di tipo anticolinergico, e con farmaci per il morbodi Parkinson, per possibile diminuzione dell'efficacia di questi ulti mi. Quando i neurolettici come la proclorperazina sono somministrati in concomitanza con farmaci che prolungano il QT il rischio di insorgenza di aritmie cardiache aumenta. Non somministrare in concomitanza confarmaci che determinano alterazioni degli elettroliti: i neurolettici come la proclorperazina possono interagire con questi farmaci. La caf feina puo' ridurre gli effetti sedativi e ansiolitici delle benzodiazepine. Alte dosi di caffeina possono aumentare i livelli plasmatici di teofillina. In considerazione del fatto che Difmetre' contiene bassi dosaggi dei tre principi attivi ed e' indicato per un trattamento acuto, la comparsa di tali interazioni e' comunque poco probabile.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati piu' comuni (<3%) sono stati vertigini, capogiro e tremore. Gli effetti indesiderati riportati negli studi clinici compaiono di solito subito dopo l'assunzione del farmaco, sono generalmente lievi o moderati e si risolvono spontaneamente entro poche ore. L'efficacia anticefalalgica di Difmetre' non viene comunque influenzata dalla comparsa di questi effetti, che possono essere minimizzati mettendosi in posizione supina e riducendo la posologia iniziale nell'attacco successivo. Alcuni dei sintomi riferiti come effetti indesideratipotrebbero essere sintomi di accompagnamento dell'emicrania. Cardiova scolari. Comuni (>1/100, <1/10): tachicardia. Apparato uditivo e vestibolare. Comuni (>1/100, <1/10): vertigini; Apparato visivo. Non comuni(>1/1000, <1/100): disturbi della vista. Gastrointestinali. Comuni (> 1/100, <1/10): nausea; non comuni (>1/1000, <1/100): vomito, dispepsia, gastrite, dolore addominale superiore. Sistemici.: Non comuni (>1/1000, <1/100): astenia, malessere, brividi, dolore. Infezioni. Non comuni (>1/1000, <1/100): influenza. Sistema nervoso. Comuni (>1/100, <1/10): capogiro, tremore; non comuni (>1/1000, <1/100): parestesia, stupor, perdita di coscienza, sonnolenza, cefalea tensiva, disturbi nell'attenzione. Psichiatrici. Non comuni (>1/1000, <1/100): agitazione, irrequietezza motoria. Respiratori. Non comuni (>1/1000, <1/100): dispnea. Cute e annessi cutanei. Non comuni (>1/1000, <1/100): sudorazione. Vascolari. Non comuni (>1/1000, <1/100): ipotensione. Altri effetti indesiderati riportati durante la commercializzazione sono stati: aritmia, secchezza delle fauci, diarrea, alterazioni della crasi ematica, confusione, rash cutaneo, ipertensione. I dati provenienti dagli studi clinici e dalla commercializzazione indicano che le supposte dosaggio basso hanno una minore incidenza di effetti indesiderati rispetto alle compresse e alle supposte. Gli eventi avversi piu' comunemente osservati con l'indometacina sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani. Dopo somministrazione di indometacina sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn. Meno frequentemente sono state osservate gastriti. In associazione al trattamento con FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuniFANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi tro mbotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus). Sono state riportate reazioni bollose includenti Sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente). Per la presenza di proclorperazina, in teoria potrebbero manifestarsi sintomi anticolinergici (stipsi, secchezza delle fauci, sedazione) o sintomi extrapiramidali; tuttavia a dosaggi fino a 40 mg al giorno la proclorperazina e' priva di effetti collaterali significativi. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati con altri farmaci della stessa classe della proclorperazina (neurolettici): casi rari di prolungamento del QT, aritmie ventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco. Casi molto rari di morte improvvisa. Per la presenza di caffeina si puo' verificare una sindrome da iperstimolazione da caffeina con agitazione, irrequietezza, insonnia, tremori, palpitazioni, tachicardia, ipertensione. Inoltre l'assunzionecontinuativa di farmaci contenenti caffeina puo' portare ad una reazi one da sospensione, caratterizzata per lo piu' da cefalea.
Gravidanza e allattamento
L'inibizione della sintesi di prostaglandine, indotta dai FANS come l'indometacina, puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Neglianimali la somministrazione di inibitori della sintesi di prostagland ine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui sono stati somministrati inibitori di sintesidelle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il p rimo e il secondo trimestre di gravidanza l'indometacina non deve essere somministrata se non in casi strettamente necessari. Se l'indometacina e' usata da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante chepuo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Consegue ntemente, e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. L'indometacina, la caffeina e la proclorperazina sono escrete nel latte materno. L'esposizione dei neonati puo' essere minimizzata evitando l'allattamento al seno nelle 24 ore dopo l'assunzione.