Diacomit - Fl 60cps 500mg

Dettagli:
Nome:Diacomit - Fl 60cps 500mg
Codice Ministeriale:038256057
Principio attivo:Stiripentolo
Codice ATC:N03AX17
Fascia:C
Prezzo:-2
Produttore:Biocodex
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

DIACOMIT 500 MG CAPSULE RIGIDE

Formulazioni

Diacomit - Fl 60cps 500mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici.

Principi attivi

Stiripentolo.

Eccipienti

Nucleo della capsula: povidone K29/32; sodio amido glicolato (tipo A);magnesio stearato. Rivestimento della capsula: gelatina; diossido di titanio (E171).

Indicazioni

Il medicinale e' indicato per l'uso in associazione con clobazam e valproato nella terapia aggiuntiva delle crisi tonico-cloniche refrattarie al trattamento con clobazam e valproato in pazienti con epilessia mioclonica severa dell'infanzia (severe myoclonic epilepsy in infancy, SMEI, sindrome di Dravet).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; anamnesi di psicosi sottoforma di episodi deliranti.

Posologia

Il medicinale deve essere somministrato sotto stretto controllo del pediatra o del neurologo pediatrico esperto nella diagnosi e nella gestione dell'epilessia del neonato e del bambino. La dose di stiripentolo e' calcolata in mg/kg di peso corporeo. Il dosaggio giornaliero puo' essere somministrato suddividendolo in 2 o 3 dosi. La terapia aggiuntiva con stiripentolo dovra' essere iniziata nell'arco di 3 giorni aumentando gradualmente la dose fino a raggiungere la dose raccomandata di 50 mg/kg/die somministrata insieme a clobazam e valproato. Questa dose raccomandata si basa sui risultati di studi clinici disponibili ed e' stata l'unica dose del medicinale valutata negli studi pivotal. Non cisono dati di studi clinici a sostegno della sicurezza clinica di stir ipentolo somministrato in dosi giornaliere superiori a 50 mg/kg/die. Non ci sono dati di studi clinici a sostegno dell'uso di stiripentolo come monoterapia nella sindrome di Dravet. Bambini di eta' inferiore a 3 anni: la valutazione clinica pivotal di stiripentolo e' stata condotta in bambini di 3 anni e di eta' superiore a 3 anni affetti da SMEI. La decisione clinica inerente l'uso di stiripentolo in bambini di eta'inferiore ai 3 anni affetti da SMEI deve essere presa in base alle ca ratteristiche individuali del paziente, tenendo in considerazione i potenziali rischi e benefici. In questo gruppo di pazienti con eta' inferiore a 3 anni, la terapia aggiuntiva con stiripentolo deve essere iniziata solo quando la diagnosi di SMEI e' stata confermata clinicamente. I dati relativi all'uso di stiripentolo in bambini di eta' inferiorea 12 mesi sono limitati. Per questi pazienti l'utilizzo dello stiripe ntolo deve avvenire sotto stretto controllo medico. Pazienti di eta' >= 18 anni: non sono stati raccolti dati a lungo termine in un numero sufficiente di adulti per confermare il mantenimento dell'effetto in questa popolazione. Il trattamento deve essere continuato finche' se ne osserva l'efficacia. Aggiustamento della dose di altri antiepilettici usati in associazione con stiripentolo: malgrado l'assenza di dati farmacologici completi sulle potenziali interazioni del medicinale, le seguenti avvertenze relative alla modifica della dose e dei programmi didosaggio di altri medicinali antiepilettici somministrati in associaz ione con stiripentolo, vengono fornite in base all'esperienza clinica.Clobazam: negli studi pivotal, quando e' stata iniziata la terapiacon stiripentolo, la dose giornaliera di clobazam era di 0,5 mg/kg/die so litamente somministrata due volte al giorno in dosi separate. In presenza di segni clinici dovuti a reazioni avverse o sovradosaggio di clobazam (per esempio sonnolenza, ipotonia e irritabilita' in bambini piccoli), questa dose giornaliera e' stata ridotta del 25% ogni settimana.Sono stati riportati aumenti delle concentrazioni plasmatiche rispett ivamente di circa due-tre volte per il clobazam e di cinque volte per il norclobazam in seguito a co-somministrazione di stiripentolo nei bambini con sindrome di Dravet. Valproato: la potenziale interazione metabolica tra stiripentolo e valproato e' considerata trascurabile, pertanto quando viene aggiunto stiripentolo, non sono necessarie modifichenel dosaggio del valproato salvo che per ragioni di sicurezza clinica . Negli studi pivotal, in presenza di reazioni avverse gastrointestinali come perdita di appetito o perdita di peso, la dose giornaliera di valproato e' stata ridotta del 30% circa ogni settimana. Risultati di laboratorio anormali: nel caso di risultati anormali della conta dellecellule ematiche o dei test della funzione epatica, la decisione clin ica di continuare l'uso o regolare la dose di stiripentolo, aggiustando la dose di clobazam e valproato, deve essere valutata su base individuale, prendendo in considerazione i potenziali benefici clinici e rischi per il paziente. Effetto della formulazione: la formulazione dellabustina prevede una Cmax leggermente superiore rispetto a quella dell e capsule quindi le formulazioni non sono bioequivalenti. Si raccomanda, qualora sia necessario passare ad un'altra formulazione, che tale passaggio avvenga sotto supervisione clinica, per evitare problemi di tolleranza. Compromissione renale ed epatico: l'uso di stiripentolo none' raccomandato nei pazienti con compromissione della funzione renale e/o epatica. Modo di somministrazione: la capsula deve essere degluti ta intera con un bicchiere d'acqua durante i pasti. Lo stiripentolo deve essere assunto insieme al cibo per evitare che si degradi rapidamente in ambiente acido (per esempio l'esposizione agli acidi gastrici a stomaco vuoto). Lo stiripentolo non deve essere assunto con latte o suoi derivati (yogurt, formaggi freschi cremosi, ecc.) bevande gasate, succhi di frutta o cibi e bevande contenenti caffeina o teofillina.

Conservazione

Conservare nella confezione originale, per tenerlo al riparo dalla luce.

Avvertenze

Carbamazepina, fenitoina e fenobarbital: questi medicinali non devono essere co-somminstrati con lo stiripentolo nel trattamento della sindrome di Dravet. Il dosaggio giornaliero di clobazam e/o valproato deve essere ridotto in caso di insorgenza di effetti indesiderati durante la terapia con stiripentolo. Tasso di crescita dei bambini: data la frequenza delle reazioni avverse gastrointestinali al trattamento con stiripentolo e valproato (anoressia, perdita di appetito, nausea, vomito), il tasso di crescita dei bambini sottoposti a tale associazione terapeutica deve essere attentamente monitorato. Conta delle cellule ematiche: la neutropenia puo' essere associata alla somministrazione di stiripentolo, clobazam e valproato. La conta delle cellule ematiche deve essere valutata prima di iniziare il trattamento con stiripentolo. La conta delle cellule ematiche deve essere controllata ogni sei mesi, salvo diversa indicazione clinica. Funzione epatica: prima di iniziare il trattamento con stiripentolo la funzione epatica deve essere valutata. La funzione epatica deve essere controllata ogni sei mesi, salvo diversa indicazione clinica. Compromissione della funzione renale o epatica: in assenza di dati clinici specifici nei pazienti con compromissione della funzione renale o epatica, l'uso di stiripentolo non e' raccomandato nei pazienti con compromissione della funzione renale e/o epatica. Sostanze che interferiscono con gli enzimi CYP: lo stiripentolo e' un inibitore degli enzimi CYP2C19 e CYP3A4, CYP2D6 e puo' incrementare in modo notevole le concentrazioni plasmatiche dei farmaci metabolizzati da tali enzimi e aumentare il rischio di effetti avversi. Gli studi in vitro hanno suggerito che la fase 1 del metabolismo dello stiripentolo e' catalizzato da CYP1A2, CYP2C19 e CYP3A4 e probabilmente daaltri enzimi. Si consiglia di prestare particolare attenzione nei cas i in cui lo stiripentolo e' combinato con altri farmaci che inibisconoo inducono uno o piu' di questi enzimi. Gli studi clinici pivotal non hanno incluso i bambini di eta' inferiore ai 3 anni. Di conseguenza, si raccomanda che i bambini di eta' compresa tra i 6 mesi e i 3 anni siano monitorati con attenzione durante la terapia con stiripentolo.

Interazioni

Potenziale interazione tra prodotti medicinali e stiripentolo: non e' stata stabilita l'influenza di altri medicinali antiepilettici sulla farmacocinetica dello stiripentolo. Non si conosce l'impatto sul metabolismo dello stiripentolo dei macrolidi e degli agenti antifungini azolici noti inibitori del CYP3A4 e dei substrati dello stesso enzima. Analogamente, non e' noto l'effetto dello stiripentolo sul loro metabolismo. Gli studi in vitro hanno suggerito che la fase 1 del metabolismo dello stiripentolo e' catalizzato da CYP1A2, CYP2C19 e CYP3A4 e probabilmente da altri enzimi. Si consiglia di prestare particolare attenzione nei casi in cui lo stiripentolo e' combinato con altre sostanze che inibiscono o inducono uno o piu' di questi enzimi. Effetti dello stiripentolo sugli enzimi del citocromo P450: molte di queste interazioni sono state confermate parzialmente mediante studi in vitro e in sperimentazioni cliniche. L'aumento dei livelli allo stato stazionario con l'uso combinato di stiripentolo, valproato e clobazam nei bambini e' simile a quello degli adulti, nonostante la notevole variabilita' interindividuale. In concentrazioni terapeutiche, lo stiripentolo inibisce inmaniera significativa parecchi isoenzimi CYP450: per esempio, CYP2C19 , CYP2D6 e CYP3A4. Di conseguenza, si possono attendere interazioni farmacocinetiche di origine metabolica con altri medicinali. Tali interazioni possono produrre un aumento dei livelli sistemici di tali principi attivi che possono comportare un incremento degli effetti farmacologici e a un aumento di reazioni avverse. Deve essere prestata molta attenzione nel caso in cui le condizioni cliniche necessitino di associare lo stiripentolo con medicinali metabolizzati dal CYP2C19 (per esempio il citalopram o l'omeprazolo) o dal CYP3A4 (per esempio gli inibitori della proteasi dell'HIV, gli antistaminici come astemizolo, clorfeniramina, gli inibitori dei canali del calcio, le statine, contraccettivi orali o la codeina) a causa dell'aumentato rischio di eventi avversi (vedere piu' avanti in questo paragrafo i medicinali antiepilettici). Si raccomanda di monitorare le concentrazioni di plasma o le reazioni avverse. Potrebbe essere necessario modificare la dose. Si consigliadi evitare l'uso concomitante di substrati di CYP3A4 con un indice te rapeutico stretto, a causa dell'evidente aumento del rischio di gravi reazioni avverse. I dati disponibili relativi al potenziale inibitoriodel CYP1A2 sono limitati, pertanto non si possono escludere interazio ni con la teofillina o la causate dell'aumento dei livelli plasmatici di caffeina e teofillina che puo' verificarsi in seguito all'inibizione del metabolismo epatico con conseguente potenziale tossicita'. L'usoin associazione con stiripentolo non e' raccomandato. Questa avverten za non si limita esclusivamente ai medicinali, ma riguarda un numero considerevole di alimenti e prodotti per la nutrizione destinati ai bambini, come bevande a base di cola, che contengono quantita' significative di caffeina o cioccolato, il quale contiene tracce di teofillina. Poiche' lo stiripentolo inibiva il CYP2D6 in vitro in concentrazioni che vengono raggiunte clinicamente nel plasma, le sostanze metabolizzate da questo enzima, come: beta-bloccanti (propranololo, carvedilolo, timololo), antidepressivi (fluoxetina, paroxetina, sertralina, imipramina, clomipramina), antipsicotici (aloperidolo), analgesici (codeina, destrometorfano, tramadolo) possono essere soggette a interazioni metaboliche con lo stiripentolo. Per i farmaci metabolizzati dal CYP2D6, con titolazione individuale della dose, potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose stessa. Potenziali interazione dello stiripentolo con altri medicinali In assenza di dati clinici disponibili, e' necessario usare molta cautela nelle seguenti interazioni clinicamente rilevanti con lo stiripentolo. >>Combinazioni indesiderate (da evitare ameno che strettamente necessarie). Alcaloidi della segale cornuta (er gotamina, diidroergotamina): ergotismo con possibilita' di necrosi delle estremita' (inibizione dell'eliminazione epatica della segale cornuta). Cisapride, alofantrina, pimozide, chinidina, bepridil: maggiore rischio di aritmie cardiache e, in particolare, di aritmia ventricolare. Immunosoppressori (tacrolimus, ciclosporina, sirolimus): maggiori concentrazioni di immunosoppressori nel sangue (riduzione del metabolismo epatico). Statine (atorvastatina, simvastatina, ecc.): maggiore rischio di reazioni avverse dose dipendenti come rabdomiolisi (riduzione del metabolismo epatico degli agenti che abbassano il livello di colesterolo). >>Combinazioni che richiedono precauzioni. Midazolam, triazolam, alprazolam: possibile aumento dei livelli plasmatici di benzodiazepina a causa del ridotto metabolismo epatico con conseguente eccessiva sedazione. Clorpromazina: stiripentolo aumenta l'effetto depressivo a livello centrale della clorpromazina. Effetti su altri antiepilettici:l'inibizione degli isoenzimi CYP2C19 e CYP3A4 del CYP450 puo' provoca re interazioni farmacocinetiche (inibizione del loro metabolismo a livello epatico) con fenobarbital, primidone, fenitoina, carbamazepina, clobazam, valproato, diazepam (miglioramento del rilassamento muscolare), etosuccimide e tiagabina. Ne consegue un aumento dei livelli plasmatici di questi anticonvulsanti con potenziali rischi di sovradosaggio.Si raccomanda il monitoraggio clinico delle concentrazioni plasmatich e di anticonvulsanti qualora questi siano utilizzati in combinazione con stiripentolo nonche' l'eventuale aggiustamento della dose. Topiramato: in un programma di uso compassionevole effettuato in Francia, allostiripentolo e' stato aggiunto topiramato, clobazam e valproato nel 4 1% dei 230 casi. L'osservazione clinica di questo gruppo di pazienti non ha evidenziato prove che indichino la necessita' di modificare la dose e il programma di dosaggio del topiramato qualora questo venga somministrato insieme allo stiripentolo. Per quanto riguarda il topiramato, si ritiene che non si debba verificare la potenziale competizione dell'inibizione sul CYP2C19, in quanto e' probabile che per questa siano necessarie concentrazioni plasmatiche di 5-15 volte maggiori delle concentrazioni plasmatiche ottenute con la dose e i programmi di dosaggio standard raccomandati. Levetiracetam: il levetiracetam non e' coinvolto in modo significativo nel metabolismo epatico. Di conseguenza, a livello farmacocinetico non si prevedono interazioni di tipo metabolico tra stiripentolo e levetiracetam.

Effetti indesiderati

I piu' comuni effetti indesiderati del medicinale (rilevati su piu' di1 paziente su 10) sono anoressia, perdita di peso, insonnia, sonnolen za, atassia, ipotonia e distonia. Le reazioni avverse riscontrate con maggiore frequenza sono le seguenti: molto comune (>= 1/10), comune (da >= 1/100 a < 1/10), non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100), raro (da >= 1/10.000 a 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: Neutropenia. La neutropenia grave persistente di solito si risolve spontaneamente alla sospensione del farmaco; raro: trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia, perdita di appetito, perdita di peso (in particolare in terapia concomitante con sodio valproato). Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia; comune: aggressivita', irritabilita', disturbi del comportamento, comportamento oppositivo, ipereccitabilita', disturbi del sonno. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, atassia, ipotonia, distonia; comune: ipercinesia. Patologie dell'occhio. Non comune: diplopia (se utilizzato in concomitanza con carbamazepina). Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: fotosensibilita', rash e allergie cutanee, orticaria. Patologie sistemiche econdizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: stanch ezza. Esami diagnostici. Comune: aumento di gamma-gt(in particolare interapia concomitante con carbamazepina e valproato). Molte delle reaz ioni avverse sopra descritte sono spesso dovute a un aumento delle concentrazioni plasmatiche di altri medicinali anticonvulsanti e possono regredire con la riduzione della dose di detti medicinali. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

E' stato dimostrato che nella prole di donne affette da epilessia, la prevalenza di malformazioni e' di 2-3 volte maggiore rispetto al 3% circa rilevato nella popolazione generale. Sebbene altri fattori, per esempio l'epilessia, possa essere una concausa, le prove disponibili indicano che tale aumento e', per larga misura, dovuto alla terapia. Nella popolazione sottoposta a terapia, e' stato osservato un incremento delle malformazioni in caso di politerapia. Tuttavia, una terapia antiepilettica rivelatasi efficace non deve essere interrotta durante la gravidanza, in quanto il peggioramento della malattia puo' risultare deleteria sia per la madre che per il feto. Non sono disponibili dati relativi alle gravidanze esposte. Gli studi su animali, alle dosi non maternotossiche, non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo fetale, parto o sviluppo post-natale. Considerate le indicazioni, non e' prevista la somministrazione di stiripentolo durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile. La decisione clinica riguardo all'uso di stiripentolo durante la gravidanza dovra' essere presa in base alle caratteristiche individuali del paziente, prendendo in considerazione i potenziali rischi e benefici. E' necessaria molta cautela nel prescriverlo alle donne in gravidanza. Si consiglia l'uso di un metodo contraccettivo efficace. Una terapia anticonvulsiva efficace con stiripentolo non deve essere sospesa durante la gravidanza, poiche' il peggioramento della malattia e' potenzialmente dannoso sia perla madre che per il feto. In assenza di studi sull'uomo relativi all' escrezione di latte materno e dato che lo stiripentolo passa liberamente dal plasma al latte nella capra, l'allattamento al seno non e' raccomandato durante il trattamento. Nel caso in cui si decida di continuare la terapia di stiripentolo durante l'allattamento al seno, il neonato allattato deve essere tenuto sotto attenta osservazione per eventuali eventi avversi. Negli studi su animali, non sono stati rilevati effetti sulla fertilita'. In assenza di dati clinici disponibili, i rischi potenziali sull'uomo non sono noti.